NOTE:
Eccoci con un'altra fic sulla serie del tennis. I protagonisti ora
sono Rafa e Nole, siamo sull'inizio del torneo di Toronto dove Roger
è arrivato in finale perdendo di poco, mentre Nole è uscito ad
appena il secondo turno, giocando senza forze. La storia non è
ancora finita, per cui ci sono altre fic dopo di questa, che metto
con calma. La questione di Andy Murray è vera, cioè è molto rivale
con Nole ed al tempo stesso i due son molto amici, tante persone li
shippano e vedendo certe foto... ehm... capisco... ( http://mistercriky.tumblr.com/search/andy+murray ) Comunque buona
lettura. Baci Akane
SERVIZIO
VINCENTE
SERVIZIO
VINCENTE = Fare punto sul proprio turno di servizio.
Nole
aveva programmato tutte le proprie mosse con Rafa, per cui sapeva
cosa fare, quando e come.
Ad
esse, aveva intrecciato le faccende tennistiche, ovvero adesso aveva
Toronto, doveva prepararlo per bene, si era preso dei giorni per le
nozze e per parlare con Roger e Rafael, di conseguenza si era
preparato di meno rispetto al proprio solito. Oltre a questo, si
sentiva stanco per aver spinto al massimo per tutto l'anno. Aveva
fatto molte finali e semifinali, vincendo quelle più dure. Si era
scontrato molto sia con Rafa che con Roger ed erano state tutte
partite lunghe e massacranti. Questo ora pareva gli stesse chiedendo
il conto.
Rafael
si era sempre lamentato che il calendario della stagione di tennis
era troppo pesante, gli organizzatori supremi dovevano togliere
qualche torneo ed allungare i periodi di vacanza, ma era impossibile
farli ragionare. Ci aveva litigato molto spesso senza cavare un ragno
dal buco, ora capiva perchè. In effetti per un giocatore che puntava
alla prima posizione e che quindi era obbligato a giocare al massimo
in ogni torneo, affrontando gli incontri più duri, reggere una
stagione intera era quasi impossibile.
Per
cui aveva deciso che adesso si sarebbe concentrato sul tennis e su
Toronto, la Rogers Cup, lasciando un po' sulle spine Rafael che fra
l'altro aveva sicuramente bisogno di pensare. Ora ne aveva di
materiale.
Non
dello stesso avviso fu Rafael che dopo aver imprecato contro il
proprio polso, l'aveva reso pubblico.
In
seguito a questo, aveva predisposto tutto per permettersi di fare un
viaggetto in Canada.
Si
era chiarito molto le idee rivedendo Roger. Era andato da lui
seguendo un impulso del momento, quando aveva slogato il polso ed
aveva capito che non avrebbe gareggiato a Toronto e Cincinnati, era
andato così fuori di testa che aveva preso l'aereo ed era andato in
Svizzera da Roger, il solo in grado di calmarlo, l'unico viso che
poteva pensare di vedere senza sbranare.
Infatti
era servito. Si era calmato e non solo. Si era distratto.
Rilassato.
Aveva
trovato risposte importanti.
Amava
Roger in una maniera quasi assoluta, era un amore che andava oltre i
ruoli e le definizioni. Ma non provava della vera e propria
attrazione. Un tempo sì, ce n'era stata molta, ma ora era cambiato
qualcosa. Loro due, le situazioni, non sapeva dirlo. Poteva fare
sesso con lui, poteva fare tutte le cose erotiche del mondo, ma senza
quella spinta da capogiro che gli toglieva il fiato. Quando era in
astinenza da sesso, pensava a Nole, non a Roger. Invece pensava a
quest'ultimo quando era furioso per qualcosa o quando doveva
confidarsi.
Nole
era il sesso, Roger era il sentimento.
Per
Rafael la questione era molto chiara e definita e la voleva esprimere
a dovere anche a Novak, in modo che non si creassero equivoci. Lui
aspettava che si innamorasse, ma doveva fargli sapere che poteva
anche non succedere mai... ma che comunque il sesso era
indimenticabile!
L'avrebbe
fatto con lui dalla mattina alla sera, lo accendeva in una maniera
sconvolgente, ma era lucido nel rendersi conto che nel bisogno di
altre cose, andava da Roger.
