Smoke On The Water
CAPITOLO
1:
IO SARO'
/And
I wonder just where my place is
That
I will be
I
will see through the rain
I
will find my way
I
will keep on
Traveling
this road
Till
I finally reach my dream
Till
I'm living, and I'm breathing
My
destiny/
-
Christina Aguilera -
Lontano.
Sempre pi� lontano doveva andare. Di pi�. Via da quelle persone, via da quella
casa, da quella realt�. Doveva andare dove nessuno la conosceva. Ricominciare
da capo. Solo questo desiderava. Sola e forte, mai pi� donna debole e
calpestata, ma uomo forte e rispettato.
Ormai
era lontana dal suo paese. L� nessuno la conosceva. Ma ora che stava scendendo
la notte che avrebbe fatto? Girovagava senza una meta precisa con un unico
pensiero, un unica certezza: non sarebbe mai tornata indietro. Faceva freddo e
il cielo prometteva tempesta come ogni degna notte d'inverno. Tuttavia lei non
ci faceva caso, non sentiva fame. Solo sonno. Cominciava ad essere stanca. Aveva
passato tutto il giorno a girovagare per quella citt� sconosciuta cercando un
posto dove dormire. Stava giungendo di nuovo la sera ed il cielo era gi� scuro,
in inverno cala presto il manto nero della notte. Aveva usato i pochi soldi che
aveva per prendersi il biglietto di andata del treno, aveva scelto una
destinazione a caso ma piuttosto lontano dal suo paese. A dire il vero aveva
sperato di trovare subito una specie di lavoro provvisorio per guadagnarsi dei
soldi, ma non trovandolo aveva cominciato a cercare un sottoscala o un ponte
dove dormire quella notte. Il lavoro l'avrebbe trovato, ma aveva bisogno di
dormire, erano due giorni che non riposava. Nessuno conosceva la sua et� e
poteva benissimo spacciarsi per una di 18-19 anni invece dei suoi 17 appena
compiuti. Se la cavava abbastanza bene come meccanico, la scuola che faceva dove
viveva prima era per meccanici o elettricisti quindi prevalentemente maschile,
non aveva problemi in quel senso. Solo doveva trovare l'officina che la
prendesse senza far troppe domande.
Le
gambe erano pesanti e il corpo le faceva ancora male dappertutto per via del
pestaggio subito dal padre due giorni prima, per di pi� non aveva ancora cenato
e si sentiva debole. Non sapeva quanto ancora avrebbe resistito. Camminava a
testa bassa senza guardare in faccia nessuno, nemmeno coloro che attualmente le
si erano parati davanti bloccandole la strada. L'avevano spinta facendola finire
contro il muro di uno dei tanti palazzi di quel cortile ampio. Non realizz�
subito che l'avevano fatto di proposito e con un frettoloso
-
scusa-
non
li calcol� pi� proseguendo per la strada.
Ma
questo non bast� ai teppisti. Uno di loro l'afferr� per un braccio fermandola
mentre gli altri la circondavano. Lei continuava a non degnarli di uno sguardo,
l'ultima cosa che voleva fare era fare a botte...non che si facesse problemi a
menar le mani, ma attualmente era debole. Nel suo quartiere malfamato e povero
era conosciuta come l'attaccabrighe di turno, mentre il suo soprannome era:
'Regina dello street basket', non aveva carenza di amici dove viveva prima ma
non poteva continuare a vivere in quella sotto specie di famiglia di impostori
che non erano nemmeno genitori veri. Era mille volte meglio rifarsi una vita
nuova con tanto di reputazione che venir picchiata ed essere trattata come una
merda da quelle due persone che stavano in casa con lei.
-
ehi, moccioso, che ci fai tutto solo?-
la
voce di uno di loro le arriv� fastidiosa, ma che domanda era? Con la sua voce
maschile rispose sgarbatamente:
-
e che te ne frega? E comunque anche se lo sapessi non verrei certo a dirlo a
te!-
frase
decisamente nel suo stile di attaccabrighe ed era appunto per questo che dava
fastidio agli altri.
-
non ti � pi� cara la vita?-
arrogante
e stupido. Se non le era pi� cara la vita sarebbe forse scappata di casa? B�,
questo non potevano saperlo loro...erano stupidi!
-
prima di parlare vai a cercarti il cervello, poi quando sei sicuro di averlo
attivato, parla!-
sfacciata
e scocciata. Si stava proprio rompendo le scatole a rispondere a quegli
imbecilli. Ma aveva parlato troppo...come sempre del resto. Per lei era
assolutamente difficile riflettere prima di parlare. Ad esempio in quel momento
in cui era debole e non poteva certo tener testa ad altri 5, sarebbe stato
intelligente non parlare in quel modo irritante ma l'aveva fatto ed ora
doveva subirne le conseguenze.
Senza
perdere tempo a sentire eventuali risposte, si affrett� a colpire colui che
aveva parlato con un calcio nei sacri gioielli di famiglia. Peccato che riusc�
a fare solo questo visto che uno al suo fianco la colp� con un pugno allo
stomaco. Immediatamente le si piegarono le ginocchia e cominci� a veder male e
offuscato.
Da
quando non mangiava pi� forse�
Mentre
cadeva come un lampo un pensiero le attravers� la mente.
