2. LA PRIMA VOLTA E’ FATALE




/Roger/
“E’ un disastro apocalittico, ecco cos’è!
Sono caduto dalle nuvole quando si è dichiarato, non avevo mai pensato a lui in quel modo, mai stato attratto, ma è anche vero che non ci avevo nemmeno perso tempo a chiedermelo.
Se non devi considerare l’idea, perché dovresti pensarci?
Quando si è dichiarato di primo impatto ho pensato che cercasse di rimediare a qualcosa, quando l’ha fatto sul serio sono andato nel panico.
Ed ora che faccio?
E prima di capirlo, stavo già facendo.
Stavo godendo, ecco cosa!
Se non ti dicono di mettere gli occhiali, non ci vedrai mai. Ma non li metti tu di tua iniziativa, non ti accorgi di non vedere.
Stasera Rafa mi ha imposto di mettere gli occhiali, una volta indossati ho visto. Ho visto quel che non avevo mai notato.
Ok, prima Rafa era un ragazzino, quasi. Non era notabile in quel senso. Certo, fisico esplosivo, bel ragazzo, ma quando ci sono cinque anni di differenza non guardi i ragazzi in quel modo.
E comunque, in generale non li guardi proprio se non sai di avere tendenze.
Adesso sta crescendo, ogni mese è una maturazione fisica netta e questa è una cosa.
E’ plausibile che io lo guardi sul serio solo ora che lui mi si è buttato fra le braccia e mi ha fatto notare che non è più un bambino.
Non è normale che io non abbia mai avuto istinti omosessuali prima di ora.
Li ho avuti?
A questo punto mi chiedo se li ho avuti ma li ho ignorati, sono bravo ad ignorare. Quando capto una cosa scomoda, faccio finta di non vedere.
Penso a Stan, uno dei pochi con cui mi confido. Lo conosco da quando eravamo ragazzini, conosce aspetti di me che nessuno conosce e lo adoro. Però crescendo insieme non guardi una persona con un certo sguardo, sei abituato a vederlo sotto una luce e se non succede qualcosa, non cambi prospettiva… eppure ora Rafa mi si è buttato fra le braccia ed io gliel’ho lasciato fare e non solo, mi è piaciuto.
‘Cosa hai fatto, Roger? Cosa è appena successo?’ E’ questo che mi sono detto allo specchio.
‘Hai fatto sesso con un ragazzo, ecco cosa hai fatto.’ Mi sono risposto.
‘Ed ora?’
‘Beh, ora nulla. Ormai è fatta. Ti serve tempo per pensare e non è nel mio stile scappare come un bambino. Adesso si resta e si affronta la realtà, ma a mente lucida.’
Così mi sono girato e mi sono spogliato.
‘Comunque mi è piaciuto.’
Ed il punto era questo.
Mi è piaciuto.
Appena Rafa ha messo la sua mano sulla mia erezione, mi sono eccitato subito, altrimenti avrei provato repulsione e l’avrei respinto.
Come è possibile che solo a 27 anni mi venga su questa cosa?
Se sono gay, o diciamo bisessuale, perché solo ora?
Poi me ne rendo conto, l’ho appena detto.
Se uno è bisessuale può ritrovarsi a provare attrazione e dei sentimenti per uno dello stesso sesso e può anche essere uno in tutta la vita, per il resto possono anche essere del sesso opposto. La bisessualità è così, spesso sono eccezioni le esperienze che determinano la bisessualità.
Non è detto che siano continue e con tante persone.
Rafa magari è la mia eccezione. Solo ora perché lui ci ha provato solo ora. E perché finché non provi non sai, spesso.
E poi sono anche un po’ addormentato, evidentemente. Non ho una sessualità molto attiva, non penso sempre al sesso, non sono continuamente arrapato.
Rafa è maturato da un punto di vista fisico solo ora, prima era un ragazzino, ora sta diventando un uomo…
Ci penso di continuo per giustificarmi, per evitare il pensiero più complicato.
Sono fidanzato con Mirka, lei è incinta di due mesi… abbiamo deciso di sposarci durante questo anno… l’ho tradita ancora prima di farlo!
