CAPITOLO
13
Ecco che
l'odio si insinuava in lui.
Odio.
Sempre
più odio per la persona che aveva di fronte.
Lo
vedeva e insieme a lui tornavano le immagini dolorose del suo triste e
cupo passato.
Odio.
Ora
aveva solo odio per quell'uomo.
Come
poteva provare altri sentimenti per uno che l'aveva fatto nascere di
nascosto da tutti....uno che l'aveva strappato dalla madre
costringendolo a scappare insieme a lui, uno che fino ai 13 anni gli
aveva tenuto nascosto il suo passato e le sue origini. Uno che poi gli
aveva buttato addosso la verità in quel modo.
Si
ricorda bene quando, da ragazzo, era stato portato di nascosto nel
cortile del palazzo reale. Non capiva perchè non dovevano
farsi vedere.
La
giornata era bellissima, un caldo sole illuminava ogni cosa. Nel
giardino curato, sull'erba appena tagliata vi erano tre persone. Un
uomo adulto vestito bene ed un portamento regale stava seduto composto
su una comoda sedia da giardino, guardava qualcuno.
Accanto
a lui c'era una bellissima donna dall'acconciatura sfarzosa e un
vestito vistosamente bianco candido. Le espressioni erano felici e
serene anche lei guardava una terza persona presente insieme a loro.
Sull'erba
stava seduta una bambina.
Sembrava
il ritratto dell'altra donna in miniatura. Probabilmente era la figlia.
Avrà avuto sui 10 - 11 anni, ma era così bella da
togliere il fiato.
I
capelli biondi erano grossi boccoli che scendevano fino a
metà schiena, incorniciandole il volto sorridente. Gli occhi
erano grandi e verdi, ma luminosi. Un vestitino lussuoso le ricopriva
il corpicino.
Stava
giocando con una bambola e di tanto in tanto si girava verso i genitori
e sorrideva loro radiosamente. Quel che l'aveva colpito quella volta
era il fatto che quella era una famiglia felice e serena.
Li
aveva invidiati.
Poi
le parole del padre come lo schiaffo più forte che avesse
mai ricevuto. Gli disse che erano il re, la regina e la principessa. E
che la piccola era la sua sorellastra, mentre la regina sua madre.
Enya.
Vederli
sorridere così felici senza di lui era troppo. Per loro lui
non esisteva. E stavano bene così, mentre lui aveva dovuto
fare questa vita crudele.
Gli
sembrò di sentire il cuore sanguinare e spezzarsi
definitivamente.
Ad
ogni risata della bambina una goccia del suo sangue veniva persa.
Lacrime. La prima e unica volta che aveva pianto in vita sua. Se le
ricordava bene Linkin.
In
quel momento prese ad odiare tutti. Scappò da quella visione
terribile per lui. Dal padre che ora odiava più di qualsiasi
altra cosa al mondo. Quel padre che gli aveva tenuto nascosto una cosa
del genere. E pensando a ciò cominciava anche a rendersi
conto che, in realtà, non sapeva nulla di lui. Usciva la
mattina e tornava la sera, lo lasciava solo in casa ordinandogli di non
allontanarsi troppo.
Cosa
faceva? Chi era in realtà suo padre? No, non voleva saperlo.
Non voleva avere più nulla a che fare con lui.
Scappò
di casa senza lasciare più nessuna traccia. Si limitava a
spiare di nascosto la famiglia reale, quella che avrebbe dovuto essere
la sua famiglia. E mentre vedeva la principessa, sua sorella, crescere
sempre più bella con quel suo carattere impossibile,
più se ne innamorava. Voleva averla per sè. Solo
lei.
E
farla pagare a tutti gli altri che l'avevano fatto soffrire
così, dal padre alla madre. Ma vivendo da solo e per strada
si lasciò andare ed un giorno venne visto dalle guardie
reali e venne ucciso credendolo un ladro.
Enya
fu informata e volle vederlo. L'aveva riconosciuto.
Teneva
sempre una sua foto segreta con sè per non dimenticarlo mai.
L'aveva
visto morto e si era disperata.
Ma
si sbagliavano.
Tutti.
Morte.
Cos'è
la morte?
Altri
non è un sogno sulla via della vita. Ma la vita stessa
è fatta di morte. Morte e vita sono un tutt'uno e quando si
mescolano in quel modo prende forma un mostro ininnominabile.
Un
Non-Vivo.
Un
dannato.
