Note:
finalmente sono riuscita a ritornare con una nuova fic su questa
coppia che adoro. È passato molto tempo da
‘Promesse’, un
po’ per lo studio, un po’ perché ero in
cerca di
ispirazione, un po’ perché mi sono dedicata ad una
coppia
che adoro dei manga (così mi faccio un po’ di
pubblicità
occulta ^^’’). Ho iniziato questa fic un
pò di tempo fa,
doveva essere postata al posto di 'Promesse', ma non mi convinceva
cos' ho scritto l'altra, oggi ho ripreso questa fic, riscrivendola
daccapo, speriamo che il risultato sia decente... Come avevo promesso
in questa fic sono stata molto più grafica per quanto
riguarda
la scena X. Inizialmente volevo fare qualcosa all’interno del
laboratorio, ma poi mi è piaciuto di
più… questo ^.^
.
Dediche: dedico questa fic alla mia sensei Akane;
ed a H W:
sono contentissima che ti
sia piaciuta premesse! Ti dirò ero stata tentata dal far
dire
a Greg che era un impegno troppo gravoso da prendere dopo
così
poco tempo che stavano assieme, ma alla fine ho ceduto, non me la
sono sentita di intristire il dolce Nick con un simile
rifiuto.
Ringrazio: ringrazio Antote
a cui è
piaciuta ‘Promesse’: spero che ti piaccia anche
questa. Ringrazio
anche quelli che hanno solo letto l’altra fic e tutti coloro
che
leggeranno e commenteranno questa.
Non mi resta che augurarvi
buona lettura, alla prossima ^.^
Il primo e
l’ultimo, il mio tutto
Un’ultima
firma qui e, finalmente, riesco a chiudere il rapporto.
Questa è
la parte più noiosa del nostro lavoro, quella in cui
dobbiamo
controllare e mettere per iscritto tutte le indagini che abbiamo
eseguito e tutti i risultati ottenuti…
… ma per fortuna quando
si finisce con tutte queste scartoffie ci si può riposare un
po’ in attesa di un nuovo caso di cui occuparsi…
un’autentica
utopia in una città come questa…
Sentendo tutti i muscoli
indolenziti mi tendo all’indietro, inarcando la schiena
contro la
spalliera della sedia, e stendendo le braccia sopra la testa in tutta
la loro lunghezza; una sensazione di denso e doloroso calore si
spande piacevolmente per tutte le articolazioni, indicandomi che i
muscoli si stanno sciogliendo. Mugolo di piacere e ritorno ad
appoggiarmi pesantemente alla scrivania.
È l’ultima volta
che mi faccio convincere da Warrik a compilare un rapporto al posto
suo!
La sensazione di un oggetto freddo che ondeggia contro la
pelle del mio petto mi fa nascere un sorriso sulle labbra: devo
essere diventato completamente pazzo per aver fatto una cosa simile!
Mai prima d’ora avevo pensato di legarmi in questo modo ad
un’altra
persona, forse perché ero in qualche modo consapevole che
non
ne valeva le pena, che non era quella giusta per me. Con Greg sento
di aver fatto la scelta giusta, che lui è veramente la
persona
giusta per me!
Non sono mai stato così felice prima
d’ora…
… non sono mai stato così consapevole di avere
una persona completamente mia!
Pensando a Greg la voglia di
rivederlo inizia ad insinuarsi dentro di me, come un piccolo ago che
mi pungola il fondo dell’anima, e che cerco di ignorare; le
regole
della nostra relazione sono semplici e chiare: in laboratorio
dobbiamo mantenere formali rapporti di lavoro, esattamente come
quelli che abbiamo sempre avuto, né più
né meno,
solo fuori dal posto di lavoro possiamo ritornare ad essere quegli
innamorati che abbiamo cessato di essere entrati qui dentro.
