CAPITOLO
XIV:
SITUAZIONE
SENZA SBOCCO
La prima notte
da soli.
Rimanemmo
svegli fino a notte fonda un po' perchè io prendevo sonno tardi, un
po' perchè eravamo troppo eccitati all'idea di quel che stava
succedendo per dormire. Avevo così tanta adrenalina in me che non
avrei mai potuto dormire.
Facemmo torneo
alla play, evitai accuratamente giochi come poker e biliardo.
Dopo ore di
torneo a calcio dove dovetti insegnargli tutto dalla A alla Z con mia
somma impazienza visto che non ero un bravo insegnante, per cui dopo
diversi litigi, riuscimmo anche a divertirci. Non mollai fino a che
non riuscimmo a fare un torneo decente. Nei primi lui giocava male ed
io vincevo perchè era troppo facile, allora gli imponevo di
continuare, lui un po' cercava di cambiare gioco, un po' era
divertito all'idea che io insistessi tanto per giocare ancora.
Ero
terrorizzato dal dover fare altro. Quello era il mio ambiente, una
cosa sicura dove non servivano contatti fisici e non c'era un
potenziale erotico in nessun senso.
A biliardo
c'era, bastava pensare alla posizione di tiro. A poker ci si doveva
guardare di continuo per leggere i bluff dell'altro. E poi lo
conoscevo, poteva proporre qualcosa di sconcio e siccome era furbo
poteva anche riuscire a farmi accettare.
Alla fine ci
divertimmo molto, ridemmo un sacco ed abbassai la guardia, ma lui fu
bravo.
In realtà ero
lì per capire Nole, ma cosa potevo capire se non faceva nulla nei
miei confronti e si comportava in modo normale?
Che non era
davvero preso da me come a volte pensavo. Che quando mi palpava era
per sadismo, una cosa tanto per fare...
Mi tormentavo
di continuo, mentre facevo le nostre cose.
- Ok, alzo
bandiera bianca! - Fece ad un certo punto gettandosi all'indietro fin
quasi a stendersi nel divano. Io lo guardai rimanendo seduto bene con
il joystik in mano.
- Come! Ma non
hai mai vinto! - Per me era inconcepibile arrendersi senza mai
vincere.
Lui alzò le
mani chiudendo gli occhi.
- Sì e non mi
interessa riuscirci! Tieniti il primato, congratulazioni! Facciamo
qualcos'altro... - Io aggrottai la fronte contrariato.
- Ma come fai a
non voler vincere nemmeno una volta? Io al tuo posto continuerei fino
a che non vincerei... - Nole scoppiò a ridere perchè io ero molto
serio.
- Ho capito che
sei così, io no. Se so di poter vincere insisto, ma se vedo che
comunque ci vuole più tempo del previsto me lo prendo e ritento
un'altra volta ed un'altra. Con calma e perseveranza, non con foga ed
insistenza... - Riflettei sulle sue parole e misi giù il joystick
chiudendo la play.
- Siamo proprio
diversi... - Nole fece un sorrisino pigro continuando a rimanere
appoggiato scomposto al divano, le sue gambe erano molto lunghe ed
erano tutte allungate in avanti, larghe. Una posa lasciva.
Lo guardai di
sottecchi rimanendo seduto in punta, mi morsi il labbro e cercai di
distrarmi subito.
- Cosa facciamo
ora? -
Alzò le
sopracciglia e mi guardò scettico, io distolsi subito il mio col
cuore di nuovo in gola.
- Dormiamo? -
Io feci il broncio. - Rafa, è l'una di notte, io a quest'ora dormo!
Mi alzo presto, faccio corsa, un po' di ginnastica, palestra per
qualche esercizio di potenziamento, poi nel pomeriggio mi alleno,
concludo con bagno o sauna e massaggio. - Spiegò la sua giornata
tipo che era come la mia, circa. Solo che saune e bagno non erano da
me ed i massaggi me li imponevano. Fosse per me avrei fatto solo
allenamenti e palestra.
- Anche io mi
sveglio presto, però mi addormento tardi. Dai, mica hai sonno? - Non
mi rendevo conto che mi stavo comportando come il ragazzino
innamorato che passa finalmente del tempo con la persona che gli
piace e non vuole che finisca mai.
Lui fece un
sorrisino particolare, io continuavo a guardarlo e a distogliere lo
sguardo di continuo, come un'anima in pena, in imbarazzo ma contento
di stare con lui. In effetti non volevo andare a dormire anche perchè
non volevo rinunciare al tempo con lui. Era facile, era così facile
passare del tempo insieme al di là del tennis. Ubriacante.
