CAPITOLO XXII:

PERDONO



/Stan/
Pensavo di non doverlo provare di nuovo, pensavo di aver già dato ed invece ci sono cascato di nuovo come un idiota.
Io non so come sia possibile, forse perchè comunque in tutti questi mesi anche se non stavamo effettivamente insieme, ci comportavamo come se lo fossimo. Ci sentivamo tantissimo per telefono, se c'era l'occasione ci vedevamo, non snobbavamo gli allenamenti insieme e poi c'erano delle volte in cui andavamo vicino ad esaudire tutto quello che volevamo.
Per cui non so cosa dire, ma forse mi sentivo come un mezzo fidanzato. So che mi amava ed ero contento.
Ho abbassato la guardia.
La verità è che lui è sposato ed ha scelto la sua famiglia, ha scelto lei solo perchè è la madre dei suoi figli ed ora io non ce la faccio più.
Nole mi abbraccia paziente e dolce mentre lo vedo trafficare al telefono.
Pensando che sia Rafa non gli chiedo nulla, ma poco dopo sento che lo chiama ed i due parlano.
- Sì scusa, non è un buon momento... - Sento la voce di Rafa perchè Nole non si è staccato da me per parlare con lui e non intendo togliere la  testa dal suo petto.
- Che succede? Te la fai sotto per la finale di domani? Tanto ormai sei primo comunque... - Rafa è spavaldo ed è quasi strano sentirlo così in questo momento. Anche lui è in una fase delicata. Si è appena operato di appendicite.
- Stupido... - Nole ridacchia. - Io non me la faccio mai sotto, nemmeno con te! - Questo è un doppio senso e riderei se non fossi disperato per i fatti miei.
- Sicuro? A volte ti ci metto sotto eccome... - Beh se Rafa sapesse che sto sentendo non sarebbe così rilassato. E dunque è questo il vero Rafa...
- Perchè te lo permetto... - Nole ora è in modalità porco e quando parte così non lo ferma nessuno, nemmeno io che gli piango letteralmente addosso, così sbuffando mi alzo seccato perchè non posso nemmeno soffrire in pace senza che loro due troieggino insieme sotto il mio naso. Nole rimane col braccio teso verso di me e si riprende: - scusa, dicevo che non posso perchè sono con Stan! -
- Ah, già mi tradisci? Ma bravo! Eravamo insieme pochi giorni fa, tutte quelle belle parole ed ora cambia solo che se vai con lui me lo comunichi? Va al diavolo! - Rafa parte e sebbene pensavo scherzasse, capisco che invece è serio. Mi giro a fissare il viso stralunato ed esasperato di Nole che alza gli occhi al cielo.
- No Rafa, non hai capito un cazzo. -
- Eh certo perchè io sono stupido! - Rafa è un treno sparato a folle velocità e senza macchinista, ma per fortuna Nole conosce i trucchi.
- E' colpa di Roger! - Basta nominare Roger per farmi contorcere di nuovo e zittire Rafa.
- Che ha fatto? -
- Fra lui e Stan non va bene e ora è qua con me che piange. Ha bisogno di me. -
Lo guardo torvo mentre combatto per smettere di frignare, ma non ci riesco bene e Nole si tira su con la schiena e mi porge la mano che alla fine prendo e mi arrendo tornando su di lui e di nuovo insieme stesi sul letto.
- Forse Stan ha capito male qualcosa che ha detto o fatto Roger, lui parla per metafore e capire male è facile... - Questo mi innervosisce immediatamente e prendendogli il cellulare scoppio come nemmeno pensavo di aver bisogno.
- Senti, tu non sai niente e tre quarti delle cose non le hai mai sapute! Fra me e Roger le cose sono finite quasi subito appena messi insieme. Dopo che sono nati i secondi gemelli ha deciso che non poteva tradire sua moglie perchè tradiva i figli e così ha troncato con me! Salvo poi che a voi due che sapevate che stavamo insieme, diceva che era tutto ok! Ti convinceva, vero? Ecco, questa è la dimostrazione che di Roger sei tu a non sapere un cazzo in realtà! - Forse faccio la cazzata del secolo.
Forse.
Però non ne potevo più a sentire che parla come se sappia tutto ed invece non sa nulla!
