6. PER NON PENTIRSI MAI


/Roger/

“Finiti gli allenamenti ho come una frenesia addosso e Stan se ne accorge.
- Hai deciso finalmente? - Perché lui sa sempre tutto di me. Da come tiro la pallina, lui sa a cosa penso.
Sorrido e annuisco.
- Se lo lasciassi andare ora, me ne pentirei per tutta la vita. Perché è bello pensare di saper essere giusti e delle brave persone, ma la verità è quella che hai detto. Tutti vogliono la propria felicità, viviamo per questo. Ed alla fine se io voglio una cosa contro tutto e tutti, in un modo o nell’altro l’avrò. Perché mi voglio bene, non sono masochista, e voglio essere felice. - Stan sorride e mi carezza la nuca incoraggiandomi mentre camminiamo agli spogliatoi che abbiamo in comune con gli altri giocatori.
Non vedo il suo sguardo triste, perché cerco e trovo subito Rafa e Novak che ci hanno preceduto di poco, si infilano negli spogliatoi, si piazzano vicini ed io poco più in là con Stan, li fisso mentre mi ignorano e parlano e scherzano ancora.
E no mio caro, non farai così per sempre. Dovrei sopportare tu che flirti con lui perché ripieghi?
No, non se ne parla!
Io non sarò messo da parte perché sono un vigliacco!
Non ci penso proprio.
Rafa e Novak si spogliano, sussulto vedendo come Novak fissa Rafa, ma Rafa cerca me con lo sguardo allora mi spoglio anche io ed è tutto un gioco a distanza.
Ci avviamo insieme verso le docce comuni e ci mettiamo io davanti a loro che invece sono vicini. Novak mi ignora e parla e guarda solo Rafa… beh… se lo divora proprio!
Rafa lo asseconda, ma mi lancia spesso degli sguardi fugaci e attenti a quel che faccio, io non gli stacco il mio di dosso.
Quando Novak gli lava la schiena e gli chiede di fare altrettanto, la scena è così fastidiosa che a momenti li prendo a pugni. Non l’ho mai fatto ma potrei iniziare ora.
Come diavolo osano?
Novak magari punta a Rafa e non gliene si può fare una colpa, lo capisco.
Ma Rafa che prima si distrugge per me e poi se la fa con lui solo per mettermi via?
Ok, dai Roger, lo sai.
È la reazione più normale buttarsi su un altro se non puoi avere chi vuoi. Lo faresti anche tu, al suo posto. Magari con Stan. Lo cerco sperando che mi dia conforto, ma Stan si è lavato in fretta e furia ed è uscito subito. Ci rimango male, ma torno a Rafa che passa le mani sulla schiena di Novak che ha dei sospiri fastidiosi che fanno ridere Rafa.
È peggio quando lo fa Novak, quando mette le sue mani dove le ho messe io, dove le voglio rimettere io.
E non è che lo lava, lo accarezza, lo palpeggia, lo fa suo.
Rafa sta fermo immobile e il suo sorriso si spegne. Se finora aveva fatto tutto solo per provocarmi e lanciarmi messaggi a distanza, ora gli piace. Perché le mani di Novak hanno l’aria di essere maledettamente esperte.
Scendono sui fianchi e stanno per arrivare in mezzo, sui glutei, proprio nella fessura. Il medio è indirizzato lì, ma Rafa gliela prende e lo ferma, si gira verso di lui con aria maliziosa e ammonitrice, poi vedo il labiale.
- Ti sembra il posto? -
- A me sembrava perfetto! - Risponde Novak.
Credo che poi abbia guardato brevemente me.
Ok, Novak è suo complice. Sa di noi due e ci prova così perché sa che ci sono io a guardarli. È di Novak l’idea di flirtare davanti a me per provocarmi.
Forse in realtà non gliene frega.
Forse.
Quando andiamo di là, rimango un po’ indietro e continuo a guardarli. Rafa va avanti e Novak dietro e lo vedo bene il suo sguardo. Novak se lo mangia e non è una scena. A lui piace davvero, ne sta approfittando sul serio.
Maledetto!
Lo metto subito nel mio libro nero.
Te lo sogni, amico. Rafa è mio!
