NOTE: la fic è divisa in 3 parti ognuna delle quali è abbastanza corta. E' ambientata all'1 e 2 ottobre di questo anno, cioè a pochi giorni fa, (beh la prima parte è ambientata durante l'US Open). Se non lo sapete, in quei due giorni Rafa e Nole sono andati ospiti a Bangkok per un evento sportivo d'esibizione, erano solo loro due soli soletti in visita a vari posti della bella città e han fatto la coppia romanticamente. Poi hanno fatto una partita. Due giorni indimenticabili ed a parte aver scritto su quello, mi sono troppo immaginata il momento in cui Nole lo deve aver detto a Rafa. Così mi sono dilungata come mio solito ed alla fine della fiera ho deciso di dividere la fic in 3 parti. E godetevi la prima, le altre due non tarderanno ad arrivare perchè non sono lunghe ed il tutto è già pronto. Buona lettura. Baci Akane

RITORNO IN THAILANDIA




1.

Era bello essere il numero uno del mondo, Nole si trovò a pensarlo una volta di più delle mille altre precedenti.
Mise giù la conversazione e con un sorriso di quelli furbi e pericolosi, batté le mani ed entrò in mensa ballando al suono della musica che si sentiva in sottofondo, Pitbull ed il taxi.
Rafa lo guardò al proprio tavolo con la sua squadra, lo guardò come lo fecero tutti, ma Nole ricambiò proprio lui e con un’occhiolino furbo gli fece cenno che dopo doveva dirgli una cosa.
Rafa sospirò e si toccò la tempia con un dito, era un gesto che faceva quando doveva calmarsi. Sapeva. Rafa sentiva che Nole aveva combinato qualcosa.
Il serbo si sedette al proprio tavolo dove i suoi lo guardavano curiosi e con un gran sorriso parlò diretto a Boris.
- Era una di quelle persone a cui non puoi dire di no. - Disse per prima cosa. Boris piegò la testa di lato aggrottando la fronte.
- Ma chi? -
- Un incaricato dal primo ministro Thailandese di organizzare un evento sportivo speciale a Bangkok ai primi di Ottobre. - Spiegò tutto felice.
- Ed hanno pensato ad una partita di tennis?  - Chiese. Nole annuì.
- Chi altri vogliono oltre a te? - Che chiamassero l’attuale numero uno era normale. - Sarà Roger di sicuro… - Disse sicuro. Nole però sorrise e fu davvero bravo a gestire le sue espressioni. Stava per saltare di gioia, ma riuscì anche a dire una mezza bugia.
- Rafa. - Boris inarcò un sopracciglio stupito.
- Rafa!? - Nole annuì.
- Beh, anche se non ha avuto un gran bell’anno ed ora è settimo, lui è uno dei più grandi degli ultimi dieci anni e di sempre in generale, poi la nostra rivalità è famosa. Inoltre credo che lo adorino, laggiù… - Boris non contestò, dopotutto era credibile.
Non aveva idea che in realtà gli avevano chiesto con chi gradisse passare 2 giorni a Bangkok terminandoli con una partita.
E che lui aveva risposto immediatamente Rafael Nadal.
“Sarebbe stato logico farlo con l’uno ed il due del mondo, specie perché il due è il grande Roger Federer. Mi stupisce che non avessero già contattato lui… ma visto che mi chiedi con chi gradisco partecipare all’evento io non ho dubbi. Rafael Nadal. Che domande! Aspetta che lo sappia! Sarà felicissimo!”
Nei pensieri rosei di Nole, Rafa avrebbe dovuto saltargli al collo e ricoprirlo di baci.
Ma le cose non andarono così…

- Allora, si può sapere cosa hai combinato? - Chiese Rafa appena riuscì a stare un attimo solo con Nole.
Dopo pranzo avevano un po’ per riposare nelle rispettive camere, poi dipendeva da come era organizzata la giornata.
Appena varcata la soglia, tempo 5 minuti che Rafa gli stava bussando. Nole aprì e lo spagnolo si infilò clandestinamente per poi partire prima ancora del ‘ciao’ con ‘cosa hai combinato’.
Nole sorrise tutto fiero ed orgoglioso.
- Un bel regalo! Anche se il tuo compleanno è lontano e non credi nel Natale. - Rafa sospirò spazientito con le mani ai fianchi.
- Nole, i tuoi regali mi inquietano, specie se sono sorprese. - Nole unì le mani sotto il mento con fare entusiasta, il suo viso brillava di gioia.
- Questa volta sarai felicissimo, vedrai! - Sospiro di Rafa.
- Nole… - Chiamò cercando di essere paziente.
- Non ti ha chiamato nessuno? - Indagò. Rafa scosse la testa.
