NOTE: una brevissima rafole dove Nole è triste per la sconfitta agli US Open di Rafa e si ritrova ad essere lui quello che è consolato dal suo compagno. Amo le loro dinamiche. Buona lettura. Baci Akane

IL MODO IN CUI LO AMO



Aggrotto la fronte e chiudo gli occhi, prendo dei respiri e cerco con tutto me stesso di sbaragliare questo desiderio di uccidere chiunque gli impedisca di decollare.
Tutte le volte, tutte le volte che lui fa un passo in avanti verso la sua ripresa, qualcuno poi lo ferma.
Perché deve sempre andare così?
E se ora tutto il coraggio conquistato, viene perso?
Rafa è ancora fragile, si sta rinforzando, ma è ancora fragile… so che la risalita totale è lunga, ma ero così felice per la ripresa mentale che sta avendo.
Ci credevo, ci speravo.
La porta si apre ed indosso la mia faccia sorridente. O per lo meno ci provo.
Rafa sbuca e mi sorride debolmente, è dispiaciuto ed io non sopporto vederlo così.
Non è giusto.
Lascia giù le sue borse che fanno un tonfo sordo, poi viene verso di me e si butta stancamente sul letto, di schiena, stendendosi accanto a me, le braccia alte. Lo guardo cercando di mantenere un’aria confortevole e mi chino baciandogli la fronte.
- Dai, lo so che sei deluso. - Fa poi tagliando ogni mio sforzo.
Così lascio perdere i tentativi e faccio una smorfia appoggiandomi sul gomito, in modo da stare sollevato verso di lui e lo guardo.
- Non deluso, non mi puoi deludere… - Rafa scuote la testa ed alza gli occhi sui miei sistemandosi più in su sul materasso, in modo da essere alla mia altezza, anche se steso.
- E cosa sei, allora? - Chiede.
- Arrabbiato. Arrabbiato è il termine giusto! - Dico sinceramente, parlando comunque piano, mentre gli metto una mano sul petto, con l’altra che regge la mia testa.
- Con me? -
- Per il fatto che hai perso, ma non con te. E’ più una rabbia verso l’universo… il destino che continua a darti giù tutte le volte che fai dei passi avanti… - Rafa sorride amaro e mette una mano sulla mia, sul suo petto.
- Non ci possiamo fare niente, è colpa mia che non sono ancora abbastanza forte. Un po’ è una questione di fisico, non sono ancora abituato a giocare ad una certa intensità, ma quello piano piano lo recupero. Ho buttato dei mesi dietro ad attitudini sbagliate, pensando di dover accettare la mia fine. Se iniziavo da Gennaio come sto facendo ora, giocando cioè con la convinzione che sto tornando io, adesso sarei già al top. Ho buttato via mesi. Però quel che conta è che queste cose, questi limiti che ho ancora, non mi abbattano mentalmente… - Rafa si perde nelle proprie considerazioni e sono felice di sentirglielo dire, perché ha ragione, è come dice lui. Ed è importante che non si abbatta mentalmente ora che si sta ritrovando, sta riprendendo coraggio.
Sospiro.
- E’ che ho paura che ad ogni sconfitta tu torni a perderti… per mesi ho sperato di sentirti dire quello che finalmente hai detto qualche settimana fa… - Ovvero che lui tornerà ai suoi livelli, tornerà a vincere titoli importanti e che non è finito. Perché per mesi ha detto tutto l’opposto.
Rafa sorride alla mia tristezza, mi prende la mano e me la bacia. Le sue labbra sulle dita mi tranquillizzano, ma di più lo fanno i suoi occhi sereni e dolci che si posano sui miei, sorridenti.
- Sto bene. Amo il modo in cui ti preoccupi per me, perché è uno dei modi in cui mi ami. Però non ho bisogno di indignazione o tristezza, ora. - Inarco le sopracciglia chiedendogli cosa gli serve e lui risponde: - Ho bisogno che tu sorrida e che mi faccia ridere. Che tu mi distragga come nessuno sa fare meglio di te. E’ la sola cosa che mi serve ora. -
Così capisco che non può tornare indietro, non può più tornare indietro.
Che verrà sconfitto ancora e che i titoli importanti forse li ritroverà il prossimo anno, ma non si farà più abbattere come per mesi è successo.
Quindi va tutto bene.
Sorrido chinandomi sul suo viso, stendendo il braccio ed infilandolo sotto la sua nuca.
- E così sei tu che tiri su me, eh? - Rafa sorride.
- Pensa un po’ quanto sei scemo! - Sorrido di rimando e gli bacio le labbra che si aprono per me e mi prendo la sua lingua.
Ci è voluto tanto, ci sono voluti mesi di me che gli ripetevo che non era finita, che doveva solo crederci lui per primo e piano piano le cose sarebbero cambiate.
Però alla fine c’è riuscito, gli è entrato in testa ed ovviamente anche a tennis è tornato a giocare meglio.
Ci vuole ancora tempo, ora tutto quel che deve fare è giocare e vedere che è vero, che il vero Rafa è ancora lì. Ora lui lo sa, ora lui ci crede e non tornerà quel Rafa fragile e disilluso, convinto di essere solo finito.
Tornerà ed io sarò qua a festeggiare con lui.
La mia mano sulla sua guancia, le labbra sulle sue ed il mondo sparisce.
Quel che mi serve per ritrovare il sole è tutto qua.
Non posso spiegare alla gente in che modo lo amo, ma posso dimostrarlo a lui. E non smetterò mai di farlo.

FINE