*Ovviamente ricordavo male e anche tutta la seconda parte è su Law. Questa fic è stata la prima su di loro che ho scritto e risale a parecchio tempo fa, era per prendere mano e mettermi alla prova, poi l'avevo messa da parte scrivendone altre (quella che poi è diventata Processo di liberazione), una volta conclusa quella, ho ripreso in mano questa e ho aggiunto altre fic che mi erano venute in mente. Non sono completamente soddisfatta, ma consideriamo sempre che resta la primissima su Law e Zoro e dovevo prendere confidenza. Visto che ho trovato tante fanart una più adatta dell'altra al capitolo, le ho messe tutte! XD A dopo. Buona lettura. Baci Akane*

2. PRIME PROVE

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Curiosamente non perse mai totalmente il controllo, era sempre sufficientemente in sé per capire cosa succedeva, ma si sentiva innegabilmente meglio e leggero.
La sua mente funzionava ancora abbastanza bene per capire che Zoro comunque aveva altro in mente oltre alla gara di bevute e dopo un paio di riflessioni personali, tornò su quel punto cercando di trovare la concentrazione necessaria per capire di cosa si trattasse. Non era normale che uno che non gli aveva mai parlato ora se lo tenesse così insistentemente sottobraccio per bere insieme. Non era idiota.
Voleva chiederglielo poiché sapeva che era uno diretto e sincero, se glielo avesse domandato avrebbe risposto. 
Tuttavia l’illuminazione gli venne guardando qualcuno dei ragazzi sparire dalla massa dei festeggiamenti per andare sottocoperta o in qualche altra parte della nave più grande mai vista. 
Law nel caos della festa notò che di tanto in tanto qualche coppia se ne andava.
Di donne pirata non ce n’erano molte, ma qualcuna sì. A sparire tuttavia non erano solo quelle che coinvolgevano il gentil sesso, ma anche quelle composte esclusivamente da uomini. Con un’inequivocabile ed ovvia intenzione, visto che qualcuno si teneva per mano, qualcun altro si tirava per il braccio o addirittura andavano via cinti uno all’altro, ridendo famelici e con arie da maniaci ed immancabilmente ubriachi fradici. 
- Ma tu guarda... - disse ad alta voce senza controllare di nuovo la propria bocca. 
- Cosa? - fece Zoro pensando parlasse con lui, la testa gli ciondolava verso la sua, ma non perché fosse così ubriaco da non reggersela da solo. 
Dubitava che il leggendario bevitore numero uno fosse già al capolinea. Dubitava anzi che, per quanto l’avesse visto bere in quei giorni da Kyros, quel capolinea in lui esistesse proprio. 
- Niente, qualcuno si diverte più di altri...
Solo dopo che lo disse si rese conto di cosa sembrava. 
Si rese conto anche che in realtà una parte non più tanto nascosta di sé concordava con l’idea che il sesso fosse un buon mezzo per divertirsi. 
“Non è quello che voglio fare io? Divertirmi per onorare Cora-san senza più privarmi di nulla?”
Zoro rise guardando l’ennesima coppietta che spariva strategicamente da qualche parte, poi mettendo giù il proprio boccale, mossa che sconvolse Law, avvicinò le labbra al suo orecchio e gli parlò piano e malizioso: - Beh, ma non saranno mica gli unici a divertirsi...
Law in quello si irrigidì istintivamente mentre i brividi partirono immediati e a tradimento ricoprendolo su tutto il corpo. Brividi evidentemente di piacere, a giudicare da quel che sentiva nelle parti basse. 
Calore. 
- Per... perché? 
Non una domanda con un gran senso, ma Zoro rispose senza nemmeno pensarci un istante appiccicandosi ancor di più a lui, il braccio più stretto intorno al suo collo a tenergli la testa contro la propria bocca che aderiva perfettamente al suo orecchio. 
- Perché il sesso è uno dei più grandi piaceri della vita e noi siamo qua per divertirci, oggi! Perché senza il piacere, il dovere e le conquiste non servono proprio a un cazzo! 
L’aveva già convinto alla prima, o meglio il suo corpo si era convinto. A dire il vero quello si era convinto anche senza il bisogno di comprendere il senso delle sue parole, gli era bastata la sua bocca sull’orecchio e quell’ondata di calore. 
- Piacere e divertimento... - si ripeté febbrile e confuso, mentre fra l’alcool e gli ormoni dovuti all’eccitazione improvvisa, oltretutto la prima della sua vita che non avesse a che fare col classico alzabandiera mattutino, spariva ogni minimo residuo di catena auto imposta. 
Zoro accentuò il ghigno e gli leccò l’orecchio, Law avvampò e trattenne il fiato col calore ed il piacere che si espandevano velocissimi e più forte di prima. 
- Sembri molto esperto... - disse non potendo proprio smettere di emettere considerazioni logiche. 
Zoro ridacchiò: - Non sai quanto! 
Ma a quel punto invece di proseguire sul suo viso, si staccò e sfilò il braccio dal suo collo per la prima volta da quando si erano seduti insieme.
Law lo guardò shoccato e indispettito. 
Proprio ora si staccava? Ora che lo voleva addosso più che mai? 
