23. QUESTA STORIA CI SCONVOLGERÀ



- La Copa de la Vida
- Un Dos Tres -

/Nole/
“Ricky Martin irrompe dalle casse dopo che ho schiacciato il tasto del play.
Ero curioso di sapere cosa ascolta e così senza chiedere mi sono servito da solo, mi stupisce in un primo momento visto che è un genere molto felice e movimentato, anzi, puro ballo latino!
Alzo il volume con La Copa de la Vida e mi metto ad ancheggiare con l’allegria che mi sale da dentro, poi aggrottato cerco altri CD e li trovo in ordine in un armadio.
Mi stupisce il suo rigore in certe cose ed il disordine in altre.
Passa dal lasciare le cose in giro, come quando usa qualcosa, si cambia o mangia, dal mettere via con un ordine maniacale altre cose.
I CD sono tutti in ordine di cantante o gruppo, per genere ed alfabetico. E all’interno della discografia dello stesso cantante o gruppo, anche per anno di pubblicazione. Tutti nello stesso verso, fra l’altro.
Anche se il genere è prevalentemente latino, comunque. Qualunque artista che abbia a che fare con lo spagnolo o comunque quel tipo di ritmo latino.
Come Ricky Martin ed Enrique Iglesia, per esempio.
Prendo uno dei suoi CD e vedo l’autografo.
‘Al mio grande amico Rafa! Aspetto la tua chiamata per quella cena!’
E poi c’è pure il suo numero!
Spalanco gli occhi fissando il CD e quello che c’è scritto con un indelebile.
Non ci posso credere!
Vado col CD ed un moto di stupida gelosia verso la cucina dove ha detto  che preparava uno dei pochi piatti che sa cucinare, convinto a chiedergli spiegazioni sulla loro amicizia e mi fermo davanti allo spettacolo che mi si presenta.
Rafa.
Sa.
Ballare.
Sbianco di brutto mentre lo guardo, mi si stacca la mascella e perdo una quantità di saliva industriale.
Cioè non è che semplicemente lui si muove abbastanza o scuote il culo come fa chiunque sentendo Ricky.
Lui balla.
Sempre solo col culo, ma non lo fa da profano, non so come spiegare, ma i movimenti mi incantano, li fa come un professionista, quelli che quando li guardi rimani senza saliva.
Cioè lui sta cucinando, è rivolto ai fornelli che spadella e nel frattempo fa questi movimenti eccezionali di bacino, completamente a ritmo, stile… beh, stile Ricky Martin!
Ed è spettacolo!
Non riesco proprio a muovermi, sono sconvolto, è ipnotico!
Quando la canzone cambia, penso sia una raccolta perché sono una canzone più bella dell’altra, si gira per guardare probabilmente che fine ho fatto e mi vede, così si ferma e arrossisce violentemente fermandosi di colpo.
Questo è forse quasi meglio!
- Da quanto stai guardando? - Chiede rosso ed imbarazzato da morire.
Lo guardo ancora shoccato e in risposta cerco di muovere il bacino come faceva lui con scarsi risultati.
- Da questo! - Rafa abbassa la testa strofinando le labbra, è in notevole imbarazzo, così metto giù il CD e lo raggiungo ridendo, mentre Ricky continua a rallegrare l’atmosfera. - Dannazione, Rafa! Sei bravissimo! E sembri un altro da come appari in pubblico o nell’ambiente tennistico in generale!- Questo forse mette il dito nella piaga, ma è come un fuori carattere dell’autore che scrive di lui.
Ti giuro, era irriconoscibile.
A parte la bravura, nel complesso aveva movenze totalmente gay.
Si capisce che lo è solo quando balla perché si lascia andare.
- Si vede che ti piace! - Commento alzandogli il mento e mettendogli le mani ai fianchi, lui si rilassa un pochino e mi guarda.
- Mi vergogno, ma è una cosa che adoro e quando la faccio mi lascio andare completamente. Solo che so che… beh, sembro quello che sono! - Inarco un sopracciglio.
- Gay? - Non posso esimermi dal dirlo e lui, sempre arrossendo, annuisce.
Lo trovo così tenero che lo abbraccio forte ridendo.
- Tesoro, ma sei bravissimo, di che ti vergogni? -
- Ma sai, non sembro… beh, molto virile! Lo so! Infatti in pubblico e quando sono nel mondo mi controllo… in pochi mi vedono così… i miei amici, i compagni di nazionale… tipo le feste di Davis Cup e cose così… -
Un Dos Tres parte e così mi stacco leggermente dal suo busto, lo riprendo per i fianchi e lo guardo con un sorriso divertito e di incitamento.
