CAPITOLO
VIII:
PER GRADI E
SPERANZE
Aderii le
labbra alle sue e fu come se non aspettasse altro dall'inizio della
sera. Sul serio. Sembrava sul serio questo.
Morii su di
esse, sulla sua bocca così ben disegnata e morbida e non più
imbronciata.
Le schiuse
subito accogliendomi, non vedeva l'ora che lo facessi e non capivo
perchè non poteva prendere lui l'iniziativa. Forse era confuso,
voleva davvero vedere quanto ci tenevo o cose così.
Beh, ora
intendevo farglielo capire.
Gli misi
l'altra mano sulla guancia tenendolo a me e aprii la bocca infilando
la lingua nella sua. Rafa mi venne incontro arrendendosi mentre
sfilava le mani portandole sulla mia nuca, tenendomi a sua volta.
Questo gesto mi diede alla testa e lo presi anche con l'altra mano
che non stava più appoggiata alla porta, ma vi premevo sopra lui
usando il mio corpo.
Questa stessa
porta dove avevo preso Stan prima.
Il letto ancora
disfatto, ma era tutto lontano.
Stavo baciando
Rafa, il suo sapore nella mia bocca, la sua lingua, la mia vita
incentrata per quel momento ed eccolo, lo stavo avendo.
Ci stavamo
baciando ed era bellissimo.
Piegai il capo,
aprii ancora di più premendomi mentre lui rispondeva con trasporto,
le sue dita scivolavano dalla nuca alla schiena, sui fianchi, sulla
vita e poi sul mio sedere.
Mi toccò lui,
mi tenne a sé palpeggiandomi per bene, sicuramente voleva farlo da
molto, l'avevo capito.
Sorrisi contro
la sua bocca mentre pensavo che se fossimo diventati amanti davvero,
avremmo tirato giù tutte le camere degli alberghi a suon di scopate
passionali!
Forse ne
stavamo per fare una.
Lo imitai e gli
lasciai il viso scendendo giù fra le sue gambe, gli toccai l'inguine
attraverso i vestiti leggeri e sentire la sua erezione, sentirla
chiaramente sempre più dura, era spettacolare.
Avevo già
flirtato con lui, ero riuscito a toccarlo già in passato, ma le cose
non erano mai andate bene e mi chiedevo se questa sarebbe stata
quella giusta.
Mi stava dando
alla testa, forse lui lo capì perchè stavo strofinando per bene,
quando scosse il capo e con un gemito uscì dalla mia bocca
spingendomi via.
- No... - Ci
rimasi male e stralunato. Specie fra le gambe. Ero eccitatissimo e si
vedeva un casino.
- No cosa? -
Stava di nuovo succedendo come le altre volte...
Rafa scosse il
capo ed io tornai davanti a lui prendendolo per le spalle, ma lui mi
tornò a spingere senza essere violento. Così rimasi davanti a lui
senza toccarlo, cerando di farmi guardare in viso, mi evitava, non
voleva.
- Rafa,
parlami... mi sembrava lo volessi, che ti piacesse... -
- Sì certo
ma... - Lo vedevo confuso ed allucinato e non sapeva bene cosa dire.
- Rafa, ti
prego, guardami... - Ero disperato e lo percepì, infatti alzò la
testa e si decise a guardarmi. - Cosa c'è che non va? -
Sospirò
insofferente, non si stava vergognando, ma davvero non era sereno.
- Non sono
sicuro di cosa voglio... - Aggrottai la fronte.
- Da me? -
Annuì.
- Mi ecciti, ma
non so se è solo questo o se è un altro tipo di coinvolgimento...
se c'è altro oltre all'attrazione... - Cercava di giustificarsi e lo
trovavo tenerissimo, tanto che sorridendo cercai di calmarlo tornando
a mettergli le mani sulle braccia, strofinando su e giù.
- E che male
c'è? Anche se vuoi solo scopare con me... - Alzò lo sguardo sul mio
mentre non smettevo di carezzargli le braccia.
Confuso, dolce
in qualche modo... così poco Rafa... così umano, con le sue
fragilità, i dubbi...
- Ma tu dici
che sei coinvolto... - Rispose piano. Era tutta un'altra persona dal
solito. Risultava quasi dolce, insicuro.