“Non
posso unire i due, l'ideale sarebbe provare il desiderio per la
stessa persona che amo, ma così non è. È assurdo. Credo che
dipenda dal fatto che sono cresciuto amandolo ed adorandolo, lo
veneravo ed abbiamo instaurato un rapporto così profondo che sì, ha
rafforzato quel che provo, ma l'ha anche modificato rendendolo
diverso, più puro in un certo senso. Cioè da parte mia. Penso che
per lui sia diverso. Roger mi desidera molto, ormai l'ho capito. Però
resta quello che fa ciò che è giusto, non credo che prenderà mai
iniziative da solo in quel senso. Se sono io ad istigarlo è un
conto, ma lui no...”
Rafael
giunse a destinazione a torneo iniziato, Nole aveva passato
faticosamente il primo turno e lo spagnolo, prima di farsi vedere,
aveva deciso di aspettare che giocasse per non distrarlo.
Non
si era dato molta pena per calcolare i tempi, in qualunque momento
fosse arrivato sarebbe andato bene. Prima del torneo o durante poco
contava.
Quando
lo guardò dalla propria camera presa in incognito, rise di gusto
capendo che non avrebbe vinto il torneo, questa volta.
- Che
schiappa! Ha festeggiato troppo il matrimonio, questa è la
conseguenza! Cazzo, lo diceva Rogelio! È un mito quell'uomo!
Sicuramente al prossimo turno esce, ha fatto troppa fatica, ora! -
Considerando che giocava il giorno dopo perchè gli incontri erano
molto serrati ed i tempi brevi, c'era proprio da crederci.
Rafael
si risollevò nel vedere il solo che lo precedeva, giocare male.
Quel
che contava per lui era che non lo distanziasse, poi fra lui che era
secondo ed il terzo, che era Roger, c'erano un sacco di punti di
differenza, per cui non c'era da preoccuparsi, non l'avrebbero
superato nel prossimo futuro.
“Nemmeno
se vince, mi può superare! Quel che contava era che Nole non
elevasse troppo il punteggio, se agli US vinco e magari lui esce
miseramente prima della finale, dovrei tornare in testa...”
Rafael
passava il tempo a farsi calcoli e piani sul tennis, riusciva
perfettamente a separare vita privata da vita professionale, per lui
le due cose erano totalmente sconnesse anche se poi era lì per
specificare il genere di legame che aveva proprio con Nole, per
chiarire di cosa si trattava.
Con
un sorrisino soddisfatto da bravo sadico malefico quale era, scrisse
un sms a Nole scrivendogli il numero della camera, senza nemmeno
degnarsi di aspettare rientrasse lui e quindi di raggiungerlo.
Non
passò poi molto dal bussare, Rafael con un sorrisino soddisfatto
andò ad aprire e non provò minimamente a trattenere la propria
contentezza.
Novak,
stupito per la sua felicità sospetta, chiese subito mettendo da
parte la stranezza e lo shock nel ritrovarselo a Toronto di sua
iniziativa nonostante non potesse giocare.
- Sei
tanto felice di vedermi? - Chiese ironico sapendo che non poteva
essere così.
“Eppure
è qua, che dica quello che vuole... ma si è sparato dieci ore di
volo per raggiungermi!”
Non
considerava la presenza di Roger allo stesso torneo e nello stesso
albergo. Quella era una cosa decisamente extra.
Rafael
rise di gusto massaggiandosi la pancia, aveva mangiato mentre l'aveva
guardato in televisione.
-
Sono felice perchè non mi distanzierai molto in questo torneo! -
Disse subito saccente e arrogante. Novak scoppiò a ridere a sua
volta piegandosi in due.
- Mi
commuove la tua convinzione! Sei venuto per dirmi che secondo te
uscirò subito? Che premuroso che sei! Così mi monto la testa! - i
due continuarono a ridere scambiandosi battute acide e davvero
convinte...
