19. COSE CHE NEMMENO DALLO PSICOTERAPEUTA
/Stan/
“Quando Nole mi dice che
anche lui si è chiarito con Rafa e che proveranno a vivere quel loro
strano rapporto senza restrizioni, mi sento ancor più triste e
abbandonato.
Lui mi ripete che non significa
che sta con Rafa, che non hanno impegni di sorta e che per me
continuerà ad esserci, io non metto in dubbio questo, è solo che è
diverso, no?
Nole non capisce, si parlava di
provare ad avere una relazione insieme per toglierci dalla testa loro
due ed escluderli, ma Nole non escluderà Rafa e quindi che relazione
sarebbe? Un po’ va con me ed un po’ con lui? Queste sono trombate
regolari con due partner diversi, non una relazione.
Però quando mi conferma che Roger ha fatto la stessa cosa con Rafa è anche peggio.
Roger ha eliminato tutto quello che è successo fino a questo momento, come se nulla fosse.
Vorrei proprio sapere… vorrei proprio sapere se vive meglio così.
Come se lui e Rafa non fossero mai stati insieme, come se non mi avesse mai baciato.
Che bel modo di fare!
Così è più questo a pesare la mia scelta.
La trascino fino al nostro scontro diretto, ma concluso questo con la mia sconfitta non esito un istante.
Devo pensare un po’ anche a me stesso!
Così siamo negli spogliatoi soli
ed è un momento perfetto, Roger parla dell’incontro appena finito, i
momenti chiave, i punti che l’hanno quasi demolito e i miei
miglioramenti.
Mentre io mi spoglio per fare la
doccia senza guardare lui che fa la stessa cosa. Sto per entrare nel
locale delle docce, ma mi fermo ed in una pausa del suo lungo
sproloquio, glielo dico.
Lo guardo serio, sospiro e scuoto la testa.
- Roger, io non ce la faccio più così. - E con questo il silenzio cala improvviso, immediato.
Assordante.
Come fa un silenzio ad essere assordante?
Roger batte le palpebre e mi guarda spaesato senza capire.
- Cosa? - Così, senza alcun gesto o cambiare tono, basso e stanco, lo dico ancora:
- Pensavo di farcela, di poter
fare finta di nulla, ma dopo che sono venuto allo scoperto e che tu mi
hai baciato per me è impossibile fingere che nulla sia successo. Ma
visto che è la sola cosa che sei in grado di fare, io me ne chiamo
fuori. Per me è finita qua. Io non posso andare avanti. - Roger muove
un passo con l’asciugamano in mano non ancora avvolto alla vita.
- Ma… ma in che senso, cosa
significa? - La sua voce fatica a controllarsi, si capisce che sta per
andare fuori rotta, i suoi occhi sono sbarrati e vedo dell’autentico
panico affacciarsi, mi fa uno strano effetto, ma mi sento un
giocattolo. Mi tiene quando e come vuole. Ma sarà giusto?
- Hai capito bene in che senso.
Mi dispiace farlo ora in questo modo, ma non posso continuare ad
esserti amico e fare finta di non provare nulla e di non avertelo mai
detto. Tu.. tu non mi hai respinto… tu mi hai baciato e poi hai fatto
finta di nulla e per me questo… io non posso andare avanti così. Ho
chiuso con te. Perciò ti prego di rispettare la mia scelta e smetterla
di fare l’amico perché per me è solo una tortura. Evitiamoci,
limitiamoci a contatti di cortesia. - Con questo vado sotto la doccia.
Forse dovevo dirglielo dopo, quando eravamo pronti per uscire.
Che genio che sono.
Mi infilo sotto il getto, lui non
viene, credo di averlo appena ucciso, ma non me ne importa, ognuno è
responsabile per sé ed io ho fatto quello che dovevo fare.
Mi sto insaponando che lui arriva
spaesato, apre la doccia e si infila, non mi guarda, ma poi la sua voce
interrompe questo silenzio perfetto.
- È perché stai con quell’altro?