Ma non fece in tempo nemmeno a chiedergli che diavolo facesse, perché lo capì subito. 
Zoro infatti si alzò in piedi e nel gesto gli prese il polso. Il secondo successivo lo stava trascinando verso la coperta di quell’enorme galeone pirata, pieno di stanze, camere, magazzini, cantine ed anfratti perfetti per ogni esigenza. 
Law per quanto brillo fosse e un po’ offuscato dalla sua prima bevuta d’alcool, non era completamente ubriaco, perciò realizzò subito cosa avrebbero fatto e cosa voleva Zoro da lui, ma mille considerazioni saettavano nel suo cervello razionale. Purtroppo nessuna di esse trovava presa sufficiente. I suoi ormoni si erano innescati a tradimento ed ora non poteva minimamente frenarli né controllarli.
Da un lato i suoi neuroni intelligenti gli facevano domande del tipo: “Perché ora d’improvviso vuole scopare con me? Non ci siamo mai cagati, non ha dato cenni nei miei confronti, adesso vuole addirittura trombarmi? E poi non pensavo minimamente che fosse di quella categoria, mi sembrava molto mascolino, anzi pensavo che lui e Robin stessero insieme...”
Dall’altro il suo gingillo fra le gambe ci stava dando veramente dentro.
Tutto il sangue sembrava concentrarsi unicamente lì prosciugando il cervello, perciò sebbene di domande ne producesse a bizzeffe, tutte le risposte si traducevano in quell’eccitazione fisica sempre più prorompente ed anche se quell’organo non poteva pensare, sembrava lo facesse e che addirittura gli parlasse: “Farai sesso, la tua prima scopata sarà con un uomo. Che ne pensi? Sei emozionati? Insomma, guardalo, è un bell’uomo, no? Bel fisico, bel viso, affascinante, interessante e soprattutto sorprendente. Mai avresti detto che su tutti fosse uno da scopata occasionale con un altro uomo, no?”
Poi tornava il suo cervello, o quel che ne rimaneva. Quello dentro il cranio. 
“Sei un medico, sai che le prime volte per un uomo non sono propriamente piacevoli. E lui ti sembra uno bravo e delicato che fa attenzione agli altri? Si prenderà il suo orgasmo e ti mollerà lì insoddisfatto, squarciato e dolorante e ti lascerà un ricordo terribile della tua prima volta! Altro che divertimento! Perché un uomo? Perché non una donna? Robin è bella e gentile e la tolleri perché ti somiglia, come ti somiglia Zoro!”
Poi subentrava di nuovo l’altro organo, quello genitale. 
“Che cazzo ne so perché lui? Perché è lui che ha cercato me, ecco perché! E poi che cazzo me ne fotte del romanticismo? Lui magari si svuoterà le palle, ma sta a me farlo prima di lui, in questo modo magari mi spaccherà letteralmente il culo in due, ma almeno prima avrò avuto il mio fottuto orgasmo come si deve!”
A quello, la materia grigia non aveva più risposto, non c’era stato più tempo.
Zoro aveva trovato il posto giusto.
Dopo aver sceso un paio di rampe e aperto alcune porte, aveva trovato una camera vuota con un letto. 
- Sembra la camera del capitano... è grande, matrimoniale, comoda... 
Il proprietario di quella nave era un uomo adulto vecchio stampo, oltre che molto ricco visto quanto grande era il galeone, di conseguenza non se ne stupì e la sua deduzione fu facile. 
L’effetto dell’alcool cominciava a diminuire, dopotutto non aveva bevuto poi così tanto. 
“Sono in tempo a fermarlo se non voglio davvero...” ma mentre lo pensava si rendeva conto che il cuore gli batteva fortissimo nel petto, nella consapevolezza che stava per fare un’altra prima volta importante. 
Quella del sesso. 
Si sentiva un bambino, improvvisamente. Un totale inesperto del mondo. 
Aveva sempre vissuto per il dovere e gli obiettivi, tralasciando il piacere e il divertimento, ma adesso che si era ripromesso di onorare Corazon in quel modo, si rendeva conto che nonostante non sapesse minimamente come si faceva, non era un gran problema. 
Bastava seguire chi invece sapeva come divertirsi. 
Zoro, sebbene non era mai sembrato, lo sapeva eccome. 
Lo spadaccino si limitò a chiudere a chiave forse l’unica stanza in tutto il galeone e voltarsi verso di lui. Law improvvisamente spense tutti i cervelli che possedeva. In lui ci fu l’immediato silenzio mentre il cuore esplodeva.
Stava per succedere e non era mai stato così stupidamente emozionato. 
Per un momento che nella realtà fu brevissimo, si rese conto di non avere idea di che cosa aspettarsi, ma Zoro con una falcata fu da lui, gli prese poco romanticamente i lembi della camicia aperta e aderì le labbra alle sue. 
Lì, prima di violarlo con la lingua, si fermò un istante trattenendo il fiato, gli occhi aperti a quella vicinanza ubriacante. Forse più ubriacante quella di tutta la birra bevuta. 
Law si sospese e si guardarono, vide il suo unico occhio aperto e si trovò assurdamente e irrazionalmente a pensare che fosse bello e che era un peccato che l’altro fosse chiuso e solcato da una cicatrice verticale. Era di un colore che mescolava il verde ed il blu. 