-
Fidati, ti conosco e so quando sei in forma e quando non lo sei. Da
come giochi il primo match riesco a capire se vincerai tu o no il
torneo! Fidati che non ho mai sbagliato! - Con questa spacconata,
Rafael risultò dolce a modo suo. Dolce in quanto gli aveva appena
detto che lo conosceva così bene da poter prevedere gli esiti dei
suoi incontri.
Novak
ne rimase colpito, non sapeva come prenderla, ma decise di
rigirarsela a suo favore e con malizia gli strizzò l'occhio.
- Non
immaginavo che passassi tanto tempo a studiarmi! Dopo di questo ti
devo una notte di fuoco! - Rafael lo spinse malamente per mascherare
il proprio imbarazzo.
- Ti
ho detto che perderai perchè non sei in forma, che c'è di bello? -
Novak però aveva focalizzato la parte migliore e non poteva proprio
fermarsi, infatti avvicinandosi a lui, lo fece indietreggiare.
- Ma
hai anche detto che mi conosci così bene da prevedere i miei esiti!
Quanto mi studi? Credo che nemmeno il mio allenatore od il fan numero
uno al mondo, potrebbe riuscirci! - Rafael si morse il labbro
cercando di ridere, ma risultò solo isterico ed imbarazzato, alla
fine dovette fermarsi perchè era arrivato al muro accanto alla
finestra.
Novak
gli restava davanti ma ancora non lo toccava e nemmeno lo
imprigionava.
Il
suo sguardo malizioso era più che sufficiente a crocifiggerlo.
- Lo
posso dire anche di Roger, siete i miei avversari diretti, vi ho
dovuto studiare per capire come battervi. Sarei un idiota se non
guardassi i vostri incontri, specie se poi rischio di giocare contro
di voi! Perchè credi che io sia così bravo? Perchè studio tutto
quello che mi serve, avversario compreso! - Ormai stava blaterando a
mitraglia per togliersi da un imbarazzo che invece cresceva molto.
Novak
continuò a ridere divertito e malefico, infine appoggiò le mani ai
lati di lui o e lo sfiorò col resto del corpo zittendolo, Rafael
trattenne il fiato.
- Per
ora credo che tu non sia qua per dirmi quanto sono sottotono e
nemmeno per godere di questo. Beh, magari per godere sì... mi
sbaglio? -
Ed
ecco che la malizia si accendeva e cresceva.
Rafael
avvampò, aprì la bocca e la richiuse subito senza saper cosa dire,
senza la minima idea.
Aveva
ragione, ma non voleva dargli la soddisfazione di dirglielo.
Novak,
al suo silenzio, decise di godersi la vittoria con il suo avversario
di sempre e avvicinando il volto al suo, piegò il capo. Non gli
fermò il viso fra le mani, Rafael era molto libero di girare la
testa e respingerlo, ma rimaneva immobile contro il muro, le gambe
fra le sue divaricate, i bacini quasi a contatto.
Alla
fine, capendo che lo stava per baciare, si arrese e lo lasciò fare
aprendo le labbra e venendogli subito incontro.
Novak
provò subito molta soddisfazione mista ad eccitazione. Chiaramente
era lì per quello. Il suo infortunio gli aveva rotto gli schemi ed i
programmi. Ad ogni torneo loro si vedevano e facevano sesso piuttosto
regolarmente, erano i loro momenti. A Rafael piacevano quanto a lui,
per cui era ovvio che adesso fosse lì lo stesso.
Intrecciarono
le lingue e fusero le labbra, piegando le testa dai lati opposti,
spingendosi e attirandosi fino a che i fiati mancarono e accaldati si
separarono rimanendo comunque molto vicini.
Labbra
su labbra, gli occhi incatenati.
-
Dovevi dire qualcosa? - Chiese ancora malizioso, con voce bassa e
suadente. Rafael si sentì un ragazzino e si odiò, quindi decise di
riprendersi un po' la dignità e spingendolo per allontanarlo, se lo
ritrovò addosso con ancora più forza. Di lì non intendeva
muoversi, così con aria di sfida, parlò.
-
Certo non mi son fatto dieci ore così a caso! Dovevo parlarti di una
cosa importante e per telefono era proprio stupido! Tanto devo stare
a riposo col polso e se sto a casa mi alleno lo stesso... - Novak
ridacchiò, poi gli prese il polso malato appoggiandosi ad un gomito,
sempre a lato della testa di Rafael. Gli era quasi spalmato addosso.
