2. VIVERE IL MOMENTO

zolawzolaw

La gente intorno a loro iniziò ad infoltirsi via via ad ogni colpo che si scagliavano, ma nessuno dei due pareva accorgersene. Rimasero perfettamente concentrati uno sull’altro a rispondere ai rispettivi colpi, dosando alla perfezione le loro forze per non esagerare. 
Zoro non voleva aggravare la situazione di Law, ma era davvero convinto che ormai al suo braccio servisse un po’ di allenamento per riprendersi. Con lui funzionava sempre così. 
La sua mentalità era semplice e lineare, se qualcosa andava bene per lui, doveva per forza anche per gli altri. 
Non si era fermato a chiedersi il motivo per cui ci tenesse tanto che Law tornasse in forma col suo braccio e nell’uso del suo spadone. Semplicemente era così.
Avevano condiviso tanto, si erano ubriacati insieme, avevano fatto sesso, per lui ormai il rapporto era consolidato. Non importava quale fosse nella fattispecie, non era uno che si faceva domande né mai se le sarebbe fatte. Era puro istinto. Andava e faceva esattamente ciò che riteneva giusto, spesso non sapeva perché, ma non si fermava. 
Eseguiva e basta.
Era da sempre abituato a fare così, si era sempre fidato ciecamente di sé, non se ne era mai pentito. 
C’era qualcosa ora in Law, qualcosa che li accomunava e che lo attirava incredibilmente verso di lui.
Non si faceva paranoie future, non si fermava a considerare che era un’alleanza destinata in ogni caso a non durare. 
Si buttava a capofitto per il semplice fatto che gli piaceva.
Gli piaceva Law, la sua compagnia, il suo modo di fare e la sua mancanza di entusiasmo per le cose più idiote. 
Certo c’erano molte cose che avevano in comune, ma non era per quello.
Lui semplicemente stava bene con Law e non era perché non si irritavano a vicenda, ma perché finalmente non era più ossessionato da Rufy. 
Si era sempre controllato egregiamente, era bravo in quello, ma a volte era stato stressante dover fare da solo per non saltargli addosso 
Adesso con Law aveva non solo la perfetta valvola di sfogo e la distrazione migliore mai incontrata, ma effettivamente lo toglieva da quell’amore disperato ed impossibile per Rufy. 
Incrociarono subito le lame che crearono scintille, ma si separarono senza spingere uno contro l’altro. Zoro avrebbe usato la forza bruta per scagliare l’avversario lontano e sopraffarlo poi con un colpo speciale, ma in quel caso non poteva usarla, né tanto meno voleva farlo realmente a fette, perciò si limitò a tornare alla carica usando una media forza e per nulla intenzionato a sfoderare qualche attacco potente. 
Ben presto però Law parve accorgersi del riguardo che stava usando ed indispettito lo fissò torvo. 
- Mi spieghi che diavolo di senso ha allenarci se non fai sul serio? 
Zoro inarcò le sopracciglia sorpreso che glielo chiedesse.
- Se faccio sul serio ti riduco a brandelli, volevo solo fare un po’ di movimento! 
A quel punto la risata di Law lo raggiunse lasciandolo estremamente sorpreso. Era una risata sadica, ma comunque rideva. Lo faceva davvero di rado. 
- Sono io che non posso fare sul serio o ti faccio a pezzi! 
Zoro si ricordò del suo potere che aveva visto di sfuggita, poteva fare la gente letteralmente a pezzi. Riflettendoci nel suo volto si dipinse uno spontaneo sorriso divertito e carico di speranza. La luce animò il suo occhio che sperava in un bel combattimento, stava per accettare la sfida nel fare entrambi di più, quando si ricordò del suo stato attuale. 
- Ma malmesso come sei non siamo sullo stesso piano. 
Law non gradì quell’insinuazione e lo fissò con sguardo sottile ed indispettito, strinse meglio l’elsa con entrambe le mani. La sua posizione era dritta e con una sola gamba piegata, quella in avanti. Era in procinto di attaccare. 
