2. BACCHE

zolaw

Che ogni scusa fosse buona per far festa era assodato, ormai, ma comunque quella volta l’occasione c’era.
Si erano riuniti di nuovo tutti a Zo. Beh, quasi tutti. In effetti ricciolo aveva deciso di andare per la sua strada, sebbene, leggendo il biglietto lasciato a Nami prima di congedarsi, per lui fosse chiaro che intendeva tornare dopo aver risolto i suoi problemi.
Di cui, per inciso, non gliene importava un fico secco.
Tuttavia conosceva Rufy e sapeva che sarebbe andato a recuperarlo perdendo tempo, forze e soprattutto rischiando la vita, tanto per cambiare.
Era seccato all’idea di cosa lo aspettava, pur non ne avessero ancora parlato né deciso nulla. Aveva comunque detto a Law chiaro e tondo che non potevano andare a Wa senza Sanji, perciò Zoro aveva già visto ogni cosa, nella sua testa.
Danni, guai, disastri e perdite. Senza usare l’haki, per di più. Quella era la propria conoscenza del suo capitano.
Sospirò rassegnato alzandosi dal portico di quel villaggio nella Foresta della Balena, la base di Gatto-Vipera, l’altro capo dei Visoni di Zo, e scuotendo il capo decise di fare la cosa che riteneva più sensata.
Berci su.
Tanto non avrebbe potuto farci nulla, Rufy sarebbe comunque andato perdendo tempo e probabilmente rischiando di morire. Non sarebbe morto, ma comunque ci sarebbe andato vicino.
Era andato da Big Mom, quell’idiota di un ricciolo. Come poteva creare solo danni ogni volta che respirava? Era buono solo a cucinare, perché non rimaneva in cucina invece di attirare guai?
Tuttavia era inutile parlarne ed esporre il suo punto di vista, su questo Rufy non avrebbe sentito ragioni. C’erano cose su cui poteva farlo riflettere, altre su cui non c’era verso. Quella era una di quelle. 
Perciò che andassero tutti al diavolo. A quel punto tanto valeva bere fino a svenire, sempre ammesso che ci sarebbe riuscito. Non aveva mai trovato il suo limite, perciò non aveva mai provato l’ebbrezza di perdere i sensi per il troppo bere. Si limitava ad addormentarsi perché gli piaceva dormire, il che poi era diverso. 
Raggiunto il gruppo eterogeneo di pirati e visoni che si erano messi tutti insieme nella radura di Gatto-Vipera a festeggiare come se avessero già vinto una guerra, prese la prima bottiglia che gli venne sotto mano e annusandola sorrise constatando che si trattava di vino. 
Se la scolò tutta in una volta prendendo poi una coscia di pollo e mangiandola. Aveva sempre il broncio ed il malumore, mentre tutti gli altri intorno erano felici e chiassosi come se ci fosse qualcosa da festeggiare. 
Secondo il proprio umore non era così, ma quando stava per attaccare la seconda bottiglia di vino, totalmente deciso a far fuori tutte le riserve dei Visoni, una mano lo fermò cercando di strappargliela via.
Senza sapere chi osasse arrecargli tale affronto, Zoro trattenne la presa e strattonò facendo cadere giù in ginocchio accanto a lui Law che non doveva essersi aspettato una tale resistenza. 
- Sei pazzo? Nessuno può togliermi il vino di mano! - esclamò irascibile e sul piede di guerra. 
Law allora si raddrizzò e riprese la bottiglia provando a togliergliela di nuovo.
- Piantala, hai già bevuto un sacco! 
- Ma se ho appena iniziato! - replicò seccato senza mollare. Si contendevano la bottiglia ancora piena come due bambini, mentre intorno nessuno badava a loro, bevendo, mangiando, cantando e ballando a volontà. 
- E sei già alla seconda, finirai in coma etilico! 
- Qualunque cosa sia non ci finirò, non mi ubriaco mai! Anche se mi piacerebbe tanto, per una volta, dimenticare chi cazzo sono e perché diavolo faccio sempre quello che devo e mai quello che voglio! 
