Storie Di Tutti I Giorni
PIANGENDO DA UNA DONNA
CAPITOLO
1:
UN
GRUPPO BEN ASSORTITO
/Hey ya – Outkast /
Era
l'inizio di un nuovo anno scolastico, un solitissimo e noiosissimo anno
scolastico. L'autunno appena iniziato lasciava ancora molte giornate calde e
soleggiate, ma quell'anno si sentiva nell'aria. Era il quarto per la maggior
parte di loro, nulla di che, eppure era come se fosse stato l'inizio di
qualcosa, come se degli ingranaggi avessero deciso di muoversi per cambiare le
vite di qualcuno, da lì in poi avrebbero forse iniziato a crescere. Tutto ciò
era solo nell'aria, impercettibile, non se ne sarebbero mai resi conto.
Quello
che si apprestavano ad affrontare quella volta era proprio il primo giorno di
scuola.
Era
solo ricreazione però non sarebbero durate a lungo le ore di lezione, come
primo giorno non si faceva mai nulla.
Erano
insieme come ogni pausa, nel solito posto sugli scalini che non erano loro solo
quelli dell'edificio scolastico, bensì anche quelli di ogni angolo di città.
Era
probabilmente il gruppo più popolare della scuola e del quartiere stesso,
presentava degli elementi di rilievo e quasi nessuno fisicamente era da buttare.
C'era
una coppia seduta abbracciata, il ragazzo biondo chiaro, una massa incolta di
ricci che gli ricadevano sul volto coprendogli un po' gli occhi grigi piuttosto
attenti. Indossava una salopette con bretelle abbassate e una canottiera
arancione che si notava molto, come anche le scarpe dello stesso colore. I suoi
amici stavano discutendo appunto sul suo dubbio gusto di stile, ma sapevano che
sarebbe sempre stata una battaglia persa in partenza!
L'unica
a non partecipare alla discussione sull'abbigliamento stravagante del biondo era
la ragazza che stava fra le braccia di quest'ultimo. Era minuta e piccola, un
biondo scuro taglio cortissimo fino alle orecchie, una morbida frangia a tappo e
dei lineamenti dolci e femminili su due occhi castani caldi.
-
Vy, digli qualcosa anche tu, forse a te ti ascolta ... -
La
ragazza sentitasi chiamata in causa sorrise teneramente divertita dalla
situazione e rispose con la sua vocina sottile:
-
Oh, Tom, come dite voi, è un caso disperato ... a volte però ha degli sprazzi
di buon gusto! -
-
Si, forse quando è sotto la doccia che sta nudo!-
Aveva
sbottato diretta una ragazza dai lineamenti incredibilmente uguali a quelli del
poveretto preso di mira. A guardarli bene erano effettivamente identici, anche i
capelli lo erano solo che la ragazza li aveva leggermente più lunghi, le
arrivavano alle spalle e aveva un po' di frangia che cercava di essere domata in
qualche modo. Occhi grigi, lineamenti limpidi e puliti. Indossava degli abiti in
perfetto stile giapponese che le donavano parecchio.
-
Adry la finisci di rompere? -
L'aveva
ammonita Thomas.
-
Ma come facciamo ad essere gemelli? -
Aveva
risposto lei. Poi aveva deciso di lasciar perdere il tutto facendosi cadere in
modo poco femminile sugli scalini di pietra ormai vecchi.
-
Adry, tesoro, chiudi quelle gambe ... sei una donna o un uomo? -
Il
consiglio che pareva più un ammonizione amichevole, arrivò da una rossa che
per descriverla brevemente bastava dire splendida. Aveva degli occhi leggermente
a mandorla color nocciola, lineamenti un po' esotici, un po' selvatici, un
trucco che si notava non per la pesantezza, ma perché risaltava il suo bel
volto, i lunghissimi capelli le arrivavano oltre il fondoschiena e sulle punte
le si anelavano, aveva curve notevoli e i vestiti provocanti e attillati non le
mascheravano di certo. Si notava eccome ed era protagonista di molti sguardi da
parte degli altri studenti.
