CAPITOLO
II:
L'INIZIO
DELL'ANNO DECISIVO
Ricordo d'aver
avuto un contatto con lui positivo in piscina.
Successe un
paio d'anni prima del suo grande odio verso di me.
Lui teneva i
capelli lunghi, eravamo giovani ed io parecchio incosciente... tanto
che, nonostante la numerosa gente occupante la piscina con noi -era
una piscina per tutti messa a disposizione dell'organizzazione del
torneo- e le foto che qualcuno finiva per scattare a random, io ci
provai con lui.
Fu la prima
volta.
Penso che
quello fu uno dei primissimi tornei in cui ci scontrammo, io non mi
feci scappare l'occasione.
Me lo ritrovai
in piscina con me, praticamente non ci conoscevamo, ma io volevo
assolutamente portarmi con me un bel ricordo.
Così mi
piazzai vicino a lui ed iniziai a spararle una dietro l'altra.
Lui rise un
sacco, ricordo bene la sua risata, mi riempì di gioia, ero al
settimo cielo per non dire di quanto ero eccitato... insomma, lui ed
il suo splendido corpo erano lì vicino a me sott'acqua. Non stavo
più nella pelle ed il mio gioiello reagì, fortunatamente andò
bene, nel senso che ero sott'acqua ed avevo saggiamente messo un
costume largo.
Ed in effetti
questo giocò un po' comunque a mio favore/sfavore.
Cioè era
facile infilare la mano nella gamba del pantalone per toccarmi là
dove avevo tanto 'fastidio'.
Fra una
stronzata e l'altra rigorosamente con altra gente, ma sempre vicino a
lui che rideva per la prima volta, la mia mano finii fra le gambe,
sotto la stoffa larga del costume. Mi toccai come niente fosse,
convinto che nessuno lo notasse. Del resto c'era un gran caos e
nessuno mi guardava sul serio, non certo sotto l'acqua.
Mi sentivo
sicuro.
Quando Rafa
sibilò durante il racconto di qualcun altro:
- Ma che fai? -
Lo disse fra i denti scandalizzato, ilare, isterico.
Io lo guardai
sgranando gli occhi, mi aveva visto!
Insomma, per un
momento pensai di essere fregato, di non avere scampo... però poi
riuscii... riuscii a trovare la scappatoia e ad usare uno dei miei
soliti casini in mio favore ed ammiccandogli malizioso, sussurrai al
suo orecchio a mia volta:
- Mi hai
guardato bene per notare che faccio qua sotto! -
Rafa avvampò e
mi riempii di orgoglio, purtroppo dovevo smettere di toccarmi, ma
avevo una voglia matta.
- Mi è caduto
l'occhio! - Disse imbarazzato, sul piede di guerra.
- Sì certo...
si dice così... - Lo presi in giro sempre senza alzare la voce, la
cosa rimase fra noi, ma lui cambiò immediatamente viso e senza più
ridere se ne andò.
Ci rimasi male,
ma d'altro canto poteva essere una conferma che non era insensibile a
me, magari subiva il mio fascino. Non che pensassi di essere
affascinante, ma so che potevo avere delle buone carte da giocare,
specie perchè lì sotto ero molto ben dotato e sapevo far ridere
tutti.
Lui era
decisamente più bello, ma se si parlava di carattere il mio era
migliore!
Un po' mi
pentii di essermela giocata così, potevo aver buttato l'unica
occasione per avvicinarmi a Rafa... in effetti fu così, dopo di
quello trovai i suoi scambi con me, alcuni anche sorridenti e
divertiti, solo buon viso a cattivo gioco. Non mi pareva davvero
convinto di starmi vicino o forse ero paranoico io.
Se io lo
avvicinavo dopo le partite o negli spogliatoi lui rispondeva cortese,
rideva se sparavo qualcosa, ma non aveva mai iniziative, con me.
Dopo il 2011 mi
sognai anche solo il beneficio del dubbio.
Ero certo che
lì mi odiasse.
Non c'era
scelta, non c'era altro da guardare.
Io l'avevo
surclassato, superato, battuto numerose volte. Non c'era verso per
lui di battermi più. Era finito, no?
Il 2011 segnò
il coronamento del mio sogno di tennis, sempre legato a lui, ma anche
il crollo di quello serio. Quello serio era lui.