- Ho il
cervello distrutto... - Commentò.
- Che strano,
per distruggerlo bisogna averlo... - Commentai acido, lui mi spinse
ed io risi facendo la lingua. Ero rilassato. Cioè teso ma rilassato,
una cosa un po' difficile da spiegare. Mi stavo sciogliendo,
lasciando andare, pur rimanendo impacciato ed imbarazzato.
- Non riesco a
fare niente di impegnativo. Evitiamo giochi di ogni genere. Posso...
posso sostenere un film! - Fece allora. Pensai che un film non fosse
pericoloso. Non più del dormire insieme.
Poi pensai che
in effetti volevo che succedesse qualcosa, anche se al tempo stesso
volevo riuscire a capire cosa passava nella testa bacata di Nole,
quindi in realtà andasse come andasse, mi andava bene tutto.
- Ok, vada per
il film. Cosa vuoi vedere? Che genere ti piace? -
- Commedie,
comici, romantici. No cose tragiche, thriller o azione! - Disse con
precisione. - Adoro i musical! Hai un musical!? - A questo punto
scoppiai a ridere di gusto coprendomi il viso con le mani.
Nole rimase
paziente a guardarmi mentre mi buttavo all'indietro a ridere
rotolandomi fino alle lacrime. Si tirò su raddrizzandosi mentre mi
guardava incredulo.
Quando mi
calmai a fatica, chiese cauto:
- Deduco che è
un no? - Così ricominciai per altri cinque minuti.
Alla fine
riuscii a spiegargli:
- Io guardo
solo thriller e azione! E i musical per me sono a Broadway e fanno
bene a starmi lontano! - Continuai a ridere mentre lui alzava gli
occhi al cielo scuotendo il capo.
- Ora si spiega
perchè sei così insensibile! - io mi girai sul fianco, non mi
controllavo più, stavo praticamente cadendo per terra mentre lui era
seduto bene dritto accanto a me, col broncio.
- E tu invece
perchè sei così psicopatico! - A questa mia uscita del tutto
spontanea ed incontrollata, mi spinse facendomi cadere a terra, poi
si alzò ed andò nella stanza dei dvd a cercare dei film di suo
gradimento.
- Io sono
romantico e felice, non è da pazzi esserlo! Tu invece che ti guardi
tutte queste cose cupe... come fai a fare bei sogni? - Continuò a
borbottare mentre era perso a leggersi i titoli dei dvd.
Io non riuscivo
proprio a smettere di ridere, ma mi alzai raggiungendolo. Mi sedetti
sul biliardo aspettando che trovasse qualcosa, avevo una discreta
collezione.
- Dai, forse
possiamo buttarci su un horror, vedo che ne hai... - Disse dopo un
po' tirandone fuori un paio.
- Miracolo, ti
piace qualcosa di così lugubre? - Chiesi divertito, gli occhi ancora
bagnati di lacrime per quanto avevo riso.
Lui si alzò e
si girò verso di me e mi mostrò i film che aveva scelto.
- Quale
preferisci? -
Nightmare,
L'ultimo esorcismo e The ring.
- Non hai mai
visto Nightmare? - Chiesi stupito con aria di chi guardava un
esemplare raro. Lui, sentendosi seriamente in difetto, alzò le
spalle.
- Ehi, ho altri
hobby piuttosto che terrorizzarmi! Io ti posso fare da cima a fondo
Chicago, con tanto di parti ballate ovviamente... -
- Un musical
immagino... - Chiesi arricciando schifato il naso.
- Immagino?
Rafa, è uno dei più bei e famosi musical... - Fece lui teatrale
allargando le braccia, io continuai con aria schifata.
- Non ci fai
una bella figura se dici che puoi cantare e ballare un musical,
Nole... -
A questo punto
Nole si mise ad ancheggiare facendo qualche passo di danza, suppongo.
In realtà mi
persi dietro al suo culo che si muoveva poco distante dalla mia
faccia, ipnotizzato.
- Vuoi forse
dire che sto facendo una brutta figura perchè ballo? - Il suo tono
era molto allusivo, sapeva di avere un eccellente movimento di anche.
Io mi leccai le labbra, il gesto mi sfuggì e probabilmente fui anche
famelico, credo. In fondo mi stava piacendo quello che stavo vedendo.
Nole però si
girò verso di me troppo presto ed improvviso e mi beccò mentre
apprezzavo con lo sguardo il suo culo e fermandosi con le mani ai
fianchi disse spietato:
- Ah ma vedo
che apprezzi... allora non sono così imbarazzante! - Io arrossi
violentemente e lo guardai in viso in fretta. Peggio, era malizioso.
