STANZA SENZA FINESTRE

 

Era da un paio di giorni che era chiuso in quella stanza… da quando avevano raggiunto Varden, sapeva che avrebbe avuto questa accoglienza, ma come aveva gia detto ad Ajihad, non avrebbe permesso che qualcuno gli toccasse la mente… tanto meno a quei due, di cui si fidava meno di tutti quanti...  si guardò di nuovo attorno… senza una finestra… eppure… si sentiva leggermente protetto… forse era un bene che stava in quella stanza, dove nessuno gli dava fastidio, dove nessuno lo inseguiva, anche se era cosciente che non poteva durare a lungo… seduto per terra fissava il nulla chiedendosi quando avrebbe potuto vedere Eragon… già Eragon, da quando l’aveva conosciuto l’unica cosa che gli aveva portato erano guai… eppure… il giorno prima era venuta a trovarlo la figlia del re di Varden, nemmeno lei gli aveva dato una buona impressione, anzi per i suoi gusti era troppo altezzosa… almeno… sperava che avesse portato il suo messaggio ad Eragon… gli mancava da morire… solo adesso che era lontano da lui se ne rendeva conto… sospirò andando a sdraiarsi sul letto, mostrando la schiena verso la porta, chiuse gli occhi…

Rimase in quella posizione ancora per molto tempo, mentre i suoi pensieri si perdevano nel nulla, non riusciva a pensare a nient’altro se non a Eragon… e ogni volta che cercava di pensare a qualcos’altro in un modo o nel altro il chiodo fisso tornava… non avrebbe mai creduto che dopo così poco tempo quel ragazzo avrebbe preso un posto così grosso nella sua mente e nel suo cuore.

Non si rese nemmeno conto di quanto tempo fosse passato… sentì la chiave girare e la porta aprirsi, inclinò la testa così che con la coda del occhio potesse vedere chi era entrato…

Il suo sguardo si riempi di felicità quando riconobbe nel ragazzo dai capelli chiari, colui che popolava tutti i suoi pensieri.
”Eragon!”
Il sedicenne sorrise al amico mentre la guardia chiuse la porta alle sue spalle.
”Ciao Murtagh… sono riuscito a venirti a trovare…”
Il ragazzo si guardò introno, sembrava quasi leggermente in imbarazzo.
”Un bel posto…”
”Non sembra quasi che io sia imprigionato…”
Il cavaliere del Drago tornò a fissarlo con la testa leggermente china da parte.
”Hai molte cose…”
Il diciottenne si sedette sul letto fissandolo, rispondendo con un cenno affermativo… aveva un letto comodo… un tavolino, delle pergamene e della china per scrivere… un armadio… e sembrava che gli avessero anche permesso di lavarsi, visto che indossava vestiti nuovi e i suoi capelli sembravano soffici…
”Peccato che non ci sono finestre…”
Sembrava quasi che Eragon non sapesse di cosa parlare…
”Non vuoi sederti Eragon? E raccontarmi che hai fatto in questi giorni?”
Il ragazzino sorrise avvicinandosi e si sedette accanto a lui sul letto, sembrò pensare a cosa raccontargli, mentre Murtagh si era per metà sdraiato sul fianco ad osservarlo… a godersi lo spettacolo… oh si, gli piaceva, piaceva di più di quanto avrebbe dovuto un amico…

La voce bassa di Eragon riempì la stanza, mentre raccontava di come era stato accettato dagli abitanti della città nanica… di come aveva fatto il bagno lavandosi di dosso tutti quei giorni di viaggio e di combattimenti… gli raccontò del posto dove alloggiava con Saphira… di come aveva fatto casino insieme alla sua draghetta per dare la benedizione a una bambina senza genitori.

Ormai era poggiato sui gomiti e fissava il soffitto cercando di ricordarsi che cosa poteva ancora dirgli di quei due giorni, e poi sorrise rigirandosi, incontrando i suoi occhi e sorrise.
”Mi sei mancato Murtagh…”

Il giovane lo fissò con sguardo che si addolcì e alzò la mano accarezzandogli la guancia.
”Anche tu Eragon…”
Un leggero rossore coprì le gotte del sedicenne che distolse gli occhi da quello sguardo penetrante. Senza rendersene conto il più grande si avvicinò di più al più piccolo costringendolo a guardarlo negli occhi.
”Non credo… che io ti sia mancato… nel senso in cui tu sei mancato a me…”
Ormai i loro visi erano a millimetri uno dal altro… ed Eragon arrossì ancora di più non sapendo cosa fare.
”Dipende da come ti sono mancato… potrebbe essere che tu mi sia mancato per lo stesso motivo…” rispose il ragazzo continuando a fissarlo, sentiva il calore pervadergli l’intero corpo.

