16. TRAGEDIA GRECA
/Stan/
“Sto pacificamente e
depressivamente camminando per il corridoio con il borsone
dell’allenamento in groppa, diretto agli spogliatoi del circuito,
quando un bisonte mi investe, mi afferra per il braccio e mi trascina
con lui in carica verso non so bene dove.
- Nole, si può sapere che diavolo
hai? - Cerco di sfilare il braccio per sopravvivere, ma lui non sembra
per nulla intenzionato a lasciarmi. Così entriamo negli spogliatoi dove
c’è un po’ di via vai di giocatori che si cambiano, alcuni arrivano,
altri vanno.
Li guarda ed aspetta impaziente
che si levino dai piedi, saluta alcuni, come faccio anche io con aria
di scuse visto la scena che sembra voglia sottoporre tutti, e quando
finalmente sembra non ci sia nessuno, chiude la porta a chiave.
- Ma Nole! - Esclamo sconvolto. Alza le spalle.
- Oh, per un momento non moriranno! Possono anche andare nell’altro spogliatoio! -
Lo guardo corrucciato.
- Ma è delle donne! - Così alza le spalle di nuovo.
- E allora? Io ci andrei! - Sospiro e chiudo gli occhi mettendo giù le mie cose.
- Hai 3 secondi poi apro la porta! - Borbotto severo e di malumore.
Lui batte le mani saltellandomi
davanti come un grillo, è molto felice e la cosa mi irrita perché io
sono molto depresso. Roger continua a rompermi le scatole sui suoi
dubbi su Rafa.
- Bene. Sarò conciso. -
- Sarebbe un miracolo! - è logorroico!
- Ho scopato con Rafa! Di nuovo! - Spalanco gli occhi e lo fisso.
- Cosa?! - E lui sorride ancora di più.
- Lo so, che shock, eh? - Io e
Nole abbiamo un rapporto di pura scopa amicizia, quando ci sentiamo giù
lo facciamo, ma non ci sono impegni di nessun tipo fra di noi. Io sono
perso per Roger, lui per Rafa… cioè perso non pensavo fosse il termine
giusto, ma a quanto pare…
riprendo a prepararmi senza staccargli gli occhi di dosso.
- Spiega. -
Così Nole si toglie i vestiti per mettersi la tenuta leggera per allenarsi.
- Sì. Insomma, ieri sera c’era la
partita di calcio, no? Siamo andati insieme, Roger non voleva venire,
non credo sapesse che venivo anche io e Rafa per dimostrare che non ha
nulla con me, è venuto da solo. - La cosa va interpretata, ma penso di
capire il retroscena. Annuisco. - E insomma, la serata è stata
bellissima, finché non abbiamo parlato della mia stupida parodia al suo
video con Shakira. - Chiudo gli occhi e sospiro scuotendo la testa.
- Se l’era presa, vero? - Come lo conosco bene… non che ci voglia un genio a capire che è permaloso!
- Di solito ci ride su, ma in quello ero stato particolarmente pesante… -
Ammette ed io lo guardo scettico. - Ok, davvero stronzo! - Così annuisco.
- E avete litigato? -
- No, ma è venuto un po’ di gelo,
non sapevo come rimediare… e alla fine in ascensore gli ho spiegato che
ci ero rimasto male di essere stato scaricato ed ho reagito così,
ridicolizzando l’oggetto del desiderio. Ma che non è cambiato nulla,
nonostante mi controlli. - Ormai sono praticamente pronto, lui è un po’
più indietro, così lo aspetto per aprire la porta sperando non bussi
nessuno.
- Sbrigati. - Lo incito.
- Sì, insomma ci siamo chiariti…
ognuno ha ammesso le proprie colpe, abbiamo chiuso la faccenda e… al
momento di salutarci mi ha tirato dentro e abbiamo scopato. Due volte.
