STENDIMI

CAPITOLO 1:

ALLENAMENTO

/Orange crush - Editors/
“Non capisco perché la signorina Hina debba stare sempre qua con noi… in fondo è di una carica inferiore al capitano Smoker… ehm… ormai è passato di grado, è il commodoro, ma per me rimarrà sempre il capitano. Comunque non capisco come mai Hina non vada in qualche altra missione. Due con la loro potenza è uno spreco che collaborino per così tanti casi… quella persona ha il potere di farmi sentire terribilmente inferiore a lei.
Il capitano Smoker no, è diverso… lui cerca di aiutarmi a rafforzarmi, mi sostiene a modo suo e mi da incentivi per migliorare sempre di più. Con lui non mi sento inferiore ma con lei… con lei finisco sempre per irritarmi ed andarmene, mi conosco e non voglio mancare di rispetto a nessun superiore, quindi preferisco evitare di stare con lei, però per quanto rimarrà con noi?
In fondo abbiamo dovuto rinunciare a seguire Cappello di paglia e i suoi per poter ottenere i gradi che ci servono per agire in tutta libertà… e per diventare più forti. Io soprattutto.
Il capitano non ha bisogno di diventare più forte, è ovvio… se c’è uno che può sconfiggere quel ragazzino quello è Smoker. Ma io che voglio tanto sconfiggere Zoro, ora come ora non ce la farei.
Infatti ho espresso la volontà di diventare migliore e rafforzarmi e nei momenti vuoti capita che il capitano mi alleni. Quando non ha voglia di dormire e non sa che altro fare mi da una mano e sono gli allenamenti migliori. Anche se lo ferisco, cosa comunque molto difficile, lui è fatto di fumo quindi non gli faccio nulla, è l’allenatore ideale. Poi ha una forza incredibile, sarà certamente simile a quella di Zoro… quando riuscirò a tenere testa al capitano Smoker significa che potrò farlo anche con quel pirata.
È un ossessione, non ho mai smesso di pensarci… lui ha quelle spade magnifiche e non è degno di portarle… però mi brucia che non mi abbia mai visto come una sua reale rivale solo perché sono una donna.
È una cosa che mi manda in bestia ogni volta che ci penso.
Chiunque mi veda, vede una donna e rovina tutti i combattimenti migliori. Però ora il punto è un altro… sconfiggerò Zoro e non ho dubbi, non scapperà in eterno dal confronto con me e recupererò le sue spade mettendole nel posto giusto, che non è nelle sue mani.
Il punto è che l’unico che non mi tratta da donna e che non pensa che questa mia condizione rappresenti un problema per i miei obiettivi, è il capitano Smoker.
Lui mi tratta alla pari anche a costo di farmi male o stancarmi molto, non ha riserve e pietà nei miei confronti ma io capisco che mi tratta così perché ha una buona considerazione di me, questo mi piace. Mi piace molto.
Certo, potrebbe cercare di vestirsi di più… specie quando mi allena… però non posso lamentarmi sempre!
Credo che sia allergico ai vestiti: sta sempre con i pantaloni ed il petto nudo, il massimo che indossa è una giacchetta sopra che lascia slacciata. Mah… tutto questo caldo io non penso che lo abbia sempre. Anche io indosso magliette o camicette leggere, ma non arrivo mai ai suoi livelli… donna o no non mi scopro di più, mentre lui non l’ho mai visto più vestito di così.
Non che stia male, per carità… però sarei più tranquilla se si vestisse di più… o almeno se la signorina Hina andasse da qualche altra parte!
Un momento, che razza di pensieri sono?
Mi drizzo pensando cose che mi rendo conto non dovrei pensare. Non va bene, vedi di darti una regolata!
Il capitano è un bell’uomo e non è mai stato un mistero, ma è anche il mio comandante ed io gli devo obbedienza totale. Non posso mettermi a fare certe pretese fra me e me… e soprattutto certi pensieri.
Anche se…
Quella donna mi da proprio sui nervi!
Guarda come gli gira intorno, sembra quasi abbia mire su di lui… se non li sentissi litigare così tanto direi che stanno insieme!