Un
ripudiato sia dalla vita che dalla morte.
Quando
sentimenti di odio e disperazione abitano il cuore sanguinoso di un
essere del genere e questo essere viene trovato da un altro suo simile
nasce un vampiro.
Linkin.
Fu
così che rinacque a nuova vita. E in quella nuova vita,
perdutamente innamorato della sorellastra Eloise, accettò il
compito di rapirla da parte di Machiavelli. Un povero illuso che
credeva di averlo dalla sua parte. In realtà aveva accettato
solo perchè si trattava di lei.
Si
sarebbe fatto amare a sua volta dalla principessa segnando
così la rovina della famiglia felice e del padre odiato.
Le
immagini cessarono lasciando gli occhi rossi del vampiro ancora
più cupi e pericolosi di prima.
Nemmeno
il sangue gli avrebbe succhiato. No. Per uno del genere solo la morte
era giusta.
"Mi
odiavi così tanto? Mi odiavate così tanto? Tanto
da trattarmi in quel modo? Da tenermi nascosto e da ripudiarmi?"
Questa
era la domanda alla quale Linkin voleva risposta. Pretendeva risposta!
E per l'unica volta dalla sua rinascita si era lasciato andare.
Aveva
estraniato i suoi sentimenti.
Aveva
gridato.
Questo
lasciò tutti sorpresi, nemmeno Zaphir si sarebbe aspettato
una cosa del genere. Non aveva capito nulla, ma non gliene aveva
nemmeno mai dato modo di spiegarsi.
Senza
attendere una risposta il vampiro lo attaccò mostrando una
forza inumana.
La
lotta iniziò lì, davanti a lei. Ad Eloise le cui
lacrime si fermarono sentendo le loro parole.
Ma
perchè adesso? Ma perchè preferiscono uccidersi a
vicenda invece che chiarirsi? E perchè lì?
Perchè vogliono farle assistere a scene del genere?
Provava
un sentimento d'amore per il ragazzo oscuro. Un richiamo da tanto
tempo. Voleva stare con lui. Doveva aver sofferto, ma non le importava.
Lei non aveva mai conosciuto la pietà. Ma ora si sentiva
solo tradita. Non voleva tornare dalla madre....come l'avrebbe
guardata? Che le avrebbe detto? Al momento le venivano solo insulti
eppure era sempre sua madre. Non le importava che sarebbe successo a
Zaphir, anche lui l'aveva tradito. Eppure...vedere ora l'odio
consolidato in quel modo assurdo la faceva star peggio. Voleva
andarsene dalla gente che non capiva nulla.
Linkin
probabilmente voleva ottenere solo quel che voleva lui, non gliene
importava degli altri. E di lei? Cosa provava per lei? Cosa aveva
dentro quel ragazzo? Non sapeva più nulla. Ma provare a
fidarsi di lui pensava che le avrebbe fatto bene.
"
Basta..." mormorò a fior di labbra. Poi si mise ad urlare
ancora perdendo il controllo:
"
BASTA! SMETTETELA BRANCO DI IDIOTI! CHE DIAVOLO STATE FACENDO!
FINITELA! UCCIDERVI VI FA SENTIRE PIU' GRANDI ED INTELLIGENTI? TANTO
NON CAMBIATE LA VOSTRA STUPIDITA' E NON MUTERETE L'ODIO CHE GLI ALTRI
PROVANO! E' TARDI PER RIMEDIARE A QUALUNQUE COSA! SMETTETELA! NON
VOGLIO VEDERE CERTE COSE!"
Questo
fece fermare i due uomini dall'affrontarsi a vicenda.
"
Linkin...andiamocene...ti prego...lascia perdere..." Linkin la
guardò con un misto di stupore e serietà. Erano
quelle le parole che aveva sempre desiderato sentire. Era l'amore di
quella ragazza che voleva per sè. Ma ora era giusto?
Improvvisamente
fissando quegli occhi pieni di lacrime che premevano per uscire di
nuovo provò dubbi. Erano occhi sinceri e giusti, fatti per
la felicità che probabilmente non avrebbe più
potuto provare come prima...e questo a causa sua. Sua e di tutti.
Ma
prenderla con sè e farle fare la sua stessa vita era
più giusto? Farla vivere accanto ad un dannato rendendola
dannata a sua volta poteva mai restituirle ciò che aveva
perso oggi?
No,
non poteva rovinarla a tal punto.
