*Zoro e Trafalgar si sono riuniti al gruppo e mentre vanno tutti nel castello di Oden per sapere il resto della storia di Kin, Robin nota subito qualcosa di strano fra loro e indaga. Per Zoro, non abituato ad aprirsi e confidarsi, è una buona occasione per capire meglio quelle cose strane di Trafalgar che non capisce, dal momento che lui e la ragazza hanno diverse cose in comune. Buona lettura. Baci Akane*

4. RICERCA DI CHIAREZZA

zolaw

Con la Sunny sbarcarono un sacco di altre persone oltre ai membri della ciurma di Rufy, tutti i loro alleati ovvero Kin’Emon ed i suoi samurai che si erano ritrovati a Zoo, il gruppo consistente dei Visoni e la ciurma di Trafalgar che al momento si muoveva con il loro mezzo ma sempre insieme alla Sunny, costei capitanata da Bepo. 
Trafalgar era rimasto con la ciurma di Rufy da quando si erano alleati per svariati motivi, a volte per la riuscita di un determinato piano si era dovuto separare dai suoi e operare con loro, poi era diventata una necessità di controllo poiché non erano stati in grado di non combinare danni al cento percento delle volte. Non che con lui non ne facessero, ma effettivamente un po’ riusciva a limitarli. 
Presi separatamente Rufy o Zoro li poteva un po’ gestire, insieme erano devastanti anche per lui che aveva molto polso. 
Non capiva perché finissero per separarsi sempre sebbene volessero andare all’avventura insieme proprio perché adoravano i guai. Però alla fine una volta che si dividevano era meglio da un punto di vista della riuscita del piano. Danni ne facevano comunque, ma per lo meno erano meno gravi. Forse.
Ora che li conosceva cercava di stare sempre o con uno o con l’altro proprio perché aveva capito che i porta rogne maggiori erano loro. Non che gli altri fossero dei santi, ma avevano un po’ più di cervello. Circa. 
Riunirsi a tutto quel gruppo numeroso fu una manna per Trafalgar che iniziava a confondersi, si ripeteva che c’erano motivazioni logiche dietro tutte le proprie azioni, ma poi finiva per lasciarsi andare in certi momenti che portavano a fargli provare emozioni e sensazioni che forse non aveva mai provato. 
Con Rufy era riuscito a sentirsi come quando era con Corazon, ma era un po’ diverso perché il suo amico sarebbe sempre stato insostituibile, però Rufy aveva quel tipo di carisma che attirava a sé chiunque. 
Ora con Zoro era strano, c’era un feeling naturale portato dalle similitudini caratteriali che avevano. 
E forse, ma questo non era ancora pronto ad ammetterlo, era solo da troppo tempo e come ogni essere umano ad un certo punto aveva iniziato a sentire il bisogno del tipo di affetto che Zoro sapeva ben dare a Rufy. 
Ma capire se fosse questo ciò che voleva, ovvero essere amati in quel modo da qualcuno, oppure se fosse Zoro stesso, non era facile. 
La sola cosa certa era che gli era piaciuto da matti farsi toccare da lui e avere quell’orgasmo, con la voglia di averne altri, di andare oltre. 
Si separò da lui con una sensazione dolce amara, un po’ sapeva che era meglio stargli lontano, un po’ voleva stare con lui, esclusivamente con lui. 
- Non è riuscito a fare ancora alcun danno? - chiese Usop a Trafalgar sentendosi il capitano in comando sebbene non lo fosse. Trafalgar alzò le spalle guardando Zoro che lo fissava a sua volta con sfida. 
- A parte mangiare carne contaminata e avere un febbrone da cavallo, non ha fatto nulla. 
Zoro alzò le spalle minimizzando la cosa. 
- Che ne sapevo che era contaminata? Avevo fame... 
Trafalgar scosse il capo e lo lasciò perdere. 
- Non è andato ad esplorare? - chiese Usop sorpreso. - Solitamente lui esplora, si perde e fa danni, di quelli grossi. Lui e Rufy funzionano così... 
Robin rise al riassunto preciso di Usop e Franky rincarò la dose ricordando aneddoti di quando proprio loro due erano andati in avanscoperta in qualche isola ed erano tornati inseguiti da un mucchio di gente inferocita pronta a farli fuori. 
