UNA GIGANTESCA QUESTIONE IRRISOLTA

1. AL CENTRO DI TUTTI

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‘Non voglio sembrare come se fossi il suo ragazzo’ - Rafa su Roger una settimana prima della Laver Cup -

Dopo la milionesima volta che la sua mano si posa sulla mia spalla o sulla mia gamba o sul mio braccio, avvicino il viso al suo e gli sussurro a denti stretti:
- Sei diventato un suicida? - Roger ride in modo particolarmente spiccato e mi dà la risposta.
Il resto della giornata procede proprio così! Lui attaccato a me, lui che mi tocca per ogni scusa, lui che mi parla vicino al viso, fissandomi negli occhi o la bocca, lui che sembra flirti con me.
- Non vorrei dire, ma non sono solo io che sembro flirtare... - Dice poi in un altro momento, durante la partita di Domi. Mi giro e lo guardo corrugato con il mio tipico sopracciglio alzato.
- Perché? - Chiedo come un caccia. Lui ride e mi fa notare come siamo messi, così vedo che siamo nelle stesse posizioni, le mani davanti alle bocche, i gomiti sui ginocchi ed impreco, mi appoggio dietro e cambio subito posizione allargando le braccia intorno allo schienale.
Roger si appoggia per ridere e prendermi in giro e nel farlo si appoggia con la schiena al mio braccio, sembra lo sto tenendo per le spalle come il mio ragazzo.
- So che non vuoi sembrare come se fossi il mio ragazzo, ma dovresti fare più attenzione e controllarti meglio! -
Sbuffo ed alzo gli occhi al cielo alzandomi di scatto appena il game finisce e Domi si siede nella sua panchina insieme a Borg. Mi alzo in fretta e vado da loro, rimango in piedi nello schienale dove appoggio i gomiti e mi metto a parlare a Domi perché Borg ha tante doti, ma non quella della conversazione.
Do qualche consiglio a Domi e lo incito, poi gli do una pacca sulla spalla e gli do la mano, lui mi ascolta come se fossi un guru.
Quando torno a sedermi, Roger ha uno dei suoi famosi ghigni sottili, che io conosco bene.
- Che c’è? - Chiedo senza capire, un po’ seccato.
- Niente. - Sbuffo ed alzo gli occhi al cielo, così lui si decide. - Guardavo Nick! - Così mi volto verso Roger perché non capisco. - È geloso marcio! - A questo mi copro la faccia incredulo che si metta a fare il pettegolo in questo modo.
- Hai visto troppe telenovela... - Brontolo per sedare le sue fantasie. Lui ride.
- No no, so quello che vedo, tu sei un toro che non guarda niente e nessuno se non l’obiettivo, ma credimi. Nick è perso per te, tutto quel che fa nei tuoi paraggi è per attirare la tua attenzione e quando invece, in casi come questi per esempio, la dai ad altri, lo uccidi! - Chiudo gli occhi e mi appoggio allo schienale raccogliendomi in me stesso, nascondo gli occhi e cerco di trattenermi dal mandarlo a cagare.
- Ti annoi tanto? - Lui ridacchia nel suo modo infantile e bambinesco che però mi piace molto.
- Un po’ sì... spero di giocare anche io domani... comunque pensa se in squadra con noi c’era anche Nole! Sarebbe stato da divertirsi! - E così decido di alzarmi ad esultare per una mossa di Domi per zittirlo prima che blateri troppe cagate.
Lui mi imita nello stesso modo, vorrei dargli un pugno sui denti. Perché mi imita?
Quando mi siedo di nuovo sussurro:
- Guarda che non siamo soli... - Mi riferisco a Sascha seduto vicino a me e a Tomas dall’altra parte. Lui ride ed alza le spalle.
- Sono presi dal capolavoro in campo. Specie uno. - Quando lo dice guardo istintivamente Sascha, perché anche se non voglio capisco al volo la mente bacata di Roger.
Sascha sta fissando entusiasta e sognante Domi, che i due sono molto amici non è un segreto, ma io non sono un gossip man come Roger.
- Forse con Nole ti divertiresti perché siete due pettegoli tremendi! - ribadisco con un pizzico di gelosia. Lui ride e mi tocca la schiena con un dito facendomi rabbrividire.
- Dai, non fare il geloso, non devi sentirti escluso. Siamo tutti una grande famiglia! -
Lo rimprovero mentre non stacco gli occhi dal gioco.
- No, perché tu e Nole non potete vedervi in realtà, e sai bene perché. -
- Ma tu e Stan siete ottimi amici! - Sospiro paziente.
- Certo, ma è difficile non andare d’accordo con Stan, è un orsacchiotto! - Questa mi esce senza controllarla e lui scoppia a ridere. Sicuramente ci saranno più foto di quello che volevo.