Hai detto che era un ripiego! Come puoi stare con uno se ami un altro?
- Comincia a tirare fuori i suoi ragionamenti, ma questa cosa mi fa
imbestialire e scatto rivolto verso di lui e con durezza sbotto:
- Ah non provarci, eh? Perché tu
fra tutti sei quello che può fare meno il moralista! Non solo hai
tradito tua moglie con Rafa, ma hai tradito anche Rafa con me! E poi ci
hai scaricato tutti e due ed ora fai finta di nulla, fingendo che siamo
sempre stati solo amici e che non ci sia nulla di cui parlare! Non
venirmi a dire cosa si può e cosa non si può perché tu meno di tutti lo
sai! - E con questo me ne torno zitto, rivolto verso il muro. Mi
irrita, mi irrita perché lo amo ed odio che faccia così! Questo non è
lui, questo codardo falso non è Roger! Roger è una persona dolce,
attenta, premurosa che capisce i bisogni degli altri e cerca di averne
cura… questo… non è il mio Roger!
- Io non faccio finta che… - Ma
torno a voltarmi di nuovo, mentre l’acqua lavava la schiuma dal mio
corpo, ma non la rabbia che mi monta su.
- Sì che fai finta! Fai finta
eccome! Ma non ti porterà da nessuna parte! Stavi con Rafa ed hai
baciato me quando ti ho chiesto un po’ di spazio! Perché non volevi che
mi allontanassi! E poi ci hai lasciati entrambi in sospeso per pensare…
ma non stai pensando a nulla! Stai facendo finta di nulla! Vai a quel
paese! - Così chiudo l’acqua ed esco avvolgendomi nel telo bianco,
scuoto la testa, tremo dalla rabbia, non posso credere che l’affronti
così, non posso.
Quando vado di là mi fermo a respirare, cerco di calmarmi, gli occhi chiusi. Non ce la faccio più, ho bisogno di staccare.
Ma sto appena trovando un po’ di calma, che lui torna alla carica e non sembra intenzionato a mollare.
- È che non so come affrontare la situazione! - Finalmente lo ammette.
- Beh, così non l’affronti! - Rispondo secco, sempre dandogli le spalle e cercando il cambio da infilarmi.
- Ma io non posso perdervi! Tengo
ad entrambi e… credevo che tornando all’amicizia con tutti e due le
cose si sarebbero risolte e… - Mi giro di scatto, di nuovo, e
l’asciugamano si allenta.
- Non si risolve niente! Non so
se a Rafa va bene così, e conoscendolo non credo, ma a me no! Io voglio
una decisione, voglio un chiarimento, voglio che tu sia sincero! Non si
bacia un amico che chiede spazio! Lo si lascia andare e basta! A meno
che non ci sia un motivo per tenerlo legato! Ma tu puoi tenerti la tua
finta amicizia, io vado oltre! Posso avere gente che tiene a me sul
serio! - L’asciugamano si scioglie e i suoi occhi scendono sulle mie
parti intime, si blocca, è come se andasse in tilt, indietreggia e
questo mi manda in bestia, completamente, molto di più, così avanzo.
- Guardami! - Roger distoglie lo
sguardo. - Guardami! - Ruggisco. Roger sposta gli occhi sui miei. -
Qua! - Mi indico il bacino, ma Roger non riesce ad abbassare, arriva
agli armadietti e si appoggia, lui ha l’asciugamano intorno alla vita,
glielo prendo e glielo strattono rabbioso, lui allarga le braccia
appiattendosi ancora di più.
- Perché non mi guardi? - Roger chiude gli occhi ed io non ce la faccio proprio.
Appoggio una mano accanto alla
sua testa, l’altra scivola fra le sue gambe mentre arrivo alla sua
erezione gli lecco l’orecchio, Roger gira il capo di lato e mi dà un
accesso migliore.
Si eccita subito, appena lo sfioro.
