NOTE:
la fic presente è breve ed un flash venuto dopo aver saputo che al
torneo presente di Montecarlo, il signorino Rafa, è venuto
accompagnato da Juan Monaco, il suo amico. La cosa mi ha fatto
pensare a Nole e a quanto sicuramente era geloso e poi da lì è
partito un dialogo mentale che ho voluto trascrivere perchè lo
trovavo interessante. Poi la fic è stata partorita in mezz'ora... Si
colloca... beh, al presente! Non segue nulla in particolare, è uno
spaccato della loro relazione presente. Ormai stanno insieme e le
cose vanno bene, considerando tutto. Buona lettura. Baci Akane PS: è
vero che al primo giorno al torneo, si sono allenati così come ho
scritto nella fic. Rafa-Stan e poi Stan-Nole. Va da sé che si sono
incontrati anche Rafa e Nole...
SCOPPI
DI GELOSIA
-
Si può sapere perchè sei arrivato con lui? -
-
Perchè è venuto a trovarmi a Maiorca. -
- E
perchè? -
-
Nole, doveva parlarmi e mi ha fatto un'improvvisata, perchè lui fa
così! Visto che mi stavo preparando per venire qua, abbiamo
viaggiato insieme! -
- E
cosa doveva dirti? -
-
Cazzi suoi! -
-
No visto che te lo scopavi prima di metterti con me! -
Rafa
sospirò vedendo il nervoso di Nole sfociare in furia.
Lo
guardò torvo e prima di filtrare il pensiero, lo buttò fuori così
come gli venne:
-
Devi essere geloso ora? - Nole allargò le braccia teatrale
spalancando gli occhi come un pazzo, le classiche cose da non dire a
chi era effettivamente geloso!
- E
quando dovrei esserlo se non ora che sto con te? -
-
Ma proprio perchè stiamo insieme non ha senso che sei geloso! - Per
Rafa era così ovvio che non si capacitava di come Nole non ci
arrivasse. I due si guardarono contrariati, torvi e sul piede di
guerra.
Nole
provò a pensare a quel che stava dicendo per capire se per caso
avesse ragione, ma non c'era verso.
Per
lui non aveva senso.
-
Se stiamo insieme e passi del tempo con uno che possiamo dire sia un
tuo ex, la gelosia è il minimo! E poi tu non mi vuoi dire che vi
siete detti e questo non aiuta! - Nole stava facendo una vera e
propria scenata di gelosia come non ne aveva mai fatte e Stan era in
campo che aspettava di avere un compagno per continuare ad allenarsi.
Infatti
era arrivato sul campo di Rafa e si era unito a lui a fare pratica.
Poi Rafa aveva concluso il suo tempo e si erano interrotti in attesa
dell'arrivo del prossimo.
Il
prossimo era stato Nole e quando i due si erano incontrati, si erano
messi subito a discutere.
Nemmeno
un ciao, nemmeno il tempo a Stan di salutare il suo amico Nole.
Appena
gli aveva chiesto perchè Rafa era venuto con Pico, cioè Juan, Stan
aveva sospirato allontanandosi discreto verso il campo.
I
due erano rimasti al coperto a discutere, nella zona di cambio dove
non arrivavano altri che i giocatori.
Rafa
aveva avuto la malaugurata idea di venire con Juan a Montecarlo per
disputare il torneo.
A
Nole non era per nulla piaciuto e appena saputo la cosa, sì perchè
non glielo aveva mica comunicato, si era precipitato in campo.
Fortunatamente
non aveva fatto scenate davanti a tutti, visto che dall'altra parte
della zona cambi c'era gente che assisteva. Pochissimi, per lo più
fotografi con il pass.
-
Intanto non è il momento di parlarne. Se non ci sente nessuno è un
miracolo! Potevi aspettare stasera o che tornassi in camera! -
-
Devo allenarmi anche io, grazie! E poi volevo dirtelo subito, non
potevo stare con questa cosa... -
Rafa
scosse il capo e seccato raccolse le sue cose.