-
Come stai? Mi aspettavo ti facessi vivo... - Rafael ricordò cosa
aveva fatto quando gli era successo e sussultò impercettibilmente
sentendosi quasi in difetto per qualche strana ragione.
-
Nemmeno tu mi hai chiamato quando si è sparsa la notizia... ci
stiamo vedendo ora per la prima volta dopo quella volta a casa mia! -
Disse rimproverandolo. Novak si stava sentendo sempre meglio in quei
panni. Sembravano una vera coppia!
-
Speravo mi cercassi tu per sfogarti, che avessi bisogno... ma non è
successo ed ho dedotto che preferivi stare solo... - Poi aggiunse
assottigliando lo sguardo di proposito. - O qualcun altro... - La
frecciata fu chiara e Rafael tornò a trattenere il respiro, si morse
il labbro, distolse lo sguardo abbassandolo e Novak con fastidio si
rese conto che era successo proprio quello che aveva pensato per
tutto quel tempo.
Ritrovarselo
lì a Toronto gli aveva fatto spazzare via tutta la delusione, ma non
toglieva che l'avesse provata.
- A
proposito di questo... - Cominciò Rafael. Novak rimase piantato
dov'era, quindi davanti a lui. Appoggiò totalmente il bacino al suo
e parte del busto, mise entrambi i gomiti a circondare Rafael e con
le mani si mise a carezzargli e tormentargli i capelli ribelli, lo
sguardo accarezzava il suo viso con dolcezza, come se dovesse
recuperare tutto o se quello fosse il suo calmante. Come se si stesse
dicendo che ora era lì e solo quello contava.
Rafael
si sentì strano. Novak stava flirtando con lui facendo il dolce, se
lo stava coccolando proprio. E a lui piaceva anche molto.
Di
solito lo seduceva, non lo coccolava.
Non
si ribellò visto quello che doveva dirgli, però si sentiva come non
si era mai sentito.
Gli
stava piacendo.
-
Quando mi sono fatto male sono andato da Roger. Prima di rifletterci
ero in volo verso di lui. È il solo che mi calma in quei casi, avevo
bisogno di lui. Istintivamente è quel che ho fatto. E le cose si
sono messe in un modo particolare per cui ci ho provato e lui ci è
stato. Non voleva ma ovviamente quel che gli ho fatto gli è piaciuto
e non ha avuto la forza di separarsi. - Novak, senza perdersi un solo
guizzo nel suo sguardo, chiese al volo malizioso.
-
Come ci sei riuscito? Lui era convinto di non ripetere l'esperienza,
mi pare... - Rafael si guardò bene dal dirgli che si era ritrovato
con la faccia davanti alle sue chiappe nude e glissò abilmente.
- So
essere convincente! - Novak ridacchiò malizioso.
- Lo
so. - Rafael si stava riaccendendo mentre il senso di colpa più
strano del mondo se ne andava.
- E
insomma, quello mi ha fatto chiarezza. - Novak per un momento si
sentì morire. Cercò di non impallidire, ma lo stomaco stretto in
una morsa gli fece trattenere il respiro.
-
Cosa hai capito? - Chiese con un filo di voce senza la forza di
separarsi da lui.
- Che
amo Roger, lo amo in un modo quasi assoluto, che va al di là dei
ruoli, delle definizioni e di qualunque cosa. Lo adoro, lo amo, non
cambierà mai. È di quell'amore che dura per sempre perchè c'è a
prescindere da tutto e non ha bisogno di cose fisiche per essere
alimentato. Niente attenzioni di alcun genere. - Novak aggrottò la
fronte. Stava capendo giusto?
- Un
amore puro... - Rafael annuì, a momenti lo guardava negli occhi,
altri divagava oltre imbarazzato.
-
Posso fare l'amore con lui, se voglio, ma non è quello il punto, non
è quello che mi spinge da lui, che desidero davvero. Posso anche non
farlo, è uguale. Non è quello il modo in cui gli sono legato. -
Novak
stava per fare i salti di gioia ma si sarebbe sentito idiota davanti
a lui, quindi rimase immobile dov'era, senza staccarsi un istante.