- Non mi sembra che ti faccia
schifo! Se mi tocca così un amico gli do un calcio, non mi eccito di
certo! - Soprattutto per gli uomini, l’eccitazione è totalmente
mentale. Se abbiamo altro per la testa, se il partner non ci tira, è
impossibile avere un orgasmo. Non reagiamo. Infatti l’impotenza è un
problema emotivo, mentale, psicologico.
Aderisco con la mia erezione sul
suo fianco e mi strofino facendogli sentire quanto sono eccitato anche
io e Roger alla fine sospira, rigido fra me e gli armadietti metallici
e non ha un briciolo di forza per contrastare tutto questo, non ce
l’ha.
Così ottengo le mie risposte. Gli
piaccio, è solo che si sente in colpa per qualche ragione, per via di
Rafa, forse, perché pensa che dovrebbe desiderare così Rafa e non me.
Quando viene mi separo da lui, lo
lascio libero e guardandolo in questo stato lascivo ed erotico,
sconvolto, abbandonato, terrorizzato, completo il lavoro su di me e
vengo anche io. Poi scuoto la testa amaro.
- Prova a fare così con Rafa e
dimmi se è la stessa cosa. Dopo, solo dopo, torna a dirmi il risultato!
È così che affronti il problema, non facendo il finto amico di tutti! -
Dopo di questo mi ripulisco e mi
vesto, lui rimane così appoggiato, shoccato, senza il coraggio di
guardarmi, gli occhi bassi, ansimante.
Roger deve affrontare la realtà, anche se è diversa da quella che pensava, che si costruisce… deve farlo.
Busso insistentemente alla porta
di Nole, molto insistentemente. Di solito apre, ma di solito risponde
alle mie chiamate. Giuro che se è con Rafa lo uccido, ora ho bisogno di
lui, cazzo! Saprà che sono uscito dal torneo, no? Che me ne sto per
tornare a casa! Dove diavolo vuoi che sia? Poi controllo l’ora e
realizzo chiudendo gli occhi.
- Sta giocando! - Con questo
appoggio la fronte alla sua porta e respiro cercando di calmarmi, ho i
nervi così tesi che non ho ragionato per nulla.
Così sospiro e scuotendo la testa me ne vado. Devo cavarmela da solo, questa volta. O lo aspetto e ci parlo dopo.
Guardo l’ora e mi stringo nelle spalle, chissà a che punto è?
Alla fine scendo nel salone e mi
siedo con un paio di altri giocatori che sono lì con me perché hanno
già giocato o devono aspettare il loro turno che sarà serale.
Li saluto, qualcuno mi dice
qualcosa sulla sconfitta, parliamo un po’ di tennis e sono scosso, ma
si capisce che lo sono perché ho perso, perciò non risulto strano.
- Come va Novak? - Chiedo
interessato. Qualcuno a questo punto gira canale perché trasmettono su
due canali due partite diverse e ne stavano vedendo un’altra.
- Sta vincendo. - Mi rispondono. Annuisco. Bene.
In questo entra Rafa, lo guardo
di sfuggita senza registrare che è lui, poi lo faccio e mi aggrotto
tornando a guardarlo. E se lo facessi?
E se ci parlassi io con lui, se mi confrontassi per vedere come stanno davvero le cose?
Se lo aggiornassi io?
Rafa mi vede, mi fa un cenno, poi
si siede con gli altri a guardare la partita di Nole, io continuo a
guardarlo intensamente, corrucciato, indeciso, ma quando vedo passare
in corridoio Roger con aria scossa, mi decido.
Ok, se aspetto lui camperò cento anni senza ottenere risultati.
Potevo farlo se non avessi mai
saputo che Roger prova qualcosa per me, ma da quando mi ha dato
conferma a livello fisico, non posso lasciar perdere.
Perché non si bacia uno di cui
non ti importa, non hai un orgasmo con un tuo amico ed è ora che da
passivo io diventi attivo, in questa maledetta storia!
A questo punto mi alzo,
picchietto sul braccio di Rafa silenzioso, lui si gira e non dico
nulla, sono tutti presi dalla partita così non ci vedono. Gli faccio
cenno di alzarsi e lui mi accontenta.
