Seduti In Riva Al Fosso

 

CAPITOLO I: 
MIRIAM

 

"Ho bisogno di un amico facile
Ne ho bisogno... che presti ascolto
ne ho bisogno...penso che tu sia adatto a questo
Ne ho bisogno...e non ne hai la minima idea"


/About a girl – Nirvana /

 

“Chi è Alex?
Lo so io.
E' un maledetto bamboccio dal corpo divino che si atteggia a grande cercando di assumere comportamenti maturi, ma l'unica cosa che è in realtà è solo un grandissimo stupido insicuro ed immaturo.
Lui sa cosa vuol dire amare ma non vuole dirlo, non vuole far vedere che lo sa, preferisce far finta di nulla, provare quel sentimento per qualcuno sarebbe troppo faticoso e complicato. Inutile, forse?
Lui ha paura.
Una paura immensa dell'amore, dei sentimenti profondi verso un altra persona.
Sono troppo grandi per lui, non li sa gestire e finisce sempre che se li lascia sfuggire di mano senza nemmeno accorgersene, come acqua fra le dita.
Concentra le sue energie per un nulla che ti riempie sul momento e poi ti abbandona lasciandoti vuoto alla ricerca di qualcos'altro di più grande, è così che si fa scappare i sentimenti che può ricevere e avere ... se solo non si concentrasse così tanto su se stesso e su quelle sue stupide macchine, aprirebbe più facilmente quei suoi maledetti occhi e capirebbe ciò che si fa sfuggire in continuazione.
Quanti rimpianti avrà alla fine … allora dirà, ma che ho fatto?
Senza ricevere più risposta da nessuno.
Lo odio.
Io non lo sopporto più.
E' solo un grandissimo maledetto da eliminare, da perdere.
Avrei fatto qualunque cosa per lui se mi avrebbe guardato con occhi sinceri e mi avesse teso la mano, se mi avesse saputo ascoltare.
Non so come si chiama esattamente il perdere completamente ed inesorabilmente la testa per qualcuno e aspettare un suo cenno, una sua parola, un suo comportamento, un suo passo verso di me.
So solo che ho fatto di tutto per lui, ho aspettato e atteso con tutta la pazienza che giuro non ho mai avuto, ho fatto cose che non avrei mai sognato di fare, telefonargli, parlargli e spiegargli i miei sentimenti di persona. 
Gli ho aperto il mio cuore ma non è servito a nulla, come non è servito a nulla andargli incontro tutte quelle volte con la speranza infinita che sarebbe cambiato qualcosa.
Invece rimaneva tutto uguale in lui, perfino il modo penetrante di guardarmi con quel suo sguardo profondo nel quale non faceva leggere a nessuno attraverso. I suoi incredibili occhi grigi.
Odio i sentimenti. Odio essere umana. Odio le emozioni. Odio l'amore. Odio il cuore. Non è che odio soffrire, non mi spaventa il dolore. Odio amare. Tutto qui. È insopportabile. Non so di preciso cosa voglio dire, ma odio e basta. Io non capisco. Cosa vuol dire quello che ho dentro? Provare a decifrarlo non ci riesco. So solo che mi vien da piangere e non posso farlo. Io pensavo di essere guarita da Alex. Maledizione. Lo odio. Ma perchè deve essere tutto così dannatamente complicato? Perchè i miei sentimenti non devono obbedirmi? Cosa ho fatto? Cosa devo fare per levarmelo dalla testa? Ha un altra. Ok, lo sapevo, ma non li avevo mai visti abbracciarsi. Qualcosa che non dovevo far scattare invece è scattato. Io lo odio e lo devo dimenticare. Lo stavo già dimenticando. Lo odio. Mi ha solo fatto del male, sempre. Sto male. Perchè? Perchè devo stare così? Come faccio a togliermelo dalla testa? 
E' venuto Daniele oggi e mi ha vista giù e con un aria scura, è stato con me senza ridere e scherzare come facciamo sempre, mi è stato accanto. Mi ha aiutato. Lui riesce sempre ad aiutarmi. E' un rapporto bellissimo il nostro. Amicizia anche se tutti sono convinti che sia qualcosa di più, tutti ci danno per fidanzati, lui non ha mai negato ed io ormai sono stufa di farlo, tanto non serve a nulla. Mi capisce ogni volta, qualsiasi cosa io abbia e così io con lui, è da sempre che ci conosciamo e abbiamo questo strano e particolare rapporto. 
Ora che sono sola è dura. Troppo. Non capisco. Maledetti sentimenti, io non li avevo chiesti, non sono fatta per amare. Nemmeno lui lo è fatto. Fra noi due non ha funzionato perchè lui aveva paura di amare. Maledizione. Lo odio. Mi odio. Ho bisogno di uno che mi abbracci facendomi sentire che non sono sola. Daniele è stato con me tutto questo tempo ma alla fine se ne è dovuto andare anche lui … sono sola di nuovo. Chi mi aiuta? 
Mi vien da piangere. Maledetto amore che nessuno è capace di provare e chi ne è capace non può dimostrarlo e lo deve reprimere! 
Ho bisogno di qualcuno. 
Ad ogni modo non posso rimanere qua a casa. Devo uscire. Ho bisogno di uscire, respirare aria, isolarmi, stare sola e libera di poter esternare ciò che ho dentro perchè così non ce la faccio più. Devo fare due passi per sfogarmi, magari mi aiuta. 
Stop.”


Miriam l’aveva visto, aveva semplicemente visto Alex, il suo adorato Alex a cui moriva dietro da anni, in atteggiamenti intimi con una ragazza, non sapeva chi fosse e per quel che ne sapeva poteva veramente essere la sua fidanzata.
Dolore.
Ecco quello che aveva provato.
Dolore, oltre ovviamente alla consueta gelosia.
Qualcosa si spezzava in lei, ecco perché passò inizialmente ore seduta immobile sotto il sole caldo estivo. Sola, saduta ad una panchina del solito parco dietro casa.
Solo un ragazzo era arrivato e le si era seduto silenzioso accanto, tale Daniele, un bel ragazzo dai lineamenti delicati, suo caro amico. Forse l’unico vero che lei, dal carattere complicato, aveva. 
Si era solo seduto vicino a lei senza sapere nulla dei suoi sentimenti e della sua vita amorosa, delle sue speranze e dei suoi desideri profondi. Nulla.
Solo che lei stava male per qualcosa e che non ne avrebbe parlato.