9. FORZA VITALE
/Rafa/
“Entro sbattendo la porta sbuffando come un toro, getto il telefono sul letto e le chiavi su un mobile.
- Certo se la smettessero tutti
di farmi domande su quando mi sposo e faccio figli, cazzo! - Roger si
gira nella più totale calma del mondo, con un sorriso un po’ in trance.
Chissà che stava facendo.
- Perchè? - Chiede infatti. Di solito fa domande più azzeccate.
- Perché cosa?! - Chiedo ruggendo.
Qua si rende conto d’aver fatto
la domanda sbagliata e cerca di ricordare cosa ho detto, così sbuffando
ed allargando le braccia teatrale, ripeto arrabbiato facendo fuoco e
fiamme:
- Mi chiedono tutti quando mi
sposo! Ed io ‘ma parliamo di tennis!’ Ma perché cazzo! Cosa importa
quando mi sposo?! Mai! - Roger a questo punto si alza calmo e mi prende
il viso fra le mani, appena mi tocca mi sgonfio e faccio cadere le
braccia lungo i fianchi, sbuffando.
Come fa ad avere questo potere?
Mi guarda per un po’, dolcemente, poi piega la testa.
- È normale che lo vogliano sapere. A 24 anni sono curiosi! Perché te la prendi tanto? -
Sospiro e mi stringo nelle spalle distogliendo lo sguardo.
- Lo sai… è un argomento tabù per me, ma loro non lo sanno. -
- Il matrimonio? - Chiede piano.
Annuisco. - Perché i tuoi sono separati e pensi che sia una cazzata
sposarsi se poi magari non dura per sempre? -
Annuisco, poi alzo gli occhi al cielo, mi sento frustrato, ma lui sta gestendo bene la mia frustrazione, come sempre.
- Sì, ma non solo… non me ne
frega nulla del matrimonio, non mi sposerei per amore e quindi che
senso ha? Io amo te, sposerei te, cazzo! - Roger sorride dolcemente e
mi carezza il viso, io mi calmo del tutto e sospiro.
- Ti amo anche io. - Sorrido un
po’ e lo prendo per la vita. - Ma il mondo non lo sa, sa che sei
fidanzato da un po’ e vuole sapere quando ti sposerai, sei un bel
partito, tutti ti adorano… -
- Tutti adorano te… - Lo correggo. Lui sorride.
- Anche te. E sono le domande normali. - Mi stringo nelle spalle, ma non lo lascio.
- Lo so, ma i miei hanno
divorziato, non voglio saperne di matrimoni. Mai. Al di là che sto con
un uomo sposato! - Dirlo è sempre strano, Mirka la odio, ma non ci
posso fare nulla. Roger in risposta mi bacia e questo spazza via
definitivamente tutto.
Che faticosa che è la vita pubblica, a volte. Vorrei chiudermi a fare l’eremita con lui.
Scivolo con le mani alla fine
della sua maglietta e gliela sfilo, si separa dalla mia bocca per il
tempo necessario e mi lascia fare la stessa cosa con la mia.
- Ho pochissimo tempo… - Mormora
mentre mi prende per i fianchi e guarda il mio petto nudo con aria
compiaciuta. Gli occhi gli brillano.
- Me lo farò bastare… - Rispondo togliendomi le scarpe e facendomi scivolare pantaloni e boxer. Roger fa un sorrisino.
- Sarebbe la prima volta che ti
accontenti di poco… - Ridacchio malizioso mentre lo prendo per mano e
me lo tiro verso il letto su cui mi siedo, me lo sistemo davanti, fra
le gambe, e traffico col bottone dei suoi pantaloni.
- Sono esigente? - Chiedo allusivo.
- Sei insaziabile ed
affamatissimo! - La sua risposta mi piace e con un sorriso soddisfatto
lo libero di tutti i vestiti, la sua erezione davanti ai miei occhi mi
aspetta, le sue braccia lungo i fianchi, le mie mani sulle sue cosce
scivolano davanti e glielo prendono cominciando a muovere con
decisione.
- Solo quello? - Glielo prendo in
bocca ed inizio a succhiare, le mani poi vanno dietro, le dita lo
aprono e giocano con il suo ingresso.
Sospira.
- Sei anche maledettamente erotico! - Chissà in quanti modi può descrivermi mentre scopiamo!
Quando è sufficientemente duro ed
ha goduto fino a spingere il bacino nella mia bocca, lo spingo un po’ e
mi faccio in su sul letto, apro le gambe, mi succhio il dito e scivolo
con la mano sul mio corpo fino ad arrivare sotto e ad infilarmelo da
solo.
- Affamato, insaziabile ed erotico? - Chiedo con aria un po’ delusa che credo gli dia alla testa.
Mi guarda mentre mi faccio da solo e si morde il labbro e si masturba ancora.
Ci pensa un attimo.
- Hai le idee estremamente chiare. - Questa è una dote che mi sorprende.
- Non ho dubbi di volerti! - Poi
mi giro di schiena, mi piego con le ginocchia e mi schiaccio tutto in
avanti, succhio abbondantemente il dito che torno a mettermi dentro, ma
finalmente sale dietro di me e se ne occupa lui con la bocca e la
lingua, bagnando ed allargando sufficientemente, mentre io mi masturbo
davanti.
- Ah, sono pronto, sbrigati… -
Sono eccitatissimo e fra il lavoro dietro e quello davanti, sto per
venire, voglio farlo con lui che mi dà il colpo di grazia, ho bisogno
di sentirlo.
Così Roger si raddrizza e si
indirizza in me, con una spinta possente mi è dentro e mi fa suo mentre
ho un incredibile senso di sollievo che parte dal basso ventre e si
espande su tutto il corpo, per la colonna vertebrale e su ogni
terminazione nervosa.
Continuo a toccarmi piegato in
avanti, con lui che si muove dentro di me aumentando via via il ritmo,
e questa combinazione di cose mi fa vedere le stelle. Gemo sempre più
forte, insieme a lui, fino a che inarco la schiena, salgo e mi appoggio
a lui che mi tiene continuando a muoversi.
Vengo in questo momento
sconvolgentemente perfetto, poi torno giù e lascio che si soddisfi
abbondantemente nel modo che preferisce e Roger ci dà dentro, so che
ama vedere la mia schiena mentre l’accompagno nei movimenti, dice che i
miei muscoli sono seducenti.
Io non so cosa intenda, però sto nella posizione che gli piace.
Il suo bacino sbatte contro le mie natiche e tutto sfuma e si mescola.
Roger viene dentro di me, scaldandomi col suo seme, poi si accascia ansimante, sudato, avvolgente.
Poco dopo ci stendiamo un attimo, dimentichiamo l’ora.
Mi tiene per dietro, avvolgendomi
come una coperta, aderendo a me nella stessa identica posizione. Giro
la testa e cerco le sue labbra, le trovo, intrecciamo le lingue.
- Ti amo. - Mormoro. Lui sorride.
- E sei anche incredibilmente dolce e bisognoso. - Aggrotto la fronte guardandolo da vicino.
- Di cosa? -
- Amore, affetto, cure, coccole, calore… protezione… - Sorrido sorpreso e colpito dall’idea che gli do.
- Davvero sembro bisognoso di
protezione? - Annuisce. - Nonostante le idee chiare, la fame e tutto il
resto? - Ci pensa e annuisce ancora, poi mi carezza il viso con una
mano.
- Esternamente sembri molto
sicuro di te, anche scorbutico a volte. Perché gridi come un matto in
campo, esulti come un sacco e ti arrabbi. Però lo fai perché sei un po’
insicuro, dentro di te. Vorresti essere rassicurato, curato, protetto.
Hai un mondo che tieni nascosto, che è bellissimo. - Mi vengono gli
occhi lucidi ed il magone a sentirlo parlare così di me. - Lo dimostra
il modo in cui ha lavorato in te la separazione dei tuoi. - Sospiro. -
Sei molto sensibile. Il mondo non sa quanto lo sei. -
Mi giro fra le sue braccia,
intreccio le gambe alle sue e mi accoccolo contro di lui che mi tiene a
sé e mi bacia la fronte e la testa.
- A me basta che sia tu a
proteggermi! - Dico arrendendomi all’idea di averne bisogno. Non ci ho
mai pensato, non credevo, onestamente.
Eppure è bellissimo farmi abbracciare da lui così.
- Se non fosse stato per te credo
mi sarei chiuso. La prima reazione che ho avuto una volta saputo, dopo
Melbourne, è stata di chiudermi, ero freddo, non mi stava importando
più di nulla. Poi rivedendo le scene della finale, ti ho visto in
quello stato, ho rivisto la nostra scena e mi sono come svegliato. Mi
sono detto ‘e se ce l’ha con me?’ ed improvvisamente mi importava
ancora di qualcosa! La separazione dei miei mi ha distrutto
emotivamente… ma tu mi hai ridato dei sentimenti, mi hai fatto
risalire. Il problema alle ginocchia è stato provocato dallo stress, è
stata la reazione ai miei genitori, me l’ha detto il mio
fisioterapista. Ma tu mi hai piano piano ridato la voglia di
riprovarci, la gioia di fare quel che facevo, il desiderio di ritornare
dove ero. Mi hai ridato me stesso. Se non avessi avuto te in questo
anno terribile, io… non so dove sarei… forse centesimo! E non me ne
importerebbe! - Roger sorride, non gli ho mai detto queste cose, ma a
quanto pare le aveva capite.
Mi bacia di nuovo e mi tiene a sé.
- Lo so che è stata dura, ma sei forte, ne sei uscito. -
- Lo sono stato grazie a te. -
- La forza era dentro di te, io
te l’ho solo tirata fuori. - Sorrido io, ora, perché è da lui girare un
suo merito in qualcosa che dipende da me. Io so che è merito suo.
Se non avessi passato tutto
questo tempo con lui, se non mi fossi messo con lui, se non avessi
avuto lui… io non sarei qua, a festeggiare una Davis Cup e a sentirmi
finalmente davvero bene all’inizio di una nuova stagione di tennis. È
stato prezioso in ogni modo possibile e lo sarà per sempre.
Sono fortunato ad averlo.
Non è difficile immaginare che se Roger organizza un evento, mi tira dentro.
E non è difficile immaginare che io gli dica sempre di sì a tutto!
Gli lascio completamente carta bianca su tutto, qualunque cosa voglia fare.
Credo che a volte ne approfitti, Roger è furbo. Però ci sta, dopotutto.
Come ora, ad esempio.
- Senti Rafa… - Dice mentre mi massaggia il collo.
- Mm? -
- Volevo fare una cosa. -
- Mmm… - Il suo tono è il tipico
di quando deve chiedere un favore ed il fatto che me lo chieda mentre
mi massaggia è particolarmente ovvio.
Però io sono in estasi con le sue mani addosso.
- Però non posso farla solo, ho bisogno di partecipanti. -
- Mmm… -
- Mi stai ascoltando? - Chiede dopo un po’ dubbioso.
- Sì… ma non ho la facoltà di usare le parole. - Roger ride continuando a massaggiarmi le spalle nude.
- Ora l’hai fatto! -
- Mmm… - Allungo il mugolio e lui continua a ridere, poi riprende.
- Vuoi aiutarmi? -
- Devo partecipare a cosa? Una partita di beneficenza? - Questo l’avevo vagamente capito, il resto mi sfugge.
- Sì… ti va? - Alzo le spalle, è
una cosa piuttosto normale, specie se viene da lui. Ed è normale che io
e lui la facciamo insieme. Pare che gli piaccia coinvolgermi in queste
cose di beneficenza! E pare che a me piaccia essere coinvolto da lui!
- Certo… fai tutto tu, a me sta
bene ogni cosa! - Liquido sempre così, lui mi bacia il collo e mi
ringrazia ricoprendomi di brividi.
Non potevo certo immaginare che,
in qualche modo, questo avrebbe innescato un’enorme reazione a catena a
lungo termine, che si sarebbe propagata negli anni. “