Non so cosa sa, ma adesso ci penso io.
Lo conduco in una delle stanze
nei paraggi, che è una sala massaggio momentaneamente libera, mi infilo
dentro e vado a chiudere la porta secondaria che dà sullo stanzino dei
massaggiatori e fisioterapisti, giro la chiave e gli indico col dito di
fare la stessa cosa. Rafa, senza commentare, lo fa, poi rimane impalato
poco più avanti, mi guarda sedermi su uno dei lettini imbottiti e
incrocio le braccia deciso, l’aria contrariata, il broncio.
- Che c’è? - Chiede senza accomodarsi. Così mi decido.
- È ora di buttare giù la
maschera. - Introduco così il discorso e Rafa spalanca gli occhi così
io chiudo i miei e respiro a fondo per calmarmi e cercare le parole
adatte. - Voglio confrontarmi con te su Roger. - E così che è tutto
chiaro, si avvicina all’altro lettino, vicino al mio, e si siede a sua
volta.
- Ok. Cosa vuoi sapere? - Dal fatto che non mi grugnisca ‘cosa cazzo te ne frega’, sa molte cose.
- Immagino tu sappia i miei trascorsi con lui. - Rafa annuisce.
- Finalmente ci siamo detti
tutto. Sia da parte mia, che sua. - Poi Rafa, con un tono molto basso e
controllato che gli invidio, aggiunge fissandomi penetrante: - È Roger
che non sa che l’altro con cui te la fai è Novak. - Quando lo dice mi
acciglio e parto sulla difensiva:
- Cosa cambierebbe? Lo odierebbe
di più, perché sa che ti contende e se gli dico che si occupa anche di
me… - Mentre lo dico mi rendo conto che è una situazione assurda e
scuoto la testa, così mi strofino il viso, respiro e cerco di calmarmi,
lui pazienta. Che strano.
- Senti… è un casino. - Grande conclusione.
- Ma no, pensavo fosse così
facile! - Commenta ironico, così mi vien da tirargli un calcio, ma
mentre lo guardo di scatto lo vedo sorridere così mi rilasso e alzo gli
occhi in alto respirando a fondo ancora.
- Cosa… cosa sta succedendo fra
te e Roger? Perché con me faceva finta di nulla, come se non fosse
successo niente e fossimo amici come sempre! - Rafa fa l’aria
dispiaciuta.
- Idem. - Scuoto il capo disilluso.
- Non prenderà mai una posizione,
è un miracolo che abbia provato a stare con te! Lui non è fatto per
queste cose… - Rafa si stringe nelle spalle.
- Non lo so, sai… poteva
respingermi e dire ‘no senti, è un sentimento platonico il nostro, non
andrà mai sul piano fisico’, invece l’ha portato lì eccome! - Stringo
le labbra infastidito dall’immagine di loro che scopano.
- E cosa vuoi dire, che prova quella cosa per te? - Si stringe nelle spalle con aria vaga.
- No, non lo so, non ti avrebbe
baciato… né io sarei andato con Novak! Andiamo, quando c’è amore e
alchimia non hai voglia di andare con gli altri! - In questo Rafa mi
stupisce, è molto onesto e maturo.
- Beh, dipende dalle persone, tu
sei uno che non deve essere costretto o avere divieti, altrimenti tendi
a scappare… forse fra voi c’era tutto, ma non la compatibilità in una
relazione del genere. Cioè come amici funzionate alla grande perché c’è
la libertà di fondo di fare quel che volete, però in amore è diverso…
questo non significa che non vi amiate, però… insomma, dopotutto
l’avete fatto, vi siete messi insieme, avete… beh, fatto tutto con
successo! - Non so perché mi sento a disagio a parlare con lui di
queste cose e Rafa lo nota, mi guarda un po’ sorpreso poi si stende nel
lettino a pancia in su, incrocia le dita sulla pancia e, come in una
seduta dal terapista, continua a parlare a ruota libera, più rilassato
di prima.
