INSOPPORTABILE
CAPITOLO I:
GUERRA
"Il
mio sguardo vigile scruta a fondo ogni singolo membro della mia nuova classe, il
primo anno universitario è sempre una novità, immagino ... come se ne avessi
fatti tanti! È solo il primo ma questo basta per farmi capire che forse ho
sbagliato posto. Mi guardo intorno e vedo solo gente più grande di me di tanto,
nessun ventenne con cui io possa associarmi e fare combutta? E' strano perchè
Teologia dovrebbe essere per i futuri insegnanti di religione, perché ci sono
vecchi?
Mi
metto in quarta fila, la penultima, e cerco di vedere se c'è qualcuno che
conosco ma non vedo nessuno familiare, mi isolo in mezzo a due banchi vuoti,
meglio non avere impiccioni con cui conversare, mi farò i fatti miei e proverò
ad ascoltare le lezioni. Non sono una grande religiosa, ma credente si. Ho una
mia fede che è effettivamente mia e solo mia, so di non essere capita da molti
e mal giudicata sull'apparenza che do, del resto una che veste con abiti larghi
e maschili, decisamente poco seri o femminili, ha poco da spartire con gente
simile, tutta vestita in un certo ben modo, tenuta e trattenuta fino allo
spasmo.
Alzo
le spalle, il professore entra e parla, un tipo vestito con un completo in
velluto blu, serio e raffinato, si vede che è un professore universitario.
L'aria da prete però non ce l'ha, magari non lo è, che ne so. Fa fare un giro
di presentazione agli altri per farci conoscere, non capisco cosa si debba dire
di preciso improvviserò sul momento, sento che tutti parlano tanto. Velocemente
abbiamo la Signora in Rosa (ha i capelli tinti di rosa pur essendo
ultrasettantenne), la Banda degli Allegri Vecchietti (tutta la prima fila è
composta da gente di mezz'età, chissà dove credono di andare ... forse
vogliono fondersi il cervello ...), la Psicologa (è psicologa), una serie di
maestre, un tipo più giovane degli altri ma decisamente più grande di me, non
si è ancora presentato, ma credo abbia quasi 30 anni ... abbiamo l'Angelo
Caduto dal Cielo (alias Bionda poiché è bionda e sembra un'apparizione divina
per come parla e si atteggia ... e lecca i prof. Questa sarà sulla cinquantina,
è sulla mia stessa fila a due banchi di distanza e sembra vispa e sveglia ma
non mi convince lo stesso, sarà una ficcanaso!), fra quelli dietro c'è una
ragazza che si capisce avere la mia età, sembra però una di quelle che sa
tutto, come definizione mi riservo di conoscerla meglio, non sembra male, sempre
lì accanto a lei c'è un tipo sulla trentina che in seguito rinominerò Amleto
per le domande assurde che pone improvvisamente ai professori, abbiamo la Coppia
più Bella del Mondo, cioè l'Uomo che sembra Donna e la Donna che sembra Uomo,
poi c'è la Svampita Napoletana (eloquente definizione), la Brasiliana (nessun'aggettivo
particolare) ed un serie di Insipidi che non sanno di nulla.
Dimenticavo
il fenomeno della classe: il Cinese! Questo tipo è piuttosto bruttino, basso e
grassoccio, basso e stempiato, età 28 anni penso, lineamenti orientali ma non
lo è, non dice la R o meglio al suo posto dice la classica L (da qui
soprattutto il soprannome), balbetta ed è colto, il pagliaccio della classe
innamorato del greco, una lingua che parla alla perfezione. Di per se sarebbe
intelligente e sapiente ma riesce a fare l'idiota per cercare di essere
simpatico, ha un senso dell'umorismo pessimo, non si capisce mai quel che dice
ed imparerò a mie spese che se si innamora sa essere uno scassatore di prima
categoria!