Dannazione tre quarti dei fatti nostri non glieli ha mai detti!
- Che dici, vuoi scherzare? Lui in tutti questi mesi mi ha detto che fra voi le cose vanno bene... ed anche tu a Nole. Giusto? - Sì è vero, glielo dicevo anche io ed infatti mi sono scusato prima, Nole se l'è presa ed io sono scoppiato a piangere. Ma non ne potevo più di fingere che invece andasse tutto bene solo perchè Roger voleva così.
Sospiro e mi giro dall'altra parte, dando la schiena a Nole e tenendo il suo telefono mentre parlo con Rafa. Che strana scena.
- No non scherzo. Mi spiace dirtelo, ma mi secca che tu ti comporti come quello che sa tutto di lui. Ma non è così. Sono io quello che lo conosce sul serio. Roger ha il sospetto di provare qualcosa per me da anni... non è una cosa che ha sempre negato e che ha accettato solo di recente. Lui lo sa dalle olimpiadi del 2008. - Pensando che siamo nel 2014, ormai quasi 2015, la cosa lo sconvolge.
- Dio mio, ma è da tantissimo... tu... tu dici davvero? Ma state insieme da quella volta? E lui non mi ha mai... oh dio ma è per questo che ha rifiutato il mio bacio quella volta? - Sospiro e mi copro la faccia con la mano libera mentre Nole ridacchia sentendo l'agitazione di Rafa.
- No. Non stiamo insieme da quella volta, ma sono successe cose. Alcune non le ricordo perchè erano sempre in circostanze particolari. Tipo nel mezzo dei festeggiamenti, quando ero ubriaco. E lo era anche lui. Cioè non si può dire che stiamo insieme da quella volta, ma sono successe molte cose e lui sa, lui sa molto bene che prova qualcosa per me da allora. Solo che ha fatto finta di nulla, ma ne era perfettamente cosciente. -
Rafa è sconvolto e finalmente non mi urla all'orecchio.
- E perchè non mi ha mai detto nulla? Gli ho rotto le palle un sacco, dopo che mi sono reso conto che ti guardava in modo diverso... perchè non dire nulla a quel punto? Il nostro rapporto era buono, o almeno pensavo... - Credo che sia un duro colpo anche per lui ed io mi ritrovo a giustificare Roger e a spiegargli com'è. È una specie di terapia per me.
- Perchè se non ne parli a nessuno non è reale. Anche se sai che lo è, anche se sai cosa provi. Anche se lo vedi e lo fai quando sei solo, quando pensi che nessuno se lo ricorderà. Se nessuno ne è testimone, se nessuno lo sa, non esiste. E puoi fare finta che la tua vita sia come dovrebbe essere, come vuoi che sia. E non... non tutta sbagliata... - Parlo piano, come se parlassi a me stesso, il tono basso, abbattuto, il dolore torna, la voce si spezza e Nole mi avvolge da dietro e mi bacia la spalla, le sue braccia intorno al busto.
La voce di Rafa all'orecchio, sussurra.
- Non esistono vite sbagliate. Esistono vite imprevedibili. - La saggezza di Rafa mi sconvolge e non so cosa dire, per cui lui continua. - Forse è vero che non so nulla di Roger, dopotutto. Pensavo di sì ma mi sbagliavo, non conosci mai abbastanza qualcuno. Però so che nella vita non finisci mai di dare possibilità a chi ami. Anche quando dici che quella era l'ultima. Non è mai l'ultima. Alla fine riuscirai sempre a capire la persona che ami e la perdonerai sempre. Perchè è questo l'amore. - Il mio silenzio accoglie le sue parole che mi sconvolgono per la bellezza e la veridicità. Forse non ne so abbastanza, non ne ho vissute di storie simili, storie che mi abbiano fatto tornare sempre indietro. O forse sì e so fin troppo bene cosa dice.
Forse ci sono ricascato con Roger proprio perchè sono lì dove dice Rafa.
Amo e perdono e ci credo tutte le volte.
E quello che dice non necessita di una risposta.
Nole mi sfila il telefono dalla mano con dolcezza.
- Grazie, amore. - Lo saluta con una tenerezza nella voce che mi scioglie ed invidio. Vorrei essere così, ora, con Roger. Ed invece siamo lontani e basta.