Mi trovai in tilt a non saper che dire e cominciai a blaterare cose a
caso, mentre lui si avvicinò mettendo giù i film nel tavolo da
biliardo su cui stavo ancora seduto.
Lo guardavo in
viso pensando fosse peggio distogliere lo sguardo dal suo, ma lo
sentii prendermi le ginocchia con le mani ed allargarmi le gambe,
così si infilò in mezzo e si appoggiò. Ora erano i nostri bacini a
contatto, in pratica. Volevo indietreggiare nel tavolo per non stare
a contatto con lui col mio pacco, ma pensavo sarebbe stato peggio.
Volevo che succedesse qualcosa senza dovermi esporre, per cui era una
specie di lotta fra me e me.
Così rimasi
immobile e lo guardai mentre nemmeno respiravo. Lui sorrideva
enigmatico e malizioso ed io non so proprio cosa stessi facendo.
Le sue mani
scivolarono sulle cosce, sopra ai pantaloncini, per fortuna. Ma la
stoffa era sottile e sentivo tutto molto bene. Ormai mi stavo di
nuovo eccitando.
- Tu che
critichi tanto, dovresti provare ad allargare i tuoi orizzonti...
avresti delle piacevoli sorprese... - non sapevo cosa fare, dove
mettere le mani, se dovevo respingerlo o abbracciarlo e baciarlo.
Volevo che lo facesse lui, ma lui evidentemente aspettava che lo
facessi io. Forse pensava che potessi dargli un pugno.
Non ne avevo
idea, ero nel panico, eccitato fino all'estremo. Rimasi fermo e zitto
e lui allora spostò una mano infilandola fra di noi, si toccò
l'inguine da solo e per un momento pensai potesse farlo anche a me,
ma non lo fece.
- Adesso un
horror è l'ideale, in effetti... per calmarci un po'... - Ancora una
volta era stato enigmatico. Poteva sembrare che fosse attratto da me
e che pensasse che anche io lo ero, ma in quel caso perchè fermarsi
e non proseguire?
Alla fine
scivolò via e mi lasciò andare. Io con la mente svuotata rimasi lì
a respirare mentre lui usciva dalla stanza con Nightmare in mano.
Una volta solo
mi strofinai il viso, i capelli e poi scesi fra le gambe aperte.
Mi toccai da
solo constatando che ero eccitatissimo e sospirai scuotendo il capo.
“Vorrei
proprio sapere perchè si ferma sempre. Arriva lì, mi sfiora, mi
tocca e poi basta!”
- Rafa, ci sei?
Vuoi una mano a scaricare il problema? - Lo disse in modo strano e lì
per lì non capii, infatti lo raggiunsi in salotto. Lo trovai seduto
sul divano che guardava verso di me.
- Il problema?
- Chiesi.
Lui con
l'occhiolino si toccò il pacco.
- Quel
problema... - Io aprii la bocca perchè avevo capito ma rimasi senza
parole. Non mi guardai nemmeno, sapevo che la mia erezione era
evidente.
- No grazie...
- Dissi secco andando a mettere su il film.
Non spiccicai
più parola, totalmente imbarazzato.
Cosa pensava
quando mi zittivo così?
Che non mi
piacevano certi suoi atteggiamenti provocatori, o che invece mi
imbarazzava da morire e basta?
Mi buttai sul
divano spegnendo ogni luce ed il film iniziò. Lo conoscevo a memoria
e non mi faceva certo effetto. Seduti vicini al buio dopo quanto
successo, non mi aiutava a calmare gli ormoni. Ero messo davvero
male. L'avevo vicino, era buio e non avevo il coraggio di
approfittarne e avvicinarmi di più, di appoggiarmi, di... ma ad un
certo punto notai la sua testa ciondolare di lato. Aggrottai la
fronte, ma non mi mossi, poi ad una scena paurosa del film dove lui
non ebbe reazioni, mi girai di sottecchi per vedere che faceva.
Mi parve di
vedere i suoi occhi chiusi, la testa di lato. Mi voltai meglio ed
allora nel movimento lui cadde verso di me. Dormiva e nel sonno si
accoccolò su di me.
Sempre che non
fingesse.
Non avevo il
coraggio di testare. Tornai a mettermi come prima, lui si sistemò
nel sonno con la testa sulla mia spalla, il busto rivolto un po'
verso di me, una gamba alzata sull'altra, quasi sovrapposta alla
mia. Per poco non si intrecciò a me. Ad un certo punto il braccio si
infilò sotto il mio ed io mi misi la mano sulla bocca per obbligarmi
a stare fermo e zitto.
Poteva far
finta di dormire per poter fare quello che voleva. In ogni caso stava
funzionando.
