NOTE: sorpresa! Non ci pensavo minimamente a farla ma in realtà mi gironzolava da un po’ la loro coppia in testa, è solo che era così difficile che mi sono data una condizione: se il campionato finisce bene allora ci metto mano e qualcosa la combino. Bè, il campionato è finito decisamente bene, direi, visto che sono quarti e sono passati ai preliminari di Champions. Meglio di così c’era solo quel dannato terzo posto! Bè, comunque… ieri sera fra i clacson giù in strada per i vari festeggiamenti udinesi (ebbene sì, chi non lo sa ancora io sono di Udine e sebbene il mio cuore sia rossonero, sono anche profondamente Udinese, mi pare logico!), mi sono figurata questa scena che poi ho scritto. È breve e simpatica, nulla di che insomma, ma volendo ci sono le basi per qualcos’altro. Ma vedremo. Premetto che sono pazza ad aver scritto su di loro ma tant’è che spesso le coppie non convenzionali mi piacciono davvero molto. Di sotto qualche bella fotina su loro due che mi ha tanto ispirato. Teneri loro…
Buona lettura.
Baci Akane
PS: la canzone l’ho inserita anche se è una fic cortina perché mentre scrivevo l’ascoltavo insieme ai clacson giù in strada. Rende bene il senso d’allegria…
DEDICA: tutta all’Udinese che sta volando e con lei porta i suoi tifosi che non hanno mai smesso di crederci. Grande, qualunque sia il prossimo risultato.
PS: cliccando sul titolo della canzone in teoria si apre la finestra per ascoltare l'mp3...

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/Danza kuduro - Don Omar ft. Lucenzo/
Non mi ero mai posto il problema di come mi sarei sentito se ce l’avessimo fatta, nessuno di noi voleva illudersi, troppo superstiziosi, persino chi non lo è mai stato.
Tutti a dire che ci avremo pensato al momento giusto ed ora il fischio arriva e questo è quel famoso momento giusto.
Giustissimo.
Dannatamente giusto.
È quando vengo investito da tutti gli altri miei compagni che mi sommergono togliendomi fiato, vita ed anima, che lo capisco.
Ce l’abbiamo fatta!
Noi stasera abbiamo fatto la storia di questa squadra e forse il prossimo anno la continueremo.
Siamo nelle fasi preliminari della Champions e con questo non capisco più niente, è solo l’inizio della follia.
Mi lascio trascinare mentre lo cerco con lo sguardo solo che raggiungerlo è utopia, non ci lasciano un secondo.
So che lo stanno festeggiando, è lui che ha reso possibile tutto questo, trascinando tutta la squadra sulle sue spalle, senza mai mollare, spingendoci tutti e dando quello che noi non avevamo.
Mi danno tanti meriti che io non penso di avere, non avrei se non ci fosse stato lui.
Da solo non avrei portato l’Udinese fino a questo punto, il più importante della mia vita, direi.
O forse in questo momento che lo sto vivendo dopo tanta fatica mi sembra che lo sia.
Non so, non capisco più niente, niente.
Sono solo al colmo della gioia, sento gente che mi bacia e mi abbraccia e mi dicono di tutto, fra cui distinguo solo tanti grazie.
E penso che vorrei solo riuscire a trovarlo, una buona volta.
Perché è ora che lo ringrazi io, visto che è come se mi avesse tirato su lui, questi anni insieme, dandomi mille buonissimi esempi di ciò che una persona ed un giocatore deve essere.
Perché se ci sono qualità che vorrei possedere sono quelle che ha lui. Più mille altre, ma quelle sono cose in più.
È solo che è la persona più onesta e giusta che io conosca ed un giorno vorrei avere la sua forza di saper fare sempre ciò che va fatto.
In mezzo alla festa negli spogliatoi, riesco a sgusciare dalle braccia dei miei amici e mi infilo in uno dei bagni, non mi curo di vedere se sia occupato o no ed infatti mi imbatto subito in una schiena.