- Sì, ma mi va
bene quello che vuoi darmi... - Feci delicatamente mentre le mie mani
non smettevano di muoversi su di lui.
- Non posso
ferirti. Non è giusto. -
- Sono
consapevole e consenziente... -
- Ma non so
nemmeno cosa voglio... -
- Lo scoprirai
mano a mano... devi solo fare quello che ti va, puoi fare qualunque
cosa, hai campo libero... io sono qua che ti aspetto... - Con questo
lo lasciai e indietreggiai lasciandogli la scelta di fare quel che
voleva. Poteva andarsene e me ne sarei pentito o poteva raggiungermi.
Speravo scegliesse la seconda.
Rafa mi guardò
mentre gli toglievo il calore dei miei tocchi. Si sentì perso,
glielo lessi in faccia. Sempre così espressivo.
Pregai che mi
raggiungesse e non potevo nemmeno spogliarmi, sarebbe stato un colpo
basso.
Mi limitai a
sedermi sul letto in attesa. Fremevo, bruciavo.
Rafa rimase a
fissarmi mordendosi la bocca, poco dopo lo vidi dire 'al diavolo'
senza pronunciare nulla e muovendo un passo si tolse la maglietta.
Il cuore salì
in gola e mi sentii svenire.
Mi raggiunse e
mi prese la maglia togliendomela a mia volta senza complimenti. Poi
si tolse i pantaloni e gli slip e così mi perse del tutto.
Si poteva
desiderare tanto qualcosa, qualcuno, e poi morire nell'ottenerlo?
Chiaro, lui non
sapeva cosa stava facendo, o meglio non perchè.
Quel che
importava era solo che lo sapessi io.
Mi stavo per
fare il mio Rafa, non importava se poi sarebbe sparito confuso non
sapendo cosa voleva, intanto era lì e l'avrei avuto.
Lo guardai nudo
avventarsi sui miei vestiti che in poco mi tolse, me li levò e mi
spinse in su sul letto, salì gattonando verso di me ma invece di
arrivare al mio viso si fermò prima, mi prese le gambe, me le aprì
e sparì in mezzo.
Guardai la sua
testa sul mio inguine, i suoi capelli selvaggi, poi sentii la sua
lingua leccarmi l'erezione e poco dopo c'era la sua bocca ad
avvolgermelo e succhiare con foga e decisione, come se lo avesse
sognato ogni notte. Sembrava dovesse divorarlo, che fosse la cosa che
più di tutte voleva.
Credo che me
l'avesse guardato spesso, in effetti, nelle occasioni sotto la doccia
insieme, però ora poteva averlo, toccarlo, succhiarlo e come lo
stava facendo mi stava uccidendo.
Mi stesi
abbandonandomi dietro, accompagnavo la sua testa fra le mie gambe ma
gemevo nel meglio di me.
Quando divenne
completamente eccitato e duro, Rafa si separò per ammirarlo e con
spontaneità che mi fece morire dal ridere, commentò.
- Cazzo! - gli
lasciai la testa coprendomi il viso con le mani. Sapevo perchè
l'aveva detto.
- E' grande
come sembra da vestito? - Sapevo che pensava quello, era il commento
che tutti quelli che lo vedevano dal vivo per la prima volta,
avevano.
Inteso, quando
mi diventava duro come ora.
Insomma, sono
ben dotato.
Rafa non era
per nulla imbarazzato e rimase a commentare spontaneo.
- Molto di più!
Cioè... se andassi fino in fondo soffocherei! - Spalancai gli occhi
a quest'affermazione non per il fatto che parlasse del mio cazzo con
tanta tranquillità, ma perchè sapeva certi meccanismi.
Come che ci
piaceva sentirlo tutto in bocca.
- Se andassi
fino in fondo? - chiesi scettico.
Lui alzò le
spalle.
- Non crederai
di essere il primo ragazzo che mi scopo! - E quando scattava la
volgarità, mi accendevo come un matto...
- Ah no? -
chiesi incuriosito e con una punta di gelosia. Lo presi per le spalle
e lo spinsi steso giù al mio posto girandomi al contrario mentre mi
sedevo sul suo viso e immergevo la testa nel suo inguine. Sulla sua
pelle sensibile mormorai.
- Chi è stato
ad avere l'onore? -
Rafa mi prese
per i fianchi muovendomi sulla sua bocca e prima di attaccare, disse
ridendo.