A quella sparata per nulla ponderata riferita chiaramente alla situazione con Rufy di cui avevano parlato prima di arrivare a Zo, oltre che al problema che stava sorgendo con il recupero di Santi che avrebbe messo in pericolo Rufy, Law smise di tirare rimanendo comunque con la mano sulla bottiglia. Lo guardò sorpreso e alla sua espressione Zoro capì d’aver detto qualcosa di troppo, ma non capendo cosa, chiese calmandosi: - Beh? 
La rabbia scalava insieme al fastidio, adesso che metteva meglio a fuoco il suo bel visetto grazioso Zoro non ricordava più cosa diavolo l’avesse scocciato tanto. 
Che doveva dimenticare bevendo? 
- Quindi vuoi perdere il contatto con te stesso, è questo che vuoi dirmi? - Zoro annuì focalizzandosi sulle proprie intenzioni originali, le uniche rimaste nel proprio cervello annebbiato dal vino. - Vuoi stordirti, insomma... - continuò Law come per essere sicuro d’aver capito bene. 
- Sì. Law, voglio stordirmi. Che c’è, hai già bevuto anche tu? Credevo che non perdessi tempo a fare certe sciocchezze, sebbene scopando con me penso tu abbia capito cosa significa essere pirati e finalmente inizi a goderti questa vit... - non riuscì a finire perché Law improvvisamente smise di tirargli la bottiglia, lo piantò in asso e proprio mentre Zoro stava tornando a sentire la vena sulla tempia pulsare di rabbia per l’affronto, se lo ritrovò appiccicato alle proprie spalle.
Non ebbe un minimo dubbio che fosse lui, aveva un profumo particolare. Oltretutto le sue mani erano sempre gelide e si scaldavano solo quando si infilavano sotto i suoi vestiti. 
Le mani che da dietro scivolarono sul suo collo e sul suo viso. Le dita si indirizzarono sulle sue labbra aprendogliele ed appena lo fece, gli infilò una bacca in bocca. 
Di primo impatto pensò fosse della semplice frutta, perciò Zoro rimase rigido e sconcertato a quel suo gesto, fra l’altro fatto davanti a tutti. Beh, davanti era un po’ inesatto visto che erano in disparte, sempre lì con loro, ma non proprio nel mezzo della bolgia.
Zoro guardò gli altri prima di decidere come comportarsi. Ancora la bottiglia in mano, la bacca sulle labbra. Nessuno per la verità li calcolava nemmeno di striscio ed erano già tutti abbastanza ubriachi, così alla fine alzando le spalle decise di mandare giù la bacca senza discutere, per poi girarsi verso di lui, dando la schiena al gruppo che improvvisamente sparì dai propri radar. Erano lì, lo sapeva, ma non li percepiva realmente. Tutto si fece via via sempre più indistinto. Mise giù la bottiglia e si tirò su sulle ginocchia per guardare Law nella stessa posizione.
- Che diavolo è? - chiese capendo che non era una semplice bacca.
Law parve scrutarlo corrucciato come dovesse studiarlo. Gli fissò in particolare la pupilla, l’unica che poteva vedere. 
- Mm... mi sa che per fare effetto te ne devo dare due. Hai così tanta resistenza? - sembrava parlare più a sé stesso.
- Insomma, che cos’è? - Law gliene presentò un’altra davanti alla bocca, ma Zoro prima di accettarla si impose.
- Law, mi vuoi rispondere? Mi stai drogando? Se vuoi scopare con me... 
- Porca troia, Roronoa! Hai detto che vuoi stordirti ma che l’alcool non ti fa effetto e a questo proposito vorrei sapere perché bevi lo stesso, ma non importa. Questa è una bacca speciale. 
- È droga, quindi. - Zoro lo capì al volo dimostrandogli di non essere veramente ubriaco. Law sospirò stufo e fece per mangiarsela mandandolo a quel paese. 
- Sei una piaga, Zoro! Non è vero niente che volevi stordirti... - ma non lo fece finire perché quando Zoro, seppure col secondo treno, capì che aveva cercato a modo suo di fare qualcosa di carino per lui, smise di impuntarsi e senza esitare gli prese il viso fra le dita e bloccando la famosa bacca sulle sue labbra prima che finisse per mangiarsela, gliela rubò con la lingua direttamente da lì.