- Volevo andare ma questo qui ha detto che era meglio aspettare Kin e gli altri... - alla rivelazione i ragazzi della sua ciurma guardarono prima Zoro stupiti e poi Trafalgar. 
- Davvero sei riuscito a fermarlo? 
Trafalgar alzò le spalle come se non fosse nulla di che, infastidito di essere così tanto al centro delle attenzioni di qualcuno. 
- Basta con tutte queste perdite di tempo, dobbiamo trovare una base, fare il punto della situazione e distribuirci per il paese, non ci resta così tanto tempo! 
Il giovane chirurgo aveva come una frenesia nello stare con Zoro, specie in mezzo a tutta quella gente. 
Non voleva che capissero che si stava innescando qualcosa e soprattutto non gli piaceva stare così bene con lui. Zoro non disse nulla, non si oppose ma guardò l’interno dell’isola che di mattina era più visibile della sera precedente. 
- Cos’è successo a questo posto? - chiese serio e corrucciato riferendosi ai fumi delle fabbriche che provenivano dal centro. Kin’Emon a quel punto si fece avanti e indicò loro di seguirli. 
- Invero vi sono ulteriori verità che dovreste conoscere, ma non è questo il loco adatto. 
- Dove andiamo? - Trafalgar sapeva che c’era altro, lo sentiva, l’aveva percepito in qualche modo. 
- Vi condurrò al castello di Oden ove la comprensione aprirà le vostre menti. 
Momo si attaccò a Kin facendosi serio e triste, ma anche corrucciato. Come se ci fossero delle cose da sapere che li avrebbero sconvolti, cose che per loro non era facile raccontare e rivivere. 
Nessuno disse nulla, si limitarono a seguirli. Alcune cose le avevano già raccontate, ma avevano la sensazione di dover sapere la parte più grossa. 
 
Di fatto non si comportavano in modo diverso uno con l’altro, ma c’era qualcosa di nuovo fra loro, il tipo di silenzio lo era. 
- È successo qualcosa? - chiese Robin avvicinandosi cauta a Zoro, non era una che si impicciava, ma era anche molto attenta ai dettagli e ogni tanto riteneva utile dare qualche consiglio, dopotutto li aveva tutti a cuore, erano la sua famiglia. 
Zoro la guardò sorpreso e alzò le spalle fingendo indifferenza come suo solito. 
- Cosa te lo fa pensare? - chiese senza rispondere. Non gli piaceva mentire, specie a lei con cui si era sempre trovato bene, non era uno degli altri con cui almeno una volta al giorno riusciva a litigare, con Robin era sempre andato d’accordo. 
- C’è un’indifferenza diversa fra voi, come una sorta di... - Robin ci pensò su mentre seguiva il gruppo che si muoveva in massa verso il castello di Oden. - tensione, ecco! Qualcosa che prima non c’era. Prima era più un’indifferenza pura... e mi sembrava che dopo Dressrosa aveste trovato il vostro modo di stare insieme... - ricordò che avevano bevuto insieme, Zoro aveva costretto Trafalgar ma ci era riuscito. 
I due rallentarono automaticamente, lo spadaccino soppesò l’idea di dirle di quanto successo quella mattina, ma cambiò idea. Per lui era sempre difficile parlare di sé ed aprirsi, dopotutto non era accaduto nulla di rilevante, non per sua reale volontà. 
- È Trafalgar che è cambiato. - liquidò così, il che era poi vero.
Robin ci pensò, Trafalgar aveva passato molte tempeste emotive a Dressrosa, aver vendicato il suo passato grazie a Rufy sicuramente non era una cosa da poco, lei ne sapeva qualcosa. 
- Sistemare i conti col passato ti cambia radicalmente e profondamente... - disse lei, Zoro la guardò incuriosito. Dentro di sé sapeva che Trafalgar era diverso nei suoi confronti, nel modo di toccarlo le poche volte che lo faceva e nei gesti che si concedeva. Per non parlare di quello che aveva permesso accadesse quella mattina. 
- In che senso? - per lui era diverso, non aveva mai avuto un passato da fronteggiare e sistemare. Aveva solo una serie di promesse da mantenere. 
- Cambia la tua ragione di vita, la tua visione del mondo e delle cose, spesso anche delle persone... - Robin cercò di spiegarglielo in modo semplice anche se non lo era. 
- Ti interessi a cose che prima non consideravi? 