Quando ci arrivo scuoto la testa insofferente e mi alzo cercando di fare piano per non svegliare Rafa. Quando capisco che sta ancora dormendo, mi alzo e mi muovo al buio andando a tastoni. Gli occhi sono abituati al buio, ma ci vedo comunque poco, riesco solo a distinguere la porta.
Se ora uscendo dalla camera mi ritrovassi sua sorella davanti sarebbe difficile spiegare perché sono nudo.
Richiudo la porta alle mie spalle piano e mi guardo intorno, è tutto vuoto e silenzioso, sospiro ed accendo la luce del corridoio, cerco di ricordare qual è il bagno di servizio e quando lo trovo mi ci infilo e mi sciacquo il viso.
Sono fuori, sono completamente fuori.
Alla fine mi faccio anche una doccia, cercando di tornare in me e di non pensare che vorrei riprovare a fare sesso con Rafa.
Sono quel tipo di uomo?
Il tipo di uomo che tradisce?
Al di là della bisessualità che a questo punto è il meno… forse sarà solo Rafa la mia parentesi gay, o forse proverò cose così ancora per altri… però il punto è… sono fidanzato! Sarò padre!
E sono il tipo di uomo che tradisce!
L’ho fatto e non ci ho pensato, in quel momento, a Mirka!
Ero lì con la sua mano nel mio pene e l’ho lasciato fare!
Invece di buttarlo giù l’ho lasciato fare. Era bello. Ho goduto.
E quando me l’ha messo in bocca è stato devastante.
Per non dire che quando mi ha detto di prenderlo da dietro io l’ho fatto senza battere ciglio, eccitato come un matto.
E’ stato bello, è stato maledettamente bello.
Punto!
Mi infilo un accappatoio che trovo ed esco rimanendo scalzo perché ho tutti i vestiti nella sua camera.
Sospiro mentre cerco la cucina dove cerco un bollitore per una tisana.
Traffico nella sua cucina come se fosse la mia, guardo l’ora all’orologio appeso e sospiro.
Sono le quattro di mattina, non ho dormito molto e mi sono svegliato con questi pensieri fissi.
Cosa dovrei fare?
Mentre l’acqua si scalda cerco una tazza e delle bustine, quando ne trovo scelgo quella più rilassante che ha e aspetto guardando fuori dalla finestra.
L’ho fatto, punto.
Senza pensarci.
Lo volevo e l’ho fatto. Non l’ho premeditato, non sono venuto qua consapevole che sarebbe successo o non sarei venuto. Ragionandoci vorrei evitare di tradirla. Però quando c’ero, l’ho fatto.
Ho ragionato con l’organo sessuale, non con quello mentale.
Adesso cosa devo fare?
Non posso lasciarla, è incinta. E tanto meno posso scaricarmi la coscienza e dirglielo!
Proprio perché è incinta! E’ al secondo mese!
Roger sei in un gran casino!
Te lo devi tenere dentro e basta.
Amen, l’ho fatto. Lei non lo saprà e non soffrirà. E’ brutto dirlo, ma non lo saprà, non ci starà male e non lo rifarò. Sarà come una parentesi.
Verso l’acqua calda nella tazza e inzuppo ripetutamente la bustina pensieroso.
E’ stato bello, è stato splendido.
E non immaginavo che potessi fare sesso con un ragazzo così bene, che fosse così incredibile. Forse è Rafa il punto, non mi sarebbe piaciuto con tutti.
Comunque non può succedere ancora!
Appena me lo dico, un’ombra sulla porta mi fa prendere un colpo e quasi rovescio la tazza di acqua bollente.
- Rafa, porco giuda! - Esclamo prendendomi il petto fra i lembi dell’accappatoio chiuso.
Rafa è nudo come mamma l’ha fatto, molto bene devo dire, e i capelli lunghi che gli arrivano al collo sono spettinati e arruffati, la sua aria è stropicciata e l’espressione corrucciata.
Si strofina l’occhio con fare infantile che mi fa sorridere.
- Che fai a quest’ora? -
- Non avevo sonno, non volevo svegliarti… mi sono servito da solo… - Indico sia l’asciugamano che la tisana e lui alza le spalle avvicinandosi scalzo.
