*Prosegue la permanenza a Zo dei nostri eroi, fra nuovi incontri, alleanze e piani. Ed ogni scusa è buona per Zoro e Law per approfittare e prendersi qualche piacere, consapevoli che bisogna cogliere l'attimo quando si può. Nel frattempo, il processo di cambiamento di Law prosegue molto bene così come l'evoluzione del loro rapporto. Buona lettura. Baci Akane*

3. VOGLIA DI ANDARE AVANTI

zolawzolaw

Quando Zoro venne svegliato malamente insieme a Rufy e gli altri, si rese conto che era mattino e che era di nuovo dagli altri. 
Non se ne stupì e correndo con lo sguardo corrucciato verso Law, lo vide già attivo coi suoi uomini che non lo calcolava nemmeno di striscio. 
Doveva essersi svegliato ad una certa ora della notte ed usando il suo potere, aveva riportato entrambi dagli altri per evitare di essere beccati in pieno a dormire abbracciati. 
Zoro fece un piccolo broncio perché non gli piaceva svegliarsi solo ora che era abituato a farlo con lui, ma capì che in qualche modo gli aveva fatto un favore. 
Non intendeva spiegare a nessuno quel che stava succedendo fra loro, né mettersi in mostra in alcun modo. Se fosse venuto fuori non ne avrebbe fatto un dramma, ma non avrebbe mai fatto una confessione spontanea. 
Perché sapeva che non ne valeva la pena, era una cosa troppo passeggera per condividere quella relazione coi suoi amici. 

Nonostante non volessero mettere i manifesti né dirlo ad anima viva, per tutto il nuovo giorno non si staccarono mai nemmeno per sbaglio uno dall’altro.
Spontaneamente e senza farci nemmeno caso, semplicemente perché Zoro era l’unico che Law tollerava di quel gruppo ora allargato rispetto ai giorni precedenti e Law era il solo che Zoro trovava particolarmente piacevole. 
Adorava gli altri della sua ciurma, quasi tutti, ma era la prima volta che incontrava uno così simile a sé ed era bello stargli vicino e notare come le loro reazioni coincidevano sempre su ogni cosa. 
Muovendosi per tutto il tempo con lui, durante le varie scoperte sconvolgenti che riguardavano i visoni e i samurai, Zoro si rese via via sempre più conto di quanto effettivamente Law fosse cambiato anche in generale e non solo con qualche eletto. 
Lo era davvero e lo notò quando mostrò per la prima volta interesse verso qualcosa di sciocco come le tecniche ninja di Raizo. Non qualcosa che uno come Law, o meglio, il Law di prima, avrebbe mostrato. 

Era superfluo vedere le sue tecniche, no? 
Perciò perché perdere tanto tempo dietro ad un ninja e chiedergli di mostrargliele? Perché interessarsi al punto da rimanere anche stupito e colpito e perché no, pure felice nel vederle? 
Sciocco, estremamente sciocco, si era detto Law mentre Zoro lo guardava di sottecchi ed era stupidamente orgoglioso. 
Sciocco ma bello, in qualche modo.
Non utile. Ma bello. 
Così tanto che si sarebbe concesso di interessarsi ad altri stupidi sciocchi interessi inutili, in futuro, senza troppi patemi d’animo.
Era bello, a volte, farsi coinvolgere, no? 