Cavolo, lo sto facendo di nuovo… non solo li spio da questa posizione in cui loro non mi vedono, ma penso cose che non dovrei pensare.
Sono sempre stata al mio posto, specie con la mia testa, ora che la situazione diventa sempre più pesante grazie a Hina, mi trovo a non riuscire più a ignorare certi impulsi umani. Si, perché è di questo che si tratta, C?
Spero sia così.
Oh, dannazione… devo smetterla!
Mi giro dando loro la schiena, smettila di guardarli. Stanno bene insieme, quindi se li guardo non mi faccio un favore.
Anche se non si sopportano e lei sta sempre con lui per bacchettarlo e rompergli le scatole, questo non cambia che stiano bene insieme, farebbero una bella coppia.
Sono entrambi dei bei tipi. Lei soprattutto.
Così femminile e adulta… io agli occhi del capitano devo sembrare solo una mocciosa, nulla di più.
Però non mi scarica quindi significa che mi ritiene importante, come membro della sua squadra. Mi affida degli incarichi importanti e non mi lascia mai da qualche parte anche se tardo o mi perdo. Manda sempre qualcuno a recuperarmi. Non è tipo che fa qualcosa che non gli va, tutto quel che fa è perché gli sta bene… o almeno quasi tutto.
Vedi, lui vorrebbe mandare Hina sott’acqua e lasciarla annegare, ma non lo fa perché è comunque un membro importante della marina. Non può agire sempre come gli pare.
Anche se a volte non sembra…
Sospiro di nuovo… chi voglio prendere in giro?
Mi giro di nuovo e accarezzo con lo sguardo il capitano, i sigari dalla sua bocca alzano la consueta nuvoletta di fumo che si disperde nell’aria, i suoi capelli corti e chiari sono tirati su e lasciati come vogliono stare, gli danno quel tocco di indomabile. Sia i sigari che i capelli pettinati in quel modo.
Bè, la ciliegina sono i suoi NON vestiti e quel fisico che sfodera con noncuranza.
Si vede che ne ha passate molte, deve aver combattuto tanto ed anche se nel suo corpo non ci sono cicatrici perché essendo di fumo non possono ferirlo, si vede che è molto forte. Si vedono anche tutte le lotte che ha fatto.
Sotto questo sole caldo anche lui sente gli effetti e le goccioline del sudore cominciano ad attraversargli un po’ la pelle abbronzata.
È più grande di me di diversi anni ma non mi sembra proprio, a volte… come ora.
Con quei suoi modi sicuri e bruschi, ecco che si guarda intorno, cerca qualcuno e poi alla fine mettendo di lato i sigari e stringendoli coi denti, grida a gran voce, la sua voce roca e profonda ma potente:
- Tashigi! – Mi chiama e deve farlo una volta sola. Subito mi drizzo componendomi, poi stringo la mia spada alla cintola e lo raggiungo di corsa rispondendo prima che seccato torni a chiamarmi:
- Eccomi Commodoro Smoker! – Mi guarda attenta davanti a lui e non mi corregge più sul mio modo di chiamarlo, non gli piace essere chiamato 'commodoro' perché è un titolo immeritato, dal suo punto di vista.
- E’ ora di allenarsi! – Dice solo questo dandomi le spalle e dirigendosi nello spiazzale che comunemente usiamo per i nostri allenamenti. Non ha bisogno di dire altro per farmi capire che quello è il suo modo per sbarazzarsi di quella secc… ehm… della signorina Hina!
- Sissignore! – Rispondo diligente seguendolo in fretta. Mi piace allenarmi… è uno di quei momenti in cui sono sola con ciò che più mi piace al mondo.
La spada e lui.
Senza vergogna e con candore lo ammetto, a cosa serve cercare di negarlo?
Appena l’ho appreso ho cercato di rimproverarmi per i miei soliti doveri, ma poi alla fine è così… e con ingenua sincerità preferisco arrendermi a questo concetto.
Mi piace e forse non è solo questo, però non c’è bisogno di approfondire e andare oltre, rimango un marine al suo servizio, questo è tutto ciò che conta davvero.