- Non lo so, Stan, non lo so…
sono molto confuso anche io… so che quel che provo per Rog è molto
forte e bellissimo ed è stato stupendo andare a letto con lui, ma
quando ha cominciato a diventare una relazione a tutti gli effetti io
mi sono sentito soffocare ed anzi, vedevo in Novak una via di fuga, una
boccata d’aria, per questo alla fine tanto ho fatto finché non ci sono
andato. Questo non significa che odio Rog o non gli voglio bene ed è
proprio questo il problema. Perché se lo amo ho sentito la necessità
di… respirare altro? Anche ora che Rog ha fatto il famoso passo
indietro e finge che nulla sia mai successo: sì, la cosa mi scoccia,
però ho rivisto Novak, è scattato di nuovo, l’abbiamo rifatto ed ora mi
sembra come se… - Si sospende, assottiglia gli occhi e cerca di capire,
di tradurre quel che prova e lo invidio perché ci riesce, vede molto
chiaramente in sé e traduce tutto alla perfezione, lo butta fuori e
sicuramente poi starà ancora meglio, magari si vince l’ennesimo slam
rosso! - come se anche questa strada potesse andare bene. Non lo so.
Non so se andrà o no, se è giusta o sbagliata, ma mi sento come se
potessi tentare perché mi pare che non sia poi così male. Mentre vedo
Roger ed il suo enorme ‘facciamo finta’, penso che sbagli, che sia
sciocco e che non risolva nulla ma… amen, no? Se preferisce così, che
faccia così! Perché non insisto se lo desidero tanto, se lo amo tanto?
Perché non faccio di tutto per riaverlo, sistemare le cose? Perché mi
sta bene Novak e lascio che Roger si allontani? - A questo punto gli
rispondo io, con un filo di voce, colpito dalla sua auto analisi che
io, su di me, non so se sarei mai in grado di fare e che sicuramente
Roger gli invidierebbe se solo si desse la briga di parlarci e capire
cosa pensa Rafa.
- Perché non era quell’amore che
pensavate fosse, l’avete frainteso. È amore, ma non QUELLO. - E da come
piega la testa e inarca le sopracciglia, direi che è esattamente la sua
conclusione.
- Non so se amerò mai Novak, come
andranno le cose, ma il punto è che mi va di provarci e sento che Roger
può fare quello che vuole. Sai, si dice che la pausa serve a capire le
situazioni indecise. Ed è vero. O capisci che non era amore perché stai
bene dopo un po’, o capisci che era amore perché dopo un po’ continui a
stare di merda. So che Rog fa così non per capire, ma perché
semplicemente non sa come risolverla ed allora preferisce cancellarla.
Ma a me sta servendo per capire che… beh, gli voglio un bene
dell’anima, ma non avevo mai provato nulla. Non potevo tradurre in
fatti reali quello che sentivo, mi limitavo a fantasticare. L’ho
provato, ho visto… ora ho provato anche Novak, sto avendo altre
esperienze e sto capendo… le cose non sono semplici da capire subito,
senza sperimentare nulla. Però poi devi avere la lucidità per guardarti
e dirti come stanno le cose. - Rafa non smetterebbe più di parlare, ma
ad un certo punto smette e si gira sul fianco per guardarmi, piega il
braccio sotto la testa e capisco come mai perdono tutti la testa per
lui, è bello ed ha una personalità particolare.
Sorrido.
- E tu? - A questo punto mi ricordo che l’avevo chiamato io.
- Io ho le idee chiare. Lo amo.
Da sempre. Da quando ho capito cosa sono i sentimenti ed ho saputo
distinguere amore da amicizia. Mi sono sposato per realizzare che
quello che ho con mia moglie non sarà mai quello che provo per Roger. -
- Ma il problema è lui che è
bloccato da mille cose… preconcetti morali, regole personali, il mondo
che lo guarda come penso non abbia mai guardato un tennista nella
storia dello sport… - Sospiro, lo ha preso in pieno. Stiamo un po’ in
silenzio, a pensare a quanto detto e a Roger, poi torno a parlare un
po’ abbattuto.