- Alcuni non li
conosci... forse solo Juan Monaco... l'abbiamo fatto un paio di volte
in amicizia... stavo capendo quali erano i miei istinti e... - Poi si
perse perchè stavo succhiando bene e la sua voce gemeva che era un
piacere.
- E? - chiesi
interrompendomi.
- E niente, mi
sono confidato con lui e lui ha detto che si poteva capire solo
provando! -
- Ecco da dove
è venuta la tua frase... - Prima aveva detto qualcosa di simile...
- Succhia e sta
zitto! - Ordinò perentorio perchè l'avevo mollato sul più bello.
Ridendo eseguii
e visto che lui stava fermo con la sua bocca perchè occupato a
gemere, decisi di fare sciopero e mi lamentai.
- Tu non fai
nulla? - chiesi infatti. Lui sbuffò e si mise a leccare, ma non la
mia erezione, bensì fra le mie natiche. Stuzzicò la mia apertura
prima con la lingua, poi se la lavorò con le dita e mi mandò in
estasi.
- Puttana... ma
sei bravo! - Esclamai mentre la mia immagine da vergine di Rafa
andava a quel paese. Rafa rise, ma non si fermò.
- Tu invece
lasci a desiderare, ti fermi sempre! - Disse cattivo.
Guardai torvo
ma non lo vidi perchè era proprio immerso in me, il suo viso era
sparito nel mio piacente didietro e memorizzai la posizione. Ci
sapeva fare con la lingua e le dita dentro di me. Oh Dio, eccome...
Morii con la
sua bocca e le sue dita.
- Ti ha
insegnato bene, Juan... dovrò ringraziarlo... - Rafa rise su di me.
- E' pratica...
non mi ha insegnato tutto lui, l'ho fatto con altri. Ero innamorato
di Roger, ma non è mai stato con me, mica mi sono distrutto per i
suoi rifiuti! Mi son dato da fare! Ed ora datti da fare anche tu! -
Tornò ad ordinare. Visto che non faceva nulla se non facevo anche
io, tornai a succhiare. Di fatto mi piaceva l'idea di avere il cazzo
di Rafa in bocca, poterlo avere, farlo diventare grande, sentirlo
eccitarsi per merito mio.
Peccato che il
suo trattamento mi impedisse di essere efficace. Alla fine dovetti
smettere, mi alzai dritto e mi persi a godere delle sue dita e della
sua lingua.
- Ehi! - Si
lamentò smettendo mentre gemevo.
- Zitto e
continua, sto impazzendo... - Ordinai io. Rafa rise e mi accontentò.
Dopo poco stavo per venirgli addosso solo per quello che mi faceva là
dietro. Inarcato sul suo viso, gemevo sempre più forte e quando capì
che stavo per venire, mi alzò e mi spostò stendendomisi sopra,
ripristinando le posizioni di prima. Questa volta, però, era tutto
su di me e dritto, i bacini uno sull'altro, ci guardavamo negli occhi
famelici mentre si muoveva come se fossimo su una barca.
Iniziò a
strofinarsi eccitando sé stesso e quindi anche me.
Gli presi il
viso fra le mani e lo baciai, poi scesi con le mani sul suo corpo,
sulla sua vita, e lo diressi su di me accompagnando i movimenti
eccitanti che mi facevano impazzire.
- Oh Dio... oh
Dio Rafa... ti prego... - con un sorrisino sulla mia bocca e
quell'aria famelica di chi aveva passato le giornate a pensare a
quello che mi avrebbe fatto, mi morse il labbro.
- Cosa? - Ma lo
sapeva cosa. Sentivo la sua erezione dura su di me e la volevo
dentro, dopo aver avuto le sue dita e la sua lingua, volevo anche il
suo cazzo, era un desiderio incredibilmente forte, non potevo
controllarlo.
Potevo morire
se non mi fosse entrato dentro.
Strinsi le mani
sui suoi glutei.
- Ti prego,
scopami, entra che sto morendo... - Rafa, soddisfatto, infilò la
lingua nel mio orecchio, altra cosa che mi fece morire, poi scivolò
sui capezzoli, li tirò coi denti e mi morse il fianco. Dopo di che
si alzò dritto, mi tirò su le gambe, me le schiacciò addosso ed in
un istante lo sentii dentro.