Però ora saremo solo io e lui.
Io e la mia spada, lui, il suo corpo forte ed il suo fumo.
È uno dei nostri momenti.
Con seria convinzione mi preparo; forza, si comincia.”

“- Tashigi! - Dico prima di iniziare. Sono già in posizione d'allenamento e senza togliermi i sigari che stringo coi denti, tiro il fumo e lo butto fuori insieme al suo: - Si? - semplice ed obbediente.
La guardo diretto negli occhi attenti e seri, poi con un tono basso ed incisivo ribatto:
- Stendimi! - E' ciò che gli dico di consueto prima di iniziare e lei ogni volta annuisce e con convinzione si butta all'attacco.
- Sicuro! - E come sempre attacca.
Lo fa con decisione anche se entrambi sappiamo che non riuscirà mai a stendermi davvero, non perché è una donna, queste sono solo cazzate. È così perchè abbiamo ancora un altro grado di potenza ma ha stoffa e talento e soprattutto carattere. Ci sono fin troppi smidollati che non hanno nemmeno un unghia della sua grinta e non è solo questo, è il suo modo di fare, di porsi, di pensare che la faranno andare avanti.
Con o senza di me.
Ma è ovvio che con me ha più possibilità di migliorarsi e giungere laddove vuole.
Non mi stenderà mai ma crede di poterci riuscire quando mi viene incontro a mani nude o con la sua spada crede in quel che fa ed anche se ha quel dannato cuore puro che la ferirà un sacco di volte, si rialzerà sempre.
Tutte le sue sconfitte saranno sempre dettate dalla sua purezza e dalla sua ingenuità di fondo. Non è una sprovveduta però crede in ideali che la porteranno al massimo a tradire sé stessa... ed è la peggiore cosa che un essere umano possa sopportare.
Vorrei farle capire, un giorno, che la giustizia così come la intende lei non esiste ma che esistono mezzi sporchi e poco ortodossi per arrivare ad essa. È così che ormai gira il mondo... nessuno segue la giustizia in modo giusto ma sempre con mezzi che sembrano tutto all'infuori di giusti.
Non ha importanza, ciò che conta è ottenere ciò che vuoi, il risultato finale.
Però l'ipocrisia è qualcosa che non mi andrà mai giù, per questo preferisco mille volte persone come Tashigi che magari sono un po' troppo sognatrici ed illuse ma forti d'animo, a tanti altri bastardi che stanno al potere della marina.
Butto fuori altro fumo con nervoso, al diavolo, meglio concentrarmi su di lei... almeno starò in pace da quella strega rompiscatole di Hina, mi stava stressando decisamente troppo.
Se mi alleno almeno mi lasciano tutti in pace, non osano interrompermi e fra tutti l'unica persona con cui non mi scoccia passare del tempo e mi considero in pace, è Tashigi. Fa il suo dovere, esegue gli ordini e non rompe le scatole!
Mi arriva contro con la spada, io l'afferro con una mano finendo per avvolgere col fumo la lama che mi ferirebbe, ha un fendente più potente, si rafforza di giorno in giorno. Inclino le labbra in un ghigno di divertimento, in realtà è il mio modo per mostrare soddisfazione.
Lei non si arrende, mi colpisce con un calcio e mentre lo paro riesce a ritrarre la spada, non gradisco il trucco e contrattacco subito con un pugno di media forza che la colpisce allo stomaco.
Non è davvero un attacco, per me... e nemmeno per lei.
Si piega indietreggiando, tossisce e spunta del sangue. No, abbiamo fatto di peggio.
L'osservo riprendersi mentre prendo i sigari fra le dita e libero la bocca per un istante, non ho un espressione felice, penso di essere piuttosto lugubre in questo momento. Però non si da per vinta, anzi, sembra gradire questo mio modo di fare.
Se avessi pietà con lei non se lo perdonerebbe mai, sarebbe peggio... ed io non sono un ipocrita.
Lei è un marine che vuole migliorare, la farò arrivare in alto.
