In ogni senso

Il grido di Shun è soffocato dalla bocca del suo ragazzo che si chiude sulle labbra gonfie per i baci, impedendo così a tutta la casa di sentirlo.
Di sentirli.
La sua camera è l'ultima e tutti sanno che dormono insieme ogni notte.
Che ogni sera il piccolo Shun lo raggiunge in camera e se ne va soltanto la mattina.
Si lascia andare improvvisamente su di lui e, per un attimo, rimangono così, i visi a 1 cm di distanza, i respiri che si mescolano.
Così come il loro sudore.
< ti amo Hyo...>
la voce soffocata del suo ragazzo lo commuove, come sempre.
Anche lui lo ama...tantissimo, anche se non sa come dirglielo.
Anche se non trova le parole adatte e si fermano li, in gola.
Incastrate così profondamente da non saper trovare la strada per uscire.
Forse.
Affonda con gli occhi in quei smeraldi purissimi ...è ancora dentro di lui... e non vorrebbe mai uscirne.
In ogni senso.
La mano del suo ragazzo si alza, leggera, e gli sfiora una guancia dove c'è un segno ancora fresco... i suoi occhi si stringono, perplessi,
< Hyo...questo non l'avevi a cena... cos'è successo?
Dov'eri mentre parlavo con Siryu?>
Con un sospiro il biondo cavaliere del cigno rotola accanto a lui e si tocca la guancia ma non apre bocca.
Shun però non si arrende, appoggia la testa sul suo petto e dopo un attimo di esitazione sente le mani di Hyoga circondargli la schiena ed abbracciarlo.
Aspetta.
Sa che lui gli parlerà.
Non c'è bisogno che insista, non lo ha mai fatto e non inizierà certo adesso.
Appoggia le labbra sulla sua pelle calda e lo sente sussultare.
Dopo un attimo la voce chiara e limpida del cigno inizia a raccontare... e lui trattiene a stento un sorriso: Aphrodite.
Doveva immaginarselo...quei due non vanno d'accordo e ormai dispera che un giorno lo potranno fare.
Il suo ragazzo e il suo migliore amico non si possono sopportare e lui non può farci proprio nulla.
< E' iniziato tutto ieri... anche se il...segno>
e si tocca la guancia di nuovo
< è di oggi...
mentre tu parlavi con Syriu ieri sera sono andato a fare una passeggiata...non avevo una meta precisa...>
e i ricordi diventano i padroni della sua mente, facendogli rivivere tutto quello che è successo.

C'era caldo, troppo caldo per riuscire a fare qualche cosa di buono...e lui non sopporta il caldo.
Ama le distese immense della Siberia, la neve immacolata, il ghiaccio che disegna arabeschi argentati, l'aria fredda e secca che ti toglie il respiro... ama tutto questo con un'intensità totale ed assoluta e non riuscirà mai ad abituarsi al caldo afoso che c'è in Grecia in piena estate.
Quando aveva visto Aphrodite seduto sulla scogliera a strapiombo sul mare... per un'istante aveva pensato a una visione.
Non che a lui piaccia, beninteso, ma... la luce rosata della sera accendeva quei capelli biondi donandogli una luce particolare.
Tutto il suo corpo era avvolto da quella luce, sembrava quasi ... in attesa.
Le braccia dietro la schiena a sorreggere il peso del corpo, il viso rivolto in alto, agli ultimi raggi di sole.
Era un tutt'uno con ogni cosa che gli stava attorno... e lui, suo malgrado, ne fu affascinato.
Sembrava veramente in attesa.
Oppure era li alla ricerca di un po' di refrigerio, come lui.
Si fermò li ad osservarlo, senza sapere che fare...fu lui a risolvere la situazione... si girò improvvisamente, così velocemente che i lunghi capelli biondi sfiorarono le spalle e le guance come se lo avessero schiaffeggiato e fissò quegli incredibili occhi nei suoi...
Per un attimo gli sembrò che l'avesse agganciato, sentì la pelle delle braccia accapponarsi immediatamente...almeno fino a quando un sorriso beffardo disegnò quelle labbra perfette... non che lui le avesse notate per tali ma era impossibile fermare il pensiero... non riusciva a capire nemmeno chi fosse.
Si fece avanti rispondendo così a quella provocazione.
Shun adorava Aphrodite, decantava quelle che per lui erano le virtù di quel cavaliere pallido, all'apparenza distante nella sua eterna bellezza...e lui non ce la faceva più.
Anche quella sera con Syriu non avevano potuto non parlare di lui alla fine...vero?
E così se ne era andato frustrato, dando la colpa al caldo per la sua assurda gelosia.
Assurda perchè si rende conto benissimo, a livello razionale, che Shun lo ama, ama LUI e non il cavaliere dei pesci ma... la ragione c'entra poco con l'amore e così si fece avanti lo stesso, seccato con se stesso per quello che stava provando.