Io volevo Rafa
in realtà. Non avrei potuto averlo.
Ormai era la
fine.
Lo capii quasi
subito.
Mi evitava,
rispondeva forzatamente e rideva solo se proprio doveva, perchè
magari c'erano videocamere e fotografi.
Ormai eravamo
nell'occhio del ciclone, la nostra rivalità era improvvisamente
degna di nota, mi ero preso il posto di Rafa e Roger, era una corsa a
tre per il primato. Era sensazionale.
Rafa
imperturbabile tutte le volte che mi incontrava non mi dava appigli.
Rimaneva professionale e serio, molto concentrato. Il 2012 però fu
un anno terribile per lui, caratterizzato da molti infortuni e
problemi di salute. Non lo vidi tanto come le volte precedenti e mi
mancò incredibilmente, nonostante sapessi di non piacergli ed ora mi
odiasse anche.
Avevo imparato
a conoscerlo, sapevo il suo mancato senso dell'umorismo che usciva
solo con pochi eletti, fra cui Roger.
Sapevo quanto
irascibile e violento fosse. Come facilmente prendesse fuoco. Sapevo
molte cose di lui e le amavo tutte.
Si può amare
qualcuno che non vivi in prima persona ogni giorno, ma solo tramite
dei tornei ed i mass media?
Lo conoscevo
quando lo incontravo nelle gare e seguivo tutte le notizie che davano
in televisione e sui giornali. Bevevo tutto di lui.
E l'amavo
sempre più.
Non so se sia
possibile amare senza averci direttamente a che fare, non nel vero
senso del termine, ma a me capitò così. Ma ero disperato perchè
davvero ero sicuro di non avere speranza anche se a volte avevamo
momenti davvero belli, in pubblico, nelle premiazioni o dopo le gare.
Anche negli spogliatoi. Ma io vedevo un muro enorme fra me e lui.
Forse dovuto a
quel giorno in piscina. Me l'ero giocata male. Ci avevo provato male
e lui impreparato aveva reagito pessimamente.
Non lo so.
Però non ero
più soddisfatto.
Piano piano mi
convinsi di non avere speranze.
Nel 2013 fu
pazzesco, si riprese la prima posizione scalando ben tre posizioni.
Lui partiva quarto, era sceso molto e finì primo. Fece un anno
pazzesco e nonostante fossi suo diretto rivale mi innamorai ancora
più di lui.
Della sua
ambizione, del suo spirito combattivo, della sua voglia di prevalere.
Non sapeva cosa significava darsi per vinti. Lottava sempre anche se
non era il caso e la spuntava.
Insegnava molto
anche solo con questo atteggiamento, però io non potevo andare
avanti illudendomi.
Avevo lavorato
per anni sul piano sbagliato, ora non c'era verso di raddrizzare il
suo sentimento verso di me, di farmi apprezzare.
Era finita e
basta.
Ed io ero a
pezzi.
Per consolarmi
e distrarmi nel corso degli anni ero andato con diversi ragazzi,
alcuni rivali, altri solo miei conoscenti. Insomma, ero sessualmente
molto attivo, preferivo i ragazzi, ma avevo sempre avuto il desiderio
di fare famiglia, un giorno, quindi dopo aver scelto quella che
poteva essere la donna della mia vita e la madre dei miei figli, mi
'lavorai' anche lei. Però non avevo mai avuto l'intenzione di essere
uno fedele.
L'adoravo, ci
stavo bene, anche a letto era fantastico, però era più forte di me,
non sapevo essere fedele, non sentivo la necessità di esserlo. Forse
perchè amavo Rafa e l'avrei sempre amato.
Andai con Andy
ripetutamente, ma nessuno dei due nutriva dei veri sentimenti, era
proprio passatempo sessuale.
Mi divertii un
po' col dolce Stan a cui aprii gli occhi per benino. Come si può
dire? Lo svezzai?
Comunque il mio
passatempo preferito, sesso a parte, era stalkerare Rafa a distanza e
fra le varie cose immortalate dai paparazzi, risultarono alcune
davvero interessanti che sul finire del 2013 mi raddrizzarono le
antenne facendomi tornare a sperare.