Una ieri sera ed una stamattina, poche ore fa! Potrei svenire se ci
ripenso! Stanley, cosa diavolo mi ha fatto? Pensavo di avere tutto
sotto controllo, ci provavo, avevo capito che lo intrigavo, ma pensavo
fosse tutto sul piano sessuale, lo sfizio sai… - Inarco le sopracciglia
sorpreso.
- E non è così? - Nole scuote la testa frenetico.
- NO! - Poi abbassa la voce. - È…
è come se non riuscissi più a stargli lontano, stavo per andarmene
convinto di aver preso quello che volevo e poi… oh, dannazione! E poi
il disastro! L’ho rifatto. -
- E lui ci è stato? - Chiedo
scettico. Annuisce sempre frenetico. Piego le labbra in giù
impressionato e alzo le spalle aprendo la porta.
- Beh, allora non ti servo più
come buco… - Poi mi fermo e ci ripenso. - Ma che farà con Roger? - Ci
fermiamo sulla porta aperta ma non usciamo e si stringe nelle spalle.
- È confuso, non sa cosa fare, ci
è rimasto male. Dice che è una pessima persona e… io gli ho finemente
consigliato di prendersi una pausa, se pensa di essere così terribile e
di non riuscire a non tradire. - Lo guardo corrucciato di nuovo senza
capire.
- Sei terribile! Lo stai manovrando! - Nole si accende come un fiammifero spingendomi, così ci avviamo.
- Senti, è anche vero, eh? - Mi
stringo nelle spalle. - Ma certo! È così! Ne abbiamo parlato un po’,
lui si intestardisce sulle cose che non può avere per qualche ragione,
il proibito, no? Perché nessuno gli può vietare qualcosa. È una sorta
di senso di libertà… non è che vuole per forza me o ama Roger nella
maniera normale in cui si ama qualcuno. Lui ammirava molto Roger,
magari gli vuole bene… -
- Ma è più un rapporto platonico…
- Lo finisco io per lui perché sono d’accordo, l’ho sempre pensato e
lui allarga le braccia teatrale mentre annuisco.
- E pure con me, sì sono stato
bravo a stuzzicarlo, ma era l’idea che non potesse farlo perché è
impegnato con Roger, capisci? Se era libero nemmeno mi calcolava! -
Annuisco ancora, in realtà sono d’accordo con questa visione di Rafa,
fa parte del suo fascino, ma non va bene per uno che vuole avere
rapporti seri.
- Ne avete parlato? - Annuisce.
- Per questo è in crisi, dice che così non può avere relazioni… - Sospiro.
- Non certo con uno che deve
controllare vita morte miracoli di chi sta con lui. Roger è il più
sbagliato per lui. Come amico è diverso, è un eccellente confidente, ti
dà consigli, ascolta, è presente e paziente, ma come fidanzato lui è
ossessivo e questo fa scappare uno come Rafa. Li vedo splendidi come
amici ma terribili come fidanzati… - La mia conclusione la tiro fuori
per la prima volta e lui mi ascolta accompagnandomi al campo dove ci
posizioniamo in uno di quelli a disposizione e, parlando, iniziamo a
scaldarci un po’ prima di cominciare a tirare con le racchette.
- È così anche secondo me. E
penso che alla fine non riuscirà a ingannare Roger. Non è cattivo e
meschino, ha fatto una cosa meschina, ma questo non lo rende meschino.
- Lo guardo pensieroso con la bocca all’ingiù.
- Questi due non dureranno a lungo. - Con questa conclusione penso a Roger.
Prevedo dolori per lui.
Cerco di evitare Roger perché so
una cosa scottante che non voglio sappia da me, deve dirglielo Rafa,
sperando che lo faccia, ma mi sembra troppo trasparente per nascondere
qualcosa.
Così diciamo che spero che la cosa si risolva da sola, in un modo o nell’altro. Non lo so.
Roger purtroppo mi conosce bene, sa interpretare tutti i miei sguardi, i miei silenzi e persino le mie assenze.