-
Senti, non c'è niente da dire. Juan è un mio carissimo amico, può
venire a trovarmi quando vuole e dirmi quello che vuole! Tu non farne
una questione di stato che se mi metto io a discutere su tutti quelli
che ti avvicinano con cui tu flirti non finiamo più! - Nole stava
per ribattere preso dalla propria ragione, ma si fermò realizzando
che anche Rafa aveva appena ammesso di essere geloso.
Infatti
piegò la testa di lato e aggrottò la fronte convinto d'aver capito
male.
-
Sei geloso anche tu? - Poi realizzò il resto. - E con chi flirto
scusa? -
Rafa
gettò la testa all'indietro ridendo, mentre stipava con nervo
l'asciugamano nel borsone dove non voleva saperne di rientrare.
Nole
di norma interveniva e glielo piegava mettendoglielo dentro, ma in
quel caso decise di rimanere fermo.
-
Scherzi vero? C'è una lista infinita! - Nole sgranò gli occhi
sempre fissandolo come se fosse fuori di testa.
-
Ma chi?! - non se ne rendeva conto perchè per lui era normale
comportarsi affettuosamente o provocatoriamente, era il suo modo di
fare.
Rafa
non aveva mai mostrato segni di gelosia, sentirlo ora era appagante
ed eccitante. Peccato che davvero non potessero esagerare. Anche se
era una zona coperta da occhi indiscreti, non era certo sicura.
Rafa
si alzò tenendosi l'asciugamano in mano e caricandosi il borsone in
spalla, lo fissò furioso e con aria cupa indicò seccato il campo.
-
Uno sta là che ti aspetta per finire l'allenamento! - Dicendolo fece
per andarsene, per nulla intenzionato a proseguire la conversazione.
-
Stan?! Ma sei matto?! - Nole lo seguì, Rafa si fermò e si girò di
scatto puntandolo col dito contro il petto. Ora era davvero
arrabbiato, molto più di prima. Si vedevano le saette nei suoi
occhi.
-
Non prendermi per il culo Nole! Gli occhi li ho e mi funzionano! -
-
Ma Stan sta con Roger! - Provò a difendersi Nole cercando di calmare
gli animi impazziti.
-
Non sono un idiota! Vedo il feeling che c'è fra voi! Non ci sono
paragoni! Tu stai con me e lui sta con Roger, ma anche tu te lo sei
scopato in passato e quando state insieme si vede che ti è piaciuto
un sacco e che lo rifaresti! E se fossi uno che scommette, direi che
quando litighi con me corri da lui a sbattertelo per vendicarti di
me! -
-
Ma lui... - Stava per dire che non lo farebbe mai, ma Rafa alzò le
mani come per volergliele mettere intorno al collo. Spalancò la
bocca per urlare ma si fermò respirando, chiuse gli occhi, abbassò
le mani, strinse i pugni e cercando un autocontrollo scarso, li
riaprì sussurrando piano vicino al suo viso.
-
Lui è un sottomesso. Basta che l'altro sappia gestirlo ed è creta.
E tu sei l'artista della creta! - Rafa si girò per andarsene ma Nole
continuò a seguirlo, così si fermò ancora tornando a guardarlo
gesticolando.
-
Senti, non sto dicendo che è successo, non lo so. Sto dicendo che
saresti capace e che ci riusciresti anche se lui è Stan e sta con
Roger e lo ama più della sua vita. Ok? Ci riusciresti se lo volessi.
E vi vedo insieme tutte le volte. Però non ne faccio una questione
di stato, mi do dell'idiota e vado oltre. Quel che conta è quando
stiamo insieme. Conta che mi fai sentire amato. Dovresti ricordartelo
anche tu. O forse non sono bravo a farti sentire amato, per questo
dubiti di me? - Nole voleva dire che non era vero che dubitava, solo
che gli dava fastidio vederlo arrivare con il suo ex, ma d'altro
canto lui flirtava con Stan tutte le volte che lo vedeva e non poteva
certo dargli del visionario.
Non
ci era andato a letto perchè non aveva mai litigato seriamente con
Rafa, al punto da fargli dire che era finita anche se poi non lo era.
Quei
litigi che non lasciano scampo.
Ne
avevano fatti, ma nulla di così lungo e serio.
Per
questo Nole non era andato da Stan. Però sapeva che aveva ragione,
se fosse successo sarebbe corso da lui.
Si
conosceva.