-
Amore, ma lo sai che sono un uomo, no? Altrimenti come potresti amarmi? -
Aveva
ribattuto pronta semi seria Adrian.
-
Oh, tesoro ma io ti amo anche se sei una donna, purchè tu sia solo mia e chiuda
quelle gambe! -
-
No, la cosa non mi quadra ... perché io devo essere esclusivamente tua ed io
invece ti devo condividere con quello? -
La
frecciatina era diretta al fidanzato della bella rossa popolare, in realtà
anche lui popolare forse addirittura più di lei.
Lui
la raccolse mostrandole solo un dito medio. Era molto esplicito come tipo.
-
Kim, difendimi, no? -
Ma
la rossa si limitò ad un alzata di spalle e ad una battuta pronta:
-
Tu non hai bisogno di difensori, ti difendi benissimo da solo; lo dimostra il
livido che hai qua ... chi te le ha date oggi, Andrea? -
Così
dicendo gli sfiorò una guancia che effettivamente presentava,
sull'abbronzatura, un livido che si notava e che, era da dire, non guastava
affatto la sua immagine da bello e dannato. Aveva una bellezza provocante che
sapeva, quando voleva, essere anche semplice e classica, era reputato fra i più
belli della scuola, fra i più intelligenti perché era il numero uno nello
studio e l'asso del basket di cui era il capitano della squadra.
Aveva
dei capelli biondi spettinati con un po' di gel ma lasciati anche da soli come
volevano, erano corti e spesso non usava nemmeno il gel se non per uscire la
sera, aveva due occhi neri e profondi che colpivano, solitamente i biondi
avevano gli occhi azzurri, lui li aveva neri ed erano il suo punto di forza con
quello sguardo strafottente e sicuro di sé. Ovviamente non c’era bisogno di
parlare del suo corpo da favola che faceva girare tutte le ragazze, grazie allo
sport che praticava da sempre.
Un
sorriso sadico gli si dipinse sulle labbra ben disegnate, gli donava quella
provocazione sul volto: era come se dalla nascita non facesse altro che quelle
espressioni. Molto seducente a detta del gentil sesso.
-
Oh, solo un idiota che si annoiava e mi ha rotto le palle! -
Probabilmente
gli unici due teppisti del gruppo erano loro due, Andrea e Kimberly ... seguiti
a ruota da Adrian.
Ricordò
con un ghigno divertito la mattina che l'aveva visto contro quel moro scontroso,
era stato divertente tutto sommato. Sicuramente l'avrebbero rifatto!
Era
un nuovo arrivo e caso volle che fosse capitato proprio vicino a lui.
Kim
avrebbe voluto conoscere il portento che era riuscito a picchiarlo, ma si
rassegnò: sicuramente era all'ospedale ora!
Erano
entrambi così immersi in questo fantomatico mito fuori di testa, che non
seguirono più gli altri che avevano iniziato a parlare fra loro.
C'erano
due ragazzi bassi dall'aria completamente diversa fra loro che parlottavano,
anzi uno parlava e l'altro ascoltava. Il primo era moro dai lisci capelli neri
che gli arrivavano fino alle spalle e una frangia che gli copriva gli occhi
scurissimi anch'essi, costui forse era tutto sommato il meno bello. Era
effeminato e aveva dei lineamenti teneri e delicati, nulla di speciale. Aveva
uno stile classico da hip hop e parlava come una macchinetta gesticolando
entusiasta su chissà cosa.
Il
compagno che l'ascoltava con un espressione di sopportazione molto musona era più
carino, ma aveva una bellezza particolare, era un tipo. Non era il classico bel
ragazzo, però sapeva affascinare. Aveva uno sguardo intenso e profondo sempre
cupo, un aria da eterno arrabbiato e delle sopracciglia corrucciate sopra occhi
verde chiaro. I capelli erano molto arruffati merito delle ciocche ramate che di
natura erano mossi, gli cadevano ovunque e subito sulla bassa nuca era un po' più
rasato rispetto al resto del taglio. Vestiva sempre con magliette nere attillate
e dei jeans altrettanto stretti.
