ANIMAL INSTINCT
 
CAPITOLO 9
 
"Black Jack..." mormorò lentamente Jericho, portandosi davanti al suo avversario di sempre nonchè concorrente sul lavoro.
"Squalo!" salutò il biondo a sua volta "E' da parecchio che non ci vediamo. Ti trovo in piena forma non c'è che dire!"
Il killer accennò un sorriso sarcastico "Grazie del complimento sacco di pulci! Anche io ti trovo bene!"
"Già mi sono tenuto in allenamento in questi ultimi tempi! Aspettavo, con ansia, di poter riprendere la nostra sfida....dove eravamo rimasti l'ultima volta?"
Senza dargli il tempo di reagire lo Squalo lo mandò disteso con un calcio poderoso.
"Stavi perdendo!"
Lo Sciacallo sorrise, rimettendosi in piedi.
Con un serie di capriole si portò alle sue spalle colpendolo alla schiena.
"Non mi sembrava!"
Eh si! erano fatti così! I loro duelli erano una serie di batti e ribatti frenetici seguiti da battute di spirito.
Lo sciacallo aveva uno spiccato senso dell'umorismo e, lo Squalo, gli teneva degnamente testa!
"Ehi....ti spiace se mi tolgo la giacca?" disse infine Black Jack " Con quello che l'ho pagata....dovrei fare fuori altre venti persone per potermela ricomprare!"
Nell'ambiente, Black Jack, era stato soprannominato lo Sciacallo per il suo gioco poco pulito. Di solito evitava di sporcarsi le mani direttamente ma sfiancava il suo avversario incutendogli timore con minacce e altre bassezze, poi, quando era più vulnerabile, arrivava a dargli il colpo di grazia.
Spietatamente.
"Tsk! Non hai perso l'abitudine degli abiti costosi!"
"Beh...un killer si vede da quello che indossa!"
Sorrise di nuovo e gli si fece contro correndo.
Lo squalo si liberò velocemente della sua giacca che gli impediva i movimenti, restando con una maglietta grigia aderente.
Le sue spalle larghe risaltavano notevolmente, insieme al suo fisico possente e asciutto.
"E tu non hai perso il vizio della palestra!"

La figura che era rimasta nell'ombra, fino a quel momento, si fece avanti con passo felpato e sensuale. Una donna... e che donna!
I capelli notturni le ricadevano ricci e ribelli sulle spalle, mettendo in evidenza la scollatura che dava un'ampia veduta delle forme generose, fasciate in una tutina di pelle nera. Gli occhi ambrati di un giallo surreale e incorniciati dalle folte ciglia stavano studiando attentamente l'avversario. Una mano dalle unghie perfettamente curate si appoggiò con grazia sul viso del colore dell'ebano, mentre le labbra carnose disegnavano un sorriso diabolico.
"E' da tanto che non ci vediamo... come te la passi?"
"Mai stato meglio. Noto con piacere che non hai perso il tuo egocentrismo, Pantera!"
"Dura non essere gli unici protagonisti nella giungla, eh?"
"Bando alle ciance, donna! Fatti sotto!"
"Non ti ricordavo così cavaliere, Jason! L'esperienza insegna..."
L'aria si era fatta rarefatta e una stana tensione aleggiava tra i due. Come di qualcosa in sospeso che va al di là dei soliti combattimenti irrisolti. I due si squadravano con astio, attendendo uno la mossa dell'altra, quasi mancasse ad entrambi il coraggio. Ma quell'attesa non era di certo mancanza di coraggio, bensì inconsapevole desiderio che le cose tornassero come prima...

"Comincio a spazientirmi..." ringhiò il Lupo scontroso.
"A chi lo dici! Voglio andare anch'io a divertirmi là fuori!" sospirò il Gatto.
"Volete stare un po' zitti?! L'attesa è snervante per tutti!" urlò la Gazza, non riuscendo più a sopportare le loro lamentele.
Dopo averle rivolto uno sguardo strafottente, Zaphir continuò: "Ehi, Lion-ho! Invece di fare il misterioso, spiegami perchè sono qui ora e perchè ci hai chiamato!"
"Già! Anch'io sono curioso..." gli fece eco Prince.


