*Si passa all’azione, quella fra le lenzuola. Dopo la prima volta, molto esplorativa per Law, può continuare a sperimentare prendendo in mano la situazione e soprattutto Zoro, da bravo capitano che è. Entrambi finalmente scoprono la loro dimensione in quello che è a tutti gli effetti il vero inizio di un lungo splendido viaggio molto intenso. Per l'occasione c'è una canzone che ho usato scrivendo la scena e mi ha ispirato molto. La prossima fic sempre fra 4 giorni circa, nella stessa serie ‘Processo di liberazione’. Buona lettura. Baci Akane

2. PIACERE

zolaw

/High rise - Cross Record/

La mano di Zoro andò sulla nuca di Law mentre l’altra sul mento ad indirizzargli il volto. Questo gesto di pura prevaricazione non lo stizzì, ma l’eccitò accendendolo ancora di più. 
Aprì le labbra e accolse la sua lingua che lo violò con impeto, senza troppi complimenti. 
Law ricambiò immediatamente e mentre lo faceva si rese conto che stava sorridendo soddisfatto alla stessa maniera che percepiva stava facendo lui. 
Strusciando con le mani sulla sua pelle calda, gli fece cadere via dalle braccia la camicia. Zoro abbassò le braccia per facilitargli il compito e quando anche quel pezzo fastidioso di stoffa venne tolto di mezzo, le dita di entrambi attaccarono i pantaloni aprendoseli a vicenda. 
Le lingue e le bocche ormai fuse non volevano smettere di separarsi.
Adesso Law avrebbe sperimentato, assaggiato, provato molto di più della sera prima. 
L’aveva preso alla sprovvista e poi era stata la sua prima volta: bello, ma sicuramente poteva essere migliore.
Oltretutto adesso era ora di prendere le cose nelle sue mani, com’era abituato a fare da bravo capitano qual era.
Se c’era una cosa che gli dava fastidio, infatti, era proprio essere comandato.
Era un capitano, dannazione. Nessuno poteva stargli sopra. 
Finalmente si liberarono dei pantaloni e con essi anche dei boxer. Quando i loro copri furono di nuovo nudi, la sensazione di totale benessere ed eccitazione tornò esattamente come la notte precedente, forse anzi maggiore. 
“Ero preso dalle novità delle cose che provavo, adesso so già che è dannatamente bello...”
Pensandolo, Law lo spinse impaziente contro la parete lì accanto e appoggiandolo con una certa forza che sembrava aver ritrovato in seguito al deperimento della dura battaglia combattuta, si inginocchiò davanti a lui e senza perdere un solo secondo, con la voglia alle stelle, prese in bocca la sua erezione che si eccitò subito. 
Il pene di Zoro era piuttosto grande rispetto alla media e mentre lo succhiava con desiderio, cresceva ancora di più. 
Lo sentì prendergli la nuca con sicurezza e di nuovo una scarica d’eccitazione lo percorse. 
Era dannatamente bello quando faceva così, ma doveva essere ancora più bello ricambiarlo. 
“Sono io il capitano, caro. Anche se non sono il tuo, non ha minimamente importanza perché ora tu sei mio.”
Quando Zoro iniziò ad eccitarsi, e lo capì da come spingeva nella bocca tirandogli i capelli, gli agguantò i fianchi e si staccò a forza lasciandolo sul più bello.
Dopo si alzò e indietreggiò con aria decisamente più sadica di prima, pieno di voglie ed idee su cosa assaggiare ora. 

