CAPITOLO I:
ISTANTANEA DEL
PRIMO PERIODO
La prima volta
che l'ho visto è stato molti anni fa.
Ricordo
perfettamente quello che ho pensato, come se fosse ora.
In effetti ogni
singolo istante è rimasto indelebile nella mia testa.
Tutto.
“Dio mio, ma
quello è Nadal? Cazzo, ma è bellissimo!”
E' in assoluto
la prima cosa che ho pensato di lui.
La sua bellezza
mi ha colpito come una tegola in pieno cranio e mano a mano che lo
osservavo, mi veniva male.
Il suo fisico
era esplosivo.
Quando l'ho
notato giocava da un po', ha cominciato nell'ATP a 16 anni, ma si è
fatto conoscere solo quando ha iniziato a macinare punti su punti
nonostante la sua giovane età. Quando poi a 18 anni ha battuto un
certo Roger Federer numero uno al mondo, si è preso tutti i
riflettori ed han davvero cominciato a parlare di lui; lì il suo
nome ha iniziato ad essere sulla bocca di tutti ed io prima di quel
momento non l'avevo notato sul serio.
Forse il suo
nome mi era passato per le orecchie, forse l'avevo visto di sfuggita
perchè aveva fatto due anni buoni classificandosi prestissimo nei
primi 100 cosa che non riusciva esattamente a tutti, ma non era mai
stato degno di nota e non perchè non fosse bello, ma perchè nel
tennis si nota qualcuno quando inizia a battere quelli forti. Allora
lo guardi sul serio e non solo lo vedi.
Rafa iniziava
ad essere soggetto di discussione un po' ovunque. Tutti dicevano che
migliorando qua e là avrebbe avuto delle buone carte per diventare
un buon tennista, che si vedeva che aveva talento.
Non certo
avrebbero immaginato che sarebbe diventato uno dei più forti in
assoluto. Insomma, se siamo tutti d'accordo nel dire che Roger è il
Re del Tennis di tutti i tempi e Rafa, ora come ora, parlando di
carriera totale, gli sta di poco dietro, direi che è uno fra i
migliori. Non il migliore, non per ora.
In quei tempi
seguivo il tennis con molto interesse, lo praticavo ma senza troppa
ambizione. Sono sempre stato un cazzone con talento. Volevo
divertirmi e vedevo quello sport come un canale di divertimento, ma
quando ho scoperto Rafa, le cose sono cambiate drasticamente.
Avevano
iniziato a parlare di lui da quando così giovane si era posizionato
entro i primi cento, per cui sentivo il suo nome sempre più, è
stato a quel punto che mi son detto 'ma chi diavolo è di preciso?'.
Così appena ho avuto l'occasione mi sono andato a guardare i suoi
allenamenti una di quelle volte in cui eravamo insieme nel torneo ed
ho capito perchè tutti ne parlavano incuriositi ed entusiasti.
Non si
sbagliavano. Lui avrebbe potuto fare grandi cose, ma io rimasi
catturato dal suo aspetto.
Giovane, bello,
muscoloso, esplosivo e soprattutto imbronciato.
Imbronciato nel
gioco, ma poi sorridente sulle vittorie e con chi considerava suo
amico. Non avevo idea di che carattere avesse, né se avesse tanti
amici. Però lo vedevo sorridere radioso con il suo allenatore, suo
zio, e con qualcun altro che lo conosceva e pensavo che evidentemente
sapeva sorridere. Però mentre giocava era agguerrito. Divampava.
Gridava. Si infuriava. Saltava.
Aveva
ambizione.
Un'enorme
ambizione.
Mi colpì sul
serio quando vinse contro Roger, lì mi entrò davvero. Fu come un
proiettile.
È stato così,
guardandolo giocare, capendo che gareggiava con la presunzione di
scalare classifiche e divorare vittorie, che mi sono acceso.
A quel punto ho
deciso di diventare ambizioso anche io, mi sarei allenato come un
matto pur di riuscirci, avrei fatto tutti i sacrifici del caso, ma ce
l'avrei fatta.
Avevo solo un
anno di differenza da lui, avevo iniziato un po' dopo, quindi per lui
ero del tutto trasparente.
Lui è arrivato
come un prodigio, in poco tempo hanno capito chi era e come da
aspettative si è messo a vincere tornei sempre più importanti,
sorprendendo chiunque.
Lui non voleva
solo fare del buon tennis ed avere delle soddisfazioni vincendo
alcune gare. Lui voleva diventare il migliore.
Lo sentii dire
che il suo obiettivo era raggiungere Roger, suo grande idolo, e che
sperava di superarlo, un giorno.