- Ci sentiamo domani. - Lo sento dire.
Poi mette giù.
Nole mi carezza il braccio sopra poiché sono sul fianco, bacia la spalla. È sempre stato molto fisico e non gli importa di cosa può sembrare. Forse fra amici non si fa così, forse noi non siamo proprio solo amici. Però è così che fa con me e a me mancava in tutto questo tempo che non ho potuto dirgli nulla perchè Roger preferiva che loro pensassero che le cose andavano bene. Strane fisse che pensavo non mi pesassero.
- Rafa ha ragione. Ci puoi stare male e dire che è finita, ma alla fine se lui tornerà tu aprirai le braccia e ci crederai. Ora ti sembra di no, ma succederà. -
Giro la testa verso di lui con le lacrime che scendono.
- Fino a quando? Quando non ce la farò più? -
Nole mi guarda da vicino in questa posizione particolare, lui dietro di me che mi avvolge dolcemente, mentre ci guardiamo.
- Sempre. - Dice sicuro. Poi aggiunge. - Io ho sempre perdonato Rafa. E Rafa ha sempre perdonato me. E continuiamo a farlo. Sono anni e anni di incomprensioni fra noi, anni di momenti in cui diciamo che è finita e poi torniamo. -
- Ma state davvero insieme da nemmeno un anno... - Gli faccio notare con un filo di voce mentre cerco la razionalità. Lui sorride.
- Sì, ma la portiamo avanti in mille modi da un sacco di tempo. E ci sono state volte in cui eravamo sicuri che c'era storia, poi ci ricredevamo. Siamo andati avanti anni così, fino a quando ci siamo messi veramente insieme. Ed allora abbiamo continuato a litigare, ad allontanarci e poi a ritrovarci e perdonarci tutte le volte. In un modo o nell'altro lo facciamo da quando ci conosciamo e possiamo definirci in mille modi, ma torneremo sempre. Ci perdoneremo sempre. Non c'è una fine alle volte in cui due si possono perdonare se si amano davvero. Devi solo capire se è quell'amore fra te e lui. È quell'amore, Stan? Se domani Roger ti chiedesse di perdonarlo e che vuole riprovarci, tu glielo negheresti? - La domanda non ottiene risposta, mi mette in crisi e finisce che ci penso tutta la notte.
Io non ne ho proprio idea di cosa farei.
Non dovrei accettarlo, dovrei rimanere sulla mia linea per non soffrire più, ma il punto è che non si ama mai troppo poco. Io non lo amo così poco.

La risposta non tarda ad arrivare. Ci mette una notte intera ed una mattina. Quando poi Nole rientra in camera dopo gli allenamenti prima della finale che disputerà il pomeriggio con Roger.
La sua faccia è tutta un programma, io sono sveglio che penso alle parole di Rafa e di Nole.
- Roger ha mal di schiena. - L'esordio è shockante, nemmeno mi saluta e mi prepara come suo solito. Va dritto al punto e questo mi ucciderebbe se non fosse che io sono perfettamente in salute al momento.
Sbianco e mi alzo di scatto a sedere sul letto.
- Cosa?! - Nole, occhi spalancati come i miei, consapevoli, annuisce e si siede vicino a me. Uno strano sorrisino.
- Sì. Roger ha mal di schiena dopo la partita lunga e difficile contro di te di ieri ed ha detto che vedrà come va oggi pomeriggio, ma ha mal di schiena. - questa è la cosa più assurda mai sentita.
Impossibile, voglio dire.
Non perchè Roger non ha mal di schiena. Roger ce l'ha. Cioè può avercelo. Gli è capitato, non è certo un ventenne...
Però ieri... andiamo io l'ho visto dopo la partita. Stava bene. E durante il match non è successo nulla, nessun movimento strano. Ricordo tutto molto bene.
- Da dove gli esce questa? - Chiedo infatti sospetto.
Nole alza le spalle ridacchiando.
- Beh, sei tu quello che lo conosce bene. Ti sembra possa aver fatto qualcosa ieri da fargli venire mal di schiena? - Aggrotto la fronte e scuoto la testa.
- Non mi pare. Non direi. Insomma, dopo stava anche bene... - Nole accentua il sorriso.