Con questo mi cambio in fretta, Stan mi dà un saluto veloce ed io vorrei uscire con lui per parlargli, ma non posso perdere di vista Rafa e Novak.
I due sono pronti insieme e, sempre insieme, escono.
Li seguo, li sento parlare su cosa fanno ora, Novak gli sta proponendo qualcosa insieme ed a questo punto mi scattano i cinque minuti.
Così mi decido, li raggiungo e con l’aria assassina che forse non mi si addice, prendo Rafa per il braccio.
- Posso rubartelo? Ho un gran bisogno di parlargli! - Mi rivolgo ad un Novak sorpreso quanto Rafa, alza le mani e dice:
- È tutto tuo! - Ha un sorrisino malizioso. Sì, lo sa.
Ma adesso metterò ben in chiaro le cose.
Perché ne ho le scatole piene. Se questo è quello che si prospetta per gli anni futuri, se lo scordano!

Poco dopo io e Rafa ci stiamo avviando verso l’albergo adiacente.
- Dove andiamo? - Chiede dando per scontato che non sarà la camera.
- In camera! - Dico invece secco camminando veloce un po’ avanti a lui.
Rafa è perplesso.
- Scusa? - Chiede scandalizzato.
- In camera! È il solo posto con la privacy che ci serve! - Sibilo per non farmi sentire in giro e Rafa sospira.
- Rog, ne abbiamo parlato abbondantemente, devi lasciarmi in pace o non riuscirò mai a… - Alzo la mano col dito indice dritto e lo zittisco senza nemmeno guardarlo.
- In camera. - Dico secco. Così si zittisce, sospira e mi segue.
In ascensore stiamo zitti perché non siamo soli, poi finalmente entriamo nella mia e appena chiudiamo la porta dietro di noi, Rafa inizia polemico.
- Sto cercando di reagire, di distrarmi dal pensiero fisso di te! Il solo modo che ho trovato è Novak! Ti sto dicendo di fare quello che devi fare e non pensare a me che sopravviverò! Non mi sono tagliato le vene, sto solo cercando di… - Ma non lo faccio finire perché gli prendo il viso fra le mani e gli tolgo il respiro con un bacio.
Rafa aveva la bocca aperta perché stava parlando concitato e stanco ed io ci infilo il mio labbro dentro succhiando il suo. Rafa rimane senza parole, immobile, senza respirare. Le mani larghe, gli occhi aperti.
Poi si riprende e mi respinge deciso, le mani sul petto.
- Roger, sei impazzito? - Chiede stridulo. Scuoto la testa.
- No, per la prima volta ci vedo bene! - Così faccio un passo indietro e mi tolgo la maglia.
- Ma cosa ti prende? -
- Mi prende che sono stufo! - Esclamo seccato togliendomi anche i pantaloni e le scarpe. Rafa rimane vestito shockato, incredulo.
- Ma di cosa? Sei tu che hai detto che non puoi fare tutte e due le cose perché sarai padre e… - Arrivo alla sua maglia e gliela tolgo velocemente.
- So cosa ho detto. Però ho capito che era una gran cazzata! Pura ipocrisia! - Allora scivolo giù in ginocchio davanti a lui portandogli via pantaloni e boxer, mentre gli faccio anche togliere le scarpe. - Perché non esistono le brave persone, esistono solo quelle brave a nascondere. Oppure esistono le persone depresse ed infelici! - Così gli prendo le cosce e risalgo guardando la sua erezione davanti ai miei occhi.
Rafa resta in piedi a guardarmi perplesso e shockato.
- Ed io non sono né una brava persona, né voglio essere depresso. Perché mi voglio abbastanza bene da far di tutto per essere felice. - Glielo prendo in mano e muovo la mano mentre lui, sempre mani abbandonate ai fianchi, si lascia fare sconvolto. - Ed io non posso sopportare di vederti per anni accanto ad un altro che non sia io. -
A questo punto, lo lecco fino a che non lo prendo tutto in bocca. È una sensazione di puro sollievo. Di nuovo lui fra le mie mani, nella mia bocca. La mano corre fra le gambe a masturbarmi mentre non smetto di farlo sospirare. Mi accompagna subito i movimenti, le dita a prendermi i capelli sulla nuca, il bacino spinge e tutto cresce, le nostre eccitazioni, le voglie, il mondo che gira, noi che vogliamo solo recuperare il tempo perso.