Fino
a quel giorno era stato egoista e, a costo di uccidere anche suo padre,
era pronto a portarsela con sè. Ma in quel momento
dubitò. Anzi, non dubitava più. Era sicuro che se
l'amava veramente doveva lasciarla andare. E farle fare la vita che per
lei era giusta.
Doveva
farsi odiare. Solo così avrebbe imboccato la sua via.
"No."
Un
sussulto.
"Cosa
ti fa pensare che io ti ricambi?"
Fiato
che si interrompe.
"Tu
mi ami, ma io?"
Occhi
sgranati.
"
Io non ho nessuno intenzione di condividere la mia vita con una come
te!"
Bocca
aperta.
"Tu
per me eri solo lavoro. Ora che l'ho fatto posso andarmene da solo!"
Corpo
paralizzato.
"Sei
troppo insopportabile."
Freddo.
"Ora
che ho recitato bene la mia parte posso essere pagato..."
Cuore...
"...e
andarmene..."
...che...
"...da..."
...si...
"...solo!"
...spezza...
"Ahahahah!!!!"
...irrimediabilmente...
"Ora
vattene, non servi più!"
...per
l'ennesima volta in pochi minuti.
Eloise
non riusciva a parlare. Era crudele, troppo crudele.
Provò
a parlare, ma la voce le tremò.
"Linkin...non
puoi...farti...amare...e poi abbandonarmi così.
Trattarmi...così. Ma che ho fatto?"
Un
sorriso gelido. Assolutamente gelido che la ruppe definitivamente.
"Nulla."
Non
riusciva nemmeno a piangere. Trovare l'amore vero. Il primo. E perderlo
così. Essere rifiutate così. Sentire parole del
genere. Vedere l'amore donato buttato e calpestato.
Lei
non aveva mai provato un sentimento così puro e vero.
Grande. Era innamorata di lui. In un solo sguardo si era persa in lui.
Ma
perchè tutto questo? Non poteva sopportarlo. Sarebbe stata
pronta ad abbandonare tutto per stare con lui. Sarebbe stata pronta a
ripudiare il suo sangue che per metà scorreva anche in
quello di lui. Sarebbe stata pronta a lasciare la madre.
Dopo
che l'aveva fatta sentire in quel modo quando erano soli, cosa le
diceva?
Che
doveva fare? Dove doveva andare?
Sembrava
che nessuno la considerasse realmente....solo perchè era
viziata e capricciosa ed isterica? Solo perchè non serviva a
nulla, solo a farsi portare a letto come la madre? Solo
perchè era una semplice figlia? Solo perchè era
l'imitazione dell'originale regina meravigliosa? Perchè
credevano di potersi dimenticare che esisteva anche lei e che aveva un
cuore? Quanti ancora si sarebbero presi la libertà di
tradirla e spezzarla così? Quanti?
Il
silenzio calò. Assoluto. Tutti pensavano a cose
incomprensibili, mentre attendevano la sua reazione chiaramente
isterica.
La
credevano una bambina fino a questo punto?
Reazione
che non arrivò.
In
quel momento la porta si aprì rivelando nell'ombra una
sagoma adulta ben conosciuta.
La
persona fece un passo dentro la stanza mettendosi sotto la luce di un
lampione che filtrava dalla finestra. Era la Tigre.
Grazie
alla sparizione di Lymahl e della Gazza (e a quanto pareva anche del
Corvo) si era perso dentro al buio più assoluto e sebbene
vedesse anche nella notte, se la casa non la conosceva, gli serviva a
ben poco.
Le
urla di poco fa della principessa erano servite ad orientarlo nella
giusta direzione. Ora era lì e non esigeva spiegazioni e
risposte. Ma solo che la sua protetta stesse bene.
Eloise
lo guardò con gli occhi spalancati. I loro sguardi si
incrociarono e subito le lacrime le uscirono senza più
essere trattenute. Di slancio e d'impulso corse da lui e si
buttò fra le sue braccia forti che, dopo un primo attimo di
incertezza, le cinsero la vita abbracciandola a sua volta.
Violenti
singhiozzi le scossero il corpo sottile coperto solo dalla giacca di
pelle del Lupo. E mentre lui la stringeva forte, preoccupato, i suoi
occhi taglienti come il ghiaccio presero a correre su entrambi i
presenti. Sembrava che potesse farli a pezzi. Brividi di freddo per
brevi istanti.