Sono
annoiata, a parte la ragazza dietro solo io ho 20 anni, sono tutti più grandi
di me ed è su questa considerazione che sento la voce di uno che presentandosi
dice così:
-
Sono Nicola, ho 21 anni, ho fatto il liceo classico e vengo da Udine. -
Alzo
attentamente un sopracciglio e di colpo la testa guardando chi fra tutti possa
essermi sfuggito, esulto quasi pensando che potrò non sentirmi sola e
abbandonata e quando revisiono tutti noto che ad aver parlato (e star ancora
parlando col prof) è uno di quelli che avevo passato subito senza troppa
considerazione poiché trentenne ed insipido, mi viene un colpo ... quello 21
anni? Mi prende in giro? Senza rendermene conto mi sfugge una breve
esclamazione, ma non troppo ad alta voce, qualcuno, spero non lui, può aver
udito:
-
Come? 21 anni?! -
Non
so se si è girato verso di me perché mi ha sentito oppure solo per sport,
spero il secondo caso! Alzo le spalle di nuovo. Lo vedo meglio in volto, occhi
allungati verso le tempie e sottili, naso piccolo e dritto, lineamenti semplici
e regolari, corporatura media, per l'altezza non potrei dirlo, è seduto,
capelli corti e ricci, nonché biondi. Uno comune ma non sicuramente ventunenne
... ok, magari dire 30 è troppo ma non 21!
Shockata
ancora ecco che tocca a me, mi faccio chiamare due volte poiché persa nelle mie
considerazioni acide e cattive, così sbotto sbrigativa:
-
Sono Yoel ... cos'è che devo anche dire? -
Spontaneamente
non era mia intenzione fare già figuracce, mi suggeriscono l'età:
-
20 anni ... -
Quindi
gli studi che ho fatto:
-
Istituto professionale ... -
Ed
infine dove abito:
-
Udine. -
Intenzionata
così a non dire più nulla!
Ho
appena preso la mia decisione: farò l'asociale anche qua, tanto in 13 anni di
scuola lo sono sempre stata e sono stata benissimo! La solita tipa
classificabile come Lupo Solitario! Mi sta bene, sempre meglio che socializzare
con gente tanto strana e seria, sembrano tutti così saggi ed intelligenti, io
confronto a loro sarò una schiappa ma non me ne importa molto. Mi rifugerò nel
mio mondo senza calcolare niente e nessuno ... evviva l'allegria, no? "
"Che
ci fossero cafoni lo immaginavo ma speravo vivamente che non fossero così
sfacciati! La squadro da capo a piedi mentre si fa i fatti suoi, chiudendosi in
un mutismo ed in un mondo di cui nessuno farà mai parte poiché lei è
sicuramente superiore a tutti noi, un giudizio a testa e lei il Dio
incontrastato, scommetto!
Mi
ci vuole poco per inquadrare persone come lei, snob, svogliate, cafone e
maleducate, pensano che possano permettersi tutto, è sicuramente viziata, non
sa nemmeno cosa sia l'educazione e l'intelligenza, si vede che questo non è un
corso per lei, ha l'aria di chi decisamente sa poco e nulla di quel che si
parla.
Basta
vederla come è vestita: pantaloni larghi e scoloriti, non mi stupirei se un
giorno venisse coi jeans strappati, felpa nera sformata con tasche e cappuccio.
Di volto annoiato si rivela solo una che vorrebbe scappare da dove è, una
frangia che le copre gli occhi, un colore di capelli aggressivo, neri dai
riflessi blu, legati dietro. Se quella è una ragazza allora io sono il re
d'Inghilterra!
La
si può classificare a prima vista!
Non
fa interventi, se ne sta sulle sue, scribacchia disinteressata su un foglio e
non spiccica parola con nessuno! Assurda persona antipatica, l'aria da eretica
ce l'ha tutta, cosa ci fa in un posto simile? Al polso le si intravede un
tatuaggio e agli orecchi una fila di orecchini che è tutto dire ... ma dico,
dove crede di essere? All'Accademia delle Belle Arti?
Forse
dobbiamo spiegargli dove siamo!