Lo sento gemere e quando è vicino all’orgasmo, mi tira per i capelli alzandomi.
Mi prende per il viso e mi porta davanti a sé.
- Sei sicuro? Sei davvero sicuro? Non voglio essere scaricato per la terza volta! - Annuisco.
- Ci ho pensato tanto e quando ti ho visto con un altro ho capito che non potevo permetterlo. E che avevi ragione. Nessuno ha il diritto di dirmi di essere infelice perché così sono le regole! Non faccio male a nessuno. Mirka avrà quello che vuole, un marito che è una delle persone più famose della terra, avrà figli con me, la famiglia che vuole, non le farò mancare nulla, non la farò soffrire. Adempierò a tutti i miei dover. Ma nessuno mi impedirà di essere felice. - Rafa allora torna a prendermi i capelli e tira ma senza farmi male, il suo sguardo diventa di puro fuoco ed io mi eccito di nuovo come un matto.
- Non ti permetterò mai più di lasciarmi, hai capito? Solo se non ci ameremo più, potremo lasciarci. Ma non per altri motivi. Hai capito? Se ci ripenserai di nuovo lo dirò a tua moglie, al mondo, non mi importa. Voglio che tu capisca alla perfezione che se mi prendi ora, è per sempre. - Quando lo dice la mia erezione, fino a qua solo stuzzicata, sale come se mi avesse fatto il lavoro del secolo e gli prendo l’altra mano, gliela metto lì e gli rispondo.
- Tutte le parti del mio corpo hanno capito. Adesso fatti prendere che altrimenti vengo prima di completare l’opera. -
Sono sconvolto da solo, perché so che di solito non parlo così.
Però sono fuori di me, è colpa sua, è lui che ogni volta mi fa questo effetto, mi fa uscire di testa e dire e fare cose completamente fuori dagli schemi.
Lui si lecca le labbra e poi, sorridendo, mi lascia i capelli masturbandomi con impegno, mi bacia, mi divora la bocca ed io ricambio, mentre poi lo spingo verso il letto e ti prego, ti prego, non ce la faccio più.
Rafa prima di salire, apre il cassetto e prende la vaselina, poi me la mette sulla punta.
- Niente preservativo? - Chiedo sapendo cosa significa. Rafa mi guarda deciso, con un sorriso malizioso ma sicuro.
- Non serve. Mi fido di te. Basta solo un po’ di questo. -
Se non c’è niente si usa la saliva, ma si perde tempo perché non è la stessa cosa della vaselina, ma vedo che è attrezzato per ogni evenienza.
Gli succhio il labbro e lui soddisfatto si gira, sale sul letto a carponi e mi aspetta.
Io salgo e pochi secondi dopo sono in lui.
Sentire che me lo avvolge, me lo stringe e lo prende in sé facilmente, è impensabile.
Mi dà subito alla testa, non riesco proprio a rimanere presente.
Sono fuori di me, fuori di me completamente.
Aumento subito le spinte ed il ritmo e coi gemiti che si uniscono, va tutto più veloce, affondo ad ogni colpo più forte e lui mi chiama dicendo che ne vuole di più e ancora.
Raggiungo il suo punto magico e lo sento gridare mentre viene, cerco di chiudergli la bocca perché siamo nella mia camera, questo credo che gli piaccia ancora di più ed il suo orgasmo è particolarmente intenso. Poi si accascia davanti a me e mi si dà inerme.
Questo ha un tocco erotico che non mi aspettavo.
È mio, fra le mie mani, completamente dato a me.
E me lo prendo.
Quando vengo anche io mi tendo tutto all’indietro e mi imprimo questo godimento perfetto che non ho mai avuto con Mirka né nessun altro.
È questo che sono io, quando lo faccio me ne rendo conto. Il mio campo, il mio mondo, la mia vita. Io.
Io sono qua, io sono questo. Posso rifiutarlo e rovinarmi la vita o accettarlo e vivere di conseguenza.
Nessuno saprà mai nulla, solo Rafa e Stan,  gli unici due di cui mi fido.
Ma la felicità ne varrà sempre la pena. Appena lo guarderò, ogni dubbio svanirà.
Questo è l’amore?”