- Avanti! - Sbotto con voce roca e brusca, ho ancora i sigari fra le dita e lei subito esegue il mio ordine alzandosi in fretta tornando all'attacco. Eseguiamo in fretta una serie di corpo a corpo e di tanto in tanto si aiuta con la spada ma ogni fendente va a vuoto o mi sfiora appena. La fermo ogni volta ma lei non si blocca, va sempre avanti ed i miei sorrisini rimangono sempre più costanti.
Finalmente mi costringe ad agire con entrambe le mani e le braccia, così stringo di nuovo i sigari fra i denti e tiro fuori più impegno di prima.
Lentamente cammina in avanti, è importante che lo faccia e non stia ferma.
Le è bruciato molto la faccenda di Alabasta, la sua debolezza ed impotenza in quella brutta situazione, il dover lasciare tutto nelle mani di quella dannatissima ciurma. Le è bruciato molto ed è stato allora che le ho gridato di non piangersi addosso ma di migliorare e darsi da fare. Mi aveva seccato, pensavo che tutto quello che sapesse fare fosse piangere e mi stava deludendo, non era da lei, ecco perchè sono arrivato ad ignorare tutto e tutti e gridarle arrabbiato quelle dure parole. L'ho fatto e lei mi ha risposto proprio come doveva fare, quindi lì ho avuto la conferma che non è una ragazzina qualunque che sa rassegnarsi e frignare.
Poi l'ho lasciata in pace, era sfinita anche se il più l'aveva fatto fare a quei pirati. Il giorno dopo mi ha chiesto di allenarla duramente per migliorare il suo livello insufficente.  Non ho fatto espressioni particolari né ho detto grandi cose, con un ghigno le ho solo risposto 'stendimi'.
Quello è solo stato l'inizio.
Da lì in poi non è più stata una ragazzina ma un marine pronto a tutto pur di arrivare ai suoi obiettivi.
Dopo un paio di ore a combattere a questo livello senza tregua, alzo lo sguardo su di lei, è molto stanca e malridotta, anche oggi ci sono andato pesante. È tutta sudata, ma questo vale anche per me visto questo maledetto sole, e i lividi per i colpi che le ho dato rivelano che non sono state carezze. Alzo un sopracciglio e senza avvertirla le do il colpo di grazia stendendola definitivamente. Rimaniamo un attimo in silenzio a guardarci, mi avvicino a lei a terra e rimango in piedi accanto al suo viso, mi osserva dal basso, guarda come il fumo vola via e con aria affaticata e seria capisce che per oggi finisce qua. Credo non riuscirebbe ad alzarsi di nuovo e riprendere ma le sue risorse sono infinite. Basterebbe nominarle quello spadaccino che ha osato salvare la vita persino a me, ad Alabasta. Si drizzerebbe come un caccia da guerra e mi attaccherebbe ancora.
Mio malgrado non dico nulla, fra noi non servono poi molte parole, mi capisce al volo. Prima di voltarmi e andarmene, comunque, indugio con lo sguardo sul suo seno, la camicetta si è slacciata sui primi bottoni e la visione che c'è da questa posizione non è male.
Non un ghigno, semplicemente mi volto e rientro per lavarmi.
Altro che ragazzina... è la sua ingenuità apparente che frega... ma è proprio quello che eccita di più.”

“L'allenamento è finito in un soffio di fumo e basta, non una parola, solo quello sguardo che è sceso oltre il mio viso e questo senso di bruciore che mi ha lasciato solo per aver avuto quei suoi occhi grigi addosso.
Non so, forse si tratta del fatto che ha stile in tutto quello che fa o forse semplicemente è affascinante e basta... ma quando mi guarda in un certo modo o ghigna per me, mi lascia interdetta e non riesco ad agire in alcun modo. Rimango inebetita a guardarlo e sembro una stupida.
Alla fine è lui che ha steso me e non solo fisicamente!
Sospiro, afferro la mia spada e mi alzo con calma, rinfoderlo la mia lama e l'appendo alla cintola, poi guardo la porta chiusa dove è sparito, sarà andato nelle sue stanze a rinfrescarsi... era così sudato anche lui. Mi asciugo un rivoletto con il polso e poi con ancora il ricordo tangibile del suo sguardo su di me, abbasso il mio. Cosa aveva da guardare a quel modo, prima di andarsene?