Rafa
se ne andò scuotendo la testa in un silenzio che non piacque a
nessuno dei due.
Un
silenzio che rimase dentro fino a quella sera, quando riuscirono a
rivedersi, finalmente, dopo essersi evitati per il resto della
giornata.
Fu
Nole il primo a bussare a Rafa, sapeva che quella volta non sarebbe
mai tornato sui suoi passi ed in fondo sapeva che aveva ragione.
Da
arrabbiato era riuscito a dirgli così tante belle cose, fra la
sfuriata, che avrebbe voluto uccidersi per averlo spinto a quel
livello.
Era
bello che gli dicesse che quando era geloso si ricordava che lo
faceva sentire amato e superava tutto. Però era brutto che lo
dicesse perchè ora lui l'aveva fatto sentire come quello incapace di
farlo sentire allo stesso modo, cioè amato.
Ossessionato
da quell'idea, dall'idea che Rafa aveva capito male, che non era vero
quello che pensava, che non poteva farglielo pensare, si decise ad
andare da lui.
Appena
aprì la porta della sua camera, non guardò nemmeno la faccia dura
di Rafa.
Lo
disse subito, lì sull'uscio, col rischio di essere sentito da altri.
-
Mi fai sentire amato! Mi ci fai sentire, Rafa. Non dubito mai, non
dubiterei. Sono solo geloso di tutti quelli che hai amato o con cui
hai avuto un rapporto speciale. È irrazionale. So che non mi
tradiresti, non sei tipo e si vede quando sei preso da qualcuno ed
ora lo sei da me. Si capisce. Lo sento, lo vivo. So che mi ami e se
arriveresti al punto di tradirmi sarebbe perchè non mi ami più e lo
sentirei, me ne accorgerei. Non arriveremmo al punto di spingerti a
tradirmi, ci lasceremmo prima. Perchè so che sei fatto così e ti
amo per questo. Oltre che per il tuo corpo da favola e perchè scopi
da Dio! - Il resto lo aggiunse per smorzare la tensione, Rafa non
rise ma dentro di sé un po' lo fece.
Nole
rimase comunque serio, col fiato sospeso, in attesa di sentire quel
che avrebbe detto.
Rafa
rimase fermo e zitto per qualche istante, il più lungo di tutti, poi
sospirando si fece in parte e lo fece entrare. Nole respirò in quel
momento, il cuore si era fermato per un momento.
Quando
entrò si fermò sulla porta chiusa alle proprie spalle e lo guardò
con occhi da cucciolo che chiedeva perdono. Non serviva parlare. Era
chiaro cosa pensava.
Rafa
si strofinò le labbra e distolse lo sguardo camminando a caso per la
stanza cercando di calmarsi e riordinare i pensieri ed i sentimenti,
si strofinò il viso e dopo un po' tornò a guardarlo rimanendo a
debita distanza.
-
Non puoi farmi scenate di gelosia, perchè mi fanno pensare che non
senti quel che provo per te. Io ho problemi a dimostrare quel che
provo, li ho sempre avuti, e la mia paura più grande è che tu, non
sentendo che ti amo, mi tradisca e mi lasci. È questa la mia grande
paura. Per cui se tu sei geloso... io... io ci sto male... - Alla
fine la voce gli tremò per poi spezzarsi, non riuscì a dire nulla
di più, ma quel che era riuscito a tirare fuori era già
incredibile.
Nole
si insultò pesantemente per quella scenata che per lui era stata
innocente, anche se davvero era stato furioso di vederlo arrivare
proprio con lui. Non sapeva cosa dire per fargli capire che era tutto
a posto e che sentiva che lo amava, che non l'aveva tradito, che
andava tutto bene.
Per
cui decise che i fatti sarebbero stati meglio. Annullò la distanza
fra loro, gli prese il viso fra le mani e gli carezzò le labbra con
le proprie. Lo baciò senza usare la lingua. Intrecciò le labbra
alle sue fino a che non lo sentì ammorbidirsi. Allora scivolò sulla
sua guancia, continuò a baciarlo dolcemente sul resto del viso e
sugli occhi, fino a giungere all'orecchio. Una volta lì mormorò
piano.