"Ma
perchè?" fra il pianto silenzioso Eloise riuscì a
pronunciare quelle parole. Ty non chiese nulla, solo non sapeva come
aiutarla....si poteva aiutare un pianto del genere? Diverso da
qualunque altro che mai avesse avuto?
"Piccola
Eloise...io le starò sempre accanto...di me si
può fidare..." senza saperne il motivo la Tigre
pronunciò quelle parole che colpirono l'anima dalle ragazza.
Quando
le lacrime scesero di meno Ty la prese in braccio, come poco prima
aveva fatto Zaphir. La teneva con cura come se fosse stata la cosa
più fragile del mondo. Un esserino da proteggere. Un
esserino che sapeva avere un cuore grande e tanto amore da dare...amore
che non tutti erano in grado di sentire e custodire.
"Andiamocene
lontano da qui..." la voce era rotta, un sussurro.
"
A casa?" Chiese delicatamente.
"
No...ti prego...ancora non là..."
"Come
desidera."
E
senza dire altro uscirono dalla stanza. In breve la Tigre fece perdere
le sue tracce con la sua principessa.
Rimasti
soli Zaphir si voltò incupito più di prima, se
possibile, verso il figlio che trovò in piedi sul balcone
della finestra aperta. Aveva uno sguardo enigmatico. Apparentemente
inscalfibile.
"
Per ora direi di finirla qua. Hai molte cose su cui riflettere
paparino. Forse ci rivedremo...ma intanto...addio." E sparì
buttandosi dalla finestra, in breve si innalzò in cielo
aprendo il mantello nero come fosse stato delle ali. Presto non fu
più visibile nel manto nero della notte. Solo il suo
pensiero.
-Perdonami…-
E
delle gocce di sangue che cadevano dall'alto sul terreno. Gocce di
sangue che provenivano dai suoi occhi. Le sue lacrime. Le sue prime
lacrime dopo la sua rinascita. E per la prima volta desiderò
poter morire...desiderio impossibile.
-…Non
potevo contaminarti....rimani come sei tu che puoi. Addio mia piccola
principessa.-
E
il destino è beffardo. E' possibile amare in questo modo?
Amare per di più una ragazza per nulla dolce all'apparenza?
Una ragazza impossibile? Una ragazza bellissima, ma intrattabile? E'
possibile amare per un dannato? Un Non-Morto è ancora capace
di salvare le persone da lui amate? La risposta a tutto sono due sole
minuscole lettere tracciate col sangue, amante dell'oscurità.
Si.
Si
trascinò lungo la stradina di terra battuta. La tempia gli
pulsava.
-Dannato
ghepardo!- pensò. Ma ancora più forte era il
pensiero di Ester...lì...da sola...ce l'avrebbe fatta contro
Jason?
Ma
cosa gli importava poi? In teoria sarebbe dovuta morire
comunque...però....preferiva che perisse per mano sua...e
non per mano di uno sconosciuto qualunque...
Non
doveva pensarci....!!! Ora doveva occuparsi di Lymahl e Asha.
Sentiva
che Ester non era in pericolo...lo sapeva...
Continuò
a camminare barcollando.
Era
buio e la vista era appannata dopo il colpo ricevuto...scrutava
nell'ombra alla ricerca di qualcuno...
Il
corpo di Asha giaceva al suolo. Sembrava che dormisse. Così
serena era la sua espressione.
Lymahl
non sapeva cosa fosse successo.
Non
sapeva perchè le falene avessero abbandonato la giovane, per
poi dileguarsi in quel modo. Non lo sapeva...ma la cosa era capitata a
proposito!! Questo era poco, ma sicuro!
"Meglio
così!" disse inginocchiandosi accanto alla Gazza
"Ehehe...eccomi a te tesoro! Mi devi un favore
enorme...chissà la faccia che farai quando saprai che sono
stato io a salvarti!" gli venne da sorridere. Già poteva
immaginare uno dei suoi soliti commenti acidi a riguardo, del tipo 'Ci
hai messo anche più tempo del dovuto!!' oppure 'Potevi
muoverti prima!' oppure ancora 'Grazie per esserti scomodato!'... fece
per prenderla tra le braccia, quando avvertì un fruscio.
C'era
qualcun'altro.
-Ancora?-
pensò -Non si sono ancora stancati di mettersi tra me e la
MIA proprietà?-
I
suoi occhi scrutarono il buio.
Il
fruscio si spostò di qualche metro.