Robin annuì per poi aggiungere pensierosa: - Sì ma anche il modo in cui vedi le cose. Certe situazioni che vivi ti colpiscono diversamente da prima. È come se quando hai dei conti in sospeso tu viva per risolvere quelli e blocchi ogni altro genere di sentimento ed emozione, poi anche un semplice gesto quotidiano ti fa sentire nuovo e inizi a provare di più perché ti sblocchi, no? E una carezza la vivi con emozione, mentre prima nemmeno ti permettevi di sentirla. 
Per lei era stato così il suo percorso, per cui parlava con cognizione di causa.
Mentre lei parlava Zoro capì perfettamente cosa intendeva e capì anche cosa probabilmente stava passando il loro compagno di viaggio provvisorio. 
- Anche il piacere fisico? 
- Vuoi dire innamorarsi? 
Zoro piegò la testa. 
- Sì, ma non solo... tutto quello che c’è nel pacchetto... - Robin sorrise al modo in cui definiva Zoro la sfera sentimentale e sessuale. 
- Sì soprattutto quello. Prima il piacere fisico e sessuale non sapevi nemmeno cosa fosse, non perché te ne privavi, ma perché la tua mente non ti lasciava sentire nulla, non volevi altro che vendicarti. Poi la mente si sblocca, ti apri, inizi a sentire prima fisicamente, è più facile, e poi emotivamente. Puoi innamorarti, insomma. Ma la cosa più buffa è che prima non sapevi di averne bisogno, poi te ne accorgi e te lo concedi e non puoi più farne a meno, diventi dipendente di quello. Piacere fisico, sentimenti, emozioni, amore... 
Zoro riversava le parole di Robin su Trafalgar vedendolo molto meglio di prima che era stato un rebus di cui non gli era importato molto. Ora non gli importava comunque, ma aveva intrecciato certe situazioni con lui e la curiosità si era insinuata. 
- Dopotutto è un membro della ciurma, no? 
- Momentaneamente... - sottolineò lei con leggerezza. Zoro provò fastidio in quella specifica, come se sminuisse il legame che c’era fra Trafalgar e loro. Per lui combattere fianco a fianco, rischiare la vita, bere insieme era sacro, creava un sodalizio eterno. 
Era lo stesso modo in cui vedeva le cose Rufy e Zoro oltre a capirlo le condivideva. 
- Ti preoccupi per lui? - chiese lei dolcemente e anche un po’ divertita, Zoro solitamente viveva in un altro pianeta, ma poi faceva qualcosa che ti faceva capire che invece si interessava a chi aveva vicino e che li aveva a cuore. 
- Dopo un po’ che si passa il tempo insieme e si fanno tante cose, viene spontaneo, no? 
Robin non rispose ma sorrise intenerita di come i sentimenti funzionassero per certe persone notoriamente chiuse e difficili. 
Probabilmente Zoro aveva vissuto più cose con Trafalgar di lei anche se lei aveva un passato più simile in realtà, almeno in certe situazioni. 
- Siete simili. - disse lei poi pensando la stessa cosa. Zoro la guardò attento. 
- A Rufy vuoi dire... - Robin lo guardò senza capire. - Fisicamente si somigliano... - Robin annuì. 
- Ma io intendevo caratterialmente... siete simili, sai? Apparentemente freddi, scostanti e sulle vostre, poi vi accendete per certe cose e siete feroci e capaci di una grande passione. Lui riesce ad essere più razionale e pragmatico, tu sei un finto razionale... - Robin concluse ridendo. Zoro fece il broncio:
- Non mi piace essere razionale. - la donna rise più forte. 
- Non è il tuo rischio. 
Zoro continuò a pensare a quello che aveva detto, specie alla parte in cui lo paragonava a Trafalgar. Se erano davvero simili in qualcosa forse poteva capirlo e aiutarlo. Il motivo per cui voleva farlo non era molto importante, per lui ora come ora erano compagni e questo era sufficiente anche solo per fargli rischiare la vita per lui, cosa che aveva anche già fatto. 
Per lui tutti i suoi compagni erano importanti, anche se nessuno lo era quanto Rufy. 
- Rufy è sicuro che si scontrerà con Big Mom, vedrai... - disse poi come se c’entrasse direttamente col discorso che facevano. Robin rise divertita. 
- È molto probabile. - ed anche Zoro ghignò sebbene Trafalgar si sarebbe arrabbiato all’idea di un piano andato per aria. Sicuramente in quello erano diversi.