Parlavano
di calcio e di allenamenti.
L'unico
che sembrava non partecipare più a nessuna discussione era un ragazzo alto da
un fisico notevole. Aveva occhi dorati e un espressione tranquilla e pacata, gli
piaceva seguire tutti i suoi amici, aveva uno stile casual e i capelli castani
da un taglio comunissimo gli stavano bene domati solo da un po' d'acqua la
mattina. Era padrone di una bellezza matura.
-
COSA?! -
Gridò
la rossa Kimberly ad un tratto attirando l'attenzione di tutti.
-
Che succede? -
Chiesero,
lei in risposta si avvicinò a passo di carica ai due ragazzi che parlavano di
calcio, pericolosamente chiese:
-
Ale, Roby ... avete parlato di allenamenti? -
I
due che sembravano rischiare grosso tutto d'un tratto si limitarono serenamente
a ripetere quanto detto ... la conoscevano e non ne avevano paura:
-
Iniziano oggi gli allenamenti delle varia attività sportive; i campionati
invernali arrivano inesorabili e dopo l'estate a riposo bisogna darsi da fare.
Ma tu non lo sapevi? -
Fu
il moro a parlare a raffica divertito dalle diverse espressioni della rossa.
-
NO! -
Fece
alzare a tutti un sopracciglio, poi quando sentirono la sua uscita si misero le
mani nei capelli.
-
Ma se inizia anche pallavolo io non posso ... -
-
E perché? -
Lei
si voltò con fare ovvio e melodrammatico allo stesso tempo.
-
Ma perché devo studiare, è ovvio! -
A
tutti caddero tante gocce immaginarie di sconcertazione sulle teste, si alzarono
in piedi e fissandola come se fosse un aliena commentarono in comune accordo:
-
Ma scusa, come puoi essere così? -
-
Cioè? -
-
Cioè? Insomma, intanto siamo al primo giorno di scuola, non puoi avere già da
studiare ... -
-
Ma devo ripassare per i test d'ingresso! -
-
Kim, siamo al primo giorno di scuola ... -
-
E allora? La scuola è la scuola! -
-
E poi hai sempre fatto tutto insieme: sport e studio. -
-
Si, ma ora sono impigrita dalle vacanze quindi sono più lenta ... -
-
E come se non bastasse ti facciamo presente che non puoi essere vera! -
-
E perché? -
-
Sei la vamp più popolare della scuola, una mezza teppista dal caratteraccio
terribile: come può una come te amare lo studio ed essere così brava coi voti?
-
A
queste parole Andrea si scostò dal gruppo dicendo semi offeso:
-
Cosa avete contro chi studia ed è un teppista? -
Si
affrettarono a mettere le mani avanti, con lui era necessario:
-
Oh, nulla, tranquillo ... è solo che voi due credo siate gli unici sulla faccia
della terra! -
Kim
si abbracciò al biondo fidanzato strofinando le sue belle curve sul corpo
muscoloso del fidanzato vestito in perfetto stile metal.
-
E poi con un ragazzo come lui devo stare attenta a non rimanere indietro! -
Scossero
nuovamente tutti la testa, erano sempre più convinti che fossero degli animali
rari e unici al mondo. Del resto era proprio per questo che erano così popolari
e famosi!
Ad
interrompere le considerazioni arrivò la campanella che segnava la fine della
ricreazione, a malincuore si alzarono salutandosi, ovviamente i fidanzati si
baciarono mentre gli altri si limitarono ad un:
-
Ciao e a dopo! –
Fu
Adrian a fare il primo incontro con quel ragazzo ribelle ed indisciplinato
diventato famoso anche lui da subito, nonostante quello fosse il suo primo
giorno di scuola.
Anzi,
lei non fu proprio la prima.
Esattamente
fu la seconda, dopo Andrea!