Non capivo un
cazzo di lui e forse non l'avrei mai capito.
Perchè non
faceva queste cose da cosciente, da sveglio? Perchè non mi baciava,
perchè non ci provava con me seriamente? Forse perchè non era
davvero serio. Non gli interessavo, mi ripetevo. Lui era fatto così,
non ero io a piacergli!
Il film si
concluse, lo schermo si rabbuiò e noi rimanemmo fermi sul divano al
buio completo. Per accendere la luce dovevo alzarmi, se l'avessi
fatto l'avrei svegliato ed io volevo rimanere così.
Non potevo, mi
dissi. Però se dormiva sul serio non valeva la pena di approfittare
spudoratamente?
Così mi feci
coraggio. Se dormiva, perchè no. Non ci perdevo la faccia.
Così lo
chiamai piano. Nessuna reazione. Lo toccai con un dito sulla spalla.
Ancora nulla.
Continuai a testare il suo livello di sonno e doveva essere profondo,
perchè il respiro era regolare da un bel po', non emise nemmeno
lamenti.
Così col
famoso dito risalii sul suo viso, ormai gli occhi erano abituati al
buio, lo vedevo nella penombra, la testa appoggiata alla mia spalla,
vicinissimo al mio.
Percorsi la sua
guancia e scesi sul mento, lui rimase fermo, la testa era
all'indietro su di me, ma contro lo schienale. Insomma, era un'ottima
posizione per me per guardarlo ed arrivare al suo viso.
E lo feci.
Delineai le sue labbra schiuse per il sonno profondo, ma non potevo
arrivarci senza rischiare di muoverlo.
Così mi
limitai a baciargli leggero la fronte, la cosa più vicina alla mia
bocca.
Provai un
grandissimo calore ed in quello sperai ardentemente che si svegliasse
e che mi baciasse sulla bocca. Ma non lo fece e un po' ci rimasi
male.
Non avrei mai
avuto il coraggio di farlo da sveglio.
Rimasi un po'
ad elaborare quanto accaduto e dopo di che mi decisi.
- Nole, devi
svegliarti. - Cominciai con serietà.
Niente.
Allora iniziai
a scuoterlo muovendo il braccio su cui poggiava.
Niente.
- NOLE! - Alzai
la voce, lui si lamentò.
- Che sonno
micidiale! Potrei violentarlo che non se ne accorgerebbe... -
- Mmm... allora
continuo a dormire... - Mormorò con un sorrisino beato sul viso.
Così arrossii rendendomi conto che finalmente si era svegliato.
- Da quanto sei
sveglio? - Chiesi agitato.
- Quattro
secondi. Dal tuo dolcissimo 'NOLE'! - Mi imitò alzando la voce e
finalmente aprì gli occhi. Ci guardammo così come eravamo, sempre
lui appoggiato a me, il braccio avvinghiato al mio, la gamba quasi
sulla mia. Quasi.
Si stiracchiò
allungandole bene entrambe e poi roteò il bacino per cambiare
posizione ed allora mise sia la gamba sulle mie, su tutte e due, che
l'altro braccio intorno al mio torace, in pratica mi abbracciò e si
sistemò più comodo sopra di me.
- Buonanotte! -
Disse chiudendo ancora gli occhi.
- Bello il
film? - Chiesi cercando di scherzare mentre capivo come uscire da
quella situazione.
- Stupendo! -
- Fin dove hai
visto? -
- Il titolo? -
Io risi e lui in riposta iniziò a giocherellare coi miei capezzoli
duri attraverso la maglietta. Maledetto. Mi stava piacendo un sacco,
ma non gli piacevo allo stesso modo. Forse non aveva senso farlo
continuare. O forse sì. Insomma, chi se ne importava?
- Nole...
andiamo a letto? - Chiesi piano.
- Sei il primo
che chiede di scopare invece di farlo e basta... - A questo mi
irrigidii aggrottando la fronte.
- Un momento e
quando avrei chiesto una cosa del genere? -
- Andiamo a
letto... - Lui parlava biascicando perchè continuava a starmi sopra
con gli occhi chiusi e l'aria di chi voleva dormire.
- Intendevo in
senso letterale. Mi stai dormendo sopra... - Specificai, magari non
era chiaro.
- Lo so, sei
comodo. -
- Grazie... ora
andiamo a letto? A dormire dico... -
- Per me
possiamo anche rimanere qua. -
- Sì ma non
sto tanto comodo... -
- I tuoi
capezzoli non si stanno lamentando... e sicuramente anche là sotto
concorda! - Io tossicchiai imbarazzato, non potendo stringere le
gambe. Ma lui mosse il suo ginocchio contro il mio inguine mentre la
mano continuava a toccarmi il capezzolo.