- Vediamo che fa più tardi... -
Con questo si alza e va fischiettando in bagno.

Nel pomeriggio la cosa trova conferma. Potevo pensare che magari era stanco, ma arrivare a ritirarsi per un mal di schiena che so fittizio, è troppo.
Cioè non sono stupido.
Un conto è la stanchezza a cui però è abituato, ne ha fatte di peggio in condizioni peggiori per molto meno.
Però un conto è dire che hai mal di schiena e non puoi giocare quando non è vero.
È una finale di tour.
Non passi primo, ma ottieni dei punti importanti, se inizi l'anno bene puoi sperare nell'impresa. Ogni punto è sempre importante.
È una cosa grossa.
- Ma cosa combina?! - Mi chiedo da solo, perchè Nole non è qua con me in camera, ma in campo in attesa di una partita che non sarà giocata.
La voce del cronista spiega che Roger si è fatto male nella partita di ieri contro di me e che Roger ha fatto di tutto per recuperare, ma che non ce l'ha fatta e che cercherà di esserci nella finale di Davis Cup.
No, andiamo non ci credo. Io lo conosco, con chi crede di parlare?
Io so, io so tutto di lui. So quando mente, so quando nasconde le cose, cosa nasconde e perchè. So sempre anche quando mente. Mi sono sempre accorto di queste cose.
E so se si fa male e quanto male ha, quanto è stanco, quanto spinge pur non potendo e quanto si trattiene.
Roger la sta sparando grossa e non capisco perchè, proprio non capisco.
O forse non voglio capire, non voglio vedere. Perchè vedrei qualcosa di sconvolgente.
Per cui è meglio andare direttamente da lui ed affrontarlo a viso aperto. Chiederglielo e sentirglielo dire guardandolo in faccia.
È meglio, perchè così non c'è scampo, non c'è errore.
La resa dei conti, forse, era inevitabile dopotutto.


Lo aspetto, sto attento di sentire movimenti in corridoio e quando riconosco la sua voce, esco subito e mi faccio vedere.
A Roger viene un colpo, si vede. Si blocca mentre entra, trattiene il fiato e la mano manca la maniglia che stava cercando, così io deciso e spedito approfitto e mi infilo nella sua camera, lo aspetto con le mani ai fianchi e batto il piede per terra.
Come un padre severo che aspetta il figlio che ha combinato un danno.
Non ci vediamo da ieri, ma è stato un lasciarci davvero male, per me. Solo che poi lui cercava di parlarmi, io non volevo.
- Volevi parlarmi? Ok, parliamo! -
Roger ebete chiude bocca e porta e mentre cerca di fare mente locale su quel che deve fare,  gli cade borsa e telefono, impreca, si china e prende i pezzi dell'apparecchio aperto in due.
Guardo con attenzione il movimento che fa istintivo e rido amaro scuotendo la testa.
- Ma che male la tua schiena, ti vedo bloccato! Forse ti serve un bustino! - Roger, dritto, si rende conto di quel che ha fatto e allora un po' shockato dal tono che uso, si riprende e sembra davvero che torni sé stesso, padrone della situazione in tutto e per tutto.
- Sto benissimo e so che lo sai, sei qua per questo, no? - Potrebbe sembrare arrabbiato, in realtà è risoluto, è una cosa diversa.
Ovviamente mi piace, ma devo ricordare a me stesso che io, invece, sono arrabbiato.
- Adesso tu vai là e dici che giochi! Non voglio avere sulla coscienza il tuo ritiro solo perchè ci sono rimasto male da tua moglie! -
Centro subito il punto e lui butta i pezzi del telefono sul letto e mi dà la schiena dicendo secco:
- Non se ne parla. Io so che cosa devo fare e lo faccio. - Sospiro e mi sposto per guardarlo di profilo, Roger continua ad evitare il mio sguardo mentre cerca di ricomporre il telefono senza successo perchè le mani tremano e non ha idea di che cosa sta facendo.
Infatti cerca di ricomporlo al contrario.
