ANIMAL INSTINCT
 
CAPITOLO 11

La lunga chioma rossa era, come al solito, sempre in ordine perfettamente pettinata, i vestiti attillati altrettanto ordinati gli stavano d'incanto, il Gatto sornione, dall'indole curiosa e provocante, pacifica e indipendente. Sembrava che nulla al mondo riuscisse a turbarlo, selvaggio e inafferrabile...fin ora era sempre stato così, ma, a vedere l'espressione che aveva attualmente dipinta sul volto, la sua bella immagine inscalfibile sembrava essere un ricordo lontano.
Che bello era stato quando, la sera prima, sotto la pioggia gli era capitato davanti alla porta di casa il Falco, tutto bagnato, solo per dirgli che l'indomani all'indirizzo riportato nel foglietto che gli aveva dato in mano, ci sarebbe stata una riunione fuori programma importante....gli occhi gli si erano illuminati subito....divertimento...nuovo divertimento....questo pensò allora....ma se avesse immaginato che incarico erano destinati avrebbe rifiutato immediatamente...ma ormai che era lì non poteva tirarsi indietro, l'unica era solo accettare gli ordini del serafico Lion-ho, suo nuovo capo....nei limiti ovviamente, lui amava la sua indipendenza e nessuno considerava vero capo, ma con il Leone doveva ugualmente stare attento e non scherzare troppo.
" Eloise?" Dissero all'unisono Zaphir e Lymahl in piedi, davanti alla scrivania di Lion-ho. Erano increduli...e increduli era dire poco.
Zaphir l'aveva vista con il suo ultimo isterismo a lui indirizzato proprio quella sera, poche ore prima che accadesse tutto.
Lymahl semplicemente non poteva credere che, una come lei, venisse rapita...principessa o no:
" Ma chi è quel masochista che ha rapito un'isterica urlante come quella? Rapire lei è un suicidio per la propria stabilità mentale!"
"Vedo che voi due la conoscete già!" Disse solamente Lion-ho mantenendo la calma, poi continuò: " Dogger Machiavelli ha colpito nuovamente, ha rapito la principessa Eloise, e la regina Enya ci ha gentilmente chiesto il suo aiuto. Per quest'occasione collaborerete con una persona speciale, la sua guardia del corpo, Ty la Tigre. Dovete scoprire dove la tengono e il modo migliore per tirarla fuori....vi lascio carta bianca, mi fido di voi e se con voi ci sarà Ty non avrete problemi."
Date le ultime indicazioni li congedò. Dovevano tutti mettersi subito al lavoro, innanzitutto contattare questo Ty al palazzo della regina e della principessa.
" Chi li conosce questi qui?" Chiese schietta la Gazza
" Io per sfortuna!" Ancora una volta Zaphir e Lymahl avevano parlato insieme scambiandosi uno sguardo che non prometteva nulla di buono...sarebbe stata una collaborazione moooolto lunga e difficile, quella!
" Se aspettiamo che questi ci dicano qualcosa, aspettiamo invano, io so dove è questo palazzo e dove trovare la Tigre...seguitemi." Disse per far prima Prince...ormai li conosceva entrambi e sapeva che, quando cominciavano a guardarsi in 'cagnesco', non la finivano più...e poi questa cosa che dovevano ritrovare proprio la principessa....Lymahl scappava proprio da lei che voleva nientemeno che la sua testa, Zaphir era costretto a far quel che gli veniva chiesto riguardo il 'lavoro' di cacciatore di taglie....entrambi legati in un modo o nell'altro alla ragazzina Eloise ora da salvare...il destino era proprio beffardo!
Gli altri non sapevano cosa li legavano a lei e non volevano nemmeno saperlo, solo portare a termine la speciale missione assegnata dal Leone.
Dogger ad ogni modo era sempre stato destinato ad entrare nelle loro vite, non importava come, lo era e basta!
 
Arrivati al cospetto della regina e di Ty, supportati dalla presenza di parecchie guardie, Lymahl non potè fare altro che ammiccare spiritosamente e dire:
" Ehm...salve...ci rivediamo, eh?" Pregando mentalmente che non lo uccidesse subito come, la Tigre Bianca, gli aveva giurato poco tempo fa, mentre era stato costretto a scappare!
Per una volta avrebbe lasciato la situazione in mano agli altri, nonostante lui si fidasse solo di sè stesso ora non poteva fare altro, era troppo impegnato a badare alla sua incolumità...era in pieno territorio nemico!
 
Enya era seduta, con la grazie di una regina, sul suo scranno.
Osservò Lymahl, senza far trapelare nessun sentimento ostile dal suo sguardo.
Il gatto era piuttosto sospettoso. Sapeva che lei era di una gentilezza fuori dall'ordinario...ma non pensava che in quel caso sarebbe rimasta altrettanto gentile con lui...
E invece...
"Bentornato Lymahl!" disse con voce leggera "Non immaginavo che ci saremmo rivisti, in un'occasione del genere..." poi sorrise "...tu che devi salvare la mia bambina..."
"A questo proposito, maestà..." intervenne Ty con gelo "...avrei qualcosa da ridire..."