So
benissimo che questa è la scelta migliore che potessimo
fare,
che non tutti potrebbero capire che quello che ci lega è un
sentimento pulito, che è lo stesso amore che provano loro, e
che quindi potremmo avere parecchi problemi per questo, che potremmo
anche essere spediti a lavorare in due laboratori diversi…
…
Eppure questa storia mi lascia un po’ d’amaro in
bocca…Il non
potermi comportare come un qualsiasi uomo innamorato, il dovermi
nascondere, come se mi vergognassi dei sentimenti che provo per il
mio Greg, non mi piace per niente…
… non so cosa darei per
poter baciare Greg ovunque ne abbia voglia per dire a tutti che lui
è
solo mio; eppure solo un abbraccio dato nel posto sbagliato potrebbe
compromettere tutto quello che abbiamo costruito e conquistato in
tutti questi anni, e solo perché ottusi bigotti non riescono
a
vedere oltre le mura che si sono costruiti attorno al proprio
cervello!
Dobbiamo perfino nascondere le nostre fedine quando
siamo qui, perché sono identiche ed a degli agenti della
scientifica basterebbero pochi minuti per collegare la cosa…
…
quindi siamo costretti a portarle appese a delle catenine ed a
nasconderle sotto i vestiti, e solo a sera, quando ritorniamo a casa,
nell’unico rifugio in cui possiamo amarci indisturbati,
possiamo
indossarle…
Non so quanto potrò resistere ancora in
questa situazione soffocante prima di commettere qualche
cavolata…
Sospiro pesantemente mentre mi passo le mani aperte
sul volto stanco, la voglia di vederlo anche solo da lontano che
cresce sempre di più dentro di me, fino a farsi
insopportabile. Mi alzo dalla sedia e, per una volta, decido di
fregarmene ampiamente e seguire il mio istinto più che il
mio
cervello: se non sbaglio Greg è nella rimessa ad esaminare
l’auto coinvolta nel caso che sta seguendo con
Sarah…
Solo
un’occhiata e vado via, mi prometto, voglio solo riempirmi il
cuore
e la mente della sua figura perfetta, dato che troppo tempo ci separa
dal ritorno al nostro rifugio ed alle nostre coccole…
Nel
corridoio cammino allegramente, forse troppo, riportando alla mente
il magnifico risveglio che ho avuto stamattina: a strapparmi dal
sonno è stata una strana sensazione famigliare, che non
riuscivo a riconoscere nello stato di dormiveglia in cui ancora mi
trovavo, quindi, a fatica, ho sollevato le palpebre pesanti ed ho
abbassato la testa, riuscendo a intravedere nella nebbia che ancora
mi velava le palpebre la testa di Greg tra le mie gambe aperte,
un’immagine di tale violenza da farmi tornare lucido
all’istante!
Inutile aggiungere che ci siamo rotolati tre le
coperte sfatte dimenticandoci di tutto e tutti, e che per questo
siamo arrivati in ritardo al lavoro…
… il fatto è che
Greg è così innocentemente sexy che infrange
tutti i
miei freni, e l’unica cosa che penso è amarlo
ancora,
ancora, ancora ed ancora…
- Dove stiamo andando con
quest’espressione sospettosamente allegra?- una voce
divertita e
maliziosa, fin troppo familiare, mi gela sul posto per la
sorpresa.
Mi volto lentamente, pregando che sia solo un incubo, ed
invece trovo Warrik mollemente appoggiato contro il muro che mi fissa
con la sua migliore espressione da furfante!
Ed ancora una volta
mi chiedo cosa mi sia saltato in mente quella volta che mi sono
confidato con lui, raccontandogli della sbandata colossale che avevo
preso per Greg…
… da allora questo bastardo non perde
occasione per prendermi in giro, e, da quando gli ho raccontato che
stiamo insieme vivendo felicemente sotto lo stesso tetto, ha
rincarato la dose, il maledetto! Eppure, nonostante tutto quello che
possa dire di lui, so benissimo che per nulla al mondo rinuncerei
alla sua amicizia. Warrik mi è sempre stato accanto,
accettandomi e sostenendomi, esortandomi a non mollare, dicendomi che
prima o poi Greg si sarebbe accorto di me…
… non so cosa avrei
fatto se non ci fosse stato lui accanto a me!
