NOTE:
allora, non era prevista anche se ho sempre pensato che Rafa e Domi
avessero una predilezione uno per l’altro. Insomma, che si adorano si
capisce e dopo l’ultima partita all’US Open è inevitabile che mi sia
nata questa. Io la collocherei nella serie della Next Generation e
penso che potrei scrivere un seguito dalla parte di Domi. Perché se non
lo avete capito i protagonisti sono Rafa e Domi dopo la partita all’US
Open 2018. Buona lettura. Baci Akane
Non so descrivere quel che provo per questo ragazzino, sinceramente non ci riesco.
Ho sempre instaurato un sacco di rapporti di ogni tipo con tutti, con alcuni più belli di altri.
Poi arriva questo ragazzo e mi sconvolge letteralmente la vita.
Ci tengo, voglio che abbia successo e non solo. Voglio che realizzi tutti i suoi sogni.
Forse mi rivedo in lui e vedo che ci tiene quanto me a fare bene al mio cospetto.
Oggi me ne rendo conto dopo che fa la sua partita dell’anno in una superficie che non gli appartiene.
Questo lo fai solo
quando ci tieni tanto ed io so cosa significa tenerci fino al punto di
arrivare ad un faticoso quinto set in un caldo mortale come questo.
So come ci rimani.
Ci tiene a me come ci tengo io a lui.
Quando torno in
spogliatoio lo trovo seduto nella panchina davanti al suo angolo, le
proprie cose ancora non disfatte, il telo in parte, le sue goccioline
di sudore si sono asciugate e rimane chino in avanti, i gomiti sulle
ginocchia, l’aria persa. Distrutta.
Mi si stringe il cuore e qualcosa mi dilania.
L’ho abbracciato e
stretto forte per incitarlo ed incoraggiarlo, ma io lo so che non
sempre funziona, non sempre basta un ‘non mollare, continua così che io
so che vincerai ed otterrai tutto un giorno’.
Non basta.
E se ci tiene così
tanto a me al punto da fare la partita migliore dell’anno e lottare
strenuamente in un posto dove non ci resta che morire, allora significa
che non basta proprio una mano sulla spalla.
Mi siedo vicino a lui mentre mi sto già togliendo la maglia che mi ero messo sopra.
A torso nudo mi siedo
accanto a lui e gli metto una mano sulla schiena, lo carezzo
dolcemente, salgo sulla testa, i capelli bagnati e sudati. Lui mi
riconosce e fa un sorrisino triste e forse questo è peggio.
- Cosa si fa quando hai puntato tutto su una cosa e quella cosa va male? - Chiede piano con un filo di voce.
- Ci si fa la doccia e si lava via tutto. - Domi non mi guarda.
- E basta? - Chiede
sconfitto e schiacciato. Mi chino verso di lui e col braccio intorno
alla sua schiena, appoggio le labbra sulla sua spalla.
So cosa ci vuole, so cosa ti tira su quando ne esci distrutto in questo modo.
- No. - Mormoro mentre
a questa risposta gira il volto e mi guarda, ci ritroviamo vicini ed io
ho quell’aria, quell’aria che cancella tutto il mio background e che
vive il presente come se non esistesse niente intorno.
Ci sono persone che amo
e persone che adoro e persone che mi mandano fuori di testa. La mia
vita è incontrollata, è l’istante del momento, faccio quello che devo
nel presente, vivo l’attimo.
Ed ora l’attimo è questo.
L’attimo mi porta qua e lo vivo senza pensarci.
Non per amore, non per
qualche sentimento. Solo perché ci tengo e voglio fare qualcosa per
lui, perché questo ragazzino, per me, conta.
Gli prendo il bordo
della maglietta strafonda e gliela alzo fino a sfilargliela. Lui mi
guarda aggrottato senza capire, ma vado avanti come un treno, come mio
solito.
In questa modalità non mi ferma, nemmeno provandoci ci riescono.
Mi alzo, mi tolgo gli
shorts e gli slip sportivi davanti a lui che mi fissa stranito, ancora
sotto shock, ancora perso. Indico con un cenno del capo di togliersi le
scarpe e lui come un automa, ipnotizzato da me, lo fa.
