UN
RITIRO FANTASTICO
CAPITOLO
1:
"SOGNO"
Eccolo
di nuovo.
Lo stesso sogno.
Sempre lui.
Occhi neri, profondi
e magnetici.
Sorriso indecifrabile e sicuro.
Capelli neri e un
po' mossi che gli incorniciano il viso tremendamente attraente.
Corpo
atletico e muscoloso.
Gambe da calciatore.
- Lo voglio... -
mormora Arashi ancora immersa in quel sogno che le fa visita tutte le
notti.
SBAM!!!
Porta che sbatte.
Luce!!!
Finestra che
viene aperta.
- Forza, è ora di svegliarsi! Apri gli
occhietti tesoruccio! - Urla una voce squillante con un fondo
d'ironia.
E' la madre di Arashi la quale, beccatasi uno sguardo
assassino da quest'ultima, esce facendo una risata mista al sadico e
al divertito.
"Che
razza di elemento mi tocca avere per madre! " Pensa
di malumore la povera ragazza lasciata di nuovo sola nella camera
illuminata dal caldo sole di inizio Luglio.
Dopo cinque minuti
abbondanti di stiracchiamenti si alza con estrema lentezza, con
altrettanta lentezza si avvia verso il bagno e passando davanti allo
specchio a muro pensa: "Mamma
mia quanto sono spaventosa! "
Effettivamente
fa paura: a parte lo sguardo truce che sembra dire: "Attenzione:
mordo!",
il resto non è da meno: i riccioli dei suoi lunghi capelli
biondi sono talmente arruffati che non si riesce a capire quale sia
la faccia e quale la nuca, gli occhi che s'intravedono a fatica fra
le ciocche sono completamente assenti e mezzi chiusi cerchiati da due
occhiaie che sembrano kenyon, la bocca non si trova perchè
è
dello stesso colore della pelle, bianca cadaverica, il corpo
è
ricoperto da una canottierona gigante che nasconde tutte le sue belle
curve facendola sembrare un maschio.
Insomma è più
simile ad un mostro che ad una ragazza di 17 anni!
Dopo essersi
sistemata alla meglio e aver reso più accettabili i suoi bei
lunghi capelli, torna in camera e si infila nell'armadio per buttare
alla rinfusa nel borsone dei vestiti a caso più il
necessario
per lavarsi e l'uniforme della nazionale di basket, mentre lo fa dice
a sé stessa:
- Avanti, svegliati Arashi! Oggi finalmente
inizia il ritiro di tutte le Nazionali Giovanili Giapponesi Maschili
e Femminili delle squadre sportive. Cavoli, un mese di basket!
Mattina e pomeriggio. PA-RA-DI-SO! - Ma il risultato non è
quello sperato, anzi, ora è ancora più
addormentata di
prima... al che il pensiero si sposta sul sogno, quello che fa ogni
notte dove vede quel misterioso ragazzo che non ha mai conosciuto, di
cui non sa neanche il nome.
- Però che figo! - Quindi
riesce a svegliarsi!
Caricatasi il borsone in spalla esce di casa
mangiando una fetta di pane con la Nutella e con il boccone in bocca,
grida:
- Gente, io vado al ritiro della Nazionale, tornerò
ai primi di Agosto. Forse! CIAO! - Si ferma un attimo poi continua: -
AKANE! SCENDI UN ATTIMOOOO! -
Dalle scale arriva una voce alquanto
spazientita :
- CHE DIAVOLO VUOI? STO PREPARANDO IL BORSONE! -
-
IO NON VOGLIO NESSUN DIAVOLO, anzi voglio che TU scenda subito! Mi
pare un paragone azzeccato, no? AVANTI, MUOVI QUEL CULO! - Urla in
risposta Arashi sul sentiero di guerra.