Sapeva che quel tipo di colore aveva un nome scientifico e lo conosceva anche, ma non ci fu verso di ricordarlo e così rimase in sospeso, schiudendo le labbra in attesa che Zoro infilasse la lingua. 
“Questo è anche il mio primo bacio.” pensò infatti coerentemente. Ma poi, vedendo che stava stranamente fermo lì come a studiarlo, in un’azione totalmente non da lui, Law si scocciò: - Che diavolo aspetti? 
A quel punto il ghigno si formò sulle labbra sottili di Zoro e proprio come se avesse atteso quello, infilò la lingua fra le sue labbra.
Law l’accolse subito senza esitare, mentre un’ulteriore ondata di calore lo investiva immediato sulle lingue che si intrecciavano nelle bocche unite e fuse insieme. 
Zoro aprì di più la sua piegando il capo, spingendolo naturalmente a fare altrettanto. 
Law si trasformò in istinto puro per la seconda volta nella sua vita, la prima era stata quando aveva deciso di affrontare di persona Doflamingo. Anche quello in realtà per colpa di uno di quella ciurma di matti. 
Quando l’accesso divenne migliore, le loro lingue giocarono di più insieme e Law chiuse gli occhi abbandonandosi alla sensazione più ubriacante mai provata.
La birra e l’alcool già cancellati e surclassati da quel bacio che divenne più profondo in un attimo, totalmente gestito da Zoro fino a che Law non volle provare a ricambiare. 
Prima di rendersene conto stava rispondendo a pieno al bacio e le mani erano sulla sua vita.
“Cazzo, è maledettamente bello...” 
Il calore aumentò a dismisura e l'erezione si tese al punto da iniziare a pulsare e capendo che rischiava di accelerare troppo i tempi per via del suo primo stupidissimo e meraviglioso bacio, si staccò di scatto spingendolo con più forza di quel che avrebbe voluto tanto da farlo cadere per terra. 
Non aspettandosi che Zoro cadesse, andò giù anche lui. 
- Che diavolo fai? - brontolò Zoro guardandolo seccato appoggiandosi sulle mani. Law si strofinò le labbra ancora umide della sua saliva, si sentiva il viso in fiamme e si sentiva idiota come non mai e lui odiava sentirsi idiota. 
- Sta cosa è stato un errore, non mi piace perdere così il controllo... - stava cercando delle ragioni per chiudere subito senza apparire un bambino sciocco, ma Zoro parve per nulla intenzionato a dargli retta. 
- Il momento per fermarmi era quello di prima... - disse cambiando posizione e mettendosi a carponi. Law sapeva che si riferiva a quella curiosa sospensione poco prima del bacio. Quella che l’aveva mandato ai matti. 
- Uno ci può ripensare quanto vuole... - brontolò Law sul piede di guerra, ma Zoro lo raggiunse in fretta e aprendogli brutalmente le gambe, si infilò nel mezzo. Il dottore spalancò gli occhi andando a fuoco, sentendo subito la mano toccargli l’inguine con una prepotenza tipica sua. 
- Sì, ma non credo che il tuo cazzo voglia veramente che io mi fermi... - la sua bocca lo raggiunse di nuovo, ma lui sempre ancora imbarazzato ed in confusione, nonostante la mano che lo molestava era la cosa più bella mai provata, gli afferrò il polso e con forza gliela tolse. 
Zoro non parve perdersi d’animo e con le labbra vicine alle sue solcate da quel ghigno tremendamente sexy e malizioso, si sedette su di lui a cavalcioni.
Law gli teneva ancora il polso, ma lui con l’altra mano gli tolse prima il cappello da cui non si separava mai, poi scese carezzandogli il viso languido, scivolando col dito sul suo mento in attesa che si decidesse.
Pareva divertirsi e Law non poteva negare chi gli piaceva da matti.
Tutto.
Quell’insistenza, quella presa di posizione prepotente, la consapevolezza che non sarebbe mai riuscito a fermarlo perché Zoro voleva fortemente fare sesso con lui. 
Gli piaceva anche lui, il suo viso virile e affascinante, i lineamenti decisi, la cicatrice che gli chiudeva l’occhio, il suo odore maschile, il suo corpo forte e muscoloso.
Mentre lo contemplava, si accorse che non cercava più di fermarlo, ma al contrario lo teneva a sé. 
Il sorriso di Zoro si accentuò diventando vittorioso, mentre ancora rimasero a guardarsi per qualche istante sempre più vicino, come se aspettasse che questa volta fosse lui a prendere l’iniziativa e mostrargli un po’ ciò che sapeva fare. 
Law non sapeva, per la verità, ma Zoro sicuramente non ne aveva idea.
Tuttavia non sarebbe stato un problema. 
Erano entrambi eccitati ed in quella posizione, nonostante i vestiti, entrambi lo stavano percependo nettamente. 
- Allora, ti decidi a infilarmi la lingua in bocca e toccarmi il cazzo o devo fare veramente tutto io? - sbottò impaziente e diretto come sempre.
Law voleva discutere su questo e dirgli che prima per la verità aveva ben risposto al suo bacio, ma la consapevolezza che era vero che non sapeva nulla del sesso e che stava di fatto solo andando ad istinto seguendo le mosse di Zoro, lo frenò.