Law spalancò gli occhi sorpreso, sicuramente pensava che fosse stato troppo spinto e avventato e Zoro percepì il suo dubbio, respingerlo o approfittare di lui?
Tuttavia quando vide che aveva ingoiato anche la seconda bacca, si fermò sorpreso tornando ad analizzarlo da vicino. Gli prese infatti il viso fra le mani e se lo indirizzò meglio per potergli guardare la pupilla. Quando vide qualcosa di suo gradimento che Zoro ignorava totalmente,  Law sorrise soddisfatto e girando la mano con le tre dita tese, mormorò: - Room. - sparendo con lui da qualche parte. 
Zoro passò dal sentire poco al sentire nulla. Improvvisamente non c’era più nessun rumore intorno, era tutto ovattato e scuro, la vista gli faceva strani scherzi mescolando le forme degli alberi intorno come fossero delle macchie indistinte. 
- Che diavolo era? - chiese senza reale interesse. Law gli rispose, ma l’udito pasticciava, così non replicò nulla.
Gli sembrava di scivolare, per un momento non capiva nemmeno se si sentiva bene o male, sapeva solo di non essere in sé. I pensieri erano mescolati così come le forme intorno in quella bella notte serena. Erano mescolati anche i suoni e... il tatto?
Zoro allungò le mani verso di lui, dove sapeva doveva essere non perché lo vedesse bene, ma perché lo percepiva. Come da lui immaginato, lo trovò e quando lo sentì, lentamente i sensi si quietarono.
Il mondo circostante rimase una macchia, ma riuscì finalmente a vedere di nuovo Law, tutto ciò che gli interessava. 
A quel punto sul suo viso dai tratti decisi si dipinse un ghigno soddisfatto ed eccitato, mentre il calore partiva da dentro espandendosi come una vampata di pura benzina a cui qualcuno aveva dato fuoco. 
L’unica cosa chiara era il suo viso che sorrideva malizioso. Law si stava divertendo e capiva bene che era merito suo e del proprio stato alterato. 
- Ti diverte vedermi strafatto? - chiese acchiappandolo e appoggiandosi a lui totalmente più per cessare il giramento del mondo circostante che per bisogno reale di lui.
Appena lo toccò e sentì il suo corpo contro il proprio, un altro senso tornò al proprio posto. Più o meno. Non del tutto, in effetti, perché sospettava che se qualcun altro l’avesse toccato ora non l’avrebbe notato. 
Perché ogni parte del suo essere confuso ed alterato ora era totalmente concentrato e connesso esclusivamente a Law, perciò di lui percepiva ogni cosa, lo vedeva bene, sentiva la sua voce, lo toccava, ma il resto non esisteva. 
Era una sensazione sconvolgente e meravigliosa. 
Aveva un braccio intorno al suo collo mentre l’altra mano gli teneva fermo il volto, le dita sulle guance. 
- Era quello che volevi o sbaglio? - chiese Law. Zoro, lieto di sentire la sua voce, annuì con un’euforia eccessiva che non sapeva da dove gli venisse né perché. 
Però era divertente. Tutto. Improvvisamente non contava Sanji che doveva essere recuperato da Rufy e che per farlo avrebbe rischiato di mandare tutto a monte e farsi uccidere dall’imperatore sbagliato. 
Improvvisamente andava bene ogni cosa purché Law lo baciasse.
Zoro tirò fuori la lingua e leccò le sue labbra alla ricerca di un bacio che non tardò ad innescarsi. Law aprì le proprie e gli venne incontro giocando con lui mentre le mani vagarono sul suo corpo aprendogli i pantaloni ed infilandosi poi sotto alla ricerca della sua pelle calda. 
Zoro sussultò mentre il bacio diventava fuoco puro. Ora le sue mani gelide si sarebbero scaldate sul suo sedere e sarebbero state finalmente piacevoli.