Un rumore assordante che
assomiglia ad un terremoto arriva dalle scale ed ecco il fratello
Akane spuntare dalla porta di casa e subito gridarle in faccia:
-
COME OSI PARLARMI COSì? TI RICORDO CHE SEI PIU' PICCOLA DI
ME
DI DUE ANNI! -
- OSO PERCHE' SONO PIU' PICCOLA SOLO PER
L'ANAGRAFE, DI CERVELLO SONO PIU' GRANDE DI TE E DI MIKAEL MESSI
INSIEME, CHE NON CI VUOLE MOLTO! - Ribatte con lo stesso tono usato
dal fratello. In quel momento una testa rossa spunta dalla porta e
ringhia lanciando saette di fuoco dagli occhi:
- Oh, bimba,
abbassa le ali! Anche se sono suo gemello non azzardarti a
paragonarmi a lui!! Oppure tu a me! - E detto ciò, Mikael,
torna a sparire all'interno della casa da dove si sente la voce di un
altro fratello (minore) Touya, dire:
- Dureranno ancora a lungo
'sti urli alle sette di mattina? Non so gli altri ma io VOGLIO
dormire, quindi VOI tacete! - Il commento che segue riguarda il fatto
che l'unico modo di farlo arrabbiare così è
proprio
toccargli il sonno: è un metodo infallibile!
- Ok, scusa
Touya! - Risponde allora la sorella, poi rivolgendosi all'altro
fratello continua: - Senti, bando alle ciance, allora tu e Hitonari
non venite al ritiro? -
Akane pensando al cugino e cercando di
ricordare le parole che gli aveva detto la sera prima come scusa,
dice:
- No, non dire all'allenatore che disertiamo per andare in
uno dei nostri viaggi con Mikachan e Raphy. Inventati qualche altra
scusa! L'avevamo pensata, io e Hito, ma non me la ricordo! -
-
Figuriamoci se te la potevi ricordare! Vabbè, pazienza, ora
che vado a prendere Mika a casa sua lo chiedo a lui di persona! -
Risponde la sorella rassegnata.
- Si, si... fai quello che vuoi,
sai cosa me ne importa! - Ribatte il fratello con aria da
menefreghismo totale.
- Viva la sincerità, eh? Poi si
chiedono da chi ho preso questo carattere impossibile! Ok, io vado
veramente! Salutami Yuri, sta ancora dormendo! Ciao! - Termina
avviandosi verso la casa di fronte senza attendere la risposta che sa
non sarebbe mai arrivata.
Eccola davanti al cancello, appoggiata
al muretto con gli occhi chiusi mentre suona il campanello. Le apre
una donna dai lunghi capelli lisci e neri, gli occhi dello stesso
colore e molto bassa.
- Ciao Arashi... ma dormi? - Le dice
avvicinandosi cautamente.
La ragazza apre a fatica un occhio e con
voce nuovamente assonnata mormora:
- Ciao zia, no non dormo
ancora. Senti, Mikako è pronta? -
- Mika? No, è
ancora chiusa in bagno; la conosci, sta sempre tre ore per
prepararsi! -
- Si, la conosco anche troppo! - Risponde Arashi
spazientita: - Ora la butto fuori io! - Detto questo entra a passo di
carica e arrivata davanti alla porta del bagno comincia a battervi
sopra gridando come una forsenata: - MIKA, MUOVI IL CULO ED ESCI DA
Lì, VUOI FARMI ARRIVARE TARDI AL RITIRO? AVANTI, DATTI UNA
MOSSA! -
- Vuoi sfondare la porta? Calmati, arrivo! - Una voce
assolutamente calmissima, tutta il contrario di quella di Arashi,
arriva dall'altra parte.
Subito dopo la porta si apre mostrando
una ragazza dai tratti orientali, abbastanza alta, coi capelli ricci,
rossi, lunghi fino alle spalle e senza frangia; occhi azzurri, viso
ben truccato, vestiti corti e attillati, zeppe ai piedi.
Tutto il
contrario di Arashi: tratti orientali e alta anche lei, occhi grigi
(a volte anche verdi), capelli lunghi, ricci, biondi e con la
frangia, niente trucco, maglietta e pantaloncini larghi, scarpe da
ginnastica.
(piccola nota: sono eurasiatiche. I padri -gemelli fra
di loro- sono irlandesi, mentre le madri giapponesi, per cui si
spiega la varietà di colori!)
Arashi, guardando l'amica con
sguardo schifato, dice con il suo solito tatto:
- Ma come ti sei
conciata? Sei fuori? Ma sai dove stiamo andando? Ad un ritiro
sportivo, mica ad una sfilata per pazze! Poi con il viola dei vestiti
sembri una melanzana coi capelli rossi e le zeppe! -
Mikako, ormai
abituata ai suoi modi brutali, ribatte con aria da "so-tutto-io":
-
Primo: sono normale, mi vesto sempre così, e comunque in
questo ritiro finalmente conoscerò il mio tesorino: Taro
Misaki: un'occasione unica!
