Il mio rifugio

Sollevi il pugno chiuso, ma ti fermi un istante prima di bussare sul battente della porta. Improvvisamente tutto il coraggio che ti ha sostenuto per il tragitto tra casa tua e quella di Callen, sembra evaporato. Temi che ora voglia restare da solo con se stesso, per poter riflettere e trovare una spiegazione a tutto quello che gli è accaduto negli ultimi giorni. Fin da bambino ha sempre badato a se stesso da solo, senza interferenze esterne e hai paura di poterlo di essere invadente. Non sei mai stato a casa sua, anche perché raramente Callen ha potuto vantarsi di averne una, anche dopo essersi stabilito a Los Angeles non è mai restato troppo a lungo nello stesso luogo. Quella è la casa in cui è vissuto con la famiglia di Alina, l’unica che l’abbia fatto sentire accettato e felice. Una volta ti ha detto che è qui che si rifugia quando ha bisogno di stare solo e riflettere. Sorridi nel buio della sera: il non avere radici, l’essere stato sballottato da una casa famiglia all’altra per tutta l’infanzia, ha influenzato anche il suo modo di vivere attuale. Forse è per questo che è tanto bravo ad assumere identità che non sono le sue.
Sospiri e ti mordi il labbro, per un momento indeciso se andare via o no, ma dopo la vostra riconciliazione ti senti un po’ più forte ed è a quella forza che ti aggrappi, per andare avanti. Non importa se ti dirà di andare via, ritornerai l’indomani e il giorno dopo ancora. Continuerai a stargli vicino, cercando di lenire il suo dolore, anche se questo significherà per te sopportare una ferita dopo l’altra.
Questo è l’unico modo che hai al momento per stare accanto alla persona che ami.
Trai un profondo respiro e bussi alla porta di casa di Callen. I secondi scivolano lenti e a te sembra che trascorrano ore intere, appesantite dall’attesa e dall’immobilità. Non accade nulla e tu già pensi che sia fuori chissà dove, a fare chissà cosa. Una punta di gelosia ti pungola dal fondo dell’anima. Magari questa non è la sera più adatta per andarlo a trovare. Aspetti ancora una manciata di secondi e poi, con un sorriso sconsolato, volti le spalle alla casa, mentre una fastidiosa sensazione si dibatte dentro al tuo petto.
Fai in tempo a scendere il primo gradino e la porta si apre con uno scatto secco.
- Nate? Che ci fai qui?- ti domanda la voce sorpresa di Callen.
Tu ti volti, deglutendo a vuoto e sperando ferocemente che non ti mandi via. Sorridi appena e lo guardi indeciso, con la testa infossata tra le spalle e le mani infilate nelle tasche della giacca leggera che indossi.
- Niente, passavo di qui e volevo sapere come stavi.- rispondi cercando di assumente un’aria il più innocente possibile.
Ma Callen ti capisce al volo e ti fissa con uno sguardo profondamente scettico. Tu lo osservi di rimando per una manciata di secondi, cercando di fare finta di niente, ma alla fine non puoi fare a meno di capitolare sotto l’intensità dell’azzurro di quegli occhi.
- Oh, e va bene! Ero preoccupato per te e sono venuto a vedere come stai!- sbotti sconfitto e distogli lo sguardo da lui imbarazzato.
- Dai entra.- ti invita lui con un sorriso divertito, dopo una piccola pausa.
Ti sta valutando, realizzi mentre entri in casa. Ti sta studiano per cercare di capire le tue intenzioni, cosa ti ha spinto fin lì quella sera e agire di conseguenza.
- Ti ha mandato Hattie? Sei qui in qualità di mio psicologo?- ti domanda senza mezzi termini.
Tu ti volti verso di lui e lo guardi. Si è messo automaticamente sulla difensiva, non è abituato a che qualcuno si preoccupi di lui tanto da piombare a casa sua a tarda sera. E quell’espressione diffidente che ha indurito l’azzurro dei suoi occhi, ti ispira tenerezza e dolore insieme, perché ti rivela il grado della sua solitudine molto di più che se te ne parlasse apertamente. Scuoti piano la testa, in una negazione alla sua domanda.
