Note: questa è la prima fic che scrivo su questa coppia senza prendere spunto dalla serie televisiva, infatti ho trovato un po’ di difficoltà nella stesura, anche se ho cercato di mantenere il Nick dolce e premuroso delle altre. L’idea mi è venuta rileggendo il penultimo volumetto di ‘Strofe d’Amore’, la parte in cui Sakuya si sveglia e prende la misura dell’anulare di Aine per comprarle l’anello di fidanzamento. Il mio Nick mi sembra un tipo possessivo nei confronti di Greg, quindi, nonostante stiano insieme da poco tempo, mi è sembrato un gesto adatto a lui. All'inizio avevo pensato di ambientare la seconda parte nei laboratori, ma poi l'idea di fargli fare il bagno insieme mi ha letteralmente sedotto. La scena nel bagno è stata programmata, anche se mi sono vergognata e non l’ho fatta molto particolareggiata, prometto che cercherò di descrivere più esplicitamente la prossima lemon.
Dediche: dedico questa fic alla mia sensei Akane, ed a H N(Grazie per aver messo ‘Nei tuoi occhi’ tra i preferiti! Me molto commossa!). Spero che questa fic vi piaccia ^.^
Ringraziamenti: ringrazio tutti coloro che leggeranno.
Non mi resta che augurarvi buona lettura. ^.^


Promesse


Sollevo lentamente le palpebre, la sveglia sul comodino segna le tre del mattino, spandendo la sua luce giallastra nel buio della stanza, appena rischiarato dalla luce che proviene dalla strada: abbiamo di nuovo lasciato la finestra aperta!
Chiudo gli occhi ed ascolto il suono più bello di tutti: il respiro dell’altra persona che riempie la stanza insieme al mio! Ancora non riesco a credere che io ed il mio angelo viviamo insieme! Dopo che gliel’ho proposto erano trascorse troppe settimane senza che succedesse nulla, avevo già iniziato a credere che ci avesse ripensato. Una sera, però, ho aperto la porta e mi sono ritorvato davanti uno splendido Greg imbarazzato con un borsone da palestra pieno a tracolla. ‘ Il resto lo prenderò con calma!’, mi ha detto solo questo, poi mi si è slanciato contro, avvolgendomi il collo con le braccia, stringendosi più che poteva a me, e mi ha sussurrato un flebile ‘Ti amo ’ sulle labbra prima di baciarmi. Sospiro e riapro gli occhi, osservando il soffitto striato da lame di luce pallida. Mi sento così felice…
… Tendenzialmente sono sempre stato un animale solitario, certo ho avuto le mie storie, ma ho sempre impedito alle mie compagne di entrare a fondo nella mia vita, per proteggere loro, ma soprattutto me stesso, perché presto o tardi, una volta assaggiato cosa sia davvero la mia vita, sarebbero fuggite via senza mai voltarsi. Invece chiedere a Greg di vivere insieme è stata la cosa più naturale possibile, forse perché facciamo lo stesso lavoro e che per questo capisce quando sono stanco e non ho voglia nemmeno di aprire gli occhi, ma anzi mi asseconda accoccolandosi contro di me… Non so cosa sia stato, né perché lo provi tutt’ora, so solo che ho provato un istantaneo istinto di fiducia verso il mio angelo, so per certo che fra noi non finirà mai nel modo burrascoso in cui è terminato il matrimonio di Warrick…
È questo meraviglioso senso di pace e felicità a dirmelo!
Volto appena la testa ed incrocio il profilo di Greg appena disegnato da fili di luce argentata contro lo sfondo scuro delle pareti, mi piace osservarlo mentre dorme, ha un’aria tremendamente dolce ed ingenua, che fa a cazzotti con quella irriverente e burlesca che indossa di giorno! Dorme così rilassato e pacifico da sembrare un bimbo, ed in effetti Greg ha sempre avuto un che del moccioso, forse perché era il più piccolo di noi, forse per la sua tendenza agli scherzi ed alla battuta facile, ma era il motivo per cui io e Warrick lo tenevamo a distanza, noi eravamo gli adulti, quelli che militavano da anni sul campo, che avevano visto tutti gli orrori che la mente umana potesse partorire, o quasi, che poteva saperne un topo da laboratorio come lui?
Lo avevo sempre visto come una piccola peste, un fratellino minore con il quale scherzare e divertirmi, quando ho iniziato a considerarlo un uomo da amare?
