Note: questa fic è nata
dalle lunghe chiacchierate con Akane sulle coppie dei vari telefilm,
come sempre è nata una nostra teoria che ha visto protagonista
la coppia Nick e Greg. Questa fic è ambientata dopo il
pestaggio subito da Greg dalla banda che cacciava i turisti per
picchiarli e derubarli, mi è sembrata un buon punto di
partenza. Entrare nella testa di Nick è stato molto
complicato, avevo sempre paura di snaturare il personaggio, ma poi
Nick ha iniziato a fare quello che voleva e… questo è il
risultato!
Dediche: ad Akane, ovviamente, che mi ha spinto a
pubblicare anche su questo sito. Spero che sia all’altezza delle
tue aspettative! ^^’’’
Ringraziamenti: ringrazio chiunque
leggerà e commenterà (siate buoni!!!)
Non mi resta
che augurarvi buona lettura!
Io so cos’è
la paura!
Non parlo i quei piccoli brividi che ti scorrono lungo
la schiena ad ogni rumore quando cammini in un luogo buio ed isolato,
del lieve senso d’angoscia che ti prende quando guardi un film
horror, ma di quella vera, autentica!
Quella paura che ti ghiaccia
il sangue nelle vene, che ti fa battere e sussultare il cuore nel
petto, che ti paralizza ogni muscolo e manda in tilt ogni tua
terminazione nervosa.
Parlo di quella paura che ti scorre come
acido nelle vene, che ti acceca la vista, che ti annebbia il
cervello, che non ti fa più distingue il vero dal falso, la
luce dall’ombra, te stesso da quella massa che ti pulsa
dentro…
Quella paura che si forma nel vuoto che hai la dove poco
prima c’era il tuo stomaco, che risale artigliandoti il petto,
stringendoti i polmoni in una morsa ferrea che non ti fa più
respirare, che ti invade il cervello e lo butta nel caos.
Quella
paura che ti getta nel caos, che non ti fa più ragionare
lucidamente, che ti porta a desiderare solo di andare via di la, di
chiudere gli occhi per poi svegliarti al sicuro nel tuo letto.
Quella
paura che ti rende pazzo, che ti fa fare qualsiasi cosa per salvarti
la vita, che ti fa perdere ogni freno inibitore ed ogni valore, che
ti porta a considerare che l’unica cosa sacra in quei momenti è
la tua vita!
Sono sensazioni sgradevoli ed io le ho provate tutte
sulla mia pelle!
Eppure niente di tutto questo è stato
paragonabile al senso di vuoto e cieco terrore che mi si è
allargato dentro quando ho saputo quello che ti è
successo!
Quando realizzi di essere giunto al capolinea, che
nessuno ti troverà mai, che quella volta veramente non
riuscirai a riportare la pelle a casa, per quante sfuriate e
negazioni farai, alla fine dovrai accettarlo e metterti comodo a
goderti i tuoi ultimi istanti. Io l’ho fatto, ho abbassato le mani,
disteso i muscoli della schiena e mi sono concesso di guardare tutto
quello che ho fatto nella mia vita… solo che quella volta il
cervello ha voluto fare a modo suo: era il tuo volto che mi è
apparso in quegli ultimi istanti, ho rivisto mentalmente ogni tuo più
piccolo gesto, ho riascoltato ogni tuo discorso ridendo alle tue
battute…
… mi sono letteralmente riempito l’anima e la mente
di te!
È stato allora che ho capito di amarti!
Capire di
amare una persona nel momento in cui si sta per perderla
definitivamente è una sensazione semplicemente straziante!
Per
questo ho avuto paura quando saputo del pestaggio!
Perché
se io quel giorno fossi morto, non sarebbe cambiato nulla per me, me
ne sarei andato tranquillamente, avevo realizzato tutti i miei scopi
e fatto quello che potevo per fare al meglio questo lavoro; ma sapere
che sono stato sul punto di perdere te mi ha tolto la terra da sotto
i piedi, per una frazione di secondo ho capito quanto potesse essere
vuoto, freddo, buio e triste il mondo senza di lui! Anche se non
stiamo insieme, se non ho mai avuto il coraggio di dirti quello che
provo mi sono sentito come se qualcuno mi avesse strappato a crudo un
pezzo enorme di pelle!