- Come si fa? - Rafa ride e sembra che non voglia, ora si vergogna e lo trovo da mangiare di baci, ma dopo che comincio io goffamente, lui mi aiuta e mi fa vedere. Mi mette le mani sui fianchi e mi abbassa il bacino.
- Allarga le gambe e piegale, poi sposta continuamente i piedi, sposta il peso da uno all’altro e quando lo fai, alzi il piede e lo muovi così… - Mi mostra qualche passo basilare che eseguo, poi comincia col bacino, me lo muove correggendomi.
- Sei troppo rigido, devi lasciarti più andare al ritmo, vivilo, ti devi far trasportare. - Non è facile perché mi sento ridicolo, lo capisco perché non vuole farlo in pubblico, ma lui è bravo, a parte che far capire che è gay, comunque è bravo.
- No, più sciolto e non aver paura di muovere… quando… - Ma visto che a spiegare non è il massimo, si mette dietro di me, mi si appiccica e fa quel movimento che dice coinvolgendo me. Le mani mi acchiappano i fianchi e scendono sul davanti, sento la sua erezione attaccata al mio fondoschiena e la sensazione è ubriacante. Mi eccito in un attimo e le sue mani non aiutano visto che poi delinea il mio inguine per prendermi le cosce.
Il tutto continuando a muoversi.
Giro la testa verso di lui mentre appoggio la schiena al suo petto e lui si volta verso di me con quel sorrisino soddisfatto. Le labbra si sfiorano e noi ce le guardiamo famelici.
- Così va molto meglio…. devi lasciarti andare… - E così decido di lasciarmi andare molto di più alzando il braccio ed infilando la mano fra i suoi capelli, sulla sua nuca.
A questo punto apro le labbra e prendo fra le mie le sue che ricambia alla stessa maniera. Tiriamo fuori le lingue e intrecciamo giocando con lo stesso ritmo dei corpi.
Rafa mi porta completamente e mi lascio andare.
È sconvolgente.
È vero, non è mascolino e virile nemmeno per idea e se in pubblico lo vedono è spacciato, capirebbero subito che è gay non perché solo i gay ballano, ma perché lui ha un modo di farlo che sì è bravo ma è… beh… non virile!
Non lo so spiegare.
È lampante.
Però lo trovo splendido e dolcissimo perché appena si è fermato si è imbarazzato molto.
Si capisce che adora ballare ma che si vergogna.
Deve essere difficile vivere due versioni di sé così diverse, ma poi che me lo domando a fare?
Io so perfettamente com’è.
Forse tutti noi personaggi famosi lo sanno, forse per tutti è così e nessuno è davvero come appare. Ognuno sceglie una versione pubblica che gli semplifica la vita, non che siamo finti, ma diciamo che non siamo completamente veri.
Per noi è più facile apparire come appariamo.
Ma poi cosa siamo, nel privato?
L’eccitazione sale, ma sale anche l’odore di bruciato e così Rafa si distrae e si riscuote scivolando via da me, mi abbandona facendomi quasi cadere, torna ai fornelli e cerca di correggere, imprecando.
Così ridendo e shoccato, vado ad abbassare il volume mentre Ricky continua a cantare.
Torno da lui e mi siedo ansimante e sconvolto, mentre lo guardo pensieroso.
- Amo ballare ed amo farlo in quel modo, ma so che non sembrerei molto virile, mi mostrerei troppo per quello che sono. - Nel dirlo ha un tono velatamente triste, ma lo capisco bene.
- So cosa significa mettere una maschera per farsi accettare. - Lui mi guarda sorridendo più rilassato, sentendosi capito.
- Il ballo è nella cultura spagnola, siamo molto liberi come persone, viviamo noi stessi al massimo. Ogni spagnolo ama ballare e sa farlo almeno un po’, sono pochi i pezzi di legno a cui non piace farlo. Se sentiamo una canzone del genere, se siamo ad una festa… beh, addio! Non possiamo non partire per la tangente! Stacchiamo proprio la spina, non ci riconosci! Un po’ per cultura, un po’ per piacere. Non che tutti gli spagnoli che ballano sono gay perché lo fanno così… però lo vedi bene, ci sono quelli che ballano così ma sono etero e quelli che ballano così ma sono gay, questi ultimi hanno un modo particolare di farlo, c’è qualcosa che li distingue, io lo so. Ma quando sono ad una festa… o c’è una canzone così… - Sorride di nuovo imbarazzato ed io ricambio addolcito.
- Ti trovo dolcissimo nel tuo vergognarti di questo lato, ma sei splendido. Ti abbraccerei di continuo. È come se ti facessi possedere e poi, tornando in te, ti mortificassi. Però sei splendido! - Lo dico pensandolo davvero e lui, rosso, mi guarda sempre intimidito.