Alzandogli la maglia, attaccò la cinta dei jeans e quando glieli ebbe aperti, infilò la mano arrivando dritta senza troppi complimenti alla sua erezione che gli tirò fuori ed iniziò a strofinare con foga e desiderio. La sentì crescere e come di riflesso, anche se Law ancora non ricambiava, sentiva la propria fare altrettanto come se lo stesse masturbando a sua volta. 
Zoro aprì l’occhio per guardare in basso senza capire cosa succedesse, c’era qualcosa di strano che però non riusciva a mettere a fuoco. Ad aiutarlo a comprenderlo arrivò Law sogghignando mentre si pizzicava forte i capezzoli. 
- Sei sincronizzato con me. Ad ognuno queste bacche fanno un effetto diverso, tu sei sincronizzato con quel che provo io. - spiegò semplice. Zoro, per quanto fatto e confuso, capì alla perfezione. Più grazie alla dimostrazione che alle parole. Infatti, come se stesse toccando i propri capezzoli, lì sentì diventare turgidi mentre il piacere iniziava a scaturire da essi. 
- Oh... - fece infatti meravigliato. Poi comprese ancora meglio e spalancò l’occhio come avesse un’epifania. - OH! - gridò facendolo ridere. 
- Hai capito adesso? - Zoro si avventò sul suo collo succhiandolo e mordicchiandolo e sentendo di riflesso gli stessi brividi sul proprio come se fosse Law a fargli un succhiotto, capì definitivamente e alla perfezione. 
Law gemette di piacere ma a quel punto Zoro lo spinse a terra assalendolo con un bisogno esplosivo, portato dal realizzare cosa significava seriamente essere sincronizzato con lui. 
Infatti con la bocca percorse tutte le parti erogene del proprio corpo e come se fosse Law a leccarlo e marchiarlo, il piacere continuò a crescere incessante. Ma anche lui godeva, certo che godeva. Perché lo sentiva mentre sospirava e accompagnava la sua testa sul suo corpo. 
Ben presto divenne molto meglio di un ubriacatura. 
Entrambi risucchiati e persi in quell’estasi sempre più forte, Zoro divorò il corpo di Law senza esitare e quando fece sua l’erezione, gli sembrò di avere contemporaneamente le labbra di qualcuno sulla propria. La sentì crescere e pulsare come faceva quella di Law nella propria bocca e si fermò sapendo perfettamente quando era il caso per non bruciare le tappe. 
A quel punto sapeva di non poter resistere molto, così alzandogli le gambe sparì con la bocca nella sua fessura, stuzzicandogliela con la lingua e le dita.
Lo stesso identico piacere gli venne trasmesso a sé e Zoro gemeva mentre gliela tormentava, come se lo stesse ricevendo lui da un terzo individuo che non tardò ad avere un volto ben noto. La sua testa gli trasmise facilmente quella fantasia del sesso a tre con Law e Rufy e fu la fine definitiva. Zoro sapeva che quella sarebbe stata di certo la scopata migliore della sua vita. 
Law era con le braccia alzate sopra il capo, tirava l’erba per il piacere intenso e quando appoggiò le gambe sulle spalle di Zoro e questi accostò l’erezione alla sua apertura, si fermò per guardarlo, ricordandosi improvvisamente di una cosa. 
- Sto per entrare... - disse l’ovvio. 
- L’ho notato, muoviti! - tuonò infastidito Law. 
- No, te lo dico perché di solito sei tu che mi scopi, ma adesso volevo provare questa cosa... - a quel punto il Chirurgo gli prese le natiche ed affondò focoso le dita nella carne soda. 
- Cazzo, sbrigati! - ringhiò allucinato. Zoro sogghignò soddisfatto e finalmente con una spinta possente gli fu dentro. 
Nessuna posizione congeniale al dottore, né alcuna respirazione per rilassare i tessuti. Solo una strana cosa fatta coi muscoli lì sotto che lo stavano accogliendo. 
Law spinse mentre lui lo penetrava e Zoro shoccato comprese che in quel modo era davvero meglio. Entrò con facilità e a giudicare dal piacere immediato provato lui stesso da dietro, capì realmente QUANTO funzionava quel trucco da dottori. 