Così a fine giornata mi infilo in
camera con Nole per evitare di ritrovarmelo in camera a chiedermi che
cos’ho. Spengo anche il telefono.
- Oh, avanti! Non dirmi che ti ha
prosciugato! - Mi lamento mentre lavoro di bocca fra le sue gambe. Nole
risale coi gomiti e mi guarda mentre lo fisso seccato continuando con
la mano.
- Beh, in meno di 24 ore l’ho fatto 2 volte e tutte e due sono state molto intense! -
- Solo perché lo desideravi di più! - Esclamo seccato.
- Beh, certo… cosa sei, geloso? - Così mi alzo e smetto di pisciare controvento.
Mi butto sul letto e mi giro di schiena, sul fianco.
- Sai che non me ne frega niente.
Ma se abbiamo deciso di distrarci quando ne avevamo bisogno, che senso
ha se quando mi serve a te non funziona? - Con questo, seccato, mi
fissa corrucciato.
- Ehi! A me funziona, solo che devo ricaricarmi! - Ma mi giro di scatto seccato.
- Sì certo, se ero Rafa ti
funzionava eccome! - Poi torno a voltarmi e appoggio la testa sul
braccio piegato. Lui dopo un po’ striscia su di me, mettendosi sul
fianco a sua volta e mi avvolge da dietro, dolcemente. Il braccio alla
vita e poi sul petto a cercare la mia bocca che carezza imbronciata.
- Io ci sono per te, ci sarò
sempre come ci sei tu per me. Solo che a volte ho necessità
fisiologiche… - Sospiro insofferente. Non è nemmeno questo il punto.
- Sono… sono solo nervoso perché
non so cosa fare con Roger… ecco tutto. So una cosa terribile che non
voglio dirgli io, ma se mi guarda in faccia capisce che so una cosa
terribile su di lui e… finirei per dirgliela. Oltretutto lo amo e
detesto che possa soffrire, ma d’altro canto sono felice che Rafa
l’abbia tradito perché forse così si lasciano ed è brutto pensarlo, lo
amo ma sono felice se soffre? -
- Insomma, una tragedia greca! - Esclama Nole dopo aver ascoltato il mio lamento. Così faccio un cenno di sorriso.
- Non so che fare, mi sento in
colpa per come mi sento e so che non potrò evitarlo per sempre. -
Sospiro per l’ennesima vota e lui mi bacia la spalla ed il collo e poi
risale sull’orecchio dolcemente.
- Vedrai che in qualche modo si risolverà… -
Non dico nulla, mi lascio coccolare da lui che, almeno, mi concede questo calore.
- È quel ‘in qualche modo’ che mi fa paura. - Perché mi pare come se da qui in poi dovesse verificarsi chissà quale catastrofe!
Il giorno dopo non ne esco vivo.
Sapevo che andava così, quando Roger mi si presenta al tavolo della colazione realizzo che deve averlo proprio voluto.
- Adesso mi dici cosa diavolo succede! - Lo guardo corrucciato.
- Buongiorno a te, eh? - Cerco di
deviare sguardo e discorso, ma lui sembra un mastino, poi mi guardo
intorno alla ricerca di qualcuno che non c’è. - E Rafa? - chiedo
infatti. Lui fa una faccia cupa e qua capisco che non mi cercava per
sapere cosa ho io, ma per potermi dire cosa ha lui.
Che scemo, cosa credevo?
Con un pizzico di delusione continuo a mangiare preparandomi ad un monologo psicolabile che, in questo caso, è fondato.
- Diceva che non si sentiva al
top e voleva riposare perché stanno per iniziare le partite e vuole
essere riposato… - Lo guardo aggrottato di nuovo.
- Da quanto è che non ti vede? - Alza le spalle e fa un broncio che mi distrugge. Oddio, come faccio a non amarlo?
- Da quando è arrivato, due
giorni… - Lo guardo intensamente, lo fisso con attenzione cercando di
capire cosa effettivamente sappia.