Poi si mise in mezzo la propria voglia che a quel punto proruppe per colpa del suo linguaggio diretto e volgare, proprio come gli piaceva. 
Law gli prese il viso fra le mani e aderendo con forza e decisione le labbra, andò subito dentro con la lingua. Trovò la sua immediatamente, Zoro l’accolse ben volentieri e finalmente tutto sparì.
Ogni dubbio, timore ed indecisione, ma soprattutto ogni traccia residua di razionalità e logica. 
Non aveva senso, probabilmente, ma era così bello che non intendeva fermarsi.
Ormai sarebbe andato fino in fondo.
Corazon avrebbe voluto questo, dopotutto.
Che si buttasse a capofitto senza riflettere su qualcosa che gli piaceva e basta. 
“Goditi la vita Law, è proprio ora, dopotutto. Te lo sei meritato, no?” fu l’ultimo pensiero. 
Mentre si baciavano le mani di Zoro, totalmente libere, scivolarono sulle sue spalle ed infilandosi sotto la camicia aperta e sgualcita, quel che ne era rimasto, gliela fece cadere lungo le braccia.
Law lo percepì e si rese conto che le bende che lo ricoprivano sul torace e sul braccio che gli era stato tagliato da Doflamingo e riattaccato dai Tontatta, gli davano enormemente fastidio.
Improvvisamente voleva sentire tutto di lui, ogni tipo di sensazione, soprattutto le sue mani sulla pelle. 
Gli lasciò il volto per permettergli di togliergli l’indumento e subito dopo fece altrettanto con il suo togliendoglielo facilmente. 
Una volta che si fu liberato di quello, scivolò con le mani sulla schiena e a quel punto, mentre ancora si baciavano, mugolò di piacere alla sensazione ottenuta da quel contatto col suo corpo.
Law risalì portandosi in avanti col proprio busto, in modo da aderire meglio alla ricerca di un maggior contatto fisico e calore, per sentire meglio la sua pelle calda.
Percepiva sotto i polpastrelli i solchi delle sue cicatrici, alcune più leggere di altre, ma gli rimandavano un corpo costantemente sottoposto a ferite da combattimento. 
Era uno abituato a darci sempre dentro eppure ora nonostante avesse combattuto contro uno dei generali di Doflamingo più difficili e forti, ne era uscito totalmente illeso. 
Sotto le proprie dita percepì un corpo forte e molto allenato. In quei due anni si doveva essere rinforzato molto come gli altri della ciurma di Rufy, era una storia famosa e conosciuta da tutti, ma non gli era mai importato niente fino a che non si era ritrovato loro sul suo cammino. 
Destino, si era detto quella volta a Punk Hazard. 
Scivolò con la bocca sul suo collo, bisognoso di sentire di più, di percepire di più. 
Aveva avuto difficoltà ad iniziare, ma una volta cominciato si rendeva conto che ne voleva di più, sapeva che ce n’era e voleva averlo, provarlo, sentirlo. 
Non poteva farlo con tutto il suo corpo per via di quelle maledette bende, ma non importava, aveva il resto. 
Non tutto di sé era fasciato. 
Law fece per spingerlo e stenderlo per terra, ma Zoro a quel punto lo fermò alzandosi.
Il chirurgo lo guardò seccato per quello, il maledetto aveva di nuovo quel sorrisino malizioso sulle sue labbra impertinenti e sadiche e invece che prendersela, si eccitò.
Specie quando lo vide togliersi i pantaloni e i boxer. 
Law tolse il broncio e si morse il labbro eccitato guardando la sua erezione che si ergeva dura davanti ai suoi occhi. 
Non aveva ancora fatto niente ed era già così?
Gola, sentì d’aver gola di provarlo, era la prima volta che nutriva quel genere di voglia e sapeva che non c’entrava più l’alcool. Era semplicemente ebbro di ormoni dei quali sapeva perfettamente nomi e ruolo. In casi normali avrebbe sentito il proprio cervello sciorinarglieli, ma lì non ci fu spazio per quello.
Senza esitare si sollevò in ginocchio e prima di farlo muovere, gli prese le gambe toniche e lo tenne lì ancorato davanti a sé. Successivamente lasciò la lingua vagare sulle sue cosce, sentì i suoi muscoli guizzare e accentuarsi per poi rilassarsi subito. 
Law arrivò all’interno verso l’inguine sensibile, lì Zoro gemette e lui non si fermò.
Raggiunse prima i testicoli che prese in bocca sapendo che erano estremamente sensibili, lo sentì muoversi e tendere i muscoli.
Con gli occhi fissi sulla sua erezione e una voglia impellente, risalì con la lingua su tutta la sua lunghezza e dopo aver raggiunto la punta gliel’avvolse. 
Non aveva bisogno di tenerlo perché stava perfettamente dritto, così Law poté godere dei suoi glutei sodi e afferrarli a piene mani. 
Un corpo semplicemente perfetto da un punto di vista anatomico e medico.
Non solo perfetto, ma incredibilmente bello e piacevole da toccare.