E le sensazioni si ripetono, si
moltiplicano e vorticano dentro di me ora che ti osservo al di la
della vetrata della tua stanza…
Dio come ti hanno conciato! Non
hanno risparmiato un solo centimetro della tua pelle, sei tutto viola
e pieno di bende…
… e di nuovo quella sensazione orrenda fatta
di disperazione a cui si mescolano i sensi di colpa, per non essere
stato li con te, per non averti protetto come avevo giurato a me
stesso, per non averti evitato questa ferita…
Guardo il tuo
faccino da adorabile canaglia e sento come se avessi qualcosa che mi
stritola e mi morde il cuore… adoro il tuo viso angelico da bravo
ragazzo, su cui brillano occhi birichini e su cui si aprono sorrisi
divertiti ed ironici, ma sempre dolci…
Vorrei saper fare
qualcosa per te, in questo momento, perché so che non sono
solo le ferite del corpo a bruciarti, so che ti stai dannando l’anima
al pensiero di aver fatto del male ad un ragazzo… perché tu
infondo sei così, fondamentalmente buono, non riesci a fare
del male a qualcuno, e se per caso succede stai male…
E non
importa che quello era solo un bastardo dal cervello bacato che
passava le sue serate a pestare la gente per divertimento, come fosse
uno di quei videogiochi illegali che si trovano su internet, a te
importa solo dello studente universitario che prendeva buoni voti,
aiutava la mamma a casa e, magari, portava la nonna a passeggiare nel
parco…
Scommetto che ti sta ammazzando il pensiero di avere
quasi ucciso un ragazzo…
Serro le mani a pugni: vorrei tanto
essere capace di liberarti di questo dolore, sarei ben felice di
prenderlo dentro di me…
Perché per me quella non sarebbe
sofferenza, la sofferenza per me è vederti steso in quel
letto, contratto in una morsa di dolore!
Non ti ho mai visto così
delicato e fragile come in questo momento!
E lo penso una volta di
più mentre faccio scivolare le punte delle mie dita sul vetro,
a tracciare il contorno della tua figura e dei tuoi tratti, in
un’ideale carezza…
Ecco perché non sono mai stato
d’accordo con Grissom sulla decisione di darti una possibilità
per passare dal laboratorio al campo!
E non perché penso
che tu non sia all’altezza, che tu sia debole o chissà
cos’altro, ma perché il lavoro sulle scene dei crimini non
fa per te!
Sei così delicato che vorrei solo tenerti al
chiuso di quel maledetto laboratorio che hai lasciato, per tenerti
lontano da ogni pericolo che ti possa minacciare, per non dover più
temere per la tua vita, per non dover provare mai più questo
dolore lacerante!
Ma questi sono solo vaneggiamenti dovuti alla
paura!
So quanto sia importante per te questo lavoro, quanto sei
orgoglioso quando riesci a trovare un indizio che da una svolta al
caso! Mi piacciono da impazzire quei sorrisini compiaciuti che fai
quando Grissom si congratula con te per l’ottimo lavoro!
Anche
ieri avevi quel sorriso sul viso quando ti ho incrociato nel
corridoio! Hai risposto al mio gesto stringendomi la mano, mentre io
pensavo solo a quanto fossi maledettamente sexy con quel completo
elegante!
Neanche ti immagini cosa avrei voluto farti in quel
momento e tu li a sorridermi tranquillo!
Ti sei sempre fidato di
me perché non sai che vorrei strapparti le ali e tenerti
sempre legato a me! Ma è solo un desiderio: il Greg che amo è
una persona libera e come tale voglio che resti! Perciò non
farò mai niente per farti tornare in laboratorio!
Se è
questo che vuoi veramente, io resterò al tuo fianco osservando
i tuoi progressi, continuando a proteggerti da lontano!
Ricordo
ancora la tua prima volta, con quel disastro ferroviario!
Hai
vomitato persino l’anima! Tremavi come una foglia e vagavi per il
campo in cui era avvenuto il disastro come un’anima in pena senza
sapere bene cosa fare!