E il sorriso sul volto del cavaliere della 12° casa si allargò ulteriormente, come una ferita aperta.
Raddrizzò le spalle e aumentò l'andatura... la sfida era iniziata.
<< Cavaliere del cigno...quale onore...come mai solo?...>>
non cambiò posizione, non si mosse...voltò soltanto la testa.
Non lo sopportava, accidenti, nel modo più assoluto.
Ma per Shun si sarebbe sforzato, soltanto per lui.
Si fermò poco distante, davanti a una roccia che sfiorava il mare e si issò li sopra, sedendosi e contemplando quella distesa immensa, ingannevolmente calma e pacifica.
<< Hai lasciato il piccolo Shun tutto solo?
O il mio amico ha messo la testa a posto e ti ha scaricato?>>
Strinse i pugni con forza... lo stava provocando deliberatamente... non doveva farci caso, per nessun motivo.
Doveva far finta di nulla e lasciargli credere quello che voleva...tanto non avrebbe avuto la soddisfazione di vederlo arrabbiato.
Lui non si arrabbia mai...
Con voce indifferente rispose a tono
<<Shun non ha bisogno della protezione di nessuno... è il guerriero più forte e nobile che io conosca...>>
Non riuscì a terminare la frase ne a compiacersi con se stesso per non avergli risposto male...la voce sarcastica del cavaliere dei pesci lo interruppe...mettendo in serio pericolo il suo autocontrollo:
<<Ahhh... allora è la seconda ipotesi quella giusta... ti ha scaricato finalmente... vorrà dire che andrò a trovarlo...>>
Il corpo di Hyoga si irrigidì immediatamente.
Un'altro al suo posto si sarebbe già alzato  in piedi immediatamente per fargli rimangiare le sue parole ma...non lui.
Lui strinse i pugni e li rilasciò diverse volte fino ad avere il controllo delle sue emozioni... guardando sempre il mare riprese:
<< E Death Mask te lo permette?>>
"ma da dove viene una frase del genere?" pensò stupito... "quel cavaliere riesce a farmi dire cose che non ho nemmeno pensato"... non credeva di essere così incredibilmente geloso... ma poi il viso dolcissimo del suo amore cancellò ogni altra considerazione... lo ama, ed è per quello che sopporterà la boria e le arie di Aphrodite...solo per quello.
<<  Noi non dimostriamo il nostro amore con il possesso.
Io e Death siamo sicuri di noi e di quello che ci lega e il fatto che io mi conceda qualche svago e altrettanto faccia lui non toglie nulla al nostro rapporto e alla nostra fiducia.
Cosa che non si può dire di te... russo!>>
Stava per perdere il controllo...come si permetteva quel ...quel cavaliere di trattarlo in quel modo?
E lui se ne stava li a farsi dire di tutto?
Respirò profondamente e ripensò di nuovo a Shun, i suoi occhi verdi, puliti, profondi... non avrebbe permesso a nessuno di infangare quello che prova per lui.
Nemmeno al cavaliere dei pesci, anche se è un cavaliere Gold e quindi superiore a lui stesso.
<< Concediti tutti gli svaghi che vuoi ma lontano da Shun... lui è mio ed è meglio che te lo metti in testa... hai capito?>>
Una risata di scherno gli ferì le orecchie...stava facendo il suo gioco...se ne rendeva conto ma...non riusciva più a tirarsi indietro, sperava soltanto che la finisse li.
Pura utopia ovviamente.
<< Lui è tuo... ma Shun lo sa?
L'amore non è possesso biondino... mettitelo bene in testa.
Questo denota soltanto la tua insicurezza... non certo la forza del vostro..."legame">>
Rispose d'istinto, per la prima volta nella sua vita:
<< Legame?
Quale legame? Io e Shun ci amiamo e  questo va al di la di ogni legame, e tu non potrai farci nulla... hai capito?>>
<< Dov'è il rispetto per un Saint a te superiore? E' questo che ti ha insegnato il tuo maestro? Appena lo saprà chissà come sarà orgoglioso di te...>>
si alzò in piedi e, senza aspettare risposta, si diresse verso il santuario... lasciando li uno Hyoga interdetto e ...arrabbiato.
Giusto per usare un eufemismo.
Aveva mandato a quel paese tutto il suo autocontrollo e la sua freddezza... non lo avrebbe dimenticato tanto facilmente.
E se pensava che tutto finisse li non conosceva bene il cavaliere della dodicesima casa...
Perchè la sera dopo, mentre Shun parlava con Syriu e lui e Seja erano usciti per arrivare al mare incontrò... Camus, il suo maestro.
E dire che era glaciale non rendeva bene l'idea.
