*Eccoci
qua! Abbiamolasciato Nick e Sascha d'accordo sul gestire la loro
relazione che praticamente diventa un rapporto aperto. Inizialmente
Sascha pensava di poterlo fare per non chiudere definitivamente con
Nick, ma poi capisce che non è molto semplice e così mentre si giostra
fra questo nuovo sistema, trova il metodo migliore per riuscirci:
Dominic! Nel frattempo si inserisce Grigor nel trio già complicato
così. Buona lettura. Baci Akane*
5. ADESSO SÌ CHE LO CAPISCO!
Ora lo capiva meglio.
Sascha all’inizio non aveva capito come poteva Nick andare con altri mentre era con lui, ma poi aveva capito.
Le finali di Londra
furono provvidenzialmente senza Nick perché aveva dovuto finire la
stagione un po’ prima per via dell’infortunio riacutizzato.
Così dopo la Cina non
l’aveva più incrociato. Ogni tanto si scrivevano, ma Nick era molto
lunatico ed era capace di non farsi vivo per settimane, questo
all’inizio aveva fatto infuriare Sascha che gli aveva scritto uno di
quei messaggi gelidi che il Polo Nord a confronto non era niente, poi
aveva capito perché Nick glielo aveva spiegato alla sua maniera.
Brutale e scocciato, ma l’aveva fatto.
‘Siamo mica sposati!’
Con questo aveva capito
che se Nick non faceva così, ovvero non spariva ogni tanto, poi si
legava troppo. Era uno dei suoi tanti sistemi, così si era buttato su
Domi di riflesso ed era stato con lui ore a spettegolare sul circuito
intero, su chi secondo lui era gay e quali coppie nascoste esistevano.
Avevano tirato su una
teoria molto fantasiosa e divertente su Rafa, Roger e Nole perché uno
sosteneva che Rafa se la facesse con Roger, e su questo erano entrambi
ormai convinti, però l’altro era dubbioso sul ruolo di Nole il quale
era chiaro non ci stava ad essere messo da parte ed avendo un po’ di
rapporti tesi con Roger ed invece essendo in adorazione con Rafa, la
cosa non poteva non dar da pensare.
- Insomma c’è da
scriverci su un libro! - Esclamò ridendo Domi, Sascha lo vide
divertito, il suo viso illuminato in una bella risata e si rilassò.
Con Nick era un terno
al lotto, tendenzialmente con lui era allegro e stavano bene insieme,
ma c’erano volte che gli girava male e lo faceva impazzire.
Mentre con Domi andava sempre bene, non c’era un momento in cui lui non fosse divertito e felice e fosse rilassato con lui.
Stare con lui era così semplice. Era come la cura anti-Nick!
- Comunque parlando
d’altro... sono sicuro che tu sia il preferito di Rafa fra noi giovani!
- Domi si voltò a guardarlo come se fosse impazzito, mentre bloccava il
gioco alla play a cui stavano giocando prima di andare a dormire.
Questo a Sascha ricordava il suo primo bacio con Nick, anche la
posizione era simile solo che era Sascha quello seduto per terra, ora,
mentre Domi era steso a pancia in giù sul letto e spuntava accanto al
suo viso.
I due si guardarono,
l’austriaco era sorpreso e convinto che scherzasse, ma Sascha si fece
serio seppure rimanesse con una luce negli occhi chiari.
- Dai, non prendermi in
giro! Lui adora anche Grigor per esempio! - Sascha cominciava a
detestare Grigor, tutti parlavano bene di lui, tutti lo adoravano! Ma
che palle!
- Beh, è diverso.
Prendi le partite in Laver Cup, a te era lì a darti tanti consigli in
partita, a me invece era Roger! - Domi ricordò i momenti citati e
rimase sospeso in un universo parallelo con un sorriso ebete stampato
in faccia. - E quando ci incontra in gruppo per presentazioni od eventi
con te sorride, scherza e parla di più che con altri a meno che non ci
sia Roger... - Nole era fermo da molti mesi per cui non potevano
parlare molto delle loro dinamiche perché ultimamente non ne avevano
viste. - Insomma, ti adora e si vede! Sono sicuro che sei il suo
protetto nella sua testa! Vede un grande potenziale e caratterialmente
sei così facile da adorare! - Domi arrossì e lasciò perdere il gioco
abbandonando infatti il joystick per guardare Sascha, anch’egli aveva
già messo giù il gioco per guardarlo, ora erano piuttosto vicini e non
accennavano a distogliere gli sguardi o cambiare posizioni.