Un piccolo sorriso mi incurva le labbra: forse ho iniziato a preoccuparmi per lui la volta in cui è esplosa la teca che conteneva i gas per rilevare le impronte.
Quanto mi hai fatto preoccupare amore mio, con la tua innata capacità di attirare i guai come una calamita!
Sollevo un mano ed inizio a disegnare i contorni del suo volto con i polpastrelli: è cambiato molto dal marmocchio fresco di laurea che aveva iniziato a lavorare al laboratorio, prima timido ed impacciato, poi, man mano che acquisiva confidenza con noi, sempre più sicuro e allegro, come se la vita per lui fosse solo un divertimento da prendere alla leggera nonostante quello che vedeva in laboratorio; ora è diventato un uomo, sexy come pochi, per giunta!
Con una carezza appena accennata sulla guancia morbida, arrivo ai suoi capelli arruffati, che ora catturano e riflettono la luce perlacea dell’esterno. Grazie alla doccia che ha fatto ora sono morbidi, piacevoli al tatto, così diversi da quei ciuffi stopposi in cui si ostina a ridurli con il gel.
Il mio angelo muove appena la testa mugugnando qualcosa nel sonno, strofinandosi inconsciamente contro la mia mano.
Non si può esprimere a parole tutto quello che mi si scatena dentro ogni volta, la tenerezza che mi riempie il cuore ora che lo osservo così dolce ed indifeso mi fa quasi male. Ogni volta che lo osservo il sentimento che provo per lui cresce, si gonfia, scalpita, urla, è qualcosa di così profondo, di così grande, reale e vero, da farmi perdere completamente la ragione…
… a volte mi chiedo se ho mai veramente amato qualcuno prima di lui, perché nessuna è mai stata così importante per me da coinvolgermi fino al punto di tenermi sveglio la notte ad osservarla.
Se qualcuno mi chiedesse ora se so cosa sia l’amore io risponderei semplicemente ‘Greg!’, perché per me è diventato tutto quello che racchiude tutti i significati e le sfaccettature di questo sentimento.
Amore…
… giro e rigiro questa parola tra le mie labbra, ma ogni volta mi sembra che manchi qualcosa, non bastano queste cinque lettere per esprimere tutto quello che provo per lui…
… ma credo che non bastino tutte le parole per farlo!
È un qualcosa troppo concreto, complicato, dai contorni troppo indistinti per essere definito; è tutto così semplice, ma anche così complicato… Non basta certo dirgli ‘Ti amo!’…
… ma non basterebbero nemmeno tutte le parole del mondo per spiegare quello che ci lega, è un ‘qualcosa’ di troppo complesso ed articolato, ma noi non comunichiamo con vuote e fredde parole, noi comunichiamo con lo sguardo, con le labbra…
Con una carezza tanto languida quanto leggera scivolo lungo il suo braccio e raggiungo la sua mano abbandonata sul materasso, poco distante dal cuscino. È questa mano che mi ha accarezzato prima di addormentarci, questa mano di fine porcellana dalle dita lunghe, a cui basta sfiorarmi per riscaldare la mia pelle…
… la osservo a lungo mordendomi le labbra indeciso, accarezzandone il dorso con la punta delle mie dita…
Che devo fare?
Ho voglia di concretizzare in qualche modo la nostra convivenza, fare qualcosa che gli possa ricordare sempre ‘noi’, che lui è mio esattamente come io sono suo…
Lo so che è presto per una cosa simile, ma lo era anche per chiedergli di vivere insieme, no?!
In amore il tempo è un concetto relativo, non esiste il passato, solo il presente ed il futuro, ed io vorrei concentrarmi solo su questo, sul nostro presente insieme, sul futuro che ci vedrà ancora uniti, qui in questo letto o dovunque esso vorrà.
E poi per essere completamente onesti, vorrei fare qualcosa, dargli un qualcosa che faccia capire agli altri, a tutti quelli e quelle che lo guardano adoranti mentre cammina per i corridoi del laboratorio, che lui è già impegnato, che appartiene già a qualcuno, e che non sono disposto a lasciarlo andare tanto facilmente!
Qualcosa di semplice e non pretenzioso, qualcosa che porterà sempre con sé…
E già una mezza idea si forma nella mia mente mentre stringo l’anulare di Greg tra due delle mie dita, come per misurarne il diametro, sono talmente concentrato che nemmeno mi rendo conto che ha aperto gli occhi.