- Anche il tuo lato profondo e sensibile è splendido, cosa credi? Dovresti tirarlo fuori più spesso. - Questo mi stupisce.
- Quando l’hai visto? -
Non siamo stati insieme davvero molto, nel senso al di là del tennis. Quando abbiamo i nostri momenti, scopiamo sostanzialmente. E non viviamo appiccicati tutti i momenti possibili all’interno di un torneo. Abbiamo molte cose a cui pensare, fra cui fidanzate, famiglia, squadra, impegni vari con sponsor e robe di tennis… e poi prima delle partite difficili non stiamo insieme.
Abbiamo cominciato questa relazione da poco, senza impegno e definizioni ed è stato prevalentemente un paio di scopate.
È vero che da quando lo facciamo, nessuno dei due va con altri se non chiaramente con le morose perché ci sono e quindi è così che si fa, ma…  che poi la sua, Xisca, credo sappia benissimo di lui e non sono altro che amici, cioè lei è proprio complice credo.
Per me è un po’ diverso.
Però non abbiamo mai avuto modo di approfondire, non abbiamo mai avuto momenti al di là del tennis o del sesso, questa è la prima occasione, infatti sono rimasto sconvolto da questo aspetto.
Sono venuto da lui per preparare il doppio, così è la primissima volta che mi immergo davvero nel suo mondo ed io non so come fa a sapere che ho un lato profondo e sensibile che nascondo con la mia maschera di buffone perché ho paura di essere deriso, calpestato, frainteso.
Rafa sorride dolcemente e meno imbarazzato, ora conduce lui il gioco.
- Sei dolcissimo, Nole. Hai un’attenzione che non hanno gli altri. È una sensazione che mi trasmetti tutte le volte che dopo l’orgasmo mi abbracci e quando dormiamo insieme la notte. E al mattino, quando mi svegli con una carezza. Non abbiamo mai approfondito, è vero, ma io so che lo sei. -
Questa sarà la giornata che ricorderò col nome di ‘Rafa e gli shock continui!’
Mi sconvolge di continuo, qualunque cosa dica e faccia.
Mi sconvolge.
Inghiotto a vuoto, emozionato proprio come si stava dicendo, sorrido con gli occhi lucidi.
Perché quando qualcuno mi capisce mi fa questo effetto?
Mi sento caldo.
Lui sorride dolcemente e mi mette il piatto mezzo bruciacchiato davanti, poi mi dà un bacio sulla testa e si siede al suo posto.
Rimango ancora molto colpito e scosso, molto.
È il modo in cui riusciamo a capirci al volo, in cui riusciamo a vederci.
È forse la prima volta che lo facciamo e siamo nel 2010, ci conosciamo da un bel po’, ma questa è la prima ed è… inghiotto a vuoto e sorrido.
Sconvolgente, appunto.
Bellissima.
Indimenticabile.
Perché in un attimo realizzo una cosa che fino ad ora mi aveva lasciato incerto e dubbioso, di cui non ero sicuro. Ora è chiara, limpida e cristallina.
Io e Rafa ci ameremo, ci innamoreremo e sarà una di quelle storie piene di tutto. Passione, litigi, pace, sesso, amore, comprensioni, lasciate e riprese.
Quelle storie che vivi al 200 % e che non dimenticherai mai, qualunque cosa accada.
Forse finirà, ma la ricorderemo per sempre, non la dimenticheremo mai.
Ed io penso che, fra mille difficoltà perché siamo chi siamo e siamo come siamo, comunque alla fine torneremo sempre, non finirà. Non finirà facilmente.
Ne sono sicuro.
- A me piace la musica melensa! La pop, indie ed anche qualcosa di rock. - Poi ci penso meglio. - E quella musica stupida! - Rafa capisce a cosa mi riferisco e ridendo:
- I tormentoni? - Rido anche io ed annuisco.
- Sono il mio punto debole! - Ridiamo per un po’ scuotendo la testa.
- Ci potevo scommettere! -
- Ehi, mi devi insegnare a ballare! - Rafa continua luminoso ed è tutt’altra persona, come se avesse tolto tutta la maschera che aveva.
Ora tocca a me, voglio farlo anche io, non vedo l’ora di farmi vedere.
- E tu mi insegnerai qualcosa che sai fare bene? - Chiede di rimando. Metto in bocca un boccone bruciato e all’istante rispondo senza esitare:
- Ti insegnerò a cucinare! - E con questo si continua a ridere insieme.
No, nessun dubbio. Questa storia ci sconvolgerà per sempre.”