Fu come un
fulmine a ciel sereno. Un fulmine positivo, però. Quando ti vengono
le idee e si accendono le lampadine.
Rafa era gay!
Aveva la
ragazza da una vita, sempre quella, più un'amica che altro, e non
intendeva sposarsi e fare famiglia anche se ora aveva 27 anni. A 27
anni se hai la ragazza da molti o ti lasci o ti sposi, se non fai
nessuna delle due è ovvio che è più una complice che altro.
Insomma, una copertura!
Io intendevo
sposarmi perchè volevo una famiglia, per me era diverso, io avevo le
idee chiare. Sapevo chi ero, sapevo quello che volevo.
A parte la
questione fidanzata, mi ha fatto capire che Rafa è gay perchè ci
sono stati molti momenti dove lui era in inequivocabili atteggiamenti
da, appunto, gay.
Con altri suoi
amici tutti di dubbia sessualità. Insomma, a volte sembrava fosse il
club dei gay e che a random uno ci provasse con l'altro un po' per
gioco un po' per sfogare gli ormoni.
Questo in
vacanza.
In stagione di
tennis invece, passione per Roger a parte che possono essere
eccezioni, aveva degli amici tennisti con cui giocava doppi o con cui
si scontrava... e anche quegli atteggiamenti erano sospetti, insomma
era molto trasportato verso di loro!
In alcuni casi
li ha anche palpeggiati.
Questo mi ha
acceso sentitamente la lampadina.
A tutto questo
si aggiunge la sua passione per il rosa.
Il suo costume
preferito era rosa, aveva anche moltissimi completi rosa... anche
shokking!
Insomma!
All'Australian
Open si usa indossare colori fluo... lui indossa tendenzialmente il
rosa shokking. Nessun altro lo fa. Io sono gay ed indosso il giallo
od il verde fluo... lui rosa... E GLI DONA UN SACCO!
Quando ho
realizzato ciò ho capito che in realtà avevo speranza.
O meglio me
l'ero giocata malissimo per anni usando il metodo sbagliato, ma non
era detto che non potessi rimediare.
Così il 2014
si è aperto con me seriamente intenzionato a provarci con lui,
questa volta al di là dei campi da tennis e delle partite. Non
dovevo puntare a batterlo, anche se ormai la rivalità era
inevitabile.
Dovevo puntare
ai momenti prima e dopo le partite, quando si passavano le settimane
negli stessi alberghi e si usavano gli stessi campi, palestre e
piscine.
Insomma,
l'avevo sempre fatto, ma senza esagerare. Avevo sempre puntato alle
partite contro di lui pensando che fosse la sola lingua che capiva.
Tennis e solo
tennis.
Ma non era
così!
Capiva la
lingua dei gay perchè lo era!
Ogni volta che
lo vedevo mi rendevo conto di quanto bello fosse.
I giorni
passavano, così come gli anni, e di solito la gente col tempo
peggiora. Sai, arrivano le prime rughe d'espressione, magari i
capelli sono meno folti, perchè capita anche questo. Si perde un po'
nella tonicità del fisico... però lui no.
Lui col tempo è
sempre migliorato.
Si è
accorciato i capelli che lascia sempre selvaggi perchè sono scuri e
mossi ed io li adoro, specie quando è sudato ed ha la fascetta in
testa. A volte ha una leggera barba sul viso, ma è proprio
un'ombratura e gli sta divinamente.
Il viso è
maturato nei lineamenti che sono meno felini di qualche anno fa, ma è
sempre bellissimo. Ci sono quei momenti in cui guarda qualcuno con la
stessa ferocia e cupezza, ti fa venire i brividi.
Il fisico poi è
sempre lo stesso, forse meno esplosivo, ma ancora perfetto.
Ha una bellezza
diversa dai venti anni, ma è sempre stupendo e non so come faccia.
Forse sono io,
mi dicevo.
Quando si è
così innamorati si vede la persona eternamente bella... ma lui lo
era sul serio e lo è tutt'ora!
Stavo andando
in camera dopo il mio allenamento mattutino quando l'ho incrociato in
corridoio che andava chiaramente verso la piscina.
Guardai l'ora.
Era un orario
inusuale per andarci, a quell'ora erano tutti a mangiare infatti dopo
la doccia è lì che sarei andato, a mangiare.