- Potevi. Non sono per niente ospitale… - A questo faccio un sorrisino malizioso.
- Oh, ti sbagli, sei stato ospitale anche troppo! - Rafa capisce che sono allusivo e ridacchia, poi prima che possa immaginarlo, lui infila le braccia intorno alla mia vita e nasconde il viso contro il mio collo come un gattino che vuole le coccole.
Il mondo lo vede come una persona combattiva che va a fuoco in campo, grida e scalmana e si infuria. Ma la verità è che è dolce e timido. Per lo meno con me lo è.
Prima si è fatto prendere, anche questo dice tanto di lui.
Così sorpreso le tengo a me, mentre mi si accoccola contro, e ricambio senza avere scelta. O forse perché lo voglio e basta.
Circondo il suo corpo muscoloso e nudo e noto tutte le cose che non ho mai notato. E noto che mi piace toccarlo, carezzarlo. Averlo così arrendevole a me.
- Perché non torni a dormire? Sei pieno di sonno! - Rafa mi rimane contro, ma scivola via con le mani che si infilano fra noi due, tira il laccio dell’accappatoio e infila le braccia sotto, a diretto contatto col mio corpo. Questo mi fa sussultare. Di nuovo la sua nudità sulla mia, di nuovo il suo bacino sul mio, la sua erezione… Oh Dio, sono pronto a ricominciare!
- Perché ho paura che poi tu te ne vada senza salutarmi! - E’ come se sapesse che non può ripetersi. O forse ne ha solo paura. E così mi fa cadere ogni remora che mi ero fatto.
Lo abbraccio di nuovo e chiudo gli occhi appoggiando la guancia sulla sua testa.
- Volevo parlarne… ma volevo aspettare il giorno… - Alza le spalle.
- Sono sveglio. - Sorrido e gli prendo il viso fra le mani guardandolo.
- Non mi pare! - Dico fermo e dolcemente, lui fa il broncio e prima che me ne renda conto, glielo bacio. Poi mi riscuoto e faccio un passo indietro. Lui non mi rincorre, mi chiudo l’accappatoio e mi siedo su una sedia con la tisana.
- Vuoi un po’? E’ rimasta dell’acqua! - Lui scuote la testa e si siede davanti a me.
- Allora? - E so a cosa si riferisce.
Sospiro e guardo l’acqua che prende colore, sorseggio e cerco le parole che volevo dirgli, non ne sono convinto, ma è questo che devo fare. Gli farò male, ma forse lo sa già.
- Sono fidanzato. -
- Lo so. Per questo non volevo fare nulla! Non… non avrei mai pensato di provarci, davvero… ma lì io sono andato in casino perché tu non mi credevi e mi sembrava di impazzire e… - Sorrido e gli prendo la mano che gesticola, la tiro verso di me e la stringo, così si ferma.
- E’ stato bello e spontaneo, mi è piaciuto molto. Non l’ho mai fatto con un ragazzo, né ci ho mai pensato o avuto istinti simili. Non ti ho mai guardato con questi occhi, però sei maturato molto fisicamente, stai crescendo e quando mi hai fatto quelle cose… wow… era incredibile! - Sorride timido ed io faccio altrettanto più sicuro.
- E’ stato bello? - Chiede incerto.
- Incredibile! Davvero! - Sorride più felice ed io gioco con le sue dita. - Forse sono bisessuale, forse tu sei la mia eccezione di bisessualità, non lo so onestamente. E’ capitato e a volte finché non capita non te ne rendi proprio conto. -
- Ma sei fidanzato. - Ripete quello con cui sono partito, come se non voglia illudersi.
Io annuisco consapevole e lui ritira la mano stringendosela fra le gambe nude.
- Lo sono. E lei è incinta di due mesi. - Silenzio. Uno di quei silenzi che si dimenticheranno difficilmente. I suoi occhi non andranno via dalla mia memoria. Questo sguardo, questo suo sguardo sarà sempre qua quando chiuderò i miei occhi. - E abbiamo deciso di sposarci. -
Lascio ancora il silenzio perché lui assimili, e visto che non dice nulla continuo.
- Non voglio dirle nulla, la ferirei inutilmente. E non posso lasciarla, ormai è incinta. - Per cui ormai resta solo un’opzione e lui la conosce.