- … Nick…?- la sua voce assonnata e roca mi sorprendono all’improvviso.
Sollevo lo sguardo su di lui, mentre con un gesto fluido e fintamente casuale intreccio le mie dita con le sue. Gli sorrido intenerito dalla sua espressione.
- Scusami, non volevo svegliarti!- sussurro, come se non volessi infrangere il silenzio che ci ha morbidamente avvolto fino ad ora.
- Non mi hai svegliato!- risponde un po’ più lucido, mentre stringe la presa delle sue dita attorno alle mie.
Io mi porto la sua mano alle labbra e ne bacio il dorso. Ho scoperto che a Greg piace parecchio essere vezzeggiato con simili, piccole attenzioni; infatti arrossisce appena mentre i suoi occhi si addolciscono. Mi si avvicina facendo aderire completamente il suo corpo al mio, appoggia la testa sul mio stesso cuscino, ora siamo a pochi centimetri di distanza l’uno dal volto dell’altro, posso sentire distintamente il suo respiro tiepido sfiorarmi le labbra, mentre il suo odore dolce e sensuale mi avviluppa in una ragnatela dalla quale già so che non ho scampo. Lo guardo dritto nei suoi occhi, quegli occhi che sanno passare da uno sguardo irriverente, ad uno mortalmente serio in poche frazioni di secondo, occhi che ho scoperto che mi osservano sempre, mi sorvegliano da lontano, discretamente, occhi che ora mi stanno guardando con un amore che non avrei mai creduto di poter provare. Sciolgo la stretta tra le nostre mani e faccio passare il mio braccio attorno alla sua vita, stringendomelo contro per impedirgli di allontanarsi, carezzando la sua pelle morbida e lieve della schiena con tutto il palmo aperto della mano, ho passato l’altro braccio sotto il suo collo, lasciandolo abbandonato lungo il materasso. Greg invece mi accarezza sul braccio, premendo appena con la punta delle dita sul bicipite, avverto il tepore dell’altra sua mano contro il mio torace, quasi sopra al cuore.
- Che stavi facendo sveglio a quest’ora del mattino?- mi chiede con un piccolo sorriso malizioso.
- Ti stavo guardando dormire.- rispondo semplicemente.
E mi riempio gli occhi ed il cuore della visione del suo volto angelico che si colora appena di stupito rossore, mentre i suoi occhi si spalancano un po’. Un sorriso divertito mi sfiora le labbra mentre mi avvicino per baciarlo, la mia mano sulla sua schiena risale fino alle scapole, ricalcando scrupolosamente la spina dorsale, per poi ridiscendere in un movimento leggero, appena accennato, che fa increspare la sua pelle.
- Ti sembra così strano che io ti guardi?- gli chiedo senza allontanarmi.
A me piace parlargli da così vicino, vedermi riflesso nei suoi occhi limpidi e sinceri, sfiorare con ogni movimento delle mie labbra le sue, sentirmi vicinissimo a lui, come se quasi tutti gli spazi fra noi fossero stati annullati. È in momenti come questi che mi sembra che tutto il resto svapori velocemente, che l’unica cosa reale ed importante sia solo ed unicamente quest’angelo tra le mie braccia, che l’unico posto al mondo realmente importante sia quello in cui ci troviamo.
- Perché mi guardavi?- mi chiede invece lui, guardandomi imbarazzato.
Che faccio, glielo dico? Gli confesso che ogni volta mi sembra di osservare la cosa più bella che sia mai apparsa in questo mondo?
Sorrido conoscendo già la risposta.
- Le cose belle sono fatte per essere guardate, no?!- gli dico sorridendo, guardandolo negli occhi per mostrargli che non sto mentendo.
Lui arrossisce ancora di più, assumendo un’adorabile espressione imbarazzata, come se non fosse abituato certe confessioni. Poi, con un movimento velocissimo, nasconde il suo volto contro il mio collo, come per sfuggire anche alla vergogna oltre che a me.
- Stupido!- bofonchia contro la pelle del mio collo, stringendosi di più contro di me.
Ed io posso solo stringere di più la stretta delle mie braccia su di lui, ridacchiando felice e divertito, completamente appagato.
- Buona notte Greg!- e gli lascio un bacio alla base del collo.