- Nole, fai
così con tutti? - Finalmente lo chiesi.
- Così come? -
- Il maniaco! -
Lui rise e aprì gli occhi, finalmente mi guardò. Ora stavo anche
peggio, eravamo più vicini di prima, i nostri respiri si
sovrapponevano.
- Io sono
maniaco di natura, se ho l'occasione lo faccio. Ma a te non sta
dispiacendo... - A questo volli difendermi cercando di recuperare un
po' di faccia persa. Parlai istintivamente senza rifletterci,
indispettito.
- E' natura. Un
corpo reagisce a cose piacevoli. Specie per noi uomini. Un bel tocco
resta un bel tocco! - Tirò su la testa per guardarmi meglio, ora
mancava poco per baciarci.
- Tutto qua? -
Chiese.
- Tutto qua! -
Risposi secco. A questo punto lui annuì, fece uno strano sorriso e
poi si sciolse. Io mi pentii subito di avergli risposto così, forse
aveva pensato che non mi piacesse, che non era lui ma quel che
piuttosto faceva.
Reazioni
incontrollate spontanee a cose piacevoli ricevute, nulla di
personale.
Non so, però
si alzò e cercò la luce. Quando l'accese tutto sparì. Mi pentii di
non essere stato più dolce, ma ero sempre impulsivo.
Non potevo
chiedere se se la fosse presa, ma mi seccava che mi piantasse il
muso.
Resistetti fino
al letto. Quando ci mettemmo a dormire con boxer e canottiere, nel
buio e nel silenzio che si era creato, un silenzio pesante e strano,
dissi piano mentre lui era rivolto dall'altra parte e mi dava la
schiena.
- Te la sei
presa? -
- Per cosa? -
- Non lo so...
hai cambiato immediatamente... - Silenzio. - Nole? - Mi girai sul
fianco verso di lui, mi avvicinai alla sua schiena. - non volevo... -
Ma non sapevo cosa, quindi non conclusi. A questo punto lui si girò
svelto verso di me, mettendosi sul fianco a specchio della mia
posizione. Non feci in tempo ad allontanarmi, ci ritrovammo
praticamente attaccati uno davanti all'altro.
Molto vicini. I
respiri contro, gli occhi incatenati, le mani che si sfioravano come
le nostre ginocchia.
- Non volevi
cosa? - Io nel panico scossi la testa.
- Farti
rimanere male... ci sei rimasto male? -
- Per il
'reagisco a cose piacevoli'? - Alzai le spalle. - speravo in un'altra
risposta, ma non importa. -
- In cosa
speravi? -
Scosse la testa
con un sorriso dolce che mi distrasse.
- Non importa.
Ho avuto le mie risposte. Va bene così. -
- Ma Nole,
perchè non dici mai quello che pensi davvero? Parla liberamente... -
Nole continuò col suo sorriso tenerissimo che mi stava uccidendo,
poi mi sistemò i capelli sulla fronte con un dito che mi carezzò e
poi giù la guancia e proseguì sul collo. Qua mi dimenticai ogni
cosa, non sapevo più quale fosse il punto della questione e lui
riottenne il controllo di tutto.
- Buonanotte. -
Mormorò. E
chiuse gli occhi così, senza più toccarmi, ma rivolto verso di me.
Io rimasi lì
così tutto il resto della notte, per la gran parte non riuscii a
dormire, rimasi a guardarlo realizzando quanto mi piacesse e che
pendevo da lui, in attesa di un suo gesto, parola o qualunque cosa.
Mi stavo
mettendo in un'altra situazione senza uscita. Prima Roger, ora lui.
Roger che
sapevo non mi avrebbe mai ricambiato, ora lui che forse era disposto
a venire a letto con me come puro passatempo, senza nulla dietro.
Insomma,
un'altra situazione senza sbocco.
Mi addormentai
pensando che forse ero io che non volevo storie vere, magari ero
terrorizzato dal vero amore e mi attaccavo a gente che sapevo non mi
avrebbe mai ricambiato.
Quando mi
svegliai, però, Nole mi stava abbracciando come la sera prima nel
divano. La testa contro la mia spalla, le labbra sulla pelle, il
braccio intorno al mio torace, la mano sul mio petto, la gamba
intrecciata alla mia.
Sorrisi.
Forse ora non
ero più di uno Stan od un Andy o chissà chi, ma forse poteva
esserci speranza, forse potevo tenere duro.
O forse mi
stavo illudendo, impantanandomi in una situazione senza sbocchi e
speranze.