- Sono qui perché l’ho voluto io, nessuno me l’ha ordinato. – gli rispondi parlando piano, affinché capisca le motivazioni che si celano dietro le tue parole – E posso essere qualsiasi cosa tu voglia. Il tuo psicologo, il tuo amico, oppure…- e ti fermi non sapendo che altro termine usare per definirti.
Ti avrebbe accettato se ti fossi definito il suo compagno? Non lo sai e non ti importa, perché l’espressione sul volto di Callen si è addolcita, sciogliendo la tensione dei suoi tratti e rendendolo di una bellezza quasi dolorosa. Non l’hai mai visto così e se non ne fossi già così innamorato, molto probabilmente inizieresti ora. In questi ultimi due giorni hai visto molte più cose di Callen che negli ultimi anni, che ti sono entrare dentro radicandosi a fondo, e ormai lasciarlo sarebbe un dolore fisico per te.
- Grazie Nate.- ti dice piano, come se se ne vergognasse.
E un’ondata di commozione profonda ti risale dallo stomaco e ti sommerge completamente, perché quelle due semplici parole che chiunque ripete all’infinto ogni santo giorno, sulle labbra di Callen assumono un significato tutto particolare. È come se aprissero lo spiraglio su un intero mondo, tanti sono i sentimenti e i significati che sottintendono. E piangeresti emozionato, se non fosse passato così tanto tempo dall’ultima volta che l’hai fatto, da aver dimenticato come si fa.
Ti guardi intorno, cercando di sfuggire a quel momento imbarazzato che si è creato tra voi e quando vedi la cucina una piccola idea si forma nella tua testa.
- Stavi cenando?- chiedi indicando con un cenno le pentole e i piatti sporchi accatastati un po’ ovunque sui ripiani.
- No, in realtà stasera non ho mangiato nulla. – ti risponde mentre ti si avvicina – Sono quelle che ho usato le altre sera, lavo le stoviglie una volta a settimana.- ti risponde con noncuranza.
- Ma non è igienico, Callen!- lo rimproveri, calandoti per un attimo nel tuo ruolo di medico.
- Sono sopravvissuto a condizioni peggiori. Credimi questa cucina è pulita, rispetto ad alcuni dei posti dove sono cresciuto.- e alza le spalle come se non fosse una cosa importante.
Tu apri la bocca per obbiettare, ma nessun suono esce dalle tue labbra e la richiudi subito. Esiste una sola cosa sensata per rispondere a una simile affermazione? Non credi. Tu puoi solo immagine come sia vissuto quell’uomo che hai davanti, non hai voce in capitolo per fare null’altro. Scuoti la testa e decidi di lasciar perdere.
- Facciamo così: tu vai a farti un bagno caldo per rilassarti e io preparo la cena. Che ne dici?- chiedi esponendo l’idea che ti era venuta prima.
- Non è che stai architettando di entrare di soppiatto nel bagno mentre ci sono io?- ti chiede con un lieve scintillio negli occhi.
Tu lo guardi per un attimo senza capire, poi avvampi impietosamente. Non avevi nemmeno pensato a una cosa simile!
- Ma che ti salta in mente?- e la tua voce sale almeno di due ottave.
Senti le guance bruciare per l’imbarazzo, mentre Callen si allontana da te ridendo. Almeno sei riuscito a fargli tornare il buonumore e quella è la cosa più importante per te. Pur di sentirlo ridere ancora così, in quel modo così libero e spensierato, sei disposto a farti prendere in giro a vita.
Apri il frigorifero e ti trovi davanti una vera collezione di cibi surgelati e precotti. Callen farebbe bene a iniziare a mangiare qualcosa di più sano, se non vuole ammalarsi. Ma poi ti fermi e ripensi alla sua vita, e ti dici che è già tanto che si prenda cura di se stesso in quel modo.