La propria posizione, invece, era classica da samurai sebbene lui non lo fosse realmente. Aveva però sempre adottato quella postura per via della katana. Piegò entrambe le gambe in un bilanciamento perfetto, la katana stretta con entrambe le mani perfettamente davanti a sé. I due si guardarono per un lungo istante prima di muoversi e riprendere, soppesando entrambi cosa sarebbe stato meglio fare.
Da parte sua non voleva aggravare la situazione di Law, così decise di continuare col suo combattimento di riguardo. Se si fosse offeso ci avrebbe pensato dopo a fargliela passare.
Pensandolo si leccò le labbra pregustandoselo di già, infine si mosse per primo, seguito immediatamente a ruota da Law che gli andò contro. 
Finirono per combattere alla pari nella totale consapevolezza che tutti e due avevano finito per trattenersi.
Law per non aggravare la propria guarigione, Zoro per non aggiungere ferite al suo avversario. 
Dopo essersi ritrovati a compiere diversi salti anche piuttosto elevati caricandosi a vicenda, capirono che erano arrivati ad un punto tale che o dovevano smettere, o aumentare il livello per prevalere uno sull’altro, ma quando se ne resero conto, si accorsero di essere totalmente circondati da tutta la gente della nave. 
Le due ciurme si erano svegliate e anche i due samurai erano rimasti in disparte ad ammirare interessati la scena dei due spadaccini. 
Quando li notarono decisero automaticamente che era ora di smettere, non dovettero parlarsi né concordarlo.
A quel punto il pubblico li acclamò con particolare calore da parte dei pirati di Bartolomeo nei confronti di Zoro che lo inneggiavano a far fuori Law. 
Rufy applaudì entusiasta facendo loro i complimenti.
- Ragazzi, dovete rifarlo quando potrete darci dentro al vostro massimo! 
Non aveva dubitato nemmeno per un secondo del fatto che quello fosse un livello decisamente più basso dei loro canoni, gli altri invece si stupirono che lo sostenesse. 
- Trattenersi? Dunque si trattenevano? - fece qualcuno del Barto Club. 
Zoro e Law tornarono al loro angolo rinfoderando le rispettive spade e asciugandosi il sudore che ora imperlava la pelle con la manica delle camice aperte. 
- Il dottore è malato, non potevamo fare di più! - disse Zoro ironico. Adorava chiamarlo ‘dottore’ e Law tutte le volte lo fulminava sentendosi preso in giro. 
- Ci siamo solo un po’ riscaldati, avevo bisogno di capire come stava la mia mano... - spiegò freddamente alzando la destra controllandosela circospetto. 
- Ebbene? Mi è sembrato usassi una buona impugnatura. La spada non ti è mai scappata... 
L’analisi di Zoro venne ascoltata comunque solo da pochi poiché dopo l’interruzione della sfida, vennero tutti richiamati a qualche compito in giro per la nave. 
Intorno ora si ritrovarono esclusivamente quelli della loro compagnia più interessati alle condizioni di Law. 
- Sì, mi sembra tutto a posto... - asserì infatti lui aprendo e stringendo il pugno.
- Bene! - Zoro prese anche le altre due spade rimaste appoggiate nell’angolo e con un ghigno fece un cenno del capo verso la porta guardando indecifrabile Law. - Andiamo a lavarci? 
- È un bagno piccolo, vi conviene andare uno per volta... - disse ingenuamente Usop. 
Zoro sogghignò. 
- Ci stringeremo! - rispose senza minimamente mostrarsi malizioso nonostante l’allusione sconcia per nulla fra le righe. Tecnicamente era vero. Se si stringevano potevano lavarsi insieme, ma a che pro? C’era tanta fretta di lavarsi per forza insieme stringendosi? 
No che non c’era, ma per fortuna nessuno commentò e si fecero tutti i fatti loro, Zoro lanciò una breve occhiata a Law prima di entrare e lo vide che riusciva a non avvampare né fare espressioni particolari. Lo ammirò per la propria impassibilità e notando che recuperava il suo libro da terra e che lo seguiva con la spada già appoggiata alla spalla, entrò concedendosi solo allora un sorrisino malizioso che non vide nessuno una volta dentro. 
