NOTE:
è una fic piccola scritta tempo fa, guardavo la mano di Rafa piena di
cerotti per via dei calli e delle vesciche e guardavo le mani degli
altri, che magari capita abbiano un cerotto ogni tanto ma nessuno ne ha
così tanti come lui. A questo punto mi sono fatta la mia idea. Buona
lettura. Baci Akane
MANO RUVIDA
Le sue mani sono ruvide al tatto.
La sinistra.
È piena di calli interni, su ogni dito. Calli, vesciche…
Quando gioca mette sempre
molti cerotti, ma quando non gioca non li ha e se gliele guardi si
vedono queste imperfezioni, queste piccole montagnette.
Ma poi sono riuscito a
prendergliela. Essendo la sinistra è stato difficile, però quando l’ho
avuta nella mia è stato shoccante. Strano.
Ero seduto a riposare
durante un allenamento, in uno dei tornei di Master 1000, lui si
allenava contemporaneamente a me, ma nel campo vicino. Mi stava
passando vicino, è inciampato sulle mie cose posate vicino a me, ai
miei piedi. Istintivamente ho teso il braccio e l’ho preso al volo.
Così è successo che la mia
mano fosse nella sua sinistra. Si è raddrizzato tutto imbarazzato e
rosso come un pomodoro delizioso da morire e prima di pensare ‘lo
voglio mangiare tutto’, ho sentito i calli.
La sua mano era ruvida.
E invece di lasciargliela, gliel’ho tenuta.
Mi ha guardato stordito
senza saper cosa dire, io gliel'ho trattenuto, l’ho girata verso di me,
gli ho guardato il palmo e le dita e incredulo l’ho carezzata.
- Rafa ma… come fai a
ridurre la mano così? - E mi sono ricordato che una volta ha dovuto
ritirarsi da una partita perché una vescica era scoppiata nel palmo e
non smetteva di sanguinare.
Rafa è arrossito ancora di
più, ho faticato a non mordergli la guancia, ho riso per alleggerire il
suo imbarazzo e fatto qualche battuta.
- Cerchi di riprodurre la cartina geografica della Spagna? - Così lui ha riso e si è un po’ rilassato.
- Stringo troppo la racchetta, ma lo faccio per dare più forza al mio dritto… - Mi ha sorpreso la spiegazione e ho risposto:
- E funziona? - Rafa mi ha guardato senza parole alla mia strana domanda.
- Beh, secondo te? - Mi ha chiesto interdetto. Io ho continuato scherzando e ridendo.
- Fin troppo bene! - Così
anche lui è tornato a ridere ed il suo sorriso così radioso ed
imbarazzato, quando tira fuori la punta della lingua sulla soglia dei
denti, è meraviglioso. Sono rimasto inebetito a guardarlo, poi ha
detto:
- Allora credo che
continuerò a riprodurre la cartina della Spagna! - Ed abbiamo
continuato a ridere insieme. Solo lì mi sono accorto che gli tenevo
ancora la mano. Gliel’ho carezzata e gliel’ho lasciata, lui ha spento
un po’ il sorriso, ma è rimasto così lo stesso. Di nuovo imbarazzato.
Si è stretto la mano sinistra e ha piegato la testa di lato.
- Non so se sia necessario,
ma una volta ho tirato così forte che la racchetta mi è sfuggita di
mano ed ha quasi ucciso mio zio che si è visto la racchetta passargli
vicino alla testa di pochi centimetri. E da quella volta stringo
convulsamente la racchetta. Per evitare che mi scappi ancora. -
La spiegazione mi è
piaciuta e l’ho apprezzata. Ho chinato la testa per ringraziarlo di
averlo condiviso con me e così mi sono abbassato nel mio borsone ai
miei piedi che lo aveva quasi fatto cadere, ho preso una crema che mi
porto sempre dietro e gliel’ho data.
- Non so cosa usi, ma
questa fa miracoli. È una marca poco conosciuta, però davvero
eccezionale per quel genere di problemi e tutti gli ingredienti sono
okay. Vedi se ti trovi bene. - L’ha tenuta, l’ha guardata sorpreso.
- No, non la conosco… - Poi
è arrossito di nuovo. Non sembra, ma Rafa è un tipo molto timido. Una
volta che poi conosce la persona che ha davanti, si trasforma e diventa
esplosivo e coinvolgente, ma di primo impatto è chiuso e timido. -
Grazie la proverò. -
Poi è stato richiamato da suo zio per ricominciare, mi ha salutato, mi ha ringraziato di nuovo ed è andato.
Sono passati alcuni anni da
quel giorno, ma Rafa usa ancora quella crema. Gliel’ho vista ora per
caso e mi è venuto in mente il momento in cui gliel’ho data.
Rafa ha la mano sinistra ruvida, ma chissà… magari ora è meno rovinata.