Robin si era presa del tempo per decifrare il poigne griffe rosso dei visoni, con lei all’interno dell’albero balena erano rimasti Nami, Cane-Tempesta e  Gatto-Vipera. Rufy e gli altri avevano accompagnato i samurai a fare un giro fuori dall’albero per far vedere a Raizo i resti della grande cittadella leggendaria ed antica, ora distrutta dai pirati di Jack per difendere proprio lui.
Law era invece rimasto dentro quel grande e misterioso posto segreto, l'albero cavo a forma di balena era una cosa mai vista e motivo di curiosità per lui, aveva così deciso di farsi un giro alla scoperta magari di qualcos’altro di interessante. 
Assorbito dal luogo affascinante, Law si accorse ben presto di avere alle calcagna la sua fedele guardia del corpo. Lo riconobbe subito senza bisogno di girarsi a controllare chi fosse.
Allontanatosi sufficientemente dagli altri, si fermò e smise di esplorare l’interno lanciandogli un’occhiata maliziosa d’attesa. 
Zoro si fermò a sua volta, mani nelle tasche, aria interrogativa di chi fingeva male di essere lì totalmente per caso o perché fosse interessato a quel posto. Era ovvio che non lo fosse.
- Beh? - fece Law con un sopracciglio alzato e ironico. 
- Beh che? - rispose Zoro allo stesso identico modo, senza scomporsi. 
- Perché mi hai seguito? - chiese sentendosi particolarmente divertito. 
- Pensavo ti annoiassi e volessi un veloce passatempo piacevole... 
Law capendo che lo pensava davvero e che era sincero, scoppiò a ridere finendo ovviamente per irritarlo. 
- Che c’è ora di divertente? - brontolò lo spadaccino avvicinandosi con le mani nelle tasche.
- Ma hai solo il sesso in testa? - chiese Law prendendogli il colletto della maglietta e attirandolo a sé fino a far toccare i loro corpi già caldi.
Zoro si appoggiò volentieri a lui prendendolo a sua volta per la vita, piegò il capo di lato e schiuse le labbra in attesa di un bacio che non arrivò subito. Law stava aspettando la sua risposta. 
- Oh, era una domanda vera? - chiese serio, colpito che gliela facesse davvero. Law rise di nuovo e scuotendo il capo totalmente rilassato e sereno, adagiò le labbra sulle sue facendolo contento. 
- Lascia perdere, ho appena avuto la risposta. 
Risposta che trovò certezza quando Zoro andò ad aprirgli i jeans per occuparsi della sua erezione. Non ci mise molto e lo lasciò fare adagiando la fronte contro l’incavo del suo collo muscoloso. Un bel posto dove trovare ristoro mentre gli faceva uno splendido lavoretto fra le gambe. 
Gli piaceva. Gli piaceva tutto, sempre più, ma in particolare gli piaceva concedersi stupidi e futili passatempi sessuali nei momenti più inopportuni per il semplice fatto che li gradiva, lo rilassavano e soprattutto li voleva. 
Essere libero era meraviglioso ed esserlo con uno come Zoro, con cui era in totale armonia e connesso, era ancora meglio.


Zoro guardò seccato Law che era appena apparso alle sue spalle, rendendosi perfettamente conto che lo stava prendendo in giro per essersi perso nella foresta durante l’esecuzione del compito assegnatagli. 
Si erano separati ognuno con un obiettivo diverso e preciso in vista dei preparativi alla partenza dei vari gruppetti e Zoro tanto per cambiare si era perso senza nemmeno rendersene conto. 
Tuttavia non aveva avuto tempo di peggiorare la propria situazione come tendenzialmente accadeva, poiché era stato subito recuperato da uno a caso. Law.
- Sei davvero così pessimo nell’orientamento? - lo prese in giro apparentemente serio il chirurgo. Zoro si girò seccato, colto sul vivo nel suo punto debole, del tutto intenzionato a negare l’evidenza. 
- Piantala! E tu che ci fai qui, eh? - nel sottinteso che anche lui, allora, se era lì si fosse perso. 
Law rimase appiccicato alla sua schiena a guardarlo da sopra la spalla, si vedeva che si stava divertendo nonostante non sfoderasse una risata od una serie di battute a raffica. Zoro ormai lo conosceva bene, ogni sua sfumatura, tono, micro espressione. Sapeva riconoscere il Law veramente serio da quello che invece era divertito ed era bello comprendere tutte le volte le sue emozioni più nascoste.  
- Sono venuto a recuperarti! - disse senza esitare né vergognarsi.
- Oh, ma che premuroso! Alla fine ci tieni, eh? - lo provocò cercando di recuperare un po’ della propria faccia facendogli perdere la sua.
Non voleva niente di che, solo che la smettesse di farlo sentire un inetto, ma Law in risposta lo fece girare verso di sé pizzicandogli un fianco e quando ebbe a sua portata la bocca, gli rubò un bacio veloce prima di usare il suo potere per sostituire sia lui che la massa di legna che aveva appena tagliato, trasportandolo al campo base. 