Di là c’è tanto di quel casino da non riuscire nemmeno a capire i propri pensieri, sono così frastornato che non lo riconosco subito, è solo mentre rido e sto per uscire che lui si gira e lo vedo e mi dico che, dannazione, quella era proprio la sua schiena ed io non l’ho riconosciuto dopo averlo cercato tutta la serata!
- Ehi, Alex! - La sua voce sorpresa e allegra mi ferma ed io richiudo la porta fiondandomi di volata fra le sue braccia. Mi stringe al volo e sebbene pensavo di essere stato nel caos più completo fino ad ora, adesso è molto peggio.
Ora, stretto a lui fino a toglierci il respiro a vicenda, non so far altro che ripetere il suo nome ed Antonio fa altrettanto come se non avessimo altro da dirci.
Stringo gli occhi forte, mi bruciano, forse sono così emozionato che potrei piangere come un bambino, ma la gioia è talmente grande che non capisco per cosa sia di preciso, se per aver raggiunto un obiettivo importantissimo mai ottenuto prima, oppure se perché l’ho trovato e lo stavo cercando dall’inizio della serata.
Ma la sua voce di nuovo parla per prima, contro il mio orecchio, e nella confusione che è in noi e al contempo che c’è di là, mi dice:
- Non devi andartene, rimani con me. - E forse è quel ‘me’ e non ‘noi’ come era sempre stato per tutto l’anno, o proprio che non ha mai osato dire quello che voleva davvero perché non voleva influenzarmi chiedendomi di rimanere, ma io davvero vado in tilt ed è la fine.
La fine perché un’ondata bestiale mi sale da dentro e il cervello va in pappa, dopo di questo sono solo le mie labbra sulle sue.
Gli invado la bocca con irruenza e cerco la sua lingua che immobile mi riceve senza capire a sua volta cosa diavolo io stia facendo.
Non lo so proprio nemmeno io ma è mentre gli cingo stretto il collo premendomi la testa contro, che lo capisco.
Dannazione, lo sto baciando ed era proprio quello che, forse, volevo fare da un paio di mesi e che non ho mai osato.
Perché?
Perché una delle condizioni era di aspettare di andare in Champions?
E quali erano le altre?
Forse… forse… sì, mi pare fosse che lui mi dicesse una volta per tutte cosa voleva.
Lui che mi ha sempre detto che dovevo fare quello che volevo cogliendo le ottime occasioni della vita. Che mi ha anche sempre detto che lui non se ne andrà mai dall’Udinese perché, fra le tante cose, le condizioni perfette per essere qualcuno le ha trovate in quella squadra.
Ed io che non capivo mai. Mai.
Non capivo che condizioni fossero, come si sentisse, cosa provasse, cosa volesse… non capivo perché poi mi dicesse di cogliere tutto e non accontentarmi se poi lui si era accontentato.
Ora capisco tutto all’improvviso.
Quelle famose condizioni ideali per essere qualcuno, ma non uno qualunque, esattamente chi si vuole.
Io volevo essere uno degli eroi della mia squadra e questa sera lo sono diventato perché mi hanno gettato addosso tutto quello che ho fatto durante l’anno, ho capito che un paio di meriti li ho anche io.
Volevo anche essere voluto dalla persona che per me è l’esempio da seguire, non il mio giocatore preferito, ma la persona che preferisco e questa sera Antonio mi ha detto di rimanere, ma non con la squadra, con lui.
Gli è sfuggito.
Erano tutte le condizioni che volevo per abbandonarmi a quello che volevo nel profondo recondito di me.
Ecco perché ora e solo ora me lo sto prendendo.
Quando ricambia il bacio capisco che forse ha bevuto troppo, ma poi realizzo che non abbiamo ancora cominciato a darci dentro con l’alcool come si deve perché non siamo nemmeno usciti da questo stadio. È qua che infatti tornano le voci dei nostri compagni che per un momento si erano cancellate, ci chiamano non sapendo dove siamo finiti ed io riprendo coscienza di me.
