Animal Instinct

 

 

1^ SAGA:
GLI AI


CAPITOLO 1


Una camminata sinuosa e sensuale, elegante e aggrazziata, lo sguardo fisso e sicuro puntava su ogni essere che incrociasse i suoi occhi dorati e non lo distoglieva per nessuna ragione al mondo finchè non era l'altro ad andare via turbato da tanta insistenza e stranezza, i capelli rossi e lunghi erano perfettamente in ordine e pettinati, non un capello fuori posto, lunga setosa cascata di fuoco. Le labbra leggermente incurvate in un eterno sorrisetto sarcastico, la pelle di un abbronzatura invidiabile era morbida e pulita. I vestiti stretti di pelle rossa gli fasciavano il corpo atletico, era questo ad attirare così l'attenzione oppure il fatto che appena incontrasse qualcuno che lo fissava negli occhi lui stesso si fermava guardandolo anche in mezzo alla strada? Oppure il sedere meraviglioso e sodo che aveva?
Era notte fonda ma la città era comunque popolata da giovani che facevano casino. A momenti sarebbero andati a casa loro e lui avrebbe avuto tutte le strade deserte per se. Sapeva come fare se voleva essere lasciato in pace.
Qualcuno infastidito dal suo comportamento cominciò a spintonarlo dicendo di smetterla, lui non aveva nessuna intenzione di fare a pugni, se non era per una donna non c'era gusto e non si metteva mai in mezzo, per cui nemmeno ora lo calcolò più di tanto, dopo avergli lanciato un occhiata minacciosa, infastidita, con uno scatto velocissimo balzò sul muretto a fianco della casa, poi sul balcone ed in seguito altrettanto fulmineamente sul tetto sparendo immediatamente dalla vista delle persone attonite. 
Così, senza mezza parola!
Il nome di quello strano ragazzo era Lymahl.
Si era seduto tranquillo lontano da occhi indiscreti.
Aspettava la sua preda, stanotte voleva una ragazza ma una ragazza speciale che il suo istinto lo portasse a desiderarla da subito.
Un ombra poco lontano da lui attirò la sua attenzione. Nonostante fosse silenziosa lui la sentì e la vide subito, la sua vista gli permetteva di vedere meglio di notte che di giorno...tanto durante il giorno dormiva e basta, non gli serviva vedere....ma ora i suoi sensi erano al massimo tutti concentrati su questo nuovo essere che gli si stava avvicinando.
Era la lei che aspettava oppure uno arrivato apposta per rompergli le scatole?
Ad ogni modo nel dubbio, per istinto scattò verso di lui e l'atterrò immediatamente, bloccandolo al suolo sotto di lui...ora poteva vedere chi era!

Neri.
Come la tenebra più oscura.
Il vuoto e il nulla.
L'universo infinito.
L'assenza di vita.
Neri.
Che sembravano essere orbite vuote e profonde.
E quel buio fissava i suoi occhi gialli con indifferenza totale.
"Beh...già il fatto che salti addosso al primo che capita...non è un buon segno...credo che avresti preferito qualche bella ragazza, mi dispiace....ma io sono solo il guardiano del cimitero."
Disse atono, come se non gli arrecasse nessuna preoccupazione la figura torreggiante del giovane dai capelli di fuoco e gli occhi d'ambra che incombeva sopra di lui.
Judas.
il guardiano del cimitero.
Dai capelli corvini come la pece e gli occhi neri come il nulla.
Lo chiamavano 'Corvo', perchè solo un uccellaccio del malaugurio può fare il suo mestiere.
Ma per il giovane, non sembrava un problema.
Nulla era un problema per lui...nemmeno fare la guardia alla morte.
"Posso alzarmi?" domandò continuando a fissare i suoi occhi lucenti nel buio. 

Senza dire mezza parola si alzò e con sforzo alcuno tornò a sedersi nella posizione di prima, con grazia e attenzione verso la strada deserta sottostante. Finalmente si decise a parlare con calma e schiettezza:
" Certo che preferivo una donna. Che domande. Di sicuro non un morto vivente che sta con gli zombie..." Non aveva problemi a dire le cose come stavano, era lì per quello, per una donna e non si faceva scrupoli ad insultare chi potesse rappresentare una minaccia per il suo scopo. Mentre parlava, continuava a scrutare in basso alla ricerca di una degna della sua attenzione, non sentiva Judas e non sapeva se stava parlando o cosa. Tanto non lo calcolava più. 
Ma ecco che i suoi occhi dalla pupilla sottile si posarono su una ragazza che camminava all'angolo, era sola e bella. Era quella che cercava. Quella che stanotte gli avrebbe fatto compagnia. Era la sua preda. 
Si alzò di scatto e, preparandosi per saltare giù dal tetto con la sua consueta eleganza e sensualità, disse al ragazzo dai capelli nerissimi:
"Io vado, l'ho trovata. Lei è mia, tu trovatene un altra altrimenti torna dai tuoi amici morti!"
E saltò giù senza la minima paura per le altezze. Durante il volo pensò che l'ultima cosa che voleva era un rivale in amore. Sperava che stasera non ci fosse stato nessun altro a puntare la sua preda. Allo stesso tempo aveva la sensazione che non si sarebbe liberato tanto facilmente del "Corvo", come lo chiamavano gli altri!