Eri frastornato dalle urla dei paramedici e
degli assistenti dell’obitorio, da noi che sfrecciavamo da una
parte all’altra occupandoci alla perfezione di separare i vivi dai
cadaveri, e di analizzare quest’ultimi prima che le prove venissero
compromesse.
Ma eri anche così dannatamente adorabile con
quell’aria persa!
Lo sai Greg che io quella volta non ti ho mai
perso d’occhio?
La scusa ufficiale era che dovevo evitare che
combinassi chissà quale disastro compromettendo la scena; la
scusa ufficiosa era che sotto sotto mi piaceva osservare il tuo volto
concentrato nello sforzo di arginare la paura e non deludere
Grissom…
Volevo solo una scusa per poterti guardare
indisturbato…
… anche se non è che il resto sia da
buttare, eh!
Mi viene da sorridere ricordando che quando, un paio
di settimane fa, abbiamo lavorato al caso di quella donna che era
stata buttata giù da una rupe dal marito, mentre Warrik
sovrintendeva dall’alto, io e Greg ci siamo dovuti calare giù
con delle corde, come degli scalatori, e quando lui si è
offerto di andare a cercare il cervello che le era schizzato fuori
dal cranio, mentre io rimanevo con il cadavere in quella posizione
non proprio piacevole, è salito di qualche passo più su
ed io ho avuto la visuale paradisiaca del suo sedere fasciato e messo
in evidenza dai legacci dell’imbracatura!
Credo che in quel
momento anche il mio cervello sia schizzato fuori dalla scatola
cranica…
Una volta in laboratorio Warrik mi ha sfottuto senza
pietà! Lui è l’unico che sa di questa sbadata che ho
preso per Greg.
Ma è solo un lampo di serenità che
svanisce subito…
Un debole gemito proveniente dalla sua stanza
mi fa sobbalzare, sollevo velocemente lo sguardo verso di lui e
rabbrividisco di paura: a causa delle ferite e del trauma gli è
salita la febbre ed ora sta delirando nel sonno!
Lo vedo
contorcersi tra le lenzuola ed invocare un nome, è solo un
mormorio ma il tono che usa è straziante!
Che faccio
adesso? Devo entrare o chiamare un infermiere?
Mi mordo un labbro
indeciso: ero deciso a non farmi vedere da Greg fino a quando non
fossi stato in grado di dirgli che abbiamo sbattuto dentro i
bastargli che gli hanno fatto quello, un po’ per espiare i miei
sensi colpa per non averti protetto, un po’ perché ho
vergogna di guardarti negli occhi dopo aver fallito così
miseramente…
L’ennesimo gemito mi scuote: che accidenti sto
facendo qui, in piedi ad osservarti al di la di questa vetrata senza
fare niente?!
Velocemente entro nella stanza e mi siedo sulla
sponda del suo letto, gli prendo la mano e lui corruga la fronte,
agitandosi di più, forse sta rivivendo la sua aggressione in
sogno…
Ancora quel nome appena mormorato… chi diavolo è?
Ne sono quasi geloso…
Stringo di più la sua mano e mi
chino verso di lui.
- Tranquillo Greg, sono io! Resto qui, non
preoccuparti!- sussurro appena al suo orecchio.
Lui sembra
trattenere il fiato per un istante prima di rispondere inconsciamente
alla mia stretta e rilassarsi contro il cuscino.
Stringo forte i
denti, ora che lo guardo da vicino posso rendermi conto della reale
estensione dei danni, e fa male dannazione!
Così male che
mi metterei a piangere qui, ora!
Mentre mi risollevo sfioro le
guance illividite con un bacio leggero e per un attimo una scarica di
fuoco mi fa ribollire il sangue.
Scusami Greg!
Scusami per
tutto!
Vedo che lentamente si calma, il suo respiro si sta
regolarizzando, i tratti del suo viso sono meno tesi e la linea del
collo e delle spalle è più morbida e rilassata.
Sospiro
sollevato: Dio, che paura mi hai fatto prendere Greg!