Questa volta per bene.
Tanto che mi chiedo se io non sia impazzito.
Sto baciando Mister-mia-moglie-è-la-regina-della-mia-vita!
Se esiste una persona più fedele a sua moglie è proprio lui ed era una di quelle qualità che mi piacevano tanto.
È che quando mi ha detto di rimanere con lui non ho più capito niente…
Mi separo improvvisamente e per un momento non ricordo nemmeno perché l’ho fatto, tanto meno che poi alla fine mi ricambiava accettando di buon grado la mia bocca sulla sua.
Sgrano gli occhi e mi premo le labbra che pulsano sull’avambraccio, sono ancora sudato e so di salato. Mi schiaccio contro la porta di questo minuscolo bagno che non profuma proprio per niente.
Sono tutte cose che non dimenticherò, ma penso di aver appena fatto la cazzata più grande dell’universo.
Mi fissa sorpreso a sua volta, io devo essere sotto shock perché ad un certo punto mi si avvicina per quel po’ che rimaneva fra noi e mi mette una mano sulla spalla mentre l’altra scende alla vita.
Mi guarda da adulto, con indulgenza e preoccupato.
- Alex, va tutto bene, non preoccuparti. - Credo di essere davvero allucinato e sento vagamente il mio cuore impazzito, cerco di respirare regolare ma con le sue mani addosso e così vicino è difficile.
Dannazione, non è una questione di bellezza esteriore, ma di quella interiore.
Io ne sono praticamente perso della sua. Anche ora invece di dirmi di tutto, insultarmi o andarsene, cerca di tranquillizzarmi e sembra non ci sia davvero niente che non va.
Ma come può essere?
Lui è sposato, ha una famiglia ed io l’ho baciato sull’onda dell’entusiasmo e solo perché mi ha detto di rimanere con lui. Che probabilmente intendeva con loro, con la squadra… e comunque è un discorso d’amicizia…
Ma io non ho capito più niente ed ho agito d’istinto, ora come sistemo le cose?
Non voglio che mi guardi con occhi diversi eppure ora sono così dolci e comprensivi che non mi mette a disagio.
Perché lui è così, è corretto e prima di tutto pensa agli altri.
- Credo di essermi fatto prendere la mano. - Dico sciogliendo il braccio dalla faccia rossissima. Mi sento bollente e non so se se la beve, potrei essere più specifico ma penso che farei solo più danni, così è meglio che lascio tutto così e al diavolo il resto!
Senza aggiungere un solo respiro mi svincolo dalla sua presa e sguscio via dalla porta, uscendo da questo piccolo bagno claustrofobico.
Sento ancora il suo sguardo addosso ma non faccio in tempo a girarmi per guardarlo spuntare dalla porta allibito e disorientato, che vengo trascinato dagli altri che mi cercavano. Stessa fine fa lui, ovviamente.
Sicuramente non ci beccheremo più per tutta la sera, non col casino che ci aspetta.
Dopo di che inizierà un altro inferno, per me.
Ora che so che lui vuole io rimanga -con lui- devo decidere se andarmene o no -certamente dipende anche da quello che vuole far di me il presidente ma questi poi sono dettagli. In teoria se io gli dico che voglio andarmene non può obbligarmi a rimanere. In teoria.-
Avevo detto che se fossimo arrivati in Champions sarei rimasto, e a parte che siamo nei preliminari e che dovremo giocarcela per arrivarci, era quello che avevo detto a tutti, ma quello che pensavo veramente era che lui doveva chiedermi di rimanere, allora sarei rimasto.
Dannazione, lui me l’ha chiesto.
Solo che poi l’ho anche baciato.
No, non so proprio cosa fare.
Peggio di così non potevo incasinarmi!

FINE