Lymahl esibì il migliore dei suoi sorrisi "Ehilà VisoPallido...come va? Vedo che non sei andato al mare quest'anno...certo che però una lampada..."
La Tigre emise un basso ringhio e continuò
"Vostra Maestà...non possiamo permettere a...quest'essere di essere libero alla ricerca della principessa....non ci ricapiterà più un'occasione..."
"Non se ne parla Ty! Lymahl è al servizio di Lion-ho quindi non deve essere toccato! Capisco il tuo risentimento nei suoi confronti...ma qui c'è in gioco la vita della mia bambina...dovrete collaborare!" e questa sarebbe stata l'ultima parola sull'argomento.
La tigre osservò il gatto con sguardo omicida...cosa gli sarebbe toccato fare!!
"Da dove cominciamo?" domandò Zaphir
Rospo si fece avanti titubante "A questo proposito....craaaa....avrei giusto un gingillino da proporvi....craaaaa!!"
Il gruppo osservò Igor con espressione sorpresa.
"Parla pure..." lo incoraggiò la Regina
Il rospo estrasse dalla tasca un piccolo cip della grandezza di mezza falange.
"E quello cos'è?"
"Un rilevatore di odori!craaaaa"
"Cioè?" chiese Asha
"Questo oggettino...posto su un indumento registra l'odore della persone che lo ha portato....se poi..." ed estrasse un altro oggetto più grande tipo radar "....lo montiamo in questo amplificatore possiamo seguire l'odore della principessa...e sapere dove l'hanno portata!craaaaaaaaaa!"
"Ah però!" esclamò Prince
"Tsk!" sbuffò Zaphir "Se si tratta di seguire le tracce...lo so fare anche senza aggeggi elettronici!"
"Anche io!" convenne Lymahl
"Ehm...non credo...ieri ha piovuto abbondantemente...con la pioggia gli odori vengono molto ridotti...fino a scomparire...almeno al vostro naso....ma il mio rilevatore li riesce a rintracciarli comunque....craaaa"
Il Lupo lo osservò con curiosità. Il rospaccio aveva ragione...il suo fiuto con l'acqua veniva ridotto troppo, e avrebbe perso le tracce...
"Mmhh...." si limitò a mugugnare
"Ma non faremmo prima ad andare alla villa di Machiavelli e fare una bella irruzione??" propose Lymahl
"Non è detto che l'abbiano portata lì...." sottolineò Ty "...non possiamo rischiare un'azione di forza, senza sapere con quanti abbiamo a che fare...e così metteremmo ancora più in pericolo la vita della principessa..."
"Per questo non ci dovrebbero essere troppi problemi!" affermò Asha "Come Ladra so come introdurmi in ville super-sorvegliate...mi basterà mettere una qualche 'cimice' nel loro sistema elettrico e Rospo si potrà introdurre nel circuito di sorveglianza delle telecamere...potremmo monitorare l'intera villa e preparare un piano di irruzione!"
La regina rimase un momento in silenzio, poi disse
"Rospo...vero?...procediamo con il tuo rilevatore...e cominciamo a seguire delle tracce..."


...PLIK...PLIK...
Buio.
Silenzio e buio.
Confusione.
Stordimento.
Nebbia.
...PLIK...PLIK...PLIK...
Da lontano, il rumore di piccole goccioline che cadono sul pavimento staccandosi da qualcosa, ma cosa?
" Mmmm..." una voce ovattata le arrivò alle orecchie.
Era la sua voce, forse?
Non lo capiva, sapeva solo che aveva un gran freddo e che la testa le faceva un male incredibile, e lei ODIAVA avere freddo e mal di testa. Appena avesse recuperato le forze e la coscienza visto che, stranamente, non riusciva a capire dove fosse, come, con chi, perchè, da quanto, avrebbe urlato come faceva solitamente impartendo ordini a qualche tata o cameriera che lei chiamava, maleducatamente, serva.
...PLIK....PLIK....
Quel rumore fastidioso continuava insistente...ma cosa diavolo stava gocciolando?
Non ne poteva veramente più!
Appurato che era distesa su qualcosa di duro, quindi non il suo letto, azione molto grave e sconveniente,  e che aveva gambe, un braccio e i capelli a penzoloni si decise ad aprire i grandi occhi verdi...si, stava decisamente scomoda....ma non fu questo a colpirla maggiormente, appena li aprì, ma bensì la visione del soffitto sopra di sè, l'unico cosa che poteva vedere bene:
1- era un soffitto normalissimo, grigio, spoglio.
2- con una piccola lampadina...
3- NON aveva affreschi e dipinti colorati in stile barocco
4- NON c'era appeso il suo meraviglioso lampadario pieno di cristalli, candele, luci e tintinnii
5- NON vedeva il coperchio del suo comodissimo letto a baldacchino
6- quello NON era il suo letto a baldacchino
7- quella NON era dunque la SUA SACRA E DIVINA camera da letto!!!!!
8- il PLK PLIK continuava imperterrito disturbandola ulteriormente!
9- ERA SCOMODA
10- aveva freddo
11- era in disordine
12- Quindi: DOVE DIAVOLO ERA FINITA???????????????