- Alla rimessa.-
rispondo senza pensare realmente a quello che dico, quando lui mi si
è avvicinato.
- Alla rimessa, eh?! – ridacchia in modo
inquietante – E che ci vai a fare alla rimessa? Il nostro
caso è
chiuso ormai, e comunque non erano coinvolte auto…- parla
con
l’espressione di chi ha già capito tutto e si
diverte un
modo a tormentarmi.
Ho una voglia matta di strozzarlo con le mie
stesse mani, in questo momento!
- De… devo solo controllare una
cosa…- rispondo vagamente.
Se fossi stato un criminale avrei
passato la mia esistenza in galera perché ogni volta che
cerco
di dire una bugia mi si accende un’enorme insegna al neon in
fronte
con scritto ‘Sto mentendo!’ ed assumo subito una
stupida
espressione colpevole!
- Ma davvero?! E non c’entra niente che
ora nella rimessa c’è il tuo Greg che sta
esaminando un’auto
indossando quell’aderente tuta da lavoro grigia?- mi chiede
con un
sorriso sfacciato e divertito, senza minimamente curarsi di essere in
uno dei corridoi del laboratorio e che chiunque avrebbe potuto
sentirlo.
Colpito ed affondato!
Io devo aver raggiunto e
superato ogni tonalità di rosso per la vergogna di essere
stato scoperto così facilmente! Velocemente mi guardo
intorno,
cercando di prendere fiato e di riordinare le idee per trovare una
risposta adeguata per questo idiota.
Ma tutto quello che mi esce è
un buffo broncio a metà tra l’offeso e
l’imbarazzato.
-
Smettila cretino!- sibilo irritato incrociando le braccia al
petto.
Warrik mi si avvicina ridacchiando e mi circonda
amichevolmente le spalle con un braccio.
- Non ti sarai mica
offeso, eh Nick?! Lo sai che io scherzo! Mi piace troppo vederti con
quell’aria imbarazzata.- mi dice con un sorriso sincero e la
sua
aria irriverente.
Lo so benissimo che Warrik scherza, è il
suo modo per dirmi che è felice per me e che mi vuole bene.
Lui è fatto così, troppo diretto ed alla mano per
trincerarsi dietro lunghi discorsi, quando può preferisce
usare le battute e gli scherzi.
- Lo so Warrik, soltanto mi
piacerebbe che ogni tanto mi dessi tregua…- sospiro sapendo
che la
mia è solo una pia illusione.
- E perdermi tutto il
divertimento?! Non sia mai!- ribatte convinto con il suo sorriso
ampio e caldo, amichevole.
Scuoto la testa rassegnato mentre mi
avvio verso la rimessa. Subito Warrik mi si affianca ed impieghiamo
questi pochi minuti insieme a parlare del più e del meno,
mentre la mia mente è già proiettata verso Greg
che sta
lavorando tranquillamente.
Ci fermiamo davanti la saracinesca
mezzo alzata, da cui proviene solo un profondo silenzio.
- Mi
raccomando ricordatevi che siete in ufficio! – mi dice
stranamente
serio il mio amico, iniziando ad arretrate…
strano… troppo
strano… - Per fare le cosacce aspettate di essere soli
soletti a
casa, eh!- e scappa via ridendo forte.
- WARRIK!!!- urlo paonazzo
e costernato, peccato che quel maniaco sia già troppo
lontano,
ma appena lo becco…
Sbuffo per poi abbassarmi e passare sotto il
bordo della saracinesca, piombando subito nell’umido silenzio
della
rimessa. L’ambiente è fresco ed in penombra,
tranquillo e
più defilato rispetto agli altri dell’edificio.
Inizio a
cercare Greg tra tutte le macchine messe accuratamente in fila,
alcune intatte altre completamente distrutte, stupendomi, come ogni
volta, di quanto siano portati gli abitanti di Las Vegas per i reati
con le auto.