- Mmm... ma come sei esperto... - sussurrò tirandogli il labbro coi denti. 
Law che aveva la bocca aperta per sospirare e gemere, gli prese di nuovo le natiche e gliele strinse ancora. 
- Scopami, idiota! - ordinò. Era più forte di lui, doveva sempre comandare. 
Zoro rise, ma poi iniziò a muoversi ed in quello tutto divenne caos. 
Da dietro gli parve che qualcuno penetrasse anche lui e pensando in un sogno erotico proibito ad occhi aperti che fosse Rufy, l’eccitazione salì più folle che mai.
Così folle che divorando la sua bocca continuò a spingere andando sempre più forte in un bisogno senza pari. Ne voleva di più, ne doveva avere, non poteva fermarsi.
Quel doppio piacere che proveniva dal penetrarlo e dall’essere a sua volta penetrato, sebbene non stesse realmente succedendo, fece totalmente perdere Zoro che con impeto e intensità sempre maggiore, lo fece suo mentre al tempo stesso veniva in qualche modo preso anche lui. 
Vennero entrambi schizzandosi uno dentro e l’altro addosso, ancora intrecciati e stretti con forza. La sensazione nitida che qualcuno fosse venuto anche dentro di sé nonostante in un angolino sapesse che non era così. Le dita serrate sui loro corpi totalmente avvinghiati, così bisognosi di non muoversi e rimanere in quel modo per un po’, fino a che le rispettive anime sarebbero tornate ognuna al proprio posto. 
Sconvolgente. 
Sconvolgente e bellissimo. 
E sicuramente indimenticabile. 

- Cosa ti aveva infastidito tanto, prima? - fece poi Law ritrovandosi a fargli da materasso. 
Dopo l’orgasmo erano rimasti lì uno sull’altro, fermi e sfiniti a riprendersi. Era stato sconvolgente ed impetuoso per entrambi, ma molto più per Zoro e gli ci voleva un po’ prima di tornare in mezzo agli altri. 
Law lo lasciò lì su di sé senza scrollarselo di dosso, carezzandogli invece la schiena con leggerezza. Quei movimenti aiutarono Zoro a riprendere possesso del proprio corpo. 
Si stupì per la domanda d’interesse, ma gli rispose cercando di fare mente locale. 
- Prima? 
- Sì, perché volevi stordirti così? 
Zoro fece mente locale e tornò a prima che le sue bacche finissero nella propria bocca. 
Ricciolo, Rufy, Big Mom... 
- Oh, perché so come finirà sta storia di quell’idiota del nostro cuoco... 
Law attese curioso e al suo silenzio lo esortò a continuare. 
- E cioè?  
Zoro si alzò pigramente e faticosamente sul gomito per guardarlo in viso, a quel punto i due si misero un po’ più comodi uno sull’altro, seppure continuando a carezzarsi leggeri a vicenda, perché i brividi che provavano in quei gesti erano così belli e rilassanti che dipanavano ogni nuvola residua. 
- Rufy andrà a recuperarlo, si scontrerà con Big Mom e chi lo rivedrà più? 
- Pensi che possa batterlo? - chiese stupito. Zoro lo guardò corrucciato, incredulo che osasse insinuare quello. 
- Rufy essere battuto? No, ovvio! 
- Ma è un’imperatrice... - gli fece notare. - E poi se non temi questo, qual è il punto? 
Law non capiva più e Zoro sbuffando fece il broncio tornando allo stato d’animo infastidito di prima. 
- Perdita di tempo, forze e sangue. Tutto da parte di Rufy! 
- Potrebbe anche usare la testa e limitarsi a prelevare il cuoco di nascosto e andarsene senza nemmeno vedere Big Mom... - Law provò sebbene con difficoltà visto l’orgasmo ad usare il suo famoso cervello per dargli sollievo. Zoro lo capì e lo apprezzò iniziando a riflettere seriamente su quella possibilità. In effetti poteva essere una buona soluzione, se non fosse per un piccolo non trascurabile dettaglio. 
- Ma parliamo di Rufy... quello che evita uno scontro? 