13- Qua urgeva un urlo assolutamente!
" AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!"
Ecco arrivato l'urlo!!!!!
 
Nella stanza accanto...
" La principessina si è svegliata!" Un sorriso e tono ironici aleggiavano sul volto del gran capo, Dogger Macchaivelli. Egli era rimasto nella tana del colpevole accanto alla vittima, luogo molto pericoloso, solo per quel momento, per udire l'urlo acuto dell'isterica figlioletta di Enya, Eloise.
L'uomo si alzò e, con una strana luce negli occhi, fece cenno al ragazzo accanto a lui di seguirlo.
Raggiunta la ragazza, ancora distesa con un espressione furiosa dipinta in volto, le si piazzò innanzi rimanendo in piedi; sentendo che qualcuno era entrato Eloise si alzò mettendosi a sedere, nonostante la testa le girava ancora  non rinunciò alla sua sfuriata di rito che riservava in qualsiasi occasione:
" TU...CHI DIAVOLO SEI???? IDENTIFICATI O INSIGNIFICANTE ESSERE QUASI UMANO!!!! BRUTTA BESTIACCIA....SARAI GIUSTIZIATA APPENA MI TROVERANNO!!!!! QUANDO LA MIA TIGRE VERRA' DA ME TI PRENDERA' TI FARA' IN TANTI MINUSCOLI PEZZI CHE DISPERDERA' IN GIRO PER IL MONDO ED IO APPENDERO' LA TUA INSIGNFICANTE TESTA ALLA QUALE ESERCITERO UNA CHIRURGIA PLASTICA PERCHE' E' ANTIESTETICA NEL MIO PALAZZO E POI LA USERO' PER GIOCARCI A FRECCETTE E PER PULIRMI IL DIDIETRO!!!!!! RISPONDI ORA....TI CONCEDO IL PERMESSO NONCHE' IL GRANDE ONORE DI PARLARMI...!"
L'espressione di Dogger era sempre più compiaciuta tanto che rispose:
" Io? Dovresti conoscermi...la tua cara mammina non ti ha mai parlato di me? Enya si è già dimenticata di me, dunque?"
" EHI TU MUSO SCHIACCIATO COME OSI RIVOLGERTI A ME COSI'? E PARLARE DELLA  REGINA IN QUEL MODO? PER TE E LA TUA BRUTTA FACCIA E' LA REGiNA MADRE....E' COSI' CHE DEVE ESSERE CHIAMATA MIA MAMMA!!!!!!!" Altre urla isteriche!
" Tu non puoi essere la figlia di Enya...non hai nemmeno un briciolo della sua grazia, eleganza, regalità....maestosità!!! Da lei hai ereditato solo la bellezza!!!! Non credo che starà piangendo troppo della tua mancanza! Devo averle fatto un favore portandoti via da lì....comincio a pensare che non è stata una mossa intelligente, non so se otterrò quello che voglio così, è probabile che la lasci  nelle mani dei suoi rapitori!" Parlava con Eloise ma era come se riflettesse fra sè e sè. Poi si riprese
" Ma staremo a vedere! Intanto le presentazioni! Eloise questo è..."
"PRINCIPESSA ELOISE!!! TU NON PUOI CHIAMARMI SOLO PER NOME BRUTTO MUSO SCHIACCAITO!!!"
"...dicevo, questo è colui che ti ha portato qui ieri notte sotto la pioggia, l'ho ingaggiato apposta per te, è un esperto nel suo campo. Eloise, Linkin il pipistrello. Linkin, Eloise la barboncina!"
"COME MI HAI CHIAMATO????!!!!!????!!!!! BARBONCINA?!?! MA IO TI DISTRUGGOOOOOO!!!!!!! ANZI, IO NON MI SPORCO LE MANI, LO FARA' TY, LA MIA TIGRE!!!!!! "
Non calcolandola minimamente Dogger si rivolse al ragazzo accanto a lui.
" Te la lascio, è tutta tua, puoi farle ciò che vuoi, non è lei che mi interessa. Io non posso rimanere qua, desterei troppi sospetti. Siete soli in casa. Non farla uscire assolutamente, ma so sai fare bene il tuo lavoro e mi fido. Una volta al giorno ti manderò qualcuno dei miei uomini a darti ciò che vi occorre. Non dobbiamo fare altro che aspettare la mossa di Enya, una volta morto Lion-ho lei non potrà che rivolgersi a me."
Si voltò e fece per andarsene poi sulla porta aggiunse:
" Ovviamente deve rimanere viva, non mi servirà a nulla morta! "
"MOOORTAAAAA!?!?!?! TU SARAI MORTO BRUTTO MUSO!!!!!!!! LASCIAMI ANDARE E TI FARO' SQUARTARE SOLO IN TRE PARTI INVECE CHE MILLE!!!!!"
Rimasti soli, inizialmente, si misero a fissarsi con delle strane espressioni, ovvero lei schifata e lui compiaciuto.