Non aveva idea di che cosa pensassero gli altri né se avessero notato qualcosa del loro affiatamento, ma sinceramente non gli interessava nemmeno. Sapeva di non dare l’idea di un maniaco come Sanji, perciò se faceva battute a doppio senso coi suoi soliti modi seri, nessuno poteva pensare che pensasse al sesso. Sapeva di essere al sicuro grazie al proprio modo di essere sempre tutto d’un pezzo, si salvava perché non aveva mai condiviso molto di sé.
Dopo aver vagato un po’ all’interno della nave fra le varie stanze, trovò il bagno adiacente al dormitorio che era un unico stanzone pieno di letti quasi tutti a castello. Prima di entrare si affacciò e lo ispezionò con una smorfia valutando che non era il massimo della vita e della comodità. 
Era decisamente piccolo e con l’essenziale, ma avrebbe comunque svolto la sua funzione e non si poteva lamentare. Non era nemmeno scontato ci fosse una doccia, in certe navi pirata.
Dopo aver deciso che si poteva usare, si voltò verso Law posando le spade in parte. Law entrò facendo la stessa identica cosa: guardò perplesso il bagno e dopo una smorfia posò la sua arma insieme a quelle di Zoro, chiudendosi poi la porta alle spalle. 
Zoro rise divertito girandosi ad aprire l’acqua nella speranza che fosse almeno un po’ calda. 
- Per quel che dobbiamo fare sarà sufficiente... - disse malizioso.
Law sentendolo lo guardò scettico. 
- Dobbiamo? - chiese ironico sfilandosi la camicia che ormai indossava senza nemmeno più provare a chiuderla tanto che era inutile. - È obbligatorio, dunque? 
Zoro ghignò già a torso nudo mentre si abbassava i pantaloni e la sua solita panciera verde a cui aveva appeso i ganci per le tre katane. 
- Non lo sai? - appena tolto il resto, gli andò davanti constatando che suo malgrado nemmeno Law aveva perso tempo e che era anch’egli nelle sue stesse condizioni, già pronto per la ‘doccia’. 
Per quanto le altre volte l’avesse in qualche modo spinto lui a farlo, adesso era finalmente ben consapevole di cosa sarebbe successo e non solo.
Era chiaro che ne aveva veramente voglia, tuttavia la cosa migliore era il fatto che Law fosse totalmente sobrio. 
“Adesso inizia il bello, fin qua ero io che gli facevo capire come ci si godeva la vita e lo spingevo usando qualche mezzuccio sporco, adesso se la godrà da solo usando me per riuscirci. Ed io sarò ben lieto di essere usato da lui per divertirlo!”
Con questo, poco prima di unire le loro labbra, Zoro fece un passo indietro ed infilandosi nell’acqua che scorreva fortunatamente calda su di loro, lo prese per il polso e se lo tirò con sé. 
Quando furono insieme sotto lo stesso getto, le mani scorsero sui corpi insieme all’acqua e dopo aver aderito, le bocche si fusero insieme alle lingue che iniziarono immediatamente a giocare avide. 
Il bacio che si erano voluti dare da quando erano usciti da quella cabina della Yonta Maria, finalmente prese vita. 
L’avevano desiderato appena si erano separati fingendo indifferenza in un falso atteggiamento comune a tutte le altre volte. Tuttavia non c’era più nulla di comune alle altre volte.
Prima si erano a stento parlati, ora non vedevano l’ora di saltarsi addosso.
Entrambi si accesero subito e accompagnando l’acqua con carezze sempre più profonde, si impossessarono dei rispettivi glutei mentre i bacini premevano uno contro l’altro. Le erezioni si stimolavano a vicenda diventando subito dure e le mani da dietro passarono avanti a masturbarsi a vicenda. 
Zoro stava per prendere il sopravvento quando si ritrovò prepotentemente spinto contro la parete, in seguito vide Law scivolare giù in ginocchio.
