* Questa fic di un po' di tempo fa è nata mentre stavo stirando e ascoltavo un vecchio CD dei Pooh che mi hanno regalato le ragazze per la festa della mamma… mentre sentivo una canzone mi è venuto in mente che ne sarebbe venuta fuori una fic molto…stimolante!!

Detto fatto…quando qualcosa ti gira nella mente come fai a lasciarla andare?

C'è una parte coi pov di Sendo, una con quelli di Sakuragi ed un'altra con quelli di Rukawa!

Dedicata a mio fratello Francesco che tanto mi ha aiutata e mi aiuta ancora, con pazienza e amore.

E a Sion.

Lui sa il perché.

Buona lettura!! *

 

Io In Una Storia

 

 

" Avevo fra le mani la possibilità di far mio un sogno.

E che sogno.

Davanti a me c’era lui, il ragazzo che mi aveva rubato il sonno e che vedevo di continuo nella mente in tutte le pose.

Giorno e notte.

E non riuscivo a decidermi!

Ancora adesso, se ci ripenso, mi viene da ridere…chiaramente quella volta non ridevo affatto.

Anche se io, Akira Sendoh, non ho mai avuto problemi nel ridere.

Così come quando dovevo fare sul serio.

La cosa incredibile è che mi aveva rimorchiato lui!!!

Lui, Kaede Rukawa, l’asso del basket giovanile, giovane promessa ecc…

Sapete tutti benissimo la storia.

Bè, dalla prima volta che l’ho visto giocare contro di noi in quella partita assolutamente folle ho pensato che mi sarebbe piaciuto moltissimo approfondire la nostra…conoscenza!!!

E a chi non sarebbe piaciuto?

Voglio vedere voi al mio posto.

Ma mi fu chiaro fin da subito che tra lui e Sakuragi c’era qualcosa di più di quello che andava proclamando quella testa rossa.

Io difficilmente mi sbaglio in queste cose, credetemi.

Le intuisco subito e da subito avevo intuito che tra loro c’era un’attrazione fortissima.

Per non dire altro.

Chiaramente quei due non se ne erano resi conto ma era questione di giorni.

Assolutamente.

Così misi da parte il mio sogno e mi dedicai al basket.

Ebbi qualche storia, senza nessun impegno.

E intanto i soliti ben informati mi dicevano che quelle due matricole terribili si erano messe insieme.

E che tra alti e bassi resistevano.

Litigate mitiche e riappacificazioni altrettanto mitiche.

Come il cosiddetto tensai insomma.

Lui poi non era il tipo che riusciva a tenere nascosto a lungo quello che provava, figuriamoci con un compagno di squadra che vedeva ogni giorno.

Tutto come avevo previsto.

Almeno fino a stasera.

Quando Rukawa, che fino a quel momento se ne era rimasto solo nel locale, davanti a un bicchiere sempre mezzo pieno, si alzò e si sedette accanto a me.

Senza dire una sola parola.

Gli occhi due pozze scure, senza fondo.

Fredde.

Glaciali quasi.

Era arrabbiato, senza dubbio.

Ma un’ira fredda, gelida.

Che cosa aveva combinato quella folle testa rossa per ridurlo così?

Non ce l’avevo con il tensai, e come avrei potuto?

A parte che era un gran  bel ragazzo pure lui… era troppo simpatico con le sue autoproclamazioni a genio!!!

E il suo talento era immenso.

Tra qualche anno quel ragazzo, se coltivato a dovere, sarebbe diventato un rivale molto temibile e …stimolante.

Ne ero sicuro!!!

Però vedere Rukawa così arrabbiato era davvero un evento unico, solo lui poteva farlo.

Il ragazzo che era con me lo guardò, spaventato.

Certo faceva impressione.

Lo liquidai con una scusa e mi dedicai al sogno della mia giovane vita.

Sperando che non fosse l’ultimo…

 

Mi portò a casa sua.

Nel suo appartamento.

Sapevo che lo dividevano insieme… evidentemente avevano rotto davvero se mi portava li.

Non era successo niente ancora se non un bacio leggero sulle labbra, non riuscivo a capirlo.

Mi aveva detto che quello che era successo con Sakuragi erano affari suoi e che voleva divertirsi stasera.

Divertirsi.

Come no.

Con quell’espressione.

Finsi di credergli e in pratica portai avanti io la conversazione, da solo.

Lui partecipava con i suoi monosillabi.

Ed era già tanto.