La visione che si presentava innanzi ad entrambi non era poi così spiacevole! Linkin aveva i capelli lunghi fino a metà schiena ed erano mossi e neri come le tenebre, essi si confondevano con i vestiti dello stesso colore, erano stretti e attillati ed evidenziavano molto bene il bel corpo. La pelle era bianchissima e gli occhi di strane sfumature rosse, inquietanti. Sia i capelli che gli abiti erano bagnati e gocciolavano come anche quelli della principessa, ora imbambolata a fissarlo. Il ragazzo di fronte a lei era in possesso di una bellezza tenebrosa irresistibile, maligna quasi, selvaggia...bellezza che solo una categoria di persone molto rara e particolare avevano. Appeso al muro c’era il suo lungo impermeabile che più che un impermeabile sembrava un mantello con cappuccio, grondava anch'esso.
Anche Eloise era strafonda come lui, la notte non era ancora finita e fuori continuava a piovere, il rapimento era avvenuta da poche ore e probabilmente la Tigre e il Cigno stavano già mettendosi in moto per trovarla.
Anche Linkin la osservava con sguardo compiaciuto, non era affatto male così com'era la principessa, i capelli gocciolanti le ricadevano sul corpo e alcune ciocche ribelli sul viso dalla pelle liscia e umida, gli occhi grandi e verde smeraldo erano intenti a scrutare ogni singolo particolare di lui, la sua camicia da notte che sembrava un abito da sera era sgualcito  e scivolava su una spalla scoprendola, le gambe erano in mostra e gocce le si staccavano dai capelli biondi per cadere per terra e formare piccole pozzanghere dalle quali nascevano i PLIK PLIK che tanto infastidivano lei.
Guardandolo negli occhi, in quelle profondità irraggiungibili, ma tanto affascinanti ebbe un brivido che attribuì al freddo della stanza così disse, con un tono di voce normale per la prima volta da quando si era svegliata
" Ehi, signor vampiro, io ho freddo, non mi hai fatto le valige quando mi hai rapito?"
Un sorriso enigmatico in risposta, un sorriso che gli donava terribilmente:
" Hai indovinato."
" Ma ti riferisci al fatto che ti ho chiamato vampiro oppure ai vestiti?"
" A tutti e due"
Se dicesse la verità lo sapeva solo lui, nessuno aveva la certezza che i vampiri non esistessero, ma il fatto che lui si muovesse solo di notte e girasse con un mantello nero con cappuccio dava da pensare. Tuttavia la bellezza era la classica maledetta. Poi sempre lui le si avvicinò e continuò:
" Forse hai freddo perchè sei tutta bagnata!"
Solo in quel momento realizzò la terribile tragedia: lei era bagnata fradicia. Che orrore per la sua bellezza!!! E se si ammalava? Osservando i suoi vestiti leggeri le vennero le lacrime agli occhi....come era ridotta, prima non aveva visto in che stato era...e non osava vedere i suoi capelli....istintivamente ed inevitabilmente l'urlo arrivò:
" GNOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!! SONO TUTTA BAGNATAAAAAAA!!!! ODDIO ODDIO ODDIO ODDIO ODDIO!!!!! NON LO SOPPORTO!!!! NON GUARDARMI COSI'....SARO' ORRIBILEEEEE!!!!"
Non si stupì più di tanto dello scoppio d'isteria, mentre le lacrime prendevano a scenderle probabilmente perchè aveva appena realizzato interamente la situazione critica, si limitò a farle una carezza per sorprenderla e zittirla immediatamente, cosa che funzionò alla perfezione. Lasciandola a bocca aperta dopo la carezza con la mano gelida prese il suo mantello e glielo mise intorno alle spalle. Poi in tono caldo e suadente:
" Non è il massimo, ma nell'attesa che arrivino gli altri a darci ciò che ci serve dovrai accontentarti di quello che c'è, principessina!"
Chissà cosa sarebbe stato di loro. Se la regina e la Tigre erano già sulla buona strada. Se il vampiro pipistrello le avesse messo realmente le mani addosso(cosa che non le sarebbe dispiaciuto), se qualcuno le sarebbe andato a prendere qualche vestito decente, chi l'avrebbe tirata fuori da quella situazione. Ad un tratto sentiva la mancanza terribile della sua meravigliosa guardia del corpo(lei si circondava sempre e solo di persone giovani e bellissime!), ma allo stesso tempo la compagnia che aveva ora non le dispiaceva affatto. Chi poteva dire che sarebbe successo?
La sorte continuava a divertirsi coi destini degli altri!
 
Enya entrò nella sua camera. L'incontro tra i seguaci di Lion-ho si era concluso e i sei si apprestavano a partire alla volta della villa di Dogger, accompagnati da Ty.
Si sedette, con grazia, davanti al mobile che fungeva da toletta, osservando la sua bellezza, non ancora intaccata dagli anni, riflessa nello specchio. Lentamente si appoggiò al mobile nascondendo il viso tra le braccia, in un pianto sommesso e silenzioso.
Lei, sempre così sicura e bella, quasi da sembrare perfetta, stava piangendo come una qualunque donna... se ne vergognava! Lei era una REGINA, non una donna qualsiasi. Si asciugò le lacrime con una mano curata, dalla pelle di velluto e si avvicinò alla grande finestra, per assistere alla partenza del gruppo che aveva promesso di ritrovare la sua amata bambina.