Secondo:
non sono fuori, ma ancora dentro in casa!
Terzo: so dove stiamo
andando: al ritiro di tutte le Nazionali Giovanili Giapponesi!
Quarto:
se io devo andare ad una sfilata per pazze allora tu sei diretta al
funerale dei buchi: con tutto quel nero mi sembri proprio un grande
buco! -
Finita la frase, la ragazza, nota che pian piano il colore
degli occhi di Arashi cambia: da grigio chiaro tendente al verde a
grigio scuro tendente al nero: brutto segnale di pericolo. Infatti
chi la conosce sa che quando cambiano così è
meglio
lasciarla in pace.
Vista la sua espressione truce Mikako non sa se
ridere o scappare:
- Eddai, non fare il broncio adesso! - Ribatte
cercando di rimanere seria.
In risposta si ritrova un dito medio a
due centimetri dagli occhi accompagnato da un ringhio.
- Ok,ok! Ho
afferrato il concetto! Forza andiamo! - Dice mettendo le braccia in
avanti in segno di resa. Una voce maschile arriva da dietro:
- Oh,
sorellina, ti sei fatta battere da tua cugina, vedo! Complimenti,
Arashi! -
- Si, e allora? Hai visto lo sguardo che aveva 'sto
mostriciattolo? - Ribatte Mikako in tono calmo e sicuro di
sé.
-
No ma posso immaginarlo! Comunque se hai finito col mio bagno, me lo
riprendo subito! - Risponde tranquillo il ragazzo.
- Mikako, ma tu
e Raphael ci siete nati in bagno? Ci state sempre tre ore! Siete
proprio fratello e sorella! - Aggiunge in quel momento Arashi,
risvegliatasi dal suo mutismo incazzato.
La cugina replica con
sguardo gelido:
- Non raccolgo le provocazioni! -
- Quali
provocazioni! E' la pura verità, questa! - Dice candida
Arashi: - Perchè negare l'evidenza? Ormai questo l'ha capito
anche lui! - termina indicando il ragazzo chiuso, tanto per cambiare,
in bagno che risponde al nome di Raphael:
- CHI OSA PARLARE DI ME
IN VANO? IDENTIFICATI, OH SEMPLICE ESSERE UMANO! - Allora la bionda
risponde spazientita:
- STAI BUONO E TORNA A FARE L'UNICA COSA CHE
SEI CAPACE: CONSULTARE IL TUO SPECCHIO DELLE BRAME! - In quel momento
la porta dell'ormai conosciuto bagno si spalanca, rivelando una testa
dai lisci capelli biondi lunghi fino alle spalle con alcune ciocche
disordinate sparse qua e là, due occhi azzurro-blu fissano
Arashi, l'espressione è distaccata e saccente, ricorda un
gatto sornione: nel complesso è proprio bello se non fosse
per
il tono gelido con cui parla subito dopo aver squadrato la ragazza: -
Oh, bimba, vedi di non allargarti troppo, eh? Sai che ho due anni
più
di te? -
- Cos'è, una moda? In meno di 15 minuti me l'hanno
detto già in tre; vi siete messi d'accordo? E comunque
è
solo pura verità ciò che dico, dato che sono
più
intelligente di tutti voi! -
- Senti intelligente, che ne diresti
di andartene al tuo ritiro così la finisci di rompere? -
Ribatte Raphael con lo stesso tono di prima. In risposta arriva un
calcione alla porta che si chiude sulla mano del ragazzo urlante dal
dolore; non c'è bisogno di specificare chi l'ha tirato!
-
Comunque devo prima chiedere una cosa a Hito; dov'è, in
camera? - Chiede più calma Arashi dopo che il cugino si
è
ritirato in bagno per leccarsi le ferite sia della mano che
dell'orgoglio! - Si, credo di si. Vai, io ti aspetto qua, non mi va
di fare le scale per la millesima volta in una sola mattina! -
Risponde Mikako tenutasi in parte fino ad ora, lei odia discutere a
lungo con gli altri.