"Tsk...non
sapevo che gli scagnozzi di Dogger giocassero a Nascondino!!"
esclamò con un sorriso.
"Nascondino?"
rispose una voce dalle fronde facendosi largo "Non conosco questo
gioco...sarà perchè non ho mai giocato in vita
mia!"
La
figura di un giovane si fece strada lentamente.
Lymahl
lo potè vedere nella sua interezza appena si
fermò a pochi metri da lui.
Capelli
lisci. Lunghi alle spalle. Neri. Almeno di tale colore sembravano nel
buio. Coprivano un occhio.
L'altro
era ben visibile.
Non
gli piaceva.
Era
una linea sottile.
"Allontanati
dalla ragazza!" disse con tono calmo.
"Tsk!
Me lo stai ordinando per caso?"
"No...te
lo sto consigliando!"
A
Lymahl venne da ridere. Più andavano avanti e più
gli sgherri di Dogger si facevano arroganti.
Glielo
stava consigliando!!!! Oh mio dio!!!!
"Ahaahahahah!"
sbottò "Non ho bisogno dei tuoi consigli! Lei è
la mia preda!" lo osservò fisso dicendo queste ultime
parole, come a voler mettere da subito in chiaro le cose.
"Non
posso permetterti di portarla via. Dogger la vuole per un lavoro, io
sono stato pagato per portargliela!"
"Non
sarà così facile!" gli fece notare, alzandosi in
piedi frapponendosi tra Asha e lo sconosciuto.
"Vuoi
combattere con me?" domandò con tono distaccato e freddo.
"Se
mi costringerai si! Io non ne avrei voglia, ho già perso
troppo tempo con voi...mi siete venuti a noia!"
"Mi
spiace!"
"Che
vuoi fare? Mi lasci andare...o preferisci farmi perdere la pazienza?"
"Tu
sei libero di andartene quando vuoi...non è te che voglio!
Io voglio lei!"
"Lei
viene via con me!"
"Allora
saremo costretti a batterci!"
Lymahl
lasciò trasparire un ghigno beffardo "Come preferisci...ma
non dire che non ti avevo avvertito!"
Caricò
sulle zampe posteriori, effettuò la sua rincorsa con
velocità impressionante.
Saltò.
Ne
aveva avuto abbastanza per quella sera!
Lo
sconosciuto non si era mosso.
Erano
ad un soffio l'uno dall'altro.
Uno
strano senso di pericolo improvviso si fece largo sulla sua schiena
quando ormai era già tardi.
Con
uno scatto quasi geometrico il suo avversario riuscì ad
evitarlo.
-Che
movimento insolito!- fu il suo primo pensiero. L'altra cosa che lo
incuriosì fu quello strano rumore di campanelli....
-Comunque
è veloce e devo stare attento....-
Ed
ora che stava facendo? perchè gli voltava le spalle?
Ma
che razza di tipo era mai quello?
Si
muoveva lentamente verso la Gazza.
"Ehi!"
chiamò con tono seccato "Guarda che non abbiamo ancora
finito noi due!"
"Si
invece!"
Lymahl
rizzò le orecchie a quell'affermazione.
"Non
te ne sei accorto?"
Accorto
di cosa? Di che parlava?
Lo
sconosciuto sorrise rivelando un lungo canino.
"Il
tuo braccio..." gli fece notare.
Il
gatto abbassò lo sguardo.
Il
braccio sinistro presentava due piccoli fori.
due....fori.....
Quando
glieli aveva fatti?
....quando
l'aveva scartato!!
E
non li aveva sentiti?...ma come....
I
campanelli....
Non
erano campanelli....
Li
sentiva di nuovo...
Lo
sconosciuto si muoveva....e c'era quello strano rumore....
Si
concentrò per capire da dove provenisse....
La
testa gli girò.
Per
un attimo, ma fu sufficiente per metterlo in allarme...
Si
riprese.
Girò
di nuovo...
Con
più insistenza questa volta...
Gli
occhi presero a lacrimargli...
Se
li sfregò con il dorso della mano...
Ora
di sconosciuti ce n'erano due...
O
era lui a vedere doppio?
Sorrideva.
Aveva
sollevato Asha.
Lymahl
fece per muoversi, ma le gambe cedettero.
Di
colpo.
Erano
così pesanti.
Non
le aveva mai sentite così...ma cosa....
E
il fiato...
Era
corto....
Faceva
fatica.