Avrebbe usato ogni centimetro di pelle disponibile per compensare quella coperta dalle fasce, non si sarebbe risparmiato. Non finché non sarebbe stato totalmente soddisfatto.
Stava succhiando e stringendo le labbra sul suo membro eccitato, quando il compagno mise la mano sulla nuca e iniziò a spingere attirandolo a sé. 
Erano sincronizzati. I movimenti della sua testa e le spinte del suo bacino. 
Sicuramente una delle cose più belle ed eccitanti, così come lo erano le sue natiche così alte e sode che stringeva con le dita. 
Lo sentì indurirsi ulteriormente ed eccitarsi fino a che, consapevole che stava già per venire, fu Zoro a fermarlo tirandolo per i capelli. 
Curiosamente a Law piacque quel gesto e non se la prese, si formò un ghigno sulle labbra e sentendosi in qualche modo sorridere, pensò di essere sulla strada giusta per il proprio proposito di godersi la vita. 
Invece di alzarsi e assecondarlo, però, girò Zoro di spalle e rimanendo in ginocchio per terra davanti a lui, si occupò dell’altra parte anatomica che aveva così tanto attirato la sua attenzione. Dare un’immagine visiva alla forma che aveva esplorato con le mani fu estremamente piacevole. Allo sguardo e alle dita, ci aggiunse la lingua.
Leccò i glutei tesi e glieli morse per rilassarglieli, poi si infilò nella fessura, leccò e finì per aiutarsi con le dita. 
Sentendolo muoversi davanti, spostò il capo e curiosando sorrise notando che si stava masturbando, ma sapeva che era un’altra cosa molto piacevole per gli uomini.
- Sarò io l’esperto del divertimento, ma mi sembra che tu non sia da meno... - sussurrò Zoro fra i sospiri. 
Provò un assurdo senso d’orgoglio verso sé stesso e continuando ad usare le dita con una certa sapienza, ci tenne a precisare sogghignando: - Sono un medico, è ovvio che sappia cosa e come fare per dar piacere... 
Sapeva che si riferiva al pompino speciale di prima che era partito dai testicoli oltre che a come usava le dita ora. 
Zoro faticava a parlare con lui che esplorava il suo interno, ma ci provò con un certo sforzo. 
- Vuoi dire che questa è teoria, ma non hai mai praticato?
Law si chiese come avesse fatto a capirlo da una frase non poi così esplicita, ma alzando le spalle gli mordicchiò di nuovo la natica che iniziava a voler possedere. 
- Non ho avuto tempo per darmi al piacere della vita... - ammise senza capire come potesse essere così aperto e sincero con uno con cui aveva a malapena parlato fino a quel momento. 
“Forse perché mi capisce davvero. Magari ha ragione a dire che siamo simili...” pensò ricordando quel che prima gli aveva detto Zoro, capendo solo lì quanto realmente avesse ragione. 
I gemiti di Zoro si fecero intensi, così si fermò per non farlo venire di già. Si staccò e con aria provocatoria si alzò togliendosi i jeans ed il resto di ciò che indossava ancora.
Zoro si girò seccato per l’interruzione, ma un’occhiata alla sua espressione gli fece capire che voleva essere ricambiato, così con un sorrisino compiaciuto lo raggiunse mentre saliva sul letto.
Gli si stese sopra e dopo averlo baciato, scese sul suo corpo ad occuparsene con la bocca. 
Non si soffermò sulla parte bendata, ma andò dritto all’inguine gloriosamente scoperto e libero. 
Zoro era più diretto e focoso e anche piuttosto impaziente. 
Probabilmente ora non vedeva l’ora di godere, si immaginava un trattamento veloce dove a malapena avrebbe avuto un orgasmo, non nutriva molte aspettative per la sua prima volta, ma si ripromise di riprovarci magari con qualcuno di più malleabile. 
Tuttavia dovette ricredersi quando gli allargò le cosce e abbracciandole per mettersi più comodo lì nel mezzo, affondò il volto fra di esse. Prese subito il suo membro in bocca ancora eccitato da prima e lo succhiò con impeto e passione.
Decisamente un approccio esplosivo come l’aveva immaginato, ma nel riceverlo così forte, sicuro e intenso, ma soprattutto con quel modo di tenerselo stretto, si ricredette sulle aspettative riguardo il piacere poiché lo investì con la potenza di un treno.
Totalmente impreparato a quel metodo focoso e acceso, Law si appoggiò coi gomiti al materasso e si sollevò col busto per guardarlo stralunato mentre divorava la sua erezione ora dura e pulsante. 
I brividi furono da subito forti ed improvvisi e si espansero a macchia d’olio ovunque, bollenti e sconvolgenti. Gettò infine la testa all’indietro e si abbandonò sul letto, sollevò le braccia sopra la testa e afferrò le lenzuola. 
Era la cosa più bella che avesse mai ricevuto, forse in vita sua non aveva ancora mai provato niente di paragonabile a quello. 
Law si trovò immediatamente sconnesso e trasportato in un altro universo dove non c’era nemmeno un neurone funzionante, il suo cervello era totalmente spento ed esisteva solo il corpo ed ogni recettore possibile del piacere. 