Atterrando tirò un potente calcio alla donna in piedi che lo guardava, che attendeva il suo arrivo. La colpì ma non cadde, sembrava non avergli fatto nulla.
La donna, dai lunghi capelli neri dai riflessi verdi, incassò il colpo come fosse stato una carezza e, prima che Fly si rimettesse in piedi in posizione,  lo afferrò da dietro bloccandolo con un filo di nylon sottile, ma forte, intorno al collo.
" Ti ho preso caro il mio Falco!" Gli occhi verdi scintillavano di eccitazione...troppo facile.
…Non era mai così facile prenderlo, avrà di sicuro qualcosa in mente!
Si disse la donna. E non si sbagliava. Con un lampo pericoloso nello sguardo, il Falco, disse con voce roca...non l'aveva ancora alzata nei suoi acuti che possono sfondare i timpani se vogliono.
" Sei sicura che tu hai preso me? Io credo sia l'incontrario!"
Dopo di ciò, con le mani, artigliò le belle gambe di lei e affondando le unghie fino al sangue strattonò con forza facendola cadere  con lui sopra. In men che non si dica Fly era in piedi davanti a lei con la mano ad artiglio  davanti al suo volto:
" Allora, cosa dici ora Mantide?"
La donna, senza dubbio bella, preferiva non perdere i suoi modi eleganti e sensuali nemmeno in quella posizione. I suoi modi e il metodo di lotta ricordava incredibilmente una mantide, per questo era chiamata, il suo vero nome era Ladyhell, piuttosto strano anche quello a dire il vero, ma la rendeva molto affascinante.
Lei ammaliava con la sua bellezza e prendeva le sue vittime da dietro stritolandole o con il filo o con le braccia in modo da imprigionarle e ucciderle come meglio preferiva. Era molto agile, come tutte le donne.
" Io dico che questa situazione non mi dispiace...sei piuttosto bello anche tu, sai?" Fly strinse ancora di più gli occhi per poi dire: " Non m'incanterai, con me non funziona e lo sai benissimo!"
"Bè, io ci provo lo stesso!" Dopodiché, con un colpo di reni, si rimise in piedi davanti a lui.
La lotta era iniziata e, come sempre, nessuno prevaleva sull'altro, non c'era uno che primeggiava, raramente si ferivano, si limitavano a schivare colpi, a saltare, lui  ad atterrare in picchiata su di lei, lei lo prendeva da dietro, lui le sfuggiva...erano veloci, ma più che la velocità, colpiva di loro le strategie nella lotta e nei movimenti.
 
Intanto in casa l'impazienza cresceva.


Lion-ho restava immobile ad osservare lo svolgersi dello scontro da dietro le vetrate della villa della Vedova.
Zaphir ringhiava osservando la scena. Avrebbe voluto menare qualche colpo anche lui.
Picchiettava nervoso le dita sul braccio.
"Calma Zaphir...avrai anche tu il tuo daffare..."
"Se lo dici tu....comunque ora sono stanco di aspettare. Non vorrai mica farci sorbire tutto lo scontro senza dirci il motivo della nostra presenza qui spero!"
La frase del lupo trovò d'accordo anche gli altri presenti.
"Molto bene..."
Con un colpo secco Nadar chiuse le tende, isolandoli dal resto della battaglia che fuori infervorava.
"Allora...il motivo per cui vi ho fatto convocare è quello di formare una squadra...L'obbiettivo di Dogger Machiavelli è quello di conquistare l'intera città...e io non intendo lasciarglielo fare." si alzò lentamente e, con portamento elegante, si avvicinò alla Vedova "Dopo attente ricerche abbiamo stabilito che voi siete i più adatti a tenergli testa!"
"E se la cosa non ci interessasse?" domandò il Gatto, con espressione sorniona
"Allora...potete dire addio all'intera città e anche alle vostre vite. Se non siete con Machiavelli siete contro di lui....e quindi un pericolo. Non vi lascerà liberi e tranquilli."
"Tsk!" sbottò il Lupo "Della città non me ne frega un accidente e men che meno di quel sacco lardoso di pulci"
La gazza ci rimuginò sopra.
"Cosa ci guadagniamo noi?"
"Ottimo senso degli affari dolcezza!" esclamò Lymahl
"Voi sarete ben stipendiati e finanziati nei...ehm...vostri lavori...."
"Vuol dire che avrò una super attrezzatura informatica??? craaaaaaa?" domandò Rospo, con gli occhi lucenti.
"Si, esatto!"
"Ed io continuerò a fare la ladra...indisturbata, anzi...con la vostra benedizione?"
"Si!"
Una proposta davvero niente male....avrebbero accettato?