È difficile capirlo. Cerco di indagare senza farmi scoprire, ma è davvero un’impresa.
- E sei depresso per questo? - Che abile che sono!
Roger sospira e prende la tazza che sorseggia sempre col broncio.
- Beh, non posso lamentarmi se si
pensa che in una stagione di tennis che dura praticamente 10 mesi su 12
ci vediamo sempre… ma mi sembra strano che mi eviti per 2 giorni. Non
lo è? Mi dite sempre di non essere paranoico e di lasciare la presa
perché altrimenti lui scappa, perciò cerco di non tartassarlo. Devo
farlo? Non capisco se in questo caso devo preoccuparmi oppure no! -
Roger parte in quarta ed io intanto finisco di mangiare, così alzo le
spalle e cerco di scappare da qua, ma lui si sbriga a finire, lascia a
metà la colazione e mi rincorre mentre io alzo le spalle. - Oh andiamo,
so che sono un rompiscatole che dice sempre le stesse cose, ma io ho
bisogno! -
- Ma di cosa? Io non so niente!
Sul serio! - E a questo punto mi fotto da solo perché lui capisce quel
che cercavo di non fargli capire, infatti mi prende il braccio e mi
tira fermandomi.
- Un momento, di cosa parli? -
Come se invece avessi detto ‘io so ma non posso dirti’. Perché diavolo
è così abile a capirmi? Dannazione!
Io cerco di non fare smorfie di alcun tipo, è difficile però.
La sua mano stringe sicura il mio gomito e la sua aria è attenta, corrucciata, accigliata.
Dannazione!
- Non lo so, di cosa parli, tu? - Cerco di confonderlo facendo il finto tonto, ma lui ora è molto attento e presente.
- Tu di cosa parli!? Cosa non sai niente? -
- Tu hai detto… - Cerco di ricordare cosa diavolo diceva e lui mi illumina.
- Se sono di nuovo paranoico o se
invece dovrei preoccuparmi! - Cazzo, ho sbagliato risposta, ero preso
da quello che non devo dirgli.
Odio Nole che mi dice tutto, se non avessi saputo ora non sarei in questo maledetto casino!
Mi libero il braccio vedendo che
arrivano alcuni giocatori e riprendo a camminare, lui mi segue vicino e
mi fissa, ma non molla. Non so nemmeno cosa fare, dove andare. Salgo in
ascensore e lui allora lo ferma per insistere.
- Stanley! - E usa il soprannome! Alzo gli occhi al cielo.
- Andiamo, intendevo non so se devi preoccuparti o no! -
Ma lui apre le braccia insistente.
- Tu lo sai sempre! Sei oggettivo
e diretto! Non tentenni! Specie in questi casi specifici dove devi
dirmi di lasciare in pace Rafa! -
Porca puttana.
Scuoto la testa esasperato, sto per mandarlo a quel paese ma sblocco l’ascensore che riparte.
- Senti, ho i cazzi miei, posso
avere i cazzi miei? Non ho sempre la verità in mano, eh? Magari devi
preoccuparti, che ne so? Saprai la differenza fra il Rafa che vuole i
suoi spazi e quello che ti nasconde qualcosa, no? Perché devi viverti
le relazioni in questo modo? Non puoi farlo, specie con uno che odia
essere controllato ed ossessionato!
Roger, devi calmarti o a questo
punto ti conviene lasciarlo perdere del tutto. - Sono esploso perché
sto disperatamente cercando di non dirgli quello che so, le porte si
aprono ed io scappo mentre lui rimane ebete, shoccato a guardare. Cosa
vuoi che ti dica? Cosa diavolo vuoi che ti dica, si può sapere?
Sono quasi arrivato alla camera, quando mi raggiunge e mi riprende per il braccio fermandomi.
- Cosa sai? - Perché, perché diavolo ci riesce sempre?
Come, soprattutto?