Sapeva che era il preludio ad un orgasmo e Zoro, crudelmente, si staccò sentendolo vicino. Lo fermò e lo sospese proprio poco prima della sua esplosione. Risollevò la testa allargando meglio le gambe per guardarlo indispettito, lo vide che gli ghignava sadico da sotto.
- Che diavolo fai? Perché ti sei fermato? Stavo per venire! 
Zoro però sempre con quel ghigno dannatamente sexy, si infilò il dito medio in bocca e poi, sempre senza staccare gli occhi dai suoi, glielo mise dentro come prima aveva fatto con lui.
Law roteò involontariamente gli occhi all’indietro e tornò ad abbandonare la testa sul materasso insieme ad un gemito di totale sollievo misto a piacere. 
- Oh, sì... - si lasciò sfuggire con un certo trasporto. Lo percepì ridere, voleva dargli un calcio, ma la sua bocca invece disse ben altro: - Se ti fermi ora ti faccio a pezzi! 
Contando che avrebbe potuto farlo col suo potere, Zoro rise ma questa volta tornò con la bocca dove si era interrotto e succhiando ancora in perfetta sincronia con le dita che entravano ed uscivano da lui, Law non capì più nulla.
Interrompere sul più bello un orgasmo per poi riprendere le stimolazioni con un aiuto in più era stato semplicemente sconvolgente, tale fu la portata delle sensazioni che esplosero in lui come tante violenti scariche elettriche.
Zoro lo fece venire e lui schizzò con impeto ed abbondantemente, nemmeno immaginando di poter venire così tanto e con un tale trasporto
Si rese conto di essersi inarcato ed aver tirato le lenzuola, aveva anche gridato di piacere, ma Zoro non si era fermato, aveva proseguito prendendosi il suo seme in bocca come niente fosse.
Quando capì che l’aveva accolto invece che schivato, aprì febbrile e shoccato gli occhi e lo guardò. Incredulo lo vide far scendere lo sperma misto a saliva sul suo stesso membro duro e pronto e dopo esserselo spalmato per usarlo come lubrificante, ne mise un po’ lì dove poco prima c’erano state le sue dita.
Law ancora preda di un piacere senza precedenti che l’aveva scosso profondamente e sconvolto, in una pace dei sensi totale, si girò febbrile sul fianco sapendo che da un punto di vista medico era meglio quella posizione.
Zoro lo guardò sorpreso. 
- Non è la posizione che preferisco... - brontolò fermandosi in ginocchio pronto per afferrargli le cosce come aveva fatto prima e avvolgersele intorno ai fianchi e penetrarlo da dritto. 
Law lo fissò truce torcendosi verso di lui mentre piegava una gamba per dargli un accesso migliore. 
- Per me invece è meglio questa, è la mia prima volta e non voglio soffrire come un cane! Vieni così e basta! 
- Come diavolo fai a sapere che è meglio se non hai mai scopato? - poi si rese conto e si irrigidì. - Un momento, è davvero la tua prima volta? Non scherzavi? E vuoi farlo con me? 
Law si torse di nuovo verso di lui guardandolo con aria assassina, incredulo che davvero glielo chiedesse. 
- Adesso ci pensi? Se non mi fotti ora te lo stacco e lo getto in mare! 
Altra cosa che poteva fare col suo potere. 
Zoro fece una smorfia contrariata indispettita, ma a quell’ordine capì che se andava bene a lui, non c’erano problemi.
- Oh, non lamentarti! 
“Polemico!”
Stava per dire qualcosa a proposito, ma la voce si perse trasformandosi in un gemito quando finalmente quell’idiota si decise a penetrarlo.
Lo prese dal fianco com’era e aderendo a lui da dietro come un cucchiaio che raccoglieva una pietanza dal piatto, lo affarò per i fianchi e lo penetrò.
Finalmente gli fu dentro e dal momento in cui lo sentì forzarlo con una prima spinta, la mente pragmatica e sapiente di Law venne inondata delle informazioni mediche e scientifiche riguardo quell’atto e senza esitare prese dei respiri diaframmatici perfetti dovuti in particolare a quella posizione sul fianco che aveva voluto assumere, poi spinse contemporaneamente per allargare il proprio orifizio e mentre Zoro eseguiva una seconda spinta, riuscì ad entrare del tutto. A quel punto attese e con sorpresa si rese conto che cercava di non fargli troppo male.
Law, sorpreso, respirò come sapeva di dover fare ed aiutato dalla posizione, si sentì presto meglio. In quello si alzò sul gomito e girò il capo a metà.
- Sto bene. Vai... - sussurrò con voce roca.
Zoro si issò sul gomito d’appoggio a sua volta e tenendolo con l’altra mano sul fianco superiore, iniziò a spingere aumentando sempre più l’intensità e la profondità e ben presto lo sentì andare con maggior trasporto. 
Il ricordo della pace dei sensi era ancora fresco ed un po’ il suo corpo era ancora pieno di quel piacere appena provato, ma ben presto si rese conto che non sembrava andare troppo male.
Continuò a spingere coi glutei per allargarsi e accettare meglio quello di Zoro, mente lo faceva i respiri divennero gemiti e le loro voci si unirono, con Law che senza rendersi conto si appoggiò all’indietro su di lui. Caldo e possente, Zoro lo accolse avvolgendolo a sé. 
