NOTE:
l’avevo fatta in uno stato d’animo strano, pensando a Rafa e Nole come
ad una coppia a tutti gli effetti, liberi di vivere le loro vite vere
alla luce del sole ed ho pensato che Nole invece è comunque sposato, un
po’ per cultura, un po’ per avere una famiglia, prole, le cose che si
fanno. Ed ho pensato a Rafa… lui ha la ragazza ma pare per nulla
intenzionato a sposarsi e credo che sia un segno di identità, in un
certo senso. Rispetto per il vero sé che nasconde, per chi ama sul
serio. Lui ha un altro modo di vivere la vita, non gli importa fare una
famiglia o seguire le tradizioni. Però molte cose le fa perché è famoso
e deve avere una certa immagine, altrimenti magari uscirebbe allo
scoperto. Penso che ogni tanto ci pensi con un pizzico di malinconia.
Alla sua mancata libertà. E così mi è uscita questa piccola fic.
Giusto perché il Family Day è la cagata più grande della storia, se lo si considera per le famiglie etero e religiose.
Buona lettura
Baci Akane
TI SPOSEREI
Lo guardo esitando quell’istante di
troppo. Capisco immediatamente che ha qualcosa, mi ci vuole sempre un
secondo o due, quando effettivamente ha qualcosa.
Gli carezzo la guancia mentre è intento a cercare qualcosa nel suo telefono.
- Ehi… che c’è? - Chiedo allora dolcemente.
Lui fa il broncio, ma non alza lo sguardo.
- Perché? - Fa allora. Io sospiro e mi stringo nelle spalle.
- Non so, mi sembra che tu sia
strano… - Allora scivolo con la mano dietro, sulla sua nuca. Affondo le
dita fra i capelli con cui gioco, la testa appoggiata all’altra mano,
il gomito piegato sul tavolo.
Alla fine smette di trafficare al telefono, ma non alza lo sguardo, continua a fissare in difficoltà in basso, imbarazzato.
- No niente… - Mi trascino verso di
lui per guardarlo meglio, piegando di più la testa. Visto che non dice
ancora nulla, aggancio i piedi ai suoi, avvolgo la gamba intorno alla
sua e finalmente si decide.
- E’ che… beh, una sciocchezza… -
- Dimmela… - Insisto sapendo che quando ha qualcosa per la testa è meglio fargliela dire.
- No, stavo solo pensando… se io e te
non fossimo tennisti famosi ed avessimo gli occhi di tutti puntati
addosso… se non fossimo Nadal e Djokovic, ma due qualunque… sarebbe
diverso, non trovi? - La prende larga e non capisco a cosa mira.
Aggrotto la fronte ed indulgente dico vago:
- Sì certo… molto… - Però lui pensa a qualcosa di più specifico.
- Potremmo anche lasciare le nostre
donne, magari tu non ti saresti nemmeno sposato… - Ed allora capisco,
sorrido e lo assecondo perché mi piace il pensiero che sta avendo.
Parla vergognandosene, come se fosse una cosa complicatissima da dire,
ma è perché lui è timido ed impacciato e nonostante tutti questi anni
insieme, è eccezionale che sia ancora così.
- Probabilmente no… anche se per me è
anche cultura, la mia famiglia si aspettava che lo facessi e l’ho
fatto… - Lui si stringe nelle spalle sempre fissandosi le mani che
giocano col telefono, se lo rigira.
- Sì, può essere… -
- Ma? -
- Ma se non fossi famoso e tutti si
aspettassero certe cose da te, una volta che ti innamori di qualcun
altro, forse non saresti andato così oltre. Forse ti saresti fermato
prima di sposarla, no? -
- Forse alla fine avrei scelto te. L’avrei lasciata per stare con te. - Così lui finalmente scopre il suo vero pensiero.
- E potremmo fare coppia fissa alla luce del sole, senza problemi di doverci nascondere e cose così! - Sospira.
- Sì, credo… - Lo trovo dolce, lo trovo così dolce mentre mi dice una cosa del genere.
Poi sta zitto qualche secondo ed io
aspetto continuando a carezzargli la nuca ed i piedi coi miei. Il suo
viso così intimidito. Alza infine gli occhi e facendosi coraggio
conclude il pensiero.
- Ci potremmo anche sposare, potremmo
convivere… avremmo una vita diversa. - Sentirgli dire una cosa simile
mi sconvolge e mi riempie di una gioia che non so descrivere, ma anche
di tenerezza e tristezza da un certo punto di vista.
Perché desidera una cosa che non
posso dargli e mi sto odiando per questo, perché non esiste nulla al
mondo che vorrei più di questo.
Allora avvicino la sedia fino ad
attaccarmi di più a lui e appoggio il braccio sulla sua schiena, con la
mano lo obbligo a guardarmi ancora ed i nostri visi sono vicini. Lo
guardo significativo, commosso da quello che ha appena detto.
Poi basso e penetrante rispondo.
- Sì, ci sposeremmo. - E’ come se mi avesse chiesto di sposarlo ed io gli avessi detto di sì.
Se potessimo lo faremmo? Sì!
Però purtroppo non possiamo e capisco
il suo stato d’animo combattuto ed in subbuglio. Mi sento in colpa per
non potergli dare quello che sta desiderando tanto.
Così semplicemente lo bacio dolcemente e lui, dolcemente, si lascia fare.
Le nostre labbra si uniscono e prendo
il suo sapore, poi lo stringo a me, nasconde il viso contro il mio
collo e mi prende la maglia accoccolandosi contro di me. Il mio piccolo
dolce Rafa.
- Non odiare il tennis o chi sei ora.
E’ un’altra vita, è quella che abbiamo ed è una vita splendida. E’
diversa da quella che potremmo avere, però senza il tennis, senza
essere chi siamo, non ci saremmo mai conosciuti ed innamorati… -
Logica, pura logica in stile Nole!
Lo sento sorridere ed annuire con la testa.
- Non mi odio e non odio chi siamo e
non odio il tennis. Ma a volte penso che se potessimo essere più liberi
sarei comunque felice. Più felice. O felice in modo diverso. - Sospiro,
gli prendo il viso fra le mani e lo guardo da vicino.
Annuisco.
- Ti amo. E sono felice con la vita
che faccio. Ma sarebbe perfetto, Dio, così perfetto se potessi
sposarti, se potessimo vivere insieme, alla luce del sole. Così bello.
- Lui sorride e mi bacia.
- Così bello… - E stiamo zitti in un
momento in cui riesco ad avere paura che si spezzi, che sia troppo
triste e malinconico, che si chiuda per colpa di qualcosa che non è in
mio potere dargli.
Però poi separa la bocca dalla mia e mi guarda con una luce diversa, mi carezza il viso e piega il capo di lato.
- Sarei pronto a sposarti e vivere
con te davanti a tutti. E sono felice che stiamo insieme. Sono felice
che tu in un modo o nell’altro ci sia nella mia vita. Va bene comunque.
- E’ lui a risollevarmi, per una volta, e sono di nuovo sereno nel
sentirlo così.
Sorrido e lo bacio di nuovo.
- Sono felice anche io con te vicino. E ti sposerei subito! -
A volte non si può piegare la realtà, anche se ho vissuto per farlo e ci sono riuscito diventando il numero uno al mondo.
Però si può essere felici comunque,
anche se quella cosa che vorresti con tutto il cuore non potrai mai
averla. Perché, comunque, conta lui. E lui è qua con me.