Non avevano più fatto
nulla dopo la Laver Cup, però i rapporti erano stati sempre ottimi.
Avevano fatto finta di nulla riguardo il sesso, ma ora la tensione
erotica tornava prepotente. Più che tensione erotica era quasi...
“Voglia di dolcezza e di strapazzarlo di baci!” Pensò Sascha convinto e senza vergogna.
- Pensi... pensi davvero che sono facile da adorare? - Chiese arrossendo timido.
“Se fa così come resisto?” Così pensando Sascha decise di rispondere allungandosi verso di lui e baciandolo.
Perché farlo se con Nick andava tutto più o meno come programmato? Perché sì, perché poteva e gli andava.
Non era impegnato con Nick, per cui se voleva baciare un altro era suo diritto farlo.
Fu una specie di prova per sé stesso, per capire come Nick ci riusciva e perché e nel farlo comprese.
Fu una sensazione euforica che gli diede immediatamente alla testa.
Il punto non era volerlo, il punto era essere talmente liberi di poter fare qualunque cosa, qualunque. Niente regole.
Questo dava alla testa, ti ubriacava, ti trasformava.
“Chi me lo impedisce? Perché non dovrei? Voglio farlo e posso. Punto. Ora capisco meglio quel disgraziato di Nick!”
Lo capì ancora meglio
quando dopo il bacio e l’intreccio di lingue calmo e dolce, Sascha si
girò e salì sul letto con Domi, ricoprendolo col suo corpo fino a
prendersi cura di lui come quella volta a Praga.
Domi non disse nulla,
ma ci aveva sperato tanto. Non era facile per lui vivere quel genere di
cose e dopo aver visto e provato, dopo averlo voluto per tanto tempo e
non aver osato chiederlo o fare il primo passo, non poteva tirarsi
indietro.
Non sapeva cosa gli
passava per la testa e se l’avrebbe rifatto, non voleva pretendere
nulla, nessuna relazione o cosa impegnativa. Entrambi avevano il tennis
per la testa e forse anche delle ragazze con cui passare
provvisoriamente ed apparentemente il tempo, perciò non pretendeva
nulla. Solo di potersi perdere in lui ogni tanto.
Lui che gli aveva fatto perdere la testa prepotentemente in un modo che nemmeno lui aveva mai capito come.
Sascha era seduto e lo guardava dormire beato e contento, nudo a pancia in giù sotto le lenzuola. Un viso così sereno.
Sorrise nel vederlo e gli alzò le coperte sulle spalle, poi prese il telefono e scrisse a Nick.
‘Che fai?’
Poco dopo:
‘Ho la mano di una tizia sul mio uccello!’
Sascha dapprincipio sentì l’istinto di mandarlo a cagare, poi però fece la foto a Domi e gliela mandò.
Nick così fece la foto alla mano della ragazza sul proprio pene che faticava a mettersi in tiro.
‘Vedo che non godi come ho goduto io!’ Rispose scherzando acido. Nick mise degli smile rotolanti.
‘Se mi mandi una tua foto magari acceleriamo il processo!’
La cosa davvero divertente era che tutto questo avveniva mentre Nick si faceva fare del sesso orale da una.
Sascha ridendo si fece la foto al proprio membro ormai non più duro perché già soddisfatto e gliela mandò.
‘Però dovrai usare l’immaginazione perché l’ho già svuotato tutto nel dolce Domi!’
Sascha sapeva di usare
Domi come anti-Nick, ma aveva appena visto quanto funzionava bene. Nick
non avrebbe smesso con i suoi modi da stronzo convinto, pensava davvero
che quello fosse l’unico modo per non soffrire un giorno, così doveva
premunirsi ed aveva appena visto che quel metodo funzionava.
‘Immaginazione usata bene!’
Disse dopo un po’,
Sascha scoppiò a ridere e mise giù il telefono per poi accoccolarsi
contro Domi alla ricerca di dolci e tenere coccole, tutto quello che
non poteva mai avere da Nick e che mai avrebbe avuto.
“Sopravvivenza, ecco
cos’è! Con Nick potrebbe essere una relazione favolosa oppure un
autentico disastro, mentre cerco di non morire nel scoprirlo, devo
sopravvivere. E Domi è la mia sopravvivenza!”