Lui fa lo stesso, e si addormenta così tra le mie braccia. Io resto ancora un po’ sveglio a godermi questa sensazione, prima che il sonno prenda nuovamente il sopravvento.

Continuo a camminare avanti ed indietro nel salotto, come una tigre in una gabbia: è la prima volta che faccio una cosa simile e sono decisamente nervoso, come se da questo dipendesse la mia vita!
Ed in effetti la cosa non è del tutto falsa: se Greg non dovesse accettarmi credo proprio che potrei morirne!
Mi fermo ed estraggo una scatolina dalla tasca del pantalone, la apro con uno scatto secco e guardo il contenuto: i pensieri di stamattina non mi hanno abbandonato per un solo istante, ho continuato a rimuginarci sopra, con il risultato che Grissom ha dovuto richiamarmi più volte perché avevo la testa tra le nuvole. Greg era impegnato con Warrick e Sarah su un altro caso e non abbiamo potuto vederci, quindi ho potuto pensare con tutta calma. Alla pausa pranzo sono uscito con una scusa ed ho iniziato a gironzolare per i negozi del centro alla ricerca di quel famoso ‘qualcosa’…
Mentre passavo da una vetrina all’altra mi sono ritrovato a pensare che ormai non posso più fare a meno del mio angelo, che il bisogno che ho di lui invece di scemare aumenta sempre di più, che più l’ho più lo desidero; ma non è solo una questione di sesso, io non riesco mai a tenere troppo a lungo le mani lontane da lui, ho un bisogno costante di toccarlo, di sentire la consistenza della sua pelle sotto le mie dita, di avere i polmoni pieni del suo profumo, riesco a stare bene solo così…
… è come avere una fame atavica che non può essere saziata, una sete terribile che non può essere stinta, mi sembra che ogni parola che pronuncio si trasformi nel suo nome, che ogni pensiero formulato mi conduca a lui, ho sempre la sua immagine impressa davanti gli occhi, vorrei averlo accanto a me ogni momento…
Mi è semplicemente diventato necessario per vivere!
Uno scintillio proveniente dalla vetrina di una biblioteca ha attirato la mia attenzione: quello che vedevo era perfetto, ma Greg avrebbe acconsentito a portarlo?
Siamo già stati fortunati che al lavoro non abbiano fatto troppe domande quando Greg ha consegnato il nuovo indirizzo all’ufficio informazione e si è sparsa la voce che viveva da me. Abbiamo mentito, dicendo che Greg aveva avuto dei problemi con il suo condominio, quindi io l’ho ospitato da me, sembra che tutti abbiano preso per buona questa versione …
Non mi è piaciuto mentire ai nostri colleghi, ma è stato necessario: se anche loro avessero accettato la nostra relazione, non credo che ai piani superiori avrebbero fatto altrettanto, e dopo i guai che Greg ha passato con il caso James, non ce la siamo sentita d aggiungerne altri; ma poi Grissom e Sarah non hanno tenuto nascosto anche loro nascosta la loro storia?
Chiudo la scatoletta e mi impongo di calmarmi: se Greg accettasse sarei l’uomo più felice del mondo, avrei ottenuto tutto quello che desideravo, ma devo prepararmi anche ad un suo, molto più probabile, rifiuto. Il mio angelo potrebbe rifiutare per paura di quello che gli altri potrebbero pensare a vederlo andare in giro con una cosa simile…
Al solo pensiero mi si stringe un nodo allo stomaco!
Scuoto la testa: è inutile emettere condanne prima di sentire la sentenza di Greg!
La chiave che ruota nella porta facendo scattare la serratura mi avverte che il momento è ormai giunto: inspiro cercando di farmi coraggio e mi avvio verso la porta per accoglierlo.
Mi piace l’idea che ci sia qualcun altro che entra in casa usando le chiavi, mi trasmette una forte sensazione di tranquillità, quasi come se mi dicesse che ormai Greg fa definitivamente parte della mia vita.
Sorrido a me stesso: quando sono diventato così sentimentale?
Il mio angelo entra in casa ed io lo accolgo subito con un abbraccio, che Greg ricambia con uguale calore, artigliando la stoffa della maglia dietro le mie spalle.
- Bentornato!- e lo bacio.
Quando mi allontano da lui vedo che il suo volto è stanchissimo, che un’espressione assonnata gli vela gli occhi. Warrick me l’ha detto che il caso al quale stavano lavorando era difficile, che Greg ha fatto una faccia strana davanti al cadavere devastato del bambino.