Le mani strusciarono sui suoi pettorali, le dita palparono in particolare la cicatrice in diagonale in rilievo che lo fece mugolare. Era sempre molto sensibile, tuttavia la bocca surclassò ogni cosa poiché aperta sulla sua pelle, arrivò immediatamente sul suo inguine come se avesse addirittura bisogno di quella parte del suo corpo.
Zoro era già eccitato ma quei modi carichi di desiderio e sicurezza, lo istigarono ancora di più e ben presto la propria erezione si alzò tesa nella sua bocca.
Law succhiava senza bisogno di essere stimolato in alcun modo; mentre capiva che doveva averlo desiderato e averci pensato a lungo, Zoro ghignò soddisfatto appoggiando la nuca all’indietro. 
Chiuse il rubinetto per non sprecare tutta l’acqua calda, prese una boccetta di sapone e se la spruzzò addosso facendone cadere anche su Law il quale mugolò per la sensazione fredda sulle scapole. Il sapone scese lungo la spina dorsale facendogliela inarcare istintivamente. Da sopra Zoro vide le sue natiche sporgere e mentre si strofinava le mani addosso passandosi il sapone che lo rendeva presto scivoloso, gli venne voglia di prenderlo lui, quella volta. 
“Chissà se adesso che è sobrio si fa scopare...”
L’avevano già fatto in entrambi i modi, ma per Zoro era abbastanza indifferente il modo in cui lo facevano. Solitamente aveva una preferenza, ma con Law era diverso. Gli piaceva anche essere preso da lui. 
Stava per venire quando se lo staccò deciso facendolo alzare, a quel punto se lo tirò su in piedi e mentre Law gli scivolava letteralmente addosso prendendo la schiuma direttamente dal suo petto per insaponare il proprio, Zoro gli passò le mani sulla schiena scendendo veloce e pratico fra le natiche dove infilò le dita senza troppi complimenti.
Il sapone era un lubrificante eccellente. 
Law gemette contro la sua bocca che di nuovo era fusa alla sua, le erezioni ancora a strofinarsi insieme.
Zoro lo sentì eccitarsi fino allo spasmo e quando il dottore lo stava prendendo per i fianchi per fare l’attivo, fu più veloce e lo girò invertendo le posizioni. 
Zoro appoggiò Law col volto contro la parete dove poco prima era stata la propria schiena e quando l’ebbe in quella posizione, gli prese i fianchi e se li tirò verso di sé obbligandolo poco gentilmente a piegarsi in avanti. 
Law si lamentò, ma fu più un lungo gemito che una vera e propria contestazione.
Zoro sogghignò senza dire nulla, si strofinò meglio il sapone su tutto l’inguine ed una volta che fu pronto, scivolò in lui lasciando che il mondo intero sparisse insieme al passato ed al futuro. 
Niente in quel momento contava più di quello. 
Un piacere che fu subito intenso e perfetto al punto da fargli totalmente dimenticare di Rufy e di tutte le volte che si era domato a stento per non saltargli addosso. Non ricordava più quando si era innamorato realmente di lui, quando se ne era reso conto e quando aveva iniziato a provare desiderio sessuale per lui.
Lì, mentre era dentro Law, non esisteva più niente, non lo ricordava più. 
In quel preciso momento Zoro sapeva di non essere mai stato meglio, che quello era proprio ciò che aveva a lungo cercato. 
“Me lo terrò stretto per tutto il tempo che potrò, farò il carico massimo.”

Quella seconda penetrazione fu molto meglio della prima, forse merito del sapone, un lubrificante migliore della saliva.
Law analizzò la situazione da un punto di vista scientifico giusto il secondo che ci volle per la sua mente di sconnettersi e godere.
Non ci fu un momento per abituarsi e aspettare che il dolore scemasse in piacere. 
Fu solo un istante dove tutto fu sospeso e quando Zoro iniziò a muoversi, il piacere iniziò strisciante a crescere dalle viscere stesse. 