Mi accorgo di avere la camicetta un po' slacciata, dall'alto si vede uno dei miei lati femminili, per così chiamarli.
Cavoli, che imbarazzo!
Ma non ha detto nulla, ha solo guardato... chissà cosa significava... approvazione o disapprovazione?
Mi affretto a sistemarmi poi mi gratto la nuca spettinandomi un po' i capelli in quel punto, ma in fondo che posso farci?
Ormai è andata e poi è un uomo, non credo gli abbia fatto schifo!
Pazienza.
Alzando le spalle entro dalla stessa porta che ha varcato lui e mi decido a seguire il suo esempio.
Sono davvero stanca.
Nel corridoio incappo in un marine che corre nella stanza privata di Smoker, mi fermo fuori dalla porta semi aperta, che ci siano dei nuovi ordini dalla sede centrale?
Ascolto quel che il marine riferisce al commodoro e senza rendermene conto sbircio all'interno. Non l'avrei mai fatto ma mi è venuta così!
Sento che il ragazzo dice che c'è una telefonata per lui dalla sede centrale della marina e che sembra urgente, quindi si subisce le brutali risposte di Smoker e... ma quello è lui sotto la doccia?
Ma guarda... mi metto gli occhiali e vedo subito meglio. Si, da questa angolazione si vede il suo bagno personale, era proprio sotto la doccia.
Urca, il marinaio rischierà la vita, ora!
Ridacchio divertita a questo pensiero facendo attenzione a non farmi sentire, poi tiro meglio gli occhi, apre la tenda ed esce nudo così com'è brontolando in modo poco signorile. Eccolo lì tutto nudo e bagnato... le gocce dell'acqua lo percorrono inumidendogli il bellissimo corpo atletico che ha, mentre il vapore gioca a nascondere qualche parte del suo fisico.
Ne sta dicendo una dietro l'altra al ragazzo che mortificato stringe gli occhi impaurito.
Però è quando vedo che gli passa davanti avvolto in un asciugamano alla vita, che mi allontano dall'esterno facendo finta di essere appena arrivata. Ci manca solo che pensi che lo spiavo... ok, è vero, però forse non apprezzerebbe molto.
Eccolo quindi che esce e mi arriva davanti, si ferma e mi lancia uno dei suoi famosi sguardi penetranti, prende il sigaro che aveva in mano, preso dalla sua giacca, e se lo mette in bocca proprio qua, mi guarda mentre lo fa ed io immobile ricambio lo sguardo attenta e vigile. Non mi perdo un solo movimento e cerco di non far scendere le mie impudenti pupille sul suo torace e sui suoi fianchi e... bè, no, meglio che mi sforzi di guardare lui, il suo bel viso tenebroso e la sua mano che accente il sigaro con fare seccato.
Potrebbe dar fuoco così anche a me se sapesse che l'ho scorto nudo!
Inghiotto mentre la preoccupazione galoppa e... per fortuna riprende a camminare allontanandosi da me, va nell'ufficio lasciando la scia di gocce sulla sua strada e una bella schiena muscolosa che diventa sempre più piccola fino a sparire nella stanza.
Sospiro.
Anche stavolta l'ho scampata.
A volte è difficile avere a che fare con lui, per come è fatto potrebbe anche uccidere i suoi subordinati solo perchè gli gira la luna di traverso!
Stringo la mia spada al fianco per ridarmi forza e mi intrufolo in fretta nella mia camera.
Sarà sempre più dura?
Se non trovo il modo di sfogare certi miei istinti umani, mi sa di si. Non è più sufficente allenarmi con lui.
Cosa si fa in certi casi?
Non ho mai avuto a che fare con questo genere di cose, se si trattasse di un combattimento non è che avrei tutti sti problemi... oh, uffa.
È meglio non fare nulla, siucuramente è l'unica!
Quello è Smoker, mica uno qualunque!”


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