Senza
esserne pienamente cosciente, sollevo l’altra mano e passo i
polpastrelli sulla pelle traumatizzata della sua guancia, il più
leggero possibile per non farti male, per poi scivolare lungo il
collo e fermarmi sul bordo del camice, come per ripetere la stessa
carezza che prima ho potuto fargli solo attraverso il vetro, per
accertarmi che lui sia ancora vivo, che il calore che sento provenire
da questa pelle sia veramente il suo, ripeto il gesto e un piccolo
sospiro di piacere gli esce dalle labbra socchiuse.
Resto
paralizzato con la punta dell’indice ferma sul suo zigomo…
…
che… che accidenti significa?
Per un attimo non so che fare, se
ritirare o no la mano, ma poi mi rendo conto che queste carezze
appena accennate lo tranquillizzano, ed allora io continuo, pregando
che il mio autocontrollo sia abbastanza ferreo!
Non so quanto
tempo rimango così a coccolarlo, so solo che ad un certo punto
sento provenire un mugolio più forte da lui, mentre le
palpebre gli tremano leggermente.
Si sta svegliando!
Non mi
passa nemmeno per l’anticamera del cervello di lasciare la sua mano
e di alzarmi da qui, voglio solo che il primo volto che veda sia il
mio!
Passano ancora pochi istanti prima che lui si decida a
schiudere gli occhi.
Fa fatica, lo noto subito! Le palpebre sono
troppo gonfie perché riesca a sollevarle bene: un’altra cosa
che farò pagare a quei figli di puttana!
Lui guarda davanti
a sé con uno sguardo vacuo, Sarah mi ha detto che a causa del
trauma ha perso momentaneamente la vista, forse… forse non ci vede
ancora bene…
- … Nick…?- la sua voce che chiama il mio nome
riporta la mia attenzione su di lui.
- Si, sono io!- rispondo
cercando di trattenere la frustrazione.
- Si, certo che sei tu, la
tua sagoma è inconfondibile!- la dice con un’innocenza
disarmante mentre cerca di sorridere.
- Eh?- giuro: questa non
l’ho capita!
- La vista sta tornando, ma vedo ancora sfocato.-
si sforza a parlare con quelle ferite alla bocca.
- Capisco! Come
ti senti Greg?-.
Lo so che è la madre di tutte le domande
cretine, ma non posso farci nulla: devo sentire dalle sue labbra se
sta bene o male, dove gli fa male o dove gli fa solletico!
Solo
così posso calmarmi anch’io!
- Come uno su cui un rullo
compressore si è divertito a passare più volte!- .
Beh,
se è capace di sparare queste cazzate, allora vuol dire che
sta molto meglio!
E mi permetto di ridacchiare!
Una risata
quasi liberatrice, che si porta via la tensione che ho accumulato, e
che viene spenta poco dopo dalla sua domanda.
- Mi sei stato
vicino tutto il tempo, vero?!- sento sicurezza nel suo tono.
-
Come lo sai?- .
- Lo so!- e richiude gli occhi troppo stanco.
Un
lampo e capisco: la mia mano che tiene la sua!
- Ti è
dispiaciuto?- domando incerto.
- Se sei tu, no!- .
E questa che
razza di risposta è?
Vorrei tanto chiedergli una
spiegazione, ma mi rendo conto che è stanco, che dovrebbe
riposare invece di fare conversazione con me! Ha avuto una giornata
pesante ieri, tra la tensione per la sua prima udienza e la paura che
gli è esplosa dentro quando si è trovato in quel
vicolo, e solo un buon sonno potrebbe ridargli un po’ di forze.
-
Dormi ora, Greg!- gli dico facendo scivolare la mano sulla sua
guancia, carezzandogli lo zigomo con il pollice.
- Resta con me
per favore!- miagola quasi più addormentato che sveglio.
-
Certo! Resto tutto il tempo che vuoi!-.
Ho ancora quel senso di
angoscia che mi scorre nelle vene, farei qualsiasi cosa per lui in
questo momento!
- Grazie… - sto per rispondergli che non ha
nulla per cui ringraziarmi, che la sua voce mi paralizza
definitivamente – Ti amo, Nick…- .
Ha… ha detto ‘Ti amo,
Nick’? Lo ha proprio detto?!
Ok, sono morto e già in
Paradiso! Non può essere altrimenti!