Zoro lo guardò stralunato con l’orgasmo sulla punta del proprio membro duro ed eretto che addirittura pulsava. 
- Che cazzo... - brontolò fissandolo a dir poco truce. Ma Law a quel punto sogghignava soddisfatto ed era di gran lunga diverso dal solito sempre cupo, serio o pensieroso. 
Era finalmente sul pezzo. 
Gli bastò un attimo per capire che la sua vera natura era venuta a galla, quella soffocata a lungo perché c’erano sempre altre cose da fare più importanti. 
Adesso non c’erano. Adesso c’era solo quello.
Godere. 
Zoro si leccò le labbra soddisfatto ed eccitato più che mai e staccandosi dalla parete gli andò incontro, Law gli prese il viso e attirandolo a sé lo baciò, quasi non vedesse l’ora di avere di nuovo le labbra sulle sue. La sua lingua. Il suo sapore sempre di birra. 
Di volta in volta era sempre più trasportato e aderendo il bacino sul suo, gli prese i glutei e li strinse. Le loro erezioni dure iniziarono a strofinarsi una sull’altra. I gemiti di piacere riempirono la stanza insieme ai loro respiri pesanti. 
- Devo scoparti... - sussurrò Zoro roco sull’orlo dell’orgasmo che prima era stato brutalmente interrotto. Law gli fece un sorrisino, si staccò e mettendolo di spalle al letto, lo spinse facendolo sedere sopra. 
Zoro guardò eccitato e soddisfatto il suo membro che gli presentò davanti al volto, gli prese i fianchi e se lo portò alle labbra aperte. 
Mordicchiò la pelle sensibile del suo inguine e quando lo avvolse e succhiò, Law aumentò i gemiti accompagnando la sua testa con le mani, come prima aveva fatto lui. 
Lo sentì crescere e pulsare e consapevole che stava per venire, pensò di aumentare l’intensità per accontentarlo, ma Law lo tirò per i capelli staccandoselo di dosso con la forza.
Zoro lo fissò a dir poco male, come fosse improvvisamente il suo nemico. 
Per nulla contento di quell’interruzione, si ritrovò il suo sorrisino sadico stampato in quella faccia che ora era da schiaffi. 
- Adesso posso scoparti? - chiese Zoro impaziente realizzando che con quelle espressioni gli piaceva ancora di più. 
Law accentuò l'espressione e inarcando un sopracciglio, lo spinse con un piede sul petto facendolo stendere all’indietro. 
Zoro stava per rialzarsi quando Law salì in piedi sul letto ed usò di nuovo il piede per farlo spostare all’indietro. Quando furono al centro del materasso, si sedette su di lui a cavalcioni dandogli per un momento la terribile illusione che si sarebbe messo sul suo pene pronto ed eretto e che si sarebbe fatto scopare così. 
Tuttavia un’occhiata più attenta al suo volto gli fece capire che quegli occhi grigi raccontavano un’altra storia e quando lo capì, invece di alterarsi e contrariarsi, si eccitò ancora di più. 
Infatti tornò al suo ghigno soddisfatto. 
Adesso non vedeva l’ora. 