- Quindi non succederà più e basta. - Conclude da solo, abbattuto, con un filo di voce che trema. Gli occhi bassi. Gli alzo il mento con un dito, lui mi guarda di nuovo e sono lucidi, sta per piangere ed io non posso sopportarlo. Dio, cosa gli sto facendo?
Non farò soffrire Mirka ma soffre lui. Come ho potuto ragionare con gli ormoni e non con la testa?
Questa è la conseguenza!
Sono una persona orribile!
Rafa scuote la testa e cerca di riprendersi, ma non ci riesce.
- Sto bene… mi passerà, dai… - Ma non ne sono convinto e mi avvicino a lui con la sedia per abbracciarlo, ma lui scuote la testa e si alza.
- Dai, lascia perdere… mi passerà… lo sapevo che andava così, quindi ero preparato, per questo non volevo. - Mi alzo anche io per avvolgerlo, preoccupato, ma lui ancora scuote e mi respinge.
- No, starò bene, lascia… - E così dicendo se ne va in camera. Rimango un po’ qua fermo, in piedi, sospiro e alzo gli occhi in alto.
Starà piangendo da solo.
E come posso andarmene così?
Per di più i miei vestiti sono là!
A parte questo dobbiamo risolvere in qualche modo, ma come si risolve una cosa simile?
Che gran disastro!
Sospirando mi rassegno ad andare da lui, la porta non è chiusa a chiave, quindi entro silenzioso, apro la luce e lo vedo steso sul letto a pancia in giù, la faccia premuta sul cuscino a piangere, si scuote. Come un bambino.
Il mio Rafa.
Cosa gli ho fatto?
Singhiozza e non sopporto, non sopporto di sentirlo così. Non può, non è giusto. E’ colpa mia.
A questo punto mi siedo sul letto e gli carezzo la schiena dove i muscoli si scuotono, risalgo sulla nuca, fra i capelli. Lui non mi respinge.
Mi chino e lo bacio sulla testa, poi scendo delicatamente sulla spalla e bacio lì. Ancora. E ancora.
E Dio, se sono una persona terribile.
Quanto, il mondo non lo saprà mai. Ma io lo so.
Sono davvero la peggiore di tutte.
Lui piano piano smette di singhiozzare e la mia mano scivola giù sulla curva bassa della sua schiena e poi sulle sue natiche che si rilassano. Il dito nella sua fessura. Faccio una leggera pressione mentre con la lingua traccio dei cerchi sulla sua spalla, poi succhio proprio qua ed ecco che il dito trova il suo ingresso. Come stanotte.
Rafa smette di piangere e piega la gamba di lato per aprirsi di più, io con la bocca scendo sulla sua scapola, la succhio e continuo a percorrere con la lingua la sua schiena, fino a che non arrivo lì dove c’è il mio dito e invece di sostituirlo, lo giro supino ed una volta che ho il suo inguine scoperto, mi apro l’accappatoio e me lo sfilo, poi una volta che sono di nuovo nudo, gli prendo l’erezione in mano.
Lo masturbo fino a che non arrivo con la bocca.
Lo lecco piano e lento.
La sensazione mi invade, mi eccito.
Lo sto rifacendo.
Glielo avvolgo del tutto e lo succhio come stanotte lui ha fatto con me.
Rafa geme ed il suo membro diventa duro nella mia bocca. Così duro che spinge col bacino.
- Rog… ti prego… - Mormora piano.
Il mio Rafa… che dal primo momento in cui mi ha battuto ho pensato che lui avesse qualcosa di diverso dagli altri.
Ed eccolo qua, cosa aveva.
Smetto, mi alzo e mi siedo su di lui a cavalcioni, lui mi prende per i fianchi mentre mi indirizzo, tenendogli l’erezione dura in mano.
- Sei sicuro? - Chiede sorpreso. Io lo guardo e per quanto sia folle, sbagliato ed egoista, lo sono.
- Se non lo faccio impazzisco. - Dico.
Così semplicemente me lo infilo dentro da solo e fatica ad entrare perché era lubrificato solo con la mia saliva, non c’è nemmeno il preservativo. E non mi sono fatto preparare prima.
