CAPACITA’ EXTRASENSORIALI
Viene
chiamata percezione extrasensoriale o ESP (acronimo dell'espressione
inglese Extra-sensory perception) ogni ipotetica percezione che non
possa essere attribuita ai cinque sensi. Un sinonimo diffuso a livello
popolare è anche sesto senso. L'uso di questo termine sottintende la
ipotetica esistenza di canali di informazione estranei e sconosciuti
alla scienza e, infatti, gran parte degli studi al riguardo si muovono
al di fuori del metodo scientifico.
Il
campo di studio delle percezioni extrasensoriali (e di altre presunte
manifestazioni paranormali come la psicocinesi) è chiamato
parapsicologia. La persona che si ritiene possieda tali facoltà è detta
esper o sensitivo (anche paragnosta, soprattutto se collegato alla
retrocognizione; medium se invece afferma di comunicare con entità
spirituali, quali ad esempio i defunti). Il termine anglosassone esper,
in particolare, pare essere stato coniato dallo scrittore di
fantascienza Alfred Bester nel suo racconto Oddy and Id del 1950.
Di seguito eccone illustrate in poche parole alcune delle più conosciute (ne inserirò un po’ per volta…).
Telepatia
La
telepatia consiste in sensazioni o emozioni che due persone possono
provare a distanza esattamente nello stesso momento e che forse si
trasmettono con il pensiero.
Per
studiare questo fenomeno, sono stati fatti numerosissimi esperimenti
che alcuni scienziati hanno preso molto seriamente per ragioni facili
da comprendere…
Ecco un paio dei più importati.
Realizzato
dalla NASA nel corso del dolo Apollo 14, nel febbraio del 1971, Edgar
D. Mitchelle, il capitano di questa spedizione lunare, si sottopose al
famoso test delle carte.
Due
persone sufficientemente lontane l’una dall’altra, che non hanno
naturalmente alcuna possibilità di comunicare fra loro e che,
preferibilmente, non si conoscono, dispongono delle 25 carte, a turno
sceglie una carta sulla quale è raffigurato uno dei simboli che l’altro
deve indovinare.
Il
test dell’Apollo 14 fu assolutamente probante, ma la NASA non ci ha mai
detto niente di più e non sappiamo a quali conclusioni effettive siano
giunti, né quali applicazioni pratiche ne siano state fatte.
Il
termine telepatia venne coniato per designare un fenomeno che si
traduce con il fatto di percepire un malessere, un dolore, una
sofferenza che un altro individuo prova nello stesso istante. In quasi
tutti i casi si trattava di due persone sufficientemente vicine
l’una all’altra, non nello spazio ma nel cuore, tanto da essere
preoccupate di quanto poteva accadere all’altra.
Ora
gli studi scientifici non hanno mai tenuto conto dei sentimenti che
potevano provare l’uno per l’altro due individui scelti per effettuare
il test di Zener. Anche perché ad ogni modo non possiamo misurare
scientificamente i sentimenti che un individuo prova per l’altro.
Oltretutto
certi fenomeni telepatici si sono verificati tra persone che non
si conoscevano. Ciò non esclude, però, che sentimenti sottili che
legano certe persone tra loro entrino in gioco e interferiscano in tale
genere di fenomeno.
È questo che ha dimostrato Carl Gustav Jung esponendo le leggi della sincronicità.
Chiaroveggenza
La
chiaroveggenza è la capacità di profetizzare, è la dote di saper
percepire eventi o fatti che dovrebbero realizzarsi nella nostra
esistenza, in un futuro più o meno lontano. Il veggente è in grado di
predire il futuro, tuttavia, per suffragare le sue profezie, egli
spesso esordisce citando situazioni o circostanze che hanno un rapporto
con il nostro passato oppure fa allusione a persone che abbiamo avuto
modo di avvicinare e che ci sono rimaste accanto.
Quindi non si limita a predire ma mette in atto una sorta di sondaggio nell’ambito della nostra memoria.
Il
meccanismo della preveggenza non è mai stato preso seriamente in esame;
è un fenomeno che si avvicina alla ricerca sull’inconscio.
Fu
Sigmund Freud, il padre della psicanalisi, a dimostrare che, nel
contesto dell’inconscio, il tempo è una dimensione inesistente. In
quest’area oscura della nostra personalità, passato e presente possono
confondersi ed emergere in qualsiasi istante.
L’analisi
si basa su una serie di associazioni di idee che possono metterci in
condizione di riportare a livello della nostra consapevolezza attuale
fatti, eventi e situazioni, ma anche sentimenti ed emozioni del nostro
passato.
L’inconscio è l’oscura sede della nostra coscienza, formata dai contenuti rimossi che sfuggono al conscio.
Jung
dimostrò che nell’inconscio, passato, presente e anche futuro si
mescolano, si compenetrano, si amalgamano sino a offrire, a volte,
risposte o soluzioni di tipo intuitivo ai nostri problemi irrisolti.
Jung
rivelò che le capacità di percepire non è altro che il risultato della
memoria inconscia del soggetto e che si manifesta nello stato di veglia
durante il sonno.
Tutte
le esperienze che abbiamo vissuto sono registrate nella nostra memoria
inconscia, con anche determinati fatti del nostro futuro che sono
iscritti in noi. Determinate persone, dotate di una percezione
inconscia o psicologica più sensibile di altre dovrebbero essere in
grado di captare le immagini registrate nella nostra memoria.