- Ma
per lui c'è anche desiderio... - Lo disse sapendolo, Rafael annuì e
proseguì con fermezza, le mani appoggiate al petto di Novak, quella
destra col tutore rigido.
- Sì,
ma non farà mai nulla se non è spinto da me. Se non sono io a
prendere l'iniziativa, lui non lo farà mai. Non potrebbe. Non ci
riuscirebbe. È andato in crisi per quella volta e quella dopo
wimbledon... - Novak annuì sempre con un piccolo sorrisino
soddisfatto e comprensivo, cercava ancora di essere serio. - Mentre
sei tu che mi mandi fuori di testa sessualmente. Ti desidero tutte le
volte che ti vedo, che ti penso, che ti tocco. È un'attrazione
fisica che non ho mai avuto verso nessun altro, mi fa agire d'impulso
tutte le volte, non mi controllo proprio. Tutte le cose che ti
farei... - Novak accentuò il sorrisino e Rafael si riaccese
puntuale. Già farsi carezzare i capelli ed il viso da lui in quel
modo era sconvolgentemente bello.
- Non
mi oppongo a nulla! - Disse scherzando. Rafael però proseguì.
-
Insomma, se Roger è il cuore, tu sei il corpo. Le cose per me stanno
così, ora come ora. Dovevo dirtelo ed essere molto chiaro. Non sono
innamorato, non so se mai lo sarò. Sto bene con te. Rido. Scherzo.
Mi soddisfi sessualmente, c'è alchimia a letto ma, ora come ora, non
è niente di più. -
Non
sapeva nemmeno cosa sperare, cosa voleva che facesse.
Che
si accontentasse? Che continuasse a fare sesso con lui in attesa che
le cose cambiassero?
Sperando?
Razionalmente
Rafael non voleva che Novak si accontentasse e si abbassasse a tanto,
ma istintivamente lo voleva moltissimo. Sperava che scegliesse così.
Novak
era preso in contropiede, non si era aspettato un tale chiarimento da
Rafael, specie non così presto.
Pensava
che sarebbe rimasto nella sua indecisione fra uno e l'altro per un
po', che si sarebbe fatto entrambi per poi decidersi.
Così
era tutto molto definito e drastico. Non sapeva nemmeno come
prenderla.
- Mi
prendi contropiede... - Disse infatti.
- Lo
so, però sono venuto appena l'ho capito. Farlo con Roger mi ha fatto
capire che... -
-
L'hai fatto fatto? - Chiese poi in un moto di gelosia Novak. Rafael
boccheggiò un secondo.
- No
non proprio, è stato sesso orale. Io a lui. - In quello si sentì
bruciare e desiderò solo ricambiarlo con una moneta più brutta.
Così sparò senza rifletterci.
-
Beh, pazienza. Anche a me è capitato di farlo con Andy. E comunque
ora sono anche sposato, per cui non posso certo recriminare. Non
siamo nulla, non siamo una coppia, non mi devi niente. Non ci sono
promesse! - Rafael si accese come un fiammifero, come suo solito, e
si mise a spingerlo senza risultato perchè Novak rimaneva dov'era.
- Ehi
ehi ehi frena! Non sono venuto a dirtelo per un senso di colpa o
perchè te lo dovevo! Non ti devo nulla! Te l'ho detto perchè ci
eravamo lasciati con io confuso ed ora non lo sono più. È tutto
molto chiaro! Amo Roger senza implicazioni sessuali, non necessarie
per lo meno, e invece desidero te, ma senza sentimenti di mezzo! - A
questo Novak sentì il desiderio di farsi fuori, ma Rafael realizzò
la prima parte che aveva detto. - ANDY?! ANDY MURRAY?! TU ED ANDY?!
DAVVERO?! - Con questo scoppiò proprio e Novak si mise a ridergli in
faccia molto contento di averlo reso geloso.