Alla fine lo trovo, l’auto che sta esaminando è
parcheggiata in fondo alla rimessa, in un luogo isolato e ben
riparato. Mi avvicino cercando di non fare rumore e mi fermo
nell’ombra al limitare dell’area che gli
è stata
assegnata, improvvisamente incapace di fare qualsiasi cosa, anche di
respirare. Greg mi da le spalle, ignaro, è accovacciato
accanto al sedile di guida con la portiera aperta. L’aria
è
impregnata del caratteristico odore acido del Luminol. Il suo sedere
tondo, sodo ed invitante, perfettamente disegnato e messo in evidenza
dalla tuta. Lo sto letteralmente divorando con gli occhi! Senza
nemmeno rendermene conto mi avvicino a lui che continua a lavorare
indisturbato, tutti i miei bei propositi di stragli lontano
accantonati e dimenticato, arrivandogli alle spalle senza fare
rumore. Vorrei chinarmi ed abbracciarlo e baciarlo, saziare tutta la
fame che ho di lui, ma, con un immenso sforzo di volontà,
riesco a dominarmi.
- Trovato qualcosa?- chiedo all’improvviso,
la mia voce arrochita fende e manda in pezzi il pacifico silenzio che
ci aveva avvolti fin’ora.
Greg, chinato in avanti
nell’abitacolo, sobbalza spaventato sbattendo con la testa
contro
il bordo del tettuccio dell’auto, imprecando per il dolore.
Si
volta arrabbiato, massaggiandosi il punto leso: è
così
maledettamente carino con quell’espressione!
- Accidenti a te
Nick: mi hai spaventato a morte!- protesta con quegli occhioni da
cucciolo che non sanno provare sentimenti come la rabbia o
l’odio.
-
Scusami Greg, ma proprio non ho resistito!- confesso con un ghigno
divertito e per nulla pentito.
- Beh, la prossima volta resisti se
non vuoi avermi sulla coscienza: mi hai quasi fatto venire un
infarto!- borbotta lui con quel suo adorabile broncio.
Quindi mi
da le spalle per ritornare a lavorare. Io faccio scorrere il mio
sguardo sulla sua figura interamente fasciata in quella anonima ed
aderente tuta da lavoro grigia, sentendo subito il sangue incendiarsi
per reazione: dio, è stupendo!
- Allora che hai trovato?-
chiedo portandomi dietro di lui cercando di distrarmi.
Mi avvicino
a Greg fino al punto di sentire la sua schiena toccare il mio torace
ad ogni respiro, infilando la mia testa accanto alla sua, facendomi
subito avviluppare dal suo odore denso e sensuale, dolce e caldo.
Sento il mio angelo rabbrividire a questo fugace contatto, mentre
cerca di mantenere un minimo di controllo e di non cedere alla mia
provocazione. È elettrizzante questo stare vicini senza
toccarsi, il sapere che pochi centimetri ci separano e che basterebbe
poco per abbracciarci…
… è una sensazione esasperante,
che pare toglierci il fiato dalla gola, e su tutto domina la voglia
di toccare il corpo dell’altro e di abbandonarci senza
pensare ad
altro.
È Greg a rompere questa sensazione di stallo,
allontanandosi e voltandosi di nuovo verso di me, mostrandomi i suoi
occhi in tempesta e le guance decorate da un velo di porpora. A
vederlo così sento un nodo chiudermi la gola, mentre il
battito cardiaco accelera.
- Ho trovato le impronte della vittima
dappertutto – inizia parlando a fatica, come se anche lui
dovesse
forzare un nodo alla gola – e poi ci sono tracce di sperma
dovunque. – Mi porge un paio di occhiali arancione e si volta
di
nuovo verso l’auto – Guarda! – e mi
indica il sedile posteriore
sul quale, grazie agli ultravioletti, risaltano tante macchiette
chiare.
- Però! Direi che si sono proprio divertiti qui
dentro!- scherzo mentre mi tolgo gli occhiali.
- Puoi dirlo forte!