Si espanse attraverso la spina dorsale inarcata ed in seguito arrivò alla nuca. Da lì i brividi divennero scariche elettriche sempre più forti e incandescenti che raggiunsero ogni terminazione nervosa.
Lo sentiva spingere in lui con sempre più impeto e velocità, ma sentiva anche sé stesso febbrile muoversi contro di lui in perfetta sincronia. 
Piegato in avanti, le mani a spingere contro la parete. 
Poi l’acqua tornò a scendere calda su di loro e a ricoprirli e l’effetto fu sconvolgente.
Law gemette ad alta voce nonostante avesse provato a non farlo, rendendosi conto che si stava anche masturbando per dare fondo al piacere che ormai lo stava facendo impazzire. 
Quando venne si alzò di scatto appoggiandosi a Zoro che lo avvolse fra le braccia, le sue labbra aperte gemettero contro il suo orecchio e tutto scomparve fino a che lo sentì venirgli dentro. 
Il calore fu totale e le forze gli scomparvero. Fu un secondo, ma se Zoro non l’avesse letteralmente retto fra le sue braccia possenti, sarebbe scivolato giù.
Sentì la sua bocca piegarsi in un sorriso, poi la sua voce roca lo fece rabbrividire di nuovo. 
- Mi sembra ti sia piaciuto anche di più... - sussurrò prendendogli poi il lobo fra i denti. 
Law era totalmente nella pace dei sensi, non c’era niente nel suo corpo che non fosse preda di spasmi di piacere. Non si era mai sentito così bene e forse era il sentire meglio il suo corpo grazie al fatto che non era alterato dall’alcool, che lo rese diverso. O il fatto d’aver già fatto pratica. 
Tuttavia il suo cervello non si riattivò più di così e quando si ritrovò a rigirarsi fra le sue braccia sollevando le proprie intorno al suo collo, si accorse che l’acqua stava diventando ormai fredda e che loro erano ormai belli che lavati. 
Zoro chiuse il rubinetto alle loro spalle appoggiandolo di nuovo alla parete della cabina, le labbra sulle sue a carezzarlo, più che baciarlo. Come a bearsi meglio di quella splendida sensazione che lo rendeva completo in modo illusorio. 
- Credo che sia la pratica... - rispose ansimante contro la sua bocca piegata in un sorrisino beato. 
- M-hmm... - fece Zoro infatti ad occhi chiusi, appoggiato a lui. 
Law gli cinse il capo bagnato come tutto il resto dei loro corpi gocciolanti e lucidi. 
- Dovremmo asciugarci e uscire prima che vengano a romperci le palle... 
Zoro annuì con gli occhi chiusi, il viso ora contro la sua guancia e sempre più appoggiato a lui, quasi come un peso morto. Law inarcò un sopracciglio sorpreso. 
- Ti stai addormentando? - chiese rendendosene conto. Zoro annuì sempre con un mugolio e Law invece di prendersela, lo spinse fuori con un ghigno divertito. Zoro si lasciò fare malleabile come se fosse sonnambulo, quindi prese un asciugamano pregando di averne trovato uno in condizioni decenti e lo passò sulla porzione di corpo che Zoro gli permetteva di asciugargli. La schiena e la testa. 
- Zoro se non ti scrosti non riesco ad asciugarmi e non posso vestirmi... 
Zoro però rimase appeso a lui annuendo come se avesse capito cosa aveva detto. Cosa del tutto errata. 
Law però non riusciva a prendersela. Trovava questo suo lato estremamente tenero e piacevole. 
Dopo il sesso lui aveva sempre questo crollo fisico e mentale dove necessitava di calore umano e sostegno. 
- Allora sei un tipo da coccole post sesso, eh? Non l’avrei mai detto... - disse allusivo. 
- E cosa sembro? - chiese rimanendo appeso a lui e parlandogli contro il suo collo. Law rabbrividì e per poco non gli tornò l’eccitazione. 
- Un orco insensibile che svuota solo le sue palle e scappa! 
