ANIMAL INSTINCT
 
CAPITOLO 8

"Molto bene..." mormorò Lion-ho dopo che il suo compagno ebbe lasciato la stanza "...ora possiamo venire a noi...visto che siamo tutti."
Zaphir sputò nella ceneriera lo stuzzicadenti che teneva in bocca dicendo "Era ora! incominciavo ad averne piene le scatole..."
"Anche io comincio ad essere piuttosto curioso!" intervenne Lymahl continuando ad osservare l'arredamento.
"Allora verrò al sodo..." Lion-ho aveva i gomiti poggiati sul tavolo e le mani incrociate davanti al viso "....il problema è Machiavelli. Dogger Machiavelli. Credo che il suo nome vi sia famigliare..."
"E chi non lo conosce quel lurido porco...!" asserì la Gazza, assumendo un'espressione schifata.
"Avevo notato che anche a te non fosse nuovo" domandò Il Gatto alla Ladra
"Credevi di avere l'esclusiva?"
"Se è per quello...." intervenne Judas "...lo conosco anche io"
A questa affermazione, Lymahl, non potè nascondere un'espressione sorpresa "Cosa? e che vuole quel cane bastardo da un corvaccio portasfiga come te?"
"Non sottovalutate Judas..." la voce di Bea ammutolì i presenti "...il nostro Corvo ha molte qualità nascoste."
"Così nascoste che non le riesco a vedere...!"
"...Molte cose non possono essere viste con gli occhi...vero Judas?" il sorriso della Vedova era assolutamente ammaliante "....perchè non dici loro...cosa vedi ora?...."
Lo sguardo di Lymahl si fece sottile, quasi di sospetto.

Anche la Gazza e Prince e il Rospo lo osservavano interdetti.
Judas lanciò uno sguardo tagliente alla Vedova "Smettila Bea, anche tu puoi vederli!" disse roco.
"Oh no..." rispose con il suo sorriso "....io posso solo percepirne, in minima parte, la presenza...e posso predire gli eventi...non posso vedere i morti."
"Che???" La voce di Lymahl aveva raggiunto un tono acuto "Che fai tu??"
Il Corvo sospirò pesante e rassegnato "Posso vedere...gli spiriti...le anime...i morti che ancora viaggiano sulla terra...."
Il silenzio calò per un momento.
"Muahahahahaah!!!!" la risata del Gatto esplose come una bomba "Oh...questa sì che è buona!!!"
"Guarda...che puoi percepirli anche tu…" l'affermazione di Judas lo fermò "...chiudi gli occhi....concentra i tuoi sensi sullo spazio che ti circonda...concentrati sulla sensibilità della tua pelle....non senti...quel tocco leggero?"
Lymahl aprì gli occhi di soprassalto. Aveva avvertito qualcosa. Una presenza diversa da quella degli occupanti della stanza.
Sentì la pelle arricciarsi a quel contatto.
Judas lo osservava fermo. "Ce ne sono 6 adesso." disse "La tua casa è piuttosto infestata Vedova."
"Il corvo può essere definito 'Tramite'." concluse Lion-ho "...una specie di messaggero...e Machiavelli sapeva benissimo cosa farne."


"Ok, abbiamo capito il motivo per cui voleva Judas, ma perchè invece vuole noi? Io lo conosco Macchaivelli ma non ci ho mai avuto nulla a che fare! Perchè ci vuole tutti far fuori?" Ad aver parlato era Prince, acuto com'era non si era fatto sfuggire nulla, osservava dappertutto e ascoltava con maniacale attenzione ciò che si dicevano. Ne aveva sentito parlare molto di Macchiavelli e della sua banda, sapeva che lui solitamente dava la caccia cercando di far fuori tutti coloro che in qualche modo rappresentavano una minaccia per lui e i suoi scopi, ma Prince non ci aveva mai avuto a che fare, perchè mai era stato convocato insieme agli altri lo stesso?
" Se avete un po' di pazienza,  vi spiegherò cosa lui voleva da voi e cosa invece voglio io." Rispose pacato Lion-ho.
"Si anch'io sono curioso, craaaaa!" Ad aver parlato ora era il Rospo, che ricevette subito una gomitata da Asha per farlo zittire.
" Il gatto, immagino che scappi da lui perchè è il suo istinto a dirglielo."
" Ed invece?"
"Invece dovresti scappare perchè tu sei per lui uno scomodo individuo, potresti seriamente mettergli i bastoni fra le ruote, un domani...e da quello che so ora, mi sa che stai già cominciando involontariamente!"
"Solo perchè sto per diventare un ladro?" disse Lymahl cominciando a seccarsi al pensiero di quel cagnaccio.
" Certamente." Non si scomponeva per nulla al mondo Lion-ho, aveva molto da dire quella sera ma la notte era lunga. Spostò la sguardo penetrante sulla Scimmia, che prima gli aveva fatto la domanda:
" Tu, invece, gli sei scomodo perchè potresti arrivare a scoprire cose su di lui che lui vuole assolutamente tenere segrete. Fra le spie e gli informatori sei piuttosto famoso, hai una qualità fuori dal comune."
Gli altri ascoltavano in silenzio, questa volta nessuno interrompeva più, capivano che la cosa era più seria di quello che pensavano e che gli interessava molto più delle apparenze.
In seguito venne fuori che Rospo era il più famoso sulla rete virtuale elettronica e computerizzata, il più abile ad infiltrarsi in ogni sistema di ogni tipo, era scomodo per vari motivi facilmente intuibili. Invece la Gazza era una ladra famosa e molto brava, non era scomoda solo a Macchaivelli!
Mancava solo il Lupo, che attendeva la sua spiegazione con impazienza, voleva andarsene , effettivamente non gliene importava molto di tutto ciò, qualunque fosse stata la proposta finale non avrebbe accettato, nessuno l'avrebbe preso, nessuno l'avrebbe domato, se la sarebbe sempre cavata da solo.
Oltre al motivo sul Lupo, mancava anche ciò che accomunava tutti quanti con Lion-ho e cosa mai volesse da loro.
 