- E allora fai l'adulto e prenditi le tue responsabilità! Hai vinto e non importa come e cosa è successo, conta il risultato! Adesso vai e fai il tuo dovere! -
Finalmente Roger si gira verso di me di scatto e con aria dura e questa volta decisamente arrabbiato, sbotta alzando la voce:
- E' questo che sto facendo! Mi comporto da uomo prendendomi le mie responsabilità. Non ho vinto per merito mio e quindi non giocherò questa finale! Sto facendo quello che devo e se tu non lo capisci non mi importa, non torno sui miei passi! Questa è una mia decisione! - Il sangue sale vertiginosamente alla testa e pesto il piede gridando furioso:
- E COME CAZZO PENSI CHE MI SENTA IO SAPENDO CHE LO FAI PER COLPA MIA?! -
- NON E' COLPA TUA! E' SOLO LA VERITA'! E' QUELLO CHE E' SUCCESSO! SE NON VOLEVI CHE PRENDESSI MISURE ADEGUATE NON MI DICEVI COSA HA FATTO MIRKA! - Anche Roger urla, questa volta, e mi lascia senza parole, infatti mi zittisco e mi irrigidisco sconvolto perchè è davvero furioso e non l'ho visto spesso così.
- Io... io te l'ho detto perchè dovevi saperlo, perchè così puoi fare qualcosa con lei anche se forse non ci riuscirai, io... - Non so nemmeno io cosa devo dire. Sospiro e scuoto la testa esasperato, mi sento male, con mille emozioni dentro che esplodono, non so cosa dire, cosa pensare, cosa fare.
- Stanley. Me l'hai detto perchè era giusto che lo sapessi ed io ho fatto la cosa giusta. Io sono questo. Io sono fatto così. Lei ti ha distratto su 4 match point e sapeva che ti avrebbe distratto, perchè è successo a Wimbledon! La cosa mi manda fuori di testa, io dovevo fare qualcosa e l'ho fatto. Ora mi sento a posto con me stesso. Non l'ho fatto per farmi bello davanti a te e per riconquistarti, l'ho fatto perchè stavo male io. Io, capisci? - Sto zitto, sconvolto, senza la capacità di parlare e dire qualcosa e lui fa un passo verso di me e continua. - Io ti amo e ti amerò sempre, sarò sempre sposato con lei perchè è la madre dei miei figli e sono un personaggio pubblico e voglio gestire la mia immagine, voglio che non ci siano chiacchiere! Ci tengo a queste cose e farò quello che devo fare. Ma non ti ferirò mai, non intenzionalmente. Farò sempre di tutto per prendermi cura di te, per sostenerti, aiutarti. Sarò sempre dalla tua parte, sempre. - Questo mi demolisce, mi fa a pezzi e tutte le forze recuperate per poterlo affrontare a testa alta, vanno a quel paese ora.
Le lacrime tornano e faccio dei passi indietro, lui ne fa in avanti ed io alzo le mani per fermarlo, ma lui me le prende e le stringe. Io cerco di sfilargliele, ma lui le tiene strette.
- Non devi dire queste cose. - Dico con voce rotta, come se avesse senso.
- Invece le dico perchè sono vere. - Scuoto la testa come in una crisi di nervi, a scatti, gli occhi socchiusi con le lacrime che scendono.
- No, perchè tu comunque vuoi stare con lei e non con me e anche se mi ami non vuoi stare con me. - Roger a questo punto mi lascia le mani e mi prende il viso e da qui si avvicina fino a togliermi il fiato.
- Sai cosa le ho detto? - Non aspetta la mia risposta. - Le ho detto di non venire alla finale di Davis Cup e che non sarebbe più venuta alle nostre partite. Lei ha chiesto se alla fine sceglievo te ed io le ho detto di sì. - Questo ha il potere di uno sparo. La pallottola mi perfora, mi trapassa, il fiato mi si spezza, il cuore si ferma ed io spalanco gli occhi con le lacrime che si sospendono realizzando.
- Cosa hai detto?! - Ma non scherza e non mente. Non a me. Può nascondere la verità, può ometterla, ma non mentirà mai a me. Non ne è in grado. I suoi occhi sono seri e risoluti, non si staccano dai miei e le sue mani calde mi trattengono.
- Ho detto che sceglievo te e ti avrei sempre scelto. Che lei può accettarlo o rifiutarlo, ma che io avrei gestito la cosa a modo mio e che se mi avesse contrastato ci avrebbe perso lei, perchè farò sempre in modo che le cose vadano in mio favore. - Non concepisco un Roger che si pone così aggressivo e risoluto. Non me lo immagino e mentre ci provo scuoto la testa, ma lui annuisce.