Ma poi mi rendo conto
che Greg è sotto antidolorifici ed in più ha la febbre
alta, che non è propriamente cosciente di sé, nello
stato in cui si trova può dire qualsiasi cosa, anche quelle
che non pensa sul serio…
È orrendo illudersi e saltare al
settimo cielo, per poi ripiombare pesantemente al suolo un secondo
dopo…
Greg lo sai cosa vuol dire raggiungere finalmente il
proprio sogno e scoprire subito dopo che potrebbe essere stato tutto
una chimera? Lo sai?
È un qualcosa che ti strazia dentro…
…
perché so che questo resterà un quesito irrisolto,
perché non avrò mai il coraggio di chiederti se stavi
dicendo sul serio o deliravi, sia perché temo la tua risposta,
sia perché sarebbe come rivelarti quello che provo io per
te…
Un infermiere entra nella stanza e mi invita a tornare
domani.
- L’orario di visite è finito!- mi spiega.
Pensi
che me ne freghi qualcosa del tuo orario di visita?! Io voglio stare
accanto a Greg!
Allora gli spiego la situazione, lui mi guarda
perplesso per un po’, poi sospirando acconsente: cinque minuti dopo
sono seduto su una sedia accanto al letto di Greg, riprendo la sua
mano nella mia e me la porto alle labbra per un piccolo bacio, un
gesto che non oserei fare in nessun altra occasione…
Mi sveglio
quando una lama di luce mi colpisce gli occhi.
Mugolo infastidito
mentre strofino le guancia sulle coperte, dove sono? Questo non
sembra affatto il mio comodo letto…
Muovo appena la schiena ed
una fitta di dolore mi da il buongiorno, lamentandomi e gemendo mi
rendo conto che sono seduto su una sedia e mi sono addormentato con
il busto piegato in avanti… ma che accidenti ho fatto ieri notte?
E
poi da dove viene questa piacevole sensazione che mi sfiora leggera
la guancia?
Mi concentro, devo concentrarmi e capire che succede…
e soprattutto che ore sono: se arrivo in ritardo a lavoro con questa
storia della banda che da la caccia ai marsupi, è la volta
buona che Grissom mi usa come cavia nel suo prossimo esperimento sul
comportamento delle api con l’uomo! Decisamente non mi ci vedo
rivestito completamente di quegli insetti che mi passeggiano
tranquillamente sulla faccia…
… alla fine di una lunga lotta
con il mio cervello annebbiato mi ricordo che la scorsa notte ho
vegliato fino a tardi Greg…
Quindi sono ancora nella sua stanza,
questo su cui sono piegato deve essere il suo letto e la mano che
ancora stringo deve essere la sua…
Apro lentamente le palpebre e
cerco di rimettermi dritto, ma non è facile con i muscoli
dorsali atrofizzati che hanno deciso di mettersi in sciopero…
-
Buongiorno Nick!- la sua voce leggermente divertita mi raggiunge e mi
si apre il cuore a sentirla.
È ancora roca e sofferente, ma
è più viva rispetto a ieri, e poi vibra di quelle note
dolcemente ironiche che lo caratterizzano e questo vuol dire una sola
cosa: sta tornando! Lentamente ma il mio Greg sta tornando!
Felice
mi volto verso di lui e la voce mi muore in gola davanti la visione
insostenibile che ho davanti: Greg giace mollemente disteso di
schiena e mi fissa divertito, con le palpebre meno gonfie, mentre i
suoi occhi castani hanno assunto una particolare sfumatura ambrata
sotto la luce del mattino, non so se sia uno scherzo della mia mente
assonnata, ma sembrano quasi liquidi, non li avevo mai visti così…
meravigliosi, le sue labbra, ancora gonfie e rosse, sono distese in
un piccolo sorriso compiaciuto, e tutta la sua figura viene
evidenziata morbidamente dalla luce che filtra dalle tapparelle
appena aperte… peccato che i suoi capelli siano coperti dalla
fasciatura, con la loro colorazione bionda avrebbero offerto il
giusto coronamento a questo spettacolo!
Non oso pensare a cosa
farei se trovassi tutte le mattine quest’angelo disteso accanto a
me!
Mi rendo conto che sta aspettando che dica qualcosa, ma non
riesco a scuotermi dal senso di stordimento in cui sono
sprofondato…
Dio, è così bello che fa male al
cuore!