- Va bene, piantala di ridere! Hai capito cosa intendevo! -
- Comunque non è vero che io e Nole non ci sopportiamo, abbiamo solo un paio di contesi di troppo. - Mi fermo e lo guardo solo con un sopracciglio alzato, di sbieco, senza girarmi tutto.
- Un paio? - Lui annuisce.
- Va bene, UNO! -
Scuoto la testa e lo mando a quel paese mentre riprendo a guardare la partita.
Alla fine Domi vince ed esultiamo tutti, quando viene da noi mi complimento con lui in un mezzo abbraccio entusiasta, lui e Sascha fanno un tipico saluto fra amici speciali e Roger ridacchia mentre io guardo per puro caso Nick che in questo momento fissava la nostra panchina con una strana espressione.
Beh, in effetti sembra geloso di qualcosa, ma penso che Roger non abbia afferrato il reale oggetto di gelosia... cazzo, mi ha contagiato, sono diventato un gossip man come lui!
 
La partita dopo è di Sascha e Roger fa un po’ il suo consigliere, così come io l’ho fatto con Domi. Non ci siamo messi d’accordo e non l’abbiamo fatto apposta, ma mentre lui è là, guardo Nick e vedo che fissa un po’ sia loro due che noi, io gli faccio un cenno perché i nostri occhi si incrociano, gli faccio l’occhiolino come faccio solitamente per salutare qualcuno che conosco e lui sorride in modo spiccato tornando poi ai suoi.
- Stare qua è come essere in prima fila ad un reality show! - Esclama Tomas improvvisamente seduto dall’altra parte. Salto sul posto e mi giro a guardarlo.
- Perché? - Chiedo senza capire, così mano davanti alla bocca avvicina il viso al mio per dirmi:
- Nick è geloso e non è chiaro se di te e Domi, te e Roger, Roger e Sascha o di Sascha e Domi. - Esclama improvvisamente. Mi metto la mano sulla faccia.
- No, non anche tu! - E così si anima e mi parlotta vicino ancora come se non avessi detto nulla.
- E poi Roger che fa con Sascha quello che prima hai fatto con Domi, come a stuzzicarti! - Spalanco gli occhi e lo fisso con urgenza:
- Guarda che non è come pensi! - Ma lui ride.
- E immagino benissimo quel povero di Nole a casa a guardare tutto questo e a mangiarsi le mani! - Così rinuncio e mi chiudo la faccia. Tomas non contento continua. - Fra l’altro Sascha sembra preso fra mille fuochi... l’amore per il suo dio Roger che gli fa da guida spirituale, l’amore per Domi e quello più carnale per Nick. -
- Oh mapporca... - Brontolo sentendo la cazzate che spara. E che continua a sparare. - Ma non dimentichiamo Domi! Quanto era felice di ricevere consigli, pacche e mani da te? Si sentiva in paradiso! Sapessi come ti hanno fissato male prima sia Nick che Sascha... e pure Roger, eh? -
- Ma tu guardi le partite o hai i pop corn da qualche parte? - Commento ironico visto che pare notare un sacco di cavolate tranne che il tennis.
- Oh andiamo, siamo qua per divertirci, io mi diverto! Tanto sanno tutti che vincerà la nostra squadra! - Sospiro e cerco di fare quello corretto.
- Chi gioca convinto di vincere riceve sempre brutte sorprese... - lui ride e mi spinge contro Domi dall’altra parte che si gira illuminato. Ok, comincio a notare anche io le cazzate ora.
- È un evento d’esibizione, non un vero torneo. Volevano solo vedere te e Roger giocare insieme, tutto lì! Il resto è una scusa per farlo avverare! -
Sospiro e scuoto la testa. Mi sa che non c’è proprio verso.
Quando Roger torna, si siede fra me e Tomas e ci separa, io mi spalmo più vicino a Domi che mi fa spazio mettendomi una mano sul ginocchio.
Ti prego fa che Nole non noti, ti prego.
- Di che parlavate? - Chiede Roger subito, mentre Sascha torna in campo saltellante felice.
- Gli hai regalato dieci anni di gioia in più! - Dico riferendomi al fatto che Sascha è dipendente da Roger e lo sanno tutti.
Lui ride.
- Beh, non è che tu prima ti sei risparmiato con Domi. Mi dispiace che non puoi fare nulla per Nick, ma credo che lui renda meglio se ti ha di fronte e non di fianco. - Chiudo gli occhi e scuoto la testa cercando di lasciar perdere, tanto ormai è nella sua versione demente e Roger versione demente è impossibile da fermare!