Una
fatica tremenda....
"Non
muoverti troppo..." lo sentì dire "...o entrerà
più facilmente in circolo!"
"Chi..."
la bocca era pastosa "...sei....tu...."
"Xavier!
E’ stato un piacere!" gli voltò le spalle e si
allontanò, con la Gazza tra le braccia.
I
capelli lunghi sulla schiena erano legati con una coda che raccoglieva
solo le punte....e le punte...avevano qualcosa appeso....che faceva
rumore....le campanelle....ma più che
campanelle....erano....sonagli.....
Fu
l'ultima immagine.
Poi
il suo viso toccò terra senza sentire dolore.
Judas
si muoveva a fatica lungo la strada appoggiandosi agli alberi che la
costeggiavano. Come prima missione avevano fatto una figura decisamente
misera...almeno lui, ora si trovava ridotto quasi senza forze...sperava
che agli altri fosse andato meglio, ora sarebbe arrivato da Lymahl e
Asha e loro gli avrebbero dato una mano....o almeno sperava che fosse
così.
Sperava
che fosse finita....un pensiero volò di sfuggita agli altri
nella casa. Zaphir, Igor, Prince, Ty, Eloise...e quel Non-Vivo.
Chissà se erano già tornati dalla regina, oppure
se li stavano cercando.
Improvvisamente
una figura stesa a terra immobile attirò la sua attenzione.
Chi poteva essere? Strinse gli occhi per vedere meglio. Solo quando fu
a pochi metri da lui lo riconobbe, era Lymahl. Come era possibile?
Quando l'aveva lasciato stava più che bene e sembrava avere
così tante forze da far fuori una città intera se
si fosse intromessa fra lui e Asha. Ma di Asha nemmeno una traccia.
Sul
corpo privo di sensi del ragazzo c'erano i segni di una seconda
lotta...doveva aver avuto una seconda visita...ma possibile che quella
seconda visita avesse avuto la meglio sul Gatto? E che si fosse preso
Asha?
Si
avvicinò lentamente a lui e lo girò con il volto
verso l'alto, tirandogli su la testa cominciò a
schiaffeggiarlo per svegliarlo, lo chiamava ma otteneva solo
lamenti...stava sudando, non era stata una semplice e normale lotta.
Osservandolo
meglio notò sul braccio due piccoli buchi. Era stato morso?
Sembravano i classici segni di un morso da serpente...un serpente in
questa zona era abbastanza introvabile...ma che succedeva?
Ma
se era stato morso da un serpente il veleno in circolo nel suo sangue
era subito da togliere. E se fosse stato troppo tardi? Veloce face quel
che tutti sapevano fare, succhiò via il veleno, sperano che
non fosse entrato da troppo tempo, succhiò un po' poi lo
sputò a terra con un misto di sangue.
Ripetè
l'operazione per un po' poi fu interrotto da qualcosa. Intorno a lui
agitazione....non la sua agitazione, ma quella degli spiriti che vedeva
sempre. Solitamente erano calmi, ma ora anche loro avvertivano qualcosa
di strano. Lymahl indossava un top smanicato e attillato di pelle
rossa(i suoi vestiti preferiti) e i segni erano ben visibili. L'unica
cosa che poteva fare era legargli sopra e sotto al ferita dei lacci
stretti in modo da rallentare il flusso del veleno nel sangue. Doveva
portarlo in ospedale...certo, in quelle condizioni non sarebbe mai
riuscito a sollevarlo. Con la fronte aggrottata cominciò a
guardarsi intorno, che doveva fare? Che accidenti doveva fare?
"Maledizione!"
Gli
venne in mente la donna di prima, la sorella, la Donna-Ragno...se fosse
ancora qua l'avrebbe aiutato, ma probabilmente era lontana
già miglia.
Dei
rumori attirarono la sua attenzione. C'era un ombra che si muoveva in
alto e così velocemente che sembrava volasse. Presto lo
riconobbe, solo una persona poteva muoversi così per quel
che aveva visto. Una della guardie di Lion-oh. Il Falco. Come si
chiamava? Fly...o qualcosa del genere, si ricordava per certo i suoi
occhi da falco, questo si. Bè, se era lui forse qualche
speranza c'era!
Eccolo,
si era fermato proprio dietro di loro. Si era Fly. Si lasciò
sfuggire un profondo sospiro. Finalmente il gran capo inviava
aiuto...si era veramente stufato. Mentre Dogger aveva mobilitato tutti
gli uomini al suo comando probabilmente, il Leone nemmeno uno!