Pensa che ho trovato tracce di liquidi organici anche sul sedile del
guidatore e sul volante!- e questa volta mi porge uno dei suoi
classici sorrisi giocosi e maliziosi insieme.
E subito mi salta
alla mente l’immagine di Greg nudo, seduto a cavalcioni sulle
mie
gambe, che si inarca violentemente contro il volante della mia auto,
dopo una mia spinta. E per riflesso rabbrividisco non riuscendo a
reprimere completamente un piccolo gemito.
Greg deve aver capito
quello che stavo pensando perché sussulta come se lo
avessero
frustato.
-Levatelo dalla testa, maniaco! Non farò mai una
cosa simile!- sbotta arrossendo furiosamente e lanciandomi
un’occhiataccia di fuoco.
- Peccato! Era proprio un’idea
niente male…- fingo di lamentarmi.
Fingo si, perché non
potrei mai fare una cosa del genere a Greg, lo amo troppo per
trattarlo come un bambolotto con cui sfogare le mie perversioni.
-
E smettila di guardarmi in quel modo, non riesco a lavorare
così!-
continua a protestare mentre cerca di spargere la polvere per
rilevare le impronte sul cruscotto.
- In che modo?- chiedo io non
sapendo a cosa alluda, ancora perso dietro ai miei pensieri.
- In
quel modo! Come se volessi strapparmi i vestiti di
dosso e
prendermi qui, sul cofano dell’auto!- risponde con la voce
tremante
raggiungendo un bel color rubino.
Ah, non sai quanto mi piacerebbe
fare una cosa simile, amore mio! Peccato che questo non sia il luogo
adatto e che debba aspettare a stasera.
- Mi dispiace deluderti
tesoro, ma non sei questo granché con quella cosa addosso!-
mento sapendo benissimo di mentire.
Non so come sia possibile, ma
sembra che quella cosa informe dal colore orrendo sia stata creata
apposta esaltare il suo fisico asciutto e delicato, rendendolo una
visione irresistibile. Fin dalla prima volta che l’ho visto
con
indosso la tuta da lavoro mi è sembrato un autentico
spettacolo! Un’autentica tentazione per il mio traballante
autocontrollo!
Alle mie parole Greg si rimette in piedi e mi fissa
negli occhi.
- Sul serio?- e mi si avvicina, appoggiandosi contro
di me, infilando la testa nell’incavo del mio collo,
cominciando a
baciarne la pelle.
Già comincio a non capirci più
niente!
- G… Greg… fermo… ti pre…
go..- e gli afferro le
mani intrecciando le sue dita con le mie.
Sento le sue labbra
risalire lungo il collo e la mandibole, fino alle labbra.
- Non
c’è nessuno nella rimessa!- mormora prima di
baciarmi.
Ed
il mio autocontrollo va in frantumi.
Trascino il mio angelo in un
cono d’ombra, sbattendolo di spalle contro il muro,
avventandomi
subito sopra le sue labbra morbide, vellutate, calde…
Greg
lascia la presa sulle mie mani e mi passa le braccia attorno al
collo, io gli afferro i fianchi, premendomi contro il suo bacino.
Passo a baciargli il collo, quel collo morbido e candido che
semplicemente adoro, giocando con la pelle e la catenina della fede,
e questo piccolo demonietto tentatore si morde le labbra per non
gemere, emettendo comunque deliziosi mugolii che mi scivolano come
metallo rovente addosso. Abbasso completamente la cerniere della sua
tuta, infilando le mani all’interno, accarezzandogli il
torace e
l’addome da sopra la t-shirt bianca, con i palmi aperti,
seguendo
il profilo di ogni suo muscolo. Riporto le mani in basso, facendole
passare dai suoi fianchi alla schiena, fin al sedere, che stringo
forte nelle mani e tirandomelo contro. A questo punto non riesce
proprio a reprimere un piccolo urlo deliziato.
Poggia la testa
sulla mia spalla, ansimando pesantemente contro il mio collo,
facendomi rabbrividire ed annebbiandomi il cervello.