Law capì che Zoro aveva realizzato e con sua sorpresa notò che non avrebbe dovuto costringerlo, cosa a cui era pronto. 
- Dopotutto sei proprio un bravo vice... 
Quando lo disse pensò di provocare troppo Zoro, pensò ad una lite che per la verità non era nelle sue intenzioni, ma quando le mani del ragazzo sotto di sé lo presero per i fianchi iniziando a muoverselo addosso, capì che invece era ben compiaciuto che qualcuno osasse tanto con lui. 
Probabilmente i partner occasionali che aveva avuto dovevano essere stati tutti passivi. 
Usò il proprio copro per masturbarsi; Law puntò le ginocchia sul materasso e l’accontentò aiutandolo. Zoro accompagnando i suoi movimenti avanti ed indietro, abbandonò l’espressione al piacere fino a che Law si appoggiò al suo petto scolpito; toccò distrattamente la cicatrice in rilievo che solcava in diagonale il torace e lo sentì fremere eccitato. I sospiri erano sempre più forti. 
- Non vorrai venire prima che io entri... - disse sentendolo decisamente pulsare contro le sue natiche e i suoi testicoli. Gemeva sempre più forte. 
- Allora muoviti a scoparmi che altrimenti scoppio! 
All’idea Law rimase un attimo indeciso e rallentò, ma Zoro aprì l’unico occhio sano che aveva, chiuso fino a quel momento per il godimento, e lo fissò truce. 
- Ehi! - lo rimproverò. Law a quel punto rise e si decise ad accontentarlo. Scese infatti da lui e lo fece girare a carponi davanti a sé.
Una volta che l’ebbe in quella posizione, si eccitò ulteriormente. 
Era semplicemente bellissimo.
Non solo lui ed il suo corpo forte ed allenato, ma quel suo darsi in quel modo senza esitare, preda di un tale desiderio che lo si poteva vedere sotto forma di aura bollente. Sembrava emanare delle fiamme incandescenti, la pelle vibrava bollente sotto la sua impazienza ed il suo bisogno. Mordeva le sue braccia piegate davanti al viso e aveva i glutei protesi verso di sé: era bellissimo. 
Sembrava veramente in procinto di esplodere e Law decise di non farlo più aspettare. Lo prese per i fianchi e sparì con il volto e la lingua nella sua fessura.
Si impegnò a prepararlo come avrebbe fatto un medico e quando usò le dita in una certa maniera esperta, Zoro di nuovo vicino all’orgasmo per il piacere estremo in quella manovra meravigliosa, gli parlò teso ed eccitato come non mai: - Ehi, dottore, hai finito con il controllo della prostata? Puoi scoparmi o no, dannazione? Non so per quanto cazzo ancora resisterò senza venire!
Law rise rendendosi conto che senza averlo fatto apposta doveva aver fatto una pratica medica a tutti gli effetti. 
- Non so se sei vergine qua dietro, non vorrei impedirti di nuovo l’orgasmo... 
Zoro finì per ridere invece che prendersela, sorprendendolo di nuovo. 
- Ieri hai perso il tuo orgasmo per strada? 
Law pensandoci si appoggiò col torace sulla sua schiena possente e muscolosa. Con le labbra sul suo orecchio piegate in un sorriso malizioso, rispose sensualmente: - Direi proprio di no... 
- Ed era la tua prima volta... dai, scopami che sto impazzendo. 
Law gli baciò l’orecchio. 
- Va bene. 
A quel punto si sollevò, lo prese per i fianchi e con una spinta decisa entrò.
Si fermò un attimo permettendogli di rilassarsi e abituarsi, ma notò con enorme sorpresa che il signorino distese quasi subito i muscoli e da lì capì.
Prima di iniziare a muoversi si chinò e baciandogli il collo, sussurrò malizioso: - Oh qualcuno non è decisamente vergine da qua dietro... allora esiste qualcuno sulla faccia della Terra che osa fotterti? 
La provocazione probabilmente piacque a Zoro perché si sciolse in brividi diventando più caldo e fremente di prima. 
- Nessuno mi fotte. 
Law capì qual era l’unica altra opzione plausibile. 
- Allora hai dei giocattoli... 
- Subito diventerai tu un giocattolo se non ti muovi. - disse intendendo in senso letterale. 
Law sogghignò e si sollevò, iniziando finalmente a spingere. 

Appena lo fece, fu come se una una scarica elettrica partisse dalle sue natiche espandendosi ovunque, come se ramificasse.
Ad ogni spinta Law affondava sempre più e lui gli andava incontro col piacere che diventava presto più intenso. 
In un attimo ci furono solo i loro gemiti ed i loro corpi uniti in un unica onda continua, come un mare in tempesta cavalcato da una nave che riesce perfettamente a tenere testa a tutte le creste sempre più grandi.
Zoro e Law si sentirono così, in quel momento. 
Zoro il mare in tempesta, Law la nave che lo solcava. 
Fu incredibilmente bello, tanto che Zoro ad un certo punto corse a toccarsi da solo sentendosi finalmente vicino all’orgasmo. Questa volta non lo interruppe.
Quando esplose perse totalmente la connessione con la realtà e realizzò che non aveva mai provato niente di così bello e sconvolgente. Aveva sempre fatto sesso con gli altri facendo l’attivo, ma aveva anche sempre sentito il bisogno di avere quel tipo di piacere. 
Aveva usato le dita fino a che aveva trovato qualche altro tipo di giocattolo utile alla sua necessità. 
Non aveva di certo mai immaginato che un giorno avrebbe trovato il modo di soddisfare per bene quelle sue voglie. 
Era bello prendere, ma era dannatamente bello anche essere preso. 