A
mia volta però decido di ignorarla, penso sarà la cosa più giusta, con gente
così ignorante che giudica dalle apparenze come ha fatto lei non c'è altro da
fare. Le starò alla larga, di mio non mi perderò un appunto possibile e farò
il mio dovere nella misura che riterrò opportuna.
I
giorni sono passati ed il mio amico Fabio dalla sua R divertente che è invece
una L, si è subito fatto notare, ormai i rapporti cominciano ad instaurarsi ma
sono contento in fondo di essere venuto nella sua stessa facoltà, così in
classe insieme ho avuto un punto di riferimento, presto lui lo è diventato per
tutti, è una cosa che è più forte di lui, tiene banco, conosce tutti, è
sempre al centro dell'attenzione, super disponibile e si fa prendere in giro da
tutti, la classica persona ideale per questo ruolo.
Per
quel che mi riguarda ho socializzato con tutti bene o male, mi sono spostato
alla quarta fila, dalla parte opposta dell'Eretica Asociale che se ne sta sempre
sola e zitta, vicino a Mariangela che mi sembra la più sana in questo posto un
po' strano (Mariangela è la Bionda e Fabio il Cinese). Sono effettivamente
sempre più vicino a quella ma l'ho fatto perché ho legato maggiormente con
quelli che sono in questi banchi.
Con
aria concentrata finisco di prendere gli ultimi appunti quando uno fa una
domanda intelligente di cui devo assolutamente ascoltare la risposta, perdo
tempo per scriverla e mi rendo conto di aver scordato di appuntare anche
un'altra cosa, nel momento in cui cerco di non dimenticare nulla e scrivo veloce
e con precisione devota tutto, il prof chiede di esprimere il mio parere in
merito, ormai lo fa spesso, sono uno che parla e dice sempre la sua, di solito
sono dubbi ma poi converso quasi alla pari con così penso di essere un membro
che spicca e mi conoscono tutti. Solo che, dannazione, proprio ora ... la mia
mente registra le mille parole che devo scrivere ... parole e parole ... ancora
parole! L'idea di starlo facendo non molto in ordine come avrei voluto e anzi più
approssimativamente, mi manda fuori, non voglio prenderli così male gli
appunti, poi non ci capisco nulla, ma il professore mi torna a chiedere e così
senza staccare gli occhi dal foglio mi porto le mani alla testa e confuso
asserisco agitato e sbrigativo:
-
Un attimo, non posso, devo scrivere o mi dimentico ... -
Questo
non credo venga notato e loro continuano la discussione senza di me mentre io mi
sistemo, scrivo tutto, riordino e con calma torno il tipo composto e distinto
quale sono. Il caos mi aveva pervaso andando in tilt ma sono tornato quello di
sempre, un po' freddo e controllato, preciso e pignolo come sono desidero che
quello che faccio sia fatto bene, altrimenti è inutile farlo, altrimenti poi mi
trovo a chiedere aiuto agli altri. Inutile spreco di tempo, come so farà quella
là che sono tanto bravo ad ignorare ed evitare, quando ci incrociamo in
corridoio allargo la mia direzione per non passarle troppo vicino e salutarla,
guardo da un'altra parte e tutto va bene. Se l'è cercata, non sarà costretta a
parlare con me. Noto che la cosa le sta bene.
E'
una persona veramente urtante, di quelle che ti chiedi perché l'hai incontrata.
Se c'è qualcuno che detesto è chi manca di rispetto e giudica dalle apparenze,
lei è così sicura di sé che se ne sta sola senza bisogno di nessuno, squadra
tutti e li guarda come se fossero dei poveracci, per non contaminarsi. Lo si è
capito subito dal commento che ha fatto alla mia presentazione, non ha mai avuto
il coraggio di confrontarsi con me direttamente.