<< Seya... torna indietro per favore...>>
non guardò neppure il suo amico accanto a lui, aveva sentito come si era irrigidito e non voleva che gli mancasse di rispetto... nel modo più assoluto.
Lui si era cacciato in quel guaio e lui doveva uscirne.
Da solo.
E quando fu solo si avvicinò al suo maestro e lo guardo negli occhi fieri e indomiti senza tuttavia abbassare il  suo sguardo.
Dopo i soliti convenevoli si sedettero sulle rocce e stettero in silenzio...almeno fino a quando Camus non parlò.
E la sua voce era tutto fuorchè amichevole.
<< Ho saputo che hai mancato di rispetto a un cavaliere d'oro... e questo mi ha molto deluso.
Da te non me lo sarei mai aspettato Hyoga.>>
Rispose d'impulso, senza riflettere e questo faceva capire che la situazione ormai gli era completamente sfuggita...
<< E' venuto a dirvelo...quel...quel svedese è veramente venuto a dirvelo!
Non posso crederci...che...>>
<< HYOGA!!!>>
la sua voce lo blocco sull'istante, congelandolo.
<< Dov'è il rispetto per colui che ti è superiore?
E' questo che ti ha insegnato il tuo maestro?>>
Era come ricevere uno schiaffo in pieno volto... strinse maggiormente gli occhi e rispose con voce decisa e gelida:
<< A voi porto tutto il rispetto che meritate maestro... ma non a Aphrodite, cavaliere dei pesci perchè non lo merita...>>
Non riuscì a dire altro.
Quello che lo colpì sul viso non era uno schiaffo morale come prima ma uno vero, in carne e ...ossa.
E muscoli.
La guancia gli bruciò e la pelle si tagliò lacerandosi immediatamente.
Lo guardò con occhi scintillanti, consapevole di esserselo meritato ma impossibilitato a tornare indietro.
Non alzò la mano per toccarsi il sangue che cominciava a cadere, non fece nulla se non guardarlo negli occhi gelidi, mentre i capelli rossi si muovevano con il vento.
<< Non c'è altro da dire.
Aphrodite aveva ragione allora su di te.>>
Se ne andò, altero, e non si voltò indietro nemmeno una volta.

Delle labbra umide si appoggiano sulla pelle calda del petto proprio accanto al capezzolo, due occhi dolci e comprensivi si posano sul viso alterato dai ricordi del giovane cavaliere del cigno mentre la mano inizia un lento cammino su quella pelle ormai bollente.
<< povero amore mio... Aphrodite è stato veramente crudele...>>
" Puoi dire anche bastardo ..." pensa Hyoga ma si guarda bene dal dirlo, accarezza i capelli castani del suo ragazzo affondando dentro la dolcezza del suo sguardo, eccitandosi al tocco delicato della sua mano che continua la sua dolce corsa.
<< Ha ragione...>> sospira
<< non dovevo perdere il controllo e reagire così alle sue provocazioni.
E' un Saint d'oro e mi è superiore... non lo dovevo dimenticare...>>
La bocca del piccolo Shun si chiude sulla pelle, succhiando per un attimo per poi staccarsi velocemente
<< si ma non doveva farti credere che...>>
" oh no tesoro..." pensa Hyoga mentre gli chiude la bocca con la sua e le lingue iniziano ad accarezzarsi
" Non mi ha fatto credere nulla... lui ti vuole veramente... ne sono più che certo..." ma soffoca tutti i suoi pensieri in quella bocca che sta diventando sempre più esigente.
Lo fa rotolare sotto di se mentre la sua eccitazione, di nuovo risvegliata, preme contro quella del suo amore che geme piano nella sua bocca.
Si stacca da lui per un attimo, guardandolo con dolcezza...
<<Potrei vivere tutta una vita... un vita intera ... non amerei mai nessuno come amo te >>
ecco, glielo aveva detto.
Ci era riuscito.
E mentre gli occhi di Shun si riempiono di lacrime  lui sente il cuore scoppiare di felicità.
Di amore.
Qualunque cosa diranno, qualunque cosa faranno non riusciranno a dividerli.
Perchè loro hanno un cuore solo, un'anima sola.
Scivola con la bocca su di lui accendendo ogni più piccola terminazione nervosa, deciso a dargli almeno un po' dell'amore che sente per lui.
E solo quando il suo piacere esplode dentro la sua bocca lo prende facendolo di nuovo suo e sentendosi parte così dell'universo intero.
Crollano esausti di nuovo l'uno fra le braccia dell'altro e mentre le loro bocche si uniscono di nuovo la sentono.
Tutti e due.
La corrente che li prende e li trascina con sè.
L'amore che li unisce, forte e indissolubile.
Più grande che mai.
Qualsiasi cosa accadrà, qualunque persona si metterà tra loro...
Non li divideranno mai.
In ogni senso.