Le loro labbra si sfiorarono leggermente, mentre i loro sguardi si perdevano uno dentro l’altro, come per cercare di capire cosa pensava uno dell’altro senza lasciarlo entrare nella propria mente… cercando di indovinare se era quello che voleva… un desiderio comune,… ma Murtagh non resistette, approfondii quel contatto, corteggiando quelle labbra mai toccate da un bacio…

Il sedicenne sgranò leggermente gli occhi per la sorpresa… per poi rilassarsi alle carezze del compagno… la lingua del più grande gli passò sul labbro inferiore come per chiedere con educazione l’entrata… ed Eragon non vide perché non concedergliela… le socchiuse in un dolce invito.

Curioso Murtagh entrò alla ricerca della compagna… le loro lingue si intrecciarono… prima leggermente intimidite… poi la curiosità ebbe il sopravento… lo strinse a se approfondendo il bacio, mentre ormai le loro lingue duellavano, come qualche sera fa facevano loro due con le spade… un gioco… senza vincitori ne vinti… quel contattò inebriava i sensi di entrambi i ragazzi, che mai avevano toccato qualcuno con quella intimità…
Senza rendersene conto Eragon si lasciò sdraiare sul letto e tirò dietro di se Murtagh, che si appoggiò su di lui con delicatezza, non volendo schiacciarlo sotto di se.

Il bacio durò per lunghi momenti… dolce e senza pressioni da nessuna delle due parti… ma presto anche per loro arrivò il momento di dover respirare… e le loro bocche si staccarono… i due si fissarono… respiri velocizzati… e più pesanti… nessuna parola fu detta… solo un gioco di sguardi… e poi il più grande catturò di nuovo le labbra del compagno, facendo diventare quel nuovo bacio molto più passionale…

Eragon affondò le mani tra i capelli del ragazzo sopra di lui e involontariamente alzò il bacino strusciandosi contro quello di Murtagh, facendo scappare dalle loro labbra dei gemiti… non capiva cosa gli stava succedendo… il suo corpo era a fuoco… desiderava che il più grande lo toccasse… dove nessuno mai l’aveva toccato… voleva unirsi a lui… senza sapere come… le sue mani scivolarono sulla schiena del compagno… fino ad arrivare ai bordi per poi infilarsi sotto la maglietta che indossava… con le dita percorse la cicatrice che il ragazzo aveva ricevuto dal padre… da quella spada che adesso era in suo possesso…

Incoraggiato dall’audacia del più piccolo, Murtagh scivolò con la bocca sul mento, baciandolo dolcemente per poi passare sul collo… succhiando dolcemente senza lasciare traccia che era passato… le sue mani frenetiche lavoravano sui lacci che tenevano insieme la camicia che portava Eragon.
Il più piccolo si lasciò scappare un gemito più vocale, stringendosi a Murtagh, il quale ormai aveva liberato la camicia dei lacci, si staccò da lui, togliendogliela, rivelando il suo petto muscoloso dai allenamenti e dai viaggi massacranti che aveva subito nei ultimi sei mesi.

Il maggiore tornò a baciare la pelle calda del minore.

La lingua bagnata lasciava una scia come per marchiare il territorio da qui era passata… si soffermo vicino al primo capezzolo, con la punta rigirò sul aureola, ed la bocca catturò il bottoncino tra le labbra per infine mordicchiarlo…  

Eragon gemette alle nuove sensazioni, non capiva cosa gli stava succedendo, si sentiva galleggiare nelle emozioni.

Tese leggermente il corpo inarcandosi come per cercare più contatto e a quella mossa Murtagh sorrise compiaciuto decidendo di continuare il suo viaggio al esplorazione del corpo giovane che si muoveva sotto di lui.

La sua bocca scivolò anche verso l’altro capezzolo giocandoci il tempo di farlo indurire, e poi con la lingua tracciò una via bagnata fino al ombelico dove si bloccò per un paio di secondi mordichiandone i bordi.