La villa rinascimentale sorgeva maestosa su una delle colline che dominavano la città.
Su quella opposta alla sua era ben visibile il maniero del suo rivale.
Della sua spina nel fianco...
Del suo tormento...
....il maniero di Lion-ho.
Dogger Machiavelli osservava il panorama, dall'enorme finestra del suo studio.
Quella sensazione di dominio, su tutto e tutti, era la cosa che più lo faceva sentire bene.
Il sapore del potere.
Era ottimo.
Appena avesse preso il controllo della città...avrebbe fatto radere al suolo la casa di Nadar...di castello doveva essercene uno solo.
La porta alle sue spalle si aprì lentamente, facendo entrare una strisciante figura di piccola statura.
"Mio...ssssssignore....." chiamò l'essere dalla lingua biforcuta.
"Allora, Aristis, mi porti delle novità interessanti....?" la voce profonda e roca attraversò l'intera stanza arrivando alle orecchie del galoppino.
"Sssssi....mio sssssssignore......fresssssche fresssssche....."
Machiavelli ruotò la sua enorme poltrona, in modo da poterlo guardare bene negli occhi.

Era un uomo di statura tozza ma incredibilmente robusta.
I capelli erano ben tirati indietro dalla gelatina, che li rendeva lucidi sotto le luci.
Gli occhi erano piccoli e stretti, di un marrone scuro.
Il suo aspetto massiccio era poi corredato da uno stomaco notevolmente prominente, e veniva celato dal suo completo gessato di taglio classico.
"Avanti che aspetti? stupida serpe...."
"Mio....ssssssignore.....i nosssstri informatori hanno confermato.....sssssono tutti riuniti a casssssa della veggente....!"
"Tsk!!!!" esclamò prendendo uno dei sigari cubani dalla scatola "Quello stupido di Nadar! Credeva di fregarmi?" lo accese creando una nuvola di grigio fumo attorno al suo viso "Eh...eh....chiama i ragazzi...dì loro di andare a fare una bella visitina dalla VedovaNera..."
"Con quali ordini....?"
"Dì loro...di fare un po' di casino....ma niente di che....mettere scompiglio...sfasciare la casa....cose così...diamogli un avvertimento!"
Aristis, la Serpe, fece un cenno col capo ed uscì rapidamente sulle sue gambette deformi di nano.
Dogger tornò ad osservare la città nel suo splendore notturno...
"Si...." disse cacciando una nuvola di fumo "....presto sarai mia...."

Lion-ho si stava accingendo a spiegare la sua offerta quando tutti i presenti spostarono di scatto lo sguardo verso le finestre, attenti, gli occhi erano ridotti a fessure, la mente concentrata sui sensi che volevano avvertirli di qualcosa. Il loro istinto li aveva messi in allarme.
Lymahl, senza rendersene conto, si alzò in piedi fulmineamente mettendosi in posizione d'allerta, era la stessa sensazione che ogni volta l'avvertiva che stavano arrivando la banda di Macchiavelli. Di quei cani rognosi.
"Finalmente un po' di divertimento" disse leccandosi le labbra il Lupo. Aveva sentito anche lui qualcosa e, sebbene non si sentisse minimamente minacciato, l'esaltazione di abbattere qualcuno che a sua volta voleva qualcosa di sbagliato da lui lo invadeva.
Gli altri si limitarono ad alzarsi e prepararsi a qualcosa che nemmeno loro sapevano esattamente.