Quando lo disse, Zoro si staccò stizzito, con questo lo guardò indispettito e appena se ne fu liberato, Law approfittò per asciugarsi in fretta lanciandogli in faccia lo steso telo. 
- Vestiti! - disse pratico e sbrigativo. 
Zoro mugugnò qualcosa ritrovandosi suo malgrado a farlo.
Law lo guardò mentre si sistemava senza rendersi conto del sorrisino beato stampato in faccia. 
Quel discorso del sesso era incredibilmente utile, non avrebbe mai immaginato potesse esserlo tanto da un punto di vista fisico. I nervi ora erano totalmente rilassati e il cervello era lucido, gli pareva di non aver mai visto le cose con una tale chiarezza. Sapeva che era una questione di chimica scaturita dagli ormoni dovuti al sesso, però il fatto di non averlo mai fatto gli fece capire d’essersi perso qualcosa di estremamente utile da un punto di vista pratico. 
Una volta fuori dal bagno, dopo che entrambi furono entrambi vestiti, tornarono al loro angolo all’esterno. 
Law lasciò Zoro per andare ad assicurarsi sulla rotta e cercare di capire quanto potesse mancare a Zo, dopo aver constatato che era tutto a posto, tornò al solito posto strategico dove il suo compagno sembrava già dormire. Era seduto per terra con le gambe incrociate e appoggiava la schiena alla parete esterna, mentre la testa era china sulle sue tre spade per tenerlo fermo e impedirgli di cadere di lato. 
Law diede un’occhiata generale vedendo che ognuno era impegnato a fare qualcosa e che Rufy era probabilmente dentro a riempirsi di cibo. 
Si sedette pensando a lui, chiedendosi come stesse Zoro in merito. 
Sapeva di essere usato come chiodo scaccia chiodo o meglio come mezzo per tenersi a bada ed impedirsi di fare l’errore del secolo, ma gli importava poco se comunque in cambio aveva qualcosa di così utile. 
Quando fu seduto accanto a lui in una posa simile, riprese il libro per leggere ancora, sebbene la propria mente fosse ormai presa da certe considerazioni.
Zoro era convinto che anche lui provasse qualcosa per Rufy, non ne era certo ma sicuramente l’aveva cambiato in qualche modo. 
“Non ho desiderio verso di lui, comunque. Forse provo qualcosa a livello platonico, ma per me non è facile provare sentimenti, tanto meno ammetterli.”
Si auto analizzava con molta più lucidità e facilità del solito grazie agli ormoni in circolo. 
“È lui che piuttosto non so cosa pensa e prova ora. Mi sta usando, lo so bene, ma anche io lo sto usando. Non credo che serva parlarne. So che non lo farà e sa che io non lo farò e sicuramente ci andiamo tanto a genio proprio per questo. Tuttavia mi chiedo cosa provi ora per Rufy dopo queste nostre scopate.”
Mentre se lo chiedeva del tutto intenzionato a non trovare risposta, lo sentì scivolargli addosso. Zoro aveva lasciato intenzionalmente andare le spade cambiando ‘cuscino’.
Law voltò lieve il capo verso il suo che gli stava sulla spalla, leggermente dietro. Infine sorrise. 
“Che vizio che ha di dormirmi addosso... sarò davvero così comodo?”
Non lo sapeva, non glielo avrebbe mai chiesto, ma non si mosse e non se lo scrollò di dosso preferendo tenersi quel piacevole calore. 
Era una cosa destinata a finire, ma per il momento non vedeva ragione per smettere. 
Per il momento andava bene così. 
 


Note Finali: un momento di rilassamento e fluff dove ogni cosa era in sospeso e potevano semplicemente rilassarsi insieme e fare ciò che volevano. Con la prossima fic si arriva a Zo e si ricomincia a pensare a piani e progetti, ma per ora c'è solo da godere. In tutti i sensi. Lentamente Law si rende conto di cosa si è perso e di come vuole vivere da lì in poi. 

Le fan art non sono mie ma dei loro autori, le ho prese da Pinterest. Buona lettura. Baci Akane