- Nick stai bene?- mi chiede un po’ apprensivo.
- Ce…
certo! Buongiorno anche a te!- e cerco di sorridergli con
naturalezza.
Ma non è facile, non con lui qui davanti a
me!
- Come sei riuscito a convincere quel mastino travestito da
infermiere a farti rimanere qui tutta la notte?- mi chiede appena si
rende conto che sono più lucido.
Ed è bello sentirlo
di nuovo scherzare!
- Meglio che tu non lo sappia!- rispondo con
un tono ed un sorriso che non promettono nulla di buono.
- Sempre
il solito!- commenta lui sorridendo.
Lo fisso a lungo: è
uno spettacolo devastante per il mio autocontrollo!
Ehm… da
quando ho un autocontrollo?
Ho sempre preso tutte le donne che mi
piacevano senza pensarci su due volte, alcune per amore, altre per
divertimento, ma con lui è stato diverso: non potevo lasciami
andare, anche se la tentazione di farlo mio è quasi
incontrollabile, anche se mi sento camminare sulla lama di un
affilatissimo coltello ogni volta che me lo ritrovo accanto, ed ho
dovuto acquisirlo, per non spaventarlo e farlo fuggire via da me…
preferisco averlo al mio fianco da amico, piuttosto che rischiare il
tutto per tutto e perderlo definitivamente…
- Nick?- ora la sua
voce è seria come poche volte.
- Dimmi!- rispondo sapendo
già quello che vuole chiedermi.
- Hai notizie di quel
ragazzo che ho investito?- per l’appunto!
Sospiro infastidito:
ma quando lo capirà che non deve preoccuparsi così per
quello la?! Non ha avuto un attimo di esitazione a lanciarsi contro
la sua auto con una pietra in mano, Greg ha fatto solo quello che
andava fatto, nient’altro! Quei porci stavano massacrando una
persona solo per passare una ‘serata divertente’, gli hai dato
semplicemente quello che si meritava!
Ma poi lo guardo negli occhi
e mi rendo conto che ha veramente paura di quello che ha fatto, vuole
la verità anche se sa che gli farà più male, non
accetterà menzogne!
Sospiro ancora una volta e,
distogliendo lo sguardo da lui, mi decido a rispondergli.
- È
molto grave Greg! Ha la gabbia toracica fracassata e le coste hanno
perforato i polmoni, l’operazione non è riuscita ed ha avuto
un attacco cardiaco in camera operatoria; a causa dell’impatto con
la tua auto nel cervello si sono formati vari edemi, la parte
occipitale ha persino sanguinato, ed i medici credono che non si
salverà!- .
Un figlio di cane in meno per le strade!
Aggiungo tra me, ma non lo dico a lui, non capirebbe.
Lui chiude
gli occhi ed appoggia la testa al cuscino senza emettere un suono.
Si
sente in colpa! E non mi piace vederlo così, non per quella
feccia!
- Non è colpa tua!- cerco di farglielo capire.
-
Ne sei sicuro?- è la sua risposta.
- Certo che ne sono
sicuro! Ha reagito nell’unico modo possibile in quella situazione!-
non sono sicuro che la mia voce o le mie argomentazioni siano
convincenti…
- E la sua famiglia la pensa allo stesso modo?-
insiste!
E questo è il punto: Greg ha strappato un figlio
ad una madre, un fratello ad un altro fratello e questo non lo può
sopportare! Cosa posso fare o dire per farti stare meglio?
Niente,
e lo so benissimo! Anch’io mi sono trovato in situazioni simili,
certo ero non ero alle mie prime esperienze, ma so che è una
sensazione che non ti abbandonerà mai! Io sarò sempre
accompagnato, fino al mio ultimo istante di vita, dalle urla di
quelle madri, madri che credevano che i loro figli fossero bravi
ragazzi, che fossero diversi dagli altri, ma poi se li ritrovavano
distesi su uno dei lettini dell’obitorio con una pallottola in
fronte, perché di notte, quando loro voltavano lo sguardo,
lasciavano emergere i loro lati più oscuri, quelli che
tenevano celati sotto la facciata dei bravi ragazzi…
Greg, come
me, Warrik e tutti gli altri, si addormenterà per sempre
accompagnato dallo sguardo di quella donna, uno sguardo che lo
accuserà di averle ucciso il suo bambino!