Quelle
come lei sono da evitare alla grande. È proprio così, mi sa di ignorante, poco
colta, che ne so! Vestita a quel modo, oggi ha proprio i jeans strappati e la
catena alla vita, pensa di essere nell'ambiente giusto, scrive poco e nulla
d'appunti e li chiede poi a Mariangela quando le conviene, vive nel suo mondo e
non so se ci sia o ci faccia.
È
qualcosa che è contro la mia natura, mi infastidisce proprio e non riesco a
concepire come Fabio faccia ad esserne perdutamente innamorato, le fa foto di
nascosto con il cellulare e poi le fa sorbire a me. Lui si impegna tanto per
diventarle amico ma quella nemmeno lo vede. Ecco com'è ... e lui che ci muore
dietro, facendo a me una testa così: 'Yoel è bella, immaginala vestita da
donna ... e poi è simpatica, se ci parli te ne rendi conti, parla poco ma è
simpatica, ha un modo di fare diverso dagli altri, ti verrà voglia di
approfondire ... provaci ...' E non solo dice queste cose ma anche Yoel di qua,
Yoel di là, Yoel è bella, simpatica, appariscente, incredibile ... tutte le
sue doti le conosco, peccato che Fabio perde la testa per ogni persona di sesso
femminile e quando questo accado le esalta inventandosi pregi che l'Eretica
Asociale in questione non ha di sicuro! Mi dispiace vederlo perso in quel modo,
lei non se lo merita di sicuro e poi è insopportabile questa situazione!"
"E
quando si dice che è troppo è troppo! Questo è uno di quei momenti in cui il
limite è ampiamente superato ed io non sono certo una che si trattiene! Io non
so veramente cosa cavolo gli ho fatto ma perché diavolo deve trattarmi così?
Chissà
quando gli ho pestato un piede senza accorgermene ... tanto non me ne frega
nulla di lui, che mi odi pure, la cosa è reciproca; solo che desidererei che il
suo amico Cinese (che in realtà non è cinese) smettesse di venerarmi, sono
stufa! Che triangolo assurdo!
Tanto
per dirne una quando non c'ero, l'odioso, ha consegnato delle fotocopie
utilissime per il greco, che io non ho mai fatto a scuola, e non me le ha mica
date anche a me, se ne è guardato bene dal farlo, il dannato! Non so cosa possa
avergli fatto, mi evita, gira alla larga da me, fa finta di non vedermi, parla
con tutti all'infuori di me ... lo Stronzo! Eccerto che l'ho soprannominato così
manco mi ricordo il suo vero nome, ormai lui è Stronzo! Come può essere amico
di uno simpatico come il Cinese? E' una macchietta, il moretto, rompiscatole
nella sua aperta corte serrata per me, quell'altro invece è solo un dannato
antipatico che ha deciso che non sono degna della sua illustra persona!
Ma
chi lo vuole, chi se ne frega!? Solo che potrebbe trattarmi più umanamente! Il
punto è uno: io odio essere ignorata fino a questo punto, lui non si limita a
questo, lui mi schifa totalmente!
Sento
che il mio limite è giunto.
Sarò
asociale e solitaria quanto vuoi ma sono una che non le manda a dire le cose e
quando devo, devo! Ora devo proprio!
L'occasione
mi si presenta subito: io stavo uscendo dall'aula e lui entrando, proprio sulla
porta ci siamo visti l'uno davanti all'altro ed è accaduto chiaramente, sia io
che lui abbiamo alzato gli occhi al cielo con aria di mal sopportazione,
istintivamente! Peccato che non è l'unica volta che succede!
Dopo
averli alzati lui di botto prende e si gira tornando indietro per non dover
sopportare forse ancora la mia presenza! Lo odio! Questa non gliela perdono ...
non la passa mica liscia!
Gli
vado dietro e sbotto spazientita e sul piede di guerra:
-
Io e te abbiamo qualche problema? -
Lui
si gira e mi fissa incredulo sbattendo le palpebre, mi sovrasta in altezza, un
punto a suo vantaggio perché io sono alta e se becco uno che odio che è più
basso di me me lo mangio fritto!