Scovi un po’ di verdura e di frutta ammucchiata in un cassetto e la tiri fuori. Per questa sera vi dovrete arrangiare, ma ti piacerebbe fare qualcosa di più per lui anche in quel senso. Callen accetterebbe che tu iniziassi a sconvolgere la sua vita oppure lo giudicherebbe un’intrusione? È che a volte ti sembra di stare camminando su un campo minato, avanzando lentamente e facendo attenzione a non calpestare le bombe. Hai sempre paura di dire una parola o fare qualcosa di troppo, e rovinare tutto quello che hai costruito così faticosamente finora. Sei drammaticamente arrivato al punto di non poter più concepire una vita senza di Callen. In passato hai avuto altre storie, alcune finite bene altre no, ma tutte importanti per te. Eppure quella che stai vivendo con lui, nonostante tutto il dolore e le incomprensioni, ha un sapore speciale, la sola presenza del tuo fidanzato ti da alla testa e basta a mandarti in confusione.
Sollevi lo sguardo e incroci il tuo riflesso sul vetro della finestra, sorridi di te stesso perchè sembri tanto una quindicenne alla sua prima cotta. È che nessuno ti ha mai fatto l’effetto di Callen.
Sei irrimediabilmente innamorato di lui, senza alcuna via d’uscita perché da quei sentimenti che provi per lui non c’è via d’uscita.
Il rumore ovatto di passi sul pavimento di parquet, ti strappa ai tuoi pensieri. Ti volti e il sorriso ti muore sulle labbra. Come può presentarsi davanti a te in quel modo così desiderabile, senza porsi alcun problema? Fermo in piedi davanti al piano cottura, chiudi gli occhi sperando così di riuscire a contenere quell’ondata di desiderio che ti ha travolto alla sua sola vista. Piano risollevi le palpebre e scopri che, nonostante tu ti sia preparato a ciò che stavi per vedere, Callen vestito soltanto con una canottiera bianca e un paio di pantaloncini corti e sfilacciati, è uno spettacolo irresistibile. Deglutisci a vuoto, cercando di sciogliere quel nodo che ti ha improvvisamente stretto la gola, mentre lui si avvicina con noncuranza al tavolo a piedi nudi.
Devi fare quasi violenza su te stesso per resistere alla tentazione di averlo così vicino e in quello stato, perché sai che quello non è il momento più adatto per certe cose.
- Giusto in tempo: è tutto pronto!- gli dici con un sorriso tirato.
Metti a tavola una terrina con uno stufato di verdure e un’altra con un’insalata di arance, e mentre ti chini in avanti vieni colpito in pieno dal profumo forte del bagnoschiuma che ha utilizzato mischiato all’odore naturale della sua pelle. Un senso di vertigine ti assale, confondendo forme e colori davanti ai tuoi occhi, mentre ti immagini ad appoggiare il volto nella curva del suo collo per ispirare più a fondo quell’odore e morsicarne la pelle.
Invece l’unica cosa che puoi mordere è il tuo labbro inferiore, nel disperato tentativo di rimettere in sesto quel po’ di quell’autocontrollo che ti è rimasto. Cercando di mantenere un’aria il più possibile innocente, ti siedi anche tu al tavolo accanto a lui. Il problema è che, a causa della missione sottocopertura di Callen, sono passate alcune settimane dall’ultima volta che avete fatto l’amore e ti senti molto più recettivo del solito nei suoi confronti. Porti la forchetta alle labbra scontento e speri di poter resistere senza fare sciocchezze fino a quando andrai via.
- Se avessi saputo che cucinavi così bene, mi sarei fatto invitare a cena molto prima.- commenta il tuo compagno, prima di infilarsi un generosa forchettata di verdure in bocca.
Le sue parole ti allontanano dai tuoi pensieri e ti fanno sorridere, perché all’inizio Callen non era mai molto propenso a mantenere un rapporto tra di voi anche fuori dal letto. Per fortuna però tutto è cambiato, ora.
- Non è niente di speciale.- cerchi di schernirti.
- Sarà, ma è buono. Meglio di quella roba surgelata che mangio di solito.- insiste lui.
Lusingato, ti volti per ringraziarlo ma ogni parola ti si blocca in gola, ogni idea scompare dalla tua mente, come se fossi stato investito da un flash che ha cancellato tutto. Il sinuoso gioco che i muscoli delle braccia e delle spalle di Callen fanno a ogni movimento, anche minimo, ti ha letteralmente ipnotizzato facendoti dimenticare qualsiasi altra cosa.