-
Certo! Io e lui siamo molto simili, solo che io ho il senso
dell'umorismo e a lui manca. Comunque è capitato che finissimo a
letto insieme. C'era buona intesa. Come fra noi. Solo che non è mai
scattato nessun sentimento ed alla fine farlo o non farlo va bene
comunque. È bello se succede, ma non lo cerchiamo con fervore. - Era
tutto vero, ma non aveva mai pensato di doverlo usare come arma per
renderlo geloso. Ora capiva quanto geniale fosse stato.
Rafael
non ne poteva più di sentirlo parlare e per zittirlo lo prese per la
maglia e usando la forza bruta che a lui certo non mancava, se lo
rigirò in modo da invertire le posizioni e spingerlo sul muro, lo
schiacciò col suo corpo e Novak finalmente si zittì.
- Sei
un pezzo di merda! Solo per ingelosirmi tiri fuori questa storia che
potevi benissimo evitare! Che c'entra con noi? Niente! Ma se me lo
dici magari mi ingelosisco, no? - Novak inarcò le sopracciglia
ironico.
-
Funziona? - La sua maledetta faccia tosta.
Rafael
voleva dargli una testata, ma alla fine decise di dargli quello che
voleva tanto, per cui erano entrambi lì. Alla fine tante chiacchiere
fra loro erano solo pericolose, finivano per litigare inutilmente e
solo le coppie litigavano. Loro non lo erano.
Non
gli rispose, si limitò ad alzargli la maglietta e mordergli un
capezzolo. Novak si lamentò, ma poi Rafael lo succhiò ed il lamento
divenne un gemito.
Sulla
sua pelle, spostandosi nell'altro, sussurrò arrabbiato.
- E'
questo che volevi, no? - Novak non ci provava minimamente a
nasconderlo.
-
Visto che al momento è tutto quello che posso avere, sì. Lo voglio!
- E questa fu la sua decisione. Il gemito per l'altro capezzolo e poi
la sua lingua che scendeva giù sul ventre mentre si inginocchiava
davanti a lui e gli abbassava brusco pantaloncini e slip.
Lo
guardò con aria famelica, leccandosi le labbra. Prima di
avventarcisi, morse sull'anca, lì dove si vedeva la linea
dell'inguine così accentuata.
Novak
era magro ma aveva un fisico longilineo e soddisfacente. Gli stava
bene.
Oltretutto
aveva le gambe così lunghe che si poteva fare qualunque posizione.
Rafael
ne aveva pensate un paio, nelle settimane di astinenza.
Quel
giorno non avevano fatto sesso, se ne era pentito.
Ora
dato che c'era ne approfittava.
Novak,
mentre aveva la sua bocca sulla propria erezione e tutt'intorno,
mentre lo sentiva proprio che se lo divorava vorace, pensò che
Rafael si era fatto dieci ore di volo solo per una notte di sesso con
lui.
Dopotutto
questo doveva pur significare qualcosa.
Il
resto si perse nel piacere completo che provava grazie alle sue mani
che si infilavano dietro, nella sua apertura, stimolandolo e
stuzzicandolo fino a tirarlo giù e metterlo a carponi davanti a lui.
Brutale, senza complimenti, imprevedibile.
Novak
trattenne il fiato nel ritrovarsi in quella posizione, ma poi lo
buttò tutto fuori quando sentì il suo viso, la sua bocca, la sua
lingua là dietro. Inarcò la schiena e gli aprì l'accesso
schiacciando il viso a terra, allungandosi tutto verso di lui.
Rafael
si stava prendendo quello che aveva desiderato per giorni, il suo
corpo, Novak fino ad ogni suo centimetro.
Risalì
con la lingua sulla schiena facendolo fremere, raggiunse il suo
collo, succhiò lasciandogli un piccolo segno, risalì l'orecchio
leccandoglielo mentre le mani lo circondavano da dietro ad avanti,
scendendo sull'inguine e continuando a lavorarglielo. Intanto si era
abbassato i pantaloni e gli slip e si strofinava su di lui, il resto
era ancora indosso, non gli importava, ma doveva averlo a sé così,
nudo.
Con
foga gli aveva tolto il resto.
Questo
eccitava molto Novak per qualche ragione, gli faceva sentire tutto il
suo grande desiderio. Non riusciva a trattenersi, lo stava bruciando,
era pura dinamite. Gli girò la testa per baciarlo e si prese la sua
lingua, gliela succhiò e altrettanto fece con il labbro inferiore.