- Se glielo dici tu ti ascolta... e poi potresti andare con lui e assicurarti che lo faccia, no? 
Ma a quello Zoro scosse subito il capo tirandosi su fino a sedersi. Piegò le gambe sotto di sé e si stiracchiò mentre la maglia scivolava giù sul torace dopo che era rimasta accartocciata e alzata. Law, libero dal suo peso, lo guardò sorpreso aspettando a tirarsi su. 
- No io e lui è meglio che stiamo separati se non dobbiamo muovere una guerra. Se andiamo insieme ci mettiamo a combattere al cento percento. Per impedirgli di fare stronzate Nami è la più indicata... 
Zoro si sorprese di come il proprio cervello funzionasse di già, probabilmente merito dello splendido orgasmo che ancora gli rendeva il corpo gelatina. 
Si massaggiò la zona lombare della schiena e le natiche, non aveva fatto il passivo ma era stato quasi la stessa cosa. Gli sembrava assurdo perché contemporaneamente sentiva una tale soddisfazione là davanti che era ancora tutto in estasi. Sorrise sornione a quel pensiero volatile che non c’entrava niente, ma fu così esplicito che Law, alzandosi a sedere e finendogli davanti, lo scrutò meravigliato. 
- Hai problemi di attenzione? Pensi alla nostra scopata mentre parli di piani tecnici per la tua ciurma? 
Zoro lo guardò piegando le labbra perplesso mentre si tirava su slip e pantaloni con fatica per non farlo in piedi. 
- Era così evidente? - Law sogghignò piegando il capo di lato e porgendogli sensuale le proprie labbra senza premergliele contro. Rimase in attesa che lui annullasse la breve distanza e Zoro lo fece senza esitare. 
Unì le loro labbra e si dimenticò del discorso di Rufy, Sanji e Big Mom. 
In realtà era solo preoccupato per Rufy e non riusciva a far pace con nessun scenario. Sia che lui gli rimanesse accanto, sia che lo mandasse con Nami per evitare scontri, la cosa non gli piaceva comunque. Perché anche senza haki sapeva che non sarebbe andata liscia per lui. 
Il bacio di Law, però, gli riportò pace e quiete. Non sapeva come avrebbero fatto, probabilmente come avevano detto ora, però in ogni caso avrebbe agito nel modo più razionale possibile, come sempre. 
Per una volta aveva la fortuna di avere una valida alternativa per distrarsi dal pensiero peggiore. Avrebbe continuato a sfruttare Law fino all’ultimo minuto.
I due, seduti con le gambe piegate sotto di loro e mezzi rivestiti anche se male ed in modo scomposto, rimasero a baciarsi così fra gli alberi dove Law aveva trasportato Zoro col suo potere. Poi Zoro sentendosi in un misto fra il sonnolento ed il leggero, si staccò dalle sue labbra e prendendogli la nuca con una mano, immerse le dita fra i suoi capelli appoggiando la fronte alla sua in segno di gratitudine. 
Più stava con lui, più si rendeva conto che era una sorta di dono in quel momento particolare e complicato per non dire caotico della sua vita. 
Era in procinto di cambiare qualcosa di importante, ma non sapeva cosa, come e se fosse stato il caso. 
Stare con lui lo faceva sentire tranquillo, come per magia. Come se in qualche modo sapesse che non avrebbe fatto alcuna cazzata finché ci sarebbe stato lui vicino. 
- Sei proprio arrivato al momento giusto, mi sa...
Non lo stava dicendo a lui ma a sé stesso e Law con uno sguardo indecifrabile parve comprenderlo, poi accennò ad un sorriso lieve, come d’accettazione. 
- Potrei dire la stessa cosa di te... - rispose lui riferendosi alla svolta enorme che aveva preso la sua vita dall’alleanza con Rufy e di conseguenza alla loro relazione. 
Apparentemente non era niente di serio per nessuno dei due, ma si stavano aiutando a vicenda così tanto che nessuno dei due ne aveva realmente idea, non completamente. 
Zoro poi scivolò dalla fronte al viso ed infine al suo collo, come se le forze improvvisamente gli fossero state risucchiate o gli avessero tagliato i fili.
