7. UN SOGNO BELLISSIMO



/Nole/
“E’ stato bello rivederlo il giorno dopo, strano.
Ho notato Rafa dal primo giorno in cui ha messo piede in un campo da tennis. Lo guardavo giocare e pensavo che era un ragazzo davvero interessante e che sicuramente avrebbe fatto grandi cose.
Si è parlato subito moltissimo di lui perché ha calpestato tornei professionisti da giovanissimo, è qualcosa come un record, quasi.
Non notarlo era impossibile.
Però ho perso la testa per lui quando l’ho avuto davanti.
Eravamo entrambi ancora giovani, io giocavo da un po’ e non vedevo l’ora di confrontarmi con lui.
È stato traumatico perché mi ha fatto bruscamente capire quanto ero ancora lontano da lui, ma in un certo senso mi ha svegliato, mi ha stimolato, no?
Perché volevo raggiungerlo, volevo essere più degno, farmi notare, dargli del filo da torcere, essere considerato, ricordato. Essere qualcuno per lui.
Mi ha stimolato tantissimo.
Per cui non posso dire che non avevo alba di essere attratto da lui, lo sono da sempre, credo.
Non ho una tendenza specifica per un genere sessuale, guardo la persona. Mi piacciono le donne quanto gli uomini, solo che con le donne è più facile. È facile avere storie con loro, con gli uomini fai sempre tutto in segreto.
Rafa è un po’ il mio chiodo fisso, tanto a livello tennistico, quanto sessuale.
Quando ieri me lo sono ritrovato in piscina nudo e fuori di sé, mi è venuto un colpo.
Ero così emozionato che speravo solo di giocarmela bene e mi sono limitato ad accontentarlo.
Sono felice di averlo fatto, non mi ha deluso.
Sapere che stava soffrendo per amore proprio con Roger è stato un po’ un colpo al cuore, però la cosa positiva è che si stanno lasciando.
Devo avere un po’ di pazienza e resistere.
Farmelo è stato un sogno, so che lui forse non sapeva nemmeno quel che faceva, sicuramente. Però è un inizio e poi è una cosa che mi rimarrà.
Devo stare attento da qua in poi, non mollare la presa.
Posso avere qualche chance.
Oggi Rafa mi ha cercato senza paura, come se fosse felice di vedermi. Di solito fai finta di nulla e sei freddo, se ci ripensi e ti sei pentito.
Abbiamo passato insieme tutta la mattinata, fra allenamenti incrociati e  poi sotto la doccia.
Quando ci siamo parlati un momento da soli, mi ha chiesto scusa per stanotte e che dovevo mandarlo a cagare, ma gli ho risposto schietto che mi è piaciuto e che ho voluto approfittare di un bel ragazzo esaurito.
Così ci siamo detti pari e pace.
Niente parole di troppo, proposte, promesse. Nulla.
Non sappiamo se lo rifaremo, non sappiamo se succederà. Però mi sorrideva, era rilassato con me, gli stava bene la mia presenza.
Non ho iniziato male, insomma.
Poi sotto la doccia ho voluto calcare la mano, Roger ci guardava e volevo dargli un messaggio.
Non posso essere competitivo col grande Roger a livello di tennis, ma forse posso esserlo con Rafa.
Quando me lo ha portato via ci sono rimasto un po’ male, ma c’era d’aspettarselo. Io e Rafa abbiamo parlato e riso insieme tutto il tempo, lui ci fissava, era normale.
Spero che non si siano messi insieme. Roger non è tipo da tenere il piede in due staffe, da progettare una vita fra moglie ed amante. Uomo per di più.

Passo la giornata a pensarci nervoso, Rafa non si fa vivo e non lo incrocio mai, così la sera gironzolo come un’anima in pena per l’albergo sperando di vederlo.
Non ho il suo numero e non so in che camera sia. Spero solo di rivederlo.
Mi affaccio in piscina, ma non c’è, allora vado nella stanza dei massaggi, ma niente. Palestra. No.
Sospiro depresso, domani cercherò di intercettarlo.
Mi fermo al bar a prendermi qualcosa di caldo che mi concili un po’ il sonno e faccio ridere il barista serale con la richiesta del latte, così per dare un po’ di tono, me lo monta e mi fa la schiuma.
Ringraziandolo mi metto in un divanetto e me lo sorseggio con calma, pensando che forse invece i miei grandi sogni si sono infranti.
Forse Roger non è come sembra, forse dopotutto tiene più a Rafa che al ‘fare le cose come si deve’.
Che poi è una cazzata. Chi mai sa che in realtà non le fai ‘come si deve’?
Solo tu!
Sono perso nelle mie elucubrazioni e non noto qualcuno avvicinarsi.
- Pare che questo posto sia deleterio per me! - Commenta allegro. Alzo la testa e lo guardo di soprassalto, stupito.
- Rafa! - Esclamo. Lui sorride e si siede vicino a me pulendomi il baffo bianco di latte. - Sembro un bambino, eh? - dico prendendomi in giro da solo. Lui ride e si vede che sta bene, è ben diverso da stanotte. È come se avesse attaccato la spina.
Questo non va bene per me.
Però è bello vederlo così felice. Dannazione, si sono messi insieme.
Ma oggi rideva con me e non era così gioioso. È lui, è proprio lui, solo lui.
- Anche io bevo il latte caldo montato quando non riesco a dormire, solo che mi vergogno di farmelo se c’è qualcuno che mi vede. - Così rido con lui e gli porgo la mia tazza per condividere, ma la rifiuta dicendo che non è lì perché ha problemi di sonno.