- Io non sono l’idolo di Domi... - Non posso dirlo di Nick perché ho notato anche io che mi ammira molto e che gioca molto meglio quando sono nei paraggi, per non dire che ogni volta che può viene a vedere le mie partite dal vivo.
Ovviamente parlo piano perché ce l’ho vicino e questo risulta come una delle nostre scene che il mondo definisce ‘fedal’. Ci hanno dato un nome di coppia e penso che sia il nome più famoso di tutte le coppie ‘inventate’ nel mondo della popolarità.
Roger mi guarda sconvolto e scuote il capo come se parlasse con un inetto.
- A volte più che un toro sembri un caprone! - E così lo guardo truce, faccio il broncio offeso e guardo di nuovo la partita senza dire nulla. Roger non lascia passare molto vedendo che non torno a parlare.
- Dai, non offenderti. - Niente. - Rafa sei troppo permaloso, sai che io scherzo e ti voglio bene. - Sbuffo. Mano sulla spalla a stringere. Rabbrividisco e lo guardo come se fosse scemo e così ride e la ritira.
- Comunque ho visto Domi fare palleggi con la pallina prima, come fai tu. - Ribadisce convinto. Io sospiro e rinuncio a rispondere. Tanto ormai è convinto.
Il resto della serata procede così, per fortuna ad un certo punto scendo in campo con Tomas per un doppio e davanti a noi, secondo i sorteggi di stamattina, ci sono Nick e Jack.
Lo sguardo di Roger è cristallino mentre mi applaude e mi incita, so che sta pensando ‘scommetti che Nick vince?’
Io lo ignoro, anche se è difficile ignorarlo quando si ficca in testa certe idee.
Durante la partita lui con Sascha e Domi esultano, incitano e dà consigli, ma alla fine Nick come lui aveva immaginato gioca benissimo e vincono il doppio con 2 set contro 1.
Alla fine mi stringe la mano orgoglioso e mi tocca anche la schiena con un maggior contatto, così io faccio altrettanto. Non per farlo felice, ma semplicemente per assecondarlo.
Comunque è un grande talento, se si mette a fare sul serio questo finisce in testa.

Dopo la serie di partite della prima giornata, noi 4 che abbiamo giocato il doppio andiamo a farci una doccia mentre il resto dei due team si riuniscono per decidere la line up dell’indomani.
Così anche se non c’è Roger a riempirmi la testa di cazzate, mi immagino lo stesso la sua voce che mi dice le sue cagate. Comunque lo sguardo divertito di Tomas non si esime dal ricordarmi che finalmente Nick è felice perché non mi deve contendere con altri.
Sotto le docce che ci facciamo insieme si ride e si scherza perché io normalmente sono timido con chi conosco poco o è sulle sue, ma se sono con persone che conosco abbastanza o gente che sa coinvolgermi mi lascio andare e Nick e Jack sono molto carichi.
Si ride e si scherza uno davanti all’altro ognuno sotto la propria doccia, in un momento in cui mi giro a prendere la saponetta, Tomas mi fa il cenno verso Nick. Io mi giro di sottecchi cercando di non farmi notare e vedo che effettivamente mi fissa insistentemente il culo mentre Jack lo spintona allusivo e divertito e lui lo respinge distraendosi. Io mi irrigidisco rosso in faccia e Tomas mi dà una manata sulla schiena facendomi ululare.
- Comunque senza nulla togliere agli altri, penso sia stata la miglior partita la nostra. - Dice Tomas. Jack replica veloce ed allusivo:
- Beh, Nick aveva una motivazione speciale! - Nick prende il manico della doccia e glielo gira verso la faccia, questi si mette a scappare e finisce dietro di me spingendomi verso di lui, la cosa è troppo improvvisa e non riesco a spostarmi o a fare contrappeso, così vado dritto contro Nick che se non mi prendesse al volo finirei lungo disteso con un braccio rotto!
Vorrei dare un calcio a Jack perché stava per uccidermi, mi sale proprio il nervo assassino in un momento, ma Nick prima mi rimette in piedi dopo avermi afferrato per bene per il corpo, poi mi mette in parte e tira un calcio lui a Jack sgridandolo.
- Guarda che potevi rompergli un braccio se cadeva! - Jack fa ancora il risolino e rimane in quello che era il mio posto di lavaggio, vicino ad un Tomas che ride a sua volta.
- Va bene, si scherzava... non importa... - Dico calmando Nick che si è alterato, gli metto una mano sul braccio e lo riporto al suo posto, mentre mi sistemo in quello che era la posizione di Jack, vicino a Nick appunto.
Vedo strani sguardi ed io alzo gli occhi al cielo girandomi dall’altra parte per non guardare i dementi.
I dementi che improvvisamente si sbrigano a sciacquarsi ed escono subito mentre io sono ancora insaponato e Nick la tira ovviamente per le lunghe.