- Che stai guardando?- la voce divertita e incuriosita del tuo compagno ti distoglie dai tuoi pensieri.
Sobbalzi spaventato e lo osservi sbattendo un paio di volte le palpebre, non riuscendo a capire cosa sia accaduto. Poi noti lo sguardo irriverente e malizioso che ti sta rivolgendo e comprendi che ha intuito ciò che ti sta scatenando dentro e che si sta semplicemente divertendo a prenderti in giro. Deglutisci ancora a vuoto, sperando di prendere un po’ di tempo e ritrovare un po’ della tua presenza di spirito.
- Niente.- rispondi e noti subito che la tua voce ha assunto lo stesso tono basso e roco di quando fate l’amore.
Il sorriso sulle labbra di Callen si amplia, ovviamente non ti crede, e ti sembra tanto un gatto che sta giocando con un topo prima di mangiarlo. È scontato specificare che tu rivesta il ruolo del topo e che ti faresti divorare da lui molto volentieri. Scuoti la testa per scacciare quei pensieri e bevi un po’ d’acqua per spegnere i bollenti spiriti che sembrano essersi risvegliati tutto d’un colpo dentro di te.
È normale che tu abbia pensieri erotici su di lui, sarebbe strano il contrario, soprattutto con un fidanzato come il tuo. Ma ti sembra di non riuscire a concentrarti su nient’altro quando sei con lui e non ti era mai successo prima. Forse è a causa dell’astinenza forzata, forse di quell’attrazione irresistibile che sembra fluire da lui o di chissà cos’altro, ma è dentro di te e non puoi fare niente per arginarla, solo assecondarla e lasciarti trascinare via.
Sei così immerso nei tuoi pensieri che ti rendi conto che Callen si è mosso, solo quando senti la sua mano stringerti la nuca e spingerti verso di lui. Le sue labbra cercano le tue per un bacio dolce e passionale, che ti lascia completamente stordito. Come può avere il potere di ridurti in quello stato, come se fossi un ammasso di gelatina tremula, con un semplice gesto?
Imbarazzato e tremendamente felice per quel bacio inaspettato e spontaneo da parte tua, distogli lo sguardo dai suoi occhi azzurrissimi e nascondi il sorriso che ti piega irresistibilmente le labbra dietro la mano con cui ti copri la bocca, mentre fingi di schiarirti la gola. E ti rendi conto che Callen ha davvero compiuto una rivoluzione copernicana nei tuoi confronti, ti sembra molto più aperto e disinvolto nei tuoi confronti rispetto ai primi tempi, come se fosse riuscito a mettere a tacere i fantasmi del suo passato. E questo non può che riempirti di gioia, anche se sai che è una situazione temporanea e che alla prima occasione riprenderanno a soffiare più gelidi e furiosi di prima, rimettendo in discussione tutto quello che c’è tra di voi.
Ma ora non ci vuoi pensare, tutto quello che desideri è cogliere questo attimo perfetto e godere fino in fondo di momenti come questo.
- Facciamo qualcosa?- domandi per spezzare il silenzio che si è creato tra di voi.
- Suona come una proposta indecente.- sogghigna mentre ti scocca un’occhiata in tralice divertita.
- E invece non lo è! Stavo pensando a qualcosa di tranquillo, come un film o una partita a carte.- salti su imbarazzato e indignato.
Menti sapendo bene di mentire, perché l’unica cosa che vorresti in questo momento è fare l’amore con lui.
- Peccato.- ride mentre si rimette in piedi.
E non sai se interpretarlo come l’ennesima presa in giro oppure come la verità. Non riesci a capire cosa gli sia preso questa sera, non ha fatto altro che provocarti con frasi ambigue come quello e prima d’ora non si era mai comportato così. Però ti piace anche sotto questa veste insolita, devi ammetterlo.