La Gazza mise la mano sulla sua frusta e Prince, che sapeva bene che nn aveva abbastanza forza per affrontare qualcuno, si rannicchiò dietro il Gatto, proprio come una scimmia!
Lion-ho non si scompose nè si alzò, si limitò a dire senza mutare il tono della sua voce graffiante:
"Non preoccupatevi, ora siete miei ospiti e non è bene che gli ospiti si scomodino. Si occuperanno dei nuovi arrivi i miei ragazzi”.
Nella stanza arrivò subito Fly dicendo che c'erano visite, si era cambiato e, come gli altri, aveva sentito la minaccia non molto pericolosa, che il suo istinto trasmetteva. Lo squalo si alzò e disse calmo e pacato:
"Andiamo ad accoglierli, ormai dovrebbero esserci!" Si diresse verso la porta poi si girò lanciando uno sguardo al terzo membro della Triade che poco fa faceva solitari esterno a qualunque cosa: "Vieni?"
"Si" l'unica cosa che disse.
La Vedova Nera non si scomodò ad avvertire del futuro che aveva appena visto, non ne valeva la pena con loro tre. Che bisogno c'era di dire cose che sapevano tutti già?
Fly era già posizionato sul tetto della casa, il posto di massima altezza...per lui era essenziale stare in alto, la sua potenza aumentava sempre di più.
Jericho uscì dalla porta normalmente, non aveva bisogni particolari, la pistola era pronta per essere usata.
Chissà che tecniche particolari avrebbe usato invece il terzo misterioso componente della squadra…
Non si sarebbero mai fatti trovare impreparati, tanto più che erano arrivati gli ospiti!

Le tre RollsRoyce nere correvano silenziose lungo il viale alberato che conduceva alla villa della Vedova.
La prima aveva tre strani occupanti al suo interno.
Le altre due erano cariche di Mastini, così erano chiamati gli scagnozzi di Machiavelli, armati di tutto punto: mitra, pistole e altri gingillini interessanti.
Ma ritorniamo alla prima vettura....quella più interessante....
"Sniff....sniff...." un giovane dai capelli biondi e gli occhi scuri annusò l'aria, poi sorrise "...ci stanno preparando il benvenuto...sento la puzza dello Squalo lontano un miglio."
Gli rispose una voce di donna, leggera e molto suadente "Non sei contento, Black Jack? Rivedrai il tuo compagno di giochi!"
Il biondino sorrise nuovamente "Chissà chi la spunterà stavolta...se lo Squalo o lo Sciacallo...eravamo in parità l'ultima volta!"
Il terzo occupante non aveva tanta voglia di scherzare.
"Mi domando perchè diamine non li facciamo fuori e basta! A che serve mettere un po' in disordine la bettola di quella megera?"
affermò sbuffando.
"Megera?" fece eco Jackarta, detto Black Jack, "Ma dico l'hai vista bene? Gliela darei volentieri io una ripassatina alla signora Vedova!"
"Tsk...tipico commento maschilista!" rispose la giovane "...e, comunque, sono ordini di Dogger....quindi non possiamo fare altro che obbedire!"
"Umphf..."
La villa si intravedeva in lontananza.
Ancora pochi attimi e sarebbe stata una vera baraonda.


Le macchine arrivarono nel piccolo spiazzale, davanti alla casa della Vedova Nera; si fermarono con un frenone che lasciò segnacci sull'asfalto.
I primi a scendere furono i mastini delle altre macchine, mentre i tre della prima se la presero con più calma. Lentamente e con pacatezza uscirono dall'auto e fissarono sicuri di loro i tre uomini della Triade. La donna corse con lo sguardo su Fly nella sua solita postazione, lo Squalo fu puntato come era facilmente prevedibile, dallo Sciacallo. Mentre il terzo fu squadrato da capo a piedi dall'altro componente silenzioso che stava in macchina. Il Ghepardo. Aveva i capelli mossi lunghi fino a metà schiena legati in una coda bassa. La pelle dorata grazie all'abbronzatura, occhi altrettanto dorati, corpo atletico e muscoloso. Era soprannominato il Ghepardo perchè era velocissimo nei movimenti e a correre, ogni mossa che faceva, specialmente mentre combatteva, era così veloce che non si vedeva nemmeno, solo un altro alla sua altezza poteva stargli dietro, uno come il terzo componente della Triade rimasto nell'ombra finora.
Si distingueva dagli altri perchè lottava solo corpo a corpo, non si serviva mai delle armi o di aggeggi speciali. La sua forza e basta.
Le eterne battaglie. Si divertivano. Indubbiamente.
I primi ad attaccare come era prevedibile furono i mastini, quei cagnacci bavosi troppo precipitosi. Di loro si occupò facilmente Jericho abituato con gente di ben altra potenza e forza. Presto riuscì a metterli fuori combattimento.
Ora toccava ai tre più interessanti.
Fly puntò con i suoi occhi penetranti e acuti ai quali non sfuggiva mai nulla, la donna dai modi suadenti e languidi. Si mise in posizione di picchiata, come quando si apprestava a spiccare il volo da uno dei suoi soliti posti elevati, da lì sopra aveva puntato la preda e non l'avrebbe mollata, finchè non l'avrebbe presa.
Senza difficoltà si buttò giù dall'edificio in picchiata, la donna si era posizionata, era pronta a riceverlo.