Fece finta di
non vedermi così non dovette salutarmi, io ovviamente feci
dietrofront e lo seguii senza problemi.
Gli Australian
Open sarebbero iniziati a giorni, noi eravamo lì per abituarci al
clima australiano, quindi ci allenavamo senza partite giornaliere.
Quando lo
raggiunsi a bordo piscina, mi resi conto di non avere il costume, ma
non era una tragedia. Avrei fatto con gli shorts.
Rafa si stava
preparando per tuffarsi nella piscina, come previsto, vuota.
Con mia somma
sorpresa vidi che lì c'era anche Stan, era appena uscito e si stava
asciugando.
Salutato
gentilmente Rafa che ricambiò, quando mi vide si illuminò. Io e lui
ci conoscevamo piuttosto bene perchè avevamo fatto anche dei doppi
insieme, era capitato.
Oltre che una
gran bella nottata indimenticabile.
Per cui ogni
volta che lo vedevo mi accendevo di mille arie maliziose e me lo
mangiavo con gli occhi. Anche Stan mi piaceva, ma ero perso per Rafa.
Decisi su due
piedi la manovra e prima di rifletterci con cura, ero addosso a Stan
tutto allegro tanto che mi permisi di abbracciarlo come se fossimo
vecchi amici.
- Ehi Stanley!
- Stan mi guardò stranito ricambiando l'abbraccio allibito.
Nella sua mente
c'era solo una frase e la si leggeva benissimo. Ma lui era del tipo
'penso poco e dico subito', infatti senza tenersi per sé il
pensiero, disse:
- Solo Roger mi
chiama così! - A questo gli feci la linguaccia ridendo ancora
malizioso.
- Eddai, dopo
tutto quello che c'è stato non mi concedi un privilegio? - In quel
momento Stan avvampò e Rafa era ancora qua sul bordo piscina a
prepararsi togliendosi i vestiti che ormai erano sistemati nella
borsa che si era portato.
Si girò
alzando un sopracciglio incapace di far finta di nulla.
Io e Stan
parlavamo in inglese anche se la lingua madre di Stan è francese ed
io vivendo a Montecarlo lo conosco come una seconda lingua.
Ovviamente lo
feci per farmi capire da Rafa e vedendo che aveva inevitabilmente
acceso il suo interesse, continuai felice e stronzo su quella strada
palpando il sedere al povero Stan che mi scacciò poco mascolinamente
e poco convinto. Non era violento nemmeno se si impegnava.
Rafa poteva
dargli delle lezioni a proposito.
- Non fare lo
scemo! - Disse sempre poco virile. Io risi di gusto prendendolo in
giro.
- Non ti fai
una nuotata con me? È da un po' che non ci vediamo, speravo di fare
due chiacchiere! - Stan alzò le spalle un po' indeciso sul da farsi,
come se avesse altri programmi in mente.
- No è che...
lo farei volentieri, ma Roger mi aspetta per pranzare insieme... - A
questo mi misi a saltare internamente di gioia.
Era perfetto!
Era esattamente
quello che speravo dicesse.
Lui e Roger
sono sempre stati in splendidi rapporti e solo ora ci stavo pensando.
Stan era la mia
assicurazione!
Era lui quello
destinato al cuore di Roger... così Rafa non ci sarebbe mai arrivato
sul serio!
Era deciso!
Non poteva che
essere così.
Rafa si tuffò
in quel momento ignorandoci, come se non fosse lì.
Tipico suo,
pensai.
Ma sicuramente
si era risentito di quel che aveva capito.
- Allora non ti
trattengo... - Dissi spettinando i capelli biondi e corti a Stan,
erano tutti bagnati per cui gli rimasero così come io glieli misi.
Stava bene, era molto carino. Di quel carino dolce.
- Buona
nuotata! - Mi disse, poi si fermò mentre mi spogliavo di tutto
rimanendo in shorts. - Se vuoi ceniamo insieme! - Notai che Rafa era
tornato indietro nuotando ed in quel momento lui era proprio lì
vicino a noi, quindi sapendo che aveva sentito, dissi ok e gli diedi
appuntamento per stasera.
Dovevo
giocarmela bene.