Ha sempre avuto
le idee chiare e nessuna paura di dire le cose come stavano.
In molti
l'hanno tacciato di presunzione, non è piaciuto subito ed ancora
oggi viene un po' criticato.
Rafa mi ha
spinto indirettamente a diventare un vero tennista, a provarci
seriamente, a fare del tennis la mia vita.
Perchè nessuno
avrebbe mai pensato di raggiungere Roger e superarlo, per cui tutti
giocavano per giocare. C'era sempre lui.
Ma Rafa no,
Rafa è arrivato per superarlo, non per giocare.
È diverso,
distingui i giocatori che lo fanno per passione, perchè gli piace,
per godersi un paio di anni di tennis da quelli che invece lo fanno
per vincere e divorare titoli, per essere i migliori.
Rafa rientrava
in questa seconda categoria.
L'ho incontrato
sul campo quando aveva 20 anni, io ne avevo 19. lui era così bello e
lo guardavo da così vicino.
Era maturato
ulteriormente nei lineamenti e nel corpo che era ancor più muscoloso
dell'anno precedente, quando avevo potuto vederlo solo in tv od in
allenamento nei tornei ufficiali.
Non penso ci
sia un momento in cui non mi sia piaciuto. Non credo proprio. Mi è
piaciuto da subito, ovviamente nell'aspetto.
Caratterialmente
non potevo dire di conoscerlo anche se da lontano e dalle sue
interviste avevo imparato un po' di cose di lui.
Era molto serio
e professionale, non certo un buffone come me. Oltretutto si
infiammava con facilità. Quando giocava faceva una guerra vera e
propria, non importava contro chi.
Nel 2006,
quando l'ho incontrato, lui era secondo e giocava nell'ATP dal 2002.
Io ci giocavo dal 2003 ed in quel momento non ero nemmeno fra i 50...
solo dopo il torneo in cui l'ho incontrato, il suo Roland Garros,
sono riuscito ad arrivare quarantesimo.
QUARANTESIMO!
Cioè, si
spiega da sé quel che voglio dire.
Lui aveva un
anno in più di me, giocava da un anno prima di me ed era secondo.
Io ero
quarantesimo dopo la partita contro di lui che, per inciso, mi ha
sconfitto.
Come dire che
io non ero nulla.
E per questo
bruciavo, oh se bruciavo.
Quanto.
Mi sentivo
morire nello stargli davanti e fra l'altro non ero nemmeno in forma
perchè avevo fastidi alla schiena, quindi non ero al mio meglio e
sapere di battermi con lui, una sorta di obiettivo -Roger era troppo
per essere considerato tale, solo Rafa era così pazzo da ritenerlo
un obiettivo- scontrarmi con lui per la prima volta dopo due anni che
lo osservavo senza essere in perfetta forma e quindi fare almeno una
bella figura, mi bruciava.
Quel nervoso mi
divorò, anche se poi comunque non feci una gran brutta figura tutto
sommato.
O forse sì.
Non saprei. Potevo fare molto meglio. Potevo batterlo.
Rafa per farsi
notare dal suo idolo l'aveva battuto al primo colpo.
Non so bene in
effetti come fu quel primo incontro... forse non mi considerò
nemmeno, magari non vedeva nemmeno il mio viso mentre si batteva
contro di me come se dovesse schiacciarmi per il gusto di farlo, per
poter passare a schiacciare qualcun altro dopo di me.
Fatto sta che
da lì è diventato la mia vera ossessione.
Come Roger lo
era per lui, lui lo era per me.
Ero
quarantesimo ed ero ossessionato dal grandioso numero due.
Non ci potevo
proprio credere.
Ero pazzo e
peggiorai molto quando nel 2008, a 22 anni, lo superò. Superò il
suo eroe, il suo idolo, il grande ed unico Roger Federer. Il suo
obiettivo.
Lo superò.
A 22 anni
divenne il numero uno battendo quello che viene considerato, ora, il
più forte di tutti i tempi.
Per me era come
essere un insetto che guardava un aquila meravigliosa su nel cielo.
Così mi faceva sentire. Bruciavo.
Certo, io in
quei due anni ero riuscito a scalare mostruosamente la classifica
fino ad arrivare poi terzo dal mio quarantesimo posto, però era
sempre irraggiungibile. Io mi avvicinavo e lui saliva.
Primo.
Quando arrivò
primo dopo le mie molte fatiche per arrivargli subito dietro... non
so, mi sentii perso. In qualche modo mi sentii perso.
Shockato.
Come se avessi
buttato via tutto il durissimo lavoro, come se dovessi ricominciare
da capo. Eppure c'ero, ero così vicino.