Un bambino così
innocente che ha reso orfani altri tre bambini e vedova una donna che
non sa più come tirare avanti, che ha massacrato una donna
solo per il piacere di farlo, che ha ridotto un agente di polizia
nell’esercizio delle sue funzioni in un letto d’ospedale…
Lo
vedi che non è il caso che tu stia in pena per quello li?
Ma
infondo amo anche questo tuo lato così sensibile, che non
lasci trasparire quasi mai, che tieni ben nascosto sotto la maschera
che indossi tutti i giorni, per non mostrare questa che credi essere
la tua debolezza… ma che in realtà è il lato più
bello di te…
E vorrei dirtelo, vorrei essere così
coraggioso da sapertelo dire…
Greg hai anche solo una vaga idea
di come mi hai ridotto?
E non posso distogliere lo sguardo dalla
visione di quest’angelo ferito ed angosciato, che mi implora
silenziosamente con lo sguardo di fare qualcosa…
… purtroppo
non so cosa…
- Posso fare qualcosa per te?- chiedo senza
pensarci.
Un piccolo sorriso amaro gli incurva appena le labbra e
scuote appena la testa.
Ora è triste. Non mi piace vederlo
così…
- Credo che sia ora che tu vada a lavoro!- mi dice
con un tono strano, che non riesco a riconoscere.
Abbasso lo
sguardo sull’orologio da polso… in effetti è tardi, ma non
me ne importa granché, tanto ormai è fatta, non potrei
arrivare puntuale comunque… e poi voglio restare ancora un po’
qua… non mi va di lasciarlo solo ora che si sente così
tormentato…
- No, posso restare ancora un po’ con te se ti fa
piacere…- .
Avevo deciso di non dire niente a Greg, di lasciare
tutto in sospeso, che mi sarei accontentato comunque per non vedermi
sbattere in faccia una verità troppo dolorosa, ma quel
‘Grazie… Ti amo, Nick…’ continua a ronzarmi nella testa,
voglio vedere qual è la sua reazione ora, scoprire se è
stata solo un inganno oppure se posso iniziare ad illudermi…
Ora
che so quanto può essere seducente quest’angelo non mi sento
più le forze per mettermi da parte e lasciarlo andare…
Forse
sono solo uno stupido…
Greg alle mie parole solleva su di me i
suoi occhini da cucciolo ed inizia a scrutarmi…
…ha un’aria
confusa e perplessa alle mie parole, ma non dice e non fa nulla…
È
come se stesse valutando qualcosa di molto, molto importante.
Per
un attimo mi chiedo cosa abbia scatenato in lui con la mia domanda…
…
poi lui gira la testa fissando il suo sguardo nel cielo accecate che
si intravede dalla finestra.
Ho freddo!
Ora che ha tolto il suo
sguardo da me sento solo tanto, tanto freddo…
Ti prego Greg:
torna a guardarmi prima che muoia congelato!
Lui sospira prima di
tornare a parlarmi. Ma ancora non mi guarda.
- Nick prometti di
non scappare se ti dico una cosa?- la sua voce è tesa,
ansiosa.
- Certo!- rispondo subito.
Ho parlato quasi senza
pensare, perché ho intuito che quello che mi sta per dire è
di vitale importanza, non so se per me o per lui, ma lo è.
Lui
torna a guardarmi ed io mi sento come se fossi tornato a respirare
dopo una lunga apnea.
I suoi occhi nocciola di solito così
irriverenti ora sono seri, terribilmente seri, ed io mi sento a
disagio perché non sono abituato a questo sguardo.
Apre la
bocca ma la voce non esce, quindi la richiude, riprova ma il
risultato è ancora quello, abbassa lo sguardo mordendosi il
labbro inferiore…
Che stai cercando di dirmi?
Rialza la testa
di scatto ed io mi ritrovo ad annegare in un paio di iridi scure
decise: ha vinto la battaglia con se stesso e partirà alla
carica a testa bassa, senza pensare alle conseguenze, accettando
qualsiasi risultato, come è nel suo stile.