Quindi l’invito mi colse alla sprovvista.

Chiaramente accettai, ci mancherebbe.

Eppure qualcosa stonava.

Non era da lui un comportamento del genere.

Volli chiudere gli occhi e non vedere ciò che invece era chiaro.

E andai a casa sua.

La notte era appena iniziata, era profumata e la luna piena illuminava a giorno ogni cosa attorno a noi.

Intravidi la villetta piccola, intima, abbastanza vicino alla scuola.

La casa sembrava disabitata e io non feci ulteriori commenti, non dissi più nulla, non ne ebbi il tempo.

Appena seduti nel divano si fiondò su di me, iniziando a slacciarmi la camicia.

Sembrava un altro, irriconoscibile.

E sempre con quell’espressione da brividi negli occhi.

<< E allora? Tutto qua quello che sai fare?>>

Ca..o, e quello chi era?

Kaede Rukawa?

Ma noooo, non era possibile.

Lo pensai mentre la camicia volava a terra e lui sfiorava la mia guancia con le labbra.

Evitava la mia bocca.

Lo avevo notato, certo.

<< …Ka…Ru…’nsomma… io…>> non terminai la frase, la porta della sala si spalancò ed entrò una furia dai capelli rossi.

Mi alzai di scatto facendo un salto indietro.

Sakuragi era a casa.

Che ca..o stava succedendo?

Iniziarono ad urlare.

Cioè…Sakuragi iniziò ad urlare, Rukawa lo guardava in silenzio..

E questo non fece altro che far andare in bestia ancora di più il rossino.

<< Sei pazzo o cosa? Che pensavi di fare? >>

Era rosso come i suoi capelli…e onestamente potevo dire che lo capivo benissimo.

Anche io lo sarei stato.

<< cosa credevi? Di saperlo fare solo tu?>>

Gelido…anche se io riuscii a sentire un’emozione nella sua voce.

Certo… fino a che il suo compagno si arrabbiava per loro c’era ancora speranza.

Che casino pazzesco.

Intendeva davvero dire che Sakuragi lo aveva tradito?

Ma vaaaa…Mai visto nessuno più cotto di lui!!!

<< Fare cosa, stupida kitsune?  Io non ho fatto nulla… è stato quel deficiente a mettermi le mani addosso…e se tu arrivavi cinque minuti dopo lo vedevi a terra con le mani rotte…per chi mi prendi?>>

Ahhh ecco… mi sembrava strano.

Uno che ha qualcuno come Kaede non perde tempo con gli altri.

<< Intanto le mani le aveva nel tuo ca..o quando vi ho visto…>>

…interessante, mi sarebbe piaciuto vedere la scena…e la reazione chiaramente…

<< Ru…mi ha preso alla sprovvista, non avevo capito che volva fare proprio…quello!!!

Aveva fatto finta di svenire e io ero corso a sorreggerlo prima che cadesse a terra… >>

Imbecille!!! Era la scusa più vecchia del mondo…ci era cascato in pieno!!

<< Do-hao… quello ti aveva puntato da un pezzo, tutti se ne sono accorti…perché l’avevi invitato qui?>>

ma la voce dell’asso del basket non era più gelida, si stava ammorbidendo.

Aveva capito che era successo…anche se io sono sicuro che lui non aveva dubitato della fedeltà del suo ragazzo…quanto della sua integrità mentale!!!

Non accorgersi che uno ti sta dietro…solo a lui poteva capitare!!

Infatti…

<< Puntato? Che cosa dici stupida Kitsune? E poi non l’ho invitato io…lui si è invitato da solo…>>

me ne vado in silenzio dalla stanza.

Non c’è bisogno di me qui.

Non più.

La mia parte, in questa storia, è finita.

Sono servito a Rukawa per far capire ad Hanamichi che comunque ogni nostro gesto ha una sua conseguenza e che c’è chi soffre per le nostre cazzate.

Sempre.

Anche se il modo di soffrire di Kaede Rukawa è abbastanza insolito.

Sento le grida diventare sempre più deboli fino a fermarsi.

Ecco, ogni cosa è tornata a posto… che bello far la pace quando si ha litigato.

Appena sono in strada suona il cellulare: è Kosh!!!

Rispondo sorridendo…se non sbaglio c’è  una fermata dei taxi da queste parti… potrei andare a casa sua.

La serata non è ancora finita. "

 

 

" Non so che cosa è che mi sveglia.

Di fatto non è stato qualcosa in particolare, nessuna voce, rumore forte o altro.