"
No...ancora pugni no..."
Il
suo stomaco effettivamente stava gridando vendetta. Era stufa. A cosa era
servito scappare di casa per non subire pi� violenza se poi finiva dove ne
poteva ricevere altra? Poco prima che il mondo diventasse nero, cadendo sent�
due braccia forti tenerla su. L'ultima cosa che vide furono due occhi grigi
distaccati ma allo stesso tempo seccati, sembravano guardare lontano...attraverso.
Non erano proprio freddi, ma lontani, estranei al mondo circostante. Belli senza
dubbio. Un lampo illumin� ulteriormente quegli occhi strani che le ricordarono
quelli dei gatti. Un tuono irruppe sovrastando le voci dei ragazzi. Poi il buio
pi� completo.
Il
buio non per tutti.
Venne
presa in braccio da un ragazzo apparso silenziosamente dietro di loro, aveva
assistito alla scena e trovandosi a girovagare in piena notte da solo si poteva
facilmente intuire che anche lui non avesse uno dei migliori umori.
Senza
dire mezza parola mise il corpo che teneva su sotto un portico l� vicino e
mantenendo lo sguardo cupo e duro torn� dai teppisti che lo guardavano
perplesso cercando di capire le sue intenzioni. Che voleva dire un comportamento
del genere? Apparire come un fantasma, portare al sicuro il loro giocattolo e
portarsi nuovamente di fronte senza dire mezza parola con quell'espressione
scura, ignorando completamente il temporale e la pioggia che si erano scatenati
proprio in quell'attimo non erano comportamenti proprio normali in una
situazione simile.
Ma
in fin dei conti dovevano solo fare un po' a botte con lui, no?
-
che vuoi tu? Non c'entri nulla. Vattene!-
Uno
di loro cercava di imporsi ma senza risultati.
-
il piccoletto � stato piuttosto chiaro, no? Fatela finita!-
-
e chi sei tu? Il paladino della giustizia?-
-
no, uno che ha i coglioni scassati grazie alla gente stupida come voi!-
Detto
questo lo colp� con un destro discreto che fece andare a terra uno dei
teppisti. Questo diede inizio alla rissa.
Le
gocce di pioggia erano sempre pi� grosse e fitte, i fulmini illuminavano i
volti contratti mentre il fatto di essere tutti bagnati non infastidiva nessuno.
Anzi...esaltava ancora di pi�.
Niente
sembrava intimorire il ragazzo, nemmeno trovarsi solo contro 5. Si muoveva
velocemente con colpi forti, decisi e precisi, esperti in un certo senso.
Uno
dopo l'altro li mise tutti al terra.
Che
si trovassero di fronte ad un campione di arti marziali? o qualcosa del genere?
Un pugile forse? Un karateka? No...un cantante....ma questo ancora non lo
sapevano loro comuni mortali!
Sul
volto cupo gli occhi da gatto erano due fessure grigie rabbiose e i bei
lineamenti non trapelavano alcuno sforzo, eppure da come si muoveva sembrava
incazzato col mondo intero senza motivi particolari, semplicemente era stufo
della vita e della gente...lo era dalla nascita...questa era l'impressione che
dava quel misterioso ma indubbiamente affascinante ragazzo.
Ne
erano rimasti due in piedi, sicuramente anche il selvaggio salvatore non era
conciato bene, aveva ricevuto qualche colpo ma non ci aveva fatto assolutamente
caso. Uno dei due si fece avanti cercando di colpirlo con un diretto che per�
fu fermato dalla presa ferrea del destinatario che veloce gli si fece innanzi e
gli diede una di quelle testate che si ricordano, la mossa fu seguita da un
calcio con la pianta del piede rivolta al ragazzo dietro, il tutto senza vedere.
Mentre quest'ultima mossa si compiva con forza e velocit� sotto le gocce fitte,
un lampo attravers� il cielo nero, poi il rombo del tuono arriv� con un
tremendo frastuono, sembrava il ruggito della bestia spaventosa a tre teste che
sta a guardia delle porte dell'inferno. I teppisti caddero a terra e in un
attimo ci fu il silenzio accompagnato solo dallo scrosciare della pioggia. Il
ragazzo rimase per un po' fermo a bagnarsi assolutamente immobile come a
riprendere coscienza di se e del proprio corpo ma specialmente per lavarsi dal
sangue che gli correva lungo il labbro e il sopracciglio. Rimase l� sotto tutta
quell'acqua che cadeva incessante soprattutto per togliersi l'odore
insopportabile della gente appena atterrata.
Ripresosi
pienamente si gir� e torn� sotto il portico dove aveva adagiato al coperto la
ragazza che lui aveva preso per un ragazzo.
Era
ancora stesa come l'aveva lasciata, si accucci� accanto a lei priva di sensi e
poco gentilmente la scosse per le spalle chiamandola atono:
-
ehi, ragazzino, svegliati!-
/E
mi chiedo dov'� il mio posto
Sar�
forte da sola
guarder�
attraverso la pioggia
trover�
la mia via
continuer�
a
viaggiare su questa strada
finch�
realizzer� il mio sogno
finch�
vivr� e respirer�
il
mio destino.../
- Christina Aguilera -