Il dolore fu un
attimo, come lui anche io non ero stato in attesa dell'amore della
mia vita. Avevo fatto molte cose con molta gente in molti modi.
Mi ci volle
poco per abituarmi ad averlo e grazie alle mie gambe snodate, le
aprii per bene per attirarlo su di me, gli cinsi il collo e lo baciai
mentre i gemiti si mescolavano.
La sua
espressione di godimento puro fu la fine del mondo.
Mi era sempre
piaciuto in tutti i modi, ma quello fu il migliore. Era così
eccitante e caldo. Così preso da me.
Così in
godimento.
Mi eccitavo
guardandolo e quando i movimenti divennero più agevoli, fu sempre
più bello e tutto iniziò ad esplodere e mescolarsi.
Penso che ci
trovammo quasi a gridare mentre chiedevo incontrollato di più e più
forte.
Lui chiamava il
mio nome, totalmente assorbito.
Stavamo
entrambi per venire, quando uscì e lo guardai male come se fosse
pazzo.
Lui mi mise la
mano sulla bocca per poi metterci la sua e baciarmi. Lo sentii
muoversi, ma non vedevo cosa faceva. Cambiò posizione pur
rimanendomi sopra. Ovviamente gli piaceva, doveva comandare.
Quando capii
cosa stava facendo, mi eccitai ancora di più e già lo ero molto.
Sorrisi
malizioso e lui parlò senza vergogna.
- Se non lo
sento dentro impazzisco... - Parlava del mio cazzo su cui si sedette.
Se lo indirizzò
dentro, si alzò dritto e cominciò a muoversi come se mi cavalcasse,
poi si chinò sul mio petto, mi baciò e appoggiandosi iniziò a
scoparsi da solo muovendosi su di me, mentre il mio cazzo lo
penetrava. Accompagnavo i suoi movimenti con le mani sui fianchi, ma
ero perso, stavo morendo con lui sopra in questo modo e si muoveva
così bene...
Ad un certo
punto aumentò il ritmo, andò più veloce fino a spingersi più in
profondità ed i suoi gemiti si unirono forti ai miei fino a che
tutto si confuse e raggiungemmo un orgasmo rimandato poco prima.
Fu più
intenso, credo che dipese dal fatto che ci eravamo fermati poco prima
di venire... fu sconvolgente il nostro apice.
Non mi ripresi
per molto, dopo un po' lo sentii sopra di me, ansimante, steso,
appiattito sul mio petto. I cuori di entrambi a mille. Il mondo che
tornava sospeso, ma insieme a noi.
Tutto a posto.
I desideri
realizzati.
Le vite di
tutti complete. La mia di sicuro.
Non avevo idea
di cosa potevo dire, non dissi nulla.
Sapevo che
sarebbe stato un rischio... poteva essere la parola sbagliata, così
non dissi nulla.
Avrei preso
Rafa così, come mi si sarebbe presentato. Forse sarebbe stata
l'unica volta insieme o forse no. Non lo potevo sapere, ma speravo
ardentemente che sarebbe stato l'inizio della nostra storia.
Lo speravo
davvero.
E pregai che
fosse così.
- Comunque con
Roger ho parlato di te, gli ho chiesto consiglio... - Disse dopo un
po', stupendomi. Spalancai gli occhi. Rafa che si confidava. Gesù!
- E cosa ti ha
detto? - Chiesi delicato.
- Che certe
cose valgono il rischio della prova. Che non si possono capire a
livello teorico, ma solo con la pratica. E che eravamo adulti e
vaccinati, di essere chiaro con te dall'inizio senza omettere nulla e
di vedere cosa dicevo io. - Sorrisi.
- Più chiaro
di così... - Rafa sospirò.
- Non ho idea
di cosa voglio, Nole... volevo farlo, se non l'avessi fatto sarei
impazzito. Ma non so altro. - Mi morsi le labbra per non baciarlo,
poteva rifiutarlo.
- Mi va bene. -
Dissi infine. Lo sentii sorridere e carezzarmi il petto, feci
altrettanto con la sua schiena che amavo.
- Adesso però
muoio di fame! - Disse poi in risposta dopo un po'. Questo ci fece
ridere e smorzare ulteriormente l'atmosfera.
Tutto perfetto,
per il momento.
Saremmo andati
piano piano, per gradi... e speranze!