- Ti amo Nick!-
il tono è basso, ma sicuro di quello che sta dicendo.
Io
non rispondo, mi limito a guardarlo lasciando che quelle poche
lettere ed il loro significato mi entrino dentro, riempiano la mia
anima e vengano assorbite da ogni cellula.
Ne assaporo ogni
sfumatura, lentamente per non sciupare questo
momento…
Finalmente!
Finalmente l’ho raggiunto!
Ma Greg
deve interpretare male il mio silenzio perché torna a voltarsi
velocemente verso la finestra per nascondermi il suo sguardo.
-
Lascia stare, ok? Fai come se non ti avessi detto niente!- mormora in
tono ferito.
Greg è stato coraggioso, più coraggioso
di me, che ancora mi trincero dietro questo silenzio che gli sta
facendo male.
Di che devo avere paura ora?
- Non ho alcuna
intenzione di farlo!- rispondo con tono basso e serio.
Questo
basta ad attirare la sua attenzione, e torna a guardarmi di
sottecchi, timoroso, quasi avesse paura di quello che sto per
dire.
Prendo la sua mano tra le mie e me la porto alle labbra in
un bacio leggero.
Esattamente come quello che gli ho dato mentre
dormiva.
Con ancora le labbra sulla sua pelle martoriata, e
fissando bene il mio sguardo nel suo, mi libero dell’ultimo strato
della mia corazza.
- Ti amo Greg! Non puoi immaginare quanto!-
.
Lui è sorpreso, piacevolmente sorpreso. Cerca di
sorridermi, ignorando i lividi ed i punti di sutura, e quello che ne
viene fuori è un sorriso dolce, struggente quasi, come una
breccia sul vero Greg, un sorriso che non ho mai visto su quel volto,
qualcosa che è solo per me.
Ed io ricambio il sorriso: mi
sento così leggero ora che gliel’ho detto… in pace con me
stesso potrei dire! E sono felice! Felice come non lo ero da tanto!
Quel sorriso è stato in grado di far scomparire tutte le ombre
che popolavano il mio cuore…
Adesso si è creato un
piacevole silenzio tra noi, ma non dura troppo: presto il solito Greg
allegro ed ingenuamente spontaneo di cui mi sono innamorato, viene a
galla.
- Ehi, potresti anche baciarmi, non credi?! Che aspetti,
un’autorizzazione scritta?-.
Io lo fisso un attimo ad occhi
sbarrati, poi scoppio a ridere!
È unico!
Appena riesco a
calmarmi, gli rispondo.
- Non ora, appena starai un po’ meglio –
noto che la mia risposta non deve essergli piaciuta troppo, quindi mi
affretto a spiegargli – Non voglio farti male!- .
Lui comprende
ed annuisce, sebbene a malincuore.
Passo ancora un po’ di tempo
con lui, chiacchieriamo a ruota libera di tutto quello che ci viene
in mente, così scopro che uno dei motivi per cui Greg ha tanto
insistito per lasciare il laboratorio sono io: voleva che mi
accorgessi di lui, che non lo considerassi solo un topo di
laboratorio buono solo ad agitare provette…
Che stupido che sei
Greg!
Un adorabile stupido!
Sarà divertente vedere che
combineremo insieme!
Abbiamo catturato la banda di teppisti che
dava la caccia ai turisti: mi ha lasciato un po’ d’amaro in bocca
scoprire che sono quasi tutti minorenni, ragazzi dal cervello fuso
che pensano alla vita ed alla morte come ad un gioco…
Noi alla
loro età non eravamo così!
Se penso che il mio Greg
poteva lasciarci la pelle per dei tipi simili…
… credo che
nessun luogo, nemmeno l’Inferno sarebbe stato troppo grande per
loro e lontano per me! Li avrei uccisi tutti uno ad uno, senza un
briciolo di rimorso!
- Ehi, io vado da Greg: qualcuno vuole venire
con me?- domanda Sarah.
- Si, io! Ho proprio voglia di vedere
Greg!- .
Si, ho una voglia matta di vederlo, ascoltare la sua
voce, di incrociare i suoi occhi che mi dicono ‘Ti amo’…