- Non l'hai detto davvero. -
- Sì che l'ho detto. Non la voglio lasciare, ma amo te ed ora che è venuto fuori non ha senso nasconderlo. Sarò suo marito, sarò il padre dei miei figli, sarò il Roger Federer campione di tennis che tutti conoscono e si aspettano, pulito, perfetto ed impeccabile le cui brutte voci non l'hanno mai raggiunto e mai lo faranno. Ma sto con te, voglio stare con te, amo te. Scelgo te. Sceglierò sempre te. Non uscirò mai allo scoperto, ma sceglierò sempre te. Ti amo Stan. In questa seconda occasione ho capito che non potevo perderti. -
Mi stava perdendo, per questo l'ha fatto.
Mi stava perdendo, ero pronto a non parlargli più davvero, se non fosse stato per questo non sarei mai venuto.
Mi ha preso per i capelli. Mi ha davvero preso per i capelli, per un pelo, per un soffio.
Ha sempre avuto il tempismo perfetto nelle partite migliori, quelle più difficili. È una persona incredibile.
Lascio che le lacrime continuino a scendere, chiudo gli occhi e appoggio la fronte alla sua arrendendomi. Forse sto facendo male, ma le parole di Rafa e Nole risuonano nella mia mente come le campane a festa.
- Se ami davvero in modo assoluto, perdoni sempre. Se ami davvero, darai ancora una possibilità, ed un'altra ed un'altra ancora. - Ripeto il senso di quella conversazione che mi è rimasta dentro e la risposta alla domanda di Nole arriva servita su un piatto d'argento.
Se Roger tornasse da te e ti chiedesse una seconda possibilità, gliela negheresti?
No, certo che no. Non gliela negherei mai.
Non gliela negherò mai.
E apro le labbra accogliendo le sue che finalmente si uniscono alle mie. Coscientemente. Svegli. Vigili. Sobri.
Il calore esplode, la vita mi invade, la consapevolezza che è la sola scelta possibile per me. Perdonarlo, accoglierlo, accettarlo.
Forse mi farà piangere ancora, forse mi farà a pezzi, forse ci ripenserà. Ma io non smetterò mai di aprire le mie braccia a lui.
Le lingue si fondono, le bocche si premono, l'unione è totale ed il bacio ci fa rinascere dandoci quella sensazione persa ma mai dimenticata.
La sensazione di essere vivi solo quando le nostre labbra sono fuse insieme come ora.
Gli prendo il viso, glielo separo di un soffio e con gli occhi chiusi ed il fiato che manca, mormoro piano.
- Ti amerò sempre, ti perdonerò sempre, ti accoglierò sempre. Non ci sarà mai un 'è troppo tardi'. -
Roger tiene ancora il mio viso fra le sue mani.
- Non ci sarà più bisogno di dirlo e di farlo. Non ti metterò mai più nella condizione di dovermi perdonare e aspettare. Lo giuro. Sarò marito a modo mio, sarò padre, sarò il tennista che il mondo conosce e sarò il tuo uomo. L'uomo che ami. L'uomo che ti ama. È questo il mio equilibrio. L'amore per te, per i miei figli e per il tennis. - Sorrido fra le lacrime che brillano dai miei occhi e poi giù sulle mie guance.
Ti amo e non ho più voce per dirlo, però nascondo il viso contro il tuo collo e mi perdo fra le tue braccia.
Ti amo e non voglio rovinare questo momento perfetto con niente, niente.
Ce lo siamo ridetto per l'ennesima volta, ma questa volta ci proviamo. Proviamo a vedere se hai capito come fare a viverla, proviamo ad avere quell'equilibrio di cui parlavamo, proviamo a farlo meglio di prima, credendoci di più, con più convinzione.
Ci proviamo perchè non possiamo stare uno senza l'altro e anche se a volte ci perdiamo per vari motivi, prima o poi la strada ci riporta sempre qua, uno fra le braccia dell'altro, con le bocche unite insieme a dirci che ci amiamo.
È questo il modo in cui ci amiamo.
Perdersi e ritrovarsi.
Così ci ameremo sempre.