E Io Ti Sto Aspettando
Dalla
finestra aperta della mia camera entra tutta l'umidità che c'è fuori,
facendomi rabbrividire.
Ormai sono le dieci di sera, mia madre si è già imbottita di tranquillanti e
dorme da più di un'ora.
Mio padre è a lavorare.
E io lo sto aspettando.
Nonostante la pioggia sottile che rende l'aria pesante non chiudo la finestra
che dà sul giardino.
E non mi copro.
Rimango in pantaloncini e maglietta, seduto sul letto a gambe incrociate.
E lo aspetto.
Ho lasciato accesa una lampada ad olio, so che lui adora queste piccole
attenzioni.
il cancello socchiuso, la finestra aperta, la luce soffusa della lampada che dà
un'atmosfera calda… d'attesa.
Lo aiutano a sciogliersi.
E' sempre teso quando arriva qui.
Come se lottasse contro se stesso.
Contro il timore di fare qualcosa di sbagliato.
Di andare contro natura.
Ogni sera è qui, entra dalla finestra con un agile salto e si ferma, mi cerca
con lo sguardo, teso e nervoso, quasi spaventato.
Da quello che prova, da quello che sente.
Poi mi vede e si rilassa immediatamente.
Ogni cosa va al suo posto e io non sono più Rukawa, un suo compagno di
squadra..
Il suo rivale.
Ma soltanto il suo ragazzo.
Il suo amante.
E' non è più nervoso o spaventato… non si guarda attorno con il timore di
vedere qualcuno che conosce… si toglie i pantaloni e la maglia senza smettere
un attimo di guardarmi e poi…
Guardo l'ora, sono le 22.20, dove sei Hana?
Perché stai tardando?
Che scusa ti sei inventato questa volta?
quante mura hai dovuto costruire?
E' tutte inutile, e tu lo sai.
Perché io riuscirò ad abbatterli uno ad uno.
E quando sarò dentro di tè riuscirò ad abbattere l'ultimo.
Il più grande: quello del tuo orgoglio.
Quello che ogni notte io abbatto e tu l'indomani, imperterrito, torni a
costruire.
22.30.
Perché non arrivi, dannata testa rossa?
Ti voglio.
Ti voglio così tanto da stare male.
Voglio il tuo odore.
Il tuo sapore.
Voglio il tuo corpo sotto il mio.
Le tue mani sulla mia schiena.
Nei miei capelli.
Un rumore improvviso mi fa tendere ancora di più.
I miei sensi già sovreccitati sentono i tuoi passi nel giardino, ti arrampichi
sulla finestra e in un attimo sei dentro.
Finalmente sei qui.
Con me.
Ti togli la giacca a vento e sotto hai soltanto una canottiera, le gambe
fasciate da dei pantaloncini cortissimi.
Sei venuto in bicicletta con questo tempo senza quasi coprirti… pazzo…
proprio come me.
Stendo le gambe tenendole larghe così che tu possa vedere quanto sono eccitato.
E tu te ne accorgi subito.
I tuoi occhi brillano accesi da una luce quasi famelica mentre avanzi verso il
letto.
Ti inginocchi sul materasso e mi guardi attento.
I capelli rossi brillano, accesi da mille gocce di pioggia.
Allungo una mano per toccarli ma tu me la afferri e te la porti alle labbra,
succhi le dita una ad una, senza distogliere un attimo gli occhi dai miei.
E io cancello la distanza che c'è ancora tra noi sostituendo la mano con la
bocca.
Che tu incominci a divorare, con foga.
E' sempre così tra noi, appena ci tocchiamo esplode la passione, improvvisa e
devastante.
Mi supplichi di prenderti tra un bacio e l'altro, incapace di controllarti, di
dare un nome a questo fuoco devastante che ci brucia.
Mi supplichi di prenderti tra un bacio e l'altro, incapace di controllarti, di
dare un nome a questo fuoco devastante che ci brucia.
L'orgasmo è immediato e profondo, ti cado addosso senza fiato, senza più forze
e tu mi abbracci, improvvisamente tenero.
Appagata la fame immediata rimane la tenerezza, la dolcezza di sentirci vicini,
di respirarci a vicenda.
Parliamo sottovoce senza smettere di abbracciarci mentre le nostre mani vagano
con calma sulla pelle, accarezzando ed eccitando, dando pace e piacere insieme.
Basta poco perché la mia bocca prenda il posto delle mani assaporando ogni
centimetro di quel corpo meraviglioso e completamente mio.
Mi occupo di lui a fondo, fino a quando il suo piacere esplode nella mia bocca e
io ingoio tutto, fino all'ultimo goccio, assetato di lui.
Lui che si prepara a ricevermi di nuovo, che si spinge contro di me con
decisione, guardandomi negli occhi appannati dalla passione.
Questa volta ci amiamo con calma, assaporando ogni piccolo istante.
Voglio guardarlo mentre viene.
Voglio sentirlo tremare dal piacere e sapere che sono io che lo fa sentire così.
Soltanto io posso vederlo mentre grida il mio nome supplicandomi di andare più
a fondo.
Più forte.
Più veloce.
Fino alla fine.
Sei mio Hanamichi.
Soltanto mio.
Così come io sono tuo.
Quando te ne vai sono quasi le tre.
Domani è sabato e non abbiamo lezione ma i tuoi non sanno che sei uscito, che
sei qui.
Con un ragazzo.
Nessuno lo sa.
Mentre io lo griderei al mondo intero.
Griderei a tutti che ti amo.
Che anche tu mi ami.
E al diavolo la loro ipocrisia.
Chi se ne frega della loro approvazione.
Ma tu non sei pronto.
Così aspetto.
Aspetto che anche il tuo cuore, la tua anima e la tua mente siano completamente
miei.
Intanto ogni sera prendo il tuo corpo.
Tu credi di darmi solo quello.
Non ti rendi conto dell'amore che mi offri notte dopo notte.
Io aspetterò.
Perché non ho scelta.
Perché so che tu una mattina mentre arriverai a scuola non sfuggirai più il
mio sguardo, non eviterai di toccarmi facendo finta di odiarmi…
Arriverai entrando da quella porta con il sorriso negli occhi, mi prenderai per
mano e mi abbraccerai li, davanti a tutti.
Senza più vergognarti.
Accadrà.
Lo so che accadrà.
Perché l'amore, quando è sincero, non può essere sconfitto da nessuno.
E il nostro lo è.