Così dicendo sentì l’amico rilassarsi nel sonno e cambiare posizione per farlo stare più comodo.
“Come il diavolo e l’acqua santa!”
Pensò sorridendo.
Nick sembrava al
settimo cielo dopo aver visto che anche Sascha aveva preso la sua
stessa strada, questo lo rilassava al punto che scherzava ancora di più
con lui, ridevano insieme e facevano i buffoni ogni volta che potevano.
Paradossalmente il loro
rapporto non era mai andato meglio e solo perché entrambi andavano con
altri quando gli andava e quindi non si consideravano impegnati.
“È più come avere l’amante piuttosto che il ragazzo! È proprio quello che volevo. Io sono tipo da amante, non da compagno!”
Per lui era essenziale, così non si sentiva legato ed era sicuro di non starci male un giorno.
Non poteva sopportare altri dolori, sconfitte morali, perdite affettive. Non poteva, non voleva.
Quando la pallina di
Sascha lo colpì lui si stese a terra facendo la sceneggiata del
moribondo, non avrebbe di certo immaginato che poi Sascha superasse la
rete e gli si spalmasse sopra per giocare al dottore.
- Guarda che dopo
voglio il resto della cura, eh? - Disse mentre gli metteva le mani
addosso una volta che lui gli era steso con la testa sul petto. Sascha
si alzò ridendo solare e divertito, aveva un viso bellissimo ma quando
rideva era ancora meglio. Nick fu soccorso anche da Grigor in
quell’occasione il compagno di Sascha per la partita di
intrattenimento.
Così si ritrovò le
dolci mani di Grigor da una parte e quelle maliziose di Sascha
dall’altra a tirarlo su ed in un momento, mentre passava da uno
all’altro con lo sguardo, pensava che quasi quasi risparmiava Thanasi
per un po’ per provarne un altro.
Fu solo un pensiero
veloce che sul momento non approfondì, se non poi qualche giorno dopo a
Melbourne quando in partita uno contro l’altro si trovarono ad
instaurare qualcosa, qualcosa di magico e speciale.
Nick non l’aveva cercato davvero e nemmeno voluto.
Era solo capitato e se
doveva rifletterci sul come, non ne aveva la minima idea, ma da bravo
australiano cavalcava l’onda quando si presentava.
- Sei stato
eccezionale, meritavi quanto me! Davvero complimenti! - Ripeté
dolcemente Grigor mentre si toglieva la divisa da tennis nello
spogliatoio dopo averlo raggiunto.
Nick sussultò e sorrise
sorpreso, l’aveva coccolato molto in campo ed i due si erano non solo
abbracciati in modo davvero sentito, ma anche si erano parlati e fatti
dei bei complimenti l’un l’altro, guardandosi vicini in viso, quasi
baciandosi se non fossero stati in mezzo al campo davanti a chissà
quante persone.
Ne era uscito sorpreso
e scosso, ora che Grigor sembrava voler continuare su quella via si
trovò a pensare inebetito e colto totalmente alla sprovvista:
“Ma cosa mi sono perso?” Perché in due secondi per lui fu chiaro che Grigor ci stava teneramente provando con lui.
Gli occhi scesero sul
suo fisico ora nudo, Nick poteva andare già sotto la doccia ma l’aveva
aspettato quando l’aveva sentito parlargli.
Insieme si avviarono.
Grigor aveva un corpo a
dir poco perfetto. Muscoloso e forte al punto giusto, non troppo
pompato od eccessivo, anche l’altezza era perfetta. Le spalle larghe,
la vita stretta, un sedere sodo.
Per non parlare del suo
bel viso maturo e delicato, lo poteva considerare canonicamente bello,
specie con quel po’ di barba sul viso.
- Anche tu lo sei
stato, sono sicuro sarai il prossimo numero uno, sei il più pronto fra
tutti! - Erano cose che si dicevano, ma nel suo caso se non le pensava
davvero non gliele sentivi dire. Grigor fu investito da un’ondata di
calore e si girò di spalle per nascondere la famosa ondata nel
complimento inaspettato e piacevole.
Nella mente, nella
pelle, ancora le proprie braccia intorno al suo collo e le sue intorno
alla propria vita. Voleva tornare in quella posizione e farsi guardare
di nuovo da vicino.