Bambina... ormai era una ragazza che si apprestava a diventare donna, ma ciononostante si comportava in modo infantile. Forse se Eloise aveva quel brutto carattere era anche colpa sua, che l'aveva viziata in tutti quegli anni, soprattutto dopo la scomparsa del padre...
Quel flusso di pensieri fu interrotto dal rumore della porta che si apriva. Si voltò con solennità, indossando di nuovo la sua maschera di perfezione e trovandosi davanti Zephir, il Lupo. Abbassò lo sguardo non potendo sostenere quegli occhi grigi e profondi che si fissavano nei suoi.
”Mi dispiace...” sussurò l'uomo, non riuscendole a staccare gli occhi di dosso.
”Cosa ci fai qui?” chiese lei con un tono quasi infastidito.
”Sono venuto a salutarla... Beh... Potrebbe essere anche l'ultima volta che la vedo...”
”Da quando ti sei messo a darmi del lei? E perchè dici questo?”
”Ho uno stano presentimento Enya... qualcuno vuole la mia morte e non si tratta solo di Dogger...”
”Oh Zaphir... cosa devo fare con te?! Ho permesso che prendessi servizio presso mia figlia, perchè il mio cuore mi ha obbligato a non cacciarti... e ora ti ritrovo al servizio di Lion-ho, mio amico d'infanzia... Ti avevo detto di non farti più vedere, almeno finchè avessi dovuto portare il lutto per mio marito e invece ti ritrovo sempre davanti alla mia strada...”
”Non si può nè cambiare nè fermare il corso del destino... non ne ho colpa... e poi non si ha ancora la certezza della morte del re!”
”Zaphir! Sii realista! Lui è un RE! Conosce i suoi doveri e non fuggirebbe mai! Al massimo potrebbe essere prigioniero in qualche luogo sperduto e nel peggiore dei casi è stato ucciso...”
”Sembri davvero molto innamorata...”
”Lo sono...”
”Ahahahahahahahahahah!!! Questa mi giunge nuova! Non l'avrei mai detto... mentre facevamo l'amore tra le tue soffici lenzuola di seta, non mi sembrava pensassi molto a quanto lo amavi!”
Il lupo smise di ridere sguaiatamente e le rivolse uno sguardo di sfida, con un sorriso maligno e freddo dipinto sulle labbra. La regina si accasciò a terra, scossa dai singhiozzi e dai sensi di colpa, avvolta nel suo suntuoso abito nero da lutto.
”E ora perchè piangi?!” le chiese infastidito l'uomo.
“.. penso che sia questa la mia punizione... perdonami Zaphir! Io ho sempre amato entrambi e ora vi ho perso tutti e due, a causa del mio egoismo!”
”Shhh...” Zaphir si accucciò davanti a lei, accarezzandole una guancia dolcemente e asciugandole una lacrima che le stava solcando il bel viso regale: “Non dire così... Tu sei la donna più speciale che abbia mai incontrato... l'unica creatura che sia riuscita a rubarmi il cuore...”
Enya alzò il volto osservando quello duro e selvaggio di Zaphir, addolcito da uno splendido sorriso che gli illuminava lo sguardo ardente d'amore.
I loro visi si avvicinarono, mentre le loro labbra si cercavano disperatamente, piene di passione repressa. Si trovarono sdraiati per terra, in silenzio, fissandosi l'un l'altra, come per imprimere quei momenti indelebili nelle loro memorie.
Zaphir trasse un lungo respiro inebriandosi del suo profumo di rose selvatiche, giocando con i suoi candidi capelli setosi. La prese in braccio per poi adagiarla sul suo letto, strappandole un ultimo bacio. Lo stesso letto, che aveva ospitato per parecchie notti i due amanti, durante le visite segrete del lupo.
”Ora devo proprio andare...”
La regina lo guardò tristemente, per poi stringerselo al petto un ultima volta accarezzandogli i capelli ribelli dalle surreali sfumature grigie. Lo guardò allontanarsi in silenzio, fissando gli occhi celesti sul lobo dell'orecchio dell'uomo, adorno di una croce che si muoveva ritmicamente col suo incedere deciso.
”Porti ancora l'orecchino a croce che ti regalai... perchè?”
”Non lo so neanch'io... o forse è semplicemente perchè ti amo...”
Uscì dalla stanza rivolgendole un ultimo sorriso, per poi chiudersi la porta alle spalle.
”Anch'io ti amo, mio bel lupacchiotto...” sussurò Enya, mentre lo osservava raggiungere gli altri, dall'ampia vetrata della sua camera.


Sguardo seccato e impaziente.
Con un gesto stizzito della mano, Lymahl, si spostò una lunga ciocca di capelli dietro la spalla.
Dove era sparito quel tipo antipatico buono solo a rompergli le palle?
Non lo sopportava quando se ne spariva silenziosamente senza dare spiegazioni o avvertire. Amava la sua indipendenza almeno quanto lui, e faceva quel che voleva. Per quel tipo gli altri non erano nulla, pochi riuscivano ad attirare la sua attenzione.