Non so come
pensavo sarebbe andata se un giorno l'avessi superato, non ne avevo
idea, ma era il mio scopo. Non importava se dovevo riuscire anche
nell'impresa storica di superare il grande Roger, però io dovevo
superare Rafa.
Perchè divenne
la mia ossessione?
Ancora ora non
lo so.
Lui era bello,
forte e scontroso, ma anche focoso e passionale. Era un tipo
particolare, ma come fa un tipo particolare... carismatico... con cui
non ci parli per più di qualche istante se hai fortuna... a
diventare la tua ossessione?
Come?
Non ne ho idea.
Non so cosa sia
stato.
Forse si chiama
colpo di fulmine e siccome sono fatto a modo mio ho reagito così.
O magari ho
capito molto bene che tipo era Rafa.
Ossessionato da
Roger, innamorato di lui oltre l'estremo tanto da volerlo superare.
Di conseguenza
per avere un briciolo di speranza con lui dovevo batterlo. Per farmi
notare, no?
Questo fu il
mio meccanismo, credo. Rafa non mi avrebbe mai notato se non l'avessi
superato, ma prima di poterlo fare dovetti penare anni... anche se
nel frattempo riuscii a prendermi delle soddisfazioni interessanti
almeno in qualche match.
A partire dal
fatto che nel 2007 ci ho giocato contro ben 14 volte e sono riuscito
a batterlo in 4 di queste. In 10 mi ha battuto, ma insomma... ero
così competitivo da riuscire a scontrarmi contro di lui per 14 volte
già in quell'anno!
Sono stato
grandioso!
Poi batterlo
per 4 volte... onestamente anche se ho avuto anni ancora migliori di
quello (beh, dal 2009 in poi, considerando poi il 2011 il mio
migliore assoluto in campo di scontri con lui), credo che quel 2007
sia indimenticabile. Penso sia il mio anno preferito, le mie vittorie
più gustose ed indimenticabili.
Perchè sono
state le prime.
Il 29 Marzo
2007 a Miami è stata la primissima in assoluto ed è decisamente
quella che occupa un posto speciale.
Credo che però
da lì in poi lui mi abbia notato. Sì, sicuramente da quella volta.
La nostra terza
partita assoluta.
Peccato che
sono sicuro che è da lì che ha iniziato ad odiarmi. Fino al 2009
moderatamente, poi con più decisione per poi detestarmi sentitamente
nel 2011 quando sono riuscito nel mio obiettivo primario più grande.
Superarlo.
Il punto è che
Roger passava un brutto periodo ed era sceso al terzo posto, quindi
io e Rafa gareggiavamo per il primo... ed alla fine ci sono riuscito
con 3 Slam e non so quanti Masters... sono passato primo, l'ho
battuto un sacco di volte e sono passato primo.
Credo che mai
avessi osato sperare di riuscirci, di batterlo sì, ma non passando
primo. Non avevo previsto il crollo di Roger, no? È questo!
Ed invece è
successo ed io avevo tenuto duro e ce l'avevo fatta.
In effetti è
stato uno dei momenti più belli, ero felicissimo e quando ho
guardato Rafa dopo aver realizzato che ero primo... beh, ho capito
che non mi avrebbe mai amato.
Volevo farmi
notare, avevo fatto di tutto e ci ero riuscito rendendomi suo rivale
e battendolo. Però in effetti non avevo fatto i conti con la sua
combattività. Odiava perdere e farsi superare.
Il mio piano
geniale funzionava per farmi notare, non per farmi amare.
Quando ho
capito che mi odiava troppo era tardi per tornare indietro ed ho
dovuto arrendermi all'evidenza.
Era finita.
Con lui avevo
proprio fallito, non volevo solo farmi notare, ma farmi amare e non
ci ero riuscito.
Al contrario si
era avvicinato tantissimo a Roger, molto più di quanto non lo fosse
già.
Lì mi sono
perso.
Come mai era
rivale con lui anche se lo amava? Perchè c'era quel tipo di
sentimento che volevo fra noi nonostante fossero due rivali?
La risposta era
semplice.
Rafa aveva
cominciato la sua avventura già innamorato di Roger, per questo
anche nelle varie sconfitte e rincorse non l'aveva mai potuto odiare.
Io ero diverso.
Mi ero inserito
nel loro mondo, mi ero strappato a forza un posto lì in mezzo ed
anche se non mi volevano ci ero riuscito testardamente.
Ma ero solo.
Solo in quanto
non amato da lui, lui che volevo con tutto me stesso, forse più di
quel primo posto su cui avevo lavorato tanto solo per lui, per farmi
notare da lui.
Adesso era
finita con lui, potevo solo arrendermi.