 - Cazzo, c’ho un sonno micidiale, ora... o ci mettiamo a dormire da qualche parte...
Law però tenendoselo appoggiato contro usò il room per tornare dagli altri, sapendo bene quanto fosse il caso di evitare di rimanere a dormire in disparte. 

Il caos lentamente stava scemando mentre via via la gente cadeva come birilli ubriachi o stanchi e con la pancia piena. 
Nel giro di un paio d’ore, la radura tornò silenziosa lasciando alla notte il compito di creare i fruscii ed i rumori naturali che normalmente l’abitava. 
Pirati e visoni ora dormivano felici, sparsi a terra, nell’erba che improvvisamente era estremamente comoda.
Zoro si appoggiò con la schiena a quella di Law seduti entrambi di nuovo con gli altri. Nessuno si era accorto della loro assenza e nel giro di poco avevano tutti ceduto le armi. 
Non ricordava di essere mai stato meglio, nonostante il caos iniziale in cui si era ritrovato.
Dopo l’orgasmo i sensi erano andati lentamente al proprio posto e le percezioni erano tornate regolari, sebbene con un certo dispiacere. 
Più che appoggiato, sembrava totalmente abbandonato a lui. Gli sembrava di avere sempre meno forze. 
- Che diavolo era quella roba? - chiese di nuovo pur sapendo di cosa si trattava, ormai. 
Law rise capendo perché glielo chiedeva ancora con quel tono alienato. 
- Perché ridi? - fece ancora Zoro con un piccolo broncio indispettito dal fatto che ridesse di lui. 
- È normale che stai così, è il contraccolpo. Ti ho dato una dose quadrupla. Di solito di quelle bacche basta la metà di una. Ed avevi anche bevuto una bottiglia intera di vino. 
Zoro rimase col capo dritto sospendendosi. 
- E? 
- E in un’ora al massimo sei tornato normale! Oltretutto non sei nemmeno morto d’overdose! Hai solo sonno, tutto qua! - per lui era divertente ed esilarante tanto da continuare a ridere più forte.
- Un momento, potevi uccidermi? - realizzò infine Zoro col secondo treno. Voleva arrabbiarsi, ma sentire la sua risata finì per contagiarlo e rilassarlo con un sorriso idiota sulla faccia.
- Sono un dottore, sapevo di non sbagliare! 
Zoro voleva discutere, ma al momento i sensi del sesso più incredibile mai fatto albergavano ancora meravigliosamente in lui, così appoggiò la nuca contro il suo collo, da dietro, e si lasciò scivolare con un sorriso che da ebete diventava realizzato e soddisfatto, sperando di imprimersi per bene quella sensazione strana ma in qualche modo straordinaria. 
Specie quella provata quando aveva pensato di avere Rufy dietro di sé mentre lui invece era dentro Law. 
Decisamente una notte diversa da tutte le altre. 
- Grazie per il desiderio realizzato... - biascicò mentre il sonno lo coglieva impietoso. Ormai non poteva più resistere. 
Law sorrise in uno stato d’animo molto simile, sereno e realizzato, comprendendo a pieno il senso della sua ultima frase. 
Anche lui comunque stava sempre meglio in quella sua nuova vita alla quale pareva essersi abituato molto facilmente. 
- Ti piace vivere così? - chiese prima di lasciarsi totalmente andare dormendogli sulla schiena.
Law annuì chiudendo gli occhi. 
- Non posso più farne a meno. 
Zoro sorrise ancora contento per lui, poi si addormentò del tutto. 


Note: Di fatto sono tre fanfic unite in una, questa infatti è ambientata a Zo e la prossima sarà a Wa, ma sono unite dal POV che rimane lo stesso, nella precedente fic era Law, questa è Zoro. Ho usato l'espediente della bacca per drogare Zoro e fargli avere un po' più di divertimento; ho sempre avuto la fantasia di questi due che fanno sesso con Rufy ma non ci sono ancora arrivata. Magari un giorna la farò. Al prossimo capitolo conclusivo. Baci Akane