Questo è un fenomeno rarissimo e assai pochi sono coloro che lo padroneggiano.
La memoria inconscia intuitiva non agisce a comando.
Però va fatta una distinzione tra la predizione intuitiva o spontanea e la predizione induttiva o su base razionale.
La
prima era caratteristica di profeti e di veggenti, la seconda era il
risultato dell’interpretazione dei segni, dei simboli, degli oracoli,
cioè dell’impiego delle arti divinatorie.
Per manifestarsi, la memoria inconscia intuitiva utilizza un linguaggio fatto di miti e di simboli.
Non
solo è ricca e complessa, non basta percepire, bisogna anche essere in
grado di dare un’interpretazione a ciò che si è visto o percepito.
Intuizione e Premonizione
L’intuizione
non è un dono che permette di prevedere il futuro, bensì una facoltà
innata, più o meno sviluppata e risvegliata, che favorisce una
contemplazione immediata di ciò che è o deve essere. Una tale visione
istantanea, forte, evidente, spontanea, vera, non deve mai essere
fissata, altrimenti scompare.Essa
è semplicemente e puramente un fenomeno naturale, spontaneo, prodotto
dall’animo umano, per cui possiamo pensare che sia legata alle altre
anime in una specie di memoria collettiva in seno alla quale passato,
presente e futuro si confondono e formano un tutto indivisibile e
coerente.Questa
memoria collettiva (la teoria secondo cui le nostre anime sono tutte
collegate fra loro) è riconoscibile attraverso il linguaggio dei
simboli.L’intuizione è in realtà un effetto della memoria.L’intuizione
non è altro che una reminescenza, il risalire nel campo della nostra
coscienza a un fatto, a una cosa che già sappiamo da sempre e che torna
a noi al momento opportuno perché il passato si ripete sempre.La premonizione è pienamente orientata verso l’avvenire, la previsione, l’anticipazione.Un sogno premonitore è dunque un sogno che ci avverte di qualcosa che ci riguarda direttamente o indirettamente.Anche il sogno è una funzione dell’anima.Colui
che è provvisto del dono della premonizione, facoltà innata e
indubbiamente inerente all’animo umano che sonnecchia in ciascuno di
noi, sa, istintivamente o logicamente, sfruttare il fenomeno della
memoria che l’intuizione, al fine di avvisare di un fatto importante
per lui che non è ancora avvenuto ma che certamente si verificherà.Il
soggetto che ha la premonizione riceve dentro di sé il messaggio,
l’avvertimento, affinché possa agire o adottare un determinato
comportamento a titolo preventivo. La premonizione è allora una specie
di strumentalizzazione dell’intuizione o, se preferiamo, la persona
sfrutta il fenomeno dell’intuizione che non può e non deve mai
controllare per avvisare sé stesso di ciò che deve assolutamente sapere
o conoscere. Se egli si azzarda a impadronirsi dell’intuizione, allora
confonde angoscia e premonizione. In tal caso saranno infatti i suoi
desideri, ambizioni, timori e speranze a dettargli i pensieri più
intimi, e non la sua intuizione che ha perduto.Chi
lascia manifestare liberamente gli effetti della propria memoria, vale
a dire le intuizioni, e si lega in tal modo al passato, si dà i
mezzi per sfruttare tutte le ricchezze che essa contiene per avvertirsi
e prevenire gli eventi della vita. Egli ha una coscienza dell’avvenire
ed è quindi in grado di vivere il suo presente, in cui passato e futuro
si incontrano, si mescolano, si alchimizzano e lo avvisano.Visioni e Apparizioni
Questi
fenomeni si manifestano più facilmente all’improvviso, senza alcun
segno premonitore, in soggetti fondamentalmente scettici o,
addirittura, increduli.Uomini
e donne di ogni tempo hanno avuto visioni e apparizioni. Speso
ritengono di essere stati vittime di una o più allucinazioni. In
realtà sono fatti del tutto naturali, inerenti alla natura umana che,
senza dubbio, ha la facoltà di percepire al di là di quanto la vista le
consente di vedere. Noi
temiamo di vedere spontaneamente ciò che intuiamo o sentiamo per
istinto. Qualcosa ci trattiene dal vedere oltre il nostro campo visivo,
qualcosa che ci fa temere di andare in rovina, di perderci, di
annientarsi in una dimensione di caos originale a cui tutte le antiche
cosmogonie fanno riferimento. Ecco perché visioni e apparizioni non
avvengono su comando, ma si impongono a noi al di fuori della nostra
volontà.Tuttavia nulla è più naturale del percepire ciò che d’abitudine l’occhio non è in grado di vedere.Un
elemento costante compare in tutti coloro che hanno delle visioni: per
vedere è necessario credere. Bisogna dunque trovare in sé stessi e
nella vita questa fede, senza la quale l’esistenza si riduce a poca
cosa.Possiamo
dunque riassumere dicendo che la prima volta che questi fenomeni di
visioni e apparizioni si manifestano, avviene per lo più su soggetti
increduli e scettici mentre per poter continuare ad averne e a
rafforzare questo dono, bisogna poi crederci e crescere la propria fede
riguardo questo mondo.
Credits
http://it.wikipedia.org/wiki/Percezione_extrasensoriale
E l’enciclopedia cartacea ‘Scoprire e conoscere l’Astrologia e le Arti Divinatorie’.