Ma non erano forse le stesse cose che caratterizzavano anche lui stesso?
La verità è che non si sopportavano a vicenda appunto perchè erano più simili di quanto loro stessi volessero. E questo anche se sotto sotto lo sapevano non lo avrebbero mai ammesso, nemmeno sotto tortura!
" Uff...dove diavolo è sparito Zaphir?"
" Ma ci stai ascoltando oppure pensi ai fatti tuoi Lymahl?" Quel che dovrebbe essere un tono di rimprovero si rivelò altri che uno intimorito.
Colui che aveva parlato cercando di essere pratico era Prince che alla fine, visto che l'amico lo ignorava completamente, decise di dedicarsi alle indagini affiancandosi al  rospo tutto esaltato per la prima missione con quei macchinari geniali a sua disposizione.
Lì vicino a loro passò una ragazza che ancora si aggirava sola in quel quartiere poco raccomandabile.
Era ben 'corazzata' con un davanti da 6^ taglia almeno. Bella senza dubbio. Ma tutto lì. E fu quel che bastò per far voltare a 360 ° la testa del bel micino rosso che sfacciatamente le disse
" Ehi bellezza, se vuoi ti accompagno io a casa, guarda che brutta gente si aggira da queste parti!" Lymahl venne completamente ignorato dalla ragazza ma non da Asha che gli mollò un calcio negli stinchi brontolando severamente:
" Una fra i quali sei proprio tu! Datti da fare invece di fare la bella statuina!"
Un sorrisetto malizioso gli si dipinse in volto e, affiancandosi a lei, le circondò una spalla dicendo:
" Ma ovviamente tu rimani la numero uno! Non temere appena finiremo questa scocciatura mi occuperò di te, tesoro!"
Non riuscì a dire altro visto che fu colpito allo stomaco dal manico duro della frusta, poi aggiunse:
" In questo caso spero che la 'scocciatura' non finisca più!"
Due occhi neri come l'oscurità fissavano i due e specialmente il ragazzo dai capelli rossi.
Senza rendersene conto si scoprì a riflettere sul gatto. Era un essere sfuggevole e assolutamente indipendente, in grado di essere talmente profondo se solo lo volesse da eguagliarlo. Lo dimostrava il fatto che poteva tranquillamente vedere le anime come faceva anche lui.
Ma odorava di selvaggio. Lo stesso del lupo.
Lymahl sembrava estremamente superficiale e che la cosa più importante fossero le donne. Ma non era affatto così. Qualcosa in lui non permetteva a nessuno al mondo di arrivare al suo cuore e al suo vero io. Nessuno sapeva com'era realmente la sua personalità. Era un tipo molto particolare. Forse la cosa più importante per lui era se stesso e basta. Ma allora perchè aveva accettato questo 'lavoro'?
Solo per curiosità come aveva allegramente ammesso?
Era più misterioso di quel che dava ad apparire.
Sapeva bene che lymahl traboccava d'istintività. Ascoltava solo sè stesso. Ma anche lui aveva un brutto presentimento. Che non riguardava proprio il gatto su cui stava riflettendo senza motivo, ma un altro membro del gruppo, una certa persona che aveva sognato recentemente.
"Fate silenzio." La tigre aveva parlato. "Siamo arrivati" tutti si fermarono e si zittirono all'istante, la voce penetrante della guardia del corpo della principessa era in grado di sottometterli momentaneamente come era accaduto anche ora. Lymahl si fermò dietro di tutti, voleva stare il più lontano possibile dalla tigre, avevano un brutto rapporto da sempre.
Accanto a sè comparve altrettanto silenzioso il Lupo, lo sguardo tetro inspiegabilmente.
Strane sensazioni si alternavano tempestose in loro due, ma probabilmente anche negli altri, cosa li avrebbe aspettati?
Il luogo dove li aveva condotti il rilevatore di odori del rospo non era, come avevano supposto, la casa di Dogger. Era un'abitazione vecchia abbandonata da tempo, ma tuttavia ancora perfettamente funzionante.
Strani odori nell'aria....
"Un non vivo." Le labbra del corvo pronunciarono chiare quelle parole che fecero sussultare ognuno di essi.
 
"Che bella topaia!" esclamò Zaphir appena la vide "Con tutti i soldi che ha poteva anche permettersi una villetta un po' più decente!"
"Pessima battuta in una pessima situazione!" gli fece notare Ty.
Judas osservava l'edificio nella sua interezza.
Un 'non - vivo'...non ne aveva mai visti, ma lo sentiva come se ce l'avesse proprio davanti agli occhi.
La loro era una presenza tutta particolare.
I Vivi emanavano calore....
I Morti emanavano il gelo....
I Non - Vivi...non emanavano niente, però ne avvertiva comunque la presenza.
Fondamentalmente non sapeva nemmeno lui come fosse possibile, Isaya il suo maestro, non glielo aveva mai spiegato perché neanche lui sapeva come fosse possibile una cosa simile.
Non c'erano spiegazioni o forse...non ne erano ancora state trovate.
"Eloise è qui!" sentenziarono Zaphir e Lymahl all'unisono.
i due si scambiarono un'occhiata di sfida.