- Io so che lui prova qualcosa
per me, dopo che mi ha baciato l’ho realizzato, prima non ci credevo,
stava con te… ma dopo il bacio ci ho ripensato ed ho capito. Non si
bacia un amico. E prima gli ho dimostrato a fatti che è fisicamente
attratto da me, c’è alchimia, lo vuole. Non hai un orgasmo con un
amico. Lui prova qualcosa… - Rafa si interessa alla cosa e lo studio
per vedere se ne è geloso.
- E lui? - La sua domanda mi
stupisce. Forse era vero. Era piccolo, inesperto… non sapeva cosa era
l’amore, l’amicizia, l’ammirazione, il sesso! Adesso ha avuto
esperienze, ha provato diverse cose e per questo ha realizzato di cosa
si tratta. Ma finché non provi non sai.
È assurdo come vadano le cose, sembrava consacrato a Roger, ci avrei scommesso la vita, ed invece…
- Ha avuto l’orgasmo sulla mia
mano ed è rimasto shockato. Gli ho detto di provare a farlo con te e
vedere se prova la stessa cosa! Lui sa cosa prova, non vuole ammetterlo
perché ha visto che facendo finta di nulla la sua vita è più facile… è
sposato, ha figli… è un tennista famosissimo… è così facile senza
amanti, no? - Rafa si tira lentamente su e mi guarda consapevole,
perplesso e con mille altre espressioni nel mezzo.
- Sì, però con me ci è stato e
non era quell’amore che sembrava fosse, un amore, ma non quello. Perciò
davanti ad un amore vero, un amore assoluto, che prende tutto, che ti
fa desiderare l’altro… eh, vita facile o no, guarda, dopo un po’ cedi.
Se ha ceduto a quello che avevamo noi, che non era quello che doveva
essere… -
Ha centrato il punto. Spero che abbia ragione, non lo so.
- Spero che sia come dici, che
prima o poi cederà… - Abbasso lo sguardo depresso, il tono
impercettibile e lui scende, mi raggiunge e mi mette le mani sulle
ginocchia, sussulto al contatto caldo ed alzo lo sguardo che si
intreccia al suo di sostegno, consapevole.
- Io non ho fatto niente. L’ho
lasciato andare perché sapevo che non avrei mai potuto competere con la
sua morale. Invece lui non ha sopportato l’idea di non avermi più con
sé ed è andato contro tutto sé stesso. Roger… - Alza lo sguardo
pensieroso e poi torna ad abbassarlo sul mio, parla basso e dolcemente:
- non sembra, ma Roger ha un enorme ego e non so se sia quello o solo
bisogno d’amore, di avere gente che lo ami e lo adori intorno… ma
qualunque cosa sia, non può rinunciare ad una sola persona per cui
prova qualcosa. Qualunque sentimento sia, lui non può privarsene. Se
l’altro lo ama, lui si adegua e gli dà quello che pensa che voglia, pur
di non farlo andare via. - È una visione diversa di Roger da quella che
ho sempre avuto, è sconvolgente e mentre mi investe, spalanco gli occhi
turbati e mormoro:
- Ma così non posso sapere se si
mette con me perché mi ama come lo amo io o perché non vuole che mi
allontani… - Rafa stringe le labbra e piega la testa dispiaciuto.
- Purtroppo questo lo capisci col
tempo, come è successo fra me e lui. Se non è quello, non dura. Però
l’unica è sperimentare, rischiare, provare, esporsi… questo è come la
penso io. Poi sta a te… - Con questo mi lascia una carezza sulla
guancia che mi sconvolge e mi fa capire cosa ci hanno trovato Roger e
Nole, poi se ne va lasciandomi solo nel lettino a fissare il vuoto,
sconvolto, senza una vera soluzione ma solo più dubbi di prima.
Sono entrato convinto di essere amato da Roger e ne esco con un’incertezza inaudita.
Ed uno pensa che lui sia una persona semplice, dolce e premurosa… porca miseria, se lo conoscessero meglio!
Roger, sarai la mia fine!”