Adesso ci penso io a te, amore mio!
- Ti va un bagno Greg?- gli chiedo piano, come per non strapparlo al torpore in cui sta sprofondando.
Lui annuisce muovendo solo la testa ed io lo bacio su una guancia, prima di trascinarlo in camera nostra. Piano, senza fare movimenti bruschi, lo libero degli abiti che sono impregnati di tutti gli odori di questa giornata. Lui si lascia fare senza opporre resistenza, quasi come fosse una gigantesca bambola, perché quando è così stanco no ha la forza di fare né dire nulla. Non lo ammetterò mai apertamente, ma mi piacciono situazioni così intime. Nemmeno si rende conto che mi sto spogliando anch’io. Lo guardo e non resisto alla visione del mio Greg tutto assonnato: lo sollevo tra le braccia, stringendomelo contro il petto, lui mi fa scivolare le braccia attorno al collo per poi poggiare la testa contro la mia spalla, in un gesto lento e languido, tremendamente suo. Entro in bagno e mi siedo sul bordo della vasca con lui seduto sulle mie ginocchia. Apro l’acqua calda e verso una generosa quantità di bagnoschiuma: adoro la morbidezza dalla schiuma, è come la pelle di Greg. Il respiro del mio amore contro il collo mi spara scariche di piacere lungo la spina dorsale, verso ogni cellula del mio corpo, ma cerco comunque di trattenermi. Mi piace anche quando ce ne stiamo abbracciato, assaporando la presenza l’uno dell’altro. Quando l’acqua arriva al livello giusto la chiudo, mi sollevo in piedi, e sempre tenendolo in braccio, entro in acqua, posizionandomi dietro di lui, abbracciandolo forte e facendo combaciare la sua schiena contro il mio torace. Greg si rilassa all’istante, abbandonandosi completamente contro di me. Rimaniamo un po’ in silenzio, con l’unica compagnia delle gocce d’acqua che dal rubinetto cadono nella vasca. Bacio la tempia di Greg prima di spostare le mani sulle sue spalle, iniziando un massaggio per farle sciogliere i muscoli che nemmeno l’acqua calda è riuscita a rilassare. Lui mugola di piacere e dolore, un suono denso e felino, dannatamente piacevole. Quando smetto faccio scivolare un braccio attorno alla sua vita per stringermelo contro, mentre con l’altra mano gli accarezzo il collo, fino a raggiungere il suo mento per fargli voltare la testa e coinvolgerlo in un lungo bacio. Anche questa mano va a raggiungere l’altra sotto il pelo dell’acqua. Coinvolto dal bacio Greg si gira, fino a mettersi di lato e potermi così abbracciare.
- Va meglio ora?- gli chiedo prima di baciarlo su uno zigomo.
- Si, grazie!- sospira di piacere.
Quindi si rannicchia contro il mio torace, chiudendo gli occhi ed appoggiando la testa contro il mio collo. Ritrovando in lui tutta la fragilità che lo contraddistingue nei momenti in cui abbassa le sue barriere e mi consente di osservare la sua anima, io me lo stringo contro, come se dovessi proteggerlo da tutto il mondo che è rimasto all’esterno della porta di questo bagno. Qui ci siamo solo noi, non esistono le altre persone con i loro pregiudizi e le loro cattiverie. Improvvisamente, chiuso in questo rifugio, mi sento come se tutte le mie paure ed i miei dubbi siano svaporati, lasciandomi solo la piacevole convinzione che sto facendo la cosa giusta. Parliamo un po’, Greg mi racconta del suo caso, e lo sento tremare un po’ mentre mi spiega tutto quello che hanno fatto a quel bambino. Lo interrompo con un bacio: Greg non è un tipo impressionabile, non dopo quello che ha visto finora, ma non riesce proprio a sopportare i casi in cui sono coinvolti dei bambini, perché nella sua grande ingenuità e dolcezza non riesce a capire come si possa fare del male ad esseri così innocenti. Approfitto di questo bacio per attuare il mio piano: prendo la sua mano nella mia ed inizio a giocare con le sue dita. Quando mi allontano da lui, vedo che mi fissa sorpreso mentre solleva la mano sinistra: all’anulare brilla nella luce artificiale della stanza un anello, una fascia di oro bianco, senza fronzoli, semplice e sicura esattamente come il mio amore. Mentre mi chiedo come reagirà, lo osservo fissare l’anello stretto attorno al suo dito con un’espressione stupita. Solo dopo un lungo istante, durante il quale mi sono dannato l’anima per l’indecisione, sposta lo sguardo su di me.