"E come lo sai sacco di pulci?" lo rimbeccò il Lupo
"Perché ho passato mooooolto tempo con la piccola bella - isterica...sai com'è...in maniera intima...non so se mi spiego....!" il tono del Gatto era provocatorio come al solito, ma invece di ottenere una reazione dal Lupastro o da Ty la ottenne da Asha.
"PORCO!" esclamò dandogli una sberla che avrebbe svegliato anche uno dei morti amici di Judas.
"Ehi!! Tesoro vacci piano!!! Stasera hai proprio intenzione di uccidermi??" esclamò massaggiandosi la guancia appena colpita
"Tsk...invece di vantarti delle tue numerose conquiste perché non pensi alla missione!!!"
Era proprio deliziosa quando si arrabbiava assumendo quell'espressione imbronciata.
Eh si...la Gazza era proprio il suo tipo!
"Smettetela voi due!" esclamò Ty, poi in direzione di Igor "Il tuo rilevatore?"
"Non ci sono dubbi...craaaaa....è lei!"
"Entriamo..."
"Dividiamoci!"
"Si divid....COSA???????" Non era tanto la proposta in sè per sè ad aver lasciato Lymahl con un'espressione allibita sul volto, quanto colui che l'aveva avanzata....
"Se entriamo tutti insieme dalla stessa parte c'è rischio che, se è una trappola, ci beccano tutti seduta stante!" L'exploi di Judas, ed il suo sguardo fermo fecero riflettere Ty.
"Ha ragione..." convenne "...allora...Corvo e Scimmia voi entrate da una delle finestre del piano terra....Lupo e Rospo voi passate dal retro....Gazza e Gattaccio con me...non voglio perderti nemmeno per un secondo Lymahl!!"
"Uffa....!!! certo che sei proprio diffidente!!" sbuffò incrociando le braccia.
"In Azione!" e detto questo il gruppo si divise
 
Una sensazione.
Orecchie che mandano suoni.
Occhi che vedono cose.
Olfatto che sente odori.
Pelle che trasmette brividi.
Lingua che riceve sapori.
I sensi in allerta hanno percepito nuove stranezze fuori dall'abitazione.
E' arrivato il momento. Lo sa. E' così.
TOC TOC
"Ehi, principessina, esci da lì!"
La voce sempre suadente del vampiro attraversò la porta di legno vecchio, non un alterazione nella voce o nell'espressione. Senza aspettare una risposta aprì l'uscio ed entrò nella stanzetta che fungeva da bagno una volta. Ora del bagno aveva solo una doccia senza tenda, un lavandino sporco con rubinetti arrugginiti,  uno specchio scheggiato in sette esatte parti e un wc senza tavoletta macchiato.
L'acqua della doccia scendeva ancora lungo il corpo, l'acqua incredibilmente ancora calda.
Il corpo nudo e perfetto, invitante e meraviglioso rivelava delle curve alle quali non si poteva stare indifferente, la pelle bagnata, lunghe gambe snelle e affusolate, braccia, polsi e caviglie sottili, mani curate, fondoschiena sodo, seni ben formati, stomaco piatto, schiena liscia sulla quale lunghissimi biondi capelli ricci ora appesantiti dall'acqua ricadevano appiccicandosi elegantemente, volto dai lineamenti ben disegnati e rilassati, occhi e bocca chiusi.
Per un attimo Linkin sembrava essersi incantato a guardarla in quel momento in cui era inconsapevolmente e indubbiamente bella e sensuale anche lei.
Se stesse sempre così, zitta e calma, rilassata soprattutto sarebbe perfetta e irresistibile.
Non si era ancora accorta di lui tanto era immersa nel suo lavarsi. Fu lui ad avvicinarsi ulteriormente a lei, a chiudere i rubinetti della doccia e posandole le mani sulle spalle e la bocca all'orecchio a dirle seducente e languido:
"Mia principessa, dobbiamo preparaci per delle visite!"
Brividi.
Brividi incontrollati e violenti in tutto il corpo di Eloise a quel gesto, a quelle parole pronunciate a quel modo, a quel fiato leggero sulla sua pelle, a quel movimento lento di labbra contro il suo orecchio, a quella vicinanza, anzi tocco sensuale con lei, a quel corpo muscoloso contro il suo, a quelle loro curve che combaciavano pericolosamente, al suo sguardo enigmatico, a lui.
Trattenne il respiro per un tempo indefinito, avrebbero potuto stare così ore pregando che nessuno dei due si muovesse e parlasse, ma l'autocontrollo del vampiro tornò subito come se non fosse mai andato via, spostò di poco il viso togliendo le labbra dall'orecchio di lei e guardandola da vicino, troppo vicino, puntò i suoi occhi rossi privi di pupilla in quelli grandi e verdi della ragazza con lo stupore di tutto l'universo addosso.
Non si era ancora resa conto di come si trovava, fradicia per la doccia, al naturale e specialmente nuda, sapeva solo che si trovava fra le braccia di un uomo letalmente affascinante e che avrebbe voluto starci per sempre; era tutto stranissimo e diverso ma bello, bellissimo.
"Andiamo" disse a fior di labbra sempre lui.