Io ho un sonno profondo, non come quello di Kaede certo ma…Kaede!!

Mi volto verso la sua parte di letto…ed è vuota!

Impreco tra i denti… e anche fuori!!!

Ci sta ancora pensando!

A quella stupida storia intendo.

Quel cretino patentato che ha avuto la bella idea (l’ultima della sua vita di quel genere…) di mettermi le mani addosso!

Non mi crede, lo so!

Se devo essere onesto forse nemmeno io ci crederei completamente ma io non sono uno qualunque!!!

Kuso!

Io sono Hanamichi Sakuragi, il suo ragazzo!!!

E lui sa, DEVE sapere che io non mi faccio toccare da nessuno che non sia lui!

Altri rumori.

C’è qualcuno nell’altra stanza, lui senza du… e quest’altra voce di chi ca..o è??

Una è la sua e quell’altra…un sospetto atroce mi fa alzare in piedi immediatamente.

Vado di la a una velocità pazzesca e quello che vedo mi gela sul posto: Kaede tra le braccia di quel porcospino pazzo aspirante suicida!

Lo vedo ma non riesco a crederci.

Che cosa fa una persona normale quando vede il suo ragazzo tra le braccia di un porcospino?

Si mette a piangere?

Impreca?

Spacca qualcosa in testa ai due? (…questa potrei prenderla in considerazione…)

Io ho la mente assolutamente in ebolizione!!

Non sono ferito e deluso…sono inc…..o nero!!!

E apro la bocca iniziando a gridare!!

Sendoh si alza in piedi immediatamente e fa un salto indietro, mentre Kaede rimane li a guardarmi, impassibile, freddo.

Io lo tolgo dal mondo!

<<Sei pazzo o cosa? Che pensavi di fare?>>

Si, di sicuro è pazzo, ecco, è così!

La follia lo ha preso all’improvviso e adesso la sua mente annaspa nell’oblio alla ricerca di…

<< cosa credevi, di saperlo fare solo tu?>>

lo sapevo!!!

Sta pensando ancora a quella storia, altro che pazzo…è freddo e lucido e vuole vendicarsi!

<< Fare cosa, stupida Kitsune?Io non ho fatto nulla…è stato quel deficiente a mettermi le mani addosso!

E se tu arrivavi due minuti dopo lo vedevi a terra, con le mani rotte…per chi mi prendi?>>

Non può credere che io possa aver fatto una cosa del genere!

Mi fa schifo solo l’idea di farmi toccare da qualcuno che non sia lui!

C’è una cosa che non riesco a fargli capire: a me non piacciono i ragazzi, maledizione!

A me piace soltanto lui1

Punto.

Degli altri non so che farmene!!!

<< Intanto le mani le aveva nel tuo c…o quando vi ho visto…>>

Gli brillano gli occhi, allora non è arrabbiato.

Se gli brillano gli occhi vuol dire che non è arrabbiato e che mi crede… perché ha fatto questa sceneggiata allora?

<< Ru…mi ha preso alla sprovvista, non avevo capito che voleva fare proprio…quello! Aveva fatto finta di svenire e io ero corso a sorreggerlo prima che cadesse a terra…>>

ditemi un po’: dovevo forse farlo cadere? E se poi sbatteva da qualche parte…che ne so, nello spigolo assassino e se ne andava all’altro mondo?

E io ero accusato di omicidio?

La sua espressione mi dice che devo smetterla con questi voli della mente se voglio ancora avere un ragazzo…cosa che, in questi ultimi tempi, mi attira particolarmente…specie se il ragazzo in questione è lui!!

<< Do-hao! Quello ti aveva puntato da un pezzo, tutti se ne sono accorti…perché l’hai invitato qui?>>

Mi sento tanto lepre in questo momento…perché solo lui ha questo potere? Quello di farmi sentire uno stupido?

<< Puntato? Che cosa dici stupida Kitsune? E poi non l’ho invitato io…lui si è invitato da solo…>>

e questa è una verità incrollabile!!!

Ha fatto tutto da solo quel baccalà!!

E’ il nuovo arrivato nella nostra classe.

Un tipo che è perfetto in tutto accidenti!!!

Bravo in ogni materia a scuola, bravo nello sport ( è nella squadra di atletica della scuola), e un asso con le ragazze.

Mi si è appiccicato addosso appena arrivato qui!!!

Ma chi lo vuole quello???