Maledetto Roger che capisce, capisce sempre… beh, quasi tutto. Perché non sa proprio che sono innamorato di lui.
- Niente, non so un cazzo e voglio essere lasciato in pace! -
- Ma cos’hai, perché fai così? - Insiste senza lasciarmi entrare in camera.
- I cazzi miei! - Cerco di essere
brusco e cattivo per scrollarmelo di dosso, ma più faccio così più lui
cerca di incatenarmi per sapere. Perché lui fa così!?
- Quali? Sono tuo amico, se hai
problemi perché non me ne parli? Parlo sempre io ma… - Sospiro, cosa
diavolo gli dico? Devo dirgli qualcosa e deve essere convincente
altrimenti non molla.
- Problemi con il mio pseudo compagno! - E qua si gela. Non gli ho mai detto che ho uno, tanto meno che è Nole.
- Cosa? - Stridulo, shoccato più
di prima. Forse questo non è il caso di dirlo in corridoio. Sospiro,
apro la porta e gli faccio cenno di entrare un attimo, così lui mi
segue sconvolto.
Sta fermo imbambolato in mezzo alla stanza.
- Sono gay. O bisessuale, non saprei… dopotutto sono sposato ed ho una figlia… -
- Cioè la tradisci con uno? Anche
tu? Ecco perché non hai fatto molte storie quando ti ho detto di me… ma
da quanto? - Ora attacca con le domande per sapere tutto. Ma come è
fatto? Improvvisamente i riflettori su di me li odio, stare all’ombra è
la mia specialità, ci sto bene.
Mi stringo nelle spalle e mi appoggio all’armadio, braccia conserte, aria incerta.
- Qualche mese… non te l’ho detto
perché non era niente di importante, era solo un sfogo sessuale… e poi
tu avevi sempre qualche cosa con Rafa e… mah, non mi sembrava nulla di
che. - Sospira e fa l’aria un po’ delusa, è davvero colpito da questa
cosa. Adesso che faccio, aiuto Nole e gli dico che sto io con lui così
Roger rallenta la presa su Rafa, oppure me ne sto zitto e lascio che si
arrangino?
Dopotutto perché dovrei aiutarli?
Rafa non può evitarlo per sempre, deve affrontarlo.
- Ma lo è invece… tradisci tua
moglie con un uomo, io ne ho fatto una questione di stato, ti ho
tormentato con questa cosa per mesi e… - Alzo le spalle guardando
altrove, faccio l’aria annoiata.
- Ma non è la stessa cosa. Tu sei
preso da Rafa, provi qualcosa… per questo l’hai fatto, alla fine. Io
per lui no, cioè è amicizia, è un bel rapporto, ma è fondamentalmente
sesso… - Roger cerca di accettare la cosa in fretta e si concentra su
quel che avevo detto prima, ma si capisce che è insicuro, come se la
cosa lo toccasse molto più di quello che dovrebbe. Ed in effetti mi
sembra strano.
- E che problemi hai con lui? -
Sospiro di nuovo, vorrei sparire, ma lo guardo bene e cerco di capire cosa gli succede.
- Sto bene, te l’assicuro. Però
lui è innamorato di un altro ed ora sembra che stiano avendo qualcosa
ed io mi chiedo se ora me ne devo trovare un altro, se me lo dirà, se…
- Roger si aggrotta e gratta la nuca senza capire.
- Ma cosa provi? Dipende da questo, no? - Io allora non capisco.
- Perché? - Roger apre le mani verso l’alto come se mi presentasse un piatto.
- Beh, cosa ti importa se lui si
mette con quest’altro? Se per te è solo sesso non dovrebbe contare… sì
insomma, te ne trovi un altro se è solo per uno sfogo sessuale con un
altro uomo. O è lui in particolare? - Mi sto scavando la fossa. Cerco
di rispondere subito per non sembrare uno che tira su scuse e balle.
- È solo sesso. Non provo niente.