Avete passato molto tempo lontani a causa del lavoro e, alla fine, decidete di sedervi sul divano, senza apparecchi rumorosi o altri oggetti di mezzo. Chiacchierate per un po’ di tutto e di niente, solo per il piacere di essere finalmente insieme. Tu sei sdraiato con la schiena incastrata tra lo schienale e il bracciolo, mentre Callen è disteso su di te e tiene la schiena poggiata contro il tuo torace. Hai dovuto faticare un bel po’ per convincerlo a prendere quella posizione, ma dopo uno sbuffo tanto forte quanto finto ha ceduto, per la tua gioia ovviamente.
È bello starsene così, quella serenità e quell’intimità che vi avvolgono, danno davvero l’idea di una coppia, pensi mentre giocherelli con una delle sue mani. Hai fatto davvero bene a venire da lui questa sera, se puoi godere di simili, irrinunciabili momenti.
- Nate hai scoperto qualcosa su quell’agenda?- ti domanda Callen all’improvviso.
E dici addio al momento di pace che si era creato tra di voi. Ma non puoi biasimarlo, non dopo tutto quello che ha passato a causa di Keelson. Era arrivato a un passo dal trovare qualche indizio importante sul suo passato e, proprio all’ultimo istante, tutto si era tramutato in cenere. Anche la ragazza che si era fatta passare per sua sorella si era rivelato un vicolo cieco. Non riesci nemmeno a immagine come si possa sentire ora e, per l’ennesima volta, ti chiedi dove vadano a finire le tue capacità di psicologo quando si tratta di lui. Sospiri e chiudi gli occhi, mentre poggi la nuca sul bordo del bracciolo dietro di te. È giusto che anche lui sappia.
- Tutte le note sono state scritte con la stessa calligrafia, ma non sono state appuntate di getto, tutte insieme. Sono state annottate nel corso degli anni, infatti il colore della penna cambia. – ti fermi un attimo, improvvisamente appesantito dalle tue stesse parole – Qualcuno ti ha tenuto d’occhio in tutti questi anni.-e non sai più come proseguire.
Callen rimane in silenzio, sembra totalmente concentrato sulla tua mano che gioca con la sua, intrecciando le dita e sciogliendole in lievi carezze. Anche tu smetti di parlare, lasciandogli il tempo di assimilare la notizia e trarre le sue deduzioni. Ha bisogno di fermarsi e tirare le somme di quella storia, accantonarla in un angolo e andare avanti come se niente fosse accaduto, a lungo termine porterebbe conseguenze troppo destabilizzante per lui.
- Non ricordavo di avere una sorella.- dice all’improvviso e la sua voce risuona stranamente piatta e atona, come se fosse una cosa che non lo riguardasse.
- È normale dopo tutto quello che hai passato. Sei stato spostato da una casa famiglia all’altra, hai incontrato troppe persone perché un bambino possa ricordarle tutte. Forse per il dolore di essere stato separato da lei e temendo di non rivederla mai più hai preferito dimenticarla. È normale.- ripeti mentre con l’altra mano gli accarezzi la fronte e senti i capelli cortissimi grattarti il palmo.
- Può darsi…- mormora a occhi chiusi.
Rispetti il suo silenzio ancora una volta, continuando ad accarezzarlo, cercando di iniziare a riempire quel vuoto affettivo che porta dentro di sé. Quando sarà pronto, sarà lui a parlartene. Nel frattempo tu aspetterai paziente come ogni altra volta, standogli vicino e aiutandolo come puoi. Quello che provi verso di lui è un sentimento totalizzante, che non hai mai provato per nessun altro, che ti spinge a fare qualsiasi cosa, anche la più assurda e folle, per lui. A volte ti spaventa una cosa simile, perché ti sembra che abbatta tutti i tuoi limiti e che prima o poi ti porterà a fare qualche stupidaggine. Ma poi ti basta guardarlo, osservare il suo bel viso e ogni tua paura perde di significato, si scioglie come neve al sole lasciando vivo e reale soltanto il tuo amore per Callen. E anche in questo istante è così. Puoi quasi sentire sulla pelle il marasma di emozioni che stanno guerreggiando dentro di lui, graffiando ancora di più la sua anima già tanto provata. Come ogni volta senti un nodo chiuderti la gola, così tanto forte da impedirti quasi di respirare, perché è come se il suo dolore fosse anche il tuo. Lo guardi e di nuovo ti sembra un bambino spaventato, un profondo moto di tenerezza si unisce all’angoscia che già ti stringe la gola e ti senti sul punto di spezzarti. Chiudi gli occhi sperando di resistere, perché sai che ora devi essere forte per entrambi per aiutarlo a superare questo momento. Metti da parte la ragione e i suoi stupidi consigli, e lasci campo libero al cuore, perché questo è uno di quei momenti in cui ragionare non serve a niente. Ti chini su di lui e lo baci sulla tempia, ispirando piano l’odore del bagnoschiuma che ha usato prima di cena, mentre intrecci le vostre dita e stringi la sua mano con la tua, come se avessi bisogno di un sostegno a cui aggrapparti per non perderti.