- In realtà speravo che vagassi come un’anima in pena come ieri! Ho fatto il giro dell’hotel cercandoti! Non ho il tuo numero e non so in che camera sei… - Così colgo la palla al balzo e prendo il numero.
- Dimmi il tuo così ti scrivo e ti lascio il mio. - Rafa preso in contropiede me lo dice ed io me lo prendo. Ora sei mio. Almeno sul telefono.
- Avevo lo stesso problema. - Dico poi. - Non sapevo come trovarti… - Rafa sorride dolcemente, un po’ timido. Totalmente diverso da ieri notte.
- Ti vedo bene. Molto bene. Sembri un altro. - Tossisco e mi faccio forza, abbasso il tono. - È… è andata bene con Roger? - Rafa sospira ed allora i suoi occhi tornano a quella luce abbagliante.
Quanto male può fare?
- Non ci crederai… - Scuoto la testa sorridendo fintamente felice. Sono bravo a fingere, lo faccio da quando sono nato per non fare capire ai miei quanto stavo male.
- Ci ha ripensato? - Rafa si guarda intorno e vede arrivare qualcun altro, così mi chiede se ho finito e se possiamo andare da un’altra parte perché non vuole essere sentito. Annuisco.
- Camera? - Chiedo. Lui è un po’ titubante, ma alla fine si avvia con me accanto.
- Avviamoci, dai. - Come per dire ‘vediamo poi’.
Mani in tasca, gomiti che si toccano, testa bassa, aria pensierosa.
Sto per farmi male, forse è meglio evitare la camera.
- Quindi? - Chiedo fingendomi curioso. - Roger? -
Rafa si stringe dolcemente nelle spalle e sempre felice, torna a parlare piano.
- Ci ha ripensato. Quando ci ha visto insieme ha capito che non poteva sopportare di vedermi con altri per tutta la vita e che vuole essere felice anche lui e visto che ha perso la testa per me… insomma, le solite cose… -
- Gli hai detto che non si cambia più idea? - Dico ironico, sperando di colpire.
- Sì, l’ho minacciato che se ci ripensa o se mi lascia per motivazioni che non sono di un amore che finisce o cose così, insomma, normali problemi di coppia, lo vado a dire a sua moglie e a tutto il mondo. - Rido divertito cercando di non essere rumoroso.
- Lo faresti davvero? -
- Non mettermi mai alla prova quando mi arrabbio! - Risponde rallentando in prossimità di una porta che immagino sia la sua.
Lo guardo serio.
- So quanto puoi essere sconvolgente quando non sei in te. - Ed ora sono allusivo. Rafa arrossisce, si ferma, gioca con la chiave magnetica della sua porta ed io capisco che non vuole che entro. Così mi appoggio allo stipite, mani in tasca, in attesa di una conclusione. Voglio essere perfetto. Senza scenate stupide.
Rafa si appoggia con la schiena alla porta, vicino a me, e mi guarda dispiaciuto, tirato.
- Sono venuto a dirti che sto con lui, non so come andrà ma ci proviamo sul serio. E che ti ringrazio per tutto, in realtà sei stato tu ad aiutarci. Senza di te lui non si ingelosiva e non si sarebbe mai deciso. Ti devo un grande favore. - Così gli tocco il mento con il dito, sorridendo adulto.
- Mi devi la storia della mia vita. - Perché se devo essere onesto, so che Roger è l’uomo della sua vita. Sarei uno sciocco a non ammetterlo.
Si vede che c’è qualcosa di diverso fra loro.
Rafa mi guarda ed io fugace guardo intorno, è tutto buio e silenzio.
- Va tutto bene. - Mi avvicino. - È stato bellissimo. - Non mi pronuncio oltre, non mi espongo. Lui ebete mi fissa ed io mi riempio del suo bel viso, i suoi occhi dal taglio particolare.
Poi gli rubo un bacio leggero sulle labbra, infine una carezza sulla guancia e me ne vado alla mia camera.
A stare male come un cane, perché ho sfiorato di nuovo il sogno e l’ho perso.
Cazzo. Cazzo. Come si fa a stare male, a perdere sempre, a finire sempre così?
Ci arrivo vicino e poi sfuma.
Porca puttana!
Non voglio piangere, non lo farò, sono un idiota!
Non piangerò per questo, sapevo che era un sogno irraggiungibile.
Ma un giorno lo avrò, un giorno ci riuscirò.
Forse non l’avrò come lo desidero, ma lo supererò. Almeno a tennis, lo supererò.
Un giorno lo raggiungerò, non mi limiterò a sfiorarlo come ora.
Il sogno, il mio dolcissimo, bellissimo sogno erotico, sogno di una vita, sogno perfetto.
Forse a volte bisogna solo arrendersi all’evidenza.
Rafa ama Roger e lo ama in un modo in cui non amerà comunque nessuno. Ed è maledettamente ricambiato, solo un cieco non lo vedrebbe.
Che speranza dovrei avere, che Roger sviluppi una maggiore coscienza? Se non ce l’ha ora che sta per diventare padre…
Non sarò mai alla sua altezza, mai guardato in quel modo.
Forse mi desidera a livello carnale ed è il massimo che posso avere.
Ma ora come ora, penso solo che sia meglio guardare in faccia la realtà.
È stato un sogno bellissimo. Solo un sogno bellissimo.”