Ho solo
voglia di fare l’amore con lui, qui, adesso, infischiandomene
di
tutto!
Ma il rimbombo di alcuni passi ci fa sobbalzare, ci
stacchiamo all’istante quando distinguiamo la figura appena
illuminati dai neon di Sarah che viene dalla nostra parte, per
avvicinarsi all’auto. Un po’ mi dispiace doverla
terminare qua,
mi piaceva questo gioco che stavo facendo con Greg, anche se eravamo
entrambi consapevoli che non saremmo mai potuti andare oltre i baci e
le carezze…
Usciamo dal nostro nascondiglio quando Sarah si è
fermata davanti l’auto e sta guardando perplessa il kit di
Greg
abbandonato a terra.
- Che ci facevate nascosti li dietro?- ci
chiede appena ci nota uscire dal buio, fermandosi soprattutto
sull’aspetto ancora arruffato di Greg.
- Niente di che, Greg mi
stava solo mostrando il tatuaggio che si è fatto.- rispondo
io, cercando di non ridere. Come mi è venuta
un’idea
simile?
- Un tatuaggio?! Davvero ti sei tatuato Greg?- chiede lei
stupita: evidentemente non lo reputa un tipo da tatuaggi.
-
Ah-ehmm… S… si… l’ho fatto
un paio di settimane fa…-
ridacchia nervosamente.
Sono sicuro che mi sta mandando una marea
di accidenti, in questo momento.
- Si è tatuato un
l’ideogramma cinese di ‘coraggio’ sulla
fossetta della schiena,
per questo ci siamo nascosti nell’ombra, perché,
per farmelo
vedere, si è dovuto togliere la tuta…- .
- Capisco…-
risponde Sarah con il tono divertito di chi non crede ad una sola
parola.
Infatti il suo sorriso diventa man mano sempre più
malizioso e mi viene il sospetto che abbia capito tutto, quindi
decido di defilarmi all’istante, lasciandoli al loro lavoro,
non
prima di aver sussurrato al mio angioletto che avremmo continuato il
discorso questa sera.
Nemmeno chiudiamo la porta che già
siamo avvinghiati l’uno all’altro, stringendoci e
baciandoci come
se ci rivedessimo dopo mesi di lontananza.
Non so come ma
riusciamo ad arrivare nella stanza da letto con addosso solo i boxer,
i vestiti li abbiamo lasciati sparsi nel corridoio, e Greg mi
trascina con se sul materasso. Adoro la sensazione della mia pelle a
contatto sua, è come un pizzicorio che elettrizza tutti i
miei
centri nervosi, inebriandomi il cervello. Mi sollevo sulle ginocchia
per non pesare troppo su di lui, e lo vedo disteso ed abbandonato
sulle lenzuola blu, una visione sensuale ed ipnotica capace di farmi
perdere ogni freno. Greg mi sorride sollevando la mano destra e
carezzandomi la guancia, io sposto la testa di lato, baciandogli il
palmo della mano. Guardo ancora Greg e nella mia mente si forma
un’idea che mi spaventa un po’, devo ammetterlo.
Eppure lui per
me lo ha fatto, si è dato a me con fiducia e naturalezza,
sopportando il dolore senza mai negarmi niente. Perché io
non
dovrei essere in grado di fare lo stesso per lui?
Faccio scorrere
il mio sguardo affamato su di lui, sul suo corpo delicato e sulla sua
pelle lattea, e mi setto fremere all’idea di averlo dentro di
me,
di sentirmi suo come lui è mio…
Mi chino su di lui per un
bacio, approfittandone per cambiare le posizioni, ritrovandomi
disteso supino sul con Greg seduto a cavalcioni su di me.
Ci
scambiamo un rovente sguardo d’aspettativa, le mie mani
scorrono in
carezze sensuali sulla pelle dai fianchi alle cosce, e viceversa.
Greg si sposta indietro pronto a cavalcarmi, ma io lo fermo
guadagnandomi il suo sguardo stupito.