"Dove?" riuscì solamente a dire Eloise.
Un lieve sorriso obliquo
"Ad accoglierli!" poi le cinse le vita con il suo braccio in un gesto molto aristocratico e la condusse fuori dal bagno. Gocciolava ancora ed era sempre nuda ma si lasciava trasportare, era come ipnotizzata dal vampiro, stregata.
Che le avesse fatto qualcosa del genere veramente? Non era assolutamente da lei essere così docile e calma, soprattutto silenziosa. Qualcosa in lei non andava veramente. E chiunque l'avesse vista così si sarebbe allarmato incredibilmente. La avvolse con solo il suo mantello nero e ampio lasciandola sotto senza nessun altro vestito, i capelli ricci in disordine che le circondavano il volto e il corpo. In qualunque modo rimaneva sempre bellissima anche lei, peccato quel suo carattere infernale che ora sembrava svanito!
La condusse in una stanza completamente e assolutamente buia per chiunque ma non per lui, la teneva per mano mentre ancora gocce del suo corpo bagnato lasciavano piccole e minuscole tracce sul pavimento.
Il vampiro aprì un coperchio di un oggetto in legno lungo, un odore forte si levò dall'interno.
Il suo odore, l'odore di un Non - Vivo.
Odore che assomigliava a quello di morte, tanto conosciuta da Judas, ma anche a qualcosa di vita.
Strano.
Linkin prese in braccio la ragazza che sembrava priva di volontà e la adagiò all'interno di quell'oggetto stretto e lungo.
Gli occhi di entrambi brillavano al buio e si guardavano in continuazione, lui si chinò su di lei e col volto vicinissimo al suo le sussurrò languido:
" Aspettami qui. Tornerò subito"
Fece per alzarsi ma una mano della ragazza sul suo braccio lo fermò, aveva un espressione preoccupata, non voleva separarsi da lui. Un sorriso stranissimo aleggiò nel volto impenetrabile del ragazzo, poi tornò ad abbassarsi su di lei sfiorandole le labbra con le sue.
" Non possono farmi nulla. Tornerò subito. Qua sarai al sicuro."
Detto questo le mise la mano sul ventre e con un ultima carezza lungo tutto il corpo da brivido decennale chiuse il coperchio dell'oggetto strano.
Quella era una bara.
La sua, quella del vampiro pipistrello Linkin.
Richiuse la porta a chiave e andò deciso in un altra stanza buia, era il piano terra e nascondendosi nell'oscurità attese.
Attese l'arrivo dei nuovi ospiti. Non sapeva chi erano e nemmeno quanti, ma c'erano e li avrebbe dato l'accoglienza giusta che meritavano.
Una delle finestre si aprì piano e vi entrarono due ragazzi. Non li aveva mai visti prima, ma non dovevano essere qui. Erano un ragazzo con un lungo impermeabile nero e capelli della notte, alto e...strano....aveva un odore particolare intorno a lui, non suo, ma che l'accompagnava sempre. Non vita, ma nemmeno il suo odore di Non - Morto.
Una sensazione che lo avvertì di lasciarlo per ultimo. Seguì il suo istinto e lo lasciò uscire dalla stanza. Si concentrò sull'altro, era basso e mingherlino vestito in modo piuttosto strano, punk. Aveva la testa metà rasata mentre l'altra metà presentava una cresta.
Lui sarebbe stato il primo.
Silenzioso e letale, passi felpati, quasi nemmeno toccasse il pavimento, senza fare il rumore più piccolo gli arrivò alle spalle e appena erano solo loro due nella stanza lo afferrò, gli tappò la bocca e senza esitazione con un colpo deciso gli fece perdere i sensi.
Avrebbe benissimo potuto ucciderlo ma era un pesce piccolo, eliminarlo con le sue preziose mani non gli avrebbe trasmesso nulla e il suo sangue non era invitante. Lo lasciò a terra ed uscì muovendosi alla velocità della luce prese una strada diversa da quella dell'altro ragazzo, una direzione ben precisa che il suo istinto, i suoi sensi gli avevano indicato.
L'entrata sul retro.
Si appostò come aveva fatto prima e attese l'arrivo degli altri ospiti.
Eliminare il primo che entrava non avrebbe avuto senso, non era una buona idea, si iniziava sempre dagli ultimi.
Il primo era un ragazzo alto e dal corpo atletico, capelli corti e scuri. Era veloce e sapeva muoversi. Uscì subito dalla stanza del retro lasciando solo il secondo che era vestito con abiti larghi. Non gli diede impressione di essere un pericolo per lui e come per il piccoletto preferì metterlo solo fuori gioco facendogli perdere i sensi senza ucciderlo. E due.
Due erano sistemati, mentre altri due erano dentro che sicuramente cercavano la principessa.
Avrebbero cercato invano. Subito sarebbe arrivato anche da loro. Ma prima ce ne erano altri, li sentiva....ma non riusciva a capire dove erano, cioè da dove sarebbero entrati. Si concentrò e cominciò a muoversi silenzioso e lento per la casa tenendo d'occhio i due già dentro. Non si sarebbe fatto ancora vedere.