- Chi dovrebbe chiamarmi? - Rafa stava cercando di capire velocemente a cosa potesse riferirsi, ma non ci arrivava. Aveva già conosciuto tutti i suoi grandi miti ed idoli, per fortuna essere uno dei più grandi tennisti della storia gli aveva aperto tutte le porte. Era stato indimenticabile il momento in cui aveva incontrato Ronaldo Nazairo il fenomeno brasiliano del calcio…
- Un pezzo grosso thailandese… - Rafa sbiancò.
- Nole cosa hai fatto? - A quel punto Nole gli prese le mani e se le portò alla bocca. Poi disse felice.
- Faremo una partita d’esibizione in Thailandia, a Bangkok, ai primi di ottobre! Staremo due giorni interi lì! Non sei felice? - Rafa spalancò gli occhi e lo guardò shockato!
- Cosa? Sei pazzo?! Ma gli hai detto tu di chiamare me?! - Perché Rafa lo conosceva e sapeva che era stato lui. Nole annuì ancora pimpante, pensava che la sua reazione non era proprio come se l’era aspettata, ma forse non aveva capito bene di cosa si trattava.
- E’ un evento sportivo promozionale della città di Bangkok, in due giorni visitiamo la città e poi facciamo una partita insieme e via! E’ come una piccola vacanza io e te e basta! Perché poi i giri li faremo solo io e te, scortati da loro che organizzano tutto… sarà bellissimo! Non so nemmeno se sono mai stato a Bangkok. Sì, credo un paio di anni fa… - Nole era partito e parlava entusiasta tenendogli sempre le mani che Rafa, per zittirlo, strattonò.
- Sei pazzo! Sei suonato! Tu non hai capito… - Nole in effetti non capiva, perché la prendeva così male?
- Cosa? Che è una bellissima occasione per passare del tempo e rilassarci insieme? - Rafa aprì le mani davanti a lui in segno di ‘ma sei scemo?’
- No, non hai capito che non possiamo fare la coppia! Abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso, non è che possiamo partecipare a tutti gli eventi insieme e fare la coppia perché se poi magari ci scappa qualcosa e viene fuori che… - Rafa era partito a sua volta con i pessimismi cosmici, Nole scollegò il cervello e sbuffando gironzolò un po’ annoiato per la camera, quando lo sentì respirare, si inserì cercando un tono sminuente.
- Ma dai Rafa, cosa pensi che faremo? Passeggeremo per la città, ma mica mano nella mano… che paura hai? So controllarmi, sai! - Rafa rise isterico.
- Ah sì? Non me ne ero accorto! - Nole allora mise le mani ai fianchi.
- Quante volte ti ho messo nei guai in pubblico? - Rafa inarcò le sopracciglia espressivo e polemico.
- Mi hai abbracciato piuttosto spesso in questi quasi 10 anni di tennis! -
Nole allargò le braccia:
- Sempre in ambiti sportivi. Dopo le partite è normale abbracciarsi! -
Rafa sospirò.
- Non proprio. Perché non abbracciamo tutti i nostri avversari, per lo più se non abbiamo rapporti diamo semplici strette di mano. Abbracciamo gente con cui abbiamo rapporti. Il fatto che lo facciamo fra di noi mostra che fra noi c’è qualcosa… - Nole sospirò scuotendo la testa.
- Riesci a rovinare sempre tutto, cazzo! Anche le cose belle e semplici! Perché sei sempre così maledettamente apprensivo? Ma cosa cazzo pensi che notino gli altri? Che noi due ci abbracciamo come due amici? E allora? Abbiamo rivelato al mondo che siamo amici quando abbiamo fatto quel torneo di doppio insieme nel 2010. Ma tu devi sempre pensare a chissà cosa! Goditi i momenti senza pensare a cosa sembreremo se faremo questo o quello! Al mondo piace quando due rivali sono anche amici, tu e Roger lo siete ed è risaputo e alle persone piace proprio questo rapporto che avete. Ma se l’abbiamo anche noi e lo mostriamo serenamente no, non va bene! Non ti bacerò mai in pubblico, ma rilassati! - Rafa non si ammorbidì e rimase poco convinto, col suo adorabile broncio. A questo punto Nole lo mandò a quel paese scuotendo il capo: - Senti, fa quello che vuoi, rifiuta se preferisci! - si stese nel letto mettendosi sul fianco, dandogli la schiena seccato.
Questa volta era arrabbiato e Rafa rimase in silenzio a guardarlo, indeciso su cosa fare.
Dargli retta e ragione o continuare a tenersela?
Si morse il labbro facendo una delle sue smorfie, rimase un po’ a guardarlo indeciso, poi sospirando si avvicinò al letto piano.
Forse aveva esagerato. Era vero che avevano già dichiarato e dimostrato di essere amici, così come avevano fatto lui e Roger, ed al mondo era piaciuto. Non è che dovevano far finta di ignorarsi ora perché erano una coppia nella vita reale.
“Fra l’altro è Nole quello sposato con figli, è lui quello che ci perde di più se viene uno scandalo…”
Si rese conto in un secondo momento che in effetti aveva esagerato, come sempre, e che agitarsi per una cosa simile era un’autentica sciocchezza.
