22.  EPILOGO 

mizo

- Sei innamorato di me, Mihawk? 
Era così ovvio che lo era. Perché voleva sentirlo esplicitamente? 
- Perché lo chiedi se già lo sai? - fu la risposta secca di Mihawk.
Zoro accentuò la stretta delle dita fra le sue senza muoversi dalle sue braccia, questo lo riscaldò calmandolo e gli impedì di chiudersi e allontanarlo come per un momento aveva pensato fosse meglio fare. Non era realmente indispettito, si sentiva torturato perché era in un ambiente totalmente estraneo dove non sapeva muoversi. 
L’ambito dei sentimenti era come un pianeta alieno, non sapeva se era buono o cattivo, sapeva solo che non conosceva niente di quel che lo circondava. Non era gradevole. Ma Zoro lo trattenne lì a forza. 
Era cresciuto molto, maturato e si era riempito di coraggio. Quello non gli era mai mancato, ma adesso il coraggio e la forza che aveva erano differenti, erano più efficaci. 
Niente l’avrebbe più fermato, Mihawk lo sapeva e ne era estremamente orgoglioso. 
- Per lo stesso motivo per cui tu insisti sempre a farmi parlare anche se puoi benissimo sapere cosa provo leggendomi dentro. 
Mihawk sogghignò a quella risposta capricciosa, ma era serio Zoro mentre la diceva. 
- Perché ti fa bene. 
Il compagno fra le sue braccia annuì ripetendolo: - Ti fa bene. 
Mihawk si maledisse per avergli insegnato così bene. Adesso Zoro si conosceva bene, conosceva ogni aspetto di sé, si accettava e grazie a quello aveva potuto rafforzarsi realmente, perché la vera forza era interiore, mentale e caratteriale e solo in corrispondenza di questa uno poteva diventarlo anche fisicamente ed esteriormente. 
Zoro poteva migliorare ancora molto in combattimento, specie se avesse imparato bene il Re Conquistatore poiché c’erano davvero tanti modi di usare quell’haki, ma dopo aver compiuto quel percorso di maturazione, sapeva che sarebbe arrivato anche a raggiungere quei livelli. Sarebbe migliorato ancora e ancora e tutto grazie a quel che gli aveva insegnato lui in quei due anni. 
Perché adesso Zoro sapeva chi era e com’era fatto ed era un tutt’uno con ogni parte di sé. Non faceva più stupide inutili lotte contro sé stesso. 
Mihawk sorrise sentendosi orgoglioso di lui come un Maestro lo era del proprio Allievo prediletto e lì capì il significato di designare il proprio erede nel mondo.
Era qualcosa a cui non aveva mai creduto né voluto, ma ora, dopo Zoro, capiva perché gli uomini, nessuno escluso, lo cercavano. 
Per lasciare una parte di sé nel mondo e non andare mai perduti nel tempo, essere qualcuno attraverso qualcun altro. 
- So che ami il tuo Capitano e non amerai mai nessuno come lui, nulla verrà prima di lui. Per questo non trovo utile dirlo. 
Però lo amava e l’avrebbe aspettato ogni giorno, dopo che se ne sarebbe andato. 
Seguendo con orgoglio le imprese che sapeva avrebbe compiuto con la sua ciurma fuori di testa, sentendo un po’ come proprie i suoi successi e le sue vittorie. 

Zoro rimase contro il suo petto senza girarsi fra le sue braccia per non guardarlo. 
L’acqua sempre calda a coccolarli continuava ad emanare quel profumo terapeutico rilassante. Il combattimento con lui non era stato particolarmente duro, ferita a parte. Emotivamente si era ripreso poiché era partito consapevole di come sarebbe finta, ovvero non avrebbe ancora potuto vincere, ma arrivare là dove aveva voluto era stata una piccola vittoria. Alla fine Mihawk aveva fatto sul serio, l’aveva spinto ad attaccarlo e non limitarsi a difendersi e parare. Era andata bene da un certo punto di vista. 
Inizialmente aveva pensato di ferirlo, poi aveva capito di dover ridimensionare gli obiettivi. 
Aveva imparato a conoscersi meglio e tramite questo conoscere l’avversario e leggere lo scontro in anticipo e correggerlo in corso d’opera, in modo da evitare stupide dispersioni.
In uno scontro reale sarebbe morto, ma dal punto di vista del miglioramento personale non c’erano paragoni. Adesso era molto meglio e tutto grazie a Mihawk. 
- Va bene anche se non me lo dici, in qualche modo l’hai fatto. Volevo solo aiutarti a stare meglio come tu hai aiutato me. Se sono uno spadaccino più decente e utile di come sono arrivato, è solo merito tuo e ti devo davvero tanto. 
Mihawk gli posò un tenero bacio sulla tempia stringendo le dita intrecciate alle sue. 
- Mi basta che tornerai da me, un giorno. Per lo scopo che desideri, non importa. Ma che tu torni. 
Zoro girò il capo muovendosi fra le sue braccia per riuscire a guardarlo. Quando l’unico occhio rimasto si posò sui suoi dorati e penetranti, rispose con convinzione e sincerità: - Tornerò. Non so quando, ma tornerò. 
Mihawk sorrise lieve anche se con fatica visto che non era una risata denigratoria a cui era più abituato. 
Zoro si sentì vincitore una volta di più. 
- Sto bene. - gli rispose calmo. - Sei stato il mio primo allievo. È stato piacevole, tutto sommato. - ammise infine con una sorprendente tranquillità.
Zoro si allungò e unendo le labbra alle sue suggellò quel momento carico d’emozione con un bacio che sapeva di tenerezza, la stessa che Mihawk aveva dentro di sé sotto i suoi spessi strati di ghiaccio e durezza. 
C’era un uomo gentile e premuroso, lì sotto, ed era sorprendentemente meraviglioso. Gli dispiaceva non poterlo ricambiare, ma a modo suo, in qualche modo, l’amava. Solo non come amava ed avrebbe sempre amato Rufy. 
Tutto lì. 