In qualche modo era bello, forte e sicuro. 
Era bello in una maniera che non sapeva capire, perché c’era ancora del dolore, ma era come se non ci fosse solo quello e forse aiutato dalla tecnica, presto divenne tutto una meravigliosa mescolanza. 
Law si torse ancora verso di lui trovando la sua bocca per baciarlo e succhiargli le labbra e la lingua, mentre Zoro alzata la sua gamba col braccio, continuava a muoversi aumentando l’intensità e la velocità dei movimenti.
Aveva quel modo di essere fisico e possessivo che lo mandava fuori di testa. 
Il piacere mentale lo fece affogare dimenticando ogni singolo dettaglio di sé, della sua vita, del suo corpo e pure delle sensazioni stesse.
Si lasciò guidare e trasportare e pensando che fosse così galleggiare nel mare e che fosse incredibilmente bello, sentì aumentare le spinte e l’intensità fino a tendersi e venire. Lo inondò di un liquido bollente che lo mandò in delirio e senza accorgersene subito, venne anche lui.
Law realizzandolo si guardò e solo allora si rese conto che si era masturbato sentendosi di nuovo ebbro di brividi di piacere. 
Zoro, sfinito ed ansimante così come ora era anche lui, lo tenne a sé in quel modo, con una gamba alta sotto al braccio e chino sul suo viso. La posizione di Law un misto fra il supino ed il fianco, tutto storto.
Prima di baciarsi di nuovo, Zoro sussurrò malizioso: - Per essere la prima volta ci sai maledettamente fare, dottore... 
Law ridacchiò compiaciuto. 
- Mi sorprende che ci sei arrivato da solo che conoscevo la  tecnica grazie al fatto che sono un dottore... 
Zoro rise roco e gli prese le labbra fra i denti tirando leggero. 
- E sei anche venuto due volte... mi sembra ti sia piaciuto parecchio, eh... 
Law avvampò e sostituì il labbro con la lingua, probabilmente per zittirlo con un bacio. 
Anche se doveva ammettere che aveva ragione, aveva avuto due orgasmi ed alla fine era andata molto diversamente da come si era preventivato. Zoro ci aveva saputo fare anche se sicuramente aveva aiutato il proprio sapere certi trucchi per rilassare i muscoli. 
Zoro uscì da lui e sciolsero le posizioni facendolo mettere supino per potersi accoccolare su di lui. Law rimase brevemente sorpreso per la sua voglia di dolcezza ma sapeva anche che quello era l’ultimo degli ormoni da sesso, quello che facilitava le cosiddette coccole.
Sorrise e si sistemò come gli aveva poco democraticamente ordinato di mettersi, l’accolse sulla propria spalla e si rilassò sentendo il suo viso contro il suo collo. Il fiato lo solleticava e gli piaceva da matti, non lo respinse e non lo contrastò.
Il calore che provò in quella posizione così tenera da parte sua, fu la cosa più dolce che avesse mai sperimentato e lo sconvolse ma non per questo avrebbe contrastato la sensazione. 
Se ne beò e l’accolse ben volentieri.
Sicuramente era un’altra delle cose che Corazon sarebbe stato felice di sapere che provava. 
Una di quelle che aveva tanto voluto per lui. 
Law sospirò mettendosi comodo sotto quel peso non indifferente, bello solido e tonico. Una mano a carezzargli la schiena muscolosa che arrivava fino alla nuca, pensieroso, mentre lasciava che il sonno lo cogliesse. 
“Era più facile di quel che immaginavo. E maledettamente bello. Ed io ne voglio ancora.”
Prima di lasciare che il sonno li cogliesse, sentì il bisogno di porgli l’ultima domanda rimasta insoluta che ancora gli lambiccava il cervello. 
- Ehi... mi dici una cosa? 
Zoro mugolò in risposta nella pace dei sensi e verso il suo sonno post sesso, preda delle coccole. 
- Perché hai voluto farlo con me? 
Zoro ci mise un po’ a rispondere e solo quando gli pizzicò la spalla per stimolarlo a parlare, lo accontentò infastidito:  - Te l’ho detto prima. Siamo simili, avevo immaginato che ne avessi bisogno. 
Law si aggrottò capendo che aveva risposto ad una sua domanda in anticipo, non aveva immaginato di quanto.
- Cosa te l’ha fatto pensare? - non avrebbe sindacato sul fatto che prima di quel preciso istante non sapeva di averne veramente bisogno. 
Zoro alzò una spalla e piegò le labbra all’ingiù, per lui sembrava tutto facile.
- Se siamo simili significa che tutto quel che hai fatto era per una promessa solenne e noi siamo persone che finché non adempiono ad essa non ci concediamo nessun lusso. 
Continuava a non avere senso. 
- Tu hai già adempiuto alla tua promessa? - non sapeva di quale si trattasse e non gli interessava ma voleva capire perché invece ora quei lussi se li concedeva. 
- No. 
- E allora perché adesso te li concedi? - chiese infatti ancora interessato mentre le sue mani erano tornate a percorrere la sua schiena, fra le cicatrici ed i muscoli rilassati. 