Law capì che Zoro era venuto quando si tese e si inarcò davanti a sé premendo il volto sul letto. 
A quel punto al piacere fisico si unì quello mentale. Sapere che aveva dato così tanto ad uno come Zoro che era venuto, gli diede una sorta di potere che lo prese in contropiede e aumentando le spinte, si abbandonò al godimento che superò di gran lunga quello del giorno prima. 
Sapeva che farlo così sarebbe stato meglio per lui e contento di esserci riuscito realizzò che da lì in poi, non importava come, ma non si sarebbe privato di quel tipo di piacere. 
Non sapeva bene se fosse il sesso in sé o farlo con lui, che lo caricò e gli piacque tanto, ma sicuramente non sarebbe stata unica. 
In qualche modo aveva ragione nel dire che c’erano tanti modi per godere dei piaceri della vita e quello era sicuramente uno di essi.
Mentre si abbandonò su di lui pieno di brividi che gli confondevano i sensi, si accorse che lo stava abbracciando da dietro e che aveva le labbra appoggiate fra le sue scapole. 
Si rese conto che gli stava baciando quel punto. 
Non era sicuro se fosse stato l’alcool a farlo spingere così oltre rispetto al giorno prima. Anche lì aveva bevuto, ma meno di quella sera. 
“Devo vedere com’è farlo senza alcool. Sicuramente mi ha dato una spinta che non avrei avuto senza, ma adesso l’ho già fatto due volte.”
Test da provare per amore della scienza, ovviamente. E che altro? 
Dopo che il respiro tornò più o meno regolare e che i sensi si placarono così come i battiti, Law lasciò Zoro e si abbandonò sul letto. Il compagno si stese girandosi a pancia in su, ansimante e soddisfatto nella più totale pace dei sensi e dell’estasi. 
Era chiaro che anche lui aveva trovato la sua ‘cosa’. 
- Allora sei passivo?
Non poteva di certo tenersi per sé le sue considerazioni, ovviamente. Non ora che era finalmente tornato in possesso del proprio cervello e che vedeva di nuovo tutto con lucidità.
Zoro gli lanciò un’occhiata accigliata e si voltò sul fianco per fissarlo meglio. 
- Che cazzo dici? Sono stato passivo con te per la prima volta! 
Law si mise nella stessa posizione ricambiando il suo sguardo malizioso e divertito. 
- Guarda che sono un medico, avevi già preso qualcosa... non hai posto la minima resistenza, hai goduto da subito, non ti ha mai fatto male. 
Sarebbe andato avanti con tutta l’analisi completa se Zoro non gli avesse risposto stufo e col broncio: - Quando hai bisogno di qualcosa nel culo ma non hai nessuno da cui te lo faresti mettere dentro, devi essere molto creativo... 
Law scoppiò a ridere per la sua schiettezza e la sua totale mancanza di vergogna. Non si rese conto di farlo senza l’aiuto dell’alcool e che era incredibilmente bello. 
- Pensavo che ti piacesse il tuo capitano... 
Zoro smise di stizzirsi e si rilassò spingendo Law sulla schiena per stendersi sopra ed usarlo come cuscino. Appoggiò il capo sulla sua spalla, scivolando sul suo petto ancora fasciato. 
Law trattenne quasi il fiato in quel gesto così dolce e poco da lui, eppure anche bello ed appropriato. 
- Sì, ma non è detto che sarei passivo con lui. 
Per Law era la prima volta che si affacciava a quel tipo di mondo ed era incuriosito, ma il suo fiato sulla porzione di pelle scoperta, proprio lì dove stavano le labbra di Zoro, gli stava dando problemi di concentrazione. 
- Ma state insieme o no? Non vorrei essere fatto fuori da quello che è riuscito a sconfiggere Doflamingo... - disse quasi scherzando e solo perché non era in grado di scoprirsi al punto da fargli vedere quanto ora gli importava. 
Si sentiva un idiota, ma doveva comunque sapere e non aveva la minima idea del motivo per cui ora fosse tanto importante. 
Il sesso forse cambiava tutto. 
- No e non succederà mai. Te l’ho detto, Rufy ha la sua missione, non può essere distratto. 
- Ma è una sua decisione? - chiese intuendo già la risposta. 
Zoro sempre senza guardarlo scosse il capo. 
- No, non serve che ne parliamo. È così e basta. Non può essere altrimenti. Non deve esserci niente nella sua vita di più importante del suo diventare il re dei pirati. Perché non è quello che è davvero importante, ma quel che sta facendo per diventarlo. Tu l’hai visto solo ora, ma io lo vedo da tempo e so di cosa parlo. Nella sua vita non ci deve essere nient’altro che la sua missione. È giusto così. Per tutti. 
Ma mentre lo diceva, Law gli lesse un fondo di tristezza che lo colpì e lo penetrò nonostante gli ormoni scaturiti dal sesso appena consumato. 
Sospirò e carezzandogli i capelli corti, annuì perché per la verità capiva molto bene. 
- È triste. - disse infatti a fior di labbra. 
- Ma è giusto così. - mormorò Zoro spostando il volto verso il suo collo. Law si ricoprì di brividi. 
- Lo so. 
- E tu mi capisci perché è capitato anche a te, no? - Law spalancò gli occhi e per un momento il panico lo invase. Non ne aveva idea, non aveva davvero idea di che cosa stesse dicendo o per lo meno fino a quel momento non se ne era realmente reso conto. Ma appena lo disse il cuore iniziò ad andare a folle velocità, come se intuisse che stava per avere la rivelazione della sua vita. 
- Che cosa? 
- Anche tu ti sei innamorato di Rufy durante questa battaglia, no? 
Era improvvisamente così ovvio. Forse lo era per il modo in cui Zoro l’aveva detto o perché era così e basta. 