Dopo averlo fatto lanciò un’occhiata seria e penetrante a Rufy  che era appena arrivato con Carrot sul coccodrillo tassista. I due, infatti, passavano da una zona all’altra a controllare i lavori di tutti gli altri. 
Capì che doveva averli visti pomiciare, ma non dalla sua espressione che era sorridente ed orgogliosa come sempre, bensì dal fatto che rimase a fissarlo negli occhi per più tempo del necessario. 
In realtà decifrare Rufy era difficile perché per quanto schietto e sincero fosse, aveva alcuni momenti in cui non capivi minimamente ciò che gli passava per la testa. Forse perché non lo sapeva nemmeno Rufy stesso. 
Lo vide che esitava ad andarsene nonostante non ci fosse niente da vedere e si chiese se volesse dirgli qualcosa a proposito di quanto visto. Ne dubitava, se aveva un po’ capito qualcosa di lui, non era tipo da intromettersi in certe questioni, ma in ogni caso non era un problema, come non lo era farsi vedere da lui. 
Era vero che non voleva mettere i manifesti e far sapere in giro della loro relazione, soprattutto c’era da considerare che Cappello di Paglia non dava l’idea di sapersi tenere le cose per sé, ma la reazione sua immediata, sorprendentemente serena e in qualche modo seria, lo stupì. 
I due si lanciarono una strana occhiata, per un momento. 
Breve, particolare, consapevole.
Law ne fu assolutamente sicuro. 
“Ne è felice. Ci ha visti, ha capito e ne è felice. Ne sono sicuro.”
Law non seppe dire come, ma non ebbe un solo dubbio e mentre si interrogava sui sentimenti attuali di Zoro verso Rufy alla luce della loro attuale relazione, sia pure breve, ricordandosi che aveva candidamente dichiarato di amarlo convinto che anche Law provasse lo stesso, si rese conto che se mai quello spadaccino avesse avuto ragione, ora poteva decifrare meglio la questione. 
“Amare Rufy? Forse è vero. Forse tutti quelli che finiscono sotto la sua ala e che vengono aiutati da lui, ne vengono profondamente cambiati e finiscono per amarlo, in qualche modo. Ma lo vedo come un amore platonico, più che altro. Molto diverso da quello che si sta formando fra me e Zoro e che non avrà futuro.”
Law sapeva che avrebbe ripreso il controllo di tutto, al momento giusto, e che ora andava bene così proprio perché era in quella fase di cambiamento e di scoperta. 
La fase della propria liberazione da ogni catena di dovere, obbligo e colpa. 
Liberazione, si disse fra sé e sé. 
Ancora non sapeva completamente quello che voleva.
Ripensò, mentre tornava indietro interrompendo quello scambio silenzioso e significativo con Rufy, al momento in cui avevano ufficialmente stretto l’alleanza ninja-samurai-pirati-visoni, al primo effettivo piano di battaglia e all’idea di quel nuovo obiettivo concreto, di quella guerra che si prospettava devastante e terribile ma assolutamente leggendaria. 
Era stato bello, lo sapeva che si era sentito al settimo cielo, trasportato dall’eccitazione di tutti i presenti. Ma un tempo non sarebbe mai successo.
Non avrebbe mai considerato bella una guerra suicida come quella. Necessaria, forse, ma non bella e divertente, mentre ora non vedeva l’ora. 
Sì, si disse. Stava cambiando molto e si stava liberando, ma il punto era che non intendeva fermarsi.
A quel punto sarebbe andato avanti ad ogni costo, qualunque direzione la sua vita avrebbe preso, consapevole che non avrebbe mai dimenticato quel periodo. Ovunque fosse stato in futuro, con chiunque, a fare qualunque cosa. 


Note Finali: i riferimenti che inserisco vengono dall'anime, anche se leggo pure il manga (infatti uso i nomi della traduzione italiana del manga, così ormai sono abituata a fare), ma trovo le piccole aggiunte dell'anime (quelle che riguardano Zoro e Law) molto carine e soprattutto plausibili, perciò ho deciso di utilizzarle. Oltretutto ho deciso di scrivere questa serie proprio gurdando l'anime perché ad un certo punto ho deciso di rimettermi in pari e mi sono sparata tutti gli episodi dalla reunion della ciurma in poi (che bel trip). Come sempre, le fan art non sono mie ma dei loro autori, le ho trovate tutte su Pinterest ed è ovvio che stavano benissimo in questo capitolo. Ho trovato la parte di Zo assolutamente meravigliosa dal punto di vista della zolaw (o lawzo) perché erano praticamente sempre appiccicati e avevano le stesse reazioni; io ho shippato per molto meno, figurarsi! La prossima fic arriverà come sempre fra quattro giorni, seguite la mia pagina su FB per sapere quando la metto. Grazie a chi segue la serie, spero che le mie fic piacciano. Alla prossima. Baci Akane