- Prendimi! – sento la mia
voce roca contro il respiro spezzato, brividi d’attesa
serpeggiare
sottopelle – Prendimi Greg, fammi tuo!- .
- Nick… ma cosa…?-
è sorpreso, non si aspettava una simile richiesta da me,
forse
credeva che i ruoli sarebbero rimasti per sempre gli stessi.
-
Voglio sentirti dentro di me, voglio sentirmi completamente tuo.
È
la prima volta per me Greg e voglio che sia tu a farlo, nessun altro
potrebbe!- e per sottolineare la mia convinzione apro di più
le gambe in un implicito invito.
Greg mi fissa a lungo, immobile
tra le mie braccia, come se mi stesse studiando…
… alla fine,
dopo aver evidentemente trovato quello che cerca, mi sorride, mi
bacia e si sposta tra le mie gambe. Uno spasmo di piacere mi scuote
quando lo vedo portarsi tre dita alla bocca per inumidirle.
-
Rilassati ed andrà tutto bene!- sento la voce roca e densa
di
Greg dirmi solo questo prima che la più insolita e
disagevole
sensazione che abbia mai provati dilaghi dentro di me.
Presto il
piacere sostituisce il disagio, ed inizio ad ancheggiare contro
quelle dita chiedendo un appagamento maggiore. Greg si china fino al
mio orecchio.
- Adesso ti farà male, ma tu rilassati e non
cercare di respingermi o sarà peggio, se non ce la fai
fermami
in qualunque momento.- annuisco incantato da quella voce che scivola
umida e calda nel mio orecchio fino al cervello.
Quando Greg
inizia a spingersi dentro di me, mi sento spaccare in due, è
un dolore troppo forte, capace di concentrare su di sé tutta
la mia attenzione, nonostante i baci e le carezze con cui sta
cercando di distrarmi.
- Rilassati amore!- sento ancora la voce
dolce di Greg accarezzarmi il timpano.
Devo fare come mi dice,
fidarmi della sua esperienza. Greg è immobile dentro di me
aspettando un mio segnale per potersi muovere e
dall’espressione
tormentata dei suoi occhi capisco quanto stia male in questo momento.
Respiro profondamente cercando di allentare i muscoli delle spalle, e
pian piano un piace sottile e deciso comincia a sostituirsi al
dolore, portandomi presto a sollevare il bacino per incontrare quello
del mio amore.
Mi ritrovo ad urlare con tutta la voce che ho in
gola, muovendomi freneticamente contro di lui, rincorrendo quel
piacere che si fa sempre più forte, fino ad arrivare al
punto
di rottura ed ad esplodere in un’abbagliante luce bianca.
Quando
riprendo coscienza del mio corpo e di me stesso, mi ritrovo Greg
disteso addosso, ancora dentro di me. Inizio ad accarezzargli la
schiena ed a baciargli i capelli, lui solleva la testa e mi fissa
negli occhi.
- Tutto bene?- mi chiede un po’ preoccupato.
-
Mai stato meglio amore mio!- lo rassicuro io sorridendo beato e
soddisfatto.
Greg sorride di rimando, ma quando si sfila da me
riesce a strapparmi un alto mugugno infastidito. Credo proprio che
domani non potrò sedermi…
Il mio amore si distende
accanto a me, poggiando le testa sulla mia spalla ed il braccio di
traverso sul mio torace, godendoci un lungo momento di silenzio nel
quale assaporiamo quello che abbiamo appena vissuto.
- Perché
lo hai fatto?- mi chiede la voce di Greg.
- Perché ti amo
Greg!- rispondo deciso, senza lasciarmi nemmeno un istante per
riflettere.
I motivi per cui mi sono lascito amare da te sono
troppi, amore mio. L’unica verità che li
racchiudesse tutti
era proprio questa.
Mi sono dato a te perché ti amo, perché
voglio essere tuo, perché mi completi, perché la
mia
vita sarebbe niente senza di te…
…perché tu sei il
primo e l’ultimo che amerò ed il mio tutto.