Le mani di Eragon lasciarono i capelli scuri del compagno, scivolando sul letto dove le dita si strinsero introno al lenzuolo sotto di lui… il suo sangue ribolliva… ed il ragazzo non comprendeva che cosa gli stava accadendo, sapeva solo che voleva che il più grande continuasse… e facesse qualcosa di più di quella tortura… qualcosa che lo appagasse, anche se non sapeva cos’era…
Sentì le mani fredde dell’amante soffermarsi sui bordi dei pantaloni per intrufolarsi sotto, prendere un appiglio migliore e sfilarglieli.

Era nudo…
Nudo di fronte a quegli occhi oscurati da pura passione e sentimento del quale i due erano ignari, quel sentimento che si era insinuato nei loro cuori senza permesso…

Invisibile… alla percezione della loro mente…

Murtagh passò lo sguardo su quel corpo perfetto e anche se giovane… aveva troppe cicatrici…

Le mani del maggiore sfiorarono di nuovo la pelle… mentre il più giovane socchiuse gli occhi… lasciandolo fare…

Non sapeva niente di come si faceva l’amore o il sesso… quello che era… ma avrebbe imparato… per lui l’avrebbe fatto…

Murtagh si passò la lingua sulle labbra e si chinò di nuovo sul compagno sotto di se…
Con il viso accanto al ventre sorrise…
I loro sguardi si incollarono e lento… troppo lento si abbassò poggiando le labbra sulla punta del sesso del minore…
Eragon sgranò gli occhi vedendo quello che stava facendo il compagno… e non appena cercò di dire qualcosa…
Fermarlo… qualsiasi cosa…

La voce gli morì in gola…

Ormai le labbra di Murtagh avevano completamente avvolto il suo sesso… e l’unica cosa che il cavaliere del drago riuscì a fare era gettare la testa in dietro, lasciandosi scappare un gemito…

Il diciottenne sorrise iniziando a leccare con foga… e succhiare… beandosi dei suoni che produceva l’amante…
Quella… era musica per le sue orecchie…

Si fece ancora più audacie… una delle mani scivolò verso la gamba… accarezzando l’interno coscia… per poi arrivare fino ai glutei…
Gentile… non voleva spaventarlo…

Le dita si insinuarono tra le natiche giovani, raggiungendo l’orifizio mai profanato da nessuno…
L’indice si posò sul anello muscolare continuando ad accarezzarlo… per farlo rilassare…

Preparare per l’intrusione…
Sentiva il suo nome tra i gemiti e ansiti del compagno, che ormai era in completa preda della passione…

Aumentò il ritmo sul suo sesso per distrarlo e così infilò il dito dentro quel corpo caldo… preparandolo per poterlo accogliere con meno dolore possibile…
Ma sapeva… sapeva che il dolore vi sarebbe stato… ma voleva risparmiargli almeno la violenza dell’impatto…
Possederlo con amore… ecco cosa voleva… quello non doveva essere fare solo sesso… voleva fare l’amore con lui… perché se c’era una sola persona che potesse amare… quella persona era Eragon… e l’avrebbe amato anima e corpo…
I suoi occhi seguivano ogni movimento del amato… osservava il suo viso… per capire se qualcosa non andava bene… non notando niente… infilò un secondo dito…

Quella seconda intrusione riportò leggermente Eragon alla realtà, strinse i denti… lasciandosi alle mani esperte del compagno…
Aveva capito che si sarebbe lasciato fare tutto da Murtagh…
Si rendeva conto che le dita erano solo il preludio a qualcosa più grande…
Poi… quelle due dita trovarono qualcosa dentro quel corpo caldo ed Eragon non riuscì non urlare di piacere spingendosi di più su quelle dita…

Il giovane guerriero continuò a giocare con il sesso del compagno, distraendolo anche dal terzo dito che si era aggiunto ai fratellini…
”Muuu…” gemette il piccolo ansimando, cercando di respirare… voleva qualcos’altro, ma non riusciva a capire cosa esattamente…

Il diciottenne si staccò dalla sua virilità, risalendo il suo corpo, baciando le sue labbra con dolcezza, per sussurrargli su esse:
”Dimmi Eragon… cosa vuoi?”
Il sedicenne piagnucolò.
”Non lo so… per favore…”
”Ti farà male…”
”Non importa…”
”Come desideri…”
Sfilò le dita dal suo corpo, allontanandosi leggermente per trovare lo spazio di spogliarsi… e nel frattempo prese la boccetta con l’olio per le ferite… era l’unico lubrificante che poteva trovare nella stanza… gliel’avevano portato per metterlo sulle ferite che si stavano rimarginando…
Eragon lo osservava con occhi leggermente socchiusi, con innocenza continuava a tenere le gambe larghe, come in un sensuale richiamo.