- Sfaticata! - Fa la bionda a denti stretti
dirigendosi verso le scale. Arrivata davanti alla porta chiusa della
stanza dell'altro cugino, il gemello di Raphael nonchè
grande
amico di Akane, entra senza bussare:
- Ehi, Hito, sentimi un
attimo: quello scapestrato di fratello che mi ritrovo non si ricorda
la scusa che devo riferire al vostro coach per giustificare la vostra
assenza dal ritiro di questo mese, l'avevate pensata, ieri, no? Dai
muoviti che devo andare! -
Appena il fiume di parole finisce, il
ragazzo biondo tutto spettinato e con indosso solo un paio di boxer
comincia a squadrarla da capo a piedi con quegli occhi azzurri a
pagliuzze viola, sembrano gelare chiunque guardi, infatti non approva
affatto l'intrusione della ragazza.
Lei, dal canto suo, non sembra
per niente imbarazzata, intimorita o pentita, anzi, lo rifarebbe.
-
Allora, ti degni di rispondermi? Ho fretta! - Sbotta sempre lei
perdendo la poca pazienza che ha.
- E tu ti degni di smetterla di
rompermi le palle? - Risponde freddo Hitonari tornato a voltarsi
ignorandola completamente e continuando a farsi i fatti propri come
suo solito; Arashi non sopporta che qualcuno la ignori, stizzita si
avvicina e, afferratolo per una spalla dove vi affonda le unghie
facendogli vedere le stelle, lo gira e gli urla in faccia:
- TU!
NON OSARE PIU' TRATTARMI COSì, SE NO PASSERAI GUAI SERI!
CAPITO SOTTO SPECIE DI MUMMIA SENZE BENDE? ED ORA RISPONDIMI SE NON
VUOI CHE DICA AL TUO COACH LA VERITà, E CIOè CHE
SIETE
DUE SFATICATI BUONI A NULLA CHE DISERTANO GLI ALLENAMENTI CON LA
NAZIONALE SOLO PER UNO STUPIDO VIAGGIO DI VACANZA MENTRE GLI ALTRI
POVERI DEFICIENTI SGOBBANO ANCHE AL POSTO VOSTRO! ALLORA, COSA
DECIDI? - L'altro, trattenendo a stento un urlo di dolore, la prende
per il polso e guardandola minaccioso risponde: - Dì che
domenica siamo andati in montagna insieme e ci siamo presi una
bronchite pesante! -
- Che gran scusa! Ci potevo arrivare anch'io
da sola! - Dice in tono basso ma ironico.
- Allora potevi evitare
di rompermi le scatole! Ora vai prima che mi incazzi sul serio! - Fa
lui con una faccia scura.
- Sai che paura! - Ribatte la bionda
con aria di sfida strattonando via il braccio, poi senza aspettare la
risposta si avvia verso la porta dove si gira a metà e gli
fa
l'occhiolino e con un cenno lo saluta.
Finalmente possono
avviarsi, lei e Mikako, al luogo del ritrovo.
In
pullman Arashi, già dimenticatasi dei piccoli battibecchi
avvenuti poco prima con tutti i parenti possibili, normale
amministrazione per lei, comincia a parlare ininterrottamente del suo
sogno e di quel ragazzo irresistibile.
A stento Mikako riesce a
bloccare quella specie di mitraglietta dicendo:
- Eppure, da come
lo descrivi ho l'impressione di averlo già visto...
Bè,
pensandoci bene, qui in Giappone tutti hanno gli occhi e i capelli
neri... -
Ma subito viene interrotta dall'amica che continua con i
suoi mille discorsi:
- Però è strano che nemmeno tu,
che sai sempre tutto su tutti, non conosca uno così. Del
resto
ti sei innamorata di questo Taro Misaki solo seguendolo da lontano:
partite, tv, giornali... siccome fa parte della Nazionale di Calcio
è
abbastanza famoso, almeno questo è quello che mi dici sempre
tu. Però non capisco come tu abbia fatto ad innamorartene
perdutamente senza neanche mai averlo incontrato. Per me sei e sarai
sempre un mistero! Pensa, però, a quanto sei fortunata:
grazie
a questo ritiro di tutte le Nazionali che dura un mese, lo potrai
finalmente conoscere. Dovrete assolutamente mettervi insieme, eh?