Il cuore di Law iniziò a galoppare,  Zoro lo percepì e si sollevò sul gomito per guardarlo in viso. 
La sua mano sulla nuca si fermò, si trovarono a tu per tu a pochi centimetri mentre i loro corpi erano ancora nudi ma meno sudati e frementi. Erano ancora pieni del piacere che scorreva nelle loro stesse vene, rigenerati fisicamente, in pace col mondo e con la loro stessa mente. Così tanto da poter ammettere qualunque cosa serenamente. 
Fu così per entrambi, Zoro gli lesse la sorpresa ed il panico nel suo animo.
- È inevitabile che succeda ad un certo punto, quando si vivono certe cose con lui.
Era stata Robin a farglielo capire, quando gli aveva detto che Law aveva cercato di morire con Rufy. 
Finalmente Law l’ammise per la prima volta. 
- Suppongo tu abbia ragione. 
Zoro fece un lieve sorriso e lo baciò mentre si sentiva come una strana gioia scorrergli dentro.
In qualche modo sentiva d’averlo trovato. 
Quello che l’avrebbe capito, che avrebbe potuto condividere con lui quel peso e che glielo avrebbe alleggerito. 
Se lo sarebbero portato a vicenda. 
Sapere che finalmente c’era qualcuno, fu incredibilmente bello. 
Le loro labbra si intrecciarono e le loro lingue si unirono in un bacio di una delicatezza incredibile. 
La mano di Law tornò sulla sua nuca mentre lui gli carezzava il viso sollevandosi sul gomito e sistemandosi meglio sopra. 
Quando si staccarono, rimasero un istante ad osservarsi negli occhi da vicino. 
- Perciò sono il primo da cui ti sei fatto scopare? 
Sarebbe stato un modo per rovinare tutto se non fossero stati così perfettamente identici e compatibili. Ora più di prima. 
Zoro sogghignò e gli morse il mento su cui c’era il pizzetto. 
- Non montarti la testa, avevo solo voglia... 
Law rise pizzicandogli l’orecchio e tirandoglielo all’altezza dei tre orecchini. 
- Oh certo e non ha niente a che fare con l’essere dominato, no? 
Zoro passò a mordergli la bocca. 
- Se non la pianti di dire stronzate ti squarto. 
Law rise e spingendolo gli si mise sopra per farlo smettere di mordere, ma ben presto finirono per giocare come due idioti coi cuori più leggeri che mai. 
Leggeri e contenti d’aver trovato qualcuno con cui condividere i loro pesi. 
Qualcuno di veramente perfetto per loro e totalmente compatibile.  


Note Finali: come sempre, la fan art non è mia ma degli aventi diritti.