Si era messo in testa di aiutarmi in matematica (…e Giapponese, diritto, tecnica, storia…) perché un’altra insufficienza e mi toglievano dalla squadra!

E si è autoinvitato a casa mia per aiutarmi.

Solo che casa mia era…hem, è, anche casa di Kaede.

Lo sapeva?

Bè, me lo sono chiesto anche io in effetti quando comparve qui ( nn ho idea di chi gli abbia dato l’indirizzo…ma appena lo so gli rimarrà solo quello. Le idee.Il resto lo distruggo a testate!!) per aiutarmi a studiare mentre Kaede era ad allenarsi nel campetto.

Il resto è storia recente…

<<perché ca..o non vuoi credermi? E’ stato lui a fare tutto, io non mi sogno nemmeno di farmi mettere le mani addosso da nessuno che non sia tu…stupida Kitsune>>

mentre io mando avanti la mia giustissima arringa noto appena, con la coda dell’occhio, che la porta di casa si chiude e che Kaede si sta avvicinando a me lentamente.

<< …perché?>>

…perché? Ma che domanda sarebbe? Perché che cosa???

Lui sembra leggermi nel pensiero, la sua voce si abbassa notevolmente e quando la sua fronte sfiora la mia si ferma attendendo una risposta:

<<perché…lo sai il perché…>>

arrossisco violentemente, che posso farci se queste cose mi imbarazzano ancora?

Io sono un tensai in tutto il resto…mica si può essere perfetti, vi pare??

<< no, credevo di saperlo ma adesso non ne sono così sicuro>>

stupidissima volpe sospettosa!!!

A chi crede di darla a bere?

So bene che lo sta facendo apposta!!!

Eppure la mia voce esce lo stesso, nonostante la ragione mi dica di non dargli questa soddisfazione:

<< perché ti amo…anche se a volte mi domando come…>> "

 

 

" Arrossisce ancora, è delizioso quando fa così, me lo mangerei tutto.

La mia rabbia è svanita come neve al sole.

Lui.

Il mio sole.

E la neve della gelosia si dissolve trasformandosi in acqua fresca.

Non lo faccio terminare, appoggio le labbra sulle sue baciandolo leggermente.

Lo guardo di nuovo.

Delizioso.

<< Anche io ti amo, vedi di non dimenticartelo, do-hao…>>

guai a te se lo farai, tu sei mio e nessuno deve permettersi di mettere le tue mani su di te.

E questo lo farò capire anche a questo…pazzo suicida che ha osato toccarti in quel modo.

Si accende per un momento, offeso dall’insulto inconsistente e io lo fermo prima che perda altro tempo prezioso.

Tempo che possiamo passare in un altro modo.

Trono a baciarlo afferrando il suo viso con le mani con fermezza, impedendogli di muoversi.

Meraviglioso.

Miele puro.

Mi perdo in lui, nella sua bocca, nel suo corpo.

Nella sua anima.

Un arcobaleno di colori che brilla nel MIO cielo soltanto per me.

Ci troviamo stesi per terra li, dove siamo.

Non lo porto in camera, perderei troppo tempo.

Gli tolgo i vestiti frenetico.

Senza violenza, non ci riuscirei, non con lui.

Né con nessun’altro.

La mia frenesia nasce dal desiderio immenso che ho di farlo mio.

Di entrare in lui e affondare nel suo miele, in quella seta che mi avvolge, protettiva.

Continuo a riempire il suo corpo di baci,ogni più parte della sua pelle richiama la mia bocca, la mia lingua.

E’ mio, questo angelo pazzo a irresponsabile è mio.

Sarà mia cura far si che non se lo dimentichi mai più.

In un silenzio rotto solo dai nostri ansimi mi prendo cura di lui a fondo, accogliendolo nella mia bocca e facendolo godere come solo lui sa fare.

Con quell’abbandono che mi fa impazzire ogni volta.

Quando entro in lui sono passati pochi minuti… non potevo aspettare ancora.

Non ce la facevo.

Eppure lui si alza con i fianchi venendomi incontro, mi anticipa annullando il dolore, il rancore, la gelosia.

Tutto.

Lasciando soltanto l’amore.

Tutto inizia e tutto finisce allo stesso modo: Con i suoi colori che mi esplodono dentro.

Mai più solo.

Fino a che questi colori si accenderanno per me non sarò mai più solo.

Fino a che l’universo esisterà e il sole brillerà ancora nel cielo.

 

Secolo più, secolo meno. "