- Ho sentito che la tua
fondazione va bene... - Disse Grigor cercando di cambiare discorso,
quando si girò per parlargli sperava di non avere l’erezione troppo
dritta, ma fece un salto poco mascolino nel vederselo nella doccia
vicina e Nick rise.
- Ti ho spaventato? Era per parlare meglio! - Grigor avrebbe sudato se non fosse stato sotto la doccia e rise nervoso.
- No no, non
preoccuparti. Comunque sono contento che ti diverti a giocare, si vede
che adesso ti piace di più, sembra tu abbia trovato una vocazione,
qualcosa che prima ti mancava! -
- Mi hai osservato e
studiato per bene, eh? - Disse provocante ed ammiccante, Grigor
arrossì. - Mi piace. - E l’erezione prese il volo fra le gambe, Nick
non poté non notarla e con una mano sul suo fianco così quasi per caso,
lo spostò prendendo il suo shampoo: - Scusa, ho dimenticato la mia
roba, posso? - Grigor non capiva nemmeno di che diavolo parlava, non
aveva mai subito il fascino di qualcuno così. Gli piaceva osservare i
corpi più o meno perfetti degli altri colleghi, si perdeva a
fantasticarci su, per esempio con Rafa ci aveva anche sbavato su, ma
non aveva mai pensato ci fosse qualcosa dietro. Ora con Nick era
diverso, era più forte, aveva qualcosa nei suoi modi che lo attirava da
morire e non riusciva a staccargli gli occhi di dosso o a non pensare a
lui.
Quando aveva giocato quella bellissima partita e l’aveva vinta, alla fine aveva chiaramente pensato che non voleva finisse mai.
Non sapeva cosa gli
stava succedendo, non si era mai detto ‘forse sono gay’, aveva anche
avuto una storia impegnativa con Maria. Però la fissa dei corpi
maschili non gli aveva mai acceso una lampadina, fino ad ora e a quella
vicinanza con Nick che voleva fosse più irriverente.
Era in attesa di
qualcosa di più quando Nick tornò a sforare il proprio spazio per
prendere la saponetta dalle sue mani, quella con cui Grigor si era
appena strofinato il corpo ipnotizzando un Nick malizioso.
Le mani sulle sue per
prendergliela, esitò e ci rimase qualche secondo di troppo. Grigor si
morse istintivamente il labbro non respirando.
Ok, lo voleva. Adesso non c’era niente da fraintendere.
Lo capì in un’ondata
improvvisa ed innegabile, di quelle rivelazioni mistiche che anche se
sei stato miscredente da una vita, poi puoi solo crederci.
Nick ebbe conferma nel
sentire la punta della sua erezione dritta e dura sfiorare la sua e non
trattenne l’occhiolino nel prendergli definitivamente la saponetta.
Se la passò addosso continuando a guardarlo in silenzio, trovando quel sistema migliore che il riempirlo di parole ubriacanti.
“Se gli salto addosso
mi si inginocchia davanti, ma voglio cuocerlo un po’. Non mi è mai
capitato uno che sbavasse così per me. Con Sascha è diverso, ci ho
provato io per primo e anche le altre volte è stato qualcosa di
vicendevole e naturale. Ma Grigor sembra proprio cotto. È una
sensazione davvero bella!”
Quando gli restituì la
saponetta si spalmò su di lui per metterla al suo posto, lo toccò col
proprio corpo e si preoccupò di girare il viso verso il suo e
guardarlo, sorrise soffermandosi a quella vicinanza da togliere il
fiato. In effetti, Grigor non respirava e le sue labbra erano anche
schiuse in attesa. Attesa.
Per un momento Nick
pensò a Sascha senza rendersene conto e appena affiorò il suo viso
reagì d’istinto aderendo le labbra a quelle di Grigor che voleva
proprio quello.
Fu semplicemente meraviglioso sentire quel contatto così delicato, timido e dolce.
Fu attraversato da una
violenta scarica elettrica che lo eccitò, ma dopo quel bacio a fior di
labbra, senza usare nemmeno la lingua, si separò e tornò alla propria
doccia, si sciacquò guardandolo in crisi profonda ed eccitato ed
ammiccò ancora.
Grigor sorrise ebete, non disse nulla, non ne ebbe la forza, la testa era completamente vuota.
Il silenzio la fece da padrone fino a che si salutarono separandosi fuori dallo spogliatoio.