"Ed io avrò gente importante e situazioni particolari da spiare e trovare informazioni?" questo invece era Prince, che cominciava a trovare la cosa più che positiva...fin ora quelli che l'avevano contattato era tutta gente di poca importanza, che non l'avevano pagato molto, ma a parte la paga non si era mai divertito molto perchè le situazioni e le cose che doveva fare erano troppo facili per lui e non lo impegnavano in tutta la sua bravura e agilità di spia.
Lion-ho era famoso, importante, ricco, temuto e odiato...un sacco di nemici da eliminare...se aveva ben capito, loro in squadra, avrebbero dovuto occuparsi di far crollare completamente la società concorrente alla sua, quella di Machiavelli, di null'altro. Eliminarlo definitivamente in modo da lasciar libero il teatro per lo spettacolo del leone, divenuto re grazie a loro.
Non era male come proposta...si, faceva per lui...il suo aiuto sarebbe stato prezioso e determinante, come anche quello di tutti gli altri.
Non ci pensò più di tanto, la scimmia accettò subito all'istante.
Lymahl si mise a fissare il capo con sguardo sornione carico di sfida...anche se avrebbe rifiutato, non avrebbe perso nulla perchè la sua vita era già resa un inferno grazie a Machiavelli e alla sua banda di cagnacci bavosi, che ogni notte cercavano invano di farlo fuori...per lui non sarebbe cambiato nulla.
Ma se avrebbe rifiutato, non avrebbe più avuto scuse per stare con la Gazza, quella donna doveva essere sua, doveva togliersi lo sfizio! Inoltre, aveva appena scoperto cose interessanti riguardo il corvo...perchè non accettare? Si sarebbe divertito sicuramente di più di ora. Sarebbe stato lui a rendere la vita impossibile agli altri. Poi avrebbe potuto far vedere a tutti quanto valeva...pavoneggiarsi per bene...e l'importante era che non si sarebbe più annoiato nè di notte nè di giorno, anche se lui, di giorno, dormiva e basta.
" Anche per me va bene" non era comunque il tipo, da tirarsi indietro davanti a nulla e odiava rifletterci più di tanto. Ora, il suo sguardo, si posò prima sul lupo...probabilmente lui nn avrebbe accettato, l'unico suo obiettivo era di catturarlo e consegnarlo alla principessa e non avrebbe mai rinunciato all'incarico...difficile che accetti di entrare in squadra proprio con lui...ma Zaphir sapeva stupirlo sempre!
Poi lo sguardo inquisitorio andò sul rospo accanto...lui era già nella squadra, si capiva benissimo dalla faccia da pesce lesso che aveva, già si immaginava le attrezzature nelle sue mani! I
n seguito posò gli occhi penetranti su quelli della Gazza. Anche lei probabilmente avrebbe accettato, a lei bastava continuare il suo lavoro indisturbata...ad ogni modo, se lei non sarebbe venuta, anche lui se ne sarebbe andato, non ci sarebbe stato più gusto.
Infine arrivò a guardare anche il Corvo, che quella sera, gli aveva fatto provare quella sensazione strana, era più interessante di quel che sembrava...non sapeva se avrebbe accettato o meno, non riusciva proprio ad immaginarlo.
" Vedo che la proposta non vi lascia indifferenti...bene...ne approfitto per dirvi che, ovviamente, le volte in cui dovrete unire la squadra, per qualche 'colpo' particolare, naturalmente avrete a disposizione un mio appartamento per tutti voi che vi ospiterà insieme tutti i giorni necessari per organizzarvi alla perfezione. Mi sembra di aver pensato a tutto, in quell'appartamento ci sarà ogni cosa che vi potrà servire, attrezzature, apparecchiature, tutto, e se manca qualcosa non avrete che da chiedere. Per mettervi in contatto con me, basterà venire dalla Vedova e sarà tutto a posto." Con calma e pacatezza diede loro ogni informazione necessaria, infine disse con un sorriso obliquo:
" E voialtri che ne dite?"
 
Il Rospo sorrideva come se gli avessero appena messo tra le mani un pacco di succulente caramelle tutti - gusti e gli avessero detto 'Sono tutte tue: sbafati!'.
"Accetto!!!! accettoaccetto!!!!" ripeté con foga agitando una mano.
"E piantala, che si era già capito da come lo guardavi!" esclamò Lymahl restando ben stravaccato sul divano.
"Accetto anch'io..." affermò la Gazza in tono solenne. Il Gatto non poté non trattenere un sorriso sornione di compiacimento, la giovane continuò dicendo "Spero mi forniate dei buoni bersagli, signor Lion-ho"
"Ma certamente...però mi toglierò dalla lista...!" rispose il leone con un sorriso.
Judas era rimasto in silenzio ad osservare le decisioni degli altri.
Cosa avrebbe dovuto fare? Lui che vedeva la Morte...avrebbe aiutato un gruppo di vivi....?

Sospirò sonoramente.
Non sapeva il motivo per cui Dogger lo volesse nel suo gruppo...ma la cosa non gli piaceva. E, per scoprire il perchè e tenergli testa, l'unica soluzione era unirsi al Leone, ‘padrone buono’ della città...
"Va...bene..." mormorò, tendendo lo sguardo basso sul pavimento e le mani poggiate sulle ginocchia.
"Come?" fece eco Nadar
"Ho detto che va bene...il Corvo si unisce a voi."
Allora sì, che ci divertiremo vero Uccellaccio?

Pensò il Gatto, osservandolo con un sorriso intrigante.
Restava solo il Lupo.
Ora toccava a lui decidere.
E, forse, non sarebbe stata una decisione positiva...