- Cosa faremo ora? - chiese tornato ad appoggiarsi al suo petto, accoccolato contro di lui come il suo piacevole passatempo che Mihawk voleva lui fosse. Non gli dispiaceva esserlo se lui lo desiderava. 
- Niente, dovrai guarire ed abituarti alla nuova condizione, se combattessi ora perderesti anche contro un insetto. - spiegò calmo e pragmatico Mihawk. Zoro capì che la vista ad un occhio comportava conseguenze, ma se il suo Maestro aveva deciso di privargliene significava che poteva farcela e che non si sarebbe indebolito. 
- Credi che io sia pronto per il Nuovo Mondo? - tornò a chiedergli ricordando di avergli già fatto quella domanda, alla quale Mihawk aveva risposto col loro duello per dimostrarglielo. 
- Tu che dici? - rispose infatti con un’altra domanda. Zoro non se ne stupì, ci pensò provando a capire. 
- Più di com’ero prima. 
Mihawk annuì soddisfatto. 
- Adesso hai raggiunto lo stato perfetto per migliorare e superarti da solo. 
- Sono un tutt’uno con me stesso? - chiese ricordando qual era stato lo scopo dell’ultimo anno vissuto insieme sull’isola. Il maestro annuì. 
- Non ti ci senti? 
Zoro si concentrò provando a capire da solo e realizzò che poteva vedere ogni parte di sé che lo componeva, pregi e difetti, e che i suoi difetti ora gli andavano bene perché sapeva come aggirarli o compensarli per non trasformarli in punti deboli. 
- Sì, sono più forte, adesso. 
Quella risposta sicura piacque a Mihawk che aumentò la presa delle braccia intorno alle sue, probabilmente per nulla intenzionato ad uscire da quella vasca. 
Zoro rimase lì e mentre la sua presa forte lo scaldava facendolo sentire prezioso e desiderato, si chiese se avrebbe mai trovato in qualcun altro, un giorno, la stessa cosa che aveva trovato lì con Mihawk.
Quel rapporto totale e simbiotico di dipendenza vicendevole. Qualcuno in grado di dargli tutto quel che lui desiderava nel profondo del suo animo perverso e che lo realizzava donandogli un piacere totale senza precedenti. Qualcuno di cui fidarsi al punto da eseguire ogni ordine senza esitare, lo stesso che poi gli poteva trasmettere il piacere intossicante che desiderava. Quel rapporto così assoluto, stretto ed incredibile. 
Se lo chiese pensando a Rufy convinto che comunque con lui l’aspetto sessuale non si sarebbe mai potuto realizzare e che, al tempo stesso, non avrebbe mai potuto esaudire ciecamente gli ordini di nessun altro che lui. 
La vita richiedeva la sua presenza, stava per riprendere a scorrere, il mondo là fuori l’aspettava e lui ormai scalpitava per andare sentendosi finalmente veramente pronto. 
Ma quel sogno, quel piccolo sogno, non l’avrebbe mai dimenticato. 
Sarebbe rimasto per sempre nel suo cuore ed un giorno sarebbe tornato, non per vendicarsi dell’occhio, ma per chiudere quella questione in sospeso riguardo lo spadaccino più forte del mondo. Avrebbe reclamato il titolo che tanto voleva e non avrebbe più perso contro il suo Maestro. 
Immaginando la faccia che avrebbe fatto Mihawk il giorno in cui sarebbe tornato, Zoro sorrise impaziente. Non vedeva l’ora. 
 

FINE


NOTE FINALI: Ed eccoci alla fine di questa fic. Sia Zoro che Mihawk hanno avuto un percorso personale che si è concluso. Zoro si conosce meglio in ogni parte di sé, specie le più perverse, ed ha capito che eseguire gli ordini di qualcuno di cui si fida è un modo per lui di massimizzare la sua forza ed essere più efficace nei momenti decisivi (eseguire gli ordini è una delle principali caratteristiche di Zoro che mi sono sempre piaciute, ma è bello che lui lo faccia solo con Rufy, è raro che esegua gli ordini di qualcun altro e quando poi lo farà con Law in quanto comandante in seconda in sua assenza, è una cosa che dice molto di lui, ma a questo arriveremo con le prossime fic della serie che partiranno fra 4 giorni). Il percorso di Mihawk era aiutarlo a provare dei sentimenti e fargli ammettere di averne. Sono convinta che ami Shanks ma che non sia mai riuscito ad ammetterlo, quest'avventura con Zoro gli ha dimostrato che anche lui come tutti è capace di amare, perciò adesso, anche se su di lui non ho più scritto niente, sarebbe pronto per progredire nella sua relazione con Shanks e parlare di sentimenti. La fic è finita, spero che sia piaciuta, ho voluto inserire sia cose erotiche ed anche un po' perverse, ma pure parlare di sentimenti e questioni profonde, per equilibrare un po' il tutto. Sin dall'inizio non doveva essere una fic esclusivamente erotica ed avevo questa visione un po' particolare di Zoro e Mihawk (uno con la passione per la sottomissione e l'altro con un lato gentile e premuroso sotto l'apparenza gelida), spero di essere riuscita a renderli decentemente. La prossima fic sarà su Zoro e Law, si chiamerà 'Nuova vita', come la serie, e proseguirà su questa linea d'essere di Zoro con una certa passione per il sesso come piace farlo a lui. Grazie per avermi seguito. Alla prossima fic, spero Per rimanere aggiornati su quando pubblico o su cosa scrivo, c'è la mia pagina su FB. Baci Akane