Era completamente andato.
Il
modo in cui l'aveva desiderato per giorni, ora era esploso in una
sola volta.
Sentendo
la sua erezione già dura contro i propri glutei, Novak si sentì
scoppiare.
-
Entra... entra sbrigati... - Questo funse da innesco ulteriore per
Rafael che come se ne avesse bisogno, non fece complimenti e lo
accontentò.
Velocissimo
si lubrificò per poi entrare con un movimento fluido e poderoso.
Si
alzò dritto, era in ginocchio dietro di lui, lo teneva per i fianchi
mentre Novak era ancora in quella posizione, tutto piegato in avanti.
L'immagine
di Novak che lo faceva con Andy in qualche modo gli aveva tolto il
pochissimo controllo rimasto, glielo aveva detto solo per farsi
violentare. Che poi ovviamente una violenza non era certo così
consensuale.
Rafael
fece un sorrisino pensando che Novak aveva di nuovo ottenuto quello
che voleva. O almeno una parte.
Lo
teneva legato a sé con le armi che aveva, in modo da impedirgli di
allontanarsi. Prendendo tempo per quel suo assurdo piano, quello di
farlo innamorare.
Rafael
era convinto che non sarebbe mai successo, ma quando raggiunse
l'orgasmo in lui fu liberatore ed incredibilmente appagante, si sentì
completo, a posto, bene.
Si
accasciò su di lui, ansimante. I corpi madidi di sudore, lucidi. I
cuori impazziti. Il piacere alle stelle.
Gli
rimase addosso per un po' fino a che non si fece cadere di lato,
steso sulla schiena a pancia in su. Novak si stese alla sua stessa
maniera, per terra.
- Il
letto era a due metri... - Commentò dopo un po'. Rafael rise.
-
Beh, allora sarà meglio testarlo! - Con questo si alzò, si spogliò
completamente e in un chiaro messaggio poco casto, si stese sopra
aspettandolo.
Novak
impallidì nel guardarlo da lì, convinto che scherzasse.
Lui
non aveva ancora ripreso le forze, era sfinito e quello voleva
rifarlo?
Rafael,
vedendo che non lo raggiungeva, spuntò dal materasso, le braccia
intrecciate sotto al mento, l'aria da finto innocente.
-
Beh? Sei troppo stanco? Troppo fuori forma? Saltiamo un paio di
settimane e già mi deludi così? Insomma, non hai mica fatto molto
ora. Ho fatto tutto io! Mi ricambierai un po', no? - Novak si stava
discretamente riprendendo, rideva mentre lo sentiva parlare. Ma
Rafael gli diede il famoso colpo di grazia, abbassando la voce. - Lo
sai che mi piace prenderlo, oltre che darlo... - E con questo
decisamente Novak tornò bello carico, con uno scatto si alzò e lo
raggiunse subito sul letto, girandoselo e salendogli sopra,
togliendogli subito il fiato con un bacio, giusto per cominciare.
Doveva
ammetterlo. La storia sarebbe stata più lunga del previsto. Andava
definito meglio quell'amore per Roger, doveva capirlo bene. E doveva
capire se c'era posto per un altro amore, quello per lui. Le persone
ne provavano di diversi tipi per persone diverse, si poteva fare.
Tutto stava nel capire se Rafael poteva amare anche lui.
Una
partita decisamente lunga, sicuramente si sarebbe fatto un bel
record, ma era contento perchè sentiva che aveva ottime chance
nonostante tutto. Novak ora ne era certo più che mai.
“Dieci
ore di volo solo per farlo con me? Andiamo, nemmeno se fossi il
pornodivo migliore di Hollywood!”
Non
che poi avesse torto!
Purtroppo
il suddetto pornodivo resse tutta la notte, tutte le varie riprese
imposte da Rafael che doveva recuperare le settimane.
Ma il
giorno dopo, spompato e sfinito, perse una partita privo di forze,
risultando decisamente irriconoscibile.
In un
modo o nell'altro, la predizione di Rafael si era avverata.
FINE