- Scusa, è che ho pensato che potesse suonare strano che chiami proprio me invece che un altro dei tuoi amici… non so, si sa che tu ed Andy siete molto amici sin dai tempi che eravate ragazzi… mi… mi dispiace davvero… è vero che esagero, cosa andranno a pensare? Ci siamo già presentati in doppio quell’anno. -
Nole si rilassò sentendo che voleva scusarsi. Non era tipo da tenere il muso specie se lui calava la testa.
Però aspettò che facesse qualche altra moina e così fece.
La mano di Rafa si posò sulla sua schiena e poco dopo la sua bocca sulla spalla che baciò. Risalì sul collo nudo e iniziò a carezzarlo con le labbra morbide. Nole sorrise, contò fino a 5 poi si girò e lo circondò con le braccia stritolandolo, facendolo stendere su di sé. Rafa rise.
- Non sai stare arrabbiato per più di un minuto, eh? - Nole gli morse l’orecchio.
- E tu non sai non scusarti nel giro di subito! - Ormai le loro dinamiche erano quelle.
Rafa tendeva ad essere insensibile e a far rimanere male Nole il quale se ne risentiva. A quel punto lo spagnolo si pentiva immediatamente e si scusava e Nole accettava le scuse senza farlo mai penare. Perché alla fine il tempo che potevano passare insieme non era tanto come poteva sembrare, perché doveva essere sempre di nascosto, quindi era meglio evitare di sprecarlo.
Sui loro sorrisi, le labbra si chiusero e si baciarono togliendosi il fiato per poi restituirselo con calma. Nole scivolò con le mani sui suoi fianchi e poi sul suo sedere che adorava sempre stringere, come una specie di antistress. Rafa si accomodò meglio a cavalcioni e poco dopo si tirò su per levarsi la maglietta, Nole lo guardò con un sorriso soddisfatto.
- Vediamo se riesco a farmi perdonare… - Disse malizioso alzandogli a sua volta la maglietta e scendendo con le labbra sui suoi capezzoli che leccò.
Nole ghignò.
- Vediamo se ci riesci! -
Rafa stava scendendo con la lingua sul suo basso ventre pronto ad abbassare i pantaloni, quando il suo telefono suonò. Aveva tutta l’intenzione di ignorarlo, ma Nole si ricordò di quale telefonata aspettava e gli prese il telefono, tirò su la conversazione e glielo mise all’orecchio.
Rafa stava per insultarlo, ma dovette rispondere.
- Pr… pronto? - Disse in inglese, ormai la sua lingua primaria. Dall’altra parte una voce sottile e gentile che parlava a sua volta un inglese che non era comunque di lingua madre, Rafa riconobbe subito l’accento asiatico e sospirando chiuse gli occhi appoggiando la fronte al petto di Nole, il quale sorridendo lo prese per le spalle e lo spinse di lato stendendoselo sotto di sé. Gli salì sopra e mentre parlava, iniziò ad occuparsi di lui.
Si occupò con cura di ogni centimetro del suo corpo partendo dalla clavicola, passando per i capezzoli e raggiungendo infine le linee del suo inguine che poi, una volta abbassati pantaloni e boxer, lo portarono alla sua erezione a riposo ancora per poco.
La voce di Rafa era un po’ tremolante, faticava a stare seria, ma si impegnava molto specie per ricordarsi le parole in inglese e non dirle in spagnolo.
Nole ridendo sulla sua pelle sensibile, iniziò a leccargli tutt’intorno fino ad arrivare al suo membro che reagì insieme alla sua voce che divenne più a scatti.
L’avvolse con le labbra ed iniziò a succhiare e Rafa all’ennesimo ringraziamento e ‘ci sarò senz’altro sarà un onore’, riuscì a mettere giù e buttare via il telefono sul comodino.
Poi acchiappò la testa di Nole e se la schiacciò contro il proprio bacino con cui poi gli andò incontro, spingendo e gemendo insieme.
- Sei uno stronzo… - Disse fra un gemito e l’altro. Nole non si interruppe, aumentò il ritmo e l’intensità fino a farlo venire, poi col suo sapore in bocca lo baciò e gli disse:
- Sono uno stronzo, eh? - Rafa lo abbracciò forte e nascose il viso nel suo collo tornando nella sua versione dolce e tenera, qualcosa che assumeva solo in privato con lui.
Nole sorridendo intenerito si mise comodo sul fianco e se lo tenne così, abbracciato e accoccolato, baciandogli di tanto in tanto la tempia e la testa.
- Grazie per questa occasione… in realtà sono felice. Solo un po’ spaventato, ma felice. - Disse dopo un po’, quando si fu ripreso dall’orgasmo. Nole sorrise.
- Lo so. - Dopo di questo Rafa dimostrò la sua gratitudine sparendo in basso, fra le sue gambe, a ricambiare quanto ricevuto poco prima.