"Strano ragazzo...." si disse mentre lo vide allontanarsi nella notte "...trovarmene un altra?..." abbozzò un sorriso sul suo viso perennemente indifferente al corso degli eventi "...trovarmene un'altra..." continuò a ripetere, come se quella frase fosse stata la barzelletta più divertente del secolo. 
Con le mani nelle tasche, del suo lungo e nero impermeabile, riprese il suo cammino verso la birreria. La sua meta prefissa prima dello scontro con il giovane sconosciuto.
Con la coda dell'occhio lo vide avvicinarsi alla sua preda.
Ipotizzò che l'avrebbe invitata da qualche parte e, poi, avrebbero fatto l'amore...anzi...avrebbero fatto direttamente l'amore.
Beata gioventù.
Lui non aveva bisogno di cercare nessuno perchè aveva già trovato l'unica donna della sua vita...colei che in ogni istante custodiva, nel silenzio delle lapidi e delle candele, la sua sola sposa...la morte.

Entrò nel locale con il suo modo lento e quieto.
"Una birra" disse all'uomo dietro al bancone. Poco dopo il boccale era davanti a lui.
L'uomo non lo guardò nemmeno in faccia.
Nessuno lo faceva. 
Si sentivano in soggezione.
Però quel ragazzo strano...non aveva esitato a puntare i suoi occhi gialli nei suoi.
Non sapeva chi fosse evidentemente, oppure non era uno che si faceva suggestionare.
Bevve la birra lentamente...
"Ehi Corvaccio"
Bringer, quel pallone gonfiato, lo aveva chiamato con il suo solito tono sprezzante.
"Hai abbandonato le tue tombe per unirti ai vivi? eh si...deve essere proprio un mortorio là!! ahahahha!!"
La sua risata, sguaiata, risuonò in tutto il locale accompagnata da quelle dei suoi amici.
Judas non riusciva spiegarsi come potesse trovare divertenti delle battute così pessime.
Lo ignorò come al solito, e come al solito lui non si fermò di fronte alla sua indifferenza...
"Allora..." disse sedendosi accanto a lui e dandogli una pacca sulla spalla "...hai comprato la tua gallinella per i riti satanici?" e giù un'altra grassa risata
"No...preferisco farci il brodo..." rispose atono il giovane.
"Ehi! allora sei un comico vecchio Corvo!" e giù un'altra pacca, più forte della precedente.
Non si scompose.
Le sue parole erano acqua sulla sua pelle...le sue pacche carezze di vento....
…Tutti muoiono prima o poi e, davanti a Lei, sono tutti uguali…
Pensò alzandosi.
"Ma come vai già via Corvaccio? non mi sono ancora divertito abbastanza..."
"Ti rifarai domani...." rispose, poi gli si avvicinò, come non aveva mai fatto, guardandolo dritto negli occhi "...se sarai ancora vivo."
Bringer non si mosse.
Era come immobilizzato, mentre le risate dei suoi amici calarono di colpo.
Potevano esistere occhi più neri dei suoi al mondo?
Poteva esistere un Nero più profondo e oscuro di quello?
Judas abbandonò il locale con lo stesso passo lento e quieto di come era entrato facendosi inghiottire dalla foschia notturna.

Il destino era veramente beffardo e diverte...davvero molto!
Lymhal e la sua donna di quella notte erano andati proprio in un albergo accanto al cimitero...avevano appena finito la loro...'attività sessuale' e lei dormiva tranquillamente semi coperta dal lenzuolo lui, invece, avuto quel che voleva, guardava soddisfatto fuori dalla finestra l'unica visuale che la stanza gli permetteva di vedere: il cimitero.
Era una visione sinistra e buia, ma gli occhi dorati del ragazzo si adattavano perfettamente all'oscurità e vedeva come se fosse giorno.
Si divertiva a fissare quell'ombra che si aggirava intorno al cancello cercando, forse, una cosa piccola e nascosta...l'idea di Lymhal era questa...probabilmente era un ladro disperato che cercava di rapinare quello jettatore del custode del cimitero...il ragazzo Corvo di cui si era già scordato il nome.
A quel punto la curiosità infinita del rosso si accese incredibilmente...dopo essersi soddisfatto sessualmente anche per stanotte poteva andarsene in giro a farsi i fatti degli altri....si annoiava e cercava giusto un modo per giocare...per passare il tempo.
Forse l'aveva trovato...magari Judas era il compagno di 'giochi' che faceva per lui...a parte quando aveva voglia di una donna o di dormire da solo e in pace, Judas gli sembrava proprio il tipo adatto per passare il tempo in più.
Solitamente durante il giorno dormiva e mangiava. Stop. La sua vita si accendeva di notte. Una preda...che gli facesse compagnia per una 'sveltina' e curiosare qua e là trovando qualcuno con cui giocare....effettivamente il Corvo avrebbe potuto fare al caso suo.
Andò in bagno e davanti allo specchio si ripulì per bene. La pelle tornò liscia e candida come prima, i capelli li pettinò accuratamente e con molta attenzione si vestì lisciandosi i vestiti di pelle rossa...una volta che l'operazione fosse completa e lui rimasto perfetto si diresse nuovamente alla finestra, salì sul balcone e con un balzo fu subito giù in strada...non vedeva l'ora di scoprire chi era questo nuovo essere...