Miraccomando! - Mentre continuava questo suo discorso interminabile,
gli occhi azzurri di Mikako guardano in alto pensando:
"Fortunata,
dici? Con te che dici tutte ste cose al secondo uno come fa a
considerarsi fortunato?"
Lanciandole
uno sguardo che sembra chiederle pietà, nota i suoi occhi
cambiati nuovamente: ora sono metà grigi e metà
verdi.
"Veramente
incredibili!" Pensa mentre
chiude i suoi per dormire un po' senza curarsi di
sentire se il "buco" ha smesso di parlare oppure no!
Prima
di cadere nel sonno le viene alla mente Misaki, ed è con
quello sguardo dolce, con quei capelli castani e quel sorriso
tremendamente radioso che finisce nel mondo dei sogni.
Nel
frattempo in un altro pullman, esattamente in quello della Nazionale
Giovanile Giapponese di Calcio Maschile, lo stesso sguardo dolce sta
pensando molto intensamente ad una persona:
- Mikako Derwent...
-
Avete capito di chi si tratta?
- Come ti senti, Taro? Se
tutto va bene in questo mese conoscerai la ragazza che segui da
tempo: l'ala grande della Nazionale Giovanile Giapponese di Basket
Femminile. Giusto? - Tsubasa, seduto nei due sedili accanto ai suoi
insieme a Sanae, lo sta guardando aspettando una risposta con sguardo
inquisitorio.
- Già, hai ragione... anche se più che
seguirla diciamo che l'ammiro, la rispetto, mi piace come giocatrice.
Insomma, si nota una così nel mondo sportivo. Mi
incuriosisce.
- Ribatte Misaki riflessivo. Tsubasa pensa, ascoltandolo, che
interessarsi così a qualcuno è proprio da lui: in
silenzio senza farsi notare.
Vorrebbe anche parlarne un po' di più
ma sa benissimo che è il più riservato di tutti
su
questi argomenti, poi comunque non sa cosa dirgli di fatto visto che
sa già tutto sulla storia. Taro è uno che
viaggiando
molto ha letto tanto e così finisce sempre per essere il
più
informato e conoscere atleti giovanissimi conosciuti solo da pochi.
Fa sorridere come riesca a venir attratto da qualcosa che
apparentemente è privo di sensi; è un tipo, nella
sua
semplicità, che sorprende sempre.
L'amico decide di
lasciarlo in pace a pensare su come riconoscerla o parlarle.
Sarà
naturale come sempre.
Tsubasa
sorride fra sé e sé così Sanae, seduta
accanto a
lui, gli chiede cos'abbia.
- Nulla. -
Preferisce fare il vago,
non è tipo da spifferare certe cose anche se si tratta di
dirlo alla propria fidanzata, inoltre si imbarazza ancora a fare
certe cose infatti prende l'iniziativa proprio lei appoggiando la
testa sulla sua spalla e chiudendo gli occhi con un espressione
rilassata. Il momento pare perfetto, come quasi tutti quelli passati
con lui. Ci è voluto parecchio ma alla fine l'importante
è
che si siano capiti!
Misaki, appoggiata la testa indietro e chiusi
gli occhi pensa con sollievo: "Andrà
tutto bene!" pensiero
assolutamente da lui...
Intanto Wakabaiashi, seduto
accanto a lui con gli auricolari del lettore cd negli orecchi,
ascolta a tutto volume musica degli AC/DC mentre dorme assurdamente
tranquillo, ignorando ciò che lo attende in quelle settimane
di ritiro.
Il suo sonno viene visitato da una ragazza mai vista
prima, sarebbe anonima se non fosse il contrasto del colore biondo di
capelli e degli occhi verdi, con i lineamenti giapponesi, anche se
decisamente meno accentuati. È interessante sognare volti
nuovi, anche perché solitamente è sintomo di
normalità
riprendere nel sonno solo ciò che si vede di giorno. Lui che
non ha mai visto quella persona, stesso discorso per un'altra
ragazza, non è normale!
Nel pullman il resto dei ragazzi
si sta rilassando beatamente e specialmente tre coppie:
Jun con
Yayoi, Hikaru con Yoshiko e Tsubasa con Sanae.
Si può
immaginare 'come' si rilassano!