-
Senti che ti amo? -
Rafa
annuì profondamente scosso da quanto stava succedendo.
-
Perdonami, non volevo farti sentire in quel modo. Io lo sento il tuo
amore. Ogni giorno. Tutte le volte che sei nervoso e stressato in
campo e magari perdi e poi ti basta sentire la mia voce per calmarti
e stare ancora bene. Tutte le volte che voli da me e ti rifugi fra le
mie braccia perchè stai per impazzire e sei sicuro che sei sull'orlo
del disastro e poi basta che stai con me un'ora per tornare te
stesso, sicuro e deciso. Tutte le volte che ridi per qualcosa che
dico. Non mi serve che lo dici, che facciamo l'amore o che ti
comporti come fanno i fidanzati. Vedo, sento il tuo amore in tutte le
cose che fai. - Lo disse piano, con dolcezza, carezzevole, mentre le
mani sul suo viso lo facevano respirare meglio, così come le sue
labbra sull'orecchio.
Rafa
chiuse gli occhi lasciando che una lacrima scendesse, a sciogliere la
grande tensione, delusione e rabbia che l'avevano divorato fino a
quel momento.
-
Sei il centro del mio mondo, se non mollo e sto continuando a
lottare, è solo per te. Forse non sono bravo a fare il fidanzato, ma
ti amo. Non dubitare di me. - Nole voleva uccidersi per quella
scenata, giurò a sé stesso che non ne avrebbe mai fatte. Poi lo
baciò sulle labbra, leggero, con un sorriso sereno.
-
Lo so che mi ami. E ti amo anche io. Tutto quel che conta è vederti
felice e combattivo a rincorrere i tuoi obiettivi, come hai sempre
fatto. Voglio solo che il tuo fuoco bruci ancora. Ti aiuterò in
tutti i modi che posso. Scusami per prima. Scusami. So che mi ami, so
che mi ami... - Lo ripeté mentre le mani scendevano sul suo corpo,
sotto i vestiti, alzandoglieli e togliendoglieli.
Lo
ripeté ancora dopo che si spogliò a sua volta ed ancora quando,
accompagnato nel letto, gli scivolò dentro quasi subito, dopo una
breve preparazione velocissima.
E
la voce si perse nei gemiti di entrambi che riempirono la stanza. I
corpi stretti, un unica cosa.
La
pace tornò dopo i calori e gli ansimi. Un orgasmo che spazzò via
ogni cosa.
-
Juan si sta innamorando e voleva un consiglio da me per capire come
si sa che è amore. Ha avuto solo relazioni di sesso. - Spiegò Rafa
pensando che amare significava anche condividere le cose private dei
migliori amici.
Nole,
colpito dal fatto che glielo dicesse, gli carezzò la schiena con i
polpastrelli, Rafa rabbrividì nascondendo il viso contro il suo
collo.
- E
tu che hai detto? - Chiese piano.
-
Che lo capisci quando l'unico momento in cui sei davvero felice, è
quando sei con lui. - Nole si commosse, ma rimase calmo ed in
silenzio a godersi queste parole di Rafa che mai avrebbe pensato di
sentirgli dire.
Era
vero che era una frana a dimostrare i suoi sentimenti personali, a
meno che non si trattasse di litigare o bruciare di passione, per il
resto Rafa era chiuso. Nel tempo, con lui, si era lasciato moltissimo
andare, ma a volte rimaneva difficile avere una relazione.
Poi
però, come aveva detto prima, lo sentiva urlare contro sé stesso e
poi calmarsi appena sentiva la sua voce. O lo vedeva teso come una
corda di violino e lo sentiva rilassarsi di schianto appena lo
abbracciava.
Oppure
se lo ritrovava sotto casa nelle ore più impensate alla ricerca di
lui, perchè aveva bisogno di lui, solo di lui.
Dubitare
sarebbe stato da pazzi, dopotutto. Ma sul momento le cose importanti
venivano magicamente messe da parte. Fortunatamente essendo
importanti, comunque tornavano in tempo.
-
Sei felice, ora? - Rafa annuì baciandogli la clavicola.
-
Sì. - Non esitò, non ci pensò. Lo disse fermo e serio.
Nole
sorrise.
-
Anche io. -
FINE