- Andrà tutto bene, amore mio. – e decidi di ignorare il brivido che ti ha dato pronunciare quelle parole – Vorrei soltanto che capissi che il passato è sì importante, ma lo è ancora di più il presente. Rilassati, lasciati andare e concentrati sulle persone a cui vuoi bene. So che ora come ora è difficile anche solo pensarla una cosa simile, ma se ti fermi troppo su un problema poi diventa un’ossessione e allora trovare la soluzione diventa impossibile, perché non si riesce a scorgerla, troppo concentrati come si è a cercarla altrove. Spesso è la soluzione stessa a farsi trovare. Presto o tardi troveremo le notizie che cerchi sul tuo passato, capirai chi sei e finalmente potrai ripartire daccapo. Te lo prometto.- mormori senza allontanarti, sfiorando la sua pelle con le labbra a ogni parola.
Sollevi la testa quel tanto che basta per guardarlo e quando incroci il suo sguardo, noti il modo particolare con cui ti sta osservando. Ti senti subito in imbarazzo sotto l’attento esame di quelle iridi azzurrissime, perché contengono sentimenti così intensi che paiono quasi soverchiarti con la loro forza. L’istante successivo Callen si volta verso di te, solleva il mento e ti bacia, passandoti il braccio libero attorno alle spalle, per tenerti il più vicino possibile a lui. Quando le vostre discussioni riguardano argomenti così delicati e personali, non ti risponde mai a parole ma con gesti che esprimono perfettamente quello che vuole dirti.
Callen allontana le sue labbra dalle tue, strappandoti un mugugno contrariato che lo fa sorridere divertito. Sbuffi fintamente irritato e gli accarezzi il naso con il tuo, non riuscendo a restare separato da lui. Devi toccarlo, mantenere un contatto fisico tra di voi è quasi un imperativo per te. Callen si muove contro di te, insistendo in particolar modo sul davanti dei tuoi pantaloni, costringendoti a morderti le labbra per non gemere. Un lampo attraversa pericolosamente l’azzurro dei suoi occhi, quando nota questa tua reazione.
- Ehi Nate: dimmi un po’. – dice all’improvviso, strappandoti ai tuoi pensieri romantici – Hai messo il cellulare di traverso nella tasca o sei felice di vedermi?- ti prende in giro per l’ennesima volta.
Avvampi, indignato per essere stato scoperto.
- Sta’ zitto!- borbotti imbarazzato, lanciandogli un’occhiataccia.
L’unico risultato che ottieni è quello di far ridere ancora di più Callen. Fai per baciarlo ancora, ma lui sfugge dalla tua presa e si rimette in piedi.
- Dai, vieni. Il divano non è molto comodo.- e ti tende la mano in un gesto d’invito.
Lo osservi per un attimo, poi sorridi e afferri la sua mano. Quando chiudi la porta della sua stanza da letto alle tue spalle, ti sembra che tutti i problemi che vi hanno angosciato in questi ultimi giorni scompaiono. Mentre ti stende sul letto e lo accogli fra le tue braccia ti sembra che tutto il resto del mondo sia scomparso e che esistiate soltanto voi due. Chiudi gli occhi e speri che sia così per sempre.