- Perché Rufy mi ha cambiato la vita. Mi ha fatto capire cosa significa essere pirati. Significa essere liberi senza catene, significa divertirsi e godere e raggiungere obiettivi importanti mantenendo le promesse. Volevo solo farti capire che è così perché da quando l’ho capito, sto molto meglio. 
Law rimase profondamente colpito, se lo impresse nell’anima e prima di reputarsi contento, fece un’ultima domanda: - Come mai ci tenevi tanto a farmelo capire?
Zoro sogghignò e mosse il capo in modo da guardarlo pigramente. I loro occhi si incrociarono rimanendo vicini, i fiati a riscaldarsi a vicenda. 
- Te l’ho detto, perché siamo simili! 
Pareva avere molto senso per lui anche se non l’aveva per Law, tuttavia decise di chiudere col terzo grado per evitare di essere morso. Al suo silenzio Zoro gli baciò le labbra, Law l’accolse sentendo ancora lo stesso calore provato prima, ma meno bruciante. Quando si riappoggiò su di lui col viso rivolto verso il proprio collo, rimase un po’ a pensarci prima di addormentarsi. 
Abbandonarsi alle persone che tollerava perché non irritanti era davvero bello, dopotutto. 


Non rimasero a dormire tutto il tempo, ad un certo punto Law si svegliò e rimase a pensare tirando i fili di tutte le domande e le riflessioni avute in quel periodo. 
Lo fece con sempre quel pezzo di piombo di Zoro addosso a ronfare, mentre sentiva da lontano il caos imperversare indice che la festa era ancora in atto. 
Come faceva a non avere pensieri, Zoro? 
Non era preoccupato per il fatto di poter essere beccati, non gli importava veramente, ma pareva davvero agire sempre per istinto e mai per qualche tipo di ragione. Non aveva mai dubbi.
Si chiese se si rendesse conto di quanto usasse in realtà il suo haki della percezione, ma poi mentre osservava il suo volto dai tratti duri e decisi ma anche affascinanti a maschili, la sua mente divagò.
Corazon sarebbe stato veramente felice di lui, era certo che sarebbe stato proprio quello che avrebbe voluto per lui. Aveva fatto di tutto per restituirgli la libertà di vivere e non avrebbe avuto senso sprecarla nella depressione o nella tristezza. 
L’aveva vendicato, ora era contento, ma da adesso poteva finalmente renderlo fiero sul serio. 
“Farò di tutto per essere felice. Glielo devo, ma penso che non sarà poi così difficile. Cercherò di imparare da loro, come si fa. Prenderò tutto ciò che riesco prima di separarmi. Ma per ora ho un debito enorme da saldare e lo farò aiutandoli a sconfiggere Kaido. Fosse ciò che poi mi porterà alla morte!”
Law si alzò silenzioso sfilandosi da Zoro senza svegliarlo, iniziò a vestirsi guardandolo assorto, ripensò al piacere appena vissuto, incredibile ed inimmaginabile. 
Sicuramente le prossime volte sarebbero state anche meglio, magari con le posizioni preferite da Zoro. Ripensò al suo modo focoso e passionale di afferrarlo e rigirarselo, stringerselo, affondare. 
Si morse il labbro e si chinò sul letto, avvicinò il volto al suo guardandolo mentre dormiva della grossa senza mezzo pensiero al mondo. 
Se Rufy riusciva a fare qualsiasi impresa, parte del merito era proprio di Zoro, la sua forza per quel che aveva visto l’aveva sinceramente impressionato e sapeva quanto importante fosse poter contare ciecamente su qualcuno in grado di sconfiggere chiunque. 
Avvicinò le labbra alle sue sopracciglia, carezzandogli gli occhi chiusi in una sorta di bacio. 
“E se dovessi morire a causa di Kaido, farò in modo di provare tutto il piacere che posso prima di andarmene. Perciò siccome non ho molto tempo...”
Con un sorrisino malizioso scese sugli zigomi e glieli baciò. A quel punto percepì Zoro svegliarsi, sospirò e mugolò senza aprire gli occhi, ma le sue braccia si sollevarono e le sue mani lo afferrarono. Prima che potesse rendersene conto non solo lo stava stringendo a sé, ma lo stava anche baciando. 
Law ricambiò con leggerezza. Da lì cominciava la sua nuova vita. 
 


Note: la fic è conclusa, la prossima, fra 4 giorni circa, si chiamerà 'Senza freni' e sarà sempre su Zoro e Law (pensate che io possa ricordarmi ciò che ho scritto? Ovviamente no! Ma almeno so che è sui zolaw!). In questo capitolo la scena di sesso è molto particolareggiata, non sempre mi prodigo in tanti dettagli, dipende un po' da come mi esce. Siccome ero calata nei panni del dottore, mi è venuta più scientifica, in un certo senso. Ma lo ammetto, avevo cercto informazioni perché incuriosita su come potesse realmente essere una prima volta per un uomo (perché scrivo scene di sesso gay da anni senza saperne realmente niente se non ciò che è il comune sapere), ed ho trovato questo sito che dava dei conisgli molto utili che ho deciso di usare per Law, per una scena di sesso diversa dalle mie abituali. Spero che comunque sia stato abbastanza gradevole leggere. Le prossime nelle fic successive, saranno diverse e molto più spontanee. Alla prossima. Baci Akane