Smoke On The Water
PROLOGO:
DONNA
/But
I’m the kinda woman
That
was built to last
They
tried erasing me
-
Neneh Cherry -
Donne.
Maledette donne. A che servono? Sanno solo pavoneggiarsi e rendersi stupidamente
inutili e il farne parte le faceva semplicemente ribrezzo. Il suo corpo di donna
era la sua più grande sconfitta. Più si guardava allo specchio più non
si accettava. Ogni qualvolta che si rendeva conto di esserlo soffriva. Doveva
nascere uomo, se lo fosse stato tutto quello non sarebbe mai accaduto, non
avrebbe mai dovuto subire nulla. Non avrebbe dovuto essere bersaglio di violenze
da parte del padre adottivo, di indifferenza da parte della madre adottiva
anch'essa, di non rispetto da parte della gente che non fosse come lei.
Si
guardava. Lo specchio la rivelava per quel che era in realtà.
Pelle
candida. Fin troppo. Capelli lunghi fino a metà schiena, lisci e meravigliosi.
Occhi grandi e azzurri che spiccavano incredibilmente contornati da quelle
ciglia così nere e lunghe, ma erano ammaccati da dei lividi come il resto del
suo bel volto pallido dai lineamenti delicati e dolci. Anche il suo corpo che
non presentava le classiche curve da donna prosperosa era pieno di lividi e
cicatrici di vecchie ferite provocate da cinghiate con tanto di fibbie in ferro.
No,
basta. Quel corpo da donna era troppo debole e inutile, privo di quella forza
necessaria ad opporsi alla violenza costretta a subire da quel padre ripudiato
ed odiato. Se quel suo dannatissimo corpo fosse stato quello di un uomo non
avrebbe sofferto così, perchè gli uomini oltre alla forza non vengono presi di
mira dagli altri uomini, o per lo meno nella maggior parte dei casi è così,
vengono lasciati in pace.
Doveva
essere un uomo per cambiare vita.
E
un uomo sarebbe stato.
Era
ora di mettere la parola fine a tutto quello.
Iniziare
da capo, lontano, da sola. Non sarebbe stata calpestata più da nessuno, mai più.
Dunque la decisione era stata presa, una decisione meditata altre volte e mai
attuata. Aveva già tutto pronto per questo suo piano, l'aveva pensato nei
dettagli. Una volta attuato non sarebbe più potuta tornare indietro, questo
mutava completamente ogni cosa e non era detto che avrebbe avuto il successo
sperato. Ma non poteva più rimanere in quella casa dimenticata da tutti.
Prese
a prepararsi. Indossò abiti larghi e maschili, molti strati per mascherare
anche le piccole curve che possedeva, altri li ammucchiò dentro uno zaino.
Pantaloni larghi a cavallo basso grigi, mentre sotto di essi aveva altri
pantaloni di tuta più aderenti. Sopra diverse maglie, camice e felpe con
cerniera. Guardò fuori dalla finestra. Faceva freddo. Molto freddo. Era pieno
inverno, era un suicidio affrontare una cosa del genere con quel gelo, ma lo era
ancor di più rimanere lì dentro. Si raccolse i capelli attorcigliandoli sulla
nuca, li coprì con un ampio cappello dalla visiera bassa che nascondeva parte
del suo viso e dei suoi occhi. Amava troppo quei capelli, forse erano l'unica
cosa che le piacevano di se stessa, non li avrebbe mai tagliati. Intorno al
collo si mise una lunga sciarpa grigia che copriva mento e bocca, in quel modo
era visibile solo una minima parte del suo viso effemminato. Non avrebbe dovuto
capirsi a prima vista che era una ragazza. Il suo obiettivo primario era
raggiunto, ora non le restava che scappare da quella casa chiamata 'inferno in
terra'. Raccolse lo zaino e se lo mise in spalla, si mise in tasca i soldi che
aveva messo da parte in quei mesi per quell'evento e uscendo silenziosa dalla
finestra se ne andò verso la stazione mentre la notte gelava l'ambiente.
/ma
io sono il tipo di donna
che
è stata fatta per durare
hanno
provato a cancellarmi
ma
non sono riusciti a portare via il mio passato/
- Neneh Cherry -