Poi gli tendo la mano, la prende, lo alzo e mi chino davanti a lui, gli tolgo io il resto dei vestiti e lui non respira.
Non crede a cosa sta succedendo ed ancora non fa nulla, non reagisce, non parla.
Lo tiro verso la zona
delle docce, apro l’acqua calda e dopo qualche istante lo metto sotto,
lo lascio lì che faccia effetto. Lo guardo mentre mi fissa turbato e
poi sente. Sente il piacere dell’acqua che scivola sulla sua testa,
sulla sua pelle, dolce ed avvolgente e chiude gli occhi, si rilassa
completamente, abbandona la testa all’indietro e si lascia andare.
Ed è qua che io lo
raggiungo sotto il suo stesso getto, gli prendo il viso fra le mani e
dolcemente metto le mie labbra sulle sue.
Domi si tende un
momento, apre gli occhi ed io gli metto subito le dita sulle palpebre
tenendogliele chiuse, le labbra sulle orecchie sussurrano di rimanere.
- Lasciati andare. - Quando lo fece Roger con me dopo una sonora sconfitta a cui avevo tenuto con tutto me stesso, sono rinato.
E penso che grosso modo Domi tenga a me come io tenevo a Roger in quel momento.
Le mani scendono sul
suo corpo, accompagnano l’acqua e lentamente torna a rilassarsi, gli
occhi ancora chiusi ed il corpo alla mia mercede.
Le dita scivolano sulle sue spalle e sul suo petto.
Lente, insieme
all'acqua, ci accompagniamo a vicenda sul suo ventre, si appoggia con
le spalle alla parete liscia di piastrelle, la nuca all'indietro mentre
le mie labbra sono sul suo collo a succhiare e leccare. Bevo l'acqua
dall'incavo.
- Io sono innamorato di Sascha... - sorrido mentre lo mormora come se cercasse di ricordarselo.
- L'avevo capito. -
rispondo divertito scendendo sul petto con le labbra. Le sue braccia
abbandonate ai fianchi. - Anche io amo Roger. - ed ho uno strano
rapporto anche con Nole, ma è complicato da spiegare.
Domi si aggrotta ma non
mi stacca, io continuo a scendere con le labbra, mi inginocchio davanti
a lui, l'acqua è tiepida e non calda e ci ricopre in parte.
- Come fai allora...? -
non riesce a finire la frase, le mie mani si stanno occupando della sua
erezione che non si ricorda bene come la sua testa che sta con Sascha.
O quanto meno vorrebbe...
- Non ho impegni verso
nessuno, Roger è sposato, io ho una relazione di facciata con la mia
migliore amica. Non chiedo niente, non mi devono chiedere niente. -
rispondo mentre la lingua corre intorno al suo inguine. Lui sospira
sempre più forte.
- Fai quel che ti pare insomma... - riassume. Io ridacchio.
- Fare sesso con uno
non mi impedisce di amare un altro. Ci sono tanti motivi per cui si fa
sesso. Se io mi impedisco una cosa, rovino il rapporto che per me
conta. - cerco di spiegarglielo mentre sto per dargli un bel regalo e
non so se qualcuno a parte Nole è in grado di capire il mio senso di
libertà.
Ma poi non dice nulla,
geme più forte e così gli prendo in bocca il suo membro eccitato e poco
dopo le sue mani sui miei capelli accompagnano la mia testa. I suoi
gemiti crescono e mentre lo faccio divertire, mi masturbo da solo
pensando un po' a
Roger, un po' a Nole, un po' forse non so nemmeno io.
Dopo che viene lascio che l'acqua scorra addosso ad entrambi, mi sollevo, gli prendo il viso fra le mani e lo bacio dolcemente.
- Supererai questa
giornata e ti rimarrà impressa come la più bella della tua vita. E
avrai altre gioie splendide, vedrai. - con questo prendo il sapone ed
inizio a lavarmi.
Non ho idea di aver
appena messo Domi in crisi esistenziale e che ora oltre a morire dietro
a Sascha, morirà inevitabilmente dietro anche a me.