- E qua lui sembra risollevarsi. Lo noto proprio e la cosa comincia a
crearmi un certo caos. Ma che sta succedendo? - Però mi dà fastidio
essere comunque scaricato. -
- Ma se ci vai solo per sesso… - Insiste su questa cosa, non dovrei provare niente, non dovrebbe importarmene.
- Sì, ma è sempre lui, no? Non me
lo sono scopato solo una volta… - In realtà non mi importa nulla di
Nole e Rafa, però sto facendo un esperimento. E Roger ci casca bene.
Roger si avvicina piano e lento,
mi si ferma davanti, la testa piegata di lato ed improvvisamente Rafa è
cancellato, ci sono solo io da capire, come se fosse la cosa più
importante del mondo ed io trattengo il fiato.
- Non lo capisco, invece. Perché sei andato con lui? - Mi stringo nelle spalle.
- Avevo capito che non amavo mia
moglie, che non provavo più nulla per lei… - Sto inventando una storia
davvero convincente, ma lui mi ferma sfiorandomi il braccio con
dolcezza. Rabbrividisco.
- Perché non me ne hai parlato? - Ed adesso affondo.
- Perché non potevi darmi quello
che mi serviva in quel momento. - Lui inarca le sopracciglia. - Calore
fisico. Quello che solo una scopata può dare. -
- Ma perché un altro uomo? Perché
lui nello specifico? - Sembra che non sappia farsene una ragione ed io
bloccato dall’armadio non posso scappare. Comunque non lo farei.
Mi lecco le labbra che lui mi guarda.
Non so cosa gli stia succedendo, ma è chiaro che sta succedendo qualcosa.
- Perché quando ho capito che non
amavo più mia moglie, ho anche capito che ero attratto dagli uomini. E
lui era lì in quel momento. -
- E perché hai continuato con lui
e non hai semplicemente cambiato? - Vuole capire se provo qualcosa per
lui anche se lo nego. Che faccio, gli dico di sì e vedo come reagisce?
Esito e lui mi prende la mano.
Trattengo il respiro. Lui e la sua dolcezza mi distruggono, la mano
brucia a contatto con la sua, ma non gli stacco gli occhi di dosso e
lui non li stacca dai miei.
- Non avrò mai la persona che
desidero davvero, mai. Ma con lui sto sufficientemente bene da trovare
lo sfogo, la scappatoia che mi serve per sopportare questa situazione
di merda. - Ora è quasi chiaro, non so se ci sia o ci faccia, forse ha
capito ma non vuole affrontarlo, ma si porta la mia mano alla bocca e
la bacia e non credo che sia una cosa che si fa fra amici, non penso
proprio. Dio Roger, cosa stai facendo?
- Allora non provi nulla per lui,
è solo un ripiego, una pallida imitazione di chi desideri davvero? - E
qua lo correggo guardandolo con coraggio dritto negli occhi.
- La persona che amo. - E qua manca solo il suo nome!
Ci guardiamo in silenzio, lui
carezza la mia mano con la sua bocca, poi sempre guardandomi con cura
mormora piano, la punta delle dita tocca l’interno delle sue labbra per
un momento. Mi eccito.
- Perché non mi hai mai detto
nulla? Nemmeno che non ami tua moglie ma che ami un altro uomo e che
devii su un altro ancora? Perché? - Sembra toccato e deluso, tormentato
da questo e spinto dalla sua bocca sulla mia mano, alla fine non ce la
faccio più.
- Perché quell’uomo che amo
sei tu, Roger. Non potevo dirtelo per questo. - Con questo ritiro la
mano e scivolo di lato sapendo d’averla fatta grossa, questo segna la
fine del nostro rapporto, la fine di tutto, tutto!
Quanto sono scemo, un grosso imbecille, ecco cosa sono! Maledizione!
Cosa mi è saltato in mente di dirlo? Ed ora? Ora che dovrei fare? Magari sparire!
Ho rovinato tutto, tutto!”