-
Come? -
Si
azzarda pure a chiedere 'come'! Non può pensare d'aver capito male! Mi irrita
sempre più e sento che il fatto di guardarmi negli occhi e addirittura
parlarmi, per lui è causa di profonda sofferenza e grande sforzo!
-
Hai capito bene! Non so se ci sei o ci fai! Che cavolo ti ho fatto? -
Esulto
dentro di me per aver evitato la parolaccia al posto di 'cavolo'. Del resto
siamo in facoltà e non una qualunque, quella di teologia ... devo imparare a
parlare meglio!
Lo
vedo fissarmi boccheggiante, credo ci sia arrivato, starà facendo una lista di
tutte le cose che ha da dirmi che non vanno ma poi opta per un freddo:
-
Perché? Spiegati meglio! -
Odioso
essere disprezzabile! Osa fare lo spiritoso! Altro che spiritoso, pensa di
evitare la mia ira funesta! Non sempre mi accendo così. Io mi ritengo
un'artista eccentrica che si esprime come meglio sente esteriormente ma che
dentro di sé può essere diversa da come mostra, lui penso mi abbia mal
giudicato solo per il mio aspetto, vorrei morderlo! Cosa ci viene a fare ad
imparare di Dio e compagnia?
-
Dillo chiaramente se non ti piaccio ma dimmi almeno perché! -
Sospira
spazientito, LUI! Lo vedo rivalutare la lista che aveva appena fatto sulle cose
da dirmi e rispondere contenuto come sempre, perché per una volta non può
essere spontaneo e mandare a quel paese l'aria da brava persona perfetta quale
vuole essere? Mi rifiuto di credere che sia veramente così perfetto come
appare!
-
Non ti approvo! -
Glaciale
ed incisivo, ebbene a volte non servono molte parole e lui ne è la
dimostrazione.
Io
non ce la faccio, non mi approva ... cosa significa? Si rende conto di quel che
mi ha appena detto? Non mi conosce, come fa ad apprezzarmi o disprezzarmi? Cosa
impara da Etica e da Morale, questo?
-
E per la cronaca, non è che non mi piaci, mi urti dal profondo! -
Ecco,
lo sapevo, mi sono trattenuta fino ad ora ma non è possibile continuare, lo
sapevo io che finiva così. Incrocio le braccia al petto e forse rossa di rabbia
comincio alzando la voce arrabbiata:
-
Insopportabile, odioso, superficiale, idiota, saccente, viziato, secchione, snob
di un ragazzo che sei! -
Continuerei
la lista di insulti, l'unica cosa che mi esce come un fiume in piena ma vengo
interrotta da lui che mi si avvicina e portando il volto a pochi centimetri dal
mio, più minaccioso nella sua freddezza, e lasciandomi qualche brivido, dice
incisivo:
-
E' tutto ricambiato! -
Si,
è proprio freddo, fra l'altro io sono solo riuscita ad insultarlo, lui invece
ha gelidamente messo in piedi un gran motivo per essere pestato! L'impulso di
dargli un pugno è forte ed indomabile, mi prudono le mani e stringo i pugni
tendendo i muscoli del braccio destro. Dio, non ce la faccio più, trattienimi
che se no è la fine ... prego di buona volontà ma c'è solo una cosa che può
aiutarmi: abbandonarmi al desiderio di pestarlo!
Probabilmente
però Dio è sceso ad un compromesso ad una velocità lampo, visto che mi ha
portato via il nemico senza chiedermi il permesso, lo vedo girarmi le spalle ed
andarsene senza aggiungere altro, qualcuno ha assistito alla discussione senza
capire, altri avrebbero voluto esserci, molti stupiti non mi riconoscono. Io
veramente ho solo una cosa fissa nella mente ora, fuoco e fiamme mi divorano,
non sono mai così, di solito lascio andare tutto da brava menefreghista che
sono, piuttosto pacifica anche ma ora non ci arrivo.
Vuole
la guerra? E guerra avrà!