Verso un po’ del contenuto della boccetta sulla mano, per poi spalmare il proprio membro per bene… sapeva che il compagno era vergine…
Finito il rituale depositò la fiala vicino al letto, mentre si avvicinò al compagno, accarezzandogli le gambe per portarle ad allacciarsi introno alla sua vita…
Si abbassò di nuovo baciandolo, mentre posizionò il proprio sesso alla piccola apertura nascosta dalla carne del compagno…
”Stringi i denti… e poi ti farò toccare il paradiso…”

Eragon annuì mentre si strinse a lui…

Sentiva qualcosa premere contro l’anello muscolare, socchiuse gli occhi cercando di rilassarsi…
Murtagh si abbassò baciandolo con passione distraendolo per un attimo, mentre con una spinta forte e sicura penetro il corpo vergine del compagno,…
Eragon spalancò gli occhi e graffiò a sangue la schiena dell’amante, mentre il dolore pervase il suo corpo…
Il più grande si fermò solo quando fu completamente dentro di lui.
Si staccò dalle sue labbra, baciando via le due lacrime traditrici che erano scappate dagli occhi del cavaliere del drago.
”Shhh piccolo, passerà…”
Eragon annuì, continuando a stringersi a lui…
Con tutto se stesso si stava concentrando a rilassarsi… ma… era difficile… era troppo difficile abituarsi a quella intrusione nel corpo…
Murtagh iniziò a dondolare leggermente, movimenti minimi…
Si tratteneva… sapeva che non avrebbe resistito a lungo… era dentro quel corpo caldo e stretto… e l’animale in lui voleva uscire…
Voleva sbatterlo con forza…
Continuava a baciargli il collo… finché non sentì che anche il minore iniziava a muoversi…
Si staccò da lui fissandolo negli occhi mentre si sfilò quasi del tutto dal suo corpo per poi penetrarlo di nuovo…
Gentile ma forte…
Eragon fu pervaso da una sensazione nuova oltre al dolore…

Gemette…
Qualcosa stava cambiando,… chiuse gli occhi concentrandosi solo a quella cosa che faceva elettrizzare il suo corpo e il suo spirito…
Chiuse il dolore fuori dalla sua mente… e poi… con l’ennesima spinta, Murtagh toccò di nuovo la sua prostata…
Gridò… gridò di puro piacere…

Così entrambi si persero nel loro fare amore…
Uniti anima e corpo… mentre lentamente scalavano verso il piacere ultimo… insieme…
La stanza senza finestre si riempi di ansiti e gemiti… nel aria si sentiva l’odore del sesso… ormai i due ragazzi erano persi in un paradiso tutto loro…
Eragon si tese sotto il compagno boccheggiando… era al culmine… e con l’ennesima penetrazione gridò il suo amore, senza rendersene conto, e si riversò sui loro ventri…
I suoi muscoli strinsero il sesso del compagno il quale si morse il labbro e tra i denti sibilò il nome del compagno… marchiandolo nelle profondità con la propria essenza.

…il tempo sembrò fermarsi per i due…

Murtagh aveva nascosto il viso vicino al collo del compagno cercando di riprendere il respiro… mentre Eragon passava con dolcezza le dita sulla schiena sanguinante del compagno, beandosi del unione…

Nessuno disse niente…
Il guerriero si sfilò dal corpo del compagno, sdraiandosi accanto a lui, stringendolo al proprio corpo… baciandogli la fronte…
Il cavaliere si rilassò completamente, beandosi della vicinanza e il calore del amante…
La stanchezza prese il sopravento… Morfeo gentile li stava invitando nel suo reame… e i due non riuscirono a resistere… cadendo tra le sue braccia…
Il loro futuro era incerto… ma quel momento sarebbe durato in eterno nei loro ricordi…

 

-fine-

 

Saya: ecco fatto u.u
Eragon: °\\\\\°
Murtagh: Bene… almeno ho avuto qualcosa di buono in tutto questo =0=

Saya: Non è granché, ma non ho resistito a scriverla… CHIAMAVA…
Saphira: E bravo il cucciolo XD
Solembum: Almeno lui si è divertito XD
Saya: tesorini miei *_____*