Il
giovane ragazzo si chinò su Lymahl accanto a Judas e senza
guardarlo e perdere tempo disse in tono sbrigativo ma distaccato:
"
Mi ha mandato il capo Lion-oh a dare un occhiata e vedere come ve la
cavavate. Come prima missione mi sembra sia stata abbastanza tragica!"
Dopo
un occhiata al ragazzo svenuto lo prese su e senza sentire risposte
eventuali da parte del Corvo, continuò alzandosi:
"
Vieni."
Juidas
lo seguì senza dire nulla, non chiese dove lo stava
portando, tanto lo avrebbe scoperto subito. Chissà cosa era
accaduto agli altri se aveva parlato così.
Presto
arrivarono a destinazione. Non era la casa di Lion-oh, bensì
l'appartamento messo a loro disposizione la prima volta che avevano
parlato dell'accordo. Era spazioso e sembrava in un quartiere sicuro.
Entrarono
e con grande sorpresa trovò anche tutti gli altri. C'erano
varie stanze, in una camera da letto vi erano due letti singoli in uno
c'era Igor nell'altro Prince che riposavano, in cucina seduto al
tavolino al buio con una birra in mano e lo sguardo perso stava Zaphir,
nel salotto c'era una ragazza nuova mai vista prima che però
aveva un che di famigliare, era bella senza dubbio, aveva lunghi
capelli biondi e lisci, viso angelico preoccupato e un vestito con vari
motivi floreali. Gli occhi azzurri corsero subito sui tre nuovi
arrivati. Costei si fermò subito dal preparare medicinali
vari per andare loro incontro.
Fly
posò Lymahl all'interno di un altra camera da letto, anche
là vi erano due letti singoli. In uno posò il
Gatto, mentre indicò a Judas di sedersi nell'altro.
Dopo
aver eseguito il consiglio, rivolgendosi all'unico sveglio che lo
fissava interrogativo, si decise a parlare nuovamente:
"
Lei è Celine, un infermiera che vi curerà ogni
volta che finirete per farvi male. Sarà sempre a vostra
disposizione. Il capo Lion-oh aveva programmato una situazione del
genere, conosce bene il suo nemico. Così ha contattato lei e
fatto un accordo con questa ragazza."
"E
perchè proprio lei?"
"E'
la sorella della Gazza. Lion-oh ha voluto metterla a conoscenza dei
rischi che correva sua sorella e quindi anche lei. Così ha
accettato la proposta. Almeno così può accertarsi
che stia sempre bene!"
"
Ha fatto così solo con sua sorella?"
"
No, sta contattando ogni parente vicino a voi. Il motivo preciso non lo
so, ma lui ha i suoi piani e sa quel che fa. Io faccio il mio lavoro."
Poi
Fly aprì la finestra della camera. Erano al 5 piano e c'era
una bella visuale della città di notte. Fece entrare Celine
e le disse rimanendo distaccato:
"
Il ragazzo dai capelli rossi si chiama Lymahl è stato morso
da un Crotalo probabilmente...è in grado di curarlo,
signorina?"
La
ragazza annuì, in seguito Judas le spiegò che
aveva provato a toglierne un po', ma ugualmente gli era venuto un
febbrone grazie al veleno non letale.
Poi
Fly proseguì:
"Lui
è Judas, è stato colpito alla nuca ed ha diverse
altre ferite. Si occupi anche di lui." Il Corvo si ritrovò a
stupirsi dell'incredibile capacità d'osservazione di quel
ragazzo.
Celine
annuì nuovamente, ma prima di mettersi al lavoro fermando
Fly gli chiese di sua sorella e lui le rispose che doveva essere stata
presa da Dogger. Le lacrime presero a scenderle lungo le guance. Si
coprì il volto iniziando a piangere. Temeva che sarebbe
accaduto. Ora che avrebbe fatto? Una mano titubante le si
posò sul capo e una voce bassa e penetrante,
parlò rassicurandola a modo proprio:
"
La riporteranno da lei signorina." Poi uscì dalla stanza
lasciandola sola a curare i due ragazzi fra le lacrime.
Tante
cose erano successe, cose che nessuno avrebbe mai dimenticato. Cose che
avevano segnato per sempre la loro vita, ma ormai era troppo tardi
tornare indietro. Troppo tardi.