- … Nick… ma…?- non riesce ad aggiungere altro.
Io mi affretto a spiegargli il motivo dietro il mio gesto, nella speranza che capisca i miei sentimenti e non lo rifiuti.
- È solo un altro modo per dirti che ti amo Greg! So che è passato poco tempo, ma sono successe tante cose da quando ti ho confessato i miei sentimenti, che mi sembra sia passato molto più tempo. Io ho capito che voglio te, Greg, nel mio cuore, nella mia vita. Il mio futuro lo immagino insieme a te, non mi importa dove, basta che sia con te. Riesci a vedere questo futuro? Vuoi realizzarlo?- mi trema la voce ed il cuore sta per esplodermi nel petto.
Amore ti rendi conto che ti sto chiedendo di trascorrere tutta la vita con me?
Mentre aspetto impazientemente la sua risposta, vedo Greg chiudere gli occhi, dopo pochi istante la sua espressione si rasserena mentre uno dei suoi bellissimi sorrisi che mi fanno sciogliere gli incurva le labbra.
- Si Nick lo vedo e mi piace da impazzire! – Solleva le palpebre e pianta il suo sguardo dritto nel mio, sereno e deciso – Voglio realizzarlo con te amore mio!- mi sussurra sulle labbra prima di baciarmi.
Il cuore mi si blocca nel petto per un interminabile istante, prima di riprendere a battere felice e soddisfatto. Prendo la sua mano nella mia e la avvicino al mio volto.
- Non importa se ne siamo a conoscenza solo noi, è importante il gesto, la promessa. Ed io giuro di amarti per tutta la vita, amore mio!- scandisco lentamente le parole, lettera per lettera, per imprimere più forza a quello che ho detto.
Poi sfioro in un bacio leggero la fascetta d’oro, come per suggellare la mia promessa, senza mai staccare lo sguardo dal volto dolcemente imporporato del mio amore. Lui, imbarazzato, ritorna ad accoccolarsi contro di me, passando le braccia attorno al mio collo. Restiamo così per qualche istante prima che Greg si allontani come se si fosse scottato.
- E il tuo dov’è?- mi chiede come se se ne fosse ricordato all’improvviso.
- Nella tasca del pantalone.- rispondo tranquillamente alla sua espressione agitata, indicando l’indumento abbandonato sul pavimento accanto la vasca.
Senza parlare Greg si inginocchia tra le mie gambe e si sporge oltre il bordo della vasca, facendo gocciolare l’acqua mentre fruga nella stoffa scura. Un’espressione trionfante si dipinge sul suo volto quando la trova, subito sostituita da quel tenue rossore che ho imparato a conoscere ed ad amare. Lo osservo mentre prende la mia mano e mi infila l’anello e lo bacia, ripetendo la richiesta che gli ho appena fatto io. Io sorrido dolcemente mentre gli afferro i fianchi e me lo tiro contro facendolo sedere addosso a me.
- Giuro che non lo toglierò mai, Greg!- rispondo serio, per poi baciarlo.
Subito avverto i nostri corpi reagire alle nostre pelli che sfregano l’una contro l’altra, in un contatto decisamente gradevole. Lo guardo negli occhi trovando subito un assenso. Lo bacio sul collo per distrarlo mentre le mie mani accompagnano i suoi fianchi su di me. Greg getta la testa indietro spalancando occhi e bocca in un grido roco che riempie tutta la stanza. Un attimo di stasi in cui lui mi abbraccia le spalle e poggia la sua fronte rovente contro la mia, e poi inizia la nostra corsa, alla ricerca di questo piacere che sale sempre più, avvolgendoci, ubriacandoci, fino a che non esplode lasciandoci spossati.
Mi lascio scivolare sul bordo della vasca, ad occhi chiusi, sempre tendo il mio Greg tra le braccia, premuto contro di me, nel silenzio rotto solo dal nostro respiro accelerato.
E finalmente posso avvertire quel senso di pace e soddisfazione che si prova quando si raggiunge quello che si desidera veramente, nell’abbraccio di quest’acqua fredda e sporca.
È questo il momento perfetto, non ho altro da chiedere né desiderare ora che ho te amore mio.