Però lo faccio lo stesso e chiudo gli occhi forte, trattengo il fiato ma non mi fermo. Mi siedo deciso, fino in fondo, tenendo finché non sono sicuro. Poi mi chino in avanti, mi appoggio al suo petto e faccio leva con le gambe piegate, sulle ginocchia.
Rafa mi accompagna con le mani sulla vita ed io inizio a muovermi da solo, mentre mi faccio male, ma al tempo stesso resta impresso perché è qualcosa di unico.
Incredibilmente bello e splendido.
Rafa geme e questo mi guida a non smettere, poi cerco la sua bocca e la trovo, gliela succhio e lo sento che si muove, che non riesce a stare fermo sotto di me mentre faccio tutto da solo.
Così mi alzo e mi metto come si era messo lui stanotte, Rafa si tira su in ginocchio e torna a prendermi, torna ad entrare. Più agevole, ora, e fa anche meno male di prima.
E’ una sensazione diversa, i brividi si mescolano, è elettricità pura.
Lui si muove meglio, più forte e più intensamente, va più a fondo e si eccita molto.
Mi viene dentro, mi sento riscaldare da lui ed è una sensazione incredibile, che non dimenticherò mai.
Quando esce ho un innegabile senso di sollievo, non è stato piacere puro come stanotte, quando l’ho preso io, però è una cosa che non dimenticherò, che ha lasciato il segno, che volevo fare. Avevo bisogno di averlo, di sentirlo, di essere suo.
Non lo so spiegare, Rafa mi sta dando alla testa, mi fa fare cose che non avrei mai pensato, che non farei mai con nessun altro. Credo.
Mi fa proprio uscire di testa. Uscire al punto che quando, fuori da me, chino ad avvolgermi col suo corpo, la sua mano cerca il mio membro, lo trova e muove, io vengo senza riserve. Come se non aspettassi altro.
Splendido.
Ero intorpidito da quella sensazione sull’orlo della follia.
- Hai toccato quel punto, per un momento… - Dico ansimando, girando la testa di lato. Lui si stende ed io mi sistemo sul fianco, la mano sul suo petto risale sul viso, glielo carezzo, gli sistemo i capelli, gli percorro le labbra e lui lo lecca e lo succhia.
- E’ quello che ti fa avere l’orgasmo quando vieni scopato. All’inizio fa male, devi abituarti ad averlo dentro. Ma poi non ne fai a meno. - Sorrido eccitandomi di nuovo, ma sfinito rimango calmo intrecciando le gambe alle sue.
- Già ora non riesco a farne a meno… non… non so come sia possibile… non ho mai fatto nulla ed ora… non riesco a smettere! - Nascondo il viso contro il suo collo e lui mi circonda dolcemente.
- Anche questo è normale. Hai trovato chi sei. E’ come una rivelazione! Quando… quando hai preso in mano la racchetta per la prima volta, non ti sei sentito come se non potessi più smettere? - In effetti ha ragione. Forse è così.
Quando capisci che ti piace qualcosa che non avevi mai considerato e provato, poi non ti allontaneresti mai.
Rialzo la testa e senza dire nulla lo bacio, mi imprimo questo momento, questo bacio, questa lingua nella mia. Poi lo guardo con cura, senza dimenticare un centimetro del suo viso.
- Non lo so cosa farò una volta uscito da qua, non so cosa farò quando la vedrò e quando rivedrò te. E’ vero che lei è incinta e non ne posso scappare, ma è vero che ti vedrò sempre. Non posso scappare dai doveri, ma nemmeno da… - Poi guardo i nostri corpi allacciati. - Noi! - Sorride. Lui sorride, speranzoso, felice. Ed io mi voglio uccidere, ma non riuscirò più a farlo piangere, non vorrò mai farlo piangere di nuovo.
Mirka è importante, ma Dio Santo… se non lo vedessi più starei così male.
Non lo sopporterei, è l’unica cosa che so.
Perchè? Perché l’ho assaggiato?
Perché l’ho fatto?
La prima volta è stata fatale!
Adesso sarò un disastro consapevole, ma prima prendo consapevolezza di chi sono, e meno danni farò. Questo è poco ma sicuro. “