Saranno 3 giorni belli lunghi!
- Jack ogni tanto è ubriaco senza bere. - Dice Nick come se si scusasse al suo posto, sorpreso mi giro a guardarlo e sorrido.
- Non fa nulla, è una persona esuberante. - Anche se poi se mi faceva male davvero altro che calmare Nick, ammazzavo io Jack.
- È che siamo tutti eccitati, è un evento bellissimo, ci stiamo divertendo molto. - Sorrido ancora mentre ho la prima conversazione normale con Nick che si rivela una persona anche normale, se vuole.
- È un’ottima occasione per imparare lo spirito di squadra, una cosa importante per chi gioca la Davis Cup. -
- E tu ne hai molta esperienza... - Annuisco ridendo imbarazzato.
- Eh, ho avuto le mie soddisfazioni, dai! - Lo ammetto.
- Soddisfazioni? 4 Davis vinte non sono qualche... - Ok, adesso mi sta proprio adulando. Ti prego. È imbarazzante.
- Se segui Lleyton puoi imparare molto da lui. - Lui annuisce come se bevesse ogni informazione possibile che gli sto dando. Prima mi guardava quando davo consigli a Domi e sia Tomas che Roger hanno detto che era invidioso, sebbene immagino fosse una cosa più innocente che maliziosa come la mettono loro.
Anche io vorrei i consigli del mio idolo se lui li desse solo a dei rivali.
Mi sento un idiota a sentirmi un idolo, però lo sono, so che lo sono.
Se dai miei consigli Nick può trarne qualcosa di buono, è meglio che glieli dia. È un enorme talento, non gliel’ho mai detto a lui personalmente, ma forse se hanno ragione quei due idioti, potrei stimolarlo un po’.
- Imparo anche dalle partite contro di te! - questa gli sfugge perché è un impulsivo fatto e finito, si vede che non voleva dirlo e se ne pente subito, mi guarda con occhi in difficoltà ed io sorrido stringendomi nelle spalle.
- Devi imparare da ogni partita, da tutti puoi tirare fuori una lezione. Hai un enorme talento, se ti metti a fare sul serio tu in un paio di anni passi primo senza problemi, ma devi volerlo, devo affrontare ogni partita come se andasse della tua vita, con la stessa serierà con cui giochi contro di me. - Ci mettiamo sotto il getto della doccia e ci sciacquiamo con calma mentre lui assorbe le mie parole e pende dalle mie labbra, la cosa mi lusinga e mi fa sentire euforico perché è normale quando uno così selvatico diventa un gattino solo perché è con te. Sono belle sensazioni.
- Con te è diverso perché voglio impressionarti. Non mi importa di impressionare gli altri. - Ed improvvisamente sembra buttare giù ogni maschera.
Ora? Proprio ora? Cazzo, Rafa! Scappa prima che la cosa ti sfugga di mano.
Ma prima che finisca di pensarlo, lui mi viene vicino e mi pulisce un occhio con la mano.
- Ti stava finendo la schiuma dentro. - Dice solamente. Non si allontana subito, la mano scivola sull’orecchio e mi prende il lobo fra due dita come se fosse un gesto amichevole normale fra noi, non lo è per niente.
Sta seguendo un indomabile impulso ed io sono pietrificato, non voglio offenderlo o farlo rimanere male, specie se questo significa mortificare o spegnere un talento. Però non è che per amore di tennis posso prostituirmi. Specie perché Nole mi uccide.
Non giustifica questo secondo gesto, io rimango fermo e rigido e non respiro per un secondo, totalmente sorpreso, poi sorrido imbarazzato e di circostanza chiudendo a tentoni il rubinetto.
Si è creato un imbarazzante e pesante silenzio, di che diavolo si parlava? Ah sì, di tennis!
Sto per riprendere il filo del discorso quando Nick pensa bene di avvicinarsi ancora, mi sfiora col suo corpo ed entrami siamo nudi, un soffio, un attimo e fa per posare le labbra sulle mie, come se io, il mio silenzio, la mia fermezza gli abbiano spianato la strada.
Veloce gli metto una mano sul petto e lo respingo deciso, ma senza essere violento. Lo fermo e basta.
Lui capisce, alza le mani e mi lascia in segno di resa e di scuse, chiude gli occhi e torna alla sua doccia che chiude senza dire nulla.
Non diciamo mezza parola. Non so cosa dire e come gestire la cosa. Non voglio dirgli che sto con Nole, non voglio dirgli nulla.
Però forse dovrei cercare di tranquillizzarlo perché magari poi questo lo distrae a tennis e... e